Cronaca

Violenza sessuale sulla compagna di un amico, romeno a giudizio a Chieti

Un romeno di 57 anni che risiede a Chieti, è stato rinviato a giudizio dal gup Luca De Ninis con le accuse di violenza sessuale e danneggiamento. La vittima, una commessa di 38 anni di Chieti, assistita dall'avvocato Roberto Di Loreto, si è costituita parte civile. Secondo l'accusa il rumeno, che frequentava l'abitazione della donna perché amico del compagno di lei, nell'ottobre dell'anno scorso, l'avrebbe spinta contro un muro, palpeggiandola e tentando di baciarla. Venti giorni più tardi il romeno, secondo l'accusa, si sarebbe recato nel parcheggio di un supermercato di Chieti Scalo e avrebbe distrutto il tergicristalli dell'auto della donna. Il processo è stato fissato dinanzi al Tribunale in composizione collegiale per il 15 gennaio prossimo. 

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Chiesto il rinvio a giudizio dell’ex governatore D’ Alfonso per la delibera ‘Villa delle Rose’

 Richiesta di rinvio a giudizio per l'ex presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per assessori ed ex assessori della sua amministrazione, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Marinella Sclocco e Donato Di Matteo, per l'ex segretario particolare del governatore Claudio Ruffini e per il capo di gabinetto Fabrizio Bernardini. L'inchiesta della Procura di Pescara riguarda la delibera di indirizzo approvata dalla giunta regionale sulla riqualificazione e realizzazione del parco pubblico 'Villa delle rose' nel comune di Lanciano. L'udienza, davanti al gup Gianluca Sarandrea, si terrà il prossimo 5 marzo. Il reato contestato dal pm Rosaria Vecchi è di falso ideologico in concorso. Al centro dell'inchiesta la delibera numero 367 del 3 giugno 2016, con la quale la giunta regionale ha posto le basi per il recupero dell'ex ippodromo di Lanciano. Secondo la Procura, quel primo atto sarebbe viziato da un falso, in quanto gli imputati, "in concorso tra loro, previo accordo telefonico intercorso tra D'Alfonso e Ruffini", avrebbero attestato, "contrariamente al vero", la presenza di D'Alfonso alla seduta straordinaria di Giunta, svoltasi nella sede della Regione Abruzzo a Pescara.

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Falsi certificati in cambio di denaro, medico patteggia 2 anni e 8 mesi

Ha patteggiato una pena di due anni e otto mesi di reclusione, in tribunale a Pescara, il medico ed ex consigliere comunale di Forza Italia, Vincenzo Berghella, finito davanti al gup Elio Bongrazio perché accusato di essersi fatto consegnare, da almeno una decina di suoi pazienti, consistenti somme di denaro in cambio di sue relazioni compiacenti per richieste di pensione d'invalidità e, in un caso specifico, per un arruolamento nella Marina Militare. Condannati, con pene che vanno dai 4 ai 6 mesi, anche cinque pazienti del medico, per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Assolto un sesto paziente. Il pm Anna Rita Mantini ha ricostruito tutta la vicenda attraverso oltre una dozzina di episodi riconducibili alle varie ipotesi di reato, caratterizzati dalla consegna o promessa di mazzette, per diverse migliaia di euro, in cambio dell'impegno ad agevolare l'iter per l'ottenimento delle pensioni d'invalidità civile e di altre misure di sostegno alle disabilità. Un impegno assunto dal medico "millantando credito nei confronti dei pubblici ufficiali - ha sostenuto l'accusa - componenti delle commissioni mediche competenti alle valutazioni". In un caso Berghella si sarebbe fatto consegnare anche una tangente da circa 32 mila euro, da una sua paziente, in cambio di un suo intervento per consentire al figlio della donna di superare il concorso della Marina Militare. Il medico è finito sotto accusa anche per circonvenzione di incapace poiché, "abusando dello stato di invalidità totale di una paziente, affetta da 'depressione maggiore ricorrente in trattamento farmacologico con disturbo schizoide di personalità' - hanno ricostruito i magistrati - la induceva a corrispondergli somme di danaro per un ammontare complessivo almeno pari a 70 mila euro". Sono stati condannati, seppure con pene più lievi, anche i pazienti, vittime dei raggiri, "perché promettevano e corrispondevano le utilità patrimoniali sopra descritte, per le condivise finalità illecite sopra contestate"

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Pescara, 26enne trovato morto in strada

Un 26enne di origini nordafricane è stato trovato morto in strada, nel pomeriggio, in via Trigno, a Pescara. A lanciare l'allarme sono stati alcuni passanti che lo hanno visto a terra. Sul posto è subito arrivato il 118 con due ambulanze, una della Croce Rossa e la medicalizzata. Ogni tentativo di rianimarlo, però, è stato inutile. Stando ai primi accertamenti del medico legale sembra esclusa la morte violenta, così come un'overdose: l'ipotesi principale è quella della morte naturale. Per chiarire ulteriormente l'accaduto il magistrato potrebbe disporre l'autopsia sul corpo del giovane. Intanto proseguono gli accertamenti della Polizia. Il ragazzo, nigeriano, era in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Venezia. Si lavora per capire come mai si trovasse a Pescara - città in cui vive il fratello - e cosa facesse in via Trigno. 

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Chieti scalo, trovata la droga nel giardino della scuola

I carabinieri della Stazione di Chieti Scalo e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Chieti, insieme ad unità cinofile, hanno rinvenuto e sequestrato 7 grammi di hashish e 10 di marijuana nel corso di un controllo a sorpresa effettuato in un Istituto superiore a Chieti Scalo. La droga era nel giardino esterno della scuola. I militari hanno anche eseguito diverse perquisizioni. Lo scorso 14 settembre nel corso operazione che si inserisce sempre nell'ambito dell' attività finalizzata alla prevenzione dello spaccio e del consumo di stupefacenti nelle scuole, all'interno di un Istituto superiore del capoluogo teatino, sotto un davanzale, i carabinieri avevano trovato un involucro contenente poco più di 20 grammi di hashish.

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Incidente stradale mortale a Lanciano, perde la vita una 52enne

Potrebbe essere un malore la causa dell'incidente stradale che si è verificato nel primo pomeriggio a Lanciano lungo la strada provinciale per Contrada Serre nel quale ha perso la vita una donna,G.C., di 52 anni. La donna a una curva ha perso il controllo della sua auto, una Peugeot, è uscita di strada ed è finita in una scarpata ribaltandosi piu' volte. Poi il mezzo è andato a fermarsi contro alcuni alberi. Quando sono arrivati i soccorsi dei Sanitari del 118 ed i Vigili del fuoco la donna aveva già cessato di vivere per le gravi ferite riportate.

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Furto a Palazzo di Città a Montesilvano

Un furto questa notte è stato messo a segno a Palazzo di Città a Montesilvano. Alcuni ladri si sono introdotti nel municipio, forzando uno degli ingressi laterali. Hanno poi scassinato, rompendo il vetro, la porta della segreteria del sindaco.

Hanno tentato di entrare nell’ufficio del primo cittadino, non riuscendo. Tentativi di effrazione anche nell’ufficio legale e in quello protocollo.

I ladri si sono dati alla fuga solo dopo aver portato via il televisore installato nella Sala Giunta che viene utilizzato in occasione dell’apertura del Centro Operativo Comunale, per coordinare e gestire al meglio le operazioni di protezione civile. Derubato anche il contenuto in denaro di una delle macchinette delle bevande poste al primo piano del Comune. E’ stato portato via anche il doppione delle chiavi di una delle auto utilizzate dal sindaco per gli spostamenti istituzionali.

«Un’amara sorpresa -  ha commentato il sindaco Francesco Maragno -  quella avuta questa mattina. I carabinieri e i vigili si sono immediatamente messi al lavoro per cercare di individuare i responsabili di questo episodio, anche attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza poste nell’area circostante. Mi auguro che vengano identificati i responsabili di questo atto che ha provocato numerosi danni nella casa comunale, molti più dell’effettivo valore di quanto hanno sottratto».

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Truffe on line, denunciati due pescaresi

 Due uomini residenti a Pescara, di 51 e 28 anni, sono stati denunciati in stato di libertà, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza per il reato di truffa in concorso. Gli indagati, utilizzando un sito di vendite on line molto conosciuto a livello nazionale, avevano pubblicizzato la vendita del motore di una barca inducendo il potenziale acquirente, residente in provincia di Vicenza, ad effettuare a titolo di acconto un bonifico di 500 euro. Il versamento è avvenuto tramite una carta PostPay intestata ad uno degli indagati che si è poi reso irreperibile a qualsiasi chiarimento sulla mancata definizione dell'accordo di vendita. L'uomo si così è recato nella locale caserma dei carabinieri a denunciare l'episodio e da lì è iniziata l'inchiesta che ha consentito di risalire ai due truffatori. 

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Violenze nella casa di riposo, la testimone conferma davanti al giudice

Ha confermato gli episodi di violenza fisica e verbale, da parte di un'operatrice sanitaria di 54 anni, nei confronti di alcuni anziani degenti, l' infermiera chiamata a testimoniare,  davanti al Tribunale monocratico di Pescara, nell'ambito del processo sui presunti maltrattamenti ai danni di tre anziane ricoverate in una casa di riposo della provincia, per fatti avvenuti tra l' agosto e il dicembre del 2014. Oggi, davanti al giudice Laura D'Arcangelo, sono comparsi, in qualità di testimoni, il luogotenente dei carabinieri che ha svolto indagini e un'infermiera professionale che all'epoca lavorava presso la struttura. L'infermiera, citata sia dal pm che dall'avvocato di parte civile Canio Salese, ha raccontato di avere assistito direttamente, in alcune occasioni, alle violenze verbali nei confronti di alcuni pazienti e di avere notato sugli anziani, nei turni successivi a quelli svolti dall'imputata, i segni di violenze fisiche. L'infermiera chiamata a testimoniare ha poi riferito che, in altri casi, alcuni pazienti che, pur malati, erano in grado di esprimersi, le avevano raccontato di essere stati presi a parolacce e schiaffi dall'imputata. La testimone ha aggiunto che, in tutte le occasioni, aveva provveduto ad informare la capo infermiera e ad annotare i fatti sul rapporto infermieristico giornaliero. La stessa infermiera ha poi raccontato che, insieme alla sua superiore, dopo le lamentele dei pazienti, ha constato la presenza di lividi e rossori sui corpi di coloro che avevano denunciato i maltrattamenti. L'imputata avrebbe anche minacciato una delle tre pazienti per impedire loro di raccontare tutto ai parenti. Oltre alle tre presunte vittime delle violenze, anche la casa di riposo si è costituita parte civile, ritenendosi danneggiata dal comportamento della ex dipendente. L'udienza è stata aggiornata al 27 marzo, quando saranno ascoltati gli ultimi testimoni e si terrà la discussione.

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L’Aquila, cinquemila alpini sfilano in città

"Siamo riconoscenti per l'azione che gli Alpini hanno svolto e svolgono per proteggere le nostre strade dai pericoli del terrorismo e le popolazioni nelle zone complesse del pianeta o in aree colpite da calamità". Così il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi nell'ultima giornata del Raduno 'Ricordando il Battaglione Alpini L'Aquila'.

"L'Aquila ha un rapporto ancora più intenso legato allo straordinario lavoro svolto dopo il sisma del 2009, che identifica in chi indossa la divisa da alpino un amico, prima che uomo di Stato. Onore agli Alpini, onore al giovane maresciallo del 9/o Reggimento Luca Polsinelli, caduto a Kabul". In 5mila hanno partecipato alla manifestazione, presente il comandante del 9/o Col.Iovinelli. Oggi il vice comandante Truppe Alpine e comandante Divisione alpina Tridentina Marcello Bellacicco ha conferito alla bandiera di guerra del Nono la Croce d'argento al valor militare, concessa dal ministro della Difesa per i soccorsi alla popolazione in occasione degli eventi sismici di 2016 e 2017.

"Abbiamo sfilato insieme per le vie di una città che sta tornando alla vita, per non dimenticare gli effetti drammatici e le atrocità del conflitto e ricordare che grazie all'unità e alla partecipazione di tutte le Armi vi fu con la Grande Guerra un momento cruciale di formazione dello Stato e della sua identità nazionale -ha detto il presidente del Comitato Organizzatore del terzo Raduno, Gian Paolo De Rubeis- La commemorazione del centenario di fronte a Collemaggio è una scelta simbolica tesa non certo ad esaltare quella 'Vittoria', ma a invitare voi, Alpini e Associazioni Combattentistiche, a una riflessione comune di stimolo per le future generazioni ad essere vocati a un mondo di pace. E' un onore grandissimo - aver ospitato la Cerimonia di conferimento della Croce d'Argento al merito dell'Esercito alla Bandiera di Guerra del 9/o Reggimento Alpini, più che meritato alle truppe Alpine in particolare agli Alpini del Nono, intervenuti, con grande senso di abnegazione, nei catastrofici eventi sulle montagne d'Abruzzo per soccorrere e per contenere disastri ambientali di grandissima entità"

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