Cronaca

Escursionista morto sul Gran Sasso

E' stato trovato morto l'escursionista travolto nel pomeriggio da una valanga sul Gran Sasso aquilano, nella zona di Pizzo Cefalone: a confermarlo e' il Cnsas. 

La vittima e' padre Jacek Oniszczuk, 51 anni, direttore del Dipartimento di Teologia Biblica della Pontificia Universita' Gregoriana di Roma. I tecnici del Cnsas, coadiuvati dai soccorritori della Guardia di Finanza, hanno provveduto con pala e sonda alla bonifica della zona interessata. Il ritrovamento, effettuato da un'unita' cinofila e' avvenuto intorno alle 19, a tre ore dall'allarme lanciato dall'altro sacerdote che era con lui.

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Tar annulla il voto a Rocca di Mezzo

Il Tar dell'Aquila ha annullato le operazioni elettorali del giugno scorso nel Comune di Rocca di Mezzo, vinte per appena 10 voti dal sindaco uscente, Mauro Di Ciccio, accogliendo il ricorso presentato dallo sconfitto, l'ex sindaco Emilio Nusca, difeso dagli avvocati Arturo Cancrini, Gianluigi Pellegrino e Roberto Colagrande. Il tribunale amministrativo il 12 ottobre scorso aveva disposto la verifica della corrispondenza dei dati registrati sulle diverse copie dei verbali. All'esito di quest'ultima operazione, svolta da un funzionario della prefettura, sono emersi errori commessi in sede di scrutinio in uno dei due seggi, tanto che lo stesso Tar ha disposto l'invio della sentenza appena emessa alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti. Di Ciccio, difeso dall'avvocato Carlo Benedetti, ha gia' fatto sapere che fara' ricorso al Consiglio di Stato. 

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Infrastrutture, fondi per 4,6 milioni per le barriere architettoniche 

Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha predisposto lo schema di "Riparto delle risorse per l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 21 Luglio 2017", che verra' approvato dalla prossima Conferenza Unificata Stato Regioni. Le risorse assegnate alla Regione Abruzzo per gli anni 2017-21 sono pari a 4.564.896,00 euro. Solo per l'anno 2018 e' prevista una spesa pari a 1.521.632,00 euro. Cifra che consentira' alle persone di ottenere somme per ristrutturare abitazioni, permettendo quindi a persone disabili di uscire e muoversi liberamente realizzando un ascensore, degli scivoli alle scale o per dei sevizi igienici a norma. 

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Incidente stradale a Guardiagrele, è grave dopo esser finito col camion nella scarpata

Un camionista di Casoli, G.P.P., 73 anni, e' ricoverato in gravi condizioni all'ospedale di Pescara per le ferite riportate in un incidente stradale avvenuto intorno alle 12 sulla statale Guardiagrele-Casoli. L'uomo era alla guida di un Iveco, privo di carico, e improvvisamente ha perso il controllo del mezzo finendo in una scarpata alta 5 metri, in un tratto stradale che era in piena curva. Il camionista e' stato soccorso dai sanitari del 118 che hanno poi deciso per l'immediato trasferimento in elicottero al nosocomio adriatico, dove l'uomo e' giunto in prognosi riservata. 

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Sfruttamento della prostituzione, due arresti della Polizia

 Facevano entrare in Italia giovani del Centro Africa da avviare alla prostituzione, in particolare fra Pescara e Montesilvano. Dopo un anno e mezzo di indagini la Polizia di Pescara in collaborazione con il Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine, Interpol e Polizia tedesca, ha rintracciato e arrestato due coniugi nigeriani dopo un'operazione condotta a marzo contro tratta di esseri umani, favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.

I coniugi, rintracciati nella cittadina tedesca di Grevenbroich, saranno estradati nei prossimi giorni per essere interrogati dal Gip de L'Aquila, Guendalina Buccella, che ha emesso un mandato di arresto europeo su richiesta del pm della Procura Distrettuale de L'Aquila, David Mancini. L'organizzazione aveva come base logistica il litorale pescarese.

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Viola il divieto di avvicinamento, 32enne arrestato per stalking a Lanciano

E' finito in carcere un uomo di 32 anni che ha violato la misura cautelare del divieto di avvicinamento all'ex fidanzata, lungamente perseguitata. Il provvedimento era stato emesso il 6 dicembre scorso. Nei confronti dello stalker il gip di Lanciano, Massimo Canosa, ha disposto ora la custodia nel carcere frentano, su richiesta del pm Serena Rossi. L'arresto e' stato eseguito dalla polizia che gia' indagava sul caso di stalking. L'uomo, contro la volonta' della ex, sarebbe rimasto per giorni sotto l'abitazione della donna, dormendo in macchina. In altre circostanze l'ha aggredita, colpendola con pugni e schiaffi e minacciandola di morte, oltre a tempestarla di messaggi e telefonate

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Irregolarità in una struttura per anziani, i Nas denunciano il responsabile

Impianto elettrico non a norma perche' realizzato con prese a grappolo a rischio incendio, assenza di dispositivi antiscivolo lungo le scale di emergenza e diverse carenze igienico sanitarie, quali infiltrazioni di acqua nel locale deposito alimenti e scrostamento di intonaco. E' quanto hanno accertato in una struttura ricettiva per anziani del Teramano i Carabinieri del Nas di Pescara. Il responsabile del centro e' stato denunciato. All'interno della struttura e' stata anche riscontrata la presenza di diversi anziani non autosufficienti,

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Sono 598 i camosci contati nel censimento annuale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

I conteggi autunnali hanno dato i risultati migliori e in particolare hanno permesso di contare 598 camosci di cui 134 piccoli dell’anno (tasso di natalità del 22%) , 68 yearling, animali di un anno (11%), e 396 animali adulti.

 

Anno

Nuovi nati

Piccoli di un anno

Femmine

Maschi

Indeterminati

Totale

2017

134

68

227

82

87

598

 

 

Nel 2017 sono state effettuate 9 giornate di conta in simultanea che hanno visto la partecipazione di Guardie del parco, tecnici del Servizio Scientifico, Carabinieri forestali, colleghi delle Riserve Naturali Regionali (Gole del Sagittario e del Monte Genzana e Alto Gizio) e volontari.

Oltre all’individuazione del numero minimo di camosci presenti, il conteggio consente anche di verificare la sopravvivenza dei nati nell’anno precedente. Infatti, se si confrontano il numero degli yearling del 2017 con il numero dei capretti nati nel 2016, è possibile misurare il tasso di sopravvivenza al primo anno: Il 55% dei capretti nati nel 2016 sono sopravvissuti al 2017. Il valore ottenuto rientra nei valori medi della sopravvivenza al primo anno per gli ungulati selvatici.

 

Anno

Nuovi nati

Piccoli di un anno

2017

134

68

2016

124

66

 

 

Dal 1993 il PNALM effettua conteggi in alta quota per monitorare l’andamento della popolazione che, a partire dal 2009 e per circa un paio di anni, ha mostrato una leggera flessione numerica dovuta alla bassissima sopravvivenza dei capretti nel primo anno di vita. La mancanza di ricambio generazionale, dovuta alla scarsa sopravvivenza dei piccoli, ha portato inevitabilmente ad una leggera destrutturazione della popolazione, con uno sbilanciamento verso le classi di età più anziane e la riduzione di quelle subadulte, i cui effetti si sono mostrati anche negli anni successivi.

A differenza delle popolazioni reintrodotte negli altri Parchi , la popolazione storica del PNALM non ha una crescita esponenziale, ma mostra un andamento tipico di una popolazione stabile con oscillazioni naturali dovute, con molta probabilità, a meccanismi densità-dipendenti, ossia fenomeni naturali di autoregolazione per cui la popolazione resta più o meno stabile con alcune fluttuazioni a breve termine. La maggior parte di questi meccanismi avvengono quando la popolazione ha raggiunto la capacità portante dell’ambiente.

Nonostante ciò, lo studio di questa popolazione non finisce mai di stupirci.

Nel corso di questi ultimi 20 anni, l’areale della popolazione si è modificato, spostando il suo baricentro nella parte meridionale del Parco. Alcune aree, storicamente utilizzate dal camoscio, si sono “svuotate”, mentre in altre c’è stata una colonizzazione molto rapida e consistente. E’ il caso del comprensorio Meta-Tartari che oggi ospita oltre 150 individui o quello del Marsicano nel quale è stato registrato negli ultimi anni un sorprendente incremento esponenziale con 179 animali contati di cui 49 capretti.

Segnali positivi provengono anche dalla zona a confine tra Lazio e Abruzzo: lungo la catena montuosa compresa tra M. Irto -Serra delle Gravare-m. Panico dove, da diversi anni, sono presenti numerosi branchi.

La conservazione del camoscio appenninico è stata una delle sfide più importanti e meglio riuscite delle Aree Protette, in primis del PNALM che, già nel 1992, si è adoperato coraggiosamente in un’operazione di reintroduzione di una specie rara ed in aree non ancora protette.

 

 

Si tratta di una sottospecie endemica del camoscio dei Pirenei, scomparso per cause antropiche in tutti i rilievi

dell’Appennino e presente, all’inizio del 1900, con pochissimi individui, esclusivamente nella costa Camosciara, tra i territori comunali di Civitella Alfedena e Opi. Fu proprio questa importante presenza che portò al l’istituzione del Parco 95 anni fa.

 

Grazie al lavoro del PNALM, e successivamente delle altre aree protette, oggi il camoscio appenninico è presente in Majella, Gran Sasso, Sibillini e Sirente Velino e le attuali consistenze numeriche sono la testimonianza concreta del successo di queste reintroduzioni.

Ringrazio i servizi del Parco e tutti coloro che hanno collaborato per il lavoro svolto – dichiara il Presidente del Parco, Antonio Carrara-. Grazie all’operosità dei Parchi, che nel progetto LIFE COORNATA hanno potuto completare e avviare le reintroduzioni sui Monti Sibillini e sul Sirente, oggi il camoscio appenninico, sebbene considerata una specie ancora “vulnerabile”, è l’esempio tangibile di un successo dell’azione di conservazione, che ha bisogno di attività concrete di gestione e del lavoro in sinergia tra istituzioni e associazioni. Resta comunque evidente che la conservazione di specie rare ha ancora bisogno del contributo delle Aree protette che offrono attualmente la maggiore garanzia di tutela e gestione del territorio”.

 

 

 

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Crollo hotel Rigopiano, nuova giornata di interrogatori

Si e' avvalso della facolta' di non rispondere Giuseppe Gatto, uno dei 23 indagati nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio scorso da una valanga che ha provocato 29 morti. Gatto, redattore della relazione tecnica allegata alla richiesta della Gran Sasso spa di intervenire su tettoie e verande dell'hotel, e' accusato di falso. Penso di aver chiarito la posizione del mio assistito, che e' una posizione a mio avviso marginale nell'ambito di questo procedimento". Cosi' l'avvocato Ugo Di Silvestre, al termine dell'interrogatorio di Andrea Marrone, consulente incaricato dall'amministratore unico della societa' Gran Sasso Resort & Spa per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni all'Hotel Rigopiano di Farindola. "Marrone si occupava della consulenza in materia di sicurezza dell'Hotel Rigopiano, un argomento che riteniamo non molto coerente con tutto il resto dell'indagine - ha proseguito Di Silvestre - In ogni caso siamo fiduciosi, abbiamo risposto alle domande che ci sono state poste, riteniamo di avere effettivamente chiarito la sua posizione e quindi speriamo che il suo percorso giudiziario possa arrestarsi gia' nella fase delle indagini preliminari". Marrone, insieme all'amministratore unico della societa' Bruno Di Tommaso, e' indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, "nell'aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonche' quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti". Ha scelto la via del silenzio Antonio Sorgi, direttore della direzione Parchi, Territorio e Ambiente della Regione Abruzzo, anch'egli indagato per la vicenda dell'Hotel Rigopiano. Sorgi, assistito dall'avvocato Guglielmo Marconi, e' accusato insieme a Paolo Del Rosso, l'imprenditore che chiese l'autorizzazione a costruire l'albergo, e al tecnico del Comune di Farindola, Enrico Colangeli, di falso, abuso d'ufficio, omicidio colposo e lesioni colpose. Per l'accusa, dalla condotta messa in atto dai tre "deriva la serie di conseguenze dell'edificazione del nuovo Hotel Rigopiano ed annesso centro benessere in un sito esposto al pericolo valanghe con l'impegno imprenditoriale a tenerlo aperto e accessibile anche alle autovetture in pieno inverno prescindendo dalla intensita' delle precipitazioni nevose (e quindi senza curarsi del pericolo valanghivo) per cui concorrevano nel cagionare colposamente il crollo totale dell'albergo e parziale del centro benessere e la morte di 29 persone e lesioni personali, anche gravissime, ad altre persone presenti all'interno dell'Hotel".

 "La contestazione che viene rivolta a Di Tommaso e' che nel Piano valutazione rischi non era prevista la valanga, ma nell'ambito delle sue competenze, per quella che e' la nostra ricostruzione, ha assolto agli obblighi di legge. D'altronde non c'e' alcuna contestazione di legge speciale, ma solo di una legge di natura generale e a nostro giudizio non era di sua competenza inserire nel Piano la previsione del rischio valanghe". Cosi' questa sera, in Procura a Pescara, l'avvocato Sergio Della Rocca, avvocato difensore di Bruno Di Tommaso, amministratore unico della societa' Gran Sasso Resort & Spa Srl, al termine dell'interrogatorio del suo assistito, durato un'ora e mezza. Si tratta dell'ultimo interrogatorio dei 23 indagati nell'ambito dell'inchiesta condotta dal procuratore Massimiliano Serpi e dal pm Andrea Papalia. Di Tommaso, insieme ad Andrea Marrone, consulente incaricato da Di Tommaso per adempiere alle prescrizioni in materia di prevenzione infortuni, e' indagato per omicidio colposo, lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. In particolare, secondo i magistrati, gli indagati, "nell'aggiornare i documenti di valutazione dei rischi, omettevano di valutare quello riferito alle valanghe nonche' quello di isolamento per ingombro-neve sulla strada di accesso e di connesso rischio infortunio malore di ospiti". 

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Impianti di sci aperti a Roccaraso e Rivisondoli

Sedici impianti aperti nel comprensorio Skipass Alto Sangro dove da oggi si scia sulla pista Del Bosco di Monte Pratello, a Rivisondoli, e a breve saranno pronte l'Azzurra dell'Aremogna, a Roccaraso, la Canguro di Pizzalto, a Roccaraso, e l'Azzurra e la Esse di Monte Pratello. All'Aremogna si scia sulle piste servite dalle seggiovie Pallottieri, Macchione, Valle Verde 1 e Valle Verde 2. Aperto il campo scuola con manovia e seggiovia Gravare di Sotto. In funzione la cabinovia a 6 posti e la cabinovia a 10 posti Gravare-Toppe del Tesoro, per sciare sulla Rossa-Le Aquile, sulla Lupo e presto sull'Azzurra. In funzione la seggiovia triposto Crete Rosse che dalla pista Pallottieri porta a Monte Pratello dove si scia sulla nera 'Del Bosco'. Aperte l'azzurra Fontanile, servita dalla seggiovia quadriposto Vallone. In funzione la quadriposto Pino Solitario per sciare sulla Rossa, attive le due sciovie Crete Rosse. A Pizzalto funziona la seggiovia esaposto, si scia sulla pista azzurra Paradiso.

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