Cronaca

Omicidio Neri, si attendono risposte dall’autopsia

Il medico legale Cristian D'Ovidio, che domani effettuerà l'autopsia sul corpo di Alessandro Neri, dovrà chiarire le modalità della morte del 29enne di Villa Raspa di Spoltore, ritrovato dopo circa 48 ore dal decesso in riva a un fosso. Gli inquirenti si aspettano di sapere la distanza dalla quale e' stato esploso l'unico colpo, che apparentemente sarebbe stato indirizzato al torace del ragazzo. Elemento che chiarirebbe prima di tutto il luogo dell'omicidio, se una autovettura o un ambiente comunque ristretto. All'autopsia partecipera' un ufficiale dei Ris carabinieri di Roma, esperto balistico: non si sa al momento se si rechera' sul luogo del ritrovamento del cadavere. E' intanto emerso che la Fiat 500 di Neri non presenta, ad una visione esterna, alcun indizio che possa far pensare che non sia stato lui a parcheggiarla nel centro di Pescara. Il giovane si sarebbe visto con qualcuno, ma non si sa se si tratti dell'assassino. Tra le piste che si seguono a Palazzo di Giustizia non si esclude il delitto di impulso non in stile 'regolamento di conti'.

Il cadavere e' stato ritrovato in un luogo impervio, ma facilmente raggiungibile, e con ancora il cellulare addosso: questo ha permesso il suo ritrovamento con i cani molecolari, indizio forse di un delitto di tipo 'artigianale', con successivo occultamento del corpo con decisioni improvvisate. 

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Francavilla, un uomo ai domiciliari per stalking

Un giovane di 28 anni di Francavilla al Mare, D.P.C. le sue iniziali, e' stato posto agli arresti domiciliari in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare con l'accusa di stalking nei confronti della convivente. Il giovane alcuni mesi fa era stato raggiunto da un provvedimento di divieto di avvicinamento alla donna ma, nonostante cio', ha continuato a tempestarla di telefonate, l'avrebbe pedinata e sottoposta a vessazioni fisiche e psichiche e l'avrebbe minacciata, provocando nella donna - che nel frattempo e' andata via di casa in cui i due abitavano - uno stato di ansia e inducendola a cambiare le proprie abitudini di vita. Il provvedimento restrittivo e' stato eseguito dai carabinieri. 

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Furti nelle case, arrestate due donne nel teramano 

Due donne, di 48 e 43 anni, residenti ad Alba Adriatica, sono state arrestate con l'accusa di aver messo a segno un furto in un'abitazione di due anziani coniugi all'Aquila lo scorso 28 febbraio. Le due misure cautelari emesse dal Gip del tribunale dell'aquila Mario Cervellino, su richiesta del Sostituto Procuratore Stefano Gallo, sono state eseguite dalla Squadra Mobile dell'Aquila, sezione reati contro il patrimonio, in collaborazione con la Squadra Mobile di Teramo e la sottosezione Polizia Stradale di Pineto. Le due donne nel pomeriggio del 28 febbraio si sarebbero introdotte nell'abitazione di due coniugi, di 90 ed 87 anni, residenti nel quartiere Torrione, con uno stratagemma, facendo credere alla coppia che una di loro fosse la figlia di un'amica di famiglia. Una volta all'interno, una delle due si e' repentinamente diretta verso la cucina, dove ha abbracciato la signora come se fosse una vecchia conoscente, chiedendole se stesse bene e riportandole i saluti di sua madre. Per distrarre ulteriormente gli anziani, le due donne hanno chiesto informazioni circa la vendita di un appartamento posto all'interno dello stesso condominio. Poi, una donna si e' introdotta nella stanze dell'appartamento rubando circa 400 euro e preziosi in oro. Ad accorgersi del furto il figlio della coppia che ha avvertito la polizia. Le indagini da subito si sono dirette nei confronti di un gruppo di malfattrici di origine Rom, gia' sospettate dagli investigatori della Squadra Mobile di aver compiuto altri furti con raggiro a persone anziane residenti a L'Aquila.

All'identificazione delle due donne, specializzate in furti contro gli anziani, gli agenti sono giunti attraverso la collaborazione delle vittime, nonche' mediante alcuni indizi emersi nel corso delle indagini gia' delegate dalla Procura della Repubblica di L'Aquila sulla piaga dei furti agli anziani. In particolare, e' stato possibile accertare, attraverso la localizzazione del telefono in possesso di una delle autrici del furto, soprannominata 'ciabatta', che quest'ultima si trovava in tale giorno nelle immediate vicinanze dell'abitazione delle vittime. Nel corso delle perquisizioni, effettuate nelle abitazioni delle due donne, sono stati sequestrati circa mille euro in contanti nonche' 11 mila pesetas, 200 franchi svizzeri e preziosi, tra cui collane, orecchini ed orologi. 

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Il giovane Alessandro Neri ucciso da un colpo di pistola

 Identificato il cadavere dell'uomo rinvenuto, oggi, pomeriggio, nella zona di S. Silvestro, a Pescara. Si tratta di Alessandro Neri, 29 anni, scomparso lunedi' scorso da Spoltore. La sua auto, una Fiat 500 rossa, e' stata trovata, ieri, parcheggiata in via Mazzini, a Pescara. Secondo i carabinieri del comando provinciale di Pescara, il giovane e' stato raggiunto da almeno un colpo di arma da fuoco al torace. La posizione in cui e' stata trovato il corpo, stando a fonti investigative, sarebbe incompatibile con il suicidio

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Estorceva i soldi all’amico che lo ospitava, condannato a 4 anni 

E' stato condannato a quattro anni per estorsione e tentata estorsione dal gup Domenico Canosa, al termine del rito abbreviato, a S.M., 42 anni, di Tortoreto accusato di avere minacciato l'amico che lo ospitava al fine di farsi dare dei soldi. All'uomo veniva contestato anche il reato di maltrattamenti, dal quale e' stato assolto con la formula "perche' il fatto non sussiste". I fatti risalgono allo scorso anno, con l'uomo che a fine 2017 era stato anche raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Roberto Veneziano. A S.M. veniva contestato di aver maltrattato in piu' occasioni l'amico che gli aveva fornito ospitalita' in un momento di difficolta', ingiuriandolo e minacciandolo e picchiandolo con calci e pugni. Secondo l'accusa in un'occasione avrebbe anche tentato di staccare il tubo del gas dell'abitazione, minacciando di far saltare tutto il palazzo. Inoltre in diverse occasioni avrebbe minacciato l'amico per farsi consegnare i soldi, arrivando in un'occasione a puntargli contro un coltello da cucina. 

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Tentato omicidio del direttore della Motorizzazione, al via il processo 

Si e' aperto questo pomeriggio, davanti al Tribunale di Teramo (presidente Sergio Umbriano, a latere Lorenzo Prudenzano ed Enrico Pompei), il processo per il tentato omicidio del direttore della motorizzazione civile di Chieti Mario Nino Presutti. Processo che vede imputati sia un pentito della 'ndrangheta, collaboratore di giustizia, all'epoca residente nel teramano e considerato dalla Procura come il mandante dell'agguato, sia un 37enne di Silvi presunto esecutore materiale del tentato omicidio. Ad assistere il presunto mandante gli avvocati Giuseppe Cichella e Luigi Li Gotti, mentre il presunto esecutore e' difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri. A rappresentare la parte civile l'avvocato Marco Femminella.

L'agguato ai danni di Presutti, che all'epoca viveva a Silvi, si consumo' la mattina dell'8 giugno del 2016 quando vicino casa la sua auto fu affiancata da un uomo a bordo di uno Scarabeo 125, risultato poi rubato a Pescara, che dopo aver tirato fuori la pistola esplose un colpo contro Presutti con il proiettile che si conficco' nella carrozzeria. Un agguato di cui gli inquirenti non sono mai riusciti ad individuare il movente. Dopo l'ammissione dei mezzi di prova il processo e' stato rinviato ad aprile per l'audizione dei primi testi. 

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Chieti, incassava la pensione della nonna morta

Aveva incassato regolarmente le pensioni della nonna morta nel 2012 che venivano accreditate su un libretto cointestato e fino al 30 novembre 2016 non aveva dato nessuna comunicazione all'Inps e all'Inail dell'avvenuto decesso della donna. Un comportamento che gli ha consentito di intascare complessivamente oltre 128 mila euro. Protagonista di questa vicenda un uomo , F.F, 57 anni, di Chieti, rinviato a giudizio con l'accusa è di truffa. Il processo è stato già fissato per il prossimo 23 maggio.

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La Finanza scopre una frode al fisco per 120 milioni di euro sui carburanti 

Una presunta frode fiscale da 120 milioni di euro, il sequestro di beni per quasi 22 milioni di euro, sei ordinanze di custodia cautelare con arresti domiciliari e 25 indagati tra Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Lombardia. Sono i numeri dell'operazione "Drago nero" della Guardia di finanza di Ancona e Macerata, che ha permesso di accertare la commercializzazione illecita di oltre 133 milioni di litri di carburante. A capo dell'organizzazione - hanno spiegato oggi il procuratore della Repubbblica di Macerata Giovanni Giorgio e il generale della Guardia di finanza, Vincenzo Amendola - c'era un 50enne di San Severino Marche. Con lui altre cinque persone, in Puglia, Campania e Lazio, tutte con compiti specifici. Il carburante veniva prelevato in una raffineria in Slovenia, in media 40 autobotti al giorno, e finiva in un deposito a Serralta di San Severino, dove Colotti aveva un'azienda di trasporti con una cisterna regolarmente registrata. petroliferi.

L'inchiesta e' partita nel 2015 e ha ricostruito la complessa ramificazione societaria costituita ad hoc per ostacolare l'accertamento della frode con la partecipazione di un elevato numero di persone (25 gli indagati). Lo schema della gigantesca frode fiscale, una delle piu' ampie e articolate mai scoperte negli ultimi anni nel settore dei prodotti petroliferi, prevedeva, infatti, che il carburante effettuasse due 'viaggi' differenti: uno 'fisico', con cui il prodotto, partendo dall'estero raggiungeva direttamente i depositi di stoccaggio ubicati a San Severino Marche, Cava de' Tirreni (Salerno), Capriva del Friuli (Gorizia), Fiumicino (Roma), Mirano (Venezia) e Monselice (Padova), per poi essere velocemente inviato presso i distributori stradali. E un viaggio 'cartolare', piu' tortuoso di quello fisico, ma fiscalmente e indebitamente vantaggioso.

Il carburante veniva cartolarmente ceduto, dapprima a tre societa' 'cartiere' formalmente ubicate in Bulgaria e nella Repubblica Ceca, ma gestite dai membri dell'organizzazione criminale, per poi essere fatturato a societa' 'cartiere' italiane, che non versavano l'imposta dovuta, pur incassandola dai clienti finali.

Infine, il carburante veniva venduto a distributori stradali, alcuni dei quali collegati direttamente ai membri dell'organizzazione, con un prezzo artificiosamente piu' basso. Un meccanismo che ha portato ad un illecito arricchimento tale che una coppia finita agli arresti domiciliari di prendere in affitto una casa nel centro di Roma per un canone annuo di 46.200 euro; pagare vacanze rispettivamente da 90 mila e 79.150 euro; la disponibilita' di auto di lusso, quali Mercedes, Ferrari e Porche. Tra i beni sequestrati su disposizione del gip, 9 distributori stradali in tre province (Ancona, Teramo, Pesaro Urbino, 7 societa' e quote societarie, 21 immobili, 16 terreni, autoveicoli, motocicli, una barca, oltre alle disponibilita' bancarie riconducibili agli indagati.

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Telemedicina per le visite nei presidi periferici della Asl Chieti 

Gli ospedali di comunita' di Guardiagrele e Casoli vanno in rete grazie al sistema di telemedicina "InTouch Health", una sorta di "robottini" che diventano occhi e orecchie dei medici specialisti degli ospedali di Chieti e Lanciano, i quali possono cosi' visitare a distanza i pazienti ricoverati nei due presidi periferici e fornire rapidamente un teleconsulto specialistico. Cio' riduce drasticamente il tempo di intervento (fattore fondamentale in caso di ictus, infarti e grandi traumi), la necessita' di trasferimenti in ambulanza ed evita di intasare i Pronto soccorso per situazioni da codice verde gestibili in remoto. Chi si trova nei presidi di Guardiagrele e Casoli ha lo specialista a disposizione, come se si trovasse negli ospedali di Chieti e Lanciano. Dopo la fase, in corso, di sperimentazione e formazione del personale (previsto il coinvolgimento delle unita' operative ospedaliere di Vulnologia, Cardiologia, Cardiochirurgia, Neurologia, Pneumologia e Medicina), la rete potra' essere ampliata ad altre strutture sanitarie della provincia di Chieti. Il sistema, acquistato a ottobre 2017 dalla Asl Lanciano Vasto Chieti con procedura negoziata da Studio Pacinotti Srl (parte della holding "AB Medica") e un investimento di 636.352 euro con fondi assegnati alla telemedicina dalla Regione Abruzzo, e' certificato come dispositivo medico di classe IIA. E' dotato di comunicazione audio-video bidirezionale ad altissima risoluzione e permette al medico o a piu' medici di essere presenti virtualmente al letto del paziente e interagire con lui e con il personale sanitario che si trova sul posto tramite una "control station", un normale computer o un tablet. Puo' essere collegato a ulteriori dispositivi come ecografo, ecocardiografo, dermatoscopio, oftalmoscopio, otoscopio: il medico assiste in remoto all'esame e fornisce il parere. Sulla stazione di controllo e' possibile collegare un sistema di telecardiologia che consente al cardiologo di visualizzare l'elettrocardiogramma, parlare con il paziente, auscultarlo, raccogliere l'anamnesi ed emettere il referto. E' garantita la connessione stabile e privacy e puo' essere connesso alla rete Pacs ospedaliera, il sistema di archiviazione che consente alle unita' operative della Asl di condividere le immagini diagnostiche digitali. Cio' permettera' allo specialista di visualizzare in remoto le immagini e i dati clinici dei pazienti. Con la rete di teleconsulto si potranno ottenere consulti specialistici anche da ospedali di altre Asl e regioni. Lo sviluppo del progetto e' seguito da un "telehealth manager" nell'ambito del servizio Qualita' accreditamento e risk management aziendale, con il compito di definire i percorsi, le procedure e gli obiettivi insieme ai professionisti sanitari coinvolti.

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Nuovo stimolatore midollare per il dolore cronico

E' stato presentato da Medtronic, nel corso di un incontro presso la Triennale a Milano, Intellis, un sistema per la gestione del dolore cronico, che comprende lo stimolatore midollare impiantabile piu' piccolo del mondo ed e' dotato di funzionalita' avanzate di monitoraggio per una terapia antalgica personalizzata. Si tratta di una vera e propria piattaforma, che, oltre al dispositivo medico, include un applicativo di gestione della terapia, direttamente accessibile da un tablet. Il sistema e' gia' disponibile in Italia e i primi interventi sono stati eseguiti con successo, tra gennaio e febbraio, presso l'Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), l'Ospedale di Garbagnate Milanese, l'Ospedale Sant'Andrea di Roma, l'Ospedale dei Colli di Napoli, l'IRCCS CROB di Rionero in Vulture e l'Ospedale S.S. Annunziata di Chieti. Il dolore cronico e' un dolore che dura oltre i 3-6 mesi. In Italia ne soffre 1 persona su 4, e il nostro Paese si colloca al terzo posto in Europa, preceduto solo da Norvegia e Polonia. Oltre la meta' dei pazienti accede alle strutture specialistiche in modo casuale e dopo molti anni di sofferenze ed esasperazione, causando un enorme costo socioeconomico pari al 2,3% del PIL. In Italia, i Centri che si occupano di terapia del dolore sono circa 200, mentre i Centri HUB che praticano interventi di neurostimolazione midollare sono 32. 

"Abbiamo effettuato con grande successo uno tra i primi impianti in Italia di Intellis su di una paziente donna di 59 anni per una Failed Back Surgery Syndrome, con dolore cronico da piu' di 8 anni, in trattamento inefficace con oppiacei, anticonvulsivanti e antidepressivi - racconta Vito Petruzzelli, Direttore della terapia del dolore e cure palliative presso l'Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti -. La neurostimolazione midollare, di cui Intellis rappresenta la massima evoluzione tecnologica, consiste nella stimolazione elettrica selettiva del midollo spinale tramite elettrocateteri impiantati nello spazio epidurale e connessi a un generatore di impulsi, un vero e proprio pacemaker del dolore. Siamo riusciti ad effettuare l'intervento chirurgico di impianto in un minor tempo e, viste le ridotte dimensioni dello stimolatore, il posizionamento e' stato molto piu' agevole e meno invasivo per la paziente. Durante la fase di stimolazione provvisoria la nuova piattaforma Intellis ha evidenziato vantaggi importanti per il paziente: maggior confort (no fili, no dispositivi collegati, solo Wifi, minor ingombro e impatto psicologico); per il medico: controlli clinici e medicazioni piu' semplici, con minor rischio di infezioni"

 "Con Intellis abbiamo trattato una giovane donna perche' soffriva di dolore lombare in esiti di plurimi interventi della colonna vertebrale. Si tratta di uno dei primi impianti effettuati in Italia - aggiunge Michele Sofia, Direttore del Dipartimento Funzionale Interaziendale di Cure Palliative e Terapia del Dolore dell'ASST Rhodense di Garbagnate Milanese -. L'aspetto piu' rivoluzionario della piattaforma Intellis e' la possibilita' di ottimizzare il trattamento di neurostimolazione grazie ai report condivisi e consultabili. Il sistema utilizza funzionalita' avanzate per monitorare e registrare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 l'attivita' del paziente, quale indice indiretto dell'efficacia del trattamento terapeutico di neurostimolazione midollare. I vantaggi di questo sistema si evidenziano soprattutto nella migliorata versatilita' di programmazione delle diverse tipologie di stimolazione midollare ed in termini di confort per il paziente grazie alle ridottissime dimensioni del device impiantato". La validita' di questa procedura nel trattamento del dolore cronico e' stata riconosciuta a livello internazionale, ciononostante in Italia si assiste a un sottotrattamento dei pazienti che potrebbero beneficiare dalla terapia di neurostimolazione midollare, infatti meno del 15% dei pazienti candidabili (circa 40.000 pazienti all'anno) si sottopone ad un test per verificare l'efficacia della procedura. I motivi principali sono la mancanza di informazione tra medici e pazienti e la carenza di un modello organizzativo per la gestione del paziente con dolore cronico sul territorio. 

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