Cronaca

Pescara, individuati gli autori della rapina ai fidanzatini

Sonostati individuati e arrestati i presunti autori di una rapina con aggressione ai danni di due fidanzatini minorenni messa a segno nella notte dello scorso 21 ottobre, in pieno centro a Pescara. Si tratta di tre giovani - due ragazzi e una ragazza - nei cui confronti la Polizia ha eseguito stamani la relativa ordinanza di custodia cautelare per rapina e lesioni aggravate. Il fatto era avvenuto in via Parini, dove i due minorenni erano stati picchiati e rapinati da quattro sconosciuti. 

In manette sono finiti tre diciottenni (due ragazzi pescaresi e una ragazza chietina). Al pestaggio ha partecipato anche un minorenne che e' stato segnalato al Tribunale dei minori dell'Aquila. L'episodio e' accaduto il mese scorso, intorno all'una e trenta di notte. Stando alla ricostruzione fornita dalla polizia, le vittime (17 anni lui e 16 anni lei) erano tranquillamente sedute su di una panchina, quando passano i quattro e uno di loro insulta e tira uno schiaffo alla 16enne. Il fidanzato allora interviene a difesa della ragazza e viene preso a calci e pugni dal gruppetto. La 16enne cerca di ostacolare gli aggressori, ma viene affrontata e immobilizzata dall'unica ragazza della banda, mentre il giovane che l'aveva insultata continua a prenderla a calci. Il fidanzato, ormai a terra, viene invece malmenato dagli altri. Poi fuggono, dopo aver rubato la borsa della 16enne. Sul posto intervengono gli agenti della volante e i sanitari del 118, che soccorrono e trasportano le due vittime in ospedale per le cure del caso. Successivamente, gli investigatori della squadra mobile, grazie anche alle immagini riprese dalle telecamere di un negozio della zona, risalgono al gruppetto e, in particolare, ad uno di loro perche' gia' noto alle forze dell'ordine. Quest'ultimo, peraltro destinario nei mesi scorsi della misura di prevenzione dell'avviso orale, e' finito in carcere. Mentre gli altri due maggiorenni sono finiti agli arresti domiciliari. Il quarto componente della banda, essendo minorenne, e' stato segnalato Tribunale dei minori dell'Aquila. Le misure cautelari sono state emesse dal gip Nicola Colantonio. 

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Ortona, donna violentata in spiaggia da un somalo

Un somalo di 20 anni senza fissa dimora, che gode dello status di protezione sussidiaria, è stato arrestato dai carabinieri di Ortona con l'accusa di violenza sessuale. L'uomo prima si è denudato e poi si è avvicinato ad un'anziana donna che stava stava prendendo il sole in località Ripari di Ortona e dopo averle fatto battere la testa contro alcuni grossi ciottoli l'ha costretta a subire violenza sessuale. La donna è riuscita a divincolarsi e a fuggire ed è stata poi accompagnata all'ospedale di Lanciano dove è stata ricoverata per le numerose ecchimosi ed escoriazioni e per trauma cranico. Il somalo è stato anche denunciato a piede libero per atti osceni in luogo pubblico compiuti per le strade di San Vito Chietino, dove era stato segnalato al 112, e per aver fornito false generalità. La comparazione delle sue impronte ha permesso di accertare la sua vera identità. Circa un anno fa era entrato clandestinamente in Italia durante uno sbarco in Sicilia

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Rimborsopoli, il Gup nella sentenza: documentazione redatta in piena conformità alla normativa

"La prospettazione dell'accusa è carente quanto alla prova, al di là di ogni ragionevole dubbio, di un utilizzo per fini personali, e quindi illecito, dei fondi regionali nella disponibilità dei singoli componenti". E' quanto si legge nelle motivazioni che accompagnano la sentenza di assoluzione "perché il fatto non sussiste", emessa dal gup del tribunale di Roma il 12 giugno scorso, nei confronti dell'ex presidente della giunta regionale abruzzese Gianni Chiodi, dell'ex vicepresidente Alfredo Castiglione e dell'ex assessore all'Istruzione Paolo Gatti, in riferimento alla cosiddetta Rimborsopoli abruzzese. I fatti, riguardanti l'utilizzo delle carte di credito della Regione, risalgono ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2011. Le accuse, nei confronti dei tre imputati assolti, difesi dagli avvocati Pietro Referza, Enrico Mazzarelli, Dante Angiolelli e Gennaro Lettieri, erano di peculato e, soltanto per Chiodi e Gatti, anche di truffa aggravata.

"Per la maggior parte delle contestazioni le difese hanno offerto elementi idonei a una diversa ricostruzione dei fatti aventi una attitudine dimostrativa dell'irrilevanza penale delle condotte - si legge nelle motivazioni -. In particolare, le difese hanno dedotto come le spese per alloggio, pranzi, cene, coperte con i fondi erogati dall'ente e poi rimborsati, rientravano tutte nel budget annuo di spesa, ed erano tutte autorizzate previamente, salvo che per quelle del presidente non necessitanti alcun previa autorizzazione, ed erano correlate all'esercizio del loro mandato istituzionale". Il gup mette in luce che "gli imputati hanno sostenuto delle spese, pagando direttamente con carta in dotazione o anticipandole e chiedendo poi il rimborso, fra l'altro per un ammontare non rilevante, giustificando adeguatamente l'utilizzo o comunque producendo a supporto documenti attestanti spese inerenti le loro finalità istituzionali. La documentazione predisposta a giustificazione delle spese sostenute dagli imputati nel corso delle missioni in oggetto delle rispettive contestazioni - prosegue il giudice - risulta redatta in piena conformità alla normativa e alle delibere che disciplinano la materia". 

Il giudice inoltre considera "un dato oggettivo ed inconfutabile, emerso dalle indagini svolte, che tali spese, di entità non ingente e sempre nei limiti del budget previsto per ciascun componente della Giunta regionale, non risulta essere stato oggetto di alcun rilievo in sede amministrativa. La stessa indagine avviata dalla procura della Corte dei Conti della regione Abruzzo - rimarca il gup - risulta archiviata non essendo emerse irregolarità contabili". Più nello specifico, in riferimento alla posizione di Chiodi, il gup scrive che "nessuna delle singole spese rientra nella categoria delle spese abnormi e come tali illecite, rispondendo invero a criteri di congruità e alla modalità di spesa previste dalla normativa regionale". Le motivazioni della sentenza mettono poi in luce che "dagli atti di indagine è provato inequivocabilmente che non si tratta di spese finalizzate ad interessi personali dell'imputato ed estranee alla sua attività politico istituzionale". Infine si fa riferimento anche al rimborso per il pernotto effettuato da Chiodi, in compagnia di un'altra persona, all'Hotel del Sole a Roma, in occasione di una missione istituzionale. "Le indagini - conclude il gup - hanno accertato che da parte dell'imputato non vi è stata alcuna condotta truffaldina diretta a lucrare un guadagno indebito" . 

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La Finanza sequestra un chilo di droga nel Pescarese

Un chilogrammo di cocaina sequestrato e due giovani arrestati. Questo il bilancio di una operazione portata a termine la notte scorsa dalla Guardia di Finanza a Marina di Città Sant'Angelo dove una una pattuglia in servizio di perlustrazione anti-contrabbando sul litorale, ha intercettato in una stradina del litorale, chiusa al traffico, un'autovettura, con a bordo due ragazzi ventenni. I militari hanno fermato l'auto e l'ispezione ha portato al rinvenimento di una borsa contenente circa 1 Kg di cocaina; i due ragazzi, entrambi italiani residenti nella provincia di Pescara, sono così stati tratti in arresto. Lo stupefacente era già stato suddiviso in una dozzina di confezioni, pronto evidentemente alla vendita sul mercato ove avrebbe fruttato almeno 50mila euro. Nel corso della successiva perquisizione domiciliare è stato rinvenuto tutto l'occorrente per il confezionamento dello stupefacente, tra i quali 2 bilancini elettronici di precisione

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Rissa nella notte a Chieti Scalo, due feriti

Cinque giovani, di eta' compresa tra 20 e 25 anni, sono stati denunciati per una rissa avvenuta in strada, la scorsa notte, a Chieti Scalo. Sono arrivati alle mani tre studenti universitari fuori sede e due ragazzi del posto, che devono rispondere anche di porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Durante la zuffa, stando a quanto emerso, sarebbe  stata utilizzata anche una mazza di ferro, poi sequestrata insieme a un'ascia rinvenuta all'interno dell'auto di uno dei ragazzi. Due dei denunciati si sono fatti medicare al pronto soccorso dell'ospedale Santissima Annunziata

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Anac manda la Finanza a verificare il cantiere Sae a Valle Castellana

Su delega del presidente dell'Anac Raffaele Cantone, i militari del Nucleo speciale anticorruzione della Guardia di Finanza e della Tenenza di Nereto hanno effettuato un'ispezione nel cantiere di Valle Castellana (in provincia di Teramo), in localita' Pietralta, dove e' in corso la realizzazione di Soluzioni abitative in emergenza (Sae) in seguito al terremoto del 24 agosto del 2016 che ha interessato il Centro Italia. La notizia dell'ispezione e' pubblicata sul sito dell'Authority anticorruzione. Oltre alla verifica della documentazione relativa agli aggiudicatari e ai subappaltatori, gli accertamenti mirano in particolare a individuare le ditte che stanno effettivamente eseguendo i lavori e verificare l'eventuale presenza nel cantiere di operai non autorizzati o non appartenenti alle imprese preposte a fornitura, trasporto e montaggio delle 'casette' da destinare alle popolazioni colpite dal sisma.

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Furti in casa nell’Aquilano, due arresti dei carabinieri

Sono stati arrestati dai Carabinieri dell'Aquila, con l'accusa di ricettazione, dopo che nella loro abitazione è stata ritrovata refurtiva risultata rubata in appartamenti del capoluogo abruzzese, due albanesi di 29 e 34 anni. La refurtiva è stata restituita a tre persone a cui era stata svaligiata la propria casa.  Il 29enne è stato intercettato la scorsa notte dai militari mentre si aggirava con fare sospetto nei pressi di alcune abitazioni brandendo un grosso coltello da cucina e che, alla vista dei carabinieri, ha cercato subito di occultare. La successiva perquisizione ha consentito di rinvenire all'interno della sua abitazione, nello stesso quartiere, refurtiva per un valore stimato di oltre 20.000 euro, tra cui capi di abbigliamento, elettrodomestici, monili, denaro contante anche in valuta canadese.

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Orsa e due cuccioli annegati in una vasca per la raccolta dell’acqua

Un'orsa e due cuccioli sono morti annegati in una vasca per la raccolta dell'acqua, nella zona di protezione esterna Parco nazionale d'Abruzzo. I tre animali sono stati recuperati da personale del Parco stamane, in localita' 'Le Fossette', in alta quota, tra i Comuni di Balsorano e Villavallelonga, con l'impiego di un elicottero dei carabinieri forestali. La mamma aveva una decina d'anna, i cucciolii, un maschio e una femmina, appena un anno. Si ipotizza che i tre animali siano caduti nella vasca, la stessa in cui nel 2010 annegarono altri due orsi, e poi affogati in quanto non sono piu' riusciti a risalire. La presenza dei corpi nella vasca e' stata segnalata da un escursionista ieri nel tardo pomeriggio. Le carcasse sono state trasportate a Pescasseroli e saranno sottoposte ad esame necroscopico per accertare o escludere che non ci siano altre cause di morte, ha fatto sapere il Parco. La vasca si trova in una proprieta' privata e gli interventi di messa in sicurezza realizzati dai proprietari, con il supporto del Corpo Forestale dello Stato nel 2012, non sono piu' adeguati a garantire la sicurezza di uomini e animali. 

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Percepisce per due anni la pensione della mamma morta, scoperta dall’Inps

Una truffa ai danni dell’Inps perpetrata da un uomo, originario della provincia di Chieti ed emigrato in Canada con i genitori, è stata scoperta dai militari della tenenza di Ortona. Alla morte della madre avrebbe omesso di informare le autorità consolari all’estero continuando a percepire, per circa due anni, la pensione della donna dall’Inps sul libretto postale cointestato. L’indebito vantaggio è stata segnalato all'autorità giudiziaria e all’ente che ha recuperato la somma erogata. L'operazione, denominata 'Zombie', è stata portata termine con la collaborazione del Consolato italiano a Vancouver

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Prende avvio il secondo lotto della bonifica del sito inquinato Ex Sogeri di Tollo

Volge finalmente al termine la bonifica del sito inquinato Ex Sogeri di Tollo. Il sito, considerato uno dei più problematici dell’intera Regione è già stato oggetto di due interventi nel periodo 1999/2001 e 2006/2009 che ha visto il primo un’attività di sistemazione dei rifiuti in sacchi e il secondo la realizzazione di un sarcofago (tombamento in sicurezza dei rifiuti) per isolare i rifiuti non bonificabili.

"Dopo anni di inerzia è stato oggetto di un finanziamento regionale di 550.000,00 € (Fondi Ex Pain) nel 2014 concesso dalla Giunta Regionale presieduta da Luciano D’Alfonso e su iniziativa dell’Assessore Regionale Silvio Paolucci.Oggi sono iniziati i lavori di caratterizzazione dell’area oggetto dell’intervento di circa 6.500 mq su 26.700 mq di estensione totale dell’area per un importo totale di 250.000,00 €. L’intervento consta di due attività distinte. La prima tende a capire quali rifiuti sono ancora presenti sotto terra, se ci sono e la successiva bonifica e lo smaltimento di 2.667 mq di amianto presenti su tre capannoni che negli anni ottanta ospitavano una fornace per la produzione di laterizi. Questo intervento è il secondo lotto di un progetto più generale di 550.000,00 e fa seguito ad un primo lotto dell’importo di 250.000,00 € circa conclusosi nel Settembre 2016 che ha riguardato lo smaltimento di 337 sacchi di rifiuti pericolosi", afferma il Sindaco di Tollo Angelo Radica.

"La conclusione dei lavori è prevista per il 31 Dicembre di quest’anno. I lavori sono progettati dall’Architetto Luigi Febo di Chieti e dal Geologo Andrea Venosini di Celenza sul Trigno saranno realizzati dalla ditta Cericola srl di Lanciano sotto la guida del responsabile del procedimento 8Ruo) il tecnico comunale Antonio Savini. Le analisi saranno realizzate in contraddittorio dai tecnici dell’Arta e del laboratorio di analisi Laser Lab di Chieti".



 

 

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