Cronaca

Coronavirus, 2.500 mascherine per i medici di base

La Fimmg (federazione dei medici di famiglia) di Teramo ha coordinato il reperimento sul mercato, per i propri iscritti e per quelli delle altre province abruzzesi, di 2500 mascherine di tipo Ffp2 e di 150 kit composti da tute e occhiali che sono in corso di distribuzione ai medici di base e guardia medica iscritti al sindacato. In particolare, 1000 mascherine sono state acquistate dalla Fimmg di Teramo (che ne ha prenotate 200 anche per il sindacato Snami di Teramo), 400 dalla Fimmg dell'Aquila, 500 dalla Fimmg di Chieti e 400 dalla Fimmg di Pescara. L'acquisto delle mascherine e dei kit colma un bisogno che, soprattutto nel Teramano, era particolarmente sentito e che era stato denunciato nei giorni scorsi dal segretario provinciale della Fimmg, Glauco Appicciafuoco

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Pescara, problemi in una casa di riposo per il coronavirus

Trentaquattro pazienti, una decina di suore e alcuni operatori sanitari sottoposti a tampone dei quali a distanza di tempo non sono ancora arrivati i risultati. Sempre più delicata la situazione all'Istituto Sorelle della Misericordia di Verona, casa di riposo che si trova a Pescara, in zona Colli. Le suore, in isolamento in attesa degli esiti dei test, si definiscono "abbandonate, avvilite e scoraggiate". La maggior parte degli operatori non è al lavoro, un'infermiera si e' ammalata, cosi' come alcune suore, e diventa sempre piu' difficile gestire le anziane pazienti.

"Gli Oss della cooperativa che ci seguiva - sottolinea una delle sorelle - non vengono piu', sono rimasti solo due operatori. Ora ci sta dando una mano un'altra cooperativa, ma abbiamo bisogno di infermieri. Un'infermiera si e' ammalata e ne e' rimasta solo un'altra, una suora, che pero' non puo' fare tutto da sola. Le nostre ospiti sono anziane e in molti casi non autosufficienti, abbiamo bisogno di aiuto". "Ci sono quattro suore ed alcune ospiti con la febbre - aggiunge - e ieri sera anche l'infermiera, stremata, e' finita a letto con la febbre. Il nostro medico e' in contatto con la Asl, ma ad oggi non abbiamo avuto nessuna risposta. Una ditta ci ha mandato mascherine e Dispositivi di protezione individuale (Dpi), ma il problema e' a livello sanitario: abbiamo bisogno di un'infermiera. Il timore e' che finche' non arrivano i risultati dei tamponi nessuno voglia venire a lavorare qui. Siamo chiuse qui dentro, non sappiamo cosa fare", conclude scoraggiata la suora.

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Coronavirus, D’Amario: i kit sierologici non danno nessun tipo di certezza

I kit sierologici non sono validati "ne' a livello nazionale ne' a livello mondiale e non danno nessun tipo di certezza. Anzi, creerebbero falsi negativi ancora piu' pericolosi delle strategie del contatto". Dopo l'allarme lanciato dall'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Veri', sull'uso dei kit sierologici reperibili sul mercato, anche il direttore generale della Direzione generale dell'Area prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Claudio D'Amario, torna sul tema in un'intervista alla redazione di "Sos Coronavirus". D'Amario spiegato che il "falso positivo del test sierologico potrebbe creare perfino procurato allarme". D'Amario, che sara' posto dalla Giunta regionale abruzzese a capo del Dipartimento della Salute, aggiunge anche che "ci sono studi di confronto in Lombardia secondo i quali il 50 per cento dei pazienti positivi al tampone nasale sono risultati negativi al test sierologico". D'Amario conferma che sono in corso verifiche su test, farmaci e sperimentazioni a livello nazionale dalle agenzie autorizzate, mentre si e' in "attesa di un pre esame dell'Oms su 200 kit rapidi, ma tutti da tampone nasale, da faringe e da saliva". Si sta lavorando anche a un uso di test da sangue per capire se le persone Covid positive siano in grado di sviluppare una capacita' immunocompetente. "In sostanza - conclude D'Amario - si vuole capire, per il futuro, se i soggetti che hanno avuto il virus sono immunizzati o ancora suscettibili di nuovo contagio".

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Incendio in un capannone a Silvi Marina

I vigili del fuoco dei Comandi provinciali di Pescara e Teramo e del Distaccamento di Roseto degli Abruzzi sono stati impegnati per alcune ore per lo spegnimento di un incendio che ha interessato la notte scorsa un capannone di materiale vario lungo la ss 16 Adriatica a Silvi Marina. Grazie a  un intervento immediato le fiamme non si sono propagate ulteriormente. Una donna che abitava in una abitazione attigua al capannone e' stata fatta uscire di casa per motivi precauzionali. Si sta valutando se la casa ha subito qualche danno. Si lavora per capire le cause del rogo. 

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Coronavirus, Di Primio sporgerà denuncia contro le fake news

Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha annunciato, in un video sulla sua pagina Facebook, che presentera' denuncia per procurato allarme nei confronti di chi ha diffuso sui social un messaggio audio e di chi sta scrivendo cose non vere: il riferimento e' a un messaggio audio che chiama in causa il titolare di un negozio di generi alimentari il quale, a dire dell'anonimo, avrebbe tenuto aperto il locale pur sapendo di essere positivo al coronavirus; parla inoltre di un blitz delle forze dell'ordine e della presenza di ambulanze. "Non e' successo nulla di tutto questo. Ho appena chiamato il proprietario di questo locale, che e' positivo al coronavirus - dice Di Primio - ma dal 4 marzo e' chiuso in isolamento volontario a casa, senza contatti neppure con i familiari. E' stato dall'inizio monitorato dalla Asl. Io continuero' a chiamarlo per sapere come sta". Di Primio si dice "infastidito dall'atteggiamento di chi mette cartelli sulle porte: e' una verogna". Di Primio ha quindi rinnovato l'appello a restare a casa.

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CORONAVIRUS I SINDACI RACCONTANO L’EMERGENZA DEI LORO COMUNI

Notizie d’Abruzzo ha posto tre domande uguali ai sindaci per conoscere come viene affrontata l’emergenza sanitaria e quella economica nei loro Comuni. Ecco le risposte di Luciano Marinucci, Sindaco di San Giovanni Teatino (Ch)
 
Sindaco la sua città lotta con due inaspettate emergenze, una sanitaria e una economica. Quale teme di più?

L’emergenza sanitaria è sotto gli occhi di tutti, in maniera drammatica. Ed è ancora presto, purtroppo, per fare una media e comprendere appieno le proporzioni di questa pandemia. Lo Stato ha adottato misure graduali che, in qualche caso, hanno costretto alcuni di noi Sindaci a provvedimenti autonomi e ancora più restrittivi di quelli governativi, come ad esempio la chiusura dei parchi. Tutto questo, ovviamente, ci ha esposto anche a qualche critica, ma nessuno meglio dei Sindaci ha il polso del territorio di pertinenza. La crisi economica, d’altro canto, segnerà un’epoca, e non solo per l’Italia, che potrebbe precipitare nel baratro del default. Bisognerà lavorare su un recupero delle economie a livello globale, non è pensabile occuparsi solo del proprio orticello nel bel mezzo di un’emergenza che, certamente, cambierà faccia al mondo.

Quali sono le richieste più pressanti che arrivano dalla sua comunità di cittadini?

Sicuramente i cittadini richiedono presidi sanitari, come le mascherine, ma purtroppo c’è una carenza generalizzata di questi materiali e le amministrazioni locali non hanno la possibilità di distribuirli a tutta la popolazione. Basti pensare all’emergenza che esiste, drammaticamente, all’interno delle strutture sanitarie, per avere un’idea di quanto possa essere difficile, oggi, procurarsi le mascherine. Ho però apprezzato l’ingegno, l’intraprendenza, la fantasia e la solidarietà degli italiani che, una volta compresa l’emergenza, hanno cominciato a realizzare le mascherine in casa e a donarle a chi ne ha più bisogno. Anche una nostra concittadina ha realizzato 50 mascherine e le ha donate al C.O.C.. Questi sono gesti ammirevoli che ci riempiono di speranza.

Può dirci cosa metterà in cantiere per il rilancio della sua città?

Diciamo che, prima dell’emergenza, eravamo già abbastanza lanciati. Con le compensazioni della Convenzione Terna abbiamo a disposizione 3milioni e 400mila euro da impiegare nell’efficientamento energetico degli edifici pubblici e nel rifacimento dei sottoservizi e del manto stradale nelle strade principali e secondarie. Abbiamo beneficiato, inoltre, di un investimento di oltre due milioni di euro da parte di Ipercoop, che abbiamo speso e spenderemo nella zona commerciale. Eravamo in corsa con un’operazione di rilancio e ci siamo dovuti fermare: molte ditte, infatti, non possono operare perché prive di presidi di protezione. I cantieri sono fermi per oggettive ragioni di sicurezza, nel rispetto delle disposizioni in ordine sanitario e di prevenzione del contagio. Ma siamo fiduciosi: ripartiremo da dove ci siamo interrotti, per dare seguito e compimento al lavoro lungo e meticoloso a cui ci siamo sempre dedicati.

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Coronavirus, zona rossa nella frazione Caldari di Ortona

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha firmato l'ordinanza relativa all'estensione della zona rossa nel territorio di Villa Caldari, frazione di Ortona . In quell'area, infatti, sono stati accertati numerosi casi positivi al Covid-19 a partire da quello del titolare di un bar, morto improvvisamente il 5 marzo scorso e per il quale fu accertata in seguito la positivita'. La zona rossa prevede maggiori restrizioni, a partire dal divieto di entrata e di uscita dai confini territoriali individuati nell'ordinanza. Villa Caldari si aggiunge ai Comuni di Castiglione Messer Raimondo, Arsita, Bisenti, Montefino e Castilenti, in provincia di Teramo, e di Penne, Montebello di Bertona, Civitella Casanova, Farindola, Picciano ed Elice in provincia di Pescara. La decisione del governatore si basa anche sulla relazione della Asl di Chieti che ha suggerito "di procedere con misure mirate piu' incisive di contenimento locale, anche sulla base dei tassi di prevalenza relativi alla singola contrada di Caldari. Il tasso di incidenza per 100mila abitanti e', per tale localita' - scrive l'azienda sanitaria - pari a 1.271, ovvero dieci volte superiore al medesimo tasso calcolato sull'intero territorio comunale (122). Tale differenza e' ancora maggiore, 22 volte, se consideriamo il confronto tra l'incidenza della localita' Caldari, 1.271, con quella del resto del Comune di Ortona, 57"

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La denuncia di Confesercenti e Confcommercio: i negozi rischiano di non riaprire e la Regione pensa a nuovi centri commerciali

 “Siamo esterrefatti: mentre decine di migliaia di negozi ed esercizi rischiano di non riaprire dopo l’emergenza coronavirus, la Regione Abruzzo trova il modo e il tempo di lanciare un assist all’apertura di nuovi centri commerciali nei contenitori dismessi, attraverso una delibera di giunta che dimostra la totale distanza dalla realtà”. Lo denunciano il presidente regionale di Confesercenti, Daniele Erasmi, ed il presidente regionale di Confcommercio, Roberto Donatelli, relativamente alla delibera di giunta regionale 142/c. “In piena emergenza Coronavirus, mentre il commercio abruzzese rischia di soccombere definitivamente lasciando sulla strada decine di migliaia di persone, la Giunta della Regione Abruzzo trova tempo, energie, risorse e metodo per pensare a come facilitare l’apertura di centri commerciali nelle superfici dismesse. Uno scenario imbarazzante, un insulto - spiegano Erasmi e Donatelli - a chi vive la crisi sulla propria pelle con ansia e terrore. Ci opporremo in ogni modo a questo ennesimo tentativo di favorire i centri commerciali, con una nuova consapevolezza: anche questa Giunta regionale, come molte in passato, ha fra le proprie priorità interessi radicalmente diversi dalle esigenze delle micro, piccole e medie imprese del commercio”.

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Coronavirus. A Montesilvano oggi una sola vittima e 5 nuovi casi positivi

La Asl di Pescara ha comunicato un aumento di 5 casi positivi al Covid-19, relativi a cittadini di Montesilvano. Salgono così a 75 le persone contagiate,  di cui 57 ricoverati. Si registra un solo decesso, un’aziana di 83 anni ricoverata all’ospedale di Chieti. Le vittime salgono a 10.

Il sindaco questa mattina ha fatto visita al comando della polizia locale per ringraziarli del lavoro, che gli uomini, guidati dal comandante Nicolino Casale, stanno compiendo in questi giorni di emergeza.

“Come ormai da due settimane nel resoconto giornaliero si alternano notizie positive ed altre afferma il sindaco -, purtroppo, davvero tristi. Se da un lato il numero dei positivi è salito di sole 5 unità e se possiamo gioire per alcuni nuovi nati nella nostra città oltre che per i notevoli miglioramenti da parte dei nostri concittadini in lotta con il Covid-19, dobbiamo di contro registrare un’altra perdita. Una donna di 83 anni ricoverata all’ospedale di Chieti ci ha lasciti. Alla famiglia e ai suoi cari giungano, anche a nome della città, le mie più sentite condoglianze. Restiamo uniti nella lotta e nella preghiera. Questi sono giorni davvero cruciali e solo perseverando nel rispetto delle dovute misure si potrà uscire da questo incubo. Voglio ancora una volta ringraziare quanti con me stanno lavorando quotidianamente per assicurare alla città controlli e assistenza. In modo particolare ringrazio oggi il corpo della nostra polizia locale che, nonostante le tante difficoltà legate all’organico, con coraggio e abnegazione sta monitorando e rassicurando il territorio”.

 

Al Centro operativo comunale sono arrivate 60 chiamate, 42 sono state le consegne di farmaci e spesa a domicilio effettuate dai volontari di Protezione civile e Croce rossa.

 

La polizia locale nella giornata ha effettuato 150 controlli alle uscite dei supermercati, verificando file ordinate e persone con i carrelli. Svolti anche numerosi controlli sul territorio. Sono stati effettuati 3 verbali a due donne che portavano a spasso i cani nella propria auto e a un uomo che passeggiava sulla battigia. Domani sono previste verifiche alle tabaccherie.

 

Il sindaco Ottavio De Martinis nel pomeriggio ha telefonato a Roberta, la 40enne residente nella zona della Colonnetta, positiva al Covid-19, diventata mamma il 23 marzo scorso. Il bambino è risultato negativo al contagio, ma dovrà stare ancora qualche giorno in ospedale sotto osservazione.

“Una bella notizia che ci riempie di gioia, una luce in mezzo alla tempesta di questi giorni – afferma il sindaco De Martinis - che ci ridona speranza e ci commuove. Il piccolo Marzio sta bene e sarà seguito nella stessa struttura ospedaliera dov’è nato. Mi sono sincerato delle condizioni di entrambi e ho comunicato alla neo mamma i numeri di riferimento del Coc e della raccolta differenziata, offrendo la nostra disponibilità per questo periodo di quarantena. A questa famiglia, ma anche alle mamme, che in questo periodo di emergenza con coraggio hanno dato alla luce una nuova vita vanno i miei più cari auguri”.

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Coronavirus, sanitari esentati dal pedaggio dell’autostrada dei parchi

L'amministratore delegato di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, ha accolto la richiesta del presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, per andare incontro ai disagi che tanti sanitari pendolari in queste settimane sono costretti ad affrontare a causa del taglio dei trasporti pubblici. Marsilio aveva chiesto alla societa' che gestisce le autostrade A24 e A25 di esentare dal pagamento del pedaggio questi pendolari. Strada dei Parchi, fa sapere la Regione, ha accolto la richiesta rendendosi disponibile "a intervenire con l'esenzione del pagamento del pedaggio autostradale per quanto concerne il personale sanitario impegnato per fronteggiare l'emergenza". La Regione Abruzzo sta facendo predisporre ai suoi uffici una autocertificazione che i sanitari che utilizzano dette autostrade dovranno sottoscrivere indicando generalita', luogo di partenza e sede di lavoro, tipo e targa del veicolo utilizzato, per predisporre l'elenco da consegnare a Strada dei Parchi. Tale modello si potra' scaricare da lunedi' prossimo, 30 marzo, sul sito della Regione Abruzzo e reinviarlo debitamente compilato seguendo le istruzioni. Per i possessori di Telepass la procedura sara' attiva dopo la trasmissione del modulo a Strada dei Parchi, mentre per chi fosse sprovvisto di Telepass Strada dei Parchi provvedera' all'invio di una tessera prepagata dopo aver validato l'autocertificazione.

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