Cronaca

Procedure ambientali, Arta e Confindustria Chieti-Pescara siglano accordo

Un protocollo d’intesa è stato sottoscritto a Pescara, nella sede di Confindustria, dal direttore generale di Arta Francesco Chiavaroli e dal presidente di Confindustria Chieti-Pescara Gennaro Zecca per stabilire modalità di supporto tecnico nella redazione delle pratiche ambientali.
«Sin dal mio insediamento alla guida di Arta – ricorda Chiavaroli – ho insistito sull’importanza del tempo come fattore determinante per le imprese e, in generale, per lo sviluppo economico della nostra regione. Ho dunque intavolato da subito un dialogo costruttivo con l’associazione degli industriali di Chieti e Pescara perché ritengo che, rispetto ai controlli di tipo ispettivo, una forma di supporto preventivo, peraltro prescritto dalla legge 132 del 2016, istitutiva del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente di cui Arta fa parte insieme alle altre Agenzie, possa accelerare sensibilmente i tempi delle procedure autorizzative in materia ambientale, con conseguente risparmio nei costi delle pratiche. La convenzione con Confindustria – osserva Chiavaroli - costituisce di fatto una sorta di appendice alla “Carta di Pescara”, lanciata dalla Regione Abruzzo nel 2016 per ridurre gli oneri amministrativi, fiscali e tributari e prevedere agevolazioni finanziarie a beneficio delle imprese che abbraccino i principi e gli obiettivi dell'industria sostenibile».
Nell’incontro di questa mattina il direttore di Arta ha evidenziato l’urgenza di organizzare un evento formativo congiunto sulle “varianti sostanziali” delle procedure AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e VIA (Valutazione di Impatto Ambientale), nel quale sviluppare una proposta di semplificazione amministrativa ed operativa da sottoporre alla Regione. Seguiranno iniziative a carattere scientifico e divulgativo sulle varie istanze in materia ambientale istruite da Arta che siano d’interesse per le aziende delle province di Chieti e Pescara: dalla VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) all’AUA (Autorizzazione Unica Ambientale), passando per le certificazioni ambientali come EMAS o la ISO 14001 e la documentazione relativa alla gestione di terre e rocce da scavo.
«Con la sottoscrizione dell’accordo – sottolinea il presidente di Confindustria Chieti-Pescara Gennaro Zecca – eleviamo a sistema un dialogo continuativo tra le imprese e le competenze tecniche che Arta ha sempre dimostrato di esercitare senza condizionamenti diversi dalla tutela ambientale. Tracciamo così un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato a garanzia della crescita e dello sviluppo sostenibile del territorio».
 

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Raccontare per ricostruire, progetto del Corecom

Quattro Corecom, un unico obiettivo: “Raccontare per ricostruire”. L’edizione 2018 del progetto “Tv di comunità”, realizzato per dare voce in chiave positiva ai territori colpiti dal sisma nel 2016 - Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo – è stato presentato oggi a Roma presso l’Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni. All’evento hanno partecipato il Presidente Agcom, Angelo Marcello Cardani, i Commissari Mario Morcellini e Francesco Posteraro e i presidenti dei quattro Comitati Regionali per le Comunicazioni. Per l’Abruzzo era presente Filippo Lucci che ricopre anche l’incarico di Presidente del Coordinamento nazionale dei Corecom.

Il progetto, attraverso la narrazione di notizie positive relative a temi di economia, cultura, turismo e legami sociali, intende offrire un reale supporto alla valorizzazione e alla promozione dei territori di tutta l’Italia centrale colpite dal sisma, grazie al coinvolgimento delle emittenti televisive e radiofoniche locali. Il Consiglio regionale dell’Abruzzo, tramite il Corecom, ha già predisposto il bando che dà la possibilità alle emittenti televisive e radiofoniche regionali di proporre un prodotto multimediale che dia risalto ai territori della Regione Abruzzo con particolare riferimento alle zone colpite dal sisma. La realizzazione deve essere incentrata su una delle due aree tematiche individuate e cioè: “Legami sociali e cultura”; “Economia e turismo”. Il Comitato Regionale per le Comunicazioni dell’Abruzzo selezionerà le migliori presentazioni che parteciperanno alla campagna “Raccontare per ricostruire”. I documentari vincitori del bando saranno divulgati nei territori delle regioni coinvolte nel progetto e i loro autori riceveranno un premio in denaro

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Ai domiciliari malmena la madre nel Pescarese

Agli arresti domiciliari avrebbe malmenato la madre e poi sarebbe uscito di casa a Caramanico Terme. I carabinieri delle stazioni di Scafa e Manoppello hanno arrestato un 36enne ex pugile che, dopo aver malmenato la madre, sarebbe uscito in strada e brandendo un bastone avrebbe iniziato ad inveire contro alcuni residenti. I Carabinieri, immediatamente intervenuti dopo le chiamate arrivate al 112, lo hanno prima tranquillizzato e poi arrestato per evasione e lesioni personali.

 

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Quagliariello (Idea): su viabilita’ Alto Sangro ultimare lavori prima della stagione estiva

“La situazione della viabilità ordinaria nella zona dell’Alto Sangro ha raggiunto uno stato di autentica emergenza: la gravità degli incidenti stradali delle ultime settimane è solo l’ultimo, drammatico, segnale di allarme”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’.
“L’interdizione di diverse vie di comunicazione, alla quale la provincia dell’Aquila si è vista costretta a seguito di eventi tragici e per la mancanza di adeguate condizioni di sicurezza – prosegue -, ha creato rilevanti difficoltà a molti Comuni delle aree interne, rimasti isolati con conseguenti danni anche per l’attrattività in un periodo ad alta intensità turistica come quello tra il 25 aprile e il primo maggio”. Osserva Quagliariello: “I problemi viari dell’Alto Sangro non nascono oggi, ma sono il risultato di una serie di errori stratificatisi negli anni: dalla scelta delle precedenti amministrazioni di destinare ad altre attività più remunerative in termini di consenso i fondi per la manutenzione stradale, fino al mancato riordino delle competenze a seguito dell’abolizione delle province. In questo quadro, spesso gli amministratori si trovano a dover gestire situazioni di emergenza seguendo le farraginose procedure ordinarie, che non consentono di intervenire con tempestività, salvo poi vedersi addossare in base alla nuova (pessima) legge sull’omicidio stradale responsabilità alle quali non hanno gli strumenti per far fronte. Ora che la situazione sta lentamente tornando alla normalità, grazie allo sblocco dei fondi provinciali per gli interventi di manutenzione – afferma il senatore del centrodestra –, assumo l’impegno come parlamentare del territorio di monitorare al fianco e a supporto degli amministratori locali lo stato di avanzamento dei lavori affinché sia garantita la messa in sicurezza di tutte le strade e la riapertura dei collegamenti prima della stagione estiva. Proprio in tal senso – conclude - nella giornata di oggi ho avuto una lunga e proficua interlocuzione con il presidente della provincia dell’Aquila Angelo Caruso”.

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Pescara, riaperta parzialmente via Monti di Campli

Riaperta parzialmente  a Pescara via Monte di Campli. La strada torna quindi parzialmente transitabile dopo i lavori di riqualificazione e messa in sicurezza. Da oggi chi scende da via Colle Innamorati dovrà girare necessariamente a destra su via Santina Campana, fare la rotatoria di via Prati e risalire tramite via monte di Campli che verrà riaperta. Chi proviene da via Monte di Campli, lato via del Santuario, potrà percorrere, a salire, via Colle Innamorati. Deve essere ancora realizzata in sicurezza la seconda parte della rotatoria, in costruzione su uno degli incroci più importanti della zona. 

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Pescara, ripartono i lavori sulla riviera

Ripartono i lavori di riqualificazione lungo la riviera nord di Pescara. Lo rende noto il Comune. Il cantiere, per consentire un maggiore assestamento del risanamento appena concluso nel tratto via Tassoni-Madonnina, ripartirà dal primo tratto a nord, da via Cavour, che sarà chiuso fino a via Ragazzi del '99. Gli interventi, dopo la fase di risanamento della sede stradale, prevedono fresatura, livellamento centrale della strada e posa del nuovo manto di asfalto. Si avanzerà a ritmo serrato.
Nella mattinata di lunedì sarà aggiornata la segnaletica sul posto valida per il giorno successivo anche sul secondo tratto, per avvisare i cittadini e dare ai mezzi la possibilità di lavorare in sicurezza e senza auto in sosta.

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Francobollo speciale per il bicentenario del Teatro Marrucino di Chieti

Un francobollo speciale da 95 centesimi per il bicentenario del Teatro Marrucino di Chieti. La vignetta del francobollo - resa nota da Poste Italiane - mostra le fastose balconate e il palcoscenico del Teatro, con il sontuoso sipario ottocentesco dipinto da Giovanni Ponticelli e raffigurante "Il trionfo sui Dalmati Partini di Asinio Pollione" (Pollione era di famiglia chietina). Il Teatro venne inagurato nel 1818 con il nome di Real Teatro San Ferdinando: la prima rappresentazione fu dedicata ala ''Cenerentola'' di Rossini. Dopo l'unificazione italiana del 1861 il nome fu cambiato in Teatro Marrucino, in onore dell'antica popolazione italica che abitava l'area di Chieti.

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A Pescara magistrati ed esperti a confronto sul vino

La proposta di Coldiretti: congelare la produzione per aumentare prestigio e salvaguardia della qualita’.

“Bisogna approvare misure per rafforzare i controlli, tutelare e contrastare i reati agroalimentari ma soprattutto salvaguardare con nuove idee gli imprenditori seri che perseguono la qualità in un settore così importante e strategico per l’economia regionale e nazionale”. E’ quanto emerso questa mattina in occasione del convegno “Il vino made in Italy: un’eccellenza da tutelare e un futuro da coltivare” che, promosso da Coldiretti Abruzzo in collaborazione con l’Osservatorio nazionale sulla criminalità nell’agricoltura e nel sistema agroalimentare, ha visto partecipare esperti e magistrati in un singolare confronto moderato dal consigliere della Corte dei conti Andrea Baldanza sul futuro del settore vitivinicolo.

Nella sala rossa del Mediamuseum, affollata di autorità civili e militari, c’erano il consigliere della Corte di Cassazione Fabrizio di Marzio, il responsabile dell’ufficio vitivinicolo nazionale di Coldiretti Domenico Bosco, il dirigente dell’ICFQR nonché capo ufficio ICQRF Italia Centrale Flavio Berilli e Cataldo Motta, già Procuratore di Lecce, oltre al presidente di Coldiretti Abruzzo Domenico Pasetti e al Direttore Giulio Federici. Personalità e competenze diverse che – dopo i saluti del presidente di Coldiretti Pescara Chiara Ciavolich - hanno sviscerato il vino made in Italy da diversi punti di vista passando dai primati raggiunti al valore dell’export, dalla nuova legge sul caporalato al preoccupante scenario delle agromafie che producono un business complessivo stimato oltre 21,5 miliardi di euro, dalle novità introdotte dal testo unico del vino all’importanza dei controlli per garantire il lavoro delle aziende che lavorano per la qualità del prodotto. E proprio in merito alla qualità, i vertici di Coldiretti hanno ribadito la necessità di garantire sempre maggiore tutela alla Doc, che rappresenta un terzo della produzione del vino regionale (pari a circa 1milione di ettolitri di vino) con particolare riferimento al Montepulciano d’Abruzzo (pari al 21% dell’intera produzione abruzzese) e che andrebbe maggiorente salvaguardato anche con: 1) misure straordinarie volte alla garanzia della qualità; 2) una rivisitazione dello stesso disciplinare soprattutto in un momento importante come questo, alla vigilia dell'adozione del contrassegno dello Stato italiano (le cosiddette fascette), deciso dal Consorzio di tutela e in vigore dal prossimo 1 dicembre con l'obiettivo di dare maggiore tutela alle Doc. "Gli strumenti possono essere tanti e sinergici - sottolinea Coldiretti - tuttavia, per il Montepulciano D’Abruzzo una via da percorrere potrebbe essere anche il "congelamento" della denominazione di origine, che nei fatti consisterebbe in una autoregolazione delle quantità prodotte e quindi in un maggiore "autocontrollo". Il risultato sarebbe un aumento di prestigio e di valore sia in termini di immagine sia da un punto di vista commerciale con un effetto traino su tutto il vino prodotto e su l’intero territorio”.  

Da qui, un interessante confronto di idee e proposte su un settore in Abruzzo che vanta una produzione media di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive e sempre a più alta specializzazione su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari coltivati principalmente a Montepulciano d’Abruzzo e Trebbiano d’Abruzzo, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico.     

“La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante – sottolinea Coldiretti – tanto che l’Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino ha saputo imporsi fino a diventarne l’immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell’intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall’estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato una forte impennata soprattutto negli ultimi anni. Ecco perchè oggi più che mai è necessario creare i presupposti di una tutela che salvaguardi la qualità anche attraverso la diminuzione della produzione”. 

Nel corso dell’incontro, Domenico Bosco ha illustrato i primati e i numeri del vino italiano, soffermandosi sulle novità introdotte dal testo unico alle attività di Coldiretti a garanzia dell’eccellenza vino. Di Marzio, partendo dal problema della presenza di "parassiti" all’interno del mercato, è intervenuto parlando delle attività dell’osservatorio affrontando anche lo sviluppo della cultura delle società di capitali nel settore vitivinicolo. Molto sentito anche l’intervento di Cataldo Motta, che ha richiamato il tema del caporalato con particolare riferimento a quanto scritto nel volume “Agricoltura senza caporalato” pubblicato dall’Osservatorio sulla criminalità in agricoltura; Flavio Berilli, ha parlato di tutela delle denominazioni anche in relazione alle frodi in commercio e il presidente Pasetti si è soffermato sulle difficoltà che, in termini di concorrenza sleale e di mano d’opera qualificata, che incontra l’imprenditore che opera secondo le regole.

Dal vino, nel corso dell’incontro, si è arrivati ad una disamina più ampia di tutto l’agroalimentare e dei rischi che corre essendo terreno privilegiato di investimento della malavita. Business che riguarda l’acquisizione di marchi prestigiosi per produrre invece cibo spazzatura, l’orientamento dell’attività di ricerca scientifica, l’eco-business che priva l’agricoltura italiana di terreni sani e salubri a danno del consumatore finale. Ma prima fra tutti, la contraffazione alimentare che, insieme al furto di identità, è il furto commerciale per eccellenza e può diventare frode sanitaria se il cibo è prodotto con materie prime scadenti.

E in merito al settore vino, l'ultimo fatto di cronaca risalente a fine aprile: il maxi arresto in Campania per l’immissione illecita nel mercato nazionale di partite di zucchero di origine serba vendute in nero per la sofisticazione del vino. Non il primo ma neanche l'ultimo di una lunga serie di reati e illeciti che hanno per protagonista non solo il vino ma tutto l'agroalimentare italiano. 

“Pericoli – sottolinea Coldiretti Abruzzo - da affrontare con stringenti misure di rafforzamento dell’attività di controllo dei flussi commerciali e con una maggiore trasparenza sulle informazioni in etichetta circa la reale origine degli alimenti. La tutela del made in Italy agroalimentare, non solo di quello del vino – sottolinea Coldiretti Abruzzo – è una risorsa strategica per tutto il Paese ma è necessario partire dal recupero dei valori della legalità e della trasparenza”.

Spunti diversi di riflessione che hanno chiuso il cerchio con un monito: “la magistratura deve allargare i suoi orizzonti affinando una nuova cultura per l’interesse agroalimentare, ma ognuno deve fare la sua parte secondo le sue specifiche competenze”.

 

 

 

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Pianella: presentata la lista Progetto Futuro

La straordinaria esperienza della lista “Progetto Comune”, ha portato nel 2013 ad un radicale cambiamento nella gestione della cosa pubblica pianellese, chiamata ad un inevitabile salto di qualità che la tirasse fuori da una crisi, morale, materiale e finanziaria senza precedenti nella quale era precipitata negli ultimi anni.

L’approccio estremamente pratico e programmatico, impresso sin dall’inizio, ha condotto ad operare scelte radicali (società partecipate, personale, organismi consortili) che hanno consentito di generare sin dal primo anno economie, pari a circa il 20% del bilancio dell’ente, in grado di garantire i necessari equilibri finanziari ed iniziare l’opera di riorganizzazione generale.

Riduzione degli sprechi ed efficientamento in tutti i settori della spesa pubblica; digitalizzazione ed informatizzazione; trasparenza e programmazione, hanno generato una capacità attrattiva di capitali pubblici e privati, concretizzatisi in una mole di investimenti pari a 12 mln di euro in 5 anni, oltre il 350% in più della precedente consiliatura, oltre al miglioramento dei servizi, alla riduzione dei costi ed al calo generale della pressione tributaria locale.

La consapevolezza che, tuttavia, questo patrimonio di Valori, Innovazione e Passione per il Territorio, rischia, per ragioni legate al distacco delle nuove generazioni dalla cosa pubblica, di rimanere senza adeguato seguito, ci ha indotto a pensare ad un nuovo modello che, mettendo a disposizione le competenze e le esperienze maturate. selezionasse le migliori espressioni della società civile pianellese per formarle e metterle al servizio di un Progetto Futuro, che dovrà guidare questa Città al 2030, in coerenza con l’agenda degli obiettivi comunitari.

6 consiglieri comunali uscenti di esperienza e competenza e 6 nuovi giovani candidati provenienti dalla società civile, alla loro prima candidatura, guidati dal sindaco che meglio di ogni altro ha saputo incarnare passione per il territorio, progettualità e trasparenza, si sono messi a disposizione della collettività per una Città che mira allo sviluppo sostenibile ed alla coesione sociale, con l’entusiasmo e la passione di chi è convinto che, a Pianella, “ Il cielo è sempre più blu”.

 

I CANDIDATI

 

Marinelli Sandro 9-9-1969

Sindaco della Città di Pianella e Avvocato, affermato libero professionista, il quale con passione, formazione e impegno si è applicato nella pubblica amministrazione per il bene comune del paese.

 

Aramini Romeo 6-1-1969

Assessore all’agricoltura, commercio, turismo e manutenzioni della Città di Pianella, Agente di Polizia Penitenziaria, molto presente sul territorio.

 

Berardinucci Davide 29-5-1987

Assessore tra l’altro all’urbanistica, sport e associazionismo, laureato in Giurisprudenza, tra i più giovani assessori dell’area vestina, attento e sensibile verso le necessità dei cittadini.

 

Chiarieri Francesco 16-12-1988

Alla prima esperienza, laureato in viticoltura ed enologia, imprenditore agricolo e titolare di una delle più importanti e antiche cantine del territorio.

 

D’Arcangelo Norma 4-12-1968

Alla prima esperienza, diploma scuola magistrale e di pianoforte, ben rappresenta la frazione di Cerratina di Pianella.

 

Di Clemente Sabrina 8-5-1969

Alla prima esperienza, maestra d’arte, radicata sul territorio ed impegnata nel volontariato.

 

Di Massimo Antonella 26-2-1994

Alla prima esperienza, perito informatico ed istruttrice di karate,la più giovane del gruppo.

 

Di Tonto Massimo 14-8-1971

Consigliere Comunale e Avvocato, impegnato da sempre a favore della comunità con dedizione, competenza e disponibilità.

 

Faieta Antonio 11-11-1960

Vice Sindaco e assessore tra l’altro ai lavori pubblici, ecologia e politiche della casa, perito industriale ed impiegato tecnico dell’Enel, concreto e risolutivo, profondo conoscitore della macchina amministrativa comunale.

 

Minetti Alessandro 9-5-1961

Presidente del consiglio comunale, geometra ed assicuratore, con notevole esperienza amministrativa, consolidata presenza sul territorio.

 

Pietrolungo Ivano 8-10-1974

Alla prima esperienza, laureato in scienze politiche, da sempre impegnato nell’associazionismo e in particolare nella croce rossa, impiegato Asl , motivato e innovativo.

 

Pozzi Marco 13-3-1963

Vice presidente del consiglio comunale, geometra, libero professionista ed imprenditore nel campo edile, moderato e intelligente, con forte esperienza amministrativa e sensibilità verso le necessità dei cittadini.

 

Toro Ramona 9-9-1976

Alla prima esperienza, diploma di segretaria d’azienda, estetista onicotecnica, espressione del territorio di Castellana

 

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Chieti, tre persone arrestate per spaccio nei locali

Tre persone arrestate, oltre 200 grammi di cocaina e cento di hashish sequestrati insieme con 8.000 euro in contanti e materiale per confezionare gli stupefacenti. E' questo il bilancio di un'operazione della Squadra Mobile della Questura di Chieti scattata ieri dopo una settimana di indagini scaturite dai movimenti e i contatti di un pusher che ha condotto gli investigatori in due noti locali di Chieti Scalo, un pub e una braceria, risultati di proprietà di uno degli arrestati.

In carcere, per detenzione a fine di spaccio di stupefacenti, sono finiti due fratelli il più giovane dei quali titolare di entrambe le attività, oltre a loro è stato arrestato un 25enne, ritenuto dagli investigatori un pusher.

Come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa il dirigente della Squadra Mobile, Miriam D'Anastasio, l'attenzione si è spostata sulla braceria e sul pub. All'interno della braceria, sotto un frigorifero, sono stati trovati una decina di grammi di cocaina di cui qualcuno ha tentato di disfarsi ma anche materiale per il confezionamento dello stupefacente. In un appartamento sopra l'attività, in parte adibito a magazzino, i poliziotti hanno trovato 185 grammi di cocaina, parte già divisa in dosi, cento grammi di hashish e materiale per il confezionamento. La cocaina, immessa sul mercato, avrebbe fruttato almeno 50mila euro, secondo gli investigatori. Altre due persone sono state denunciate a piede libero per concorso in detenzione di stupefacenti. 

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