Cronaca

Valigia sospetta a Pescara, scatta il protocollo di sicurezza

Scatta la psicosi attentati anche a Pescara. Nel pomeriggio una valigetta dimenticata su un marciapiede ha fatto scattare il protocollo che viene attuato nel caso di pacchi sospetti. Sul posto, in via Spaventa, sono arrivati i Carabinieri, la Polizia, gli artificieri, i Vigili del fuoco e il 118. Alla fine si trattava di un falso allarme: nella valigia c'era un campione di pannello fotovoltaico, dimenticato probabilmente da qualche rappresentante. Ricevuta la segnalazione, i Carabinieri della Compagnia di Pescara hanno subito attuato la procedura. Sul posto sono arrivati forze dell'ordine e soccorritori e la strada e' stata chiusa. Ai militari, pero', e' bastato poco per capire che si trattava di un falso allarme. Sulla valigetta c'era il logo di una ditta che si occupa di fotovoltaico; tra l'altro era stata lasciata aperta e si e' subito appurato che dentro non c'era nulla di sospetto. Dopo circa un'ora la situazione e' tornata alla normalita'.

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Incendi, canadair in azione nell’aquilano

Vigili del fuoco di nuovo in azione nell'Aquilano il primo giorno del 2017 per la ripartenza che e' stata segnalata al 115 dell'incendio che, tra Natale e Santo Stefano, ha distrutto 5 ettari di vegetazione alle "Svolte di Lima", in zona Capitignano . Il primo rogo, molto probabilmente doloso, era stato domato con difficolta' dai vigili del fuoco grazie ai canadair, dal momento che era stato impossibile l'arrivo delle autocisterne nell'area colpita, con un fronte del fuoco di circa 2 chilometri e la difficolta' per vigili del fuoco, forestale e carabinieri data dal fatto che l'unica strada per arrivarci con i mezzi si ferma a circa un chilometro dalle fiamme.

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Arrestati due ultras del Chieti

Due giovani di Chieti dei quali sono state rese note le iniziali, G.G. di 23 anni ed M.R. di 21, entrambi appartenenti alla tifoseria del Chieti Calcio, sono stati posti agli arresti domiciliari con l'accisa di rapina in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Chieti. La misura e' stata eseguita ieri dagli uomini della Digos della Questura di Chieti. I fatti che vengono contestati ai due giovani risalgono al 30 ottobre del 2016. Quel giorno un giocatore del Pescara calcio a 5 under 21 venne aggredito a Chieti Scalo, dopo aver prelevato denaro da un bancomat, da alcuni ultra' del Chieti i quali con violenza lo costrinsero a togliersi la tuta con i simboli del Pescara che indossava in quel momento. Per quell'episodio il 25 novembre del 2016 tre ultras del Chieti erano stati raggiunti da un'ordinanza di custodia agli arresti domiciliari con l'accusa di rapina aggravata e violazione del Daspo. L'episodio fin dall'inizio era stato inquadrato nell'ambito della rivalita' calcistica tra Chieti e Pescara. Dopo l'individuazione dei tre le indagini, che da allora sono proseguite, hanno quindi portato all'identificazione dell'intero gruppo di tifosi teatini che ha aggredito il calciatore pescarese.

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Vigilante scopre ladri in un discount, loro scappano e lo investono

Scoperti da un vigilante mentre rubavano dei prodotti in un supermercato, sono stati costretti a pagare la merce e, una volta fuori, hanno investito l'addetto alla sicurezza con l'automobile. La vicenda è avvenuta ieri pomeriggio a Pescara nel quartiere San Donato, dove un uomo di 62 anni e una donna di 52, denunciati dalla Polizia per omissione di soccorso, lesioni personali e minacce hanno procurato ferite lievi, fortunatamente, per il vigilante.

I due sono stati scoperti dall'operatore mentre tentavano di rubare in un discount alcuni prodotti alimentari e, a quel punto, hanno regolarmente pagato alle casse. Una volta fuori, hanno preso un bastone nell'automobile ed hanno iniziato a minacciare l'addetto alla sicurezza. Non contenti, una volta saliti in macchina, lo hanno travolto. Il vigilantes e' riuscito ad evitare conseguenze piu' gravi saltando sul cofano del veicolo. Sul posto sono intervenuti gli uomini della squadra Volante, che hanno ricostruito l'accaduto anche grazie alle immagini della videosorveglianza

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Accusato dell’omicidio della madre con 15 iniezioni di eparina

Avrebbe iniettato alla madre 15 fiale di eparina (fluidificante del sangue), secondo gli investigatori uccidendola la mattina di Natale. Poi, due giorni dopo, ha tentato il suicidio, ingerendo una grande quantita' di farmaci, ma e' stato salvato in tempo. La morte della donna era apparsa naturale tanto che, il 27, erano stati celebrati i funerali. Il giorno dopo, pero', l'autopsia. Ora S.B., 51enne di Pescara, e' stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario aggravato. Stamani la convalida. Andra' in carcere una volta uscito dall'ospedale, dove e' attualmente ricoverato nel reparto di Psichiatria.

Il 51enne, uno dei tre figli della donna, era l'unico a prendersi cura della madre, affetta da anni da una grave malattia neurodegenerativa. Un delitto maturato in un contesto di forti disagi familiari, di salute ed economici. Attorno alle 6 della mattina di Natale, l'uomo, secondo la ricostruzione degli investigatori, ha praticato le iniezioni sulla madre di 74 anni, trovata morta solo alle 23, da un altro figlio. Le indagini dei Carabinieri di Pescara hanno preso il via la mattina del 27 dicembre quando la scomparsa di S.B. e' stata denunciata dal fratello, che aveva attribuito l'allontanamento ad uno stato depressivo dovuto alla morte della madre. Fino a quel momento non c'era stato alcun dubbio sulle cause della morte. Avviati gli accertamenti, in casa della famiglia - nell'abitazione vivono il 51enne, la madre e l'altro figlio - i militari dell'Arma hanno trovato dei biglietti in cui l'uomo affermava di volerla fare finita e in cui chiedeva perdono per quanto fatto. Nel pomeriggio del 27, S.B. era stato trovato privo di sensi, nel parcheggio del porto di Pescara, all'interno della sua auto. Soccorso, era stato trasportato in ospedale ma nel veicolo, insieme a numerose confezioni di medicinali, c'era un biglietto in cui affermava di avere "deciso di farla finita"; quindi la frase "mia madre sara' gia' morta" e riferimenti ad una "situazione che non poteva andare ancora avanti". L'ammissione di responsabilita' e' giunta il giorno seguente, in un interrogatorio in ospedale da parte del pm. Da qui l'autopsia che avrebbe stabilito la compatibilita' tra iniezioni di eparina e causa della morte

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Controlli a Natale in mare, multe e sequestri

Ventotto sanzioni amministrative elevate per un importo complessivo di 51mila euro ed una notizia di reato, 10 attrezzi da pesca sequestrati, 208 Kg di prodotto ittico sequestrato. Sono questi alcuni dei numeri dell'operazione di polizia marittima per il controllo della filiera della pesca denominata "Count down", condotta a livello nazionale e che ha interessato anche l'Abruzzo sotto il coordinamento della Direzione Marittima di Pescara.

Sono state piu' di 183 le attivita' ispettive eseguite su tutto il territorio di competenza di Abruzzo e Molise, svolte con l'ausilio di 118 uomini, 10 unita' navali e 18 mezzi terrestri, e che hanno eseguito accertamenti a terra ed in mare, alle unita' da pesca in attivita' ed allo sbarco del prodotto ittico, nei mercati e nei punti vendita al dettaglio nonche' ai mezzi di trasporto, per verificare ogni tipo di violazione inerente il rispetto delle taglie minime e delle specie protette, la corretta etichettatura dei prodotti e la tenuta della documentazione attestante la tracciabilita', il rispetto dei divieti di pesca imposti in particolari zone marittime come la Fossa di Pomo o l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano. L'attivita' di controllo ha evidenziato un generale rispetto nelle due regioni delle principali norme a tutela del consumatore e dell'ecosistema, grazie anche alla costante attivita' preventiva svolta dalla Guardia Costiera durante tutto l'anno. Le sanzioni maggiormente rilevate hanno riguardato l'inosservanza delle norme sull' etichettatura (mancanza di informazioni o errate informazioni al consumatore sul prodotto) e sulla tracciabilita'/rintracciabilita' del prodotto ittico (documentazione che consente di stabilire la storia e di seguire l'utilizzo e la provenienza del prodotto). 

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L’Aquila, arrestato con mezzo chilo di droga

Un giovane magrebino e' stato arrestato ieri sera dalla Squadra Mobile dell'Aquila dopo essere stato trovato in possesso di circa mezzo chilogrammo di hashish che aveva nascosto nel cappuccio del giubbetto. Il 25enne e' stato fermato e controllato nel corso di un'attivita' di prevenzione e repressione del traffico di sostanze stupefacenti: era appena sceso da un autobus proveniente da Avezzano. Occultati nel cappuccio del giubbotto che indossava, gli agenti hanno rinvenuto i dieci panetti hashish, del peso complessivo di circa cinquecento grammi. La perquisizione domiciliare effettuata subito dopo presso l'abitazione aquilana, ha permesso di trovare due bilancini di precisione, due involucri di sostanza stupefacente del tipo "cocaina" ed ulteriori grammi 0,50 di hashish.

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Solidarietà, fine anno al caldo per 58 senza tetto a Pescara

Sono al riparo nelle stanze di due strutture ricettive convenzionate con il Comune, i 58 senza dimora avvicinati dalle unita' di strada in questi giorni di freddo intenso. Si tratta per lo piu' di uomini di nazionalita' italiana e romena, che hanno accettato di essere accompagnati negli alberghi, viste le temperature molto rigide degli ultimi giorni. La rete di intervento, che vede operare con le unita' di strada la Caritas e l'associazione On The Road, affiancate dalle comunita' Papa Giovanni XXIII e S. Egidio, da Croce Rossa, Misericordia, Gruppo di volontariato Vincenziano, associazioni Anawim, Romani' Italia e Asso e la mensa di S. Francesco, e' coordinata dall'Assessorato alle Politiche Sociali."Il piano e' operativo dal 23 dicembre e proseguira' fino al 9 gennaio poiche' si prevedono giornate molto fredde" spiega l'assessore Antonella Allegrino. L'Assessorato ha attivato un numero diretto per segnalare persone che dormono in strada o sono in evidente stato di difficolta'. Il numero e' il 349.7856242. 

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Il figlio confessa l’omicidio della madre a Pescara

Ha confessato di aver ucciso la madre Sandro Buoiocchi, l'uomo avrebbe iniettato eparina all'anziana malata da tempo. Nell' interrogatorio che ha portato al suo arresto, Buoiocchi ha detto di aver voluto porre fine alle sofferenze della donna. Numerosi biglietti da lui scritti sono stati recuperati dai Carabinieri, tutti dello stesso tenore. In uno diceva di voler "dare fuoco alla casa, ma non volevo colpire innocenti" e forse proprio a questo serviva la tanica di benzina trovata nell'automobile; in un altro diceva di volersi "buttare dal ponte del mare ma non ho il coraggio, spero di farla finita coi farmaci"; in un altro ancora si parlava del Natale e "mentre tutti festeggiano in famiglia io sono solo in casa con mia madre che e' quasi morta". Nell'automobile sono state trovate undici fiale di eparina, mentre le altre quattro erano in casa. Stamani l'interrogatorio di garanzia davanti al gip del Tribunale di Pescara, al termine del quale e' stato convalidato il fermo ed applicata la custodia cautelare in luogo di cura e, dopo le dimissioni, in carcere.

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Un contesto familiare caratterizzato da forti disagi e malattia e poi, la mattina di Natale, la tragedia: un 51enne di Pescara ha ucciso la madre 74enne, affetta da una grave malattia neurodegenerativa, iniettandole 15 fiale di eparina. Inizialmente la morte sembrava naturale, ma la verita' e' venuta fuori due giorni dopo, quando il figlio della donna ha tentato il suicidio. Ora e' ricoverato in ospedale, in stato di fermo per omicidio volontario aggravato. Il 51enne, Sandro Buoiocchi, disoccupato, uno dei tre figli della donna, era l'unico a prendersi cura della madre, malata da tempo. Attorno alle 6 della mattina di Natale, l'uomo, secondo la ricostruzione degli investigatori, ha praticato le iniezioni sulla madre, Lucia Zafenza, trovata morta solo alle 23, da un altro figlio. Le indagini dei Carabinieri di Pescara hanno preso il via la mattina del 27 dicembre quando la scomparsa di Buoiocchi e' stata denunciata dal fratello, che aveva attribuito l'allontanamento ad uno stato depressivo dovuto alla morte della madre. Cosi' sono spuntati fuori una serie di biglietti in cui il 51enne diceva di volerla fare finita e si scusava per quanto fatto. L'uomo era stato trovato nel pomeriggio, privo di sensi, nel parcheggio del porto di Pescara, all'interno della sua auto. Soccorso, era stato trasportato in ospedale. Nel veicolo, insieme a numerose confezioni di medicinali, c'era un biglietto in cui affermava di avere "deciso di farla finita"; quindi la frase "mia madre sara' gia' morta" e riferimenti ad una "situazione che non poteva andare ancora avanti". L'ammissione di responsabilita' e' giunta il giorno seguente, in un interrogatorio in ospedale davanti al pm: Buoiocchi ha detto di aver voluto porre fine alle sofferenze della donna. Diversi i biglietti da lui scritti e recuperati dai Carabinieri durante le indagini, tutti dello stesso tenore. Sul corpo della 74enne, dopo che i funerali erano gia' stati celebrati, e' stata eseguita l'autopsia, che avrebbe stabilito la compatibilita' tra iniezioni di eparina e causa della morte. Stamani la convalida del fermo da parte del gip: il 51enne andra' in carcere una volta uscito dall'ospedale, dove e' attualmente ricoverato nel reparto di Psichiatria. 

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Controlli dei carabinieri del Nas all’ospedale di Penne

Ispezioni dei Carabinieri del Nas di Pescara, nel periodo delle festivita' natalizie, in case di riposo, strutture sociosanitarie e ospedaliere di tutto l' Abruzzo. I controlli sono finalizzati alla tutela delle fasce deboli ricoverate, a verificare il rispetto delle normative e a scongiurare forme di abbandono. Negli ospedali accertamenti in materia di sovraffollamento. In alcuni casi riscontrate carenze e violazioni. In particolare, in una casa di riposo del Teramano e' stata scoperta una struttura con pazienti non autosufficienti e con patologie che richiedevano cure mediche e infermieristiche non erogabili all'interno della struttura, che risultava invece solo a "prevalente accoglienza alberghiera". Un'altra struttura del Pescarese e' stata segnalata per carenze igienico sanitarie e strutturali. I militari del Nas di Pescara hanno ispezionato anche numerosi ospedali, constatando che il rischio sovraffollamento, dovuto al picco di influenza, e' stato complessivamente ben gestito dai sanitari. 

Alcune criticita' sono state riscontrate all'ospedale San Massimo di Penne, dove in tre reparti sono state rilevate e segnalate all'autorita' sanitaria carenze strutturali dovute a scrostature delle pareti, a seguito di infiltrazioni di acqua all'interno di corridoi e camere degenza, oltre ad un locale, adibito a magazzino, con crepe alle pareti, subito inibito all'utilizzo ed accesso, a seguito di provvedimento tempestivo della direzione sanitaria.

I Carabinieri del Nas di Pescara, nell'ospedale del capoluogo adriatico, per verificare eventuali situazioni di sovraffollamento dovute ai tanti ricoveri per il picco di influenza. In particolare, nel reparto di Geriatria i posti letto sono al completo e otto pazienti, tutti anziani, proprio per carenza di camere, sono stati trasferiti dal personale sanitario in altri reparti o in altre strutture della provincia. I trasferimenti sono stati eseguiti in tempi rapidi, si e' appreso, riducendo al minimo i disagi per i pazienti.

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