Un somalo di 20 anni senza fissa dimora, che gode dello status di protezione sussidiaria, è stato arrestato dai carabinieri di Ortona con l'accusa di violenza sessuale. L'uomo prima si è denudato e poi si è avvicinato ad un'anziana donna che stava stava prendendo il sole in località Ripari di Ortona e dopo averle fatto battere la testa contro alcuni grossi ciottoli l'ha costretta a subire violenza sessuale. La donna è riuscita a divincolarsi e a fuggire ed è stata poi accompagnata all'ospedale di Lanciano dove è stata ricoverata per le numerose ecchimosi ed escoriazioni e per trauma cranico. Il somalo è stato anche denunciato a piede libero per atti osceni in luogo pubblico compiuti per le strade di San Vito Chietino, dove era stato segnalato al 112, e per aver fornito false generalità. La comparazione delle sue impronte ha permesso di accertare la sua vera identità. Circa un anno fa era entrato clandestinamente in Italia durante uno sbarco in Sicilia
Leggi Tutto »Rimborsopoli, il Gup nella sentenza: documentazione redatta in piena conformità alla normativa
"La prospettazione dell'accusa è carente quanto alla prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, di un utilizzo per fini personali, e quindi illecito, dei fondi regionali nella disponibilità dei singoli componenti". E' quanto si legge nelle motivazioni che accompagnano la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste", emessa dal gup del tribunale di Roma il 12 giugno scorso, nei confronti dell'ex presidente della giunta regionale abruzzese Gianni Chiodi, dell'ex vicepresidente Alfredo Castiglione e dell'ex assessore all'Istruzione Paolo Gatti, in riferimento alla cosiddetta Rimborsopoli abruzzese. I fatti, riguardanti l'utilizzo delle carte di credito della Regione, risalgono ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2011. Le accuse, nei confronti dei tre imputati assolti, difesi dagli avvocati Pietro Referza, Enrico Mazzarelli, Dante Angiolelli e Gennaro Lettieri, erano di peculato e, soltanto per Chiodi e Gatti, anche di truffa aggravata.
"Per la maggior parte delle contestazioni le difese hanno offerto elementi idonei a una diversa ricostruzione dei fatti aventi una attitudine dimostrativa dell'irrilevanza penale delle condotte - si legge nelle motivazioni -. In particolare, le difese hanno dedotto come le spese per alloggio, pranzi, cene, coperte con i fondi erogati dall'ente e poi rimborsati, rientravano tutte nel budget annuo di spesa, ed erano tutte autorizzate previamente, salvo che per quelle del presidente non necessitanti alcun previa autorizzazione, ed erano correlate all'esercizio del loro mandato istituzionale". Il gup mette in luce che "gli imputati hanno sostenuto delle spese, pagando direttamente con carta in dotazione o anticipandole e chiedendo poi il rimborso, fra l'altro per un ammontare non rilevante, giustificando adeguatamente l'utilizzo o comunque producendo a supporto documenti attestanti spese inerenti le loro finalità istituzionali. La documentazione predisposta a giustificazione delle spese sostenute dagli imputati nel corso delle missioni in oggetto delle rispettive contestazioni - prosegue il giudice - risulta redatta in piena conformità alla normativa e alle delibere che disciplinano la materia".
Il giudice inoltre considera "un dato oggettivo ed inconfutabile, emerso dalle indagini svolte, che tali spese, di entità non ingente e sempre nei limiti del budget previsto per ciascun componente della Giunta regionale, non risulta essere stato oggetto di alcun rilievo in sede amministrativa. La stessa indagine avviata dalla procura della Corte dei Conti della regione Abruzzo - rimarca il gup - risulta archiviata non essendo emerse irregolarità contabili". Più nello specifico, in riferimento alla posizione di Chiodi, il gup scrive che "nessuna delle singole spese rientra nella categoria delle spese abnormi e come tali illecite, rispondendo invero a criteri di congruità e alla modalità di spesa previste dalla normativa regionale". Le motivazioni della sentenza mettono poi in luce che "dagli atti di indagine è provato inequivocabilmente che non si tratta di spese finalizzate ad interessi personali dell'imputato ed estranee alla sua attività politico istituzionale". Infine si fa riferimento anche al rimborso per il pernotto effettuato da Chiodi, in compagnia di un'altra persona, all'Hotel del Sole a Roma, in occasione di una missione istituzionale. "Le indagini - conclude il gup - hanno accertato che da parte dell'imputato non vi è stata alcuna condotta truffaldina diretta a lucrare un guadagno indebito" .
Leggi Tutto »Quintali di rifiuti speciali abbandonati sulla strada a ridosso dell’ex discarica di Villa Carmine
Quattro grossi sacchi industriali per trasporto rifiuti (big bag) sono stati ritrovati sulla strada perifluviale a ridosso dell'ex discarica di Villa Carmine, abbandonati sul ciglio stradale.
Sul posto è intervenuto il personale della Polizia Municipale di Montesilvano e il personale tecnico della Nuovo Saline onlus. Da un’analisi visiva esterna dei colli si tratta di rifiuti pericolosi, presumibilmente originati da un attività di demolizione edile, in particolare si notano guaine bituminose, lana di vetro ed eternit.
«L'area è stata perimetrata dal personale della Polizia municipale ed è stato avvisato telefonicamente il sindaco», spiega Gianluca Milillo, presidente e responsabile dello staff tecnico ambientale della Nuovo Saline, «La precedente attività di monitoraggio di quel tratto di fiume, realizzata da noi risale a 48 ore prima del rinvenimento, pertanto l'abbandono è avvenuto negli ultimi due giorni, con un mezzo pesante e verosimilmente dotato di un braccio meccanico. Si tratta di qualche quintale di rifiuti. Noi, come associazione rimarchiamo, che, purtroppo, proprio l’assenza di vigilanza rende quella zona altamente vulnerabile a questo tipo di reati. Seguiranno da parte di Nso campionamenti e analisi del tratto fluviale per verificare se ci siano state dispersioni o nocumento alla matrice ambientale».
Il materiale attualmente è ancora sul posto in quanto per rimuoverlo c’è bisogno di mezzi adeguati e di ditte in grado di rimuovere e trattare rifiuti pericolosi.
«Grazie alla stretta collaborazione tra associazioni e istituzioni locali, siamo riusciti a intervenire prontamente», aggiunge l’assessore alla Polizia municipale, Valter Cozzi, «perché la conoscenza approfondita del territorio e le capacità tecniche possono essere un’arma eccellente per la difesa del territorio, come in questo caso. Il problema è che persone che non esito a definire criminali, utilizzano ditte disposte a tutto pur di disfarsi di rifiuti che mettono a rischio l’ambiente e la salute delle persone. Un plauso particolare va sia alla associazione Nuovo Saline che al nostro personale di Polizia municipale».
Leggi Tutto »Contraffazione, maxi sequestro di 2,5 milioni di euro di articoli
Dieci interventi fra Abruzzo e Marche, oltre 100mila capi di abbigliamento sequestrati per un valore di 2,5 milioni, due cittadini senegalesi finiti agli arresti domiciliari e 106 persone denunciate: sono i numeri di un'indagine della Guardia di Finanza di Pescara in materia di contraffazione marchi e ricettazione che, avviata nel novembre 2017, ha consentito di scoprire una fitta rete di contatti fra cittadini italiani ed extracomunitari in Abruzzo, Marche, Puglia, Lombardia e Campania.
L'indagine partì dal controllo di un cittadino senegalese, trovato in possesso di oltre mille capi di abbigliamento e pelletteria contraffatti; un mese dopo i finanzieri scoprirono, in un appartamento a Montesilvano, altri senegalesi intenti ad apporre marchi contraffatti su capi di abbigliamento che, in quell'occasione, furono sottoposti a sequestro insieme a etichette, punzonatrici, macchine da cucire. Seguirono interventi operativi a Pescara, Montesilvano, Castellalto, Bellante e Civitanova Marche.
Leggi Tutto »Caporalato, cinque persone ogni giorno partivano da accampamento abusivo in Puglia per lavorare in nero in Abruzzo
Cinque migranti prelevati da un accampamento abusivo nelle campagne di Lesina erano poi condotti a bordo di un furgone con targa bulgara, in un'azienda in provincia di Chieti, a Cupello, dove i braccianti venivano impiegati nella raccolta di olive, uva e ortaggi, con la paga di tre euro l'ora. Per questo i due autisti del furgone, marito e moglie rumeni di 46 e 32 anni, sono stati arrestati in flagranza di reato dai carabinieri con l'accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. Ai tre responsabili dell'azienda agricola di Cupello, che sono stati denunciati, i militari hanno contestato la violazione delle normative sul lavoro. I cinque africani, tre ghanesi e un gambiano, erano stati sistemati nell'accampamento in cui vivevano i 12 braccianti morti negli incidenti stradali dello scorso agosto in provincia di Foggia.
Dalle indagini è emerso che i braccianti africani, tutti irregolari, sarebbero stati impiegati in violazione di ogni normativa sul lavoro. Oltre alla loro assunzione in nero, infatti, i carabinieri hanno constatato violazioni in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, in materia di orario e retribuzione. A seguito di un sopralluogo nel casolare, inoltre, i militari hanno accertato che i cinque africani vivevano in condizioni di degrado, senza energia elettrica, né acqua corrente né servizi igienici.
Leggi Tutto »Percepisce per due anni la pensione della mamma morta, scoperta dall’Inps
Una truffa ai danni dell’Inps perpetrata da un uomo, originario della provincia di Chieti ed emigrato in Canada con i genitori, è stata scoperta dai militari della tenenza di Ortona. Alla morte della madre avrebbe omesso di informare le autorità consolari all’estero continuando a percepire, per circa due anni, la pensione della donna dall’Inps sul libretto postale cointestato. L’indebito vantaggio è stata segnalato all'autorità giudiziaria e all’ente che ha recuperato la somma erogata. L'operazione, denominata 'Zombie', è stata portata termine con la collaborazione del Consolato italiano a Vancouver
Leggi Tutto »Prende avvio il secondo lotto della bonifica del sito inquinato Ex Sogeri di Tollo
Volge finalmente al termine la bonifica del sito inquinato Ex Sogeri di Tollo. Il sito, considerato uno dei più problematici dell’intera Regione è già stato oggetto di due interventi nel periodo 1999/2001 e 2006/2009 che ha visto il primo un’attività di sistemazione dei rifiuti in sacchi e il secondo la realizzazione di un sarcofago (tombamento in sicurezza dei rifiuti) per isolare i rifiuti non bonificabili.
"Dopo anni di inerzia è stato oggetto di un finanziamento regionale di 550.000,00 € (Fondi Ex Pain) nel 2014 concesso dalla Giunta Regionale presieduta da Luciano D’Alfonso e su iniziativa dell’Assessore Regionale Silvio Paolucci.Oggi sono iniziati i lavori di caratterizzazione dell’area oggetto dell’intervento di circa 6.500 mq su 26.700 mq di estensione totale dell’area per un importo totale di 250.000,00 €. L’intervento consta di due attività distinte. La prima tende a capire quali rifiuti sono ancora presenti sotto terra, se ci sono e la successiva bonifica e lo smaltimento di 2.667 mq di amianto presenti su tre capannoni che negli anni ottanta ospitavano una fornace per la produzione di laterizi. Questo intervento è il secondo lotto di un progetto più generale di 550.000,00 e fa seguito ad un primo lotto dell’importo di 250.000,00 € circa conclusosi nel Settembre 2016 che ha riguardato lo smaltimento di 337 sacchi di rifiuti pericolosi", afferma il Sindaco di Tollo Angelo Radica.
"La conclusione dei lavori è prevista per il 31 Dicembre di quest’anno. I lavori sono progettati dall’Architetto Luigi Febo di Chieti e dal Geologo Andrea Venosini di Celenza sul Trigno saranno realizzati dalla ditta Cericola srl di Lanciano sotto la guida del responsabile del procedimento 8Ruo) il tecnico comunale Antonio Savini. Le analisi saranno realizzate in contraddittorio dai tecnici dell’Arta e del laboratorio di analisi Laser Lab di Chieti".

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Sport e salute: torna il progetto Scuola in Movimento
La giunta regionale, su proposta dell’assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ha approvato il rinnovo della convenzione che permetterà di organizzare – per il quarto anno scolastico consecutivo – il progetto “Scuola in Movimento”, frutto di un’intesa tra la Regione, il Coni, l’Ufficio scolastico regionale e le università di Chieti-Pescara e dell’Aquila.
Obiettivo dell’iniziativa è favorire la pratica sportiva anche tra i bambini più piccoli della scuola primaria, per sensibilizzarli – fin da piccoli – a un corretto stile di vita.
Per l’organizzazione, la giunta ha stanziato un finanziamento di un milione e 80mila euro, a valere sui fondi del Piano di Prevenzione 2014-2018. Sono previste 2 ore di attività motoria settimanali per gli alunni delle classi prime e seconde, in cui gli insegnanti saranno affiancati da un diplomato Isef, o da un laureato in Scienze motorie, così da approfondire una serie di tematiche, a partire dall’importanza di un corretto stile di vita, per scongiurare i rischi legati alla sedentarietà e al sovrappeso.
Lo scorso anno i bambini coinvolti nell’iniziativa sono stati circa 22mila, mentre gli istruttori sportivi inseriti nel progetto – che ha rappresentato per loro anche un’opportunità professionale – sono stati 150.
Leggi Tutto »Pescara, sette misure cautelari per una presunta ‘truffa del cartellino’
Sette dipendenti della società 'Provincia e ambiente', interamente partecipata dalla Provincia di Pescara, sono stati sottoposti a misura cautelare interdittiva, nell'ambito di un'inchiesta su una presunta truffa del cartellino. Diciassette in tutto gli indagati, tutti dipendenti della società. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, peculato, falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata e violazioni delle norme sull'ordinamento del lavoro. I Carabinieri della Compagnia di Pescara hanno dato esecuzione all'ordinanza applicativa della misura cautelare interdittiva, emessa dal gip Nicola Colantonio su richiesta del pm Andrea Papalia
Le indagini, condotte dalla Stazione Carabinieri di Pescara Scalo a partire da maggio 2017, hanno riguardato i dipendenti della società, la quale, operando in regime di "in house providing", si occupa di controllo, manutenzione e certificazione degli impianti termici per conto della Provincia di Pescara. Dagli accertamenti sono emerse alcune condotte illecite tenute da diversi dipendenti 'assenteisti' che, durante le ore di lavoro, per ragioni private, si allontanavano dall'ufficio senza alcuna autorizzazione e senza passare il badge nell'apposito dispositivo. Nel corso delle indagini sono stati condotti numerosi servizi di osservazione e di pedinamento. Contestualmente sono state installate sul luogo di lavoro telecamere interne ed esterne per controllare, monitorare e registrare l'ingresso e l'uscita dei dipendenti. L'attività video è durata più di sei mesi ed ha certificato che diversi dipendenti della società, dopo aver passato il badge nell'orologio marcatempo, all'atto dell'ingresso in ufficio, erano soliti assentarsi arbitrariamente e senza autorizzazione alcuna per andare a svolgere commissioni private. I dipendenti utilizzavano anche lo stratagemma del 'doppio passaggio' consecutivo in entrata o in uscita, stratagemma che serviva a far si che l'orologio marcatempo annullasse la precedente operazione di uscita o entrata, contabilizzando le ore di servizio previste - otto ore per i lavoratori a tempo pieno - al fine di percepire, a fine mese, la retribuzione di ore lavorative maggiori di quelle realmente effettuate. Dalla visione delle immagini delle telecamere è emerso, inoltre, che alcuni dipendenti procedevano a passare il badge di altri colleghi giunti a lavoro in ritardo o addirittura assenti.
Le indagini hanno riguardato anche i veicoli di servizio utilizzati per gli spostamenti dai dipendenti addetti alle verifiche esterne degli impianti di riscaldamento: si è scoperto che i mezzi venivano utilizzati abusivamente per esigenze private. E' anche emerso che il direttore tecnico, responsabile dell'ufficio, pur essendo in condizioni di poter controllare le condotte dei dipendenti, ha omesso l'attività di verifica. Nel corso delle indagini è stata acquisita tutta la documentazione contabile della società procedendo al raffronto tra i dati registrati dall'orologio marcatempo, quelli riportati nelle buste paga e le evidenze documentate dalle telecamere. L'intera attività di indagine ha evidenziato che ben 17 dipendenti su 21 effettivi si sono resi responsabili degli illeciti, ma solo per sette di loro, che si sono dimostrati particolarmente abituali a tali comportamenti, è scattata l'applicazione della misura cautelare interdittiva della sospensione di sei mesi dall'esercizio di attività lavorativa e di impiego presso amministrazioni o enti pubblici o a prevalente partecipazione pubblica
Leggi Tutto »Roccaraso, disposti gli arresti domiciliari per due studenti accusati di estorsione
Sono stati disposti gli arresti domiciliari per due studenti minorenni dell'istituto alberghiero di Roccaraso mentre un maggiorenne è stato denunciato per favoreggiamento alla Procura della Repubblica di Sulmona. I carabinieri del comando compagnia di Castel di Sangro hanno eseguito la disposizione del Tribunale dei minorenni dell'Aquila. I due minorenni ai domiciliari sono accusati di estorsione. Nel corso delle indagini, avviate nel settembre scorso, i carabinieri avrebbero accertato che alcuni giovani venivano avvicinati dai due arrestati, loro colleghi, che con minacce e atteggiamenti vessatori, estorcevano piccole somme in denaro. I ragazzi vittime delle estorsioni, erano oggetto di intimidazioni continue, minacciati di ritorsioni se avessero denunciato tutto agli insegnanti o ai genitori.
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