Cronaca

Auto nel burrone, 94enne si lancia fuori durante la caduta e resta ferito

Era appena uscito di casa a bordo della sua Opel Corsa quando ha perso il controllo del mezzo che ha sfondato una ringhiera ed e' precipitato in un burrone di circa 60 metri. Il conducente, 94 anni, ha avuto la prontezza di aprire la portiera e lanciarsi, finendo la corsa su rovi e arbusti. E' accaduto a Torricella Peligna. L'uomo ha urlato per chiedere aiuto, sono arrivati i soccorsi; imbracato e trasferito sull'elicottero del 118 con il verricello, l'anziano, apparso lucido ai soccorritori, ha riportato un politrauma ed e' stato trasportato all'ospedale dell'Aquila.

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Incendio nel tratto montuoso della Marsica, le fiamme devastano il bosco

Un vasto incendio e' divampato nel pomeriggio nel tratto montuoso che da Collarmele passa per Pescina fino a Ortona de Marsi. Sul posto i vigili del fuoco di Avezzano con mezzi aerei e di terra per domare le fiamme che hanno gia' distrutto ettari di bosco. Le operazioni di spegnimento sono ancora in corso e sono rese difficoltose dal forte vento. 

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Camion a fuoco sulla A25, rogo a Villanova

I vigili del fuoco del Comando di Pescara sono stati impegnati nella zona di Villanova di Cepagatti dove nel tratto autostradale della A25 e' andato a fuoco un mezzo pesante. Rallentamenti si sono creati nella stessa zona, ma non nel tratto autostradale per un incendio di sterpaglie: all'opera sul posto ci sono state due squadre di vigili con cinque mezzi. Le fiamme sono divampate per cause in corso di accertamento in punti diversi, e sono state favorite dal vento.

Grazie anche all'utilizzo dell'elicottero, i vigili del fuoco del Comando di Pescara sono riusciti a domare l'incendio che nel primo pomeriggio si era sviluppato nella zona di Villanova di Cepagatti avvicinandosi anche ad alcuni fabbricati. I vigili hanno provveduto poi alla bonifica.

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Fede, dedizione e ricordi in Memorie a Palazzo Tilli di Casoli

Fede, dedizione e ricordi si sono incontrati, ieri, nell’evento “Memorie  a Palazzo Tilli”, organizzato dall’imprenditrice pescarese Antonella Allegrino, che ha riaperto l’edificio settecentesco di Casoli (Chieti) dopo averlo sottoposto a un complesso intervento di restauro conservativo. Alle 17, la campana del Palazzo ha suonato consentendo l’accesso ai fedeli, che si sono riuniti  per recitare il Santo Rosario alla Madonna del Carmine. In questo modo è stata ripristinata l’antica abitudine della famiglia Tilli  di accogliere nella cappella gli abitanti del paese per le funzioni religiose. Subito dopo, Antonella Allegrino ha incontrato numerosi casolani nel cortile dell’edificio per ascoltare racconti di vita legati al Palazzo e alla Palazzina della Memoria dove, fino al 1943, c'era un campo di internamento.

“E’ stato davvero interessante ascoltare tanti spaccati della vita della famiglia Tilli che non conoscevo, pur avendo cercato di ricostruirne minuziosamente la storia , anche attraverso  documenti ritrovati nell'edificio - ha spiegato l’imprenditrice - Ci sono stati anche momenti di commozione quando è stato ricordato il campo di internamento. E’ importante favorire  questa conoscenza.  A Casoli c’è una grande ricchezza documentale rispetto ad altre parti d’Abruzzo. La storia ci consente di capire quali sono i valori da coltivare e gli errori da evitare. Ho ascoltato anche ricordi della storia più recente legati ad abitudini e tradizioni del paese. Sono grata ai casolani che hanno accolto il mio invito partecipando all'incontro”.  Tra le testimonianze più interessanti c’è stata quella di 
Giancarlo Talone, profondo conoscitore delle vicende della  famiglia Tilli, che ha ricordato le figure di don Innocenzo e della moglie Rosina, ultimi proprietari del palazzo. “Alla fine degli anni Cinquanta - ha raccontato -  ho fatto il chierichetto.  Accompagnavo il sacerdote, don Tancredi, nella cappella per celebrare la messa. Confessava e dava la comunione a don Innocenzo, che aveva 90 anni ed era molto malato. Pensavo che Donna Rosina fosse sua figlia, perché aveva 20 anni meno di lui. Era  una donna dal carattere forte,  era molto energica. Ricordo il Salone della Armi, dove c’erano armature del Seicento, ritrovate nell’oliveto dei Tilli, e la Sala dei Merletti, dove Rosina invitava le donne a cucire e ricamare. C’era poi la Sala dei Colombi (in passato Salone dei Matrimoni) dove i Tilli stipulavano accordi prematrimoniali con notabili della zona. Verso questo palazzo don Innocenzo e donna Rosina hanno sempre manifestato un amore sviscerato, pur non avendo avuto figli. E’ stato tenuto sempre bene rispetto ad altri palazzi che, invece, sono andati in rovina”.  Le abitudini di donna Rosina sono state ricostruite anche attraverso i ricordi di Trieste Amoroso, un’anziana signora che per 7 anni è stata la sua dama di compagnia. Ogni mattina, dopo la colazione, la accompagnava a fare la spesa e poi la aiutava nella cucina. Al pomeriggio, mentre la nobildonna riposava, Trieste aveva il compito di aprire la porta e ricevere eventuali ospiti. Quando Rosina si svegliava, la invitata ad indossare un grembiule bianco per ricevere gli ospiti che si recavano al palazzo e offrire loro caffè e biscottini. Pasquale Imbastaro, invece, ha ricordato la sua bravura ai fornelli. “Donna Rosina sapeva fare ottimi dolci - ha affermato - Preparava dei buonissimi biscotti all’anice, poi chiamava noi bambini e ce li regalava”. 


 Faustina Verratti, che risiede a Milano ma per molti anni ha vissuto in Belgio,  ha  ricordato la sua infanzia nel paese natio segnata dall’incontro con i prigionieri del campo di internamento. “Mamma era vedova- ha detto - Lavava i loro piatti. Poi, io li impilavo sulla testa e li riportavo al campo. Ricordo che c’era un giovane che era sempre sul terrazzo e leggeva. Tutti dicevano che era un bravo uomo perché studiava l’intera giornata, ma nessuno in paese aveva il permesse di parlare con lui o con gli altri prigionieri”.  Al termine dell’incontro con i casolani, è stato possibile accedere alle visite guidate al Palazzo, che si ripeteranno il 23 e il 30 luglio, e dal 3 al 14 agosto (orario 18-20-22). Per prenotazioni e informazioni sull’acquisto dei biglietti d’ingresso si può telefonare al numero 342.5501354. Il 13 e il 14 agosto, infine, alle ore 21, ci saranno rispettivamente un concerto sul terrazzo e una rappresentazione teatrale in cantina.


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Inquinamento ambientale, condanne per la centrale biomasse e il sansificio 

Sentenza di primo grado al processo per inquinamento ambientale in merito al sequestro della Centrale Biomasse Gct e Sansificio Vecere di Treglio del 22 gennaio 2015: il giudice Andrea Belli ha condannato Antonio Vecere (45), amministratore della Gestione Calore Treglio, a otto mesi di arresto sostituiti con 60 mila euro di multa, mentre sei mesi di arresto, sostituiti con 40 mila euro di multa, sono stati comminati a Enrico Vecere (71), a capo del sansificio.

La procura aveva chiesto per entrambi gli imputati la condanna a un anno e sei mesi. Contro i Vecere le accuse di inquinamento atmosferico con l'emissione di monossido di carbonio il triplo del dovuto e illecito smaltimento delle ceneri della Gct dichiarati rifiuti non pericolosi e superiori del 2%. L'inchiesta era nata su denuncia dell'associazione Nuovo Senso Civico. Le 48 le parti civili (Comune di Treglio, Nsc e 45 cittadini) sono state ammesse al risarcimento danni in sede civile. La difesa ha chiesto invece l'assoluzione rimarcando che le attivita' erano state fatte nel rispetto delle normative e delle autorizzazioni. Per anni i cittadini di Treglio hanno denunciato l'impossibilita' di respirare per i fumi. Dopo la sentenza il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella, ha dichiarato: "avevamo ragione ad aver fiducia nella magistratura e qualita' delle indagini che hanno portato a un risultato conforme alle aspettative. Fatta chiarezza su problemi che denunciavamo da tempo. Grande vittoria per Treglio, cittadini e per Nsc che si e' sempre battuta".

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Incidente stradale nel Pescarese, quattro feriti 

Quattro feriti in un incidente stradale avvenuto a San Valentino in Abruzzo Citeriore. Due le persone che hanno riportato lesioni piu' serie: si tratta di due 27enni del posto. Uno, il piu' grave, e' stato intubato e trasportato con l'elicottero del 118 all'ospedale di Pescara. L'altro e' stato trasferito nel capoluogo adriatico dall'ambulanza medicalizzata di Scafa. Le altre due persone, meno gravi, sono state trasportate a Popoli. Secondo le prime informazioni l'automobile su cui viaggiavano si sarebbe ribaltata. 

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Maltratta moglie e figli, arrestato a Collecorvino

Maltratta moglie e figli, li minaccia di morte e tenta di sfondare la porta dell'abitazione in cui si sono rifugiati, ma viene arrestato dai carabinieri. In manette, ieri sera, a Collecorvino e' finito un uomo di 55 anni, con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. L'uomo era gia' stato allontanato dai carabinieri in un primo intervento. Non contento, pero', e' tornato a casa e ha cercato di sfondare la porta per entrare, costringendo i militari della Compagnia di Montesilvano, agli ordini del luogotenente Giovanni Rolando, ad un secondo intervento, che si e' concluso con l'arresto. Secondo quanto riferito dalla donna ai carabinieri i maltrattamenti vanno avanti dalla fine del 2015. 

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Pacchi di droga per oltre 100 chili ritrovati sulle spiagge in Abruzzo

Grossi pacchi di droga restituiti dal mare agitato. Succede in Abruzzo, dove diversi involucri sono stati trovati sulle spiagge di Montesilvano, Francavilla al mare e Silvi. Il quantitativo di stupefacente, al momento, supera i 100 chilogrammi, ma non e' escluso il mare possa spingere a riva altri pacchi. A Francavilla sono due gli involucri trovati in zona Sud, a distanza di circa mezzo chilometro l'uno dall'altro. Il primo e' stato notato da alcuni carabinieri liberi dal servizio, il secondo dai bagnanti. Complessivamente contengono 70 chilogrammi di marijuana. Il valore, secondo le prime stime, e' di circa 350 mila euro. Indagano i carabinieri della locale Stazione, diretti dal luogotenente Antonio Solimini. A Montesilvano, nella notte, un vigilantes ha notato un involucro nero ed ha lanciato l'allarme. Dentro c'erano 20 chilogrammi di marijuana e circa tre di hashish. Del caso si occupano i carabinieri, agli ordini del luogotenente Giovanni Rolando. Ritrovamento analogo a Silvi, dove i carabinieri sono intervenuti in spiaggia dopo che i bagnanti hanno segnalato la presenza di un grosso involucro. Accertamenti in corso. Sui ritrovamenti sono in corso indagini. In base alle prime ipotesi gli involucri potrebbero essere stati attaccati ad una boa per poi essere trasportati altrove, ma l'appiglio, a causa del mare mosso, potrebbe aver ceduto. Altra possibilita' e' che un'imbarcazione abbia perso il carico, sempre per il mare agitato.

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I cani bagnino salvano un uomo che rischia di annegare a Francavilla

I cani bagnino salvano un uomo che rischia di annegare nel mare in tempesta. E' accaduto all'ora di pranzo a Francavilla al mare, dove un bagnante e' rimasto bloccato in acqua, in difficolta', al di la' delle scogliere frangiflutti. Le proibitive condizioni del mare hanno reso particolarmente complesso il recupero, durante il quale uno degli operatori e' rimasto lievemente ferito dopo essere stato sbalzato sugli scogli dalle forti onde. In quel momento la presenza dei due cani da salvataggio si e' rivelata indispensabile: con un'azione che ha dell'incredibile, dopo aver ricevuto l'ordine da parte degli operatori, i due bagnini a quattro zampe si sono occupati in maniera del tutto autonoma di trasportare il malcapitato a riva, permettendo all'operatore di restare a fianco del compagno ferito per prestargli soccorso. Al termine dell'operazione, fortunatamente, nessuno ha riportato lesioni gravi e Ariel e Nebbia - questi i nomi dei due eroi a quattro zampe - hanno potuto ricongiungersi ai loro compagni umani tra gli applausi dei bagnanti. In azione due unita' cinofile della Scuola italiana Cani Salvataggio che rientrano nel piu' vasto dispositivo di sicurezza approntato per la stagione balneare dall'amministrazione comunale e direttamente coordinato dall'ufficio della Guardia costiera di Francavilla. Il dispositivo prevede l'installazione di due postazioni di sicurezza integrate Sics a Nord e a Sud del litorale del territorio comunale, da cui partono continui pattugliamenti di unita' cinofile. 

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Tentata truffa ai danni di un’anziana residente a Pescara, due arresti

Tentata truffa ai danni di un'anziana residente a Pescara: questa l'accusa di cui devono rispondere due donne arrestate dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Pescara, coordinati dal tenente colonnello Gaetano La Rocca e dal maggiore Massimiliano Di Pietro. In manette sono finite A.A. e L.S. Le due donne sono state bloccate dopo che alcuni cittadini avevano segnalato al 112 la presenza di persone sospette in via Salita Tiberi in zona Colli e la presenza in un'auto noleggiata a Sant'Anastasia  con una donna al volante e un'altra nei pressi. L'anziana 'vittima', 85enne, era stata contatta telefonicamente poco prima da un complice delle due donne campane, mentre i militari, in borghese, e posizionati in zona e anche nei pressi del civico dove vive l'anziana, hanno potuto verificare anche, grazie alla testimonianza della donna, che la stessa era stata poco prima contattata dal complice delle due, che, fingendosi prima avvocato, e poi proprio carabiniere, le chiedeva il versamento di una ingente somma di denaro quale cauzione da versare per la liberazione del figlio trattenuto in caserma perche' responsabile di un incidente stradale. A questo punto c' e' stato l'intervento dei carabinieri che hanno interrotto la conversazione telefonica che stavano ascoltando da dietro la porta di casa della 'vittima', ricostruendo l'accaduto, e fermando le due donne campane. Le indagini proseguono per accertare l'eventuale coinvolgimento delle due arrestate in recenti azioni delinquenziali commesse sul territorio provinciale. Proprio per il ripetersi di numerose azioni delittuose negli ultimi mesi nel Pescarese ai danni di anziani, i carabinieri invitano i cittadini a rivolgersi al 112, ricordando che nessun membro delle forze dell'ordine chiede soldi ai cittadini. Le due donne arrestate sono state trasferite nella casa circondariale di Madonna del Freddo di Chieti. Nel Pescarese solo tra il 21 e 29 maggio scorso ci furono una decina di analoghi episodi che hanno portato ad una ulteriore intensificazione dei servizi da parte delle forze dell'ordine. Il Pm che ha coordinato l'inchiesta e' Anna Benigni

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