Cronaca

Rapina all’ufficio postale di San Vito Marina

Rapina all'ufficio postale di San Vito Marina con un colpo che ha fruttato 20mila euro. Alle 8, orario di apertura dell'ufficio, due uomini armati di coltello hanno minacciato l'impiegato e lo hanno costretto ad aprire la cassaforte a tempo. Poi lo hanno legato e sono fuggiti portando via i contanti. Secondo quanto ricostruito sarebbero entrati nell'ufficio postale da un locale di servizio posteriore rompendo il pavimento.

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Rapina nell’area di servizio sulla Teramo-mare, bottino 30 mila di euro

Hanno atteso l'arrivo della commessa, all'apertura della stazione di servizio, poco prima delle 6 e l'hanno minacciata per farsi consegnare la chiave della cassaforte. E' stata veloce la rapina messa a segno questa mattina al bar della stazione di servizio 'Terrabianca', lungo la Teramo-Mare, alle porte di Teramo. La donna e' stata costretta a seguire le indicazioni dei due rapinatori che, appena ha lei disattivato l'allarme per aprire, l'hanno assalita, le hanno sottratto il cellulare e l'hanno costretta ad aprire la cassaforte. Una volta presi i soldi, circa 30mila euro, l'hanno chiusa nel bagno e sono fuggiti. 

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Detenuto in permesso aggredisce 15enne in centro a Pescara 

Era detenuto ai domiciliari e in permesso quando aggredi' un quindicenne in pieno centro a Pescara lo scorso ottobre. Il responsabile, M.B., 28enne, pescarese, destinatario di un ordinanza di ripristino della custodia cautelare in carcere, eseguita dagli agenti della Polizia di Stato, deve ora rispondere del reato di lesioni gravi. Come ricostruito dagli inquirenti, lo scorso 2 ottobre, in piazza Salotto l'uomo aggredi' il minore, colpendolo con due pugni in volto, causandogli una contusione cranio facciale e una frattura dell'orbita destra con una prognosi di trenta giorni. All'indagato e' stata contestata l'aggravante dei futili motivi perche', dalle indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura, emergeva che il quindicenne, al momento dell'aggressione, stava semplicemente discutendo con la sua ex fidanzata, peraltro in presenza di altri amici, quando e' stato affrontato dal 28enne che, in evidente stato di ebbrezza, lo colpiva, asserendo di essere un amico di famiglia intervenuto in difesa della ragazza. Quel giorno l'uomo si trovava a Pescara in permesso, essendo ristretto da alcuni mesi agli arresti domiciliari presso una comunita' di recupero della provincia di Chieti, per una serie di reati, fra cui tentata rapina aggravata, ricettazione e porto abusivo di armi. La misura e' stata emessa dalla Corte di Appello di L'Aquila che il 16 novembre scorso, per quei fatti ha condannato il 28enne a tre anni di reclusione, revocandogli il beneficio degli arresti domiciliari. 

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Escursionista perde la vita sulla Maiella

Un escursionista e' morto in una zona montuosa al confine fra le province di Pescara e Chieti. Un altro e' rimasto ferito. Una terza persona e' stata recuperata in buone condizioni. Sul posto al lavoro senza sosta uomini dei vigili del fuoco, 118, e soccorritori delle altre forze dell'ordine. Il ferito e' stato trasferito all'ospedale di Chieti. 

A perdere la vita nell'incidente mortale poco prima delle 13 sulla Maiella e' stato Mario Tracanna, 54 anni di Roccamontepiano, mentre stava sciando con altre persone. Per cause in corso di accertamento ha improvvisamente perso l'equilibrio, ed e' precipitato in un crepaccio nel territorio comunale di Caramanico Terme, in localita' Stazzo De Marco. Illesi gli amici che erano con lui. Il corpo senza vita del 54enne e' stato poi recuperato dai vigili del fuoco e dai sanitari del 118 con l'utilizzo del verricello. Il decesso e' stato immediato. La salma e' stata trasferita nell'obitorio dell'ospedale di Chieti su disposizione del Pm Andrea Papalia. Sull'accaduto,indagano i carabinieri della Compagnia di Popoli, coordinati dal maggiore Antonio Di Cristofaro. Lo stesso elicottero e' stato poi dirottato nel comprensorio sciistico di Roccamorice per soccorrere un escursionista che, dopo un incidente, e' stato ricoverato all' ospedale di Chieti in prognosi riservata. 

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Morto l’anziano ferito in un incidente stradale nel chietino

 E' deceduto all'alba di oggi nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile di Pescara il 79enne che tre giorni fa era rimasto coinvolto in un incidente stradale. L'anziano, mentre era alla guida della sua Ape, nel territorio comunale di Arielli, si era scontrato con una vettura condotta da una donna. A causa del violento urto, il 79enne aveva infranto il parabrezza, ed era stato sbalzato fuori dall'Ape, finendo sull'asfalto. Soccorso dai sanitari del 118, era stato ricoverato all'ospedale di Pescara dove e' morto questa mattina. 

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Ciclista cade per buca nel teramano e viene investito da una macchina

Ha perso il controllo della sua bicicletta dopo aver centrato una delle tante voragini nell'asfalto della strada provinciale 22, ma non e' stato fortunato come gli altri amici della comitiva di cicloamatori che sono riusciti ad evitarla: Matteo Lo Schiavo, 27 anni di Bellante, e' finito contro la macchina che procedeva in senso opposto e che per cercare di evitare lo schianto, e' finita anche fuori strada. Il fatto e' accaduto intorno a mezzogiorno tra Cologna Paese e l'innesto con la rotonda alla fine della superstrada Teramo-Mare. A perdere la vita un giovane ciclista, l'ultimo della fila di sei corridori per passione che si allenavano lungo la strada provinciale e stavano facendo rientro a Bellante. Sul posto i soccorsi del 118, ma per i sanitari non c'e' stato altro che certificare il decesso del giovane. I rilievi sono stati effettuati dai vigili urbani del Comune di Roseto. 

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Protezione civile, riunione a Pescara sui piani neve 

Un incontro per fare il punto sulle iniziative in corso o da mettere in campo per fronteggiare eventuali emergenze nei prossimi mesi a causa della neve. Lo ha promosso il presidente della Giunta regionale Luciano D'Alfonso che ha convocato a Pescara i rappresentanti di Province, Prefetture, Anci, Vigili del Fuoco, Anas, Enel, Terna, Autostrade per l'Italia, Strada dei Parchi. Durante la riunione D'Alfonso ha annunciato che anche quest'anno la Regione mettera' a disposizione delle amministrazioni provinciali un contributo straordinario di solidarieta' (la Regione non ha obbligo di compartecipazione a questi costi) di 550mila euro per far fronte alle spese per la rimozione della neve. Fondi che si aggiungono a quelli gia' stanziati da Province, Comuni e Anas per garantire la viabilita' di competenza.

Dopo i disagi dello scorso inverno, Enel ha annunciato di aver eseguito investimenti sulla rete di distribuzione abruzzese per 58 milioni che diventeranno 70 entro fine dicembre. A questi si aggiunge la quota di investimenti avviati da Terna, che ha previsto un piano complessivo di 228 milioni di euro per rinnovare e modernizzare l'infrastruttura elettrica su tutto il territorio. Anche l'Anas ha comunicato di aver gia' approntato un adeguato programma di intervento, cosi' come Strada dei Parchi e Autostrade per l'Italia, che gia' lo scorso gennaio avevano collaborato con i propri mezzi anche sulla viabilita' ordinaria. Nel frattempo, la Regione sta provvedendo a trasferire ai Comuni i primi 6 milioni di euro (dei 13 gia' liquidati dalla Protezione civile nazionale) per far fronte ai danni del maltempo dello scorso inverno. Altri 30 milioni saranno disponibili gia' nelle prossime settimane. 

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Morto il generale Guido Conti, guidò l’inchiesta sulla discarica di Bussi

 Trovato morto in un'auto con la quale era uscito di casa ieri mattina il Generale dei carabinieri forestali in congedo, Guido Conti, 58 anni, era noto per aver guidato l'inchiesta sulla mega discarica dei veleni di Bussi. L'ipotesi più accreditata da una primissima ricognizione sembra essere quella del gesto estremo, ma gli inquirenti hanno ancora aspetti da chiarire. L'ex generale aveva lasciato da poco l'Arma, lo scorso ottobre aveva salutato l'Umbria, dopo essere stato per cinque anni alla guida dei carabinieri forestali, per assumere un incarico di prestigio all'interno di una multinazionale nel settore petrolifero. Una carriera intensa e prestigiosa caratterizzata da una serie di inchieste scottanti condotte a tutto campo, da quella sulla discarica dei veleni del Polo chimico di Bussi a quelle relative a traffici di rifiuti e al terremoto in Abruzzo.

''Al sentire Ella decretare con animo lieto e assoluta misconoscenza, lo scioglimento di una istituzione benemerita bisecolare e carica solo di dignita', abnegazione ed efficienza, mio Padre e' morto due volte. Ed insieme a lui decine di migliaia di uomini che nella nostra Missione, perche' tale e' lo spirito che ci anima, hanno creduto e credono. E questo non posso permetterlo. Senza battermi fino in fondo. Perche' trionfino equilibrio e buon senso. Me lo chiedono la Sua memoria e la dignita' di uomini e donne che hanno creduto e credono in quello che fanno. A volte fino al sacrificio della propria vita''. E' un estratto della lettera che l'ex generale dei carabinieri forestali Guido Conti suicidatosi ieri a Sulmona (L'Aquila), aveva inviato all'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi nel novembre del 2016, prima dell'accorpamento del Corpo Forestale nei carabinieri decretata dalla riforma Madia. Conti aveva scritto al premier ricordando la figura del padre, anche lui forestale, e affermando che anche lui da forestale si era districato ''non tra selve, ma tra leggi, indagini, intercettazioni, fascicoli, che parlano di traffici di rifiuti pericolosissimi, di acque avvelenate, di corruzioni e tanta tanta fatica, per il bene di tutti quei bimbi, di quegli uomini e donne, che lottano ogni giorno contro malattie nuove, Oncologiche le chiamano, senza sapere come l'abbian contratte. Noi, Sig, Presidente, io e i miei soliti quattro gatti, crediamo di saperlo, come''. Conti, che era stato il protagonista dell'inchiesta sulla mega discarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino, era appena andato in pensione da generale, e aveva trovato un nuovo lavoro presso una multinazionale del petrolio della Val d'Agri, ma si era dimesso mercoledi' scorso. Nella lettera dello scorso anno Conti aveva detto a Renzi in difesa della Forestale, che ''Che fosse tra le fiamme o in conflitto a fuoco, a soccorrer sepolti tra le macerie o roteando spericolatamente sulle fiamme alte a bordo di mezzi aerei. Rifletta, Sig. Presidente, unitamente magari a qualche Suo cattivo consigliere. Perche' tra l'altro Ella sta tagliando l'unica fdp con il bilancio in pari. Che non costa nulla. E non ha debiti. Al contrario di infinite e voraci partecipate regionali e statali ad esempio, o dei tanti carrozzoni sacche di sperpero e sottopolitica. Noi non si fa questo mestiere per un piatto di lenticchie. Ne viceversa per trenta denari. Le cose buone non si gettano, soprattutto le poche rimaste. Si migliorano, si accudiscono e fortificano. A maggior lustro della Nazione, ed in amore e in difesa delle cose piu' belle e sacre del Creato. E dei fratelli Italiani. Io e i miei collaboratori Le auguriamo tutti di cuore buon lavoro. E migliori consigli. Viva il Corpo Forestale. Viva l'Italia''.

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Bullismo, studente picchiato da due compagni a Chieti

Un caso di bullismo si sarebbe registrato in un istituto superiore della provincia di Chieti dove uno studente minorenne sarebbe stato piu' volte picchiato da due compagni di classe. La vittima nell'ultima aggressione, avvenuta l'8 novembre scorso, ha riportato varie contusioni ed ecchimosi, scoperte dalla madre che, dopo aver raccolto le confidenze del ragazzo, lo ha portato in ospedale. I sanitari del pronto soccorso gli hanno dato sette giorni di prognosi. Nei giorni scorsi la donna ha sporto formale denuncia ai Carabinieri che in breve tempo hanno identificato gli aggressori, poi denunciati alla Procura minorile dell'Aquila. Il ragazzino ha raccontato che dall'inizio dell'anno scolastico e' stato oggetto piu' volte di minacce e aggressioni, anche via cellulare. Ieri la madre del ragazzo lo ha ritirato dalla scuola. Un altro caso di violenza era avvenuto nella stessa scuola a ottobre, con l'aggressione a uno studente nel parcheggio. 

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Resta ai domiciliari capo cantoniere Anas accusato di concussione

Resta ai domiciliari il capo cantoniere dell'Anas arrestato a fine ottobre con l'accusa di concussione. Il Riesame ha infatti rigettato il ricorso presentato dai suoi legali, gli avvocati Giannicola Scarciolla e Stefano Franchi, che avevano chiesto la revoca della misura. L'uomo era stato arrestato in seguito ad un'indagine svolta dalla Guardia di Finanza di Nereto e coordinata dalla Procura di Teramo, indagine che avrebbe accertato tre episodi di concussione di cui si sarebbe reso responsabile il referente dell'Anas per il territorio della provincia di Teramo, con compiti di vigilanza anche sulla strada Statale 16. Il funzionario avrebbe in particolare costretto tre imprenditori teramani a pagare, in piu' soluzioni, piccole somme di denaro non dovute, dietro la minaccia che, in caso contrario, il procedimento amministrativo al quale gli imprenditori erano interessati non avrebbe avuto esito positivo (nello specifico si trattava di permessi per l'esecuzione di alcuni lavori quali l'apertura di un varco di un strada privata sulla statale 16 e l'installazione di due cartelloni pubblicitari). A far partire le indagini era stata la denuncia di uno degli imprenditori, costretti a pagare

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