Cronaca

Anziano viaggia contromano sulla tangenziale, tutti illesi nel frontale

Contromano per alcune centinaia di metri sulla Ss 714 Tangenziale di Pescara causando uno scontro frontale in cui ne' lui ne' l'altro conducente sono solo rimasti feriti. E' avvenuto questo pomeriggio ad un anziano alla guida della sua auto. Dall'area di servizio in territorio di Spoltore, si e' immesso lungo la carreggiata nord, sulla corsia contromano in direzione sud, andando a scontrarsi frontalmente con un'auto che procedeva nel senso corretto. Fortunatamente i due conducenti ne sono usciti illesi. 

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Pescara, gli over 65 sono il 52,2% dei residenti in centro

Immigrati, famiglie ristrette, anziani ma anche, a sorpresa, moltissimi giovani. E' l'identikit degli abitanti dei centri storici italiani che emerge dalla ricerca condotta dall'Ancsa (Associazione nazionale centri storici e artistici) in collaborazione con il Cresme. I dati, di fonte Istat, si riferiscono al 2011: nei 109 centri storici esaminati sono censiti 174.151 residenti stranieri, il 3,8% dei 4,57 milioni di stranieri residenti in Italia ma e' l'11% della popolazione residente nei centri storici. Nella parte di citta' non centro storico la percentuale di stranieri sulla popolazione e' pari al 7,9%, la media italiana e' 7,7%. Ovviamente anche qui la situazione si presenta a macchia di leopardo: nei centri storici di Modena, Roma, Brescia, Reggio Emilia, Prato un abitante su quattro e' straniero. Lo scenario muta nelle citta' che offrono poche chance di lavoro, come Taranto, Bari, Potenza, Brindisi, Enna: qui la percentuali di stranieri sono bassissime. Ma sono basse anche a Sondrio, a Bergamo Alta, Matera e Salerno. Gli over 65 sono pari al 22,6% della popolazione residente in centro, e' un valore alto - sottolinea l'indagine - ma inferiore a quello della popolazione anziana che risiede nella parte di citta' che non e' centro storico (22,8%) e non distante da quello medio nazionale (20,8%). Pescara, Treviso, Venezia e Siena hanno il maggior numero di anziani, nel centro storico del capoluogo abruzzese gli over 65 sono addirittura il 52,2% della popolazione residente. Palermo, Taranto, Modena e Grosseto sono invece le realta' dove il processo di "ricentralizzazione" si e' basato soprattutto sulle fasce demografiche piu' giovani e in eta' lavorativa. 

Nella Citta' Vecchia di Taranto, dove molte attivita' produttive sono state avviate da giovani, gli anziani sono diminuiti del 31,6%. "Certamente i centri storici si presentano come luoghi dove nascono pochi bambini - sottolinea la ricerca - ma se misuriamo la dinamica tra 2001 e 2011 della popolazione con meno di 15 anni, vediamo come siano in atto interessanti fenomeni di crescita in alcune realta'" ad esempio nel centro storico di Verbania i giovani sono cresciuti del 68,8%, a Prato del 67,8%, a Latina del 37,6%. Di contro il centro storico di Siracusa ha perso nel 2011 il 34,3% dei giovani che c'erano nel 2011, Brindisi il 31,6%, Foggia il 27,7%. Sud, quindi, grande protagonista della crisi delle nascite. Il 73% delle famiglie che abitano i centri storici dei comuni capoluogo e' di piccolissima dimensione, composta cioe' da uno o due persone. Il record lo detiene Roma, dove nel perimetro delle Mura Aureliane il 62% delle famiglie e' composto da una sola persona. Seguono Genova (58,7%), Bologna (58,3) e Perugia (57,9). Il Sud resta il baluardo della famiglia tradizionale: nelle citta' pugliesi si registra infatti la percentuale piu' bassa di famiglie uni-nucleari tra i 109 centri storici esaminati, tutte con percentuali attorno a 30%. Ma tutto il Mezzogiorno presenta ancora valori piu' contenuti rispetto a quelli del Centro-Nord anche se e' prevedibile che la situazione si adeguera' rapidamente.

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Bando Caregiver, Progetto Noemi: questa battaglia e’ stata vinta

"Dal mese di aprile lottavamo per avere queste risorse a bilancio. Avevamo chiesto in realta' una copertura di 280 mila euro, per ampliare la platea dei beneficiari, ma ci riteniamo comunque contenti, l'importante era attivare il bando nel piu' breve tempo possibile. Almeno questa battaglia e' stata vinta". A esprimere soddisfazione per l'approvazione dell'avviso per i 'Caregiver' e' l'Associazione Progetto Noemi, attraverso il suo presidente, Andrea Sciarretta, padre di Noemi, bimba di 5 anni di Guardiagrele affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1). Il Consiglio regionale martedi' scorso ha approvato all'unanimita' un emendamento alle legge relativa alla "Istituzione del servizio per l'assistenza alla famiglia, all'infanzia, alla maternita' e alla paternita' responsabili" con cui si destinano 200mila euro a favore dei familiari che devono assistere 24 ore su 24 minori in eta' pediatrica con disabilita' gravissime. Il bando del cosiddetti Caregiver 2017 e' stato pubblicato sul Bura ed entro fine anno saranno assegnate le risorse. Il bando assegnera' 10 mila euro l'anno netti "esclusivamente a favore di genitori conviventi, inoccupati o disoccupati, residenti nella regione Abruzzo" nel cui nucleo familiare "sono presenti soggetti in eta' pediatrica affetti da malattie rare, croniche, gravi e invalidanti e che necessitano di un'elevata intensita' assistenziale di cure tempestive, intensive e continue da parte dei familiari stessi". Ci saranno 10 giorni di tempo a partire da oggi per fare domanda, dunque fino al 23 dicembre prossimo. Il contributo e' compatibile con altri benefici e servizi fruiti. Il 70% del contributo sara' assegnato in acconto, il 30% restante a seguito della presentazione di una relazione semestrale trasmessa al Servizio regionale competente da parte del Servizio Sociale del Comune che ha in carico il minore, nella quale si attesti la permanenza dei requisiti che hanno dato luogo alla concessione del contributo. Con 200 mila euro a disposizione e assegni fissati a 10 mila euro i potenziali beneficiari, pero', non potranno essere piu' di 20.

"Certo, il budget dovrebbe essere ben superiore - ribadisce Sciarretta - i potenziali beneficiari sono infatti molto superiori ai 20 che potranno essere soddisfatti, ma evidentemente piu' di questo la Regione non riesce a fare per il settore del sociale. Ci auguriamo che nei prossimi anni si riesca a garantire una copertura adeguata, e soprattutto il nostro auspicio e' di non essere costretti a una battaglia estenuante come avvenuto anche quest'anno, per ottenere quello che in fondo e' un nostro diritto". Nel gennaio scorso era stata approvata la legge sui 'caregiver', su iniziativa del consigliere regionale di opposizione Mauro Di Dalmazio (Abruzzo futuro), ma la legge e' rimasta senza copertura e quindi inattuata. 

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Terzo colpo in un mese lungo la superstrada Teramo-Mare

Hanno usato l'acetilene per compiere il terzo colpo in un mese alla stazione di servizio Q8 di Terrabianca, lungo la superstrada Teramo-Mare. Il boato dell'esplosione che, verso le 3.30, ha fatto saltare la cassaforte non e' stato forte abbastanza, pero', da svegliare i camionisti che dormivano nei loro mezzi nell'area di sosta del distributore. Stavolta la banda ha preso di mira la cassa automatica dove il personale versa il denaro alla chiusura dell'esercizio. Ieri sera c'erano poco piu' di 1.200 euro, i ladri li hanno presi, lasciando cadere solo qualche banconota bruciata. Ingenti i danni alla struttura. La stazione di servizio Terrabianca e' stata presa di mira gia' il 20 novembre scorso, quando fu rapinata la commessa del bar annesso all'area di servizio, aggredita da un uomo incappucciato che si fece consegnare 30mila euro, e il 4 dicembre, con un bottino di oltre diecimila euro.

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Processo per il bimbo morto sul campo di calcio a Pineto, sentenza a febbraio

Nuova udienza in Tribunale a Teramo per il processo con rito abbreviato per la morte di Marco Calabretta, il bimbo di 9 anni di Pineto stroncato da una fibrillazione ventricolare dopo aver avuto un malore sul campo sportivo della cittadina costiera; imputato per omicidio colposo un medico del 118. Come disposto dal gup Domenico Canosa e' stato riascoltato l'infermiere che si trovava sulla prima ambulanza (il medico arrivo' infatti 7-8 minuti dopo a bordo di un secondo mezzo), che aveva dichiarato in una precedente udienza come in realta' il defibrillatore fosse stato usato e come fosse stato proprio quest'ultimo, non rilevando le condizioni, a non far partire la scarica elettrica. Circostanza confermata anche oggi, quando sono stati ascoltati anche i due allenatori che si trovavano quel giorno sul campo di calcio e uno dei due consulenti della Procura, il medico cardiologo che ha collaborato alla perizia. La Procura aveva chiesto l'archiviazione per il medico, finito poi a processo su imputazione coatta disposta dal gip. Il processo e' stato aggiornato a febbraio. 

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Record di trapianti al rene all’Aquila, 51 nel 2017 

Record di trapianti di rene all'ospedale di L'Aquila dove quest'anno si e' toccata quota 51, il numero piu' alto in assoluto in 16 anni di attivita'. Si tratta di un picco nettamente superiore al 2002, anno che finora aveva marcato il primato, quando i trapianti di rene furono 43. L'anno che sta per concludersi e' stato quindi assai fruttuoso, segnato dalla grande generosita' delle famiglie dei donatori e dal consueto impegno di tutto l'apparato del centro regionale trapianti Abruzzo e Molise che ha sede all'ospedale di L'Aquila. Dei 51 trapianti di rene 49 sono stati effettuati con prelievo da cadavere e gli altri 2 da donatore vivente. Nonostante la grande soddisfazione per i positivi 'numeri' dell'attivita' trapiantologica nel 2017 occorre continuare a incentivare la campagna pro-donazione perche' c'e' un crescente bisogno di organi non solo per il trapianto dei reni (che si effettua all'Aquila) ma anche per fegato, cuore e polmoni che invece, dopo il prelievo nel capoluogo regionale, vengono trapiantati in altre regioni. A tale proposito, domani e dopodomani, in ospedale, 40 rianimatori e coordinatori aquilani e di ospedali abruzzesi e molisani parteciperanno al corso di formazione per analizzare vari aspetti, tra cui l'alto numero di opposizioni (i rifiuti al momento di donare gli organi), molto forti in particolare per i tessuti oculari. "La 'cultura' della donazione va piu' che mai sostenuta anche per incidere su alcune criticita' che riducono la possibilita' di fare trapianti, tra cui le opposizioni (cioe' i rifiuti) dei familiari al momento di concedere l'autorizzazione al prelievo - spiegano i medici. Nel 2017 i no alla donazione sono stati particolarmente alti per i tessuti oculari con quasi il 40% dato superiore, anche se di poco, alla media nazionale. Uno degli aspetti che verra' analizzato, in collaborazione con la Banca degli occhi, durante l'annuale corso di formazione, da titolo: "Incontro della rete trapiantologica', riservato alle figure dei coordinatori locali degli ospedali e dei rianimatori di Abruzzo e Molise. La formazione saranno seguite da una tavola rotonda con le associazioni di volontariato Aido, Aned e Antr, con cui la Asl lavora congiuntamente per incentivare la diffusione del messaggio della donazione. 

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Scontri dopo la partita Vastese-Campobasso, Daspo per 7 ultras molisani

 Nei confronti di sette tifosi del Campobasso, in eta' compresa tra i 24 e 36 anni, su richiesta del Commissariato di Vasto, il questore di Chieti, Raffaele Palumbo, ha emesso il divieto di accedere alla manifestazioni sportive (Daspo) per i prossimi tre anni. Il provvedimento e' stato adottato a seguito dei riscontri filmati relativi agli incidenti avvenuti lo scorso 3 dicembre, all'esterno dello stadio Aragona, al termine della partita tra Vastese e il Campobasso, valevole per il campionato nazionale di serie D. A fine partita sono stati registrati scontri all'altezza della rotonda sulla circonvallazione Istoniense quando, nonostante la presenza della polizia, c'e' stato contatto tra le due tifoserie con il lancio di bottiglie e il danneggiamento di un'auto in sosta. Alcuni dei responsabili degli scontri sono stati identificati, si tratta di P.S. 29 anni, D.A.C. (24), T.M. (30), G.L. (26), G.A. (36), I.D. (36) e L.V. (25). 

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Izs di Teramo confermato ente formatore per l’Europa sul benessere animale

 Sara' ancora una volta l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise (Izsam) a occuparsi di formare le Autorita' Nazionali Competenti degli Stati membri dell'Unione Europea e di alcuni Paesi terzi, in materia di benessere animale, nell'ambito del programma europeo "Better Training for Safer Food" (BTSF). L'Istituto, in partenariato con l'Universita' degli Studi di Milano, si e' aggiudicato la gara del valore di circa 1,8 milioni di euro, per la fornitura di 12 corsi di formazione da erogare in Europa nel biennio 2018-2019, con possibilita' di rinnovo per l'erogazione di altrettanti corsi nel biennio successivo, dando cosi' continuita' per un ulteriore quadriennio a un'attivita' cominciata nel 2007 quando il programma BTSF era agli albori. La Commissione Europea ha scelto la proposta presentata dall'Istituto di Teramo giudicandola "convincente rispetto alla capacita' di raggiungere gli obiettivi formativi attesi" e assegnando il punteggio di 100/100. "Il sistema di assicurazione della qualita' - si legge nella valutazione del progetto - e' molto ben descritto e le misure di emergenza per fronteggiare eventi inattesi dimostrano chiaramente l'elevato livello di preparazione dell'Istituto"

La Commissione, inoltre, ha valorizzato come 'asset' l'ampia varieta' di metodi e strumenti e l'utilizzo di contenuti multimediali. "E' un risultato molto soddisfacente, giunto dopo un processo di valutazione durato 8 mesi - ha commentato il prof. Mauro Mattioli, Direttore Generale dell'Istituto - questo incarico qualifica il nostro Istituto come unico fornitore di formazione in tema di benessere animale agli Stati membri della Commissione Europea. Commissione che ha giudicato le metodologie didattiche definite di elevatissima qualita' e grande accuratezza. Altrettanto valida e' stata ritenuta la capacita' di mettere insieme un panel di esperti tecnici con competenze ampie e consolidate, proveniente da 10 Paesi europei e in grado di rappresentare tutte le voci che compongono l'articolato sistema vigente in Europa per la protezione degli animali da reddito: Autorita' competenti, Universita' e Centri di ricerca, Istituti e Organizzazioni di natura pubblica e privata". A partire dal 2018 e per altri due anni, l'IZS dell'Abruzzo e del Molise realizzera' i 12 corsi in 11 diverse sedi situate in 8 Paesi dell'Unione Europea.

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Dog Village, delegazione del Sud Africa in visita per studiare le best practices di Montesilvano

«Ancora una volta il Dog Village di Montesilvano viene preso in esame come modello virtuoso, punto di riferimento a livello internazionale, le cui best practices sono esportabili. E’ un grande onore per noi ricevere queste dimostrazioni di stima che rappresentano il riconoscimento al grande lavoro svolto da Carmelita Bellini, Gabriele Bettoschi, Anna Maria Di Febo e da tutti i preziosissimi volontari». A dichiararlo è l’assessore al Benessere Animale Deborah Comardi che questa mattina ha accolto, nel Dog Village, una delegazione proveniente dal Sud Africa. Accompagnati da Cristina Rapagnà,  Greta Berteselli, del laboratorio relazione uomo-animale e benessere animale dell’Istituto Zooprofilattico di Teramo, hanno visitato il Dog Village, Dr. Johannes Shoopala, Vice Capo Ufficio Veterinario del Ministero dell’Agricoltura della Namibia; Dr. Moshe Mathonsi, Vice direttore di Igiene Veterinaria, dipartimento dell'Agricoltura Forestale e della Pesca, Dr. Quixi Sonntag, docente e team leader della facoltà di Veterinaria dell’Università di Pretoria e  Dr. Nenene Qekwana, docente della facoltà di Veterinaria dell’Università di Pretoria. La visita rientra nell’ambito del progetto “One Health” che ha visto l’attivazione di un gemellaggio tra l’Istituto Zooprofilattico di Teramo con il Sud Africa, volto ad effettuare formazione sul randagismo.

«Con la visita, i rappresentanti del Ministero e i veterinari -  dichiara l’assessore Comardi -  hanno potuto constatare da vicino le modalità organizzative del canile di Montesilvano nel quale il benessere animale è al primissimo posto. Qui i  cani sono liberi di scorrazzare, nell’ampio parco di cui la struttura è dotata».

Particolarmente soddisfatta la delegazione che ha sottolineato l’elevata qualità del cibo che viene dato agli animali presenti, nonché le condizioni igieniche e di comfort per tutti i cani.

La visita della delegazione del Sud Africa si aggiunge a quelle già effettuate da studiosi provenienti dal Belgio, dalla Serbia, da Tunisi. Proprio da quest’ultima visita è stato sviluppato anche un Congresso Internazionale incentrato sul Benessere Animale e organizzato dalla Scuola nazionale di medicina veterinaria di Sidi Thabet, a Tuinisi che ha visto il caso del Dog Village al centro di una sessione di lavoro, nella quale sono state illustrate le modalità organizzative.

«Montesilvano è sempre più, grazie al suo canile comunale, fondato e gestito dal Dog Village, un polo culturale sociale, non solo a livello locale,  per la diffusione  di un corretto rapporto uomo-animale, vero strumento di lotta al randagismo – ha dichiarato Cristina Feriozzi, vice presidente Dog Village -. Il canile Dog Village  garantisce oltre al benessere animale, il supporto alla cittadinanza per  tutte le problematiche di gestione e integrazione degli animali d’affezione ed è oggi un modello di riferimento per gli altri Paesi». «La nostra associazione – ha concluso Carmelita Bellini, presidente Dog Village - ha dimostrato concretamente come  un canile non debba mai essere un luogo di segregazione e di tristezza, un  inutile costo per la società. La nostra forza è di riuscire ad incentivare  la cultura di corrette adozioni, grazie anche ai nostri volontari e la formazione costante che ricevono. Non a caso oggi abbiamo avuto la visita di 40 ragazzi dell’Istituto Mecenate».  

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Rapporto Ispra, in 34 citta’ superato limite Pm10

Il livello di inquinamento nelle citta' italiane e' preoccupante. Le polveri sottili (Pm10) sono ancora oltre la norma in molte citta' italiane: al 10 dicembre 2017, il valore limite giornaliero e' stato oltrepassato in 34 aree urbane, gran parte di queste localizzate nel bacino padano. Torino e' la citta' con il numero maggiore di superamenti giornalieri (103). Situazione ancora piu' critica per l'ozono: nella stagione estiva, sempre 2017, ben 84 aree urbane vanno oltre l'obiettivo a lungo termine. Nel 2016 il limite annuale per l'NO2 (biossido di azoto) e' stato superato in 21 aree urbane, mentre va meglio per il Pm2,5 (25 g/m): solo 7 citta' superano il limite annuale. Questi i dati relativi all'aria, aggiornati al 10 dicembre 2017 e contenuti nella XIII edizione del Rapporto Ispra sulla qualita' dell'ambiente urbano, presentato questa mattina a Roma. Il report, che porta la firma del Sistema nazionale per la protezione dell'ambiente (Snpa), raccoglie i dati relativi a 119 aree urbane attraverso dieci aree tematiche: fattori sociali ed economici, suolo e territorio, infrastrutture verdi, acque, qualita' dell'aria, rifiuti, attivita' industriali, trasporti e mobilita', esposizione all'inquinamento elettromagnetico ed acustico, azioni e strumenti per la sostenibilita' locale, descrive la qualita' delle vita e dell'ambiente nelle citta' italiane.

Nel rapporto sulla Qualita' dell'Ambiente Urbano, presentato questa mattina a Roma si legge che nel 2016 si sono registrati piu' incidenti, ma meno vittime sulle strade. Rispetto al 2015, nei 119 comuni, nonostante l'aumento degli incidenti (+0,5%) e dei feriti +(0,3%), il numero dei morti scende del 9,7%, a fronte di una diminuzione nazionale che supera il 4%. Il numero piu' alto di incidenti ogni 1.000 autovetture circolanti si rileva a Genova (oltre 15 incidenti ogni 1.000 autovetture circolanti), seguita da Firenze (13,4) e Bergamo (13). Il comune con il valore piu' basso e' quello di Aosta con 1,4 incidenti ogni 1.000 autovetture circolanti. In linea generale e nel lungo periodo (2007-2016), calano gli incidenti stradali nei 119 comuni passando da 112.648 a 81.967 (-27,2%). Su 119 comuni analizzati dal rapporto, 85 risultano caratterizzati da frane, mentre 34 ricadono prevalentemente in aree di pianura. Complessivamente sono state censite 23.729 frane con una densita' media sul territorio dei 119 comuni di 1,12 frane per chilometro quadrato (sia frane attive che non). Alcuni comuni ne hanno piu' di 9 per chilometro quadrato (Lecco, La Spezia, Lucca, Cosenza e Sondrio), mentre 14 presentano una densita' compresa tra 3 e 9 frane (Pistoia, Torino, Vibo Valentia, Livorno, Ancona, Genova, Bologna, Bolzano, Fermo, Perugia, Catanzaro, Pesaro, Campobasso e Massa). Dal 1999 al 2016, nei comuni in esame sono in atto 384 interventi urgenti per la difesa del suolo gia' finanziati, per un ammontare complessivo delle risorse stanziate di circa 1 miliardo e 476 milioni di euro. Le citta' che hanno ricevuto i maggiori contributi statali per la messa in sicurezza e la riduzione del rischio idrogeologico sono in assoluto Genova (354,52 milioni), Milano (171,06 milioni) e Firenze (106,18 milioni), mentre, tra i comuni che hanno il maggior numero di interventi finanziati spiccano il comune di Lucca con 21 interventi, seguito da Vibo Valentia (15), Terni (13), Genova e Messina con 12 interventi e dalle citta' di Milano, Firenze e Roma con 10. Le citta' che con il maggior numero di interventi gia' conclusi e' Lucca con 21 interventi, seguita dai comuni di Terni (13) e Messina (12). Le piu' alte percentuali di suolo consumato rispetto alla superficie territoriale si raggiungono, al 2016, a Torino 65,7%, Napoli 62,5%, Milano 57,3% e Pescara 51,1%. Tra il 2012 e il 2016 e' la citta' di Roma, con oltre 13 milioni di euro all'anno a sostenere i costi massimi piu' alti in termini di perdita di servizi ecosistemici, seguita da Milano con oltre 4 milioni di euro all'anno

Il 90,4% delle acque di balneazione, si legge ancora nel rapporto Ispra, e' classificato come eccellente e solo 1,8% come scarso. Su 82 province, 50 detengono solo acque eccellenti, buone o sufficienti e, in particolare, 26 hanno tutte acque eccellenti. In generale, comunque, il numero di acque eccellenti supera l'80% del totale provinciale in 65 casi. La presenza della microalga potenzialmente tossica, Ostreopsis ovata, durante la stagione 2016, e' stata riscontrata almeno una volta in 32 province campione su 41, anche con episodi di fioriture, mentre il valore limite di abbondanza delle 10.000 cell/l e' stato superato almeno una volta in 17 province. In un caso e' stato emesso il divieto di balneazione (Ancona) come misura di gestione a tutela della salute del bagnante. Le percentuali di verde pubblico sulla superficie comunale restano piuttosto scarse, con valori inferiori al 5% in 96 dei 119 citta' analizzate, compresi i 3 nuovi comuni inclusi per la prima volta nel campione di quest'anno, nei quali il verde pubblico non incide piu' del 2% sul territorio. Solo in 11 aree urbane, prevalentemente del Nord, la percentuale di verde pubblico raggiunge valori superiori al 10%; i piu' alti si riscontrano nei comuni dell'arco alpino, in particolare a Sondrio (33%) e a Trento (29,7%). La scarsa presenza di verde si riflette ovviamente sulla disponibilita' pro capite, compresa fra i 10 e i 30 m2 /ab nella meta' dei comuni (compresa Guidonia Montecelio). A Giugliano in Campania, invece, si registra il valore minimo (2,2 m2 /ab). In linea generale, le aree urbane "piu' verdi" sono quelle con una significativa presenza di aree protette: Messina, Venezia, Cagliari e L'Aquila. Un dato interessante che emerge dal rapporto Ispra e' che diminuiscono le aree agricole, altro importante tassello dell'infrastruttura verde comunale: il trend della superficie agricola utilizzata negli ultimi 30 anni e' negativo in ben 100 dei 119 comuni indagati, con valori percentuali compresi tra il -1,4% di Viterbo e il -83,7% di Cagliari. Le installazioni AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) statali e regionali presenti nei 119 comuni, ammontano a 938 (comprese quelle non operative ma con autorizzazione vigente) e sono situate in particolare nelle citta' di Forli', Cesena, Ravenna, Modena, Prato, Brescia, Venezia, Verona e Torino. In particolare, sono 46 le installazioni AIA statali concentrate soprattutto a Venezia (7), Ravenna (7 di cui 6 operative), Brindisi (5), Taranto (4), Ferrara e Mantova (3). In particolare, la presenza maggiore di centrali termiche si rileva a Venezia (4), di impianti chimici a Ravenna (4 di cui 3 operativi). L'unica acciaieria integrata sul territorio nazionale e' nel comune di Taranto. Le installazioni AIA regionali sono invece 892 e vedono la citta' di Forli' con il maggior numero di impianti (pari a 58 di cui 44 operativi) seguita da Ravenna (50 di cui 46 operativi), Prato (47) e Cesena (45 di cui 36 operativi).

 Sostanzialmente stabile, rispetto all'anno passato, il tasso di crescita delle imprese a livello provinciale, anche se, nel 2016, il saldo e' positivo +0,7%. Il tasso di natalita' delle imprese del 6% e' il piu' basso degli ultimi dieci anni e quello di mortalita' del 5,3% conferma il rallentamento delle cessazioni registrato negli ultimi due anni (5,4% nel 2015 e 5,6% nel 2014). Sono gli imprenditori under 35, quelli stranieri e le imprenditrici donne che hanno contribuito al saldo positivo con una crescita rispettivamente del 10,2%, del 4,1% e dell'1%. Sul piano dell'inquinamento delle auto, si rileva che e' ancora alto il numero delle auto euro 0: anche se in calo rispetto al 2015 di quasi 640 mila vetture, il numero delle auto da euro 0 ad euro 2 rimane ancora troppo alto, quasi 10 milioni, sugli oltre 37 totali. Nel 2016, e' Napoli a presentare la quota piu' alta (28,3%) di auto intestate a privati appartenenti alla classe euro 0, contro una media nazionale del 10,1%. Varia poco invece, la composizione del parco per tipo di alimentazione rispetto all'anno precedente: Trieste, Como e Varese a continuano a detenere la quota piu' alta di auto alimentate a benzina, intorno al 70%, contro circa il 26-28% di autovetture a gasolio, mentre ad Isernia, Andria e Sanluri, circolano essenzialmente vetture a gasolio (dal 50 al 54% circa). Dal 2012 al 2016 il parco auto alimentato a Gpl a livello nazionale segna un +18,8%, con Parma e Lanusei che raggiungono le variazioni positive piu' alte, superiori al 40%, contro Villacidro e Sanluri che riportano, invece, contrazioni rispettivamente del 16 e 15%. Alle Marche, in particolare a Macerata, Fermo e Ancona, soprattutto grazie alla presenza di numerosi distributori in una limitata estensione territoriale, spetta il primato delle auto a metano circolanti (dal 13 al 18% circa). Secondo l'Organizzazione mondiale della sanita', un'insufficiente attivita' fisica e' associata in Europa a circa 1 milione di morti l'anno. Spostarsi regolarmente a piedi e in bicicletta per 150 minuti a settimana con attivita' fisica di intensita' moderata, riduce per gli adulti tutte le cause di mortalita' di circa il 10%. Da questo presupposto e' nato il focus del rapporto "Citta' a piedi", quest'anno dedicato, appunto, alla mobilita' pedonale. Diversi i temi trattati tra cui il legame tra mobilita' attiva e lavoro agile: i risultati dell'esperienza "Giornata del lavoro agile", istituita dal Comune di Milano, mostrano nel 2016 un risparmio nei tempi di spostamento di 106 minuti a persona.

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