Cronaca

Parco della Majella, certificato ‘Platinum’ dell’European Wilderness Society

Per il Parco Nazionale della Majella arriva il certificato 'Platinum' dell'European Wilderness Society. E', insomma, un luogo "selvaggio" dove la natura e' davvero incontaminata. Il prestigioso riconoscimento e' stato consegnato oggi nell'Abbazia di Santo Spirito al Morrone nell'ambito del WildArt Majella 2019. Soddisfatto il direttore Luciano Di Martino: "L'attribuzione della massima categoria del riconoscimento, raggiungimento di tutti i criteri previsti dal sistema di certificazione dell'European Wilderness Society, e' stata ottenuta dall'ente sia attraverso gli sforzi che ha messo in campo negli ultimi anni per la tutela e gestione della fauna selvatica nelle aree ad elevata naturalita', che con il sostegno e la partecipazione a studi scientifici all'interno dell'area protetta sui cambiamenti climatici". La certificazione, ha aggiunto Giuseppe Marcantonio, funzionario dell'ente Parco che segue da anni l'iter per il suo ottenimento, "e' la piu' elevata conferita da questo network europeo. Siamo felici e orgogliosi di questo riconoscimento. Il progetto nasce 15 anni fa, quando al Parco Nazionale della Majella venne data la possibilita' di entrare in questo network di aree protette che si distinguono per le caratteristiche di 'wilderness', di natura selvaggia, non facili da trovare, specialmente nell'Europa mediterranea. Non e' stato semplice- ha precisato- abbiamo dovuto attraversare un percorso di verifica molto attento e dettagliato, superare tutti gli ostacoli e ottenere tutti i requisiti richiesti. La European Wilderness Society ha una rete di comunicazione in tutta Europa e anche al di fuori del continente europeo: esserci significa una forte visibilita' per il nostro Parco anche al di fuori del nostro territorio"

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Tumori, si studia una terapia mirata per il pancreas

Una terapia mirata per alcune forme di tumore del pancreas potrebbe essere all'orizzonte in futuro: uno studio dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena pubblicato sulla rivista Cancer Research ha identificato infatti, a livello preclinico, una nuova terapia mirata per un sottogruppo di pazienti affetti da tumore del pancreas con marcata dipendenza dall'oncogene K-Ras. La ricerca, del gruppo guidato da Luca Cardone, team leader dell'Unita' di Immunologia e immunoterapia, ha mostrato che la decitabina, farmaco gia' in uso clinico per altre neoplasie, ha una potente azione antitumorale mirata per tumori del pancreas con specifiche caratteristiche. I pazienti selezionati con screening molecolare ne potrebbero beneficiare grazie a un approccio di riposizionamento di farmaci, il cosiddetto "drug repurposing". Si calcola che una percentuale compresa fra il 30% e il 50% dei casi di tumore al pancreas ha una dipendenza molecolare da K-Ras che puo' potenzialmente rispondere alla decitabina. Il carcinoma del pancreas e' una delle neoplasie a prognosi piu' severa e tra le piu' aggressive con un tasso di sopravvivenza a 5 anni dell' 8%. Grazie a questo studio preclinico, si potranno avviare studi clinici con la decitabina, come singolo trattamento o in combinazione. "Investire nella 'drug repurposing' in oncologia - sottolinea Francesco Ripa di Meana, direttore generale dell'Ifo - e' un'opportunita' potenziata dall'utilizzo di big data e intelligenza artificiale". La ricerca e' stata condotta in collaborazione con l'Anderson Cancer Center dell'Universita' del Texas, l'Istituto Telethon di genetica e Medician (Tigem) di Napoli e l'Universita' di Chieti. 

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Jova beach tour, alberghi pieni

A 48 ore dal Jova Beach Party proseguono senza sosta i lavori per l'allestimento dell'area concerto sulla spiaggia e sulla riviera di Montesilvano, nel tratto a ridosso della Stella Maris, e fra gli stabilimenti balneari Bagni Bruno e Sabbia d'Oro. Per l'evento sono attese oltre 32mila persone. "Siamo soddisfatti - ha detto il sindaco Ottavio De Martinis - perche' abbiamo avuto comunicazione dagli operatori commerciali che gia' in queste ore si sta avendo conferma di una grande presenza di gente anche a contorno dell'evento vero e proprio. Sappiamo anche, e di questo siamo contenti, che c'e' il sold out negli alberghi dell'area metropolitana fra Pescara, Montesilvano, Marina di Citta' Sant'Angelo e Silvi, con tante prenotazioni anche per ristoranti e stabilimenti balneari. Questo e' significativo perche' qualcuno aveva avuto a che ridire, parlando di evento che avrebbe avuto un costo e una spesa esagerata, senza tenere conto delle grandi ricadute per tutto il comprensorio, avendo visto che questo evento rappresenta una opportunita' e un investimento". Il primo cittadino di Montesilvano, affiancato dal comandante della Polizia Municipale e dall'assessore Aliano, ha poi presentato anche una lettera scritta a tutti i cittadini di Montesilvano in cui sono illustrate le prescrizioni riguardanti la viabilita' cittadina da domani e fino alla conclusione dell'evento.

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Controlli dei carabinieri forestali in un maneggio di Sulmona

Blitz dei carabinieri forestali in un maneggio nella frazione delle Marane di Sulmona. L'ispezione dei carabinieri fa seguito a una denuncia che e' stata presentata alcuni mesi fa sulla presenza di fosse comuni in cui sarebbero stati seppelliti illegalmente almeno dieci carcasse di cavalli. Le operazioni di scavo con l'ausilio di ruspe e macchine operatrici, sono state avviate. Il maneggio e' gestito da un allevatore della zona che avrebbe escluso che i seppellimenti siano avvenuti illegalmente. Anche se non garantisce che i chi lo ha preceduto nella gestione del maneggio abbiano fatto altrettanto. Tocchera' ai carabinieri forestali e ai veterinari della Asl, tramite i microchip presenti sulle carcasse dei cavalli accertare se tutti sia stato fatto nel rispetto delle regole.

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 Ogni anno 1.200 abruzzesi a rischio linfedema

Una patologia post-tumorale, che può rivelarsi gravemente invalidante e che in Abruzzo conta ogni anno più di 1.200 persone a rischio. E’ quanto illustrato questa mattina a Pescara, nel corso della conferenza stampa sul tema del Linfedema, alla quale hanno preso parte Maria Antonietta Salmé, presidente dell’associazione Resilia – Linfa per la vita, il professor Ettore Cianchetti, responsabile dell’Eusoma Center di Ortona e Stefano Maceroni, presidente regionale dell’Associazione italiana fisioterapisti.

“Il linfedema è una patologia che può essere di origine genetica o di tipo secondario, ossia derivante da patologie tumorali trattate chirurgicamente con asportazione di linfonodi – spiega Salmé -. Noi ci soffermiamo sul secondo caso, che in Italia colpisce circa 150mila persone, su 350mila complessivamente alle prese con questa patologia”. I soggetti più a rischio, per oltre il 60%, sono donne e tra i principali fattori d’incidenza figurano l’obesità e più in generale l’eccesso di peso. I sintomi sono gonfiore alle braccia o alle gambe, forti dolori agli arti, ma anche infezioni che si manifestano con rush cutaneo, febbre altissima e lesioni della cute. “E’ importante che i pazienti a questo punto si rivolgano ai medici – sottolinea la presidente di Resilia - il linfedema ingravescente e cronico può generare conseguenze molto gravi”.

Il professor Cianchetti mette in luce come “il linfedema dell’arto, nella chirurgia della mammella, che in Abruzzo colpisce ogni anno 1.200 persone, in larga parte donne, sia sempre stato l’evento più temuto, perché una volta che si instaura è difficile da curare ed è estremamente invalidante. Il linfedema consiste in una difficoltà di drenaggio della linfa dell’arto – prosegue l’esperto –. Ad esempio  il braccio tende a gonfiarsi, fino a diventare veramente eclatante, tanto è vero che in alcuni casi si parla di elefantiasi”. Chianchetti spiega che “c’è bisogno di prevenzione, che inizia in sala operatoria, utilizzando tecniche mirate, per risparmiare il più possibile il sistema linfatico, ma anche nella primissima fase post-operatoria, quando il paziente deve essere affidato al fisioterapista, dando inizio ad un percorso che proseguirà da solo e che consisterà in una terapia integrata da portare avanti per tutta la vita”.

Il Governo, nel 2015, ha inserito il Linfedema nel glossario dei Livelli essenziali di assistenza, prevedendo una serie di tutele per i pazienti che ne sono affetti. “In particolare alcuni cicli di linfodrenaggi e la fornitura di tutori elastici, che sono importantissimi per contrastare questa patologia – evidenzia Salmé -. Questi dettami normativi, tuttavia, sono stati recepiti soltanto da alcune Regioni, tra le quali non figura l’Abruzzo. Chi è colpito da Linfedema ha bisogno di cure, continue e regolari, per tutta la vita – continua la presidente di Resilia -. Cure che, come è stato calcolato, costano dai 14mila ai 16 mila euro l’anno e pochissimi possono permettersi”.

Sabato 7 e domenica 8 settembre, presso l’auditorium dell’Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, si terrà un convegno internazionale, organizzato da Resilia, Italf e Aifi, che rappresenta uno dei momenti di confronto più importanti, su scala europea, sul tema del Linfedema: interverranno autorità internazionali, tra ricercatori, chirurghi, radioterapisti, oncologi ed esperti del settore fisioterapico-riabilitativo.  Il professor Hakan Brorson, del Lymfodemcentrum Lunds dell’Università di Malmo, terrà una Lectio Magistralis su Fisiopatologia del Linfedema e lipolinfosuzione.Sarà presente all’evento anche l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì.

“Siamo lieti di partecipare a quest’evento, di livello internazionale, che peraltro domenica coinciderà con la Giornata mondiale della fisioterapia – conclude Maceroni -. Il fisioterapista è la figura di riferimento nella cura del linfedema, per cui i siamo i primi attori nell’intervento a favore di questi pazienti”.

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Grande Pescara, Di Lorito: Oggi è solo una passerella mediatica

Oggi la Grande Pescara è solo una passerella mediatica nella quale è possibile affermare tutto e il suo contrario. E' auspicabile che il tema della Grande Pescara lasci definitivamente le pagine dei giornali per approdare nelle stanze istituzionali". Lo afferma Luciano Di Lorito, Sindaco di Spoltore. 


"C'è troppa confusione, chiunque si sente in dovere di rilasciare dichiarazioni su questa fantomatica nuova città, troppo spesso senza la necessaria conoscenza delle normative, e senza soprattutto la capacità di indicare il percorso che dovrebbe portare non solo a una nuova Pescara più moderna, più efficiente, più ricca di servizi e meno costosa per i pescaresi| ma anche nuove opportunita' per quelli che adesso sono i territori e i cittadini di Montesilvano e Spoltore. Sono personalmente convinto sia necessario procedere con un atteggiamento rispettoso anche delle consultazioni successive al 2014, e in particolare delle più recenti: se non è pensabile tornare indietro rispetto al risultato referendario che ha previsto la creazione del nuovo comune, e' necessario ritornare almeno sulla legge regionale. Serve una legge che contenga al suo interno degli step operativi, a cominciare da una progressiva integrazione dei servizi, e che possa garantire anche un passo indietro o un congelamento della procedura nel caso in cui il percorso intrapreso dovesse rivelarsi un boomerang.  Voglio dire che la fusione deve diventare effettiva solo quando si sarà individuata la strada per farla diventare un vantaggio, e non un onere imposto ai Comuni dal voto referendario: un voto che, lo ricordo, aveva un valore solo consultivo. Dal voto referendario sono passati oltre cinque anni, un periodo di tempo lunghissimo durante il quale abbiamo trasformato quello che doveva essere un indirizzo programmatico sulle scelte future in una bandiera, una battaglia più che altro simbolica che non ha ancora affrontato una sola questione concreta relativa alla fusione. Ad oggi restano ancora moltissimi nodi da sciogliere, in primo luogo sulla composizione del consiglio comunale unico: i 32 eletti saranno tutti di Pescara o, come la normativa consente di fare, saranno suddivisi territorialmente in base alle loro comunità di origine? Si è parlato invece dell'istituzione di municipi "provvisti di organi elettivi": significa che il nuovo comune avrà tre assise distinte e ogni provvedimento andrà approvato tre volte? Oppure a contare sarà solo la seduta di Pescara e le altre due avranno una funzione puramente consultiva e simbolica? E’ chiaro che, consentitemi il termine, una visione “massimalista” del processo di fusione non rispecchierebbe né la volontà dei cittadini, basta guardare ai risultati modesti di partiti e movimenti politici che hanno deciso di impugnare la bandiera della Grande Pescara, né i loro stessi interessi. Non e' opportuno lasciare spazio a dichiarazioni superficiali come quelle sul commissariamento di Spoltore, che non è previsto da nessuna norma (neanche nel caso in cui si decida di differire l’istituzione del nuovo comune) e che comunque dipenderebbe dal Ministero dell’Interno.  E’ per questo che gli articoli di giornale non bastano più, e servono oggi solo a nascondere il dato reale: nessuno sa come evitare che questo processo amministrativo si riveli un salto nel buio, anzi nel vuoto".

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Pescara, cambio al vertice del comando provinciale dei carabinieri

 Cambio al vertice del Comando Provinciale Carabinieri di Pescara. Lascia il Colonnello Marco Riscaldati che assume l'incarico di Comandante del Reparto Corsi presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. "Lascio Pescara dopo un intenso e duro lavoro - ha detto Riscaldati - consapevole di aver svolto il mio incarico in modo pieno e totalizzante; ho visto crescere nel tempo i risultati dei reparti dipendenti, ringrazio tutti i miei collaboratori, gli Ufficiali, i Comandanti di Stazione e di Reparto, i militari di ogni grado; tutti mi hanno affiancato nella mia opera di guida e coordinamento". Giunto a meta' dicembre del 2016, il Colonnello Riscaldati ha affrontato subito il suo primo impegno con l'emergenza neve e con la tragedia di Rigopiano. Dal 9 settembre prossimo assumera' la guida del Comando provinciale il Colonnello Eduardo Gambardella, peraltro compagno di corso d'Accademia di Riscaldati, proveniente dal suo incarico di Roma, Ufficiale esperto e formatosi attraverso esperienze di comando in territori complessi e particolarmente sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica.

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La Guardia costiera sequestra uno stabilimento balneare

Il personale del nucleo ambientale della Guardia costiera di Giulianova, diretto dal tenente di vascello Claudio Bernetti, questa mattina ha posto sotto sequestro lo stabilimento balneare Arlecchino, uno dei piu' antichi della passeggiata a mare giuliese, sul lungomare Zara. I militari hanno eseguito un provvedimento cautelare firmato dal gip del tribunale di Teramo, richiesto dalla procura teramana, che arriva a conclusione di attivita' ispettiva di polizia demaniale avviata precedentemente da un nucleo di controllo congiunto composto da militari della Capitaneria di porto giuliese e personale dell'Agenzia del Demanio di Pescara, attivita' successivamente coordinata dalla procura di Teramo. Secondo quanto si e' appreso, dai controlli sarebbero emerse significative difformita' rispetto agli ultimi titoli edilizi e demaniali marittimi rilasciati alla gestione dello chalet, realizzazioni abusive e con destinazione d'uso difformi. L'ispezione demaniale avrebbe infine rilevato l'utilizzo dell'intera area in assenza di un titolo concessorio in regolare corso di validita', poiche' scaduto. Nei confronti del concessionario, gli inquirenti hanno contestato l'ipotesi di reato di occupazione e innovazioni abusive su pubblico demanio marittimo, sull'intero ambito demaniale, corrispondente complessivamente a circa 5.700 metri quadrati. 

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Gestione illecita dei rifiuti, 4 denunciati

Concorso in gestione illecita di rifiuti, inosservanza di prescrizioni dell'autorizzazione, discarica abusiva. Sono le accuse mosse dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Pescara, al termine di indagini effettuate con il concorso del 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di PESCARA, la locale Procura della Repubblica e che ha portato al sequestro di macchine operatrici e di un impianto di recupero rifiuti costituiti da inerti da demolizione e terre e rocce da scavo. Contestata anche l'esecuzione di lavori in assenza di permessi, realizzati in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ovvero nei pressi dell'area di esondazione del fiume Tavo, con distruzione o deturpamento di bellezze naturali. L'indagine è nata dalle attività di demolizione di un complesso edilizio in viale D'Annunzio, a PESCARA, con la movimentazione illecita dei rifiuti da demolizione presso l'impianto vestino, dove il Noe ha accertato l'illecito smaltimento dei rifiuti. Erano stati inoltre realizzati stoccaggi degli stessi rifiuti anche in altre aree attigue all'impianto, sia private che demaniali, sequestrate insieme ai mezzi impiegati. Denunciati il titolare dell'impianto, i soggetti produttori dei rifiuti, l'azienda interessata a compiere la demolizione edilizia e quella vestina incaricata dello smaltimento illecito

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Trasporto locale, la Filt Cgil proclama sciopero di 4 ore

Un concorso per 55 posti per meccanici, indetto e mai espletato. Pochi mezzi in vista dell' inizio dell'anno scolastico, con il mancato arrivo di nuovi 206 pullman, e diverse problematiche da risolvere come quella di una privatizzazione mascherata per subaffidamenti ad aziende private quasi due milioni (1.928.722) di chilometri, e che hanno portato la Filt Cgil a proclamare uno sciopero di quattro ore del trasporto locale il prossimo 16 settembre. Questa mattina il segretario regionale della Filt Cgil Franco Rolandi ha fatto il punto della situazione, chiamando in causa la precedente, ma anche la nuova Giunta Regionale: "Vogliamo denunciare due fatti innanzitutto gravi: lo stop del bando di selezione di 55 operai, annunciato a febbraio scorso, a ridosso delle elezioni, ma di cui ad oggi non sappiamo nulla, considerando che coloro che hanno presentato la domanda per parteciparvi, hanno anche speso 1200 euro per conseguire la patente D, e i 206 bus annunciati. Ma nulla di tutto questo".In particolare, sottolinea Rolandi, i nuovi bus sono "necessari per abbattere l'anzianita' dei mezzi che sarebbero passati da una media di 12, anni a nove, considerando che quella europea e' di 6. Nulla di tutto questo, con il rischio di vedere in strada, con l'apertura delle scuole, i bus euro 0 di vecchia generazione che per legge non potrebbero circolare dal 1 gennaio 2019. E poi - prosegue Rolandi - c'e' una sorta di privatizzazione mascherata con la cessione di quasi due milioni di chilometri di percorrenza in subaffidamento a privati, senza alcuna garanzia per i lavoratori perche' nel capitolato di gara non e' previsto espressamente l'applicazione del contratto del trasporto pubblico locale, e non e' escluso che come accade per gli scuolabus, di vedere pensionati alla guida degli autobus. Per tutti questi motivi - conclude il segretario regionale Filt Cgil - abbiamo indetto per il 16 settembre uno sciopero di 4 ore contro la politica regionale dei trasporti perche' da cinque mesi si e' insediato il nuovo governo regionale, e dopo aver avuto problemi con la precedente Giunta, a oggi non abbiamo avuto risposte e richieste di convocazione che abbiamo inoltrato".

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