Cronaca

Maxi operazione di soccorso in montagna

Dopo 24 ore di intervento, il ferito in Abruzzo è uscito dalla forra: impegnati 70 uomini del Soccorso Alpino da Abruzzo, Marche, Umbria e Puglia. 

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Quaranta uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico Abruzzo, giunti anche da Marche, Molise e Umbria, sono impegnati nel recupero di un escursionista che e' rimasto ferito ad una gamba, dovrebbe trattarsi di una frattura, durante un'escursione che stava effettuando nella forra dell'Avello, dove scorre un torrente, nel territorio del Comune di Pennapiedimonte, nel parco nazionale della Majella. L'uomo fa parte di un gruppo di cinque escursionisti romani partiti ieri mattina attrezzati con mute e caschi, per attraversare la forra di Selva Romana e che durante il percorso, molto probabilmente, hanno perso l'orientamento e si sono ritrovati nella forra dell'Avello. L'allarme e' stato dato ieri sera al Soccorso Alpino Abruzzo dai familiari di uno degli escursionisti. Ricevuto l'allarme sono partiti i soccorsi del Cnsas con tecnici alpini, la squadra forre e la squadra alpini per capire quale fosse la situazione poiche' non c'erano contatti.Due degli escursionisti, intorno alle 2 della notte, sono riusciti ad uscire dalla forra e sono stati subito recuperati dai soccorritori: entrambi sono in buone condizioni di salute.

 L'escursionista infortunato e gli altri due che lo hanno assistito nel corso della notte sono stati individuati grazie ad alcune lampade; la quota di recupero e' di circa 300 metri. La squadra forre ha raggiunto l'infortunato e ora si sta valutando come estrarlo cioe' se andare a valle o trovare un'altra strada piu' agevole. Intanto dall'alto le squadre del soccorso alpino stanno allestendo alcune corde fisse per la risalita lungo un costone allo scopo di aiutare i forristi a tirare fuori la barella, oltre che per far risalire gli altri due escursionisti. Tutti hanno trascorso la notte al freddo. Sia le condizioni meteo attuali, con la visibilita' di appena cento metri e una pioggia leggera, ma soprattutto la natura dei luoghi, con le pareti del vallone in cui i soccorritori sono chiamati ad operare che sono molto strette, non permettono l'intervento degli elicotteri che comunque sono stati allertati. 

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Race for the Cure, Pescara si prepara alla corsa della solidarietà

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Isabella Marianacci, Presidente del Comitato Abruzzo della Susan G.Komen Italia. 
 
 
«Vedere quella che fino ad un anno fa era soltanto un'idea, concretizzarsi in un progetto tangibile, che man mano che il tempo scorre, riunione dopo riunione, prende forma, tracciando nero su bianco il percorso della gara competitiva di cinque chilometri e della passeggiata di due della prima edizione abruzzese della "Race for the Cure" della Susan G. Komen Italia e la planimetria del "Villaggio della Salute della Donna", che da venerdì 20 a domenica  22 settembre animerà Piazza Salotto a Pescara, è una soddisfazione immensa, che riempie il cuore di gioia, di orgoglio e di entusiasmo. L’impegno legato alla megamacchina organizzativa di una manifestazione come questa diventa più leggero, perché costantemente alimentato da tutto l'amore che nutro per la mia città e per la mia Regione e dalla consapevolezza di quanto sia preziosa una occasione come questa per accendere i riflettori sull' importanza della  prevenzione, sensibilizzando l'opinione pubblica ad un cambiamento radicale nell'approccio culturale con cui si affronta questa patologia. E farlo avvolti in un clima allegro e festoso dove si respira tanta gioia, serenità ed amore per la vita, scatena una emozione che riesce ad arrivare dritto al cuore della gente ed è un ottimo strumento per veicolare il messaggio che "prevenire è meglio che lottare". Prevenire è meglio che indossare i guantoni da pugile ed entrare (metaforicamente) nel ring della vita, schivando i duri colpi che una patologia come questa ti sferra, prima che riesca a coglierti alla sprovvista ed a metterti knock-out. Intercettare una eventuale patologia agli stadi iniziali con una diagnosi precoce significa avere maggiori probabilità  di guarigione ed essere sottoposti a cure meno invasive, che incidono in maniera minore sulla psiche e sul corpo delle donne colpite. 
È questo lo spirito che anima la “Race for the Cure”,  punta di diamante della Komen Italia, associazione basata sul volontariato, in prima linea dal 2000 nella lotta ai tumori del seno su tutto il territorio nazionale, presente da fine ottobre del 2018 anche nella nostra Regione con un suo Comitato, punto di riferimento per le "Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato un tumore al seno o che stanno ancora combattendo la loro battaglia con grinta e determinazione e che traggono forza e coraggio da momenti belli e di condivisone come questo. Sono vent’anni ormai che si rinnova puntuale l’appuntamento con quella che è divenuta la manifestazione più importante dedicata alla prevenzione ed alla sensibilizzazione sui tumori del seno in Italia e nel mondo, che nel 2018 ha raggiunto il record di ben 120.000 iscritti tra le Race di Roma, Bologna, Bari e Brescia e quest’anno, alle edizioni storiche, si sono aggiunte anche Matera -Capitale della cultura 2019- e la nostra Pescara. La Race è una manifestazione unica nel suo genere, che unisce sport, prevenzione e solidarietà e  mira a coinvolgere tutti gli amanti dell'attività fisica all'aria aperta, sotto i raggi ancora tiepidi del sole settembrino. 
 Giorno dopo giorno stiamo portando avanti il complesso iter di pianificazione della “Race Pescara” con riunioni tecniche ed organizzative e numerosi  incontri istituzionali, grazie alla collaborazione delle Ladies del Comitato Abruzzo, del Comitato Clinico-scientifico, del Comitato organizzatore e dei numerosi volontari che hanno sposato la nostra causa, tutti all'opera con impegno, energia  e tante idee interessanti da realizzare per rendere questo nostro appuntamento un grande successo. Posso anticipare che il "Villaggio della Salute della Donna" sarà dedicato ad attività di sport e di benessere, a talk show e conferenze sulla tutela della salute femminile, ad approfondimenti sulla sana alimentazione e sui corretti stili di vita con un'area riservata esclusivamente alle "Donne in Rosa"- le vere protagoniste della Race - e con la presenza delle unità mobili della "Carovana della Prevenzione", il programma nazionale itinerante di promozione della salute femminile, che porta la prevenzione dove arriva con maggiore difficoltà- che erogheranno screening gratuiti in ambito senologico, ginecologico e consulenze nutrizionali e tanto altro ancora. 
La “Race for the Cure” sarà senza ombra di dubbio una esperienza indimenticabile per la città di Pescara e per l'Abruzzo, molti saranno i ricordi che chi sceglierà di condividere con noi questa bellissima emozione il 22 settembre si porterà nel cuore e mi auguro che l'edizione del 2019 sia la prima di una lunga serie di Race che si svolgeranno in Abruzzo negli anni a venire, con un entusiasmo che crescerà mano mano che verrà compresa  la bellezza e la grande validità di questo nostro progetto ! 
Vi invito a partecipare e ad iscrivervi on line sul sito: 
Per ulteriori informazioni potete contattare la segreteria organizzativa del Comitato Abruzzo di Komen Italia: 
komenabruzzo@komen.it - 3290454123»

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Half marathon a Pescara, controlli antidoping di Nas e Fmsi

Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara alla sesta Half marathon, la 'Maratonina del Mare' che si e' svolta oggi nel capoluogo adriatico. Ispettori investigativi antidoping, accreditati Nado (National Antidoping Organization), dei Carabinieri per la Tutela della salute, hanno affiancato medici della Fmsi (Federazione medico sportiva italiana) per verifiche a una rosa di runner che hanno partecipato all'evento.

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Una commovente mattinata di riflessione con la Quarto Savona 15 a Montesilvano

Una grande mattinata di riflessione, un incontro di speranza con e per gli studenti di Montesilvano. E’ stato questo il senso della manifestazione “Quarto Savona 15 – La memoria in viaggio” svoltasi questa mattina in largo Venezuela a Montesilvano. L’auto della scorta di Giovanni Falcone, in cui persero la vita nell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992 gli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, impegnati nella scorta al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo, è racchiusa in un teca. I resti di quella Fiat Croma marrone ridotta a un ammasso di ferraglie è esposta, e lo rimarrà fino a stasera, in largo Venezuela (nella zona dei grandi alberghi).

L’iniziativa è del Premio nazionale Paolo Borsellino supportato da Lions, Comune di Montesilvano, ministero dell’Istruzione, università e ricerca scientifica e Polizia di Stato.

All’incontro, condotto da Alessandra Angelucci e Graziano Fabrizi, hanno partecipato la moglie di Antonio Montinaro, Tina; don AnielloManganiello, il parroco anticamorra; Gerardina Basilicata, prefetto di Pescara; Francesco Misiti, questore di Pescara; Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano; il generale Carlo Cerrina, comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise; il colonnello Marco Riscaldati, comandante provinciale di Pescara dei carabinieri; Pietro Mennini, procuratore generale della Corte d’appello dell’Aquila; Luigi Leonardi, imprenditore – testimone di giustizia; Nisla Forcucci, Lions Montesilvano; Natalina Ciacio dirigente scolastica del liceo D’Ascanio. Presenti, ovviamente, anche l’ideatore del premio, Leo Nodari, e la presidente Gabriella Sperandio, gli studenti del liceo D’Ascanio. Francesca Martinelli ha interpretato il brano “Signor tenente” di Giorgio Faletti.

«Io non mi ritengo la vedova di Antonio Montinaro, io sono la moglie anche perché, parlando di lui tutti i giorni, da 27 anni, ce l’ho sempre accanto», ha esordito Tina Montinaro, «Mentre ci sono tante donne che hanno sempre accanto i loro uomini ma se ne dovrebbero vergognare di starci anche solo per un giorno. Mio marito era uno strafigo, un ragazzone di un metro e novanta con un sorriso accattivante, con un cuore esagerato perché se un ragazzo decide di andare a Palermo per scortare il grande magistrato Giovanni Falcone è una grande persona. Oggi io sono orgogliosa di essere stata accanto a quell’uomo anche se solo per 5 anni, mi ha dato due figli meravigliosi. Ma dopo la botta, pesante, di quel 23 maggio 1992, quando pensi che tutto sia finito, perché di mio marito non è rimasto nulla perché», ha aggiunto indicando la quarto Savona 15, la Fiat Croma su cui viaggiava Falcone con la sua scorta al momento dell’attentato mafioso, «se guardiamo la macchina ci rendiamo conto che di quei tre ragazzi, in quell’auto non è rimasto nulla, perché era la prima auto di scorta presa in pieno da 500 chili di tritolo. E allora, guardando i miei figli, mi rendo conto che non può essere finita lì. Non possiamo pensare che la mafia ha vinto. Dobbiamo dimostrare a tutti che quel giorno non li hanno fermati. Io porto in giro quell’auto perché voi», ha detto rivolgendosi agli studenti, «dovete vedere di cosa sono stati capaci di fare i mafiosi e che cos’è la mafia. E poi per dire non hanno vinto loro: non ci hanno fatto niente, perché noi continuiamo ad andare avanti. A me non hanno tolto il sorriso, non l’hanno tolto ai miei figli».

«Oggi è una delle giornate fondamentali per la crescita, soprattutto, dei nostri ragazzi», ha detto il sindaco Francesco Maragno, «Mi fa piacere vederne tantissimi qui, oggi, per far capire loro che cos’è stata l’Italia fino a qualche anno fa. Questi attentati, quello che è successo a Capaci, sembrano fatti accaduti secoli fa. Dobbiamo studiare il passato, per capire il presente e per non commettere errori nel futuro. E quando pensiamo che le mafie sono fenomeni appannaggio soltanto di alcune regioni, ci sbagliamo perché le mafie sono abilissime a trovare nuovi territori fertili dove andare ad attecchire e dove fare business. Io ho avuto la fortuna di vivere e lavorare in Calabria in un contesto molto complicato. Lì mi sono reso conto che, davvero, non si vive nella piena libertà perché quando non si ha la possibilità di esplicare a pieno la propria personalità, le proprie inclinazioni, la propria professionalità vuol dire che libertà non c’è. Ma dalle iniziative come queste dobbiamo trarre tesoro, dobbiamo continuare ad alimentare il ricordo di tutte quelle persone che hanno sacrificato la propria esistenza per consentirci di vivere  in un contesto sociale vantaggioso, sicuro, di possibile crescita e sviluppo per tutti noi. Da questi fatti terribili», ha concluso il primo cittadino, «dobbiamo, però, trarre tutti gli insegnamenti che ci consentano domani di non commettere più errori».

«Alcuni anni fa mi trovavo al Professionale di Latina in un incontro sulla legalità», ha detto il parroco anticamorra don Aniello Manganiello, «e facevo riferimento a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino e di come avessero offerto la loro vita. E incoraggiavo gli studenti a prendere coscienza a fare la propria parte, come deve fare ognuno di noi. Si alzò un ragazzo e mi disse: Io non ci tengo a rischiare qualcosa per gli altri. Questo pensiero, comune anche in parte della politica, forse, è più diffuso di quanto immaginiamo, questa indifferenza verso gli altri puntando solo agli interessi personali. Sono arciconvinto che Falcone e Borsellino ci danno la misura di quella frase evangelica di Gesù di Nazareth: Nessuno ha un ancora più grande di chi dà la propria vita per gli amici. Certo, per fare questo ci vogliono delle grandi motivazioni ma è la migliore maniera di dare senso alla propria esistenza. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone hanno fatto della loro vita un capolavoro».

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Lite al mercato di Lanciano, due arresti 

Lite furibonda a colpi di spranga terminata con due arresti tra un gruppo famigliare di regolari ambulanti marocchini avvenuto oggi durante il tradizionale mercato del Sabato a Lanciano. La lite e' scoppiata tra due fratelli e un cognato, questi intenzionato a separarsi dalla loro sorella. Dopo una prima lite la vittima ha chiesto aiuto ad alcuni poliziotti e mentre veniva scortato al suo banco di vendita e' stato aggredito e colpito in testa con la spranga. Nel tentativo di bloccare i fratelli anche due agenti sono cosi' rimasti contusi e per questo e' scattato il provvedimento cautelare in carcere, emesso dal pm Serena Rossi, per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il ferito, che ha riportato un pesante trauma cranico, e' stato poi trasportato dal 118 all'ospedale di Vasto dove e' stato sottoposto a tac e ricoverato con 30 giorni di prognosi. I fratelli marocchini, di 40 e 45 anni rispondono anche di lesioni gravi per il vendicativo ferimento del cognato, di 46 anni, residente a S. Vito Chietino. 

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Giornata internazionale dell’infermiere anche in Abruzzo

“La sanità non funziona senza infermieri”. È questo lo slogan per la giornata internazionale dell’infermiere che si celebra in tutto il mondo domani, domenica 12 maggio.

In Abruzzo la giornata internazionale dell’infermiere arriva a poche settimane dall'approvazione in Giunta regionale dei programmi obiettivo delle quattro Asl, finanziati in sede di Conferenza Stato-Regioni con risorse vincolate pari a 27 milioni di euro del Fondo sanitario nazionale, e dall’approvazione della delibera che introduce e disciplina uno strumento di monitoraggio del personale in servizio nelle aziende sanitarie abruzzesi. Gli obiettivi di carattere prioritario e di carattere nazionale sono contenuti in varie linee progettuali: multicronicità, promozione dell`equità in ambito sanitario, terapia del dolore e sviluppo delle cure palliative e terapia del dolore in area pediatrica, supporto al piano nazionale della prevenzione, tecnologia sanitaria come integrazione ospedale-territorio. 

“Si tratta di provvedimenti importanti – spiegano, in rappresentanza degli oltre 11.000 infermieri abruzzesi, i presidenti dei quattro Ordini provinciali delle professioni infermieristiche di Chieti, L’Aquila, Pescara e Teramo Giancarlo Cicolini, Maria Luisa Ianni, Irene Rosini e Cristian Pediconi – che non possono però non tenere conto delle urgenze più volte segnalate alle istituzioni regionali in termini di assistenza sul territorio. Circa 599 infermieri in Abruzzo sono pronti ad andare in pensione anticipata approfittando della clausola di “quota 100”, con l’effetto di rendere ancora più pesante la già grave carenza di personale sanitario nelle Asl, che rischia di portare a un “buco” stimato in 2.482 unità, pregiudicando ulteriormente la sicurezza delle cure per i cittadini. Secondo i dati elaborati dal centro studi FNOPI (Federazione Nazionale Ordini Professioni Infermieristiche), in Abruzzo il fabbisogno rischia di salire a 155,93 professionisti sanitari mancanti ogni 100mila abitanti, rispetto a una media nazionale di 126”.

Nel dettaglio, secondo le stime del centro studi FNOPI, sono 1.996 gli infermieri in Abruzzo che, al 31 dicembre 2018, hanno maturato i requisiti previsti da “quota 100”: di questi. La Fnopi valuta che 599 potrebbero effettivamente usufruirne, ovvero il 59,11% del personale sanitario (compresi medici e altre figure) considerati in uscita nei prossimi mesi. A questi si aggiungono 481 pensionamenti ordinari, per raggiunti limiti di età a fine dicembre 2018, che si vanno a sommare alla “strutturale” carenza di 1.452 infermieri rispetto alle reali esigenze dei cittadini. Di questi ultimi ne mancano 719 necessari sul territorio per l’assistenza alle persone fragili (non solo anziani, ma anche malati cronici, non autosufficienti e altri pazienti che necessitano di una gestione sanitaria costante) e altri 733 infermieri secondo i parametri per le dotazioni organiche fissati dall’Unione europea e che l’Italia e soprattutto l’Abruzzo non rispettano. 

“Non si tratta – aggiungono Giancarlo Cicolini, Maria Luisa Ianni, Irene Rosini, Cristian Pediconi – di un problema solo degli infermieri, ma riguarda tutti i cittadini in termini di sicurezza, assistenza e accessibilità alle cure. Si assiste inoltre a un aumento esponenziale della spesa privata per l’assistenza e le cure da parte dei cittadini. Le famiglie abruzzesi risultano terze in Italia per tasso di impoverimento causato dalle spese sanitarie out of pocket. Un fenomeno che a livello nazionale colpisce oltre 300mila famiglie, mentre l’Abruzzo partecipa con circa 15mila famiglie finite al di sotto della soglia di povertà per pagare le spese sanitarie. Emerge quanto sia necessario un cambiamento di rotta, che deve vedere l’applicazione di nuovi modelli organizzativi (infermiere di famiglia, ospedali di comunità, ambulatori infermieristici) già realizzati in altre regioni con ottimi risultati in termini di assistenza e accessibilità alle cure. Il 17 dicembre 2018 il MIUR ha dato l'ok alla proposta di modificare gli indirizzi formativi degli infermieri. Oggi gli infermieri sono presenti all’Istituto superiore di sanità, sono professori associati nelle università, sono dirigenti, direttori e stimati professionisti ed è per questo che nella nostra Regione non vogliamo rimanere indietro. Desideriamo che i cittadini possano beneficiare di un sistema e di un nuovo modo di fare sanità che includa e coinvolga chi può fare molto per loro, in un lavoro che sia di reale integrazione e collaborazione fra tutti i professionisti sanitari nel rispetto naturalmente delle competenze e delle responsabilità di ognuno”.

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Il Banco Alimentare Abruzzo compie 30 anni

 La mostra fotografica di Enrico Genovesi, con immagini e testi che raccontano il senso del Banco Alimentare, sara' protagonista, venerdi' 17 maggio in piazza Rinascita, di "Compagni di Banco. Da 30 anni, in viaggio", un'intera giornata per festeggiare i trent'anni del Banco Alimentare. La Rete Banco Alimentare - con le sue ventuno sedi territoriali, tra cui quella abruzzese attiva dal 1997 e presente anche in Molise - e' oggi il punto di riferimento per la lotta alla poverta' alimentare in Italia. Solamente in Abruzzo, i poveri assistiti sono 29.732 mediante 210 enti convenzionati. Nel corso della giornata, che gode del patrocinio del Comune di Pescara, sara' possibile sostenere il Banco alimentare mediante le marmellate solidali e partecipare ad un momento di festa nel corso del quale il Banco Alimentare consegnera' ad istituzioni, associazioni, amici e volontari una pergamena di ringraziamento per la stima e l'amicizia dimostrata in tutti questi anni. Durante l'intera giornata stazionera' in piazza un furgone proveniente da Roma e destinato a Cosenza, in un'originale staffetta che lega le varie sedi territoriali del Banco Alimentare.

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Sfila Rolex d’oro a un anziano, arrestata dai carabinieri

In manette con l'accusa di rapina una 32enne di origine romena. La donna, intorno alle 10 di ieri a Pescara aveva avvicinato un anziano che passeggiava con il proprio cane in via Gran Sasso e dopo aver catturato l'attenzione dell'uomo con un atteggiamento cortese, ha cercato di instaurare un dialogo con l'ignaro signore a cui poi ha chiesto l'ora. L'anziano ha scoperto il proprio orologio da polso Rolex in acciaio e oro del valore di circa 7.500 mila euro, e la donna con un gesto repentino ha afferrato il polso del malcapitato riuscendo a sfilarglielo. In aiuto dell'uomo e' intervenuto un passante richiamato dalle urla chiedendo l'intervento del 112: i militari dopo qualche minuto sono riusciti a bloccare la donna in possesso dell'orologio e l'hanno condotta in caserma. Dalle successive indagini e' poi emerso che la 32enne e' risultata essere una specialista in quella che viene definita la "tecnica dell'abbraccio", essendo risultata coinvolta in procedimenti penali in Veneto, Emilia Romagna e Toscana. La donna e' stata rinchiusa nel carcere di Chieti. 

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Montesilvano, arriva la fibra ottica di Open Fiber

Al via i lavori che vedono Open Fiber costruire una rete interamente in fibra ottica in modalità FTTH (Fiber To The Home, la fibra fino a casa) a Montesilvano. Il Comune abruzzese, ricco di attività artigianali e industriali, sarà da oggi finalmente dotato di una moderna infrastruttura tecnologica, veloce ed efficiente al servizio di cittadini e imprese.

Questa mattina, Marco Pasini, Regional Manager Abruzzo e Molise di Open Fiber e il sindaco Francesco Maragno hanno firmato la convenzione per la realizzazione delle infrastrutture e delle reti dati ad alta velocità sul territorio comunale e hanno illustrato il progetto e la tempistica dei lavori. L’infrastruttura consentirà il collegamento in banda ultra larga di oltre 17 mila unità immobiliari attraverso una nuova infrastruttura di 180 km. L’investimento complessivo, interamente a carico di Open Fiber, ammonta a 6 milioni di euro.

«L’investimento per il cablaggio del territorio di Montesilvano -  sottolinea il sindaco Maragno -  significa velocità e quindi rendere sempre più competitivi i servizi del mondo delle imprese della città e quelli messi a disposizione dei cittadini. Firmiamo quindi con grande entusiasmo la convenzione per questo importante intervento nel segno dell’innovazione tecnologica digitale, anche con lo scopo di garantire che i lavori vengano svolti nel più breve tempo possibile e soprattutto in modo poco invasivo e ridurre al minimo eventuali disagi alla popolazione».

«I lavori cominceranno entro giugno e grazie alla straordinaria disponibilità del Comune e degli uffici tecnici contiamo di cablare almeno 10 mila unità immobiliari entro la fine dell’anno -  ha dichiarato Marco Pasini, Regional Manager Abruzzo e Molise -. L’infrastruttura che andremo a realizzare è all’avanguardia e abiliterà per i cittadini una serie di servizi innovativi come nelle più moderne città europee».

L’impatto dei lavori sulla popolazione sarà ridotto al minimo: ove possibile si eviterà di scavare riutilizzando i cavidotti esistenti. Nel progetto è previsto anche il cablaggio delle scuole e degli uffici comunali.

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Gran galà della solidarietà, raccolti 5 mila euro

Il ricavato della seconda edizione del “Gran Galà della Solidarietà” in memoria di Umberto Maione, tenutosi ieri,giovedì 9 maggio, all’Auditorium Flaiano di Pescara, è di 5.515,00. L’intera somma sarà devoluta al progetto SuperDoc dell’associazione “Hope n’ Art” per l‘acquisto di un ecografo MyLab X da destinare al reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Pescara.

“Hope n’ Art” è un’associazione italiana privata, apolitica e aconfessionale. Fondata agli inizi di maggio 2019, sviluppa i progetti SuperDoc e PerLei.

SuperDoc è a favore dei bambini. Lo scopo è l’acquisizione di macchinari ospedalieri per reparti pediatrici, ma anche sostenere economicamente personale impegnato a migliorare la qualità della vita dei bambini ricoverati.

PerLei è a favore delle associazioni impegnate nella difesa delle donne. L’obiettivo è dare sostegno alle donne che subiscono violenze fisiche, sessuali, psicologiche e morali; ma anche promuovere progetti e servizi utili alle donne in difficoltà.

Protagonisti del Gran Galà, presentato dalla giornalista Grazia Di Dio, sono stati Vincenzo Olivieri, Giò Di Tonno, Micol Olivieri, Davide Cavuti e il coro dell'Istituto comprensivo Pescara 4 diretto dal Maestro Rizziero Palladini.

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