Cronaca

Pescara, tentata rapina in una gioielleria di via d’Annunzio

Tentativo di rapina in una gioielleria di Pescara nel tardo pomeriggio, in via Gabriele d'Annunzio. Due malviventi sono stati messi in fuga dal titolare del negozio, non prima di una breve colluttazione. I due, armati di pistola scacciacani, sono entrati nella gioielleria ed hanno minacciato i proprietari, marito e moglie. L'uomo si e' opposto ed e' stato colpito alla testa con il calcio  della pistola, ma dopo una breve colluttazione i due si sono dati alla fuga a mani vuote. Poco distante dal negozio sono stati trovati la pistola ed una parrucca, usata da uno dei due. I malviventi avevano con loro anche un trolley, con cui probabilmente volevano trasportare la refurtiva. Sul posto sono intervenuti squadra Volante, squadra Mobile e Polizia scientifica. Ricerche ed indagini in corso anche attraverso la visione delle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona

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Pescara, lite per un parcheggio finisce in rissa con un’accetta

 E' spuntata perfino un'accetta al culmine di una lite, con tanto di scazzottata, tra un edicolante ed altre tre o quattro persone, per questioni legate ad un'automobile parcheggiata male a Pescara. L'intervento di una poliziotta libera dal servizio ha evitato che la situazione degenerasse. Il bilancio e' di un ferito non grave e di una persona denunciata: il commerciante, 26 anni, deve infatti rispondere di lesioni, minaccia aggravata e porto di oggetti atti ad offendere. L'episodio e' avvenuto in zona Portanuova, dove e' nata una discussione tra l'esercente ed una persona che, secondo una prima ricostruzione, aveva parcheggiato l'automobile davanti all'edicola. Preso a pugni sul volto, l'automobilista ha chiesto aiuto ad alcuni amici e al loro arrivo l'edicolante ha tirato fuori l'accetta. Un'agente di polizia libera dal servizio ha visto quanto stava accadendo ed e' subito intervenuta, riportando la situazione alla calma e lanciando contestualmente l'allarme alla sala operativa della Questura. Sul posto sono quindi arrivati gli uomini della squadra Volante. L'automobilista preso a pugni, medicato in ospedale, e' stato giudicato guaribile in pochi giorni. Ha gia' sporto querela contro l'edicolante.

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Escursionisti in pantaloncini corti recuperati sul Gran Sasso

Pantaloncini corti e scarpe da ginnastica: erano davvero mal equipaggiati i tre escursionisti romani recuperati ieri dal Soccorso Alpino e Speleologico e dall'elicottero del 118 sul Passo del Cannone (2.700 metri di quota), a pochi passi dal rifugio Franchetti, sul versante Nord del Gran Sasso. I tre stavano scendendo sul sentiero estivo che da Corno Grande torna a Campo Imperatore, e forse ingannati dalla splendida giornata, lungo la diagonale che procede per la Sella del Brecciaio, hanno sottovalutato la neve, ma soprattutto le ripide lastre di ghiaccio che si formano sul versante Nord del Gran Sasso, il piu' impervio.

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Muore schiacciato dal trattore a Sulmona

Un grave incidente mortale è avvenuto nel tardo pomeriggio nella frazione Marane alla periferia di Sulmona. Vi ha perso la vita un uomo di 56 anni, Domenico Santacrce,originario di Pratola Peligna.  L'uomo  stava lavorando su un terreno di sua proprietà quando all'improvviso il pesante mezzo si è ribaltato e lo ha schiacciato.  Prontamente scattati i soccorsi quando sono arrivati i sanitari del 118 non c'era più nulla da fare perché l'uomo era già deceduto.  

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San Giovanni Teatino, donna finisce in prognosi riservata dopo un incidente

E' finita in prognosi riservata una donna di S. Giovanni Teatino  dopo un incidente stradale avvenuto nella serata di ieri nella zona centrale della cittadina teatina. Ora la donna e' ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale civile di Pescara. La Polizia Municipale sta ricostruendo l'incidente e l'eventuale coinvolgimento di altre auto; i primi accertamenti indicano che la donna abbia perso il controllo dell'auto che guidava uscendo di strada e ribaltandosi

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Prende a morsi la compagna, arrestato a Pescara

E' entrato di soppiatto in casa della fidanzata, aggredendola con morsi e pugni. E' questa la ricostruzione degli investigatori di quanto accaduto la notte scorsa a Pescara dove un uomo, un pugliese di 35 anni, e' stato arrestato per lesioni, violazione di domicilio e resistenza a pubblico ufficiale. Dopo essersi arrampicato su un'impalcatura per ristrutturazione, ha raggiunto un balcone del primo piano, e ha infranto il vetro per penetrare in casa della donna, di 26 anni. Giunti sul posto, i poliziotti della squadra Volante hanno trovato l'aggressore ancora in casa e la donna in stato di choc, di 26 anni, ferita all'orecchio sinistro e con un vistoso morso sul petto e varie escoriazioni sul volto. Movente: la gelosia.

Trasportata al pronto soccorso per le cure mediche, la vittima ha preferito non sporgere denuncia ed e' tornata a casa.

Qui poco dopo le 3 ha trovato di nuovo il fidanzato, che aveva ancora forzato l'appartamento, e che l'ha malmenata. I poliziotti sono intervenuti nuovamente e la donna e' riuscita ad aprire la porta proprio mentre stava subendo l'ennesima aggressione. Ha riportato traumi alla testa e la frattura del naso. La prognosi e' di 20 giorni, salvo complicazioni. L'aggressore ha tentato di fuggire, ma e' stato rincorso e bloccato in strada dagli agenti. Questa volta, la donna lo ha denunciato

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Donna pedina scippatore e lo fa arrestare a Montesilvano

Scippata da un uomo in bicicletta, si mette sulle tracce del malvivente e lo pedina, insieme ai famigliari, consentendo ai carabinieri di arrestarlo. L'episodio e' avvenuto nella notte a Montesilvano. In carcere e' finito un marocchino di 32 anni. La donna, una giovane del posto, e' stata scippata in via Marinelli. Nella borsa aveva uno smartphone, pochi soldi e le chiavi di casa e dell'auto. Subito dopo il furto, aiutata dai parenti, si e' messa sulle tracce dell'uomo, riuscendo a pedinarlo. Ha dato indicazioni al 112 e i militari della locale Compagnia, agli ordini del luogotenente Giovanni Rolando, dopo un'ora sono riusciti ad arrestarlo nei pressi della Stella Maris. 

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Arcidiocesi Chieti, completa l’inventario dei suoi 16mila beni storico-artistici

L'arcidiocesi di Chieti Vasto ha realizzato l'inventario informatizzato dei suoi beni storici artistici: 16.328 schede e 18.000 immagini sono finiti in una banca dati accessibile a ciascun parroco attraverso password. La catalogazione comprende beni mobili dichiarati di valore storico artistico e dunque inalienabili: si tratta di statue, crocifissi d'argento, sculture lignee e in pietra, calici, argenterie, quadri, che appartengono a 159 istituzioni religiose, ovvero per la stragrande maggioranza alle parrocchie e alla Curia. Quest'ultima, in particolare, e' depositaria del Messale Borgia, considerato un capolavoro della miniatura fiorentina del sedicesimo secolo, un'opera che nel 2004 venne stimata 15 milioni di euro. Per il resto non e' possibile stimare il valore dei beni catalogati. Questa mattina una copia dell'inventario, utile anche in caso di terremoto o altre calamita' qualora si debbano individuare e riparare i beni, e' stata consegnata dall'arcivescovo di Chieti Vasto Bruno Forte ad Anna Colangelo, funzionario della Sovrintendenza regionale delle belle arti, alla presenza di don Giuseppe Liberatoscioli, direttore dell'ufficio beni culturali della diocesi, che ha coordinato i lavori. Per realizzare l'inventario sono stati necessari dodici anni ed una spesa di 600.000 euro, finanziata per 200.000 dalla Conferenza Episcopale Italia con i fondi dell'8 per mille.

"Siamo convinti che la custodia del patrimonio artistico, in questo caso di beni mobili dell'arcidiocesi - ha detto Forte - sia un servizio per la conoscenza di questi beni, per la fruizione non solo da parte delle nostre comunita' ecclesiali ma dell'intera societa' civile che fa crescere tutti. In questo senso la collaborazione con la Sovrintendenza e' stata preziosa, e fondamentale il sostegno della Cei a cui credo debba andare la gratitudine non solo nostra ma dell'intera comunita' ecclesiale e civile. Archiviare questo patrimonio consente di valorizzare, preservare e renderlo fruibile a chi facendo ricerche con competenza puo' trarne stimoli, spunti che come sempre dalla rivisitazione del passato arricchiscono il presente''.

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Sequestro di immobili tra Ascoli e Teramo

 Le fiamme gialle di Ascoli Piceno hanno sequestrato beni per 470.000 euro, rappresentati da sei immobili nelle province di Ascoli Piceno e Teramo e da 29 rapporti di conto corrente, depositi e titoli, individuati presso banche di Ascoli, Teramo, Fermo e Milano. Le indagini si inseriscono nell'ambito degli approfondimenti avviati dall'aprile 2014 nei confronti di un imprenditore gia' all'epoca individuato in seno all'operazione "Sugar fraud" quale deus ex machina di un altro disegno criminoso finalizzato al depauperamento degli asset aziendali di tre imprese e alla distrazione di consistenti somme di denaro e altri valori. All'epoca la Guardia di finanza arresto' cinque persone fra Ascoli e Teramo, sequestrando in Abruzzo due fabbricati, due terreni, un fabbricato in costruzione e anche 6 orologi di elevatissimo valore. Prima del sequestro di oggi, erano state denunciate a piede libero 12 persone residenti nelle province di Ascoli, Fermo, Teramo, Macerata e Perugia. I militari hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca, anche per equivalente, a seguito delle indagini della Procura ascolana per i reati di omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi e occultamento o distruzione delle scritture contabili.

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Sulmona, a rischio l’affidamento dello smaltimento di rifiuti al Cogesa

L'affidamento in house al Cogesa per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti a Sulmona rischia di saltare: la Corte di Giustizia dell'Unione Europea, su ricorso presentato da un'altra azienda, ha riscontrato che nella stipula della convenzione avvenuta nel novembre 2014 tra la precedente amministrazione Ranalli ed il Cogesa mancava l'attivita' di prevalenza. "Nell'ambito dell'applicazione della giurisprudenza della Corte - si legge nella sentenza - in materia di affidamenti diretti degli appalti pubblici detti in house, al fine di stabilire se l'ente affidatario svolga l'attivita' prevalente per l'amministrazione aggiudicatrice, segnatamente per gli enti territoriali che siano suoi soci e che lo controllino, non si deve ricomprendere in tale attivita' quella imposta a detto ente da un'amministrazione pubblica, non sua socia, a favore di enti territoriali a loro volta non soci di detto ente e che non esercitino su di esso alcun controllo. Tale ultima attivita' deve essere considerata come un'attivita' svolta a favore di terzi". In sintesi nell'azione Cogesa-Comune di Sulmona non e' ricompresa l'attivita' prevalente e l'affidamento diretto e' da ritenere come un'attivita' verso terzi. La sentenza non e' definitiva perche' ora l'ultima parola spetta al Consiglio di Stato

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