In Breve

Famiglia e minori, a Fossacesia avviati nuovi servizi

A Fossacesia, presso l’Assessorato alle Politiche Sociali, è stato attivato da alcuni giorni il ‘Centro Famiglia’ e avviato il progetto ‘Affido’, un programma sperimentale per valutare le necessità del territorio. A riguardo, sarà predisposto del materiale informativo e questionari da somministrare a campione presso le scuole primarie e secondarie di primo grado presenti sul territorio dei Comuni della Zona di Gestione Sociale numero 2 - ADS 11 Frentano e rivolto sia al corpo docente, che ai nuclei familiari. Inoltre, saranno somministrati, anche attraverso le associazioni presenti sul territorio di riferimento e le parrocchie, durante lo svolgimento dei corsi di preparazione al matrimonio.

“L’attività consentirà di comprendere il livello di conoscenza dell’istituto dell’affido e di raccogliere informazioni sulla disponibilità ad accogliere nel proprio nucleo familiare minori in condizioni di difficoltà. I questionari compilati verranno analizzati al fine di individuare le persone interessate, che avranno la possibilità di partecipare ad un corso di formazione al termine del quale saranno inserite in un albo di nuclei disponibili – spiega il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio. Per quanto riguarda il Centro Famiglia, esso si occuperà di accogliere chiunque senta il bisogno di accedervi per un supporto psicologico o per avere informazioni legali in materia di famiglia, adozione, affido, responsabilità penale di minori, problematiche legate al soggiorno di cittadini stranieri, e ogni altra esigenza espressa. “Le professioniste che operano allo Sportello, oltre che essere a disposizione della cittadinanza e per coloro che ne sentissero il bisogno, saranno a disposizione dei servizi sociali dei Comuni della Zona di Gestione Sociale numero 2 - ADS 11 Frentano, per le consulenze oltre che per la presa in carico di casi segnalati e ritenuti meritevoli di interventi specializzati – precisa il Vice Sindaco con delega alle Politiche Sociali, Maria Angela Galante. Lo sportello, inoltre, attenzionerà e monitorerà il fenomeno della violenza a danno delle persone di minore età, come raccomandato di recente dal Garante per l'infanzia e l'adolescenza nonché dal Prefetto di Chieti, Giacomo Barbato".

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In Abruzzo il primo Bee Natural Festival, Montebello diventa la capitale delle api e della loro tutela

Riportare l'ape al centro dell'apicoltura con l'obiettivo di salvaguardarla. Montebello di Bertona, paesino della provincia di Pescara, per tre giorni diventa la capitale della tutela delle api e dell'apicoltura, con il "Bee Natural Festival". L'appuntamento il 9, il 10 e l'11 agosto alla Stinzia Bertoniana, tipico ricovero usato nella zona da contadini, pastori e carbonai ed oggi utilizzato come sede di eventi di promozione culturale e per la tutela del territorio e della biodiversità.

              Dai convegni, agli incontri con gli apicoltori, dai laboratori pratici in apiario agli appuntamenti dedicati ai bambini, in Abruzzo, per l'occasione, arriveranno i guru del settore. Protagoniste indiscusse della tre giorni saranno le api. Il Festival è organizzato dal Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e dall’Associazione Culturale Montanari Bertoniani.

              Il Bee Natural Festival si aprirà venerdì 9 agosto, alle ore 15, con la presentazione del programma, i saluti delle autorità, con l'inaugurazione del BeeOdiversity Park e con i primi convegni: "Api e pronubi selvatici: l'importanza della biodiversità nel Parco", a cura di Tommaso Navarra, presidente Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga; - Inaugurazione BeeOdiversity Park – "Le ragioni di un parco dell’apicoltura naturale", a cura dell’associazione culturale Montanari Bertoniani; "Apicoltura e Biodiversità", a cura di Paolo Fontana (WBA - FEM). Verranno inoltre presentate le aziende apistiche presenti al mercatino.

              Sabato, a partire dalle ore 9, ci saranno altri convegni: "Apicoltura Naturale", moderatore Raffaele Cirone, saluto di Fernando Di Fabrizio, presidente Riserva Naturale del Lago di Penne; "Ritorno ad un’apicoltura apicentrica - Quando l’apicoltura va in fuori giri", Riccardo Jannoni Sebastianini, segretario Generale di Apimondia; "Apicoltura naturale nel mondo: cosa si può apprendere dai metodi dell’apicoltura africana", Nicola Bradbear, Apimondia, Associazione Bees for Development; "Conciliare l’apicoltura naturale/bee friendly con l’apicoltura da reddito", Marco Valentini, Bioapi; "Riflessione sulla biologia dell’ape, ruolo dei fuchi e sciamatura", Paolo Fontana (WBA - FEM); "L’Ape dell’Appennino: storia e sviluppi progettuali per la tutela dell’Apis mellifera Ligustica italiana", Raffaele Cirone, presidente Nazionale Fai (Federazione Apicoltori Italiani) e Coordinatore Centro di Referenza Nazionale per la Salvaguardia dell’Ape Italiana.

              Nel pomeriggio, dalle 15.30, Lezioni pratiche in apiario - Apicoltura naturale con arnie Top Bar, arnie Warré e arnie DB - e laboratori per bambini dal titolo "Il mondo delle api ".

              Domenica si riparte alle 9, con "Riflessioni sull’Apicoltura Naturale - Perché è importante allevare le api mantenendo la loro selvaticità", di Nicola Bradbear, Apimondia, Associazione Bees for Development. A seguire Marco Valentini presenta il suo libro "Perché è ancora possibile salvare le api – ecco come l’ho spiegato a mia nipote" (Edizioni WBA - 2019), un dialogo con i bambini che potranno rivolgere domande all'autore. Poi ancora lezioni pratiche in apiario (controllo Varroa in apicoltura naturale, controllo sciamatura e  selezione massale) e laboratori per bambini.

              Il festival si concluderà con la presentazione della nuova certificazione Biodiversity Friend Beekeeping, a cura di Marco Valentini Nicola Tormen e Valeria Malagnini.

 

L'ingresso è libero con iscrizione obbligatoria inviando una mail a arniatopbar@gmail.com. Per info 339.1462315 - 339.3921209

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Dolori senza confini, la riflessione di Adele Di Rocco

Riceviamo e pubblichiamo da Adele Di Rocco una riflessione su due date e due episodi storici che tanto dolore hanno causato. 

«Notte tra il 2 e 3 agosto 1944 Auschwitz e 2 agosto 1980 Bologna. Due date così lontane come lontane sono queste due città, accomunate in questo giorno da terribili ricorrenze. Era la notte del 2 agosto del 1944 quando ad Auschwitz furono sterminate (secondo nuove stime) oltre 4.000 persone di etnia Sinti e Rom, secondo alcune ricostruzioni per lo più donne e bambini, in una sola notte. Il 2 agosto del 1980 a Bologna la guerra era finita da molti anni, si era distanti molti chilometri da Auschwitz, e alle 10 e 25 del mattino in una giornata d’estate l'esplosione di un ordigno uccise 85 persone e ne ferì più di 200. Questo cambiò per sempre la vita di migliaia di persone. Auschwitz e Bologna non son poi così lontane nel dolore di questa giornata. Sinti, Rom e Gagè non sono così lontani e così diversi, quando si viene colpiti e uccisi. Per questo d'un tratto ci ritroviamo uguali nei dolori e nelle stragi che siano commesse in una stazione o in un campo di concentramento cambia poco nel dolore ci ricordiamo di essere tutti esseri umani, perciò vi invito oggi a non ricordare queste date come stragi di sinti o gagè ma stragi di chiunque si consideri libero, stragi di chiunque ami la democrazia, di chiunque ami questo paese, oggi non deve essere solo il ricordo del porrajmos o della strage di Bologna. Oggi deve essere il ricordo di come l'odio e la divisione neghino la libertà altrui. Dobbiamo imparare a ricordare queste stragi come crimini contro l'umanità, perché ricordare è il più potente vaccino contro l'odio e contro la divisione. Chi non ricorda il proprio passato sarà sempre condannato a ripeterlo, e in una situazione ed un paese in cui oggi sembra che nessuno voglia ricordare, uniamoci contro chiunque voglia dividerci contro chiunque calpesti la libertà altrui, che queste storie siano da ammonimento per le generazioni future, per non dimenticare, per non dimenticare le vittime, per non dimenticare noi stessi».

 

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Strappa catenina sul bus, inseguito e arrestato per rapina

Un giovane di 22 anni di Chieti e' stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di rapina aggravata e su disposizione del pm Marika Ponziani e' stato condotto nel carcere di Madonna del Freddo. Il fatto si e' verificato ieri a bordo di un autobus del servizio urbano di Chieti: il 22enne, che una volta salito sul mezzo era parso visibilmente agitato ed andava va avanti e indietro guardando con fare minaccioso due amici che stavano tornando a casa, a un certo punto si e' avvicinato al piu' piccolo dei due, lo ha preso per il collo e gli ha strappato dal collo la catenina d'oro fuggendo non appena l'autobus si e' bloccato alla fermata. Il 22enne e' stato inseguito dall'amico della vittima, sceso a volo dall'autobus, e poco dopo arrestato dai carabinieri che avevano gia' effettuato un intervento nella sua abitazione, non molto distante: nelle mani stringeva ancora la catenina. 

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Controlli della Polizia stradale nel Chietino, 10 patenti ritirate

La Polizia Stradale di Chieti ha ritirato dieci patenti di guida ad automobilisti risultati positivi alla prova con l'etilometro, e in un caso al drug test, quattro dei quali avevano un tasso alcolico superiore a 0,80 grammi per litro e pertanto sono stati denunciati. Su disposizione del comandante Fabio Polichetti la Polstrada ha rafforzato i controlli impiegando cinque pattuglie lungo il tratto costiero della ss 16 della provincia di Chieti, in particolare sulla costa dei trabocchi tra San Vito, Fossacesia e Vasto, ma anche lungo l'autostrada A/14 fra Ortona e Vasto.

Sono stati 130 gli automobilisti controllati, anche con l'impiego del personale sanitario della Questura di Chieti, per gli accertamenti relativi all'assunzione di sostanze stupefacenti, con risultati che la Polizia Stradale di Chieti definisce preoccupanti. Ad un 28enne residente a Fossacesia, e' stato riscontrato un tasso alcolemico di oltre 1,50 grammi per litro, ben tre volte piu' alto rispetto al limite di legge: nei confronti del giovane, che si e' giustificato dicendo di aver bevuto solo qualche bicchiere di vino ad una festa, sono scattate la sospensione della patente per oltre un anno, e una denuncia.

Un 26enne residente nel vastese e' stato trovato positivo all'alcol e alla cocaina: per lui sospensione della patente di guida e denuncia all'autorita' giudiziaria. Intervenendo per un incidente avvenuto lungo la A/14 all'altezza di Lanciano e che ha coinvolto diverse auto, una donna di 37 anni residente a San Salvo, sottoposta alla prova con l'etilometro, e' risultata con un tasso di 0,71 grammi litro,

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Autismo, un 13enne senza strutture in Abruzzo andrà a Rimini

L'Abruzzo non ha strutture residenziali per persone con autismo e se le famiglie non riescono a seguire adeguatamente i loro congiunti la scelta obbligata e' trasferirli lontano da casa. E' la drammatica soluzione, anzi l'unica, che si prospetta per un tredicenne della provincia di Teramo che vive con il padre settantenne che fino a pochi giorni fa assisteva anche la moglie, stroncata da un tumore a luglio. A raccontare la storia e' l'associazione 'Autismo Abruzzo Onlus' che lamenta come la Asl di Teramo non voglia concedere al ragazzo l'autorizzazione ad accedere a un adeguato servizio residenziale a Rimini, nonostante il padre, cardiopatico, da tempo lo abbia richiesto poiche' non e' piu' in grado di assicurare assistenza al figlio che ogni giorno deve raggiungere Teramo per terapie riabilitative in un centro diurno dalle 15 alle 18. "Da anni raccontiamo di persone destinate presso strutture residenziali fuori regione - spiega Dario Verzulli, presidente dell'associazione - alimentando cosi' la mobilita' passiva che esporta risorse e persone fuori regione. I servizi residenziali in Abruzzo sono da avviare con estrema urgenza. Forse con risparmio di risorse e generando lavoro sul territorio. Invece, sempre piu' spesso, ai diritti sanciti da Costituzione e leggi vigenti si antepone una mera valutazione economica, una valutazione fredda che non tiene conto della sofferenza delle famiglie". In questo caso, per di piu', la struttura residenziale di Rimini 'Una Luce sul mare' e' disposta ad accogliere il tredicenne con l'autorizzazione del rapporto 1a1, assistenza dedicata e specializzata dovuta all'autismo e alla tenera eta'. 

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Aggressione a Rotondi, la solidarietà di Adele Di Rocco

«Esprimo la mia piena solidarietà all’onorevole Gianfranco Rotondi per l'aggressione ricevuta in piazza Primo Maggio a Pescara mentre rilasciava un'intervista. Aggressione verbale da parte di due millantatori a loro dire simpatizzanti della Lega. L’indignazione di tutti è un atto dovuto, il leader della Lega, Matteo Salvini adotta una politica verbale di istigazione alla violenza. Auspico l'identificazione dei balordi. L’espressione "zingaraccia" è a sfondo razziale e viola la costituzione italiana. Tale violenza, anche se verbale, è avvenuta nel periodo della memoria. Settantacinque anni fa venivano sterminate più di 4000 persone di etnia Rom e Sinti dai nazisti, i primi a dare il via al censimento di Ebrei, Rom e Sinti. Nel 2019 il ministro Salvini chiede nuovamente il censimento delle minoranze, atto incostituzionale contro il quale l’on. Rotondi ha sempre espresso il suo disappunto. Ricordo che la nuova amministrazione di Pescara, in campagna elettorale per le comunali, è stata sostenuta e portata alla vittoria, anche, dai votanti Rom e Sinti. A tal proposito chiedo una presa di posizione del Sindaco Carlo Masci per attenuare il clima di violenze.
Gianfranco Rotondi da vero ed unico uomo democristiano appartenente al centro destra, rappresentante di Berlusconi ha sempre difeso e condannato l 'atteggiamento anticostituzionale di Matteo Salvini, proponendo il dialogo e sopratutto la difesa ei cittadini più deboli» dichiara in una nota Adele Di Rocco.

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De Renzis (Lega Salvini-Pescara) : Solidarietà a Rotondi ma ingiusto addebitare responsabilità a Lega e Salvini”

“Esprimiamo tutta lo nostra ferma condanna per l’episodio che ha visto coinvolto l’On.Rotondi al quale manifestiamo assoluta solidarietà”. 
 
È quanto afferma Luca De Renzis, Commissario provinciale della Lega Salvini a Pescara.
 
“Al tempo stesso - sostiene il responsabile della Lega - troviamo assolutamente improprio sostenere che il fatto sia dovuto in qualche modo a presunti sostenitori di Salvini o ad un clima ingenerato dalla Lega e dal suo leader e siamo certi che i due balordi non siano affatto vicini alle Lega che invece annovera milioni di elettori, simpatizzanti e militanti che agiscono con assoluta correttezza”. 
 
Infine l’esponente leghista ribadisce che “non ci stancheremo mai di ripetere che il dibattito politico, anche a volte aspro, non deve mai trascendere in forme di aggressione verbale o fisica come per esempio è avvenuto in questi giorni proprio a danno di Matteo Salvini al quale una donna di origine rom ha augurato di ricevere un proiettile, senza che nessuno - anche chi sostiene di essere stato votato localmente dalla “comunità degli zingari”- si sia però scandalizzato. Ciò detto - conclude De Renzis -  siamo sicuri che anche l’on. Rotondi, designato parlamentare in Abruzzo, sarà d’ora in poi al nostro fianco per tutelare la sicurezza dei cittadini  e combattere disagio sociale, illegalità, abusivismi di ogni genere con risposte concrete come finora sta facendo la Lega nelle proprie azioni di governo nazionale e locale".

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Ortona, Di nardo presenta mozione in consiglio sugli affidi dei minori

Angelo Di Nardo, capogruppo al Comune di Ortona per Fratelli d’Italia, Lega e lista Libertà e Bene Comune, ha presentato una mozione, indirizzata al presidente del Consiglio comunale e  finalizzata ad impegnare il sindaco e la sua giunta affinché siano messe in campo “una serie di iniziative in favore dei minori dati in affido, per scongiurare illeciti di diversa natura”.

 

Di Nardo prende spunto dal caso che in questi giorni sta occupando le prime pagine di molti giornali, relativo all’inchiesta avviata nel 2018 dalla Procura di Reggio Emilia, denominata ‘Angeli e Demoni’ e volta ad indagare il funzionamento dei servizi sociali della Val D’Enza in merito agli affidi illeciti di bambini.  “Le accuse a carico dei responsabili dei Servizi sociali, come riportato dalla stampa, riguarderebbero la falsificazione di atti e relazioni relative alla condizione di minorenni all’interno delle loro famiglie di origine, allo scopo di allontanare i bambini stessi dalle proprie famiglie, affidandoli ad amici e conoscenti compiacenti, a fronte della corresponsione del contributo mensile alle famiglie affidatarie– scrive il consigliere di centrodestra nella mozione a sua firma –. Il quadro che sta emergendo, se confermato, appare drammatico e preoccupante, soprattutto se si considera che dietro questo sistema si nasconderebbe un giro illecito di migliaia di euro,che i bambini sono stati vittima di maltrattamenti e abusi, anche sessuali, e che la scelta degli adulti affidatari sarebbe stata orientata a ‘preferire’ l’affidamento dei bambini a persone e coppie omosessuali”.

 

Di Nardo osserva che “non si dispone dell’esatta conoscenza del fenomeno degli affidi, in quanto i dati sono molto frammentari e non attuali, anche se da quelli a disposizione si evince che il numero degli affidamenti disposti in Italia è per lo più stabile, intorno alle 26mila unità e comprendente circa 14mila affidamenti familiari, nell’ambito dei quali oltre il 60% dei bambini si trova in affido da oltre due anni, in linea con il dato relativo alla fine degli anni novanta”. L’esponente del centrodestra ortonese, dunque, “considerando che l’attuale sistema di affido dei minori presenta evidenti criticità, soprattutto tenendo conto dell'eccessiva discrezionalità attribuita ai servizi sociali” “che all’interno degli Uffici preposti all’affido dei minori si rileva una carenza di personale che porta a lavorare in condizioni stressanti”, chiede al Consiglio comunale di impegnare il sindaco e la sua giunta affinché:

 

1.     Si attivino presso gli Uffici competenti al fine di conoscere, con cadenza annuale, secondo criteri uniformi sul territorio nazionale ed attraverso un puntuale monitoraggio, il numero dei minori fuori famiglia seguiti dai servizi sociali;

2.     Si attivino presso i Servizi Sociali al fine di istituire una procedura formale ed omogenea basata sullacollaborazione tra servizio pubblico e organizzazioni del privato sociale delegate per la gestione dell’affido;

3.     Sia garantita l’assenza del conflitto di interesse tra le diverse professionalità del servizio pubblico e del privato sociale coinvolte nei procedimenti di affido;

4.     Sia implementato il personale impiegato negli Uffici dei Servizi Sociali preposti all’affido dei minori;

5.     Ci si attivi presso il Governo affinché venga promossa la revisione della norma che istituisce il difensore del minore, attualmente previsto solo nei procedimenti di adottabilità, anticipando il momento della sua nomina obbligatoria a quello precedente l’assunzione di ogni provvedimento ex art. 330 e seguenti del codice civile,

6.     Sia garantito che, nel caso di famiglie indigenti, sia assicurata l’applicazione della legge 4 maggio 1983, n. 184, che stabilisce che le condizioni di indigenza dei genitori o del genitore esercente la responsabilità genitoriale non possono essere di ostacolo all'esercizio del diritto del minore alla propria famiglia, e che a tal fine siano disposti interventi di sostegno e di aiuto a favore della famiglia;

7.     Siano adottate iniziative volte a garantire la temporaneità dell’affidamento, con l’abolizione della prassi dell’affido disposto, di regola, a tempo indeterminato, garantendo così che il termine di ragionevole durata dell’affidamento, già oggi previsto per legge in ventiquattro mesi prorogabili, sia prorogato solo in base a precise motivazioni.

8.     Ci si attivi presso gli Enti e le Istituzioni preposte affinché venga istituita la figura dell’Operatore dell’accoglienza familiare temporanea, un professionista proveniente dal mondo sociale, con competenze educative e con esperienza di lavoro nell’ambito del disagio minorile e familiare.

 

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Lanciano, in gravi condizioni una suora 75enne investita in centro

Una suora di 75 anni e' ricoverata in prognosi riservata nell'ospedale di Pescara per le ferite riportate dopo essere stata investita da un'auto a Lanciano mentre attraversava la strada. Secondo una prima ricostruzione, il conducente sarebbe stato abbagliato dal sole e avrebbe visto la donna solo all'ultimo momento. L'incidente e' avvenuto nella centrale via Dalmazia, a pochi metri dal passaggio a livello della Sangritana. A causa di un grave trauma cranico, i medici dell'ospedale di Lanciano hanno deciso l'immediato trasferimento alla Rianimazione di Pescara, in elisoccorso del 118. L'auto e' stata posta sotto sequestro. Per i rilievi sono giunti sul posto la Polizia Municipale e gli agenti del Commissariato che hanno coordinato il traffico. 

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