Cronaca

Irregolarità in una struttura per anziani, i Nas denunciano il responsabile

Impianto elettrico non a norma perche' realizzato con prese a grappolo a rischio incendio, assenza di dispositivi antiscivolo lungo le scale di emergenza e diverse carenze igienico sanitarie, quali infiltrazioni di acqua nel locale deposito alimenti e scrostamento di intonaco. E' quanto hanno accertato in una struttura ricettiva per anziani del Teramano i Carabinieri del Nas di Pescara. Il responsabile del centro e' stato denunciato. All'interno della struttura e' stata anche riscontrata la presenza di diversi anziani non autosufficienti,

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Sono 598 i camosci contati nel censimento annuale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

I conteggi autunnali hanno dato i risultati migliori e in particolare hanno permesso di contare 598 camosci di cui 134 piccoli dell’anno (tasso di natalità del 22%) , 68 yearling, animali di un anno (11%), e 396 animali adulti.

 

Anno

Nuovi nati

Piccoli di un anno

Femmine

Maschi

Indeterminati

Totale

2017

134

68

227

82

87

598

 

 

Nel 2017 sono state effettuate 9 giornate di conta in simultanea che hanno visto la partecipazione di Guardie del parco, tecnici del Servizio Scientifico, Carabinieri forestali, colleghi delle Riserve Naturali Regionali (Gole del Sagittario e del Monte Genzana e Alto Gizio) e volontari.

Oltre all’individuazione del numero minimo di camosci presenti, il conteggio consente anche di verificare la sopravvivenza dei nati nell’anno precedente. Infatti, se si confrontano il numero degli yearling del 2017 con il numero dei capretti nati nel 2016, è possibile misurare il tasso di sopravvivenza al primo anno: Il 55% dei capretti nati nel 2016 sono sopravvissuti al 2017. Il valore ottenuto rientra nei valori medi della sopravvivenza al primo anno per gli ungulati selvatici.

 

Anno

Nuovi nati

Piccoli di un anno

2017

134

68

2016

124

66

 

 

Dal 1993 il PNALM effettua conteggi in alta quota per monitorare l’andamento della popolazione che, a partire dal 2009 e per circa un paio di anni, ha mostrato una leggera flessione numerica dovuta alla bassissima sopravvivenza dei capretti nel primo anno di vita. La mancanza di ricambio generazionale, dovuta alla scarsa sopravvivenza dei piccoli, ha portato inevitabilmente ad una leggera destrutturazione della popolazione, con uno sbilanciamento verso le classi di età più anziane e la riduzione di quelle subadulte, i cui effetti si sono mostrati anche negli anni successivi.

A differenza delle popolazioni reintrodotte negli altri Parchi , la popolazione storica del PNALM non ha una crescita esponenziale, ma mostra un andamento tipico di una popolazione stabile con oscillazioni naturali dovute, con molta probabilità, a meccanismi densità-dipendenti, ossia fenomeni naturali di autoregolazione per cui la popolazione resta più o meno stabile con alcune fluttuazioni a breve termine. La maggior parte di questi meccanismi avvengono quando la popolazione ha raggiunto la capacità portante dell’ambiente.

Nonostante ciò, lo studio di questa popolazione non finisce mai di stupirci.

Nel corso di questi ultimi 20 anni, l’areale della popolazione si è modificato, spostando il suo baricentro nella parte meridionale del Parco. Alcune aree, storicamente utilizzate dal camoscio, si sono “svuotate”, mentre in altre c’è stata una colonizzazione molto rapida e consistente. E’ il caso del comprensorio Meta-Tartari che oggi ospita oltre 150 individui o quello del Marsicano nel quale è stato registrato negli ultimi anni un sorprendente incremento esponenziale con 179 animali contati di cui 49 capretti.

Segnali positivi provengono anche dalla zona a confine tra Lazio e Abruzzo: lungo la catena montuosa compresa tra M. Irto -Serra delle Gravare-m. Panico dove, da diversi anni, sono presenti numerosi branchi.

La conservazione del camoscio appenninico è stata una delle sfide più importanti e meglio riuscite delle Aree Protette, in primis del PNALM che, già nel 1992, si è adoperato coraggiosamente in un’operazione di reintroduzione di una specie rara ed in aree non ancora protette.

 

 

Si tratta di una sottospecie endemica del camoscio dei Pirenei, scomparso per cause antropiche in tutti i rilievi

dell’Appennino e presente, all’inizio del 1900, con pochissimi individui, esclusivamente nella costa Camosciara, tra i territori comunali di Civitella Alfedena e Opi. Fu proprio questa importante presenza che portò al l’istituzione del Parco 95 anni fa.

 

Grazie al lavoro del PNALM, e successivamente delle altre aree protette, oggi il camoscio appenninico è presente in Majella, Gran Sasso, Sibillini e Sirente Velino e le attuali consistenze numeriche sono la testimonianza concreta del successo di queste reintroduzioni.

Ringrazio i servizi del Parco e tutti coloro che hanno collaborato per il lavoro svolto – dichiara il Presidente del Parco, Antonio Carrara-. Grazie all’operosità dei Parchi, che nel progetto LIFE COORNATA hanno potuto completare e avviare le reintroduzioni sui Monti Sibillini e sul Sirente, oggi il camoscio appenninico, sebbene considerata una specie ancora “vulnerabile”, è l’esempio tangibile di un successo dell’azione di conservazione, che ha bisogno di attività concrete di gestione e del lavoro in sinergia tra istituzioni e associazioni. Resta comunque evidente che la conservazione di specie rare ha ancora bisogno del contributo delle Aree protette che offrono attualmente la maggiore garanzia di tutela e gestione del territorio”.

 

 

 

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Crollo hotel Rigopiano, nuova giornata di interrogatori

Si e' avvalso della facolta' di non rispondere Giuseppe Gatto, uno dei 23 indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio scorso da una valanga che ha provocato 29 morti. Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell'hotel, e' accusato di falso. Penso di aver chiarito la posizione del mio assistito, che e' una posizione a mio avviso marginale nell'ambito di questo procedimento". Cosi' l'avvocato Ugo Di Silvestre, al termine dell'interrogatorio di Andrea Marrone, consulente incaricato dall'amministratore unico della societa' Gran Sasso Resort & Spa per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni all'Hotel Rigopiano di Farindola. "Marrone si occupava della consulenza in materia di sicurezza dell'Hotel Rigopiano, un argomento che riteniamo non molto coerente con tutto il resto dell'indagine - ha proseguito Di Silvestre - In ogni caso siamo fiduciosi, abbiamo risposto alle domande che ci sono state poste, riteniamo di avere effettivamente chiarito la sua posizione e quindi speriamo che il suo percorso giudiziario possa arrestarsi gia' nella fase delle indagini preliminari". Marrone, insieme all'amministratore unico della societa' Bruno Di Tommaso, e' indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, "nell'aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonche' quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti". Ha scelto la via del silenzio Antonio Sorgi, direttore della direzione Parchi, Territorio e Ambiente della Regione Abruzzo, anch'egli indagato per la vicenda dell'Hotel Rigopiano. Sorgi, assistito dall'avvocato Guglielmo Marconi, e' accusato insieme a Paolo Del Rosso, l'imprenditore che chiese l'autorizzazione a costruire l'albergo, e al tecnico del Comune di Farindola, Enrico Colangeli, di falso, abuso d'ufficio, omicidio colposo e lesioni colpose. Per l'accusa, dalla condotta messa in atto dai tre "deriva la serie di conseguenze dell'edificazione del nuovo Hotel Rigopiano ed annesso centro benessere in un sito esposto al pericolo valanghe con l'impegno imprenditoriale a tenerlo aperto e accessibile anche alle autovetture in pieno inverno prescindendo dalla intensita' delle precipitazioni nevose (e quindi senza curarsi del pericolo valanghivo) per cui concorrevano nel cagionare colposamente il crollo totale dell'albergo e parziale del centro benessere e la morte di 29 persone e lesioni personali, anche gravissime, ad altre persone presenti all'interno dell'Hotel".

 "La contestazione che viene rivolta a Di Tommaso e' che nel Piano valutazione rischi non era prevista la valanga, ma nell'ambito delle sue competenze, per quella che e' la nostra ricostruzione, ha assolto agli obblighi di legge. D'altronde non c'e' alcuna contestazione di legge speciale, ma solo di una legge di natura generale e a nostro giudizio non era di sua competenza inserire nel Piano la previsione del rischio valanghe". Cosi' questa sera, in Procura a Pescara, l'avvocato Sergio Della Rocca, avvocato difensore di Bruno Di Tommaso, amministratore unico della societa' Gran Sasso Resort & Spa Srl, al termine dell'interrogatorio del suo assistito, durato un'ora e mezza. Si tratta dell'ultimo interrogatorio dei 23 indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dal procuratore Massimiliano Serpi e dal pm Andrea Papalia. Di Tommaso, insieme ad Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere alle prescrizioni in materia di prevenzione infortuni, e' indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, gli indagati, "nell'aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonche' quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti". 

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Impianti di sci aperti a Roccaraso e Rivisondoli

Sedici impianti aperti nel comprensorio Skipass Alto Sangro dove da oggi si scia sulla pista Del Bosco di Monte Pratello, a Rivisondoli, e a breve saranno pronte l'Azzurra dell'Aremogna, a Roccaraso, la Canguro di Pizzalto, a Roccaraso, e l'Azzurra e la Esse di Monte Pratello. All'Aremogna si scia sulle piste servite dalle seggiovie Pallottieri, Macchione, Valle Verde 1 e Valle Verde 2. Aperto il campo scuola con manovia e seggiovia Gravare di Sotto. In funzione la cabinovia a 6 posti e la cabinovia a 10 posti Gravare-Toppe del Tesoro, per sciare sulla Rossa-Le Aquile, sulla Lupo e presto sull'Azzurra. In funzione la seggiovia triposto Crete Rosse che dalla pista Pallottieri porta a Monte Pratello dove si scia sulla nera 'Del Bosco'. Aperte l'azzurra Fontanile, servita dalla seggiovia quadriposto Vallone. In funzione la quadriposto Pino Solitario per sciare sulla Rossa, attive le due sciovie Crete Rosse. A Pizzalto funziona la seggiovia esaposto, si scia sulla pista azzurra Paradiso.

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Uno shock fiscale per salvare l’Italia

Uno shock fiscale, l’unica soluzione per far uscire l’Italia dal guado. E’ quanto sostiene il presidente di Civiltà Italiana, Mario Travaglini, esperto in questioni economiche e fiscali.

Il Governo si appresta ad approvare la legge di stabilità 2018 ma dall’Europa ci arrivano segnali contraddittori. Il commissario Katainen, finlandese, che appartiene al novero dei paesi intransigenti, ci dice che la nostra manovra è insufficiente per 3,5 miliardi di euro. Lo stesso Katainen ci dice che il nostro debito pubblico presenta criticità notevoli. Non è la prima volta che l’Europa ci fa queste osservazioni.” Osserva Travaglini che pone l'accento sulla questione di non poco conto. “Come recuperare i 3,5 miliardi? Le strade sono due: ridurre la spesa o aumentare le entrate. Tagliare la spesa pubblica con i tempi che corrono è impossibile, aumentare le entrate si traduce in maggiore tassazione per i cittadini. Inoltre l’Italia è ferma. Da quindici anni il nostro PIL é cresciuto molto meno della media europea con il picco del -2,3% toccato nel 2012. Essere a -2,3% dalla media la dice lunga sulla debolezza della nostra economia perché se confrontiamo questo risultato con quello dei paesi più virtuosi ci accorgiamo che la differenza e ancora più pesante (Germania + 3,04 – Francia + 2,2) . Un abisso. Una situazione critica, difficile e stagnante. Il prossimo Governo dovrà partire da qui.”

Per Civiltà Italiana per capovolgere questa situazione di stallo e permettere all’economia di creare benessere con conseguente incremento del PIL occorre che le imprese e le famiglie abbiano più denaro disponibile per investire e consumare. Insomma occorre attivare quel meccanismo virtuoso che consiste in : meno tasse – più investimenti – più consumi – più lavoro – più gettito-più welfare – più benessere.

"I piccoli aggiustamenti posti in essere negli ultimi dieci anni non hanno prodotto alcun affetto tangibile se non quello -negativo- di appesantire ancora di più il debito pubblico ( vedasi i famosi ottanta euro elargiti dal 2014 a uso di promozione elettorale e costati 10 miliardi l’anno senza dare alcun beneficio).”

Per il nostro Paese occorre un’azione d’urto, e Civiltà Italiana la chiama shock fiscale.

Si impone con urgenza l’adozione di misure coraggiose: un vero e proprio shock fiscale che risvegli i gangli vitali della nostra economia e del nostro tessuto sociale. Si proprio il nostro tessuto sociale checché ne pensi e dica quella parte di matrice marxista che non intende rinunciare alla progressività delle imposte perché da sempre legata alla teoria pauperistica che avversa la ricchezza e l’economia capitalistica, ritenendo che l’unica progressività possibile sia quella che lo Stato ottiene applicando aliquote marginali crescenti agli scaglioni dei redditi personali (IRPEF) in quanto queste aiuterebbero a fronteggiare le diseguaglianze e la povertà.”

Sul sito di Civiltà Italiana, www.civilta-italiana.eu nell’Osservatorio Fisco la tematica viene approfondita.

 

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Censimento camosci nel Parco Nazionale, ci sono 598 esemplari

Nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, in base al censimento autunnale, si contano 598 camosci di cui 134 piccoli dell'anno (tasso di natalita' del 22%), 68 yearling, animali di un anno (11%), e 396 animali adulti. Nel 2017 sono state effettuate nove giornate di conta in simultanea che hanno visto la partecipazione di Guardie del parco, tecnici del Servizio Scientifico, Carabinieri forestali, colleghi delle Riserve Naturali Regionali (Gole del Sagittario e del Monte Genzana e Alto Gizio) e volontari. Oltre all'individuazione del numero minimo di camosci presenti, il conteggio consente anche di verificare la sopravvivenza dei nati nell'anno precedente. Infatti, se si confrontano il numero degli yearling del 2017 con il numero dei capretti nati nel 2016, e' possibile misurare il tasso di sopravvivenza al primo anno: il 55% dei capretti nati nel 2016 sono sopravvissuti al 2017. Il valore ottenuto rientra nei valori medi della sopravvivenza al primo anno per gli ungulati selvatici. Dal 1993 il Pnalm effettua conteggi in alta quota per monitorare l'andamento della popolazione che, a partire dal 2009 e per circa un paio di anni, ha mostrato una leggera flessione numerica dovuta alla bassissima sopravvivenza dei capretti nel primo anno di vita. La mancanza di ricambio generazionale, dovuta alla scarsa sopravvivenza dei piccoli, ha portato inevitabilmente ad una leggera destrutturazione della popolazione, con uno sbilanciamento verso le classi di eta' piu' anziane e la riduzione di quelle subadulte, i cui effetti si sono mostrati anche negli anni successivi. Alcune aree, storicamente utilizzate dal camoscio, si sono 'svuotate', mentre in altre c'e' stata una colonizzazione molto rapida e consistente. E' il caso del comprensorio Meta-Tartari che oggi ospita oltre 150 individui o quello del Marsicano nel quale e' stato registrato negli ultimi anni un sorprendente incremento esponenziale con 179 animali contati di cui 49 capretti. 

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Maxi sequestro di cibo in Abruzzo da parte del Nas

I Carabinieri del Nas nelle province di Pescara e Chieti hanno trovato oltre 30 tonnellate di alimenti in cattivo stato di conservazione o con etichette con informazioni fuorvianti per i consumatori. Il sequestro rientra nei controlli sul settore conserviero che i militari del Nas di Pescara hanno eseguito con Carabinieri Forestali e nucleo Ispettorato del Lavoro di Pescara Nell'entroterra pescarese il sequestro ha riguardato 30.000 kg di conserve alimentari a base di frutta congelata e agrumi. Il provvedimento e' stato adottato per scongiurare che i prodotti, stoccati all'aperto ed esposti a fenomeni atmosferici e agenti infestanti, finissero nei cesti natalizi. Scattata la segnalazione alle autorita' sanitaria e amministrativa per inadeguatezze relative al "pacchetto igiene" e a norme in materia di gestione rifiuti. Nel Chietino i Nas diretti dal maggiore Domenico Candelli hanno vincolato penalmente circa mille vasetti di conserve e passate di pomodoro.Si tratta di confezioni etichettate con informazioni, circa la reale origine del prodotto, che potevano trarre in errore il consumatore. Il titolare dell'attivita' e' stato denunciato. Sanzioni amministrative per alcune migliaia di euro sono state contestate per violazioni in materia di autocontrollo aziendale e procedure di rintracciabilita' delle materie prime. Proseguono in tutto l'Abruzzo i controlli dei militari del Nas finalizzati alla salvaguardia della sicurezza alimentare, in un periodo dell'anno, quello delle festivita' natalizie, estremamente a rischio. 

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Viola il divieto di avvicinamento, 32enne arrestato per stalking a Lanciano

E' finito in carcere un uomo di 32 anni che ha violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento all'ex fidanzata, lungamente perseguitata. Il provvedimento era stato emesso il 6 dicembre scorso. Nei confronti dello stalker il gip di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto ora la custodia nel carcere frentano, su richiesta del pm Serena Rossi. L'arresto e' stato eseguito dalla polizia che gia' indagava sul caso di stalking. L'uomo, contro la volonta' della ex, sarebbe rimasto per giorni sotto l'abitazione della donna, dormendo in macchina. In altre circostanze l'ha aggredita, colpendola con pugni e schiaffi e minacciandola di morte, oltre a tempestarla di messaggi e telefonate

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Vino da tavola etichettato Igt e Doc,sequestri in 33 aziende

Sono stati sequestrati, in provincia di Ascoli Piceno, 200 litri di vino da tavola posto in vendita come Doc e Docg (Prosecco, Montepulciano, d'Abruzzo, Cerasuolo di Vittoria, Traminer, ecc.) con apposizioni di false etichette, mentre nelle province di Cuneo, Napoli, Pavia, Reggio Emilia, Salerno, Torino, Verona e Vicenza sono stati eseguiti sequestri di vino da tavola per 41.048 ettolitri, che sarebbe stato immesso alla commercializzazione con il blasone della denominazione di origine o dell'indicazione geografica. I controlli sono stati effettuati dai Reparti Carabinieri Tutela Agroalimentare, che hanno sottoposto a verifica 33 aziende vinicole. L'Arma precisa che nell'indagine effettuata nelle Marche e' stata denunciata una persona per frode in commercio e contraffazione dei marchi di tutela. La costante attivita' preventiva dell'Arma nel contesto agroalimentare, finalizzata a garantire l'immissione sul mercato di cibi sicuri e genuini, si e' intensificata a ridosso delle festivita' natalizie a tutela degli italiani e degli addetti al comparto, portando sinora (in due settimane) al sequestro di oltre 4.128 tonnellate fra vino e prodotti alimentari e sanzioni per oltre 20.000 euro

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Ramadori (Strada dei parchi): una vittoria corale del nostro territorio

"Una bellissima notizia, una vittoria corale del nostro territorio". Lo afferma Cesare Ramadori, amministratore delegato di Strada dei Parchi, dopo la notizia dell'approvazione dell'emendamento alla legge di bilancio che sblocca i fondi per evitare la chiusura dei cantieri delle autostrade A24 e A25. "Grazie a questa norma - continua - si avvicina ulteriormente il definitivo sblocco dei cantieri per la messa in sicurezza delle arterie, lavori molto urgenti ordinati dal ministero per le Infrastrutture con un costo pari a 169 milioni di euro. Solo qualche giorno fa anche il Tar del Lazio aveva dato ragione a Strada dei Parchi in merito al ricorso presentato contro il paventato stop". "Ringrazio la sensibilita' e l'attenzione dimostrata dai politici locali e nazionali della nostra zona nonche' le organizzazioni sindacali aziendali che hanno preso a cuore il problema fin dall'inizio - conclude Ramadori - La messa in sicurezza e' una priorita' e tutto il nostro territorio adesso puo' tirare un sospiro di sollievo". 

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