Cronaca

Malore in Comune, operaio salvato con defibrillatore dei vigili urbani

Un operaio del Comune di Moscufo è stato colpito da un malore mentre era al lavoro ed è stato salvato dai vigili urbani e da alcuni dipendenti dell'ente, che hanno usato il defibrillatore semiautomatico in dotazione alla Polizia municipale. I colleghi hanno visto l'uomo, 58 anni, accasciarsi a terra ed hanno lanciato l'allarme. In attesa dell'arrivo dell'equipaggio del 118, partito da Pianella, sull'uomo è stato praticato il massaggio cardiaco ed è stato applicato il defibrillatore. Poi l'ambulanza medicalizzata lo ha trasportato in ospedale. 

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Rapina in banca a San Vito Chietino

Rapina a mano armata, presumibilmente con una pistola giocattolo, alla banca Bper, di San Vito Chietino. Il colpo è avvenuto poco prima della chiusura pomeridiana, quando due malviventi a volto scoperto hanno fatto ingresso nell'ufficio e hanno minacciato direttore e impiegata, presenti due clienti, di consegnare il denaro contenuto in cassa. Dopo il colpo i malviventi, di età apparente tra i 50 e i 60 anni, che parlavano italiano senza particolari inflessioni dialettali, sono poi fuggiti a piedi per il centro storico, probabilmente attesi da un terzo complice. Sequestrati anche i filmati delle videocamere della Bper per cercare di ricostruire l'accaduto e identificare gli autori del colpo

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Teramo, sgominata organizzazione di usurai romeni

I carabinieri del Comando provinciale di Teramo hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale locale, su conforme richiesta della Procura, nei confronti di diverse persone di etnia rom, accusate, a vario titolo, di usura, estorsione, truffa aggravata e di intestazione fittizia di un immobile. A lanciare l'allarme e' stato un imprenditore edile di Teramo, che aveva contratto debiti con gli indagati, che avrebbero costretto la vittima ad onorare attraverso continue minacce. In particolare, i sodali, avrebbero imposto all'uomo di assumerli in maniera fittizia all'interno delle aziende di famiglia, per 'coprire' le somme di denaro estorte

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Giochi per i bambini nei giardini delle scuole De Zelis e Di Blasio

Una torre con scivolo, un tunnel locomotiva, una casetta gioco e alcune altalene a molla. Sono i giochi, grandi e coloratissimi, appena montati nei giardini delle scuole De Zelis e Di Blasio.

Il costo degli arredi è di circa 10 mila euro, la gara se l’è aggiudicata una ditta specializzata di Rho, la Ideal plast che, con il marchio Green projects, realizza attrezzature in plastica riciclata con durata quattro volte superiore al legno, senza schegge, senza necessità di manutenzione, altamente resistenti agli urti, ignifughe e insensibili a funghi e insetti. Nella spesa è compreso il montaggio, ovviamente sotto il controllo dell’Ufficio tecnico del Comune.

«Una nota di colore e un’offerta in più per i nostri bambini che durante le giornate di sole potranno divertirsi nei giardini delle scuole cittadine», dice l’assessore alla Pubblica istruzione, Maria Rosaria Parlione, «I giochi sono in plastica riciclata, un messaggio anche per i cittadini del futuro, un modo per far comprendere, già dai più piccoli, che la plastica può avere anche una seconda vita invece che essere buttata nell’ambiente. Infine, ma non certo per ultimo, l’importantissima funzione educativa del gioco all’aperto, in compagnia, facendo attività fisica. Dalla scuola deve arrivare un messaggio forte per limitare la sedentarietà dei bimbi, troppo spesso e troppo a lungo lasciati in casa con smartphone e tablet in mano. Questi arredi, poi, sono un altro elemento dell’imponente lavoro che abbiamo avviato dal nostro insediamento. Solo per citare gli ultimi interventi sulle scuole di nostra pertinenza (materne, elementari e medie): la grande operazione di restyling su tutti gli edifici, l’apertura della scuola dell’infanzia di via Adda, una delle grandi incompiute della città (attualmente interessata dal completamento del piano superiore), la nuova struttura di via Almirante, traversa di via Sospiri, che ha ottenuto, anche, un finanziamento di 600.000 euro dall’Inail per costruirvi un altro asilo nido. E, ancora, il finanziamento di 90 mila euro per la manutenzione straordinaria nella Marinelli di via Vitello d’oro. Per la messa in sicurezza delle strutture, infine, un finanziamento di 3 milioni di euro».

 

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Trofeo San Sebastiano 2019, vince la Polizia locale

Si è conclusa con la vittoria del gruppo sportivo della Polizia Locale di Montesilvano la diciannovesima edizione del Trofeo San Sebastiano, il torneo di solidarietà organizzato dal comando montesilvanese che si è svolto dal 16 al 19 gennaio al PalaRoma e che ha visto scendere in campo le squadre rappresentative di Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Carabinieri.

Con quattro partite su quattro, i vigili sono saliti sul podio, seguiti da Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia di Stato. Sempre Montesilvano ha conquistato anche altri due titoli: quello di capocannoniere assegnato a Francesco Bonanni, con otto gol, e quello per la miglior difesa. La coppa disciplina, invece, è stata assegnata alla Guardia di Finanza.

«Vera vincitrice -  afferma l’assessore alla Polizia Locale, Valter Cozzi -  ovviamente è la solidarietà. Il Trofeo San Sebastiano, infatti, ogni anno rinnova l’impegno per il sociale che ha visto il comando dei vigili sempre in prima linea. Il Torneo, oltre ovviamente a rappresentare un momento di festa per la città, è un’occasione per raccogliere fondi che nelle prossime settimane verranno destinati ad un’associazione del territorio, per supportarla nella sua attività in favore delle persone in difficoltà».

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Tangenti Aca, il pm Mantini chiede 7 anni per l’ex presidente

Condanne a sette anni di reclusione per l'ex presidente dell'Aca e a tre anni per l'attuale direttore tecnico. Sono le richieste formulate  dal pm Annarita Mantini, davanti al tribunale collegiale di Pescara presieduto dal giudice Rossana Villani, nell'ambito del processo sulle presunte tangenti all'Aca, l'azienda di gestione del servizio idrico. "Questo processo - ha detto il pm rivolgendosi ai giudici nel corso della sua requisitoria - rappresenta un caso di scuola, in cui voi avete la prova piena e acclamata, con l'assoluta convergenza tra prove testimoniali e documentali". I due sono accusati di corruzione e turbativa d'asta per fatti risalenti ad un periodo compreso tra il 2010 e 2013. Alcuni episodi contestati sono già stati prescritti, altri si prescriveranno nei prossimi mesi. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 25 marzo, quando prenderanno la parola le difese e sarà emessa la sentenza. L'indagine condotta congiuntamente dalla squadra mobile e dai Carabinieri Forestali di Pescara aveva portato dal gennaio 2012 al luglio 2013 all'arresto di 9 persone tra imprenditori e funzionari pubblici accusati a vario titolo di turbativa d'asta e corruzione. 

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Cena in oratorio, 19 intossicati dal monossido di carbonio nel Chietino

Oltre una decina di persone, tra dirigenti e calciatori dell'Ads Montazzoli, sono rimaste intossicate da monossido di carbonio la notte scorsa a Montazzoli durante una cena sociale che si festeggiava nell'oratorio della casa canonica del paese. Tra le persone che si sono sentite male, 14 in tutto, in sei sono state trasferite al centro iperbarico di Fano (Pesaro e Urbino) dove sono state tenute sotto osservazione per molte ore. Le altre persone sono state curate negli ospedali di Atessa, Vasto e Lanciano, che ha coordinato gli interventi di urgenza ed emergenza. Col passare delle ore tutti sono stati dimessi dopo le cure. I primi soccorsi erano scattati attorno alle 22 e sono andati avanti oltre la mezzanotte con l'impiego di diverse ambulanze, alcuni si sono recati in ospedale con le auto private.

Tra i primi a sentirsi male il cuoco, poi a turno altri commensali della squadra di calcio militante in Terza categoria. In un primo momento non si è capito se si trattasse di intossicazione alimentare o da monossido di carbonio, fatto poi accertato con le analisi del sangue. Sul posto si sono recati i carabinieri della compagnia di Atessa, coordinati dal capitano Marco Ruffini, e vigili del fuoco di Casoli, al cui arrivo non hanno più trovato la saturazione del locale col monossido di carbonio. Da verificare anche l'eventuale malfunzionamento di qualche fornello. Un rapporto sarà rimesso alla procura di Lanciano. 

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Ricatti hard, arrestati un uomo e una donna

Un uomo di 34 anni dovrà scontare 5 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di estorsione e furto aggravato. A una donna di 30 anni è stata invece comminata una pena di 5 anni per estorsione. I due arrestati, nel 2012, erano stati al centro di un'articolata indagine dai carabinieri di Pescara perché avevano ordito una serie di ricatti nei confronti di diverse vittime. In particolare la donna si prostituiva e consumava rapporti sessuali in abitazione con i clienti. A costoro veniva poi detto di essere stati filmati. A loro veniva esibita una cassetta Vhs che in realtà non conteneva immagini. Ma tanto bastava per portare a termine il ricatto. O pagavano oppure si minacciava di portare a conoscenza le loro "escursioni sessuali" a mogli, fidanzate, parenti o amici. Il cliente era costretto, quindi, a pagare somme di denaro variabili e comunque di qualche centinaia di euro. Ora la vicenda ha avuto il suo epilogo. Per quei fatti, la coppia (che non convive più) è stata condannata ed ora è stata arrestata. 

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Ubriaco si schianta contro un muro e aggredisce la Polizia

Ubriaco, senza patente perché mai conseguita, in barba all'obbligo di dimora cui è sottoposto, alla guida dell'automobile di un amico si schianta contro un muro di recinzione e, all'arrivo della polizia, dà una testata al veicolo e se la prende con gli agenti, ma alla fine viene arrestato. Protagonista dell'episodio, avvenuto stamani a Pescara, in via Fontanelle, è un uomo di 36 anni. Quando gli agenti della squadra Volante sono intervenuti sul posto, hanno trovato il 36enne ed un amico che, palesemente ubriachi, litigavano: il secondo accusava il primo di avergli distrutto l'automobile. I poliziotti hanno provato a riportare la calma, ma per tutta risposta il 36enne se l'è presa con loro ed ha dato una testata al mezzo, mandando in frantumi il lunotto posteriore. Bloccato definitivamente, i due sono stati portati in Questura, dove sono stati sottoposti all'esame del 'palloncino', da cui è emerso che entrambi superavano abbondantemente i limiti imposti dalla legge per quanto riguarda il tasso alcolemico. Il 36enne è stato denunciato perché guidava in stato di ebbrezza alcolica e perché privo della patente perché mai conseguita; è stato poi arrestato per i reati di resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento aggravato di beni appartenenti alla pubblica amministrazione e per la violazione dell'obbligo di dimora presso il proprio domicilio. 

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Pescara, il Nas scoprono un’infermiera assenteista

Timbrava in ospedale, ma non si presentava al lavoro per badare ai figli, fare shopping e andare in palestra. Con queste accuse è scattata l'interdizione dall'esercizio della professione per sei mesi di un'infermiera dell'ospedale di Pescara. I Carabinieri del Nas hanno eseguito, stamani, la misura cautelare personale interdittiva dall'esercizio della pubblica professione disposta dal gip su richiesta della Procura nei confronti di una quarantottenne di Montesilvano.

La donna, un'infermiera professionale in servizio all'ospedale di Pescara, è indagata per truffa aggravata e falso. L'attività investigativa, avviata a seguito di ispezioni condotte dai militari del Nas nella struttura sanitaria, ha consentito di ricostruire, con la collaborazione dei dirigenti dell'ospedale, il sistematico allontanamento dalla sede di lavoro della dipendente pubblica. Attraverso numerosi servizi di osservazione e pedinamento, supportati da riprese video e fotografiche, i Carabinieri per la Tutela della Salute, agli ordini del maggiore Domenico Candelli, hanno appurato, infatti, che la donna abbandonava, quotidianamente, il luogo di lavoro per tutta la durata della giornata lavorativa. Tuttavia, è stato appurato, continuava a figurare fittiziamente presente ed in servizio, come riscontrato dai cartellini marcatempo e dall'acquisizione dei fogli di rilevazione presenze. In alcune occasioni, inoltre, pur non presentandosi a lavoro, aveva prodotto all'ufficio fogli di giustificazione falsificando orari e firma del dirigente. Nel complesso sono state documentate, negli ultimi tre mesi, 17 giornate per circa 120 ore di assenza ingiustificata che trascorreva interamente al di fuori del presidio ospedaliero ed in comuni della provincia di Pescara, per rientrare a casa, accudire i figli, fare le faccende domestiche, spesa e shopping e persino frequentare un centro sportivo del Teramano. Nel corso della stessa attività investigativa non sono emersi ulteriori episodi di assenteismo riconducibili ad altri dipendenti pubblici dell'ospedale di Pescara.

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