Redazione Notizie D'Abruzzo

Le prime pagine dei quotidiani oggi in edicola, 19 dicembre

L’Assemblea nazionale del Partito Democratico è in apertura sui principali quotidiani in edicola questa mattina. Nel corso del vertice il segretario Renzi si è assunto la responsabilità della sconfitta del referendum costituzionale e ha proposto come nuova legge elettorale il ritorno del “Mattarellum”. Altri giornali aprono sul Movimento 5 Stelle e sulla situazione al comune di Roma, dove vengono ipotizzate nuove divisioni fra il sindaco Raggi e i vertici del movimento sulla nomina del nuovo vicesindaco, mentre la Stampa apre sull’operazione di aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena che inizia oggi.

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Riparte il processo per la discarica di Bussi

Riparte con la prima udienza in Corte d'Assise d'Appello all'Aquila relativa al processo per la mega discarica dei veleni di Bussi. Il rinvio del procedimento all'Aquila e' stato disposto lo scorso marzo dalla Cassazione che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati alla Suprema Corte. In Corte d'Appello a Chieti il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall'accusa di aver avvelenato le falde acquifere mentre il reato di disastro ambientale fu derubricato in colposo e quindi prescritto.

L'indagine della Procura di Pescara sulla megadiscarica dei veleni prese il via nel 2007 con la scoperta da parte del Corpo Forestale dello Stato di circa 185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose in un'area di quattro ettari nei pressi del polo chimico di Bussi sul Tirino. L'area, definita subito come la piu' grande discarica inquinata d'Europa, viene posta sotto sequestro. Dagli anni '60 agli anni '90 sono state sversate e smaltite abusivamente tonnellate di sostanze pericolose, fra cui cloroformio, tetracloruro di carbonio, esacloroetano, tricloroetilene, triclorobenzeni e metalli pesanti.

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Studio Cgia, nel 2016 prezzi al consumo -0,1%

 Nel 2016 i prezzi al consumo per i cittadini italiani sono mediamente diminuiti dello 0,1 per cento. Ciò non avveniva dal lontano 1959 e il nostro Paese è in deflazione. Questo il primo risultato dell'ultima analisi dell'Ufficio Studi della Cgia che ha monitorato la variazione media dei prezzi di 200 voci di prodotto nei primi 11 mesi del 2016 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In primis quelli dove il progresso tecnologico consente, sovente, la contrazione dei prezzi (computer fisso -11,5%, apparecchi per la telefonia fissa e telefax -9,5%, apparecchi per la riproduzione di immagini e suoni come tv/dvd -3,8% e giochi -2,4% che sono sempre più elettronici). In seconda battuta, nel 2016, sono scesi i prezzi degli energetici: gasolio per riscaldamento -9,5%, gasolio auto -8,8%, altri carburanti come GLP/metano -8,2%, gas per la casa -8,1%, benzina -5,9%; la determinante di tale discesa è ovviamente legata al prezzo del petrolio mantenutosi per gran parte del 2016 al di sotto dei 50 dollari al barile.

 In terzo luogo la deflazione ha colpito gli alimentari: pomodori (-5,4%), insalata (-3,9%), zucchero (-2,2%), arance (-1,9%) e gelati (-1,8%) sono i prodotti che hanno segnato la riduzione più ampia dei prezzi ma la lista degli alimentari con il segno meno è lunga: cereali per colazione (-1,4%), farina/altri cereali diversi dal riso (-1,2%), yogurt (-1,1%), preparati di pasta (-0,9%), prodotti di pasticceria confezionati (-0,8%), burro (-0,8%), carne suina (-0,7%) e banane (-0,5%). Dalla classifica dei prodotti alimentari con il segno meno se ne contano in tutto ventisette. Scorrendo il rank dei prezzi in diminuzione si notano anche i voli internazionali (-7,3%) sfavoriti in termini di domanda dalla paura generata dal terrorismo e i canoni/abbonamenti radio-tv (-2,4%) che includono gli effetti della riduzione del canone Rai. "Il calo del prezzo di alcuni prodotti è sicuramente una buona notizia per i consumatori ma un problema per l'economia italiana che fatica a crescere. Solo nel 1959 i prezzi sono diminuiti ma il Pil cresceva del 7 per cento, nel 2016, invece, la crescita dell'economia italiana è inferiore all'1% e la deflazione esiste perché la domanda è debole e i consumi sono troppo lontani dai livelli pre-crisi", dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo.

La Cgia ha anche verificato l'andamento dei prezzi al consumo nei comuni capoluogo di provincia. In 44 comuni sui 72 per i quali i dati erano disponibili gli indici dei prezzi sono stati in flessione (Tab. 3). La deflazione coinvolge, a macchia di leopardo, tutto il Paese e nel 2016 nemmeno le metropoli si sono salvate dalla deflazione: Milano (-0,6%), Torino (-0,3%) e Roma (-0,3%); in testa alla classifica, insieme a Milano, Potenza (-0,6%) e Vicenza (-0,6%). Per il Centro Italia le contrazioni maggiori sono state ad Ancona (-0,3%), Terni (-0,3%) e Perugia (-0,2%). Il fatto che la discesa dei prezzi coinvolga quasi tutto il Paese testimonia come nei consumatori prevalgano preoccupazioni; l'incertezza non favorisce la fiducia

 La deflazione preoccupa gli artigiani comprimendo i margini delle imprese, spiega la nota della Cgia, ricordando come nel 2016, che si chiude con una variazione negativa dei prezzi al consumo pari a -0,1% su base annua, il calo dei prezzi abbia colpito 11 capitoli di spesa su 12. "L'artigianato, il piccolo commercio e il lavoro autonomo vivono soprattutto di domanda interna. I soli consumi delle famiglie rappresentano più del 60 per cento del Pil italiano mentre le esportazioni nette appena il 3%. E nonostante i consumi delle famiglie abbiano registrato una leggera ripresa negli ultimi tre anni, purtroppo questi sono circa 5 punti percentuali al di sotto del livello del 2007. La domanda è debole e questo influisce sul livello dei prezzi che continuano a scendere, comprimendo i margini di guadagno delle imprese", conclude puntualizza il Segretario della Cgia Renato Maso

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Rapina, mandato di cattura internazionale per 2 albanesi

a Procura della Repubblica di L'Aquila ha chiesto ed ottenuto un mandato di cattura internazionale nei confronti di due cittadini albanesi, X.A. di 31 anni e N.K. di 27 anni, ritenuti responsabili di una cruenta rapina a una donna che poco prima aveva prelevato del denaro dal bancomat della filiale di un istituto di credito, vicino alla sede della Questura del capoluogo regionale. Ad identificare e denunciare i due rapinatori e' stata la squadra mobile diretta dal dirigente Gennaro Capasso, in seguito agli elementi raccolti. Da informazioni apprese dagli uffici collaterali in Albania, e' emerso che N.K. e' rimasto ucciso, probabilmente nel corso di un regolamento di conti, a seguito di un colpo di pistola alla testa; il complice, invece, e' a tutt'oggi latitante. L'atto criminoso e' stato brutale: la donna e' stata violentemente sbattuta a terra e colpita ferocemente con calci e pugni in tutto il corpo riportando gravi lesioni.

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Anziani derubati in strada a Vasto, denunciati due foggiani

Per derubare gli anziani usavano la tecnica dello yogurt che lanciavano addosso alle loro vittime e con la scusa di volerle aiutare a ripulirsi poi sfilavano con destrezza il denaro custodito in cappotti o nelle borse. Le indagini dei carabinieri di Vasto sono partite dalla denuncia presentata da un un uomo di 70 anni derubato della pensione di 2 mila euro appena ritirata all'ufficio postale. Utilizzando le immagini del servizio di videosorveglianza installato in citta' hanno identificato e denunciato per il reato di furto con destrezza aggravato in concorso due pluripregiudicati residenti nel Foggiano.

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Febbo: “Il problema dei cinghiali e’ ormai diventato insostenibile”

"I cinghiali stanno proliferando in modo dilagante nella nostra regione e questo perche' hanno trovato il proprio habitat naturale nei vari parchi dove tra l'altro sono purtroppo tutelati". E' quanto dichiara il presidente della Commissione di Vigilanza, Mauro Febbo. "Per affrontare di petto il problema - ricorda Febbo - quando ero assessore regionale alle Politiche agricole, eravamo riusciti a redigere un apposito regolamento che insieme ai piani di gestione era in grado di dare risposte importanti seppur non risolutive. Purtroppo uno specifico ATC del chetino, quello vastese, unico dei 12 regionali, non ha mai voluto applicarlo durante questi 3 anni. Successivamente, l'inerzia della Provincia di Chieti unito al lassismo della Regione che non ha voluto commissariare l'Atc al fine dell'applicazione del regolamento, ha causato il disastro che oggi e' sotto gli occhi di tutti".

"Nei mesi scorsi - spiega ancora Febbo - c'era stata la mobilitazione di ben 50 sindaci che si erano rivolti a Prefetto, Provincia e Assessorato regionale dal quale pero' sono stati ingannati. L'assessore Pepe e altri consiglieri regionali di maggioranza dicono di aver presentato una proposta di Legge regionale che recepisce proprio le istanze dei primi cittadini ma questo non corrisponde alla realta', come risulta dal verbale dell'ultima seduta della Commissione Agricoltura alla quale hanno partecipato i sindaci di Roccascalegna e Archi. Il progetto di Legge era stato inizialmente sottoscritto anche dal capogruppo del Pd Sandro Mariani che successivamente ha ritirato la sua firma per poi sostenere il pdL predisposto dal centrodestra. Pepe ha addirittura presentato ben 38 emendamenti alla sua proposta dimostrando come lo stesso assessore e la maggioranza di centrosinistra siano in piena confusione. Il pdL, gia' discusso piu' volte in Commissione Agricoltura, poteva essere tranquillamente portato dall'assessore e dal presidente Berardinetti per l'approvazione definitiva in Commissione deliberante durante questa settimana, termine ultimo per la convocazione delle Commissioni permanenti visto che lunedi' iniziera' la sessione di bilancio e tutte le attivita' verranno sospese fino al 7 gennaio". "Il problema dei cinghiali e' ormai diventato insostenibile - conclude Febbo - e andrebbe affrontato in modo definitivo anche attraverso un intervento deciso all'interno dei Parchi regionali utilizzando responsabilmente piani di gestione predisposti nei vari territori e sottoposti al vaglio della Regione Abruzzo

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Fondi per la manutenzione straordinaria della strada per la Fortezza di Civitella

La provinciale otto, porta d'accesso al monumento piu' visitato d'Abruzzo, la Fortezza di Civitella del Tronto avra' un piano di manutenzione straordinaria di circa cinque milioni di euro e che e' stato presentato questo pomeriggio in Provincia dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso e dal presidente Renzo Di Sabatino mentre il responsabile del procedimento, l'ingegnere Dario Melozzi, ha illustrato il progetto alla presenza del sindaco della cittadella borbonica, Cristina Di Pietro e da quello di Sant'Omero, Andrea Luzii.

"Grazie al fatto che la Provincia aveva le carte a posto e il progetto pronto - ha detto D'Alfonso - e che Civitella non e' un luogo qualunque ma un presidio storico turistico particolarmente rilevante e' stato possibile accedere ai fondi Cipe. Con questa prima parte sistemiamo una stecca stradale che va da Villa Ricci fino a Civitella. Potendo dimostrare il rapporto causa-effetto chiederemo un contributo al Commissario per la ricostruzione del terremoto per un altro tratto da sistemare e per la particolare situazione di Ponzano agiremo presentando delle schede Ren.dis al Ministero delle Infrastrutture". Dei cinque milioni, tre milioni e duecentomila sono immediatamente disponibili, come sottolineato dal presidente Renzo Di Sabatino "entro gennaio potremo partire con la gara d'appalto; cosi' come e' accaduto per le altre localita' di interesse turistico, Pietracamela e il Ceppo, potremo restituire alla comunita' e ai visitatori una viabilita' d'accesso degna del prestigio dei luoghi". 

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Legge stabilità, Cgil: no ai tagli al socale

La Cgil Abruzzo chiede al Consiglio Regionale nell'approvazione della Legge di stabilita' regionale per l'anno 2017 di non effettuare tagli sulle fasce della popolazione piu' debole, al contrario chiede che la Regione "intervenga proprio a sostegno di questa dal momento che, come riportato dall'Istat nel recente rapporto sul benessere dei cittadini, l'Abruzzo gia' sconta forti difficolta', con un aumento della condizione di poverta' e servizi offerti spesso carenti sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo. Lo stesso profilo sociale redatto dalla Regione Abruzzo mostra gravi criticita' e proprio da tale condizione di partenza si sviluppa il piano sociale regionale approvato solo qualche mese fa".

La Cgil Abruzzo annuncia che "non accettera' tagli al sociale ed ai servizi pubblici ed e' pronta alla mobilitazione se la politica non sapra' dare risposte adeguate". 

"La Regione Abruzzo, che pure ha approvato in questa legislatura importanti norme a tutela della disabilita', degli anziani, dell'infanzia, rischia ora di vanificare tutto proprio per la carenza di risorse necessarie agli scopi preposti. Oltre cio' potrebbero essere insufficienti le risorse destinate ad aiutare i cittadini per la compartecipazione alla spesa socio sanitaria laddove, gia' nella legge finanziaria 2016, i sindacati sono intervenuti per scongiurare forti esborsi di denaro da parte delle famiglie con persone affette da disabilita' ed hanno sottoscritto un accordo con la Regione che per quanto riguarda l'accesso alle prestazioni residenziali e semi residenziali scadra' il prossimo 31 dicembre e ad oggi non e' dato sapere cosa accadra' nel 2017. E' a rischio la possibilita' concreta di attuazione delle politiche previste nel piano sociale regionale, nella legge regionale sull'invecchiamento attivo, per non parlare della forte contrazione di alcune spese sulla sanita' a partire da quelle relative al personale degli ospedali pubblici abruzzesi. La Cgil Abruzzo non accettera' tagli al sociale ed ai servizi pubblici ed e' pronta alla mobilitazione se la politica non sapra'  dare risposte adeguate. 

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Una rete di volontari per tutela dell’Orso bruno marsicano

 Dare esecuzione alla legge regionale "Interventi a favore della conservazione dell'Orso bruno marsicano" (L.R. 9 giugno 2016, n. 15), tramite la quale dovranno essere messi a disposizione dei fondi per pagare i danni causati dall'Orso alle attivita' rurali dell'Abruzzo montano; e alle misure previste dal PATOM, il "Patto per la tutela dell'Orso marsicano", strumento di concertazione e indirizzo nazionale voluto dal Ministero dell'Ambiente e di cui la Regione Abruzzo e' parte fondamentale. Sono alcune delle richieste rivolte alla Regione Abruzzo dalle Associazioni "Salviamo l'Orso", "Dalla parte dell'Orso" e WWF Abruzzo che hanno oggi presentato il report "Il contributo delle Associazioni ambientaliste per la salvaguardia dell'Orso bruno marsicano". 

Poi, le associazioni chiedono di aprire un tavolo di confronto con gli Enti gestori delle aree naturali protette, gli Istituti scientifici e le Associazioni ambientaliste "per verificare la compatibilita' di una serie di interventi programmati sulle montagne abruzzesi (a partire dal Master Plan) e la tutela dell'Orso e del suo habitat; di mettere da parte l'ennesima proposta di riperimetrazione del Parco regionale del Velino-Sirente e al contrario rilanciarlo con convinzione, facendone uno strumento concreto di tutela dell'Orso e del suo habitat; di ristabilire una presenza competente della Regione Abruzzo al tavolo del PATOM e garantire le necessarie sinergie tra i diversi Assessorati e gli Uffici regionali per evitare l'isolamento operativo del rappresentante regionale vanificando gli sforzi compiuti".

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