Cronaca

Pescara, torna la vigilanza nell’area di risulta

Torna per tre mesi, il servizio di vigilanza notturna nell'area di risulta e nei relativi parcheggi, dopo la sperimentazione andata avanti con buoni risultati nei mesi scorsi. Ad aggiudicarsi il servizio e' stata la societa' Daga Security. I vigilantes armati opereranno con tre veicoli, nelle tre aree di sosta - parcheggio principale, terminal bus e zona Bingo - per garantire la sicurezza percepita dei cittadini, con compiti di sorveglianza e segnalazione di eventuali reati alle tradizionali forze di polizia. La Daga operera' da domani fino a meta' luglio, dalle 19 all'una di notte, dalla domenica al giovedi', e dalle 19 alle 3 del mattino, il venerdi' e il sabato. L'obiettivo e' quello di contrastare la presenza dei parcheggiatori abusivi e fenomeni di microcriminalita', garantendo, dopo il calare del sole, la sicurezza e la tranquillita' di chi lascia l'auto nell'area di risulta. Stamani il servizio e' stato presentato in conferenza stampa in Comune. Presenti il sindaco, Marco Alessandrini, l'assessore alla Mobilita', Marco Presutti, il capogruppo Pd, Emilio Longhi, il dirigente comunale del Settore Lavori Pubblici e Mobilita', Giuliano Rossi, il responsabile e il direttore operativo di Daga, Luigi Azzaro e Federico Roganti. Azzaro ha parlato del servizio come la "concretizzazione del concetto di sicurezza partecipata, attuata secondo i criteri della sicurezza sussidiaria e complementare previsti dalla legge. Daga - ha detto - attuera' criteri operativi che la renderanno il 'terzo occhio' delle autorita' di pubblica sicurezza. In caso di problemi, il primo intervento verra' effettuato dai nostri uomini che, contestualmente, nell'immediatezza, allerteranno le forze dell'ordine". A proposito delle risorse - il servizio ha un costo di 36mila euro - Longhi ha spiegato che "dopo la prima proposta in via sperimentale, abbiamo messo in bilancio le somme necessarie per ripetere quell'esperienza, che ha dato buoni risultati. Abbiamo cambiato leggermente gli orari - ha aggiunto - perche' si va incontro all'estate. L'obiettivo e' garantire una maggiore serenita' degli utenti, visto che e' migliorata ed aumentata la fruizione dell'area di risulta". 

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Morto in ospedale durante un esame a Pescara, cinque indagati

Cinque persone sono indagate, dalla Procura di Pescara, per la morte di Sandro Furlo, 66 anni, di Citta' Sant'Angelo, deceduto martedi' scorso, mentre stava effettuando una rettoscopia nel reparto di gastroenterologia dell'ospedale di Pescara.

Il fascicolo e' sul tavolo del pm Luca Sciarretta, che ha disposto l'autopsia e il sequestro della cartella clinica di Furlo. L'esame autoptico, che sara' eseguito domani dal medico legale Cristian D'Ovidio, dovrebbe contribuire a chiarire le cause del decesso.

La morte di Furlo segue di pochi giorni il decesso di Veronica Costantini, la 32enne di Montesilvano, deceduta a causa di una encefalite herpetica. La donna si era rivolta all'ospedale di Pescara anche cinque giorni prima, ma poche ore dopo era stata dimessa. Anche su questo fronte e' aperta un'inchiesta della Procura che conta quattro indagati: in merito a questa vicenda proprio ieri il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha inviato gli ispettori che dovranno accertare se a determinare la morte abbiano contribuito difetti organizzativi e se siano state rispettate tutte le procedure previste a garanzia della qualita' e sicurezza delle cure.

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Taglio abusivo boschi, sei denunciati nel Chietino 

Sei persone sono state denunciate, 24 i trasgressori sanzionati per un importo complessivo di circa 158.000 euro e due aree boschive sono state sottoposte a sequestro nell'ambito dei 181 controlli su 36 persone che i militari delle stazioni Carabinieri Forestale dipendenti dal Gruppo di Chieti hanno effettuato nel primo trimestre 2019, controlli che hanno riguardato le utilizzazioni boschive e che avevano l'obiettivo di verificare il rispetto delle norme che disciplinano le operazioni di taglio dei boschi. Sono state contestate violazioni al Decreto legislativo 42/2004 ovvero al Codice dei beni culturali e del paesaggio, e i reati di danneggiamento distruzione o deturpamento di bellezze naturali e furto aggravato di legname. In un caso e' stato riscontrato il taglio di oltre 1.200 metri quadrati di bosco di latifoglie con la tecnica del taglio raso in area sottoposta a vincolo paesaggistico, in un'altra area e' stato accertato il taglio abusivo di 19 piante di alto fusto, mentre in un bosco di proprieta' comunale e' stato rilevato un furto di legna. Per quanto riguarda l'attivita' di accertamento delle violazioni di carattere amministrativo in applicazione della Legge regionale n.3/2014 sono stati accertati 18 illeciti amministrativi, per un importo contestato di oltre 78 mila euro. 

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‘I giovani verso la cultura della legalità’, al Pala Dean Martin una festa per la legalità

 

Un miniglossario contenente tutti i sinonimi del termine “Legalità”. Una ricerca sui grandi personaggi che nel corso della loro vita si sono battuti per la difesa e il rispetto dei diritti umani e quindi della legalità. Da Nelson Mandela  a Gandhi, da Martin Luther King a Franca Viola, da Malala a Nasrin Sotoudeh, per citarne alcuni. Ci sono poi quelli che si sono spesi per la tutela del diritto all’istruzione. Sono più di 35 i progetti elaborati da sei scuole del territorio, gli Istituti comprensivi Troiano Delfico, Rodari, Silone, Villa Verrocchio e Ignazio Silone, il liceo scientifico D’Ascanio e l’Istituto tecnico Alessandrini, e presentati questa mattina, al Pala Dean Martin, durante “I giovani verso la cultura della legalità”, la giornata conclusiva del percorso formativo rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado di Montesilvano, organizzata dal Lions Club Montesilvano in collaborazione con la Fondazione Premio Nazionale Paolo Borsellino, patrocinata dal Comune di Montesilvano e dalla Provincia di Pescara.

Variegati i mezzi espressivi scelti dalle scuole che attraverso il disegno, la street art, i video e anche la musica hanno raccontato la “loro legalità”.

I progetti sono stati esposti in sei stand di ciascuna scuola partecipante, allestiti nel foyer del Palacongressi, mentre nella gremita sala plenaria si è svolto il convegno a cui hanno preso parte, dopo i saluti istituzionali dell’amministrazione e del vicepresidente del Lions Club di Montesilvano Raoul NardinocchiLirio Abbate, vicedirettore de L'Espresso, Luciano Costantini, presidente del Tribunale di Siena e don Aniello Manganiello, parroco del quartiere di Scampia, coordinato dal docente Graziano Fabrizi.

«E’ straordinariamente importante che a Montesilvano si organizzino manifestazioni come queste sulla legalità - ha detto l’assessore alla Polizia Locale - ci riempie il cuore di gioia. Vuol dire che stiamo lavorando bene, con il coinvolgimento di questi eroi, così voglio definire gli ospiti importanti che sono con noi, e che ha permesso la realizzazione di un bellissimo progetto formativo per gli studenti. Qui abbiamo i ragazzi che sono il nostro futuro, saranno coloro che ci amministreranno, e far apprezzare loro il principio così importante della legalità è il modo migliore per onorare la memoria delle vittime delle mafie. La cultura della legalità parte anche da piccole cose, anche dal rispetto di un parcheggio per disabili, per esempio. Siamo orgogliosi, come amministrazione, di poter ospitare la giornata conclusiva. Grazie soprattutto a chi ha lavorato a questo progetto, studenti e docenti in primis. Grazie».

«I giovani hanno bisogno di messaggi forti, autentici, ma soprattutto hanno bisogno di noi adulti -  ha spiegato don Aniello Manganiello, il sacerdote anticamorra -. Prima di chiedere ai ragazzi di essere rispettosi delle regole, di comportarsi bene, di coniugare la virtuosità nella loro quotidianità, dobbiamo essere noi a metterci in gioco, sul piano della legalità. Dobbiamo far capire che la legalità conviene, è una risorsa, mentre l’illegalità è un boomerang, per chi la commette e per la società. Non dobbiamo essere parolai ma testimoni. I ragazzi, oggi, cominciano a capire che per cambiare le cose non basta solo la critica ma bisogna lavorare in prima persona, senza delegare a nessuno. I nemici dei ragazzi su un percorso della legalità, oggi, sono quelli che non trasmettono speranze, che sostengono che nulla si può cambiare, che accettano di potersi impegnare per una raccomandazione, umiliando il valore della meritocrazia e dell’impegno. Sono quelli che non hanno il coraggio di dire anche dei no, ai giovani: a loro bisogna dire la verità».

Il progetto culminerà il 9 maggio prossimo, quando, sempre al Pala Dean Martin verrà esposta la Quarto Savona 15, l’auto della scorta di Giovanni Falcone.

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Case per la prostituzione in tutta Italia, cinque arresti della Polizia

E' stata smantellata dalla Polizia di Pescara un'associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione. Cinque le persone arrestate su provvedimento del gip del capoluogo adriatico; due quelle ancora ricercate.

Il gruppo avrebbe gestito case per la prostituzione in tutta Italia e, attraverso una persona in Spagna, che svolgeva la funzione di 'call center', si occupava anche delle relazioni con i clienti, che chiamavano da diverse citta' e venivano indirizzati nell'alloggio piu' vicino.

Roma, Firenze, Milano, Genova, Ferrara, Mantova, Cremona, Piacenza, Parma, Brescia, Lecce, Sammichele di Bari, Varese, Modena, Legnano e Gallarate, oltre a Pescara, le citta' in cui il sodalizio gestiva decine di appartamenti. 

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Fosso Foreste, campo di street basket e nuovi giochi per bambini a Montesilvano

Pronto il campo di street basket di via Fosso Foreste, all’angolo con via Pieramico. Lo spazio verde, a servizio di una zona molto popolosa, potrà essere utilizzato sia dai ragazzi più grandi, per praticare uno sport come lo street basket (in cui si gioca tre contro tre e con un unico canestro), nato negli Stati Uniti ma sempre più diffuso anche da noi, sia per i più piccoli, vista la presenza di giochi per bambini e una panchina.

«Abbiamo sempre promosso la sostenibilità ambientale e le politiche giovanili», spiega l’assessore al Verde pubblico, «Con questo intervento di via Fosso Foreste, e con i tanti altri che abbiamo realizzato in giro per tutta la città, abbiamo puntato a offrire spazi di aggregazione, oltre che consentire attività sportive all’aria aperta. Favorire la socializzazione e facilitare la pratica sportiva serve anche a offrire alternative concrete alla sedentarietà e all’uso di giochi elettronici, ormai radicati nelle abitudini del nostri giovani ».

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Pescara, la finanza scopre la ‘truffa delle ambulanze’

La guardia di finanza di Pescara, nell'ambito di un’attività di polizia giudiziaria sui servizi del 118, ha scoperto quella che è stata ribattezzata la 'truffa delle ambulanze'. I pazienti dializzati, nella maggior parte dei casi, venivano affidati ad associazioni ed enti esterni convenzionati con l’Ausl di Pescara, anche a seguito dell’entrata in vigore del cosiddetto 'Decreto Baraldi'. Tale decreto prevede che le aziende sanitarie verifichino che il numero dei viaggi programmati venga ridotto, cumulando i pazienti trasportati, dove ovviamente possibile, senza ledere la qualità del servizio. Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, uno degli organismi di volontariato in convenzione avrebbe proceduto sistematicamente ad indicare costi per trasporti di pazienti in misura notevolmente superiore. A seguito delle accertate vicende è stata, altresì, notiziata la procura regionale presso la Corte dei Conti di L’Aquila per il danno erariale emergente

 In un caso è stato addebitato all’Azienda Usl di Pescara, a seguito di un evento traumatico, il trasporto di una persona, da una località fuori regione in cui si trovava in vacanza, al proprio domicilio, senza alcuna autorizzazione e in assenza dei requisiti di legge. L’organismo di volontariato, nel solo anno 2017, in cui ha iniziato ad espletare con continuità il servizio, avrebbe rendicontato illecitamente somme non dovute per circa 40mila euro, liquidate dall’Ausl di Pescara. I responsabili sono stati segnalati alla locale procura della Repubblica per truffa aggravata ai danni dello Stato e lo stesso organismo è stato segnalato per violazione della normativa in materia di responsabilità amministrativa degli enti. 

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Home Care Premium 2019, aperto il bando per l’assistenza domiciliare a Montesilvano

Dipendenti pubblici e pensionati, i loro coniugi, i loro parenti e affini di primo grado anche non conviventi, i soggetti legati da unione civile, e i conviventi, i fratelli e le sorelle del dipendente o del pensionato pubblico a patto che quest’ultimo ne sia il tutore.

Sono questi i soggetti beneficiari del progetto Home Care Premium 2019, il bando per l’assistenza domiciliare relativo al periodo 1 luglio 2019 -  30 giugno 2022.

Anche quest’anno, è possibile partecipare all’avviso rivolto a soggetti non autosufficienti e che prevede sia servizi di assistenza e prestazioni integrative gratuite che contributi economici mensili quali rimborso delle spese sostenute per l’assunzione di una badante.

La domanda di partecipazione va presentata collegandosi nella home page del sito www.inps.it  accedendo alla sezione “Domande Welfare in un click”. Utilizzando le proprie credenziali di accesso (codice fiscale e PIN) si sceglie poi la voce “Home Care Premium”.  

Ai fini della presentazione della domanda, il richiedente deve essere in possesso di un PIN dispositivo rilasciato direttamente dall’Inps; aver presentato la DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) per la determinazione dell’Isee socio-sanitario del beneficiario oppure dell’Isee minorenni genitori non coniugati tra loro e non conviventi. Qualora la persona non autosufficiente non dovesse coincidere con il titolare del diritto  si rende necessario per quest’ultimo iscrivere la persona al Programma “Accedi ai servizi di Welfare”. L’iscrizione è propedeutica alla presentazione delle domande che sono aperte fino al 30 aprile.

Per informazioni è possibile rivolgersi agli sportelli dell’Azienda Speciale del Comune di Montesilvano o chiamando lo 0854481524

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Aggredisce padre a calci e pugni, arrestato nel Pescarese

Era stato già denunciato per maltrattamenti in famiglia e in particolare per aver malmenato il padre ma avrebbe aggredito ancora il genitore settantenne nel Pescarese per vecchi rancori inerenti questioni economiche, prima di essere bloccato e arrestato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale. In manette e' finito un 40enne che lunedi' sera, in preda ai fumi dell'alcol si è recato a casa dell'anziano padre, aggredendolo con pugni e calci. In aiuto della vittima, udite le urla, e' sopraggiunto anche lo zio, che abita nelle vicinanze, e che a sua volta e' diventato bersaglio dell'aggressione. Allertati, i carabinieri della stazione di Alanno sono prontamente giunti presso l'abitazione per tentare di sedare la lite e calmare l'aggressore che pero', in preda ad un impeto di violenza, ha spintonato e aggredito anche i militari intervenuti procurando, inoltre, ad uno di questi, delle lesioni giudicate guaribili in tre giorni. 

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Morte Morosini, Cassazione annulla con rinvio la sentenza d’Appello

La Cassazione ha annullato con rinvio le condanne disposte nel febbraio 2018 dalla Corte d'appello dell'Aquila a carico dei medici Vito Molfese (118) Manlio Porcellini (Livorno), Ernesto Sabatini (Pescara), per la morte del giocatore del Livorno Piermario Morosini. Il calciatore era stato stroncato da un malore a 26 anni, il 14 aprile 2012 allo stadio Adriatico - Cornacchia, durante la partita contro i biancazzurri del Pescaro. Nel mirino dell'accusa il mancato uso del defibrillatore, nonostante quel tragico giorno ce ne fossero due sul terreno di gioco dell'Adriatico e un terzo su un'ambulanza. I periti nominati a suo tempo dal gip di Pescara erano giunti alla conclusione che l'uso del defibrillatore "avrebbe dato qualche chance in piu' di sopravvivere" al calciatore, morto per cardiomiopatia aritmogena non riscontrabile con i normali esami clinici sportivi.

La Cassazione ha disposto un nuovo processo davanti alla Corte d'appello di Perugia. Molfese era stato condannato a un anno, mentre Porcellini e Sabatini a otto mesi ciascuno. I tre medici erano finiti sotto accusa per omicidio colposo. Bisognera' attendere il deposito delle motivazioni per sapere perche' i giudici di Piazza Cavour hanno annullato la sentenza di secondo grado. Quel giorno, il 'Moro' si accascio' a terra al 29' del primo tempo, mentre era in corso l'incontro di serie B tra i biancazzurri e il Livorno. 

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