In Breve

Coronavirus, Valloreja sollecita l’arrivo in Abruzzo degli aiuti della Russia

"Ad una settimana esatta dall’arrivo degli aiuti della Federazione Russa agli italiani mi sento in dovere di rinnovare il mio invito al Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, a farsi carico, presso il Governo Conte, della richiesta per l'ottenimento della nostra quota di mascherine e respiratori donati dal Presidente Putin. E questa nostra sollecitazione, questa volta, viene fatta carte alla mano, in quanto, questa mattina, mi è giunta, per mezzo dell’Ambasciata della Federazione Russa in Italia, la risposta di sua Eccellenza il Presidente, Vladimir Putin, alla nostra precedente richiesta di aiuto. Nello specifico, l’Associazione degli italiani amici della Russia, si era permessa di chiedere umilmente in dono, per i Comuni ad essa associati, 200mila mascherine sanitarie di alta classe e n°1 respiratore", scrive in una nota Lorenzo Valloreja, presidente dell’Associazione degli italiani amici della Russia.

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Vittime del Covid 19, Fossacesia si ferma per un minuto

Per esprimere il lutto di tutta Fossacesia per le morti provocate dal coronavirus, per dimostrare vicinanza a chi lotta negli ospedali ed a casa per sconfiggere il virus, agli operatori sanitari, alle forze dell’ordine, al mondo del volontariato, il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio, a mezzogiorno di oggi, ha voluto tenere un momento di riflessione e raccoglimento. Il minuto di silenzio si è svolto davanti al palazzo comunale di Fossacesia. Insieme ai primo cittadino, gli assessori Maria Angela Galante, Giovanni Finoro ,Danilo Petragnani e Maura Sgrignoli, il comandante della Polizia Locale, Fiorenzo Laudadio e il responsabile della Protezione Civile di Fossacesia e consigliere comunale Umberto Petrosemolo. Alla cerimonia ha preso parte anche una rappresentanza del Gruppo di Protezione Civile di Lanciano dell’ANA Abruzzi.

 

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Bolognano: gruppo consiliare Progetto comune chiede dimezzamento indennità giunta e rinuncia gettoni presenza tutti consiglieri

Il Gruppo Consiliare PROGETTO COMUNE di Bolognano propone all’amministrazione comunale guidata dal sindaco Guido Di Bartolomeo il dimezzamento delle indennità mensili alla Giunta e la rinuncia dei gettoni di presenza a tutti i Consiglieri comunali dalla data di nomina (11.06.2019) e per tutto il 2020. Un gesto che riteniamo semplicemente doveroso e di responsabilità fondamentale, di solidarietà sociale per il bene della comunità. Attenendosi a quanto previsto dall'articolo 2 comma 3 dell’ordinanza n. 658 del nuovo DPCM 28 marzo 2020: "i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare di cui alla presente ordinanza eventuali donazioni. A tal fine è autorizzata l'apertura di appositi conti correnti bancari presso il proprio tesoriere o conti correnti postali onde fare confluire le citate donazioni", il Comune potrebbe istituire un fondo di solidarietà sociale su cui versare tutte le somme spettanti agli amministratori come indennità e gettoni di presenza, e destinarle al sostegno delle famiglie bolognanesi in difficoltà. Come abbiamo avuto già modo di ricordare al Sindaco nelle nostre ultime comunicazioni dello scorso 17 e 20 marzo:  “In piena emergenza Covid-19, è fondamentale che l’Amministrazione Comunale si schieri con decisione a sostegno della popolazione e metta al primo posto la tenuta della nostra comunità. I prossimi saranno mesi difficili per tutti e solo comprendendo le esigenze di famiglie e imprese potremo risollevarci e tornare alla normalità”.

“Per far fronte a un’emergenza straordinaria, come quella che stiamo vivendo, non ci sono alibi: si agisce con prontezza e lucidità e si fa di tutto per reperire ulteriori risorse a carico del bilancio comunale, perché la tutela della salute dei cittadini deve essere la priorità assoluta dell'Amministrazione comunale e in extrema ratio si tagliano tutta una serie di spese nel bilancio del Comune che sono, in questo momento, oggettivamente superflue, come ad esempio indennità e gettoni che lo scorso luglio si sono aumentati – pur consapevoli, stando a quanto afferma proprio il Sindaco, delle gravi difficoltà finanziarie del Comune”. 
Inoltre, da quanto afferma il Sindaco in una sua lettera aperta alla cittadinanza, sembra che spetti a lui decidere i criteri di assegnazione e quindi scegliere quali cittadini saranno destinatari delle misure urgenti di solidarietà alimentare; anche in questo caso, occorre semplicemente attenersi a quanto previsto dall'ordinanza n. 658 del nuovo DPCM 28 marzo 2020, articolo 2 comma 6: “L'ufficio dei servizi sociali di ciascun Comune individua la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dalle emergenze epidemiologiche da virus covid-19 e tra quelli in stato di bisogno, per soddisfare le necessità più urgenti ed essenziali con priorità per quelli non già assegnatari di sostegno pubblico”.

Immaginiamo che l'Ufficio dei Servizi Sociali e l’assistente sociale di riferimento del Comune di Bolognano conoscano già molto bene le situazioni di difficoltà all’interno del tessuto sociale cittadino e chi abbia necessità, in via prioritaria, di un sussidio, soprattutto in questo momento di estrema problematicità. L’emergenza è ora e l’amministrazione comunale di Bolognano è già in estremo ritardo operativo. I cittadini di Bolognano stanno ancora attendendo che il Comune effettui interventi di sanificazione e disinfezione su strade, piazze e marciapiedi di tutte le realtà del Comune di Bolognano o predisponga ulteriori misure di prevenzione e tutela della salute della comunità. Di fronte a una situazione di difficoltà economica e sociale, maggiormente accentuata dall’emergenza sanitaria dovuta all'epidemia da Covid-19, è doveroso che chi amministra un Comune dia il buon esempio, iniziando con un taglio ai costi della politica per finalità destinate ad iniziative di sostegno e supporto alla collettività.

 

 

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Cerchio, il sindaco Tedeschi: costretto a sospende i test rapidi coronavirus

 

Oggi alle ore 12,41 alla PEC del Comune di Cerchio, è stata inviata una nota della Regione Abruzzo – Dipartimento della Sanitò – Ufficio Prevenzione e Tutela Sanitaria – a firma della Dirigente del Servizio Dott.ssa Stefania Melena, che ha formalmente diffidato il Comune di Cerchio “nel proseguire in tale iniziativa sospendendo ogni attività avviata in tal senso”. In riscontro alla nota il Sindaco Tedeschi al Dipartimento Sanità, Prefetto di L’Aquila, Presidente della Giunta Regionale, Procura della Repubblica di Avezzano, ecc. : “non posso che manifestare profondo stupore rispetto alla modalità con la quale codesto Ufficio regionale ha inteso dare seguito a “quanto appreso dagli organi di stampa”. In particolare, sorprende che codesto Ufficio regionale abbia preso spunto da notizie apprese dai mass media non per attivare una “necessaria e dovuta interlocuzione con chi rappresenta ed amministra un Comune abruzzese”, ma per rivolgerglisi direttamente con toni di diffida. Tedeschi continua : “rappresento che il coordinamento delle componenti del servizio nazionale della protezione civile, avviene, ai vari livelli territoriali e funzionali, attraverso il cosiddetto ‘metodo augustus’, che permette ai rappresentanti di ogni ‘funzione operativa’ (sanità, volontariato, telecomunicazioni, …) di interagire direttamente tra loro ai diversi ‘tavoli decisionali’ e nelle sale operative dei vari livelli come centro operativo comunale (coc), che è responsabile delle attività a livello comunale-locale, il cui massimo punto di riferimento è il sindaco o suo delegato (legge 225/1992 – art. 15). Proprio nella mia funzione di Sindaco / Responsabile della COC, nel rispetto delle indicazioni contenute all’interno delle Ordinanze emesse dalle autorità superiori, in considerazione dell’oggettivo dato che vedeva e vede rispetto all’intero Territorio della Provincia di L’Aquila, un eccessivo aumento di casi di contagio di COVID-19 nel territorio della Valle del Giovenco (Comuni di Cerchio, Collarmele, Pescina, Ortona dei Marsi, S. Benedetto, Gioia dei Marsi, ecc..), ho inteso intraprendere nel breve periodo, una campagna di screening, su base volontaria, tra la parte di popolazione più esposta, attraverso l’utilizzo di test rapidi del tipo “COVID-19 IgM/IgG Rapid Test” che viene effettuato con una goccia di sangue per scoprire la presenza di anticorpi IgM e IgG anti-Covid-19, con il supporto di personale autorizzato. E’ indubbio che c.d. tampone, resta l’unico approccio diagnostico internazionalmente accettato. Tedeschi conclude la nota : “Non a caso la scelta di questo Comune, nel porsi in emblematica linea con quella presa, ad esempio della Regione Veneto (che ha acquistato 730.000 Covid-19 IgG/IGM rapid test), si atteggia come una soluzione non preclusa dal sistema e rimessa “di fatto ed in diritto” alla libera scelta auto-responsabile del cittadino per tentare di elevare la soglia del massimo contenimento dei contagi. E’ evidente che si tratti di una soluzione, sostanzialmente, non preclusa dall’ordinamento è, del resto, evidente dal mancato richiamo, da parte Vostra, di qualsivoglia normativa primaria o secondaria, normativa sulla quale non sembra essere fondato nemmeno il profilo giuridico della diffida stessa. Auspico, pertanto, che codesto Ufficio, nel ripensare l’atteggiamento manifestato, voglia assumere ogni opportuna forma di interlocuzione diretta “ad una leale, trasparente e corretta collaborazione”, per la migliore cura dell’interesse pubblico primario in gioco. Restando in attesa di Vostro riscontro a strettissimo giro, stante il dilagare del contagio nel nostro territorio come in precedenza rappresentato, nella consapevolezza di trovarci ad affrontare, in qualità di soggetti pubblici, una sfida difficilissima e molto complessa a cui stiamo dedicando “nel rispetto delle funzioni” tutte le nostre forze, si inviano i più cordiali saluti”.

 

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Coronavirus e solidarieta’, dalle aziende marsicane aiuti alla Caritas

Per aiutare a combattere le nuove povertà e affrontare la crescente emergenza alimentare, gli agricoltori doneranno patate, carote, formaggio e pasta e altri prodotti agricoli in segno di speranza e solidarietà. Lo annuncia Coldiretti L’Aquila evidenziando che, con il coinvolgimento di un gruppo di produttori marsicani, le eccellenze del territorio verranno destinate alla colletta alimentare promossa dalla Caritas di Avezzano. Per ora i produttori aderenti doneranno per il mese di aprile 1800 kg di patate, 40 kg di formaggio, 1300 kg di carote e diverse decine di kg di pasta, che verranno incrementati in caso di necessità e in considerazione dell’emergenza. “Si tratta di una azione di grande responsabilità dell’agricoltura marsicana in una situazione in cui le misure restrittive per contenere il contagio e la perdita di opportunità di lavoro, anche occasionale, hanno aggravato la situazione e aumentato il numero delle persone che in Italia  sono costrette a chiedere aiuto per il cibo – spiega Angelo Giommo, presidente di Coldiretti L’Aquila – sono in grande difficoltà le categorie più deboli e il gesto di solidarietà dei nostri agricoltori è indice di una grande sensibilità in un momento difficile per tutte le categorie. Ci appelliamo anche alle altre aziende agricole chiedendo di sostenere l’iniziativa e farla continuare anche nei prossimi mesi”. Queste le aziende agricole che partecipano alla colletta alimentare:  Iacobacci Gianfranco di Pescina; Cocozza Fabrizio di Pescina; Sclocchi Salvatore di Pescina; Rotili Attilio di Capistrello; Valentini Guido di Tagliacozzo; Ercole Francesco di Forne di Massa d’Albe; Cornacchia Pietro di Lecce nei Marsi; Di Cristofano Domenico di Magliano dei Marsi; Viscogliosi Natalia di Tagliacozzo. 

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Covid-19, Amministrazione Comunale di San Giovanni Teatino individua nuove risorse per emergenza alimentare

Questa mattina, nella Sala Giunta del Comune di San Giovanni Teatino, si è riunito nuovamente il C.O.C., alla presenza del Sindaco Luciano Marinucci, del Vicesindaco Giorgio Di Clemente, dell’assessore ai Servizi Sociali Ezio Chiacchiaretta, dell’assistente sociale comunale Franca Ferrante e dei rappresentanti del Nucleo Volontari della Protezione Civile locale. Oltre a gestire i fondi derivanti dall’Ordinanza n. 658 del capo del Dipartimento della Protezione Civile e dal Dpcm dell’8 marzo 2020, le cui modalità di erogazione verranno comunicate non appena possibile, l’Amministrazione Comunale ha messo in campo altre misure a supporto delle famiglie bisognose, a partire dalla fornitura di pacchi spesa messi a disposizione dai centri commerciali del territorio, che verranno consegnati dalla Protezione Civile tramite il filtro dei Servizi Sociali del Comune.

“Ora la politica esce di scena ed entrano in campo le istituzioni – dichiara il Sindaco Luciano Marinucci – e il nostro Comune sta mettendo in campo tutte le misure possibili che, accanto ai fondi governativi, possano servire ad aiutare le famiglie in difficoltà, nel pieno rispetto della privacy, della riservatezza e, soprattutto, della dignità personale. Già a partire da domani, grazie alla generosità di alcuni centri commerciali del territorio, saremo in grado di mettere a disposizione circa 40 pacchi spesa che saranno consegnati ai cittadini bisognosi dalla Protezione Civile. Invito i cittadini a chiamare esclusivamente i numeri di telefono dei nostri servizi sociali (08544446205 – 08544446213), che tratteranno i dati con riguardo e segretezza”.

“Il nostro Comune – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Ezio Chiacchiaretta – già da diversi giorni sta mettendo in campo delle iniziative per aiutare le famiglie in difficoltà. Oltre ai fondi ministeriali, però, abbiamo individuato anche altre misure per venire incontro a chi, a causa di questa emergenza, sta vivendo situazioni di grande disagio. Stiamo lavorando, infatti, per convogliare tutte le somme prima destinate a Cultura, Manifestazioni e attività Ludico Sociali (Colonia estiva, soggiorni climatici e altro), a forme di sostegno per le famiglie in difficoltà. Ci siamo attivati, inoltre, per aprire il prima possibile un conto corrente bancario attaverso il quale, chi lo vorrà, potrà donare delle somme a favore dei soggetti in difficoltà”.

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Coronavirus: Confederazione Parkinson Italia e Parkinsoncare estendono il servizio di teleassistenza infermieristica

La teleassistenza infermieristica specializzata di ParkinsonCare sarà accessibile in forma gratuita in tutta Italia da oggi fino al 12 giugno per le persone con Malattia di Parkinson. L'iniziativa solidale era nata due settimane fa dalla collaborazione tra Confederazione Parkinson Italia Onlus, rete nazionale delle Associazioni delle persone con Parkinson, e Careapt – giovane start up del gruppo Zambon dedicata allo sviluppo di soluzioni digitali per la gestione delle malattie neurodegenerative. Inizialmente circoscritto alle regioni più colpite dall'emergenza coronavirus, in due settimane il servizio ha fornito supporto a molti pazienti e caregiver con problemi di accesso ai presidi sanitari abituali, oggi impegnati sul fronte dell'emergenza. Commovente lo spirito di collaborazione dimostrato da tanti medici di medicina generale che contattati dagli infermieri ParkinsonCare sono riusciti ad attivarsi e a indirizzare le richieste nonostante il loro impegno sul fronte Covid-19.

Per accedere a ParkinsonCare e alla rete di professionisti specializzati nel Parkinson basterà chiamare il numero fisso 02 2107 9997 o inviare una mail a info@parkinsoncare.com. Il servizio sarà attivo dalle 9.00 alle 18.00, da lunedì a venerdì.

"Analizzando le richieste pervenute, abbiamo capito che ora più che mai la tecnologia può dare un grande aiuto al Sistema Sanitario e lo vediamo ogni giorno nel moltiplicarsi di piattaforme, numeri verdi e altre iniziative” afferma Orientina Di Giovanni, General Manager di Careapt. "ma proprio perché siamo in tanti e serve il contributo di tutti, è importante coordinarsi e trasformare la molteplicità delle iniziative in una rete in cui il paziente – soprattutto se anziano e smarrito – si possa orientare facilmente. Del resto, il digitale non abilita soltanto connessioni ma condivisione e integrazione. Per questo ci siamo rivolti ai centri di eccellenza che nel Paese curano il Parkinson da diverse angolature e loro hanno risposto. La risposta dell'Istituto Neurologico Carlo Besta e del Fresco Parkinson Institute, il patrocinio di Fondazione Limpe e Accademia Limpe-Dismov e tanti altri che stiamo man mano aggregando, ci permettono di dare finalmente alle persone con Parkinson non soltanto accesso anche da casa a tutte le figure specialistiche necessarie a curare questa complessa malattia, ma anche di lavorare in modo coordinato e collaborativo. Stiamo di fatto creando tutti insieme, e sotto l'egida dei pazienti stessi attraverso la loro Confederazione, la prima rete di medicina collaborativa nel Parkinson in Europa. E speriamo che questa esperienza possa continuare anche dopo, quando tutto sarà andato bene perché abbiamo potuto misurare che fare rete è fare bene”.

Le persone con Malattia di Parkinson nel nostro Paese sono circa 260.000; la patologia insorge in media intorno ai 65 anni e comporta progressiva disabilità motoria oltre a numerosi altri disturbi, che spesso si accompagnano a vissuti di crescente isolamento, ansia e depressione.  

"La teleassistenza si è rivelata una soluzione geniale - dichiara Giangi Milesi presidente della Confederazione Parkinson Italia, che spiega - Mentre il sistema sanitario fronteggia l'emergenza Covid 19 con cambiamenti importanti e repentini, le persone con Parkinson, spesso sole, restano profondamente disorientate. ParkinsonCare diventa per loro una rassicurante bussola per navigare nel sistema sanitario in tempesta. Non solo: tutti noi ci auguriamo che la tragedia che stiamo vivendo ci costringa ad abbandonare le cattive abitudini per assumere nuovi paradigmi. Un piccolo cambiamento è avvenuto con questa iniziativa che, anziché duplicarsi, si è via via allargata trasversalmente alle organizzazioni mobilitate nell'emergenza”.

In ragione dell'elevato numero di persone potenzialmente interessate, il team di infermieri e neurologi di ParkinsonCare provvederà a dare priorità agli accessi in funzione del livello di urgenza e complessità dei diversi interventi, in coordinamento ove possibile con i medici curanti. A questo si aggiunge che anche neurologi e medici di medicina generale potranno selezionare tra i loro assistiti coloro che ritengono più bisognosi del servizio, segnalando l'iniziativa ai loro pazienti.

All'iniziativa contribuiscono pro-bono Boston Consulting Group – che con Careapt ha disegnato e collaudato ParkinsonCare –, Salesforce, Arlanis Reply e BeCloud Solutions che ne sono i partner tecnologici oltre a Dolci Advertising e i già citati Fresco Parkinson Institute e Fondazione IRCCS Istituto neurologico 'Carlo Besta'.

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Coronavirus: Coldiretti, bene Ue su frontiere aperte a stagionali

“Bene la Commissione UE che ha raccolto l’appello lanciato da Coldiretti per l’apertura di corsie verdi per la libera circolazione dei lavoratori agricoli all’interno dell’Unione Europea per garantire le produzioni agricole e le forniture alimentari alle famiglie” è quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel commentare positivamente l’esortazione dell’Esecutivo di Bruxelles a istituire procedure specifiche per facilitare il passaggio di tali lavoratori alle frontiere nell’ambito della Comunicazione sulle linee guida relative la libera circolazione dei lavoratori durante l’emergenza COVID 19. La Commissione ha riconosciuto che – spiega Coldiretti - alcuni settori dell'economia, in particolare quello agricolo, dipendono in larga misura da occupati stagionali che “svolgono funzioni critiche di raccolta, piantagione o cura” e per tale ragione “esorta gli Stati membri a istituire procedure specifiche per garantire un passaggio agevole” a queste persone specificando che verrà attivato anche – evidenzia la Coldiretti - il Comitato tecnico per la libera circolazione dei lavoratori per individuare le migliori soluzioni da estendere a tutti gli Stati membri per consentire ai lavoratori di operare “senza indebiti ostacoli”.

 

Secondo le stime della Coldiretti con la chiusura delle frontiere nell’Unione Europea manca quasi un milione di stagionali per le imminenti campagne di raccolta nelle campagne dei principali Paesi agricoli, con l’UE che rischia di perdere quest’anno l’autosufficienza alimentare e il suo ruolo di principale esportatore mondiale di alimenti per un valore si 151,2 miliardi di euro con un surplus commerciale nell’agroalimentare di 31,9 miliardi. Tutti i principali Paesi agricoli dell’Unione fanno affidamento su lavoratori provenienti anche da altri Stati ed in Francia si stima manchino 200mila stagionali rumeni, polacchi, tunisini, marocchini che ogni anno contribuiscono ai raccolti mentre in Gran Bretagna gli agricoltori stanno lottando per trovare persone raccogliere lamponi e patate e in Germania c’è da colmare il vuoto di circa 300mila unità lasciato dagli stagionali polacchi e rumeni che pesa anche sulla Spagna rimasta, ad esempio, senza i consueti 10 mila lavoratori stagionali marocchini impegnati nella raccolta fragole.

 

La situazione più grave è però in Italia dove e a rischio – sottolinea la Coldiretti – c’è più di ¼ del Made in Italy a tavola che viene raccolto nelle campagne da mani straniere con 370mila lavoratori regolari che arrivano ogni anno dall’estero, fornendo il 27% del totale delle giornate di lavoro necessarie al settore, secondo l’analisi della Coldiretti.  Sono molti i “distretti agricoli” del nord dove i lavoratori immigrati rappresentano una componente bene integrata nel tessuto economico e sociale come nel caso – evidenzia la Coldiretti – della raccolta delle fragole e asparagi nel Veronese, della preparazione delle barbatelle in Friuli, delle mele in Trentino, della frutta in Emilia Romagna, dell’uva, delle mele, delle pere e dei kiwi in Piemonte, dei pomodori, dei broccoli, cavoli e finocchi in Puglia fino agli allevamenti e i caseifici della Lombardia.

 

La comunità di lavoratori agricoli più presente in Italia – spiega Coldiretti – è quella rumena con 107591 occupati, davanti a marocchini con 35013 e indiani con 34043, che precedono albanesi (32264), senegalesi (14165), polacchi (13134), tunisini (13106) e bulgari (11261). In Italia su sollecitazione del Presidente della Coldiretti Ettore Prandini il Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova è intervenuto per prorogare i permessi di soggiorno per lavoro stagionale in scadenza al fine di evitare agli stranieri di dover rientrare nel proprio Paese proprio con l’inizio della stagione di raccolta nelle campagne.

 

“A livello nazionale è ora necessaria però subito una radicale semplificazione del voucher “agricolo” che possa consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare una occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne” conclude il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il momento attuale rende necessaria una radicale semplificazione per favorire la diffusione di uno strumento con importanti effetti sull’economia e il lavoro e che si era dimostrato valido nel favorire l’occupazione e l’emersione del sommerso”.

 

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Coronavirus, Confartigianato: Migliaia di artigiani a rischio all’Aquila, istituire tavolo permanente

"Migliaia di imprese artigiane a rischio, a causa dell'emergenza coronavirus, in provincia dell'Aquila, in un territorio che si stava appena riprendendo dalla crisi conseguente al terremoto del 2009". A lanciare l'allarme è il presidente territoriale dell'Aquila di Confartigianato Imprese Chieti L'Aquila, Christian Corrado, che chiede alle istituzioni la costituzione di un "tavolo di lavoro permanente" per affrontare le difficoltà del momento e per "coinvolgere le imprese del territorio, anche attraverso riconversioni, per tutte le esigenze attuali".

In Abruzzo, secondo dati elaborati da Confartigianato Chieti L'Aquila, sono 9.480 le imprese artigiane maggiormente esposte rispetto agli effetti derivanti dall'emergenza coronavirus, per un totale di 22.884 addetti. Di queste, circa duemila sono nell'Aquilano. A questi numeri si aggiungono le attività artigiane interessate dalla domanda turistica, un migliaio sul territorio provinciale.

"La situazione è gravissima - osserva Corrado - mentre siamo ancora in piena emergenza, la sopravvivenza di migliaia di imprese è a rischio. Le misure introdotte, a partire da quella dei 600 euro, serviranno a poco. Le bollette vanno pagate, gli affitti anche, i consumi sono fermi e il rischio è che le micro e piccole imprese, cuore dell'economia aquilana ed abruzzese, non abbiano la forza di ripartire".

"Alle istituzioni lanciamo una proposta: la costituzione di un tavolo di lavoro permanente - afferma il presidente - che coinvolga, tra l'altro, i Comuni, la Camera di Commercio e le associazioni di categoria come la nostra. Noi ci siamo, rappresentiamo migliaia di artigiani e di piccole imprese e siamo l'interlocutore naturale delle istituzioni. Conosciamo bene il territorio, le nostre attività produttive e siamo pronti a dare il contributo per tracciare la strada della ripresa, quando la fase dell'emergenza sarà superata".

Tra le proposte lanciate da Confartigianato vi è quella di "utilizzate le aziende locali, anche attraverso riconversioni dell'attività produttiva, per provvedere a tutte le esigenze del momento".

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Covid-19, BCC di Castiglione M.R. e Pianella dona 60mila euro per ospedali di Penne, Atri e Teramo

 In questi giorni di emergenza epidemiologica legata al Covid-19, con un sistema sanitario sotto stress per l’alto numero di pazienti da gestire e la conseguente necessità di ulteriori attrezzature per garantire adeguate cure, la BCC di Castiglione Messer Raimondo e Pianella ha deciso di devolvere 60mila euro complessivi per l’acquisto di respiratori da destinare ai presidi ospedalieri del territorio di riferimento. In particolare il 18 marzo scorso, ha aderito alla richiesta di supporto avanzata dalla Asl di Pescara per l’acquisto di respiratori da destinare all’Ospedale di Penne del valore di 20mila euro e oggi la BCC ha devoluto altri 20 mila euro all’Ospedale di Teramo e 20mila euro a quello di Atri al fine di acquistare i dispositivi medici di cui si ha maggiore necessità. Inoltre la BCC di Castiglione si sta già attivando per supportare le imprese e le famiglie con tutte le iniziative di sostegno all’economia locale previste dai decreti del Governo.

 “Di fronte a tutto quello che sta accadendo – dichiara il Presidente della BCC di Castiglione, Alfredo Savini – non potevamo restare a guardare e in linea con i principi di mutualità e di solidarietà che sono propri del Credito Cooperativo abbiamo deciso immediatamente di fare la nostra parte sostenendo il nostro territorio di riferimento ascoltando le richieste di aiuto che sono arrivate dalle Asl territoriali. Il paese nel quale abbiamo la sede, Castiglione Messer Raimondo, è tra i più martoriati della regione per numero di vittime e in percentuale per numero di contagiati. Desidero esprimere tutta la mia personale vicinanza e di tutto il cda, alle tante famiglie che stanno soffrendo per la perdita di un loro caro e a quelle che combattono contro il virus. La nostra vicinanza sarà sempre garantita a tutta la comunità”.

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