Cronaca

Dal Consiglio regionale 36 mila euro per le borse studio Unite 

Una convenzione per la concessione triennale di borse di studio ai laureati nell'Universita' di Teramo per lo studio, la ricerca e la produzione di contributi su temi di interesse del Consiglio regionale rispetto alle funzioni assegnate dall'Unione Europea. A firmarla oggi a palazzo dell'Emiciclo il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, e il prorettore vicario, Dino Mastrocola. Le borse di ricerca, di 4.000 euro ciascuna all'anno per 3 anni, per complessivi 36 mila euro, saranno assegnate attraverso il relativo bando emesso dal Consiglio assieme all'Ateneo a partire dal 2018 e permetteranno di accrescere il livello di conoscenza delle normative vigenti, con particolare riferimento a quella europea. Inoltre, l'Universita' consentira' la partecipazione a titolo gratuito a corsi o lezioni su temi di interesse giuridico ed europeo ai dipendenti del Consiglio che, a loro volta potranno svolgere presso l'Universita' stessa azioni formative aventi per oggetto anche la divulgazione dei processi normativi nella formazione pratica. Di Pangrazio ha evidenziato il "rapporto aperto del Consiglio regionale con le nostre tre universita'. Queste tre borse di studio si aggiungono alle altre convenzioni con le Universita' dell'Aquila e di Pescara-Chieti per favorire l'accesso dei giovani a programmi di alta formazione presso prestigiose universita' estere, come nell'ultimo caso di 9 mila euro stanziati a una studentessa pescarese entrata a Oxford". "Sembrano pochi soldi - ha aggiunto - ma dietro ci sono la passione e l'entusiasmo dei ragazzi, del mondo accademico e di quello politico. Sono piccoli risultati che danno soddisfazione al lavoro di un giorno e di un anno". "Nei rinnovi di solito si prende atto della soddisfazione reciproca delle parti interessate", ha rilevato Mastrocola. Alla conferenza stampa hanno partecipato anche il presidente della quarta commissione consiliare (Cultura) Luciano Monticelli e il professore teramano Andrea Ciccarelli. 

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Nasconde 5 kg di droga in casa, arrestato albanese a Montesilvano

E' stato trovato in possesso di cinque chilogrammi di marijuana e arrestato dai Carabinieri a Montesilvano. In manette e' finito un albanese di 32 anni, accusato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri lo monitoravano da alcuni giorni e ieri pomeriggio e' scattato il controllo, con contestuale perquisizione dell'abitazione del giovane. Oltre ai cinque chili di marijuana imballata, i militari dell'Arma della Compagnia di Montesilvano in casa hanno trovato un cofanetto contenente una singole dose di droga di circa due grammi, un bilancino di precisione e tre banconote contraffatte di cinquanta euro. Il giovane deve rispondere anche di introduzione nello stato di banconote false. 

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Cda Università d’Annunzio delibera nuove convenzioni internazionali

Il Consiglio di Amministrazione dell'universita' ''Gabriele d'Annunzio'' di Chieti-Pescara, riunitosi oggi in seduta ordinaria su convocazione e sotto la presidenza del rettore Sergio Caputi ha dato il via libera alle nuove convenzioni internazionali con il Politecnico di Tirana in Albania, la University di Lincoln nel Regno Unito, e la University of Mohamed V di Rabat in Marocco. Approvato, inoltre, il bando per i fondi destinati alle iniziative culturali e sociali promosse dagli studenti che si svolgeranno nel 2018. ed ha deliberato su corsi di studio, dottorati di ricerca, provvedimenti didattici e al reclutamento di nuovi docenti attraverso le modalita' previste dalla normativa vigente. E' stato inoltre ratificato l'accordo transattivo con l'ex direttore generale Filippo Del Vecchio che era stato ''licenziato'' nei mesi scorsi in seguito al provvedimento di interdizione dai pubblici uffici emesso nei suoi confronti e nei confronti dell'ex rettore Carmine Di Ilio nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Chieti per abuso d'ufficio. Il Cda ha anche ha deciso di restituire ai Dipartimenti universitari la completa autonomia amministrativa per agli acquisti: ora comprende anche la fase relativa ai pagamenti dei mandati che era stata precedentemente centralizzata. Il Cda ha, infine, preso atto dello studio di fattibilita' relativo ai lavori di adeguamento e messa in sicurezza delle strutture universitarie esistenti nei due Campus di Chieti e di Pescara. E ha deciso di procedere alle necessarie verifiche, riservandosi di avviare le successive fasi della progettazione esecutiva e della realizzazione delle opere necessarie, per le quali si prevede una spesa complessiva di circa 20 milioni di euro.

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Maxi carico di eroina, condannati tre albanesi

Tre albanesi sono stati condannati con il rito abbreviato dal gup del Tribunale di Chieti Andrea Di Berardino per detenzione di sostanze stupefacenti con l'aggravante del quantitativo ingente: si tratta di Armando Greca di 25 anni, Moris Greca (19) e di una donna, Amendea Jaupaj (21). I primi due sono stati condannati a otto anni di reclusione ciascuno e 80 mila euro di multa, la donna a sette anni e 60 mila euro. I fatti risalgono allo scorso mese di aprile. Secondo l'accusa, formulata dal sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giuseppe Falasca i tre detenevano in un appartamento di Francavilla al Mare oltre 9 chilogrammi e cento di eroina suddivisa in 18 involucri e 880 grammi di cocaina confezionata in due involucri. I due uomini sono inoltre accusati di aver trasportato lo stupefacente: in particolare Armando Greca quale autore materiale del trasporto della cocaina a bordo di un'auto e Moris Greca di aver fatto da staffetta, su un'altra auto, per segnalare la presenza di pattuglie delle forze dell'ordine.

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Scassinano stazione servizio con mola, 3 romeni arrestati

 Tre romeni sono stati arrestati la notte scorsa per furto aggravato dalla Polizia stradale di Lanciano e di Chieti dopo avere scassinato la colonnina Self Service di una stazione di servizio lungo la Fondovalle Sangro nel territorio di Atessa. I tre, definiti 'veri professionisti' in una conferenza stampa a Chieti, cui hanno partecipato Questore Raffaele Palumbo, comandante del distaccamento della Polizia stradale di Lanciano, Renato Menna, e sostituto commissario Marco Polidoro della Polstrada di Chieti, hanno prima fatto un sopralluogo nell'area di servizio quindi sono riusciti a neutralizzare un sofisticato sistema di allarme a protezione dell'impianto allacciandosi per l'elettricita' ad un pozzetto e usando una mola per scassinare la colonnina ed aprire la piccola cassaforte che si trovava al suo interno ed in cui erano contenuti circa 735 euro. I tre si sono quindi allontanati a bordo di una Lancia Lybra ma nel frattempo un cliente della stazione di servizio aveva segnalato al 113 l'avvenuto furto. I fuggitivi sono stati intercettati da una pattuglia che ha loro intimato l'alt ma la Lancia non si e' fermata. Tuttavia il terzetto e' stato bloccata da un'altra pattuglia della stradale che nel frattempo si era posizionata all'altezza del territorio di Fossacesia. I tre durante la fuga si sono disfatti di uno zaino contenente parte degli arnesi utilizzati per lo scasso, mentre si erano gia' diviso il bottino. 

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‘Il rettore D’Amico non si dimette’

"Assolutamente no" alle dimissioni da rettore dell'Universita' di Teramo di Luciano D'Amico dopo la chiusura delle indagini a suo carico per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, per il doppio incarico anche come presidente di societa' regionali dei trasporti, mentre "non ci sono impedimenti a continuare l'attivita'" di rettore senza ricorrere, quindi, a un'autosospensione dalla carica. Ad assicurarlo oggi, rispondendo ai cronisti a margine di una conferenza stampa, il pro rettore vicario dell'ateneo teramano Dino Mastrocola. All'evento, relativo a una collaborazione con il Consiglio regionale, era atteso lo stesso D'Amico che, pero', non si e' presentato per cause non chiarite. "Ogni approfondimento alle questioni quotidiane dell'Universita' e' benvenuto - ha detto - Penso che il professor D'Amico, e non devo essere io a dirlo, avra' l'occasione di chiarire qualunque tipo di accusa, com'e' gia' stato fatto a diversi livelli, attraverso l'Avvocatura dello Stato e anche la Corte dei conti". Su come avverrebbe la possibile restituzione dei fondi percepiti, qualora le accuse fossero dimostrate in tribunale, Mastrocola ha detto "Non lo so dire, sara' una questione da verificare. E' stata notificata la fine delle indagini, e' tutto da fare". Il pro rettore ha spezzato una lancia in favore di D'Amico facendo notare che "negli ultimi 5 anni sotto la sua guida, l'Universita' ha fatto passi eccezionali: abbiamo aumentato gli iscritti, aumentato gli addetti, sono state ridotte le sedi e messe in atto iniziative impressionanti per gli studenti - ha aggiunto - direi che possiamo vivere con orgoglio quello che abbiamo fatto e non abbiamo paura di scoprire nessuna carta. Spero che le indagini vadano avanti per dimostrare la nostra assoluta trasparenza e linearita'"

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Abruzzo, il 2 dicembre si comincia a sciare a Roccaraso

Sabato 2 dicembre, comincerà la stagione sciistica sulle piste del comprensorio Skipass Alto Sangro, il più grande dell'appennino con oltre 110 chilometri di piste. Comincerà sui tracciati dell'Aremogna dove il grande sforzo messo in campo dagli operatori con l'utilizzo dell'innevamento programmato, permetterà di aprire alcune piste. Sicuramente si potrà sciare sulle piste del "Pallottieri" e si potrà utilizzare la manovia. Potrebbero però esserci altre sorprese, sia per il lavoro svolto con l'innevamento programmato, sia per la perturbazione attesa nelle prossime ore. In queste condizioni le tariffe dello skipass saranno ovviamente ridotte. "Partiamo in anticipo rispetto a tutti e lo facciamo grazie alla capacità dei nostri operatori e agli investimenti fatti per potenziare l'innevamento programmato - ha spiegato il presidente del Consorzio Skipass Alto Sangro, Bonaventura Margadonna - nei prossimi giorni contiamo di dare altre notizie positive agli amanti dello sci che frequentano il nostro comprensorio sia sul numero delle piste a disposizione, sia sulle stazioni di Pizzalto e Monte Pratello dove siamo in azione con l'innevamento programmato".

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Il figlio di Riina trasferito nel carcere di Vasto

Stop alla liberta' vigilata a Padova per Giuseppe Salvatore Riina. L'informativa della Dda di Venezia, che ha documentato come il quarantenne corleonese fecesse vita tutt'altro che ristretta nella citta' euganea, tra droga e contatti con i pusher, ha convinto il Tribunale di Sorveglianza a revocare la misura per il terzogenito del 'Capo dei Capi', disponendo per lui un anno in colonia di lavoro, fuori dal Veneto. Riina jr, in serata, ha lasciato Padova, scortato dalla Polizia, per raggiungere il carcere di Vasto , dove dovra' trascorrere un anno nella sezione lavoro. Il figlio terzogenito di Toto' Riina e' stato prelevato nel pomeriggio dalla sua casa, nel quartiere Arcella, e portato in Questura. Da qui, dopo gli adempimenti legati alla nuova misura di sicurezza, e' stato preso in consegna dagli agenti per il trasferimento nell' istituto di pena abruzzese. Secondo le indagini e le intercettazioni della Dda e della squadra mobile di Venezia - agli atti i tabulati di 279 telefonate con gli spacciatori - Salvo Riina avrebbe violato sistematicamente il regime di liberta' vigilata, mostrando "un palese disinteresse" per le prescrizioni impostegli dopo aver scontato otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Gli investigatori avrebbero documentato decine di cessioni di cocaina di spacciatori tunisini al figlio dell'ex Capo di Cosa Nostra, alcune avvenute anche in piena notte. Riina jr era stato pedinato per circa un anno dagli investigatori, che avevano potuto documentarne i frequenti contatti con spacciatori e pregiudicati. Alla fine la relazione della Polizia non ha lasciato dubbi al Tribunale sulla "pericolosita' sociale" del figlio di Toto' 'U' curtu'. Il giudice Linda Arata ha accolto in parte le richieste della Procura di Padova, che aveva sollecitato per Salvuccio una misura di tre anni in casa di lavoro. L'avvocato difensore, Francesca Casarotto, aveva domandato invece che venisse semplicemente prolungata la liberta' vigilata. Riina junior si trova a Padova dal 2012, sottoposto ad un regime di sicurezza che lo obbliga a vivere in citta' restando in casa dalle 22 alle 6 del mattino, e a svolgere attivita' di volontariato. Il Tribunale di Sorveglianza si e' occupato di lui gia' all'inizio di ottobre, accogliendo - dopo averla respinta una prima volta a giugno - la richiesta di poter incontrare il padre Toto', malato, in carcere a Parma, dove il boss era poi deceduto il 17 novembre

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Gravi carenze di personale infermieristico negli ospedali della Asl di Pescara

Grave carenza di infermieri e operatori socio sanitari nelle unità operative di Geriatria, Ortopedia, Chirurgia I e Chirurgia Vascolare. Il rapporto tra personale e pazienti, che secondo uno studio recente dovrebbe essere di uno ogni sei degenti, in questi reparti dell’ospedale civile sale addirittura a un infermiere ogni 15 o 18 pazienti. Lo denuncia Irene Rosini, recentemente confermata alla presidenza del collegio IPASVI di Pescara.
A pochi giorni dalle elezioni per il rinnovo del collegio provinciale, rinnovato per un terzo, in seguito alla fiducia espressa da 465 votanti su 733, sono stati esposti all’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci i dati allarmanti sul personale impiegato nelle unità operative della Asl di Pescara. Il collegio provinciale Ipasvi, in virtù del suo mandato istituzionale, a tutela della salute dei cittadini e degli infermieri, ha posto l’accento su “uno stato di precarietà assistenziale” in tutta la Asl, compresi i presidi di Penne e Popoli. “E’ diventata purtroppo una consuetudine – ribadisce Irene Rosini, presidente del collegio IPASVI di Pescara – assistere al sovraccarico di pazienti nelle unità operative di Geriatria, Ortopedia, Chirurgia I e Chirurgia Vascolare. Il personale infermieristico e socio sanitario riesce appena a garantire il minimo bisogno assistenziale. E a volte con grande difficoltà neppure quello. Al di là di chi sia la responsabilità, le istituzioni preposte devono impegnarsi affinché sia garantita un’assistenza efficace ed efficiente, che risponda ai bisogni di salute dei cittadini e faccia lavorare in sicurezza gli operatori”.
“Alcune unità operative come Geriatria, Ortopedia, Chirurgia Vascolare e annessa Chirurgia I – sottolinea Irene Rosini – presentano un rapporto tra infermiere e paziente pari a 1/15 o 1/18. Sono dati allarmanti, ben lontani da quel rapporto ottimale di 1/6, necessario per garantire un’assistenza adeguata e un basso rischio di mortalità. L’unità operativa di Geriatria, ad esempio, ha costantemente un tasso di occupazione del 136%. È il segno probabilmente di una mancata risposta assistenziale sul territorio, difficilmente imputabile ai cittadini. Questa situazione umilia e ferisce chi la subisce e mortifica la professionalità dei tanti infermieri che in questo contesto organizzativo si difendono come possono. Il diritto alla salute e alla sicurezza delle cure, previsto dalla Legge Gelli 24/2017, inizia ad essere difficilmente applicabile in questi contesti”.
Nell’incontro con l’assessore Silvio Paolucci gli infermieri del collegio provinciale Ipasvi hanno chiesto un impegno forte su alcuni fronti: investire sul personale, dando il via alle procedure concorsuali che non avvengono più dal 2001, fatta eccezione per il personale dell’area critica; attivare il tavolo tecnico per il nomenclatore tariffario regionale, sia all’assessorato sia all’agenzia sanitaria regionale, per riconoscere le prestazioni infermieristiche e dare il via all’apertura degli ambulatori infermieristici sul territorio per i pazienti affetti da patologie croniche che necessitano di continuità assistenziale. Un impegno, quest’ultimo, tra l’altro assunto dal direttore dell’Agenzia sanitaria regionale Alfonso Mascitelli oltre che dall’assessore Paolucci. Per il reclutamento del personale, è stato chiesto a Francesca Rancitelli, responsabile dell’ufficio legale della Asl di Pescara, che il bando di concorso per mobilità per il personale infermieristico rispetti la normativa vigente, che prevede l’esame del curriculum vitae e l’eventuale colloquio motivazionale, come tra l’altro riportato anche in una recente sentenza della Corte di Cassazione. Quanto alla composizione della commissione esaminatrice, si ricorda che (art. 38 del D.P.R. 27 marzo 2001, n. 220) “la presidenza è affidata a personale in servizio presso l’Azienda che bandisce il concorso con qualifica di Dirigente sanitario per i profili del personale infermieristico”.
“L’assessore Paolucci – riferisce Irene Rosini – si è impegnato sulla questione, individuando risorse economiche dedicate. Nello stesso incontro abbiamo ribadito le criticità già registrate riguardo l’acquisizione di personale infermieristico da agenzie interinali, circa la loro selezione per la somministrazione di prestazioni infermieristiche e l’ormai purtroppo consolidata e negativa consuetudine di far eseguire attività domestico alberghiere al personale infermieristico. A questo proposito gradiremmo sapere se siano state messe in campo strategie volte a combattere certi atteggiamenti”. “Ci aspettano tante sfide per la professione – conclude Rosini – noi siamo pronti. Lo dobbiamo in primis ai cittadini e a chi ci ha scelto, ringraziandoli per la fiducia riposta”.
 

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Fossacesia , tra i primi comuni italiani ad approvare il bilancio 2018. Resta bassa la pressione fiscale.

Ancora una volta il Comune di Fossacesia si posiziona fra i primi comuni d’Italia ad approvare il bilancio di previsione 2018. Lo scorso venerdì 24 novembre, infatti, la Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco Enrico Di Giuseppantonio, ha approvato il bilancio comunale 2018 che presto andrà al vaglio del Consiglio Comunale. “Ancora una volta siamo fra i primi Comuni d’Italia ad approvare il bilancio di previsione per l’anno 2018 – dichiara il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio – Questo non solo ci riempie di orgoglio, ma soprattutto, ancora una volta, ci consente di poter lavorare con consapevolezza e certezza della spesa, permettendoci di programmare e operare in maniera concreta e reale”.
Il bilancio di previsione del Comune di Fossacesia per l’anno 2018 ha un importo complessivo di 11.552.447,00 euro, ben due in più rispetto allo scorso anno, di cui 4.673.789,00 euro di spese correnti, 1.312.500,00 euro spese in conto capitale, 3.000.000,00 euro per chiusura di anticipazioni di tesoreria ed infine 2.431.158,00 per spese di servizi per conto terzi. “E’ un bilancio corposo quello approvato quest’anno – prosegue Di Giuseppantonio – che vede un aumento consistente delle spese per i servizi che sono cresciuti in quantità. Nonostante ciò però abbiamo scelto di far restare invariate le tariffe che restano basse, al fine di non gravare sulle tasche dei cittadini, che spesso si trovano a dover far fronte ad un vero e proprio bombardamento di tasse e pagamenti”. Il bilancio 2018 del Comune di Fossacesia, infatti, prevede l’invarianza delle tariffe comunali, in particolare della mensa e del trasporto, nonostante entrambi i servizi abbiano subito un aumento notevole dei costi dovuto all’introduzione, già dallo scorso anno, del tempo pieno, ad un aumento degli alunni iscritti ed anche ad un aumento dei costi di trasporto scolastico, sul quale è andato a gravare l’inserimento di un ulteriore scuolabus. Maggiore attenzione ai servizi sociali. Nonostante le difficoltà a causa delle minori entrate stanziati i fondi per il turismo, la cultura e gli eventi. Maggiori anche gli importi destinati alle opere  pubbliche, alle attività di manutenzione ordinaria degli immobili comunali ed alla viabilità. Infatti si è passati dagli 881.670,00 euro del bilancio 2017 a ben 1.312.500, 00 euro di quest’anno, di cui 1.000.000,00 di euro sono destinati alla riqualificazione delle aree degradate per le quali il Comune di Fossacesia è stato destinatario di un finanziamento da parte dello Stato. I restanti 312.500,00 euro invece sonno stati destinati alla manutenzione ordinaria ed alla viabilità comunale. “ A fronte di continui tagli, dei mancati trasferimenti da parte di Stato e Regione, il bilancio del Comune di Fossacesia ha fatto una scelta ben precisa: non pesare sulle tasche dei cittadini – conclude il primo cittadino Enrico Di Giuseppantonio – uno Stato, una Regione, un Comune devono sostenere il cittadino e non gravare sulle sue spalle. Ed è per questa ragione che, nonostante enormi sacrifici, abbiamo cercato, anche per l’anno 2018 di poter amministrare la nostra città secondo il principio del buon padre di famiglia”.  

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