Cronaca

Incendio distrugge un deposito nel Pescarese

Un incendio ha distrutto un capannone, il cui tetto era probabilmente in amianto, a Città Sant'Angelo, sulla strada Lungofino. Lo fa sapere il sindaco, Gabriele Florindi. La struttura, un deposito della ditta Faber, che produce, tra l'altro, sedie e tavoli, è andata a fuoco ieri sera e la copertura è crollata a causa delle fiamme. Dopo l'incendio, il primo cittadino, nel pomeriggio, ha convocato un tavolo tecnico in Comune, cui hanno preso parte oltre al sindaco e all'amministrazione, dirigenti e funzionari dell'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) e del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara. Al termine dell'incontro, Florindi fa sapere che "alla luce dei dati in possesso l'incendio non ha rappresentato un pericolo persistente di inquinamento; per quanto riguarda la copertura del capannone incendiato, presumibilmente in cemento amianto, collassata in seguito all'incendio, la dispersione di frammenti ha avuto un raggio massimo di circa 15 metri dall'incendio e le condizioni atmosferiche caratterizzate da pioggia hanno contenuto la potenziale diffusione di inquinanti". "In attesa della conferma della presenza di amianto nei materiali di copertura - prosegue - la Asl ha ritenuto comunque necessario indicare di disporre la bonifica dell'area con rimozione dei materiali di rifiuti presenti, previa messa in sicurezza entro un raggio di 15 metri dalla porzione di capannone oggetto dell'incendio". Sull'episodio sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, agli ordini del capitano Luca La Verghetta.

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Assolti due ex dirigenti della banca Caripe accusati di usura

Assolti due ex dirigenti della banca Caripe, accusati di usura per due prestiti del valore complessivo di 400mila euro, erogati tra il 2009 e il 2013 in favore di un'azienda di Pescara, a tassi che secondo l'accusa erano superiori rispetto alle soglie di legge. Il giudice del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, nel processo con rito abbreviato ha assolto Antonio Di Matteo, amministratore delegato della Caripe fino al 6 ottobre 2011, "per non avere commesso il fatto", e Antonio Tarozzi, direttore pro tempore dell'Agenzia 2 della Caripe, "perchè il fatto non costituisce reato". Il pm aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione per Tarozzi, assistito dall'avvocato Domenico Russi, e l'assoluzione per Di Matteo, assistito dagli avvocati Gianni Falconi e Claudia Di Matteo. Secondo quanto ricostruito dall'accusa, l'agenzia 2 della Caripe aveva concesso, a fare data dal primo trimestre 1998, una apertura di credito in favore di un'azienda di proprietà di due soci, per la gestione dell'attività d'impresa. Sulle passività del conto societario - ha sostenuto il pm - "venivano addebitati interessi superiori a quelli della soglia di usura legislativamente definita, per il terzo trimestre 2009, per il primo e secondo trimestre 2010, per il secondo, terzo e quarto trimestre 2012 e per tutti e quattro i trimestri del 2013". 

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Sequestrati locali di una cantina inquinante nell’ortonese

La Capitaneria di Porto di Ortona, su disposizione della Procura della Repubblica di Chieti, ha sequestrato all'interno di una cantina vitivinicola dell'entroterra un'area dedicata alla produzione vini di una azienda dell'entroterra. Il legale rappresentante dell'azienda vinicola è stato denunciato per il reato di inquinamento. I controlli rientrano nell'ambito di azioni mirate a tutela dell'ambiente marino, indirizzati in particolare verso attività a carattere industriale che attraverso le immissioni nei depuratori pubblici, o nelle acque fluviali, possono arrivare a contaminare le acque marine. Nell'ambito dell'operazione di tutela ambientale, la procura di Chieti, che ha coordinato le operazioni d'ispezione e sequestro, ha applicato una misura specifica di sequestro senza compromettere l'intera attività produttiva per non danneggiare i tanti soci della cantina che, essendo una cooperativa, si regge sul lavoro di tanti piccoli agricoltori diretti. E' stato così posto a vincolo solo i pozzi di raccolta dei reflui e una pompa di sollevamento non funzionante, assicurando in tal modo il trattamento di tutti gli inquinanti attraverso il depuratore aziendale.

L'Arta ha approvato le specifiche misure per porre fine immediatamente allo scarico. La stessa Guardia Costiera ha sanzionato amministrativamente altre due cantine per mancato rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni ambientali rilasciate; una, in particolare, è stata oggetto di segnalazione alla Regione per la necessità di rivedere i parametri di funzionamento del depuratore interno. Seppur in regola con i limiti imposti dal provvedimento, è emerso che lo scarico immesso nella fogna pubblica conferisce una particolare colorazione alle acque del torrente usato come ricettore finale, che rischia di compromettere la qualità delle acque marine nel punto su cui sfocia.

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Rapina in villa a Lanciano, confermato il fermo per il quinto uomo

 Il Gip di Lanciano Massimo Canosa ha convalidato il fermo per George Bogdan Ghiviziu, 26 anni, il quinto uomo della banda ritenuta responsabile della rapina di domenica 23 settembre nella villa dei coniugi Martelli a Lanciano. Il giudice ha quindi disposto il provvedimento di arresto cautelare in carcere per il medesimo, difeso dall'avvocato Paolo Sisti. Nel corso dell'interrogatorio il giovane ha risposto alle domande del gip e del procuratore capo, Mirvana Di Serio, confermando la partecipazione all'organizzazione criminosa, ma con un ruolo marginale: ha precisato di non essere mai entrato in villa, ma di avere svolto soltanto il ruolo di autista, con una Bmw a bordo della quale poi tutti sono fuggiti. Quanto alla figura di quello che è ritenuto il capobanda, Alexandru Bogdan Colteanu, recluso a Caserta e contro il quale si attende l'emissione di ordinanza custodia cautelare, ufficialmente chiesta dal procuratore Di Serio, Ghiviziu ha detto che non lo frequentava abitualmente e che lo ha conosciuto attraverso gli altri tre romeni coinvolti nella rapina. Ha precisato, inoltre, che durante l'operazione delle forze dell'ordine di sabato scorso lui non stava fuggendo, quando era accompagnato da Jacota - il 48enne tornato in libertà ieri dopo la convalida dell'arresto per favoreggiamento - ma che si è spaventato fuggendo nelle campagne per poi costituirsi ai Carabinieri in serata.

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Individuata e rimossa una discarica abusiva in via Rimini a Montesilvano

 

Frigoriferi, televisori  e tavole di compensato. Questi i materiali abbandonati ancora una volta nell’area antistante le case popolari di via Rimini. Il consorzio di aziende Formula Ambiente e Sapi ha già provveduto a ripulire la zona, rimuovendo la discarica abusiva.  

«A quanto pare l’inciviltà di alcune persone non ha limiti», afferma l’assessore all’Igiene Urbana Paolo Cilli, «E’ veramente scandaloso che ci siano cittadini che decidono di liberarsi di rifiuti ingombranti ignorando completamente le regole di buon senso, ma anche tutte le semplici opzioni che abbiamo messo a disposizione dei montesilvanesi per fare una corretta differenziata. In questi anni abbiamo intrapreso un percorso sicuramente faticoso, ma al tempo stesso pieno di soddisfazioni, che ci ha consegnato risultati assolutamente eccellenti in termini di differenziata. Abbiamo avuto il coraggio di risolvere un contratto da 40 milioni di euro con una ditta che non funzionava. Abbiamo introdotto il servizio di raccolta porta a porta per un totale di oltre 4.600 utenze. Abbiamo ormai superato la soglia del 32 per cento di raccolta differenziata su tutto il territorio (partendo dal 10), per non parlare delle punte dell’80 per cento ottenute a Montesilvano colle. Abbiamo aperto il primo centro di raccolta del territorio in via Inn, installato un’isola ecologica per la differenziata, attiva h24, e stiamo per aprire un secondo centro di raccolta a Montesilvano Colle, nonché il primo centro del riuso in via Nilo. L’unico neo di questo virtuoso progetto è purtroppo rappresentato da chi invece continua a creare queste discariche abusive a cielo aperto. Abbiamo in mente una iniziativa per chiedere ai cittadini la collaborazione a stanare questi irriducibili incivili. Proseguiamo nell’attività sanzionatoria attraverso il sistema delle foto trappole, sebbene anche in questo ambito abbiamo avuto una spiacevole sorpresa: una foto trappola è stata rubata in via Manin. Si tratta di una delle 8 installate in città, posizionata peraltro in una delle aree più sensibili perché spesso oggetto di abbandono di rifiuti. Proprio poco dopo il furto della foto trappola, una nuova discarica abusiva è stata creata. I vigili sono già al lavoro per cercare di individuare il responsabile, non solo degli abbandoni ma anche del furto.  Non ci fermeremo, e proseguiremo nell’attività di controllo che in quella di sensibilizzazione, per avvicinare tutti a una corretta gestione dei rifiuti».  

Per conferire rifiuti ingombranti sono attive due tipologie di servizi, entrambi gratuiti: il ritiro a domicilio, previa prenotazione telefonica, al numero verde  800195315 per telefonia fissa e 085 8620460 per i cellulari; e il centro di raccolta, in via Inn, aperto le mattine del lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 15 alle 18 (dall'1 ottobre al 31 maggio) e dalle 16 alle 19.

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Controlli dei carabinieri del Nas nei fast food in Abruzzo con sequestri e chiusure

Tre quintali di prodotti alimentari e due attività sospese. Questo è il bilancio di alcuni controlli eseguiti dal Carabinieri del Nas di Pescara in fast food frequentati, principalmente da studenti, prima e dopo la scuola. Nelle zone centrali di Pescara i militari hanno individuato un fast food operante in assenza di allaccio alla rete elettrica. L'esercente alimentava freezer e piastre, in forma discontinua, con un generatore mobile. A risultarne gravemente compromesse, oltre che alle condizioni igienico sanitarie dei locali, anche la tenuta della catena del freddo di prodotti carnei e vegetali che erano detenuti in due congelatori. Unitamente a personale della Asl, sono stati vincolati oltre 200 chilogrammi di vari prodotti tra cibi pre-cotti e semilavorati (patatine fritte precotte) che saranno avviati alla distruzione.

L'attività è stata sospesa.

In provincia di Pescara, in un supermercato, i carabinieri del Nas hanno ispezionato locali e magazzini, riscontrando carenze igieniche. Passati al setaccio dolci e merendine, sono stati rinvenuti una sessantina di prodotti dolciari freschi con date di scadenza decorse di validità. Al gestore sono state contestate sanzioni per oltre diecimila euro, mentre gli alimenti scaduti sono stati sequestrati per la distruzione. Nella periferia di Chieti, invece, Nas e Asl hanno interdetto l'attività di un bar-tavola calda per le gravi carenze igieniche e strutturali di locali e attrezzature.

La cucina, sottodimensionata rispetto alla mole di lavoro, era tenuta in pessime condizioni igieniche, con residui di lavorazione, piani di lavoro unti e sporcizia diffusa. I controlli dei Nas, intensificati dall'inizio dell'anno scolastico a siti di ristorazione veloce per utenti di giovane età, sono finalizzati a prevenire malori che, se derivati da alimenti che non rispettano la conservazione e la catena del freddo, possono rivelarsi pericolosi per la salute.

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Indagini sui seggiolini bruciati dopo Pescara-Crotone

Il Delfino Pescara 1936 comunica, che in ordine a quanto accaduto nel settore Curva Nord dello stadio Adriatico "Giovanni Cornacchia" nel corso del primo tempo della gara di campionato Pescara-Crotone, del 25 settembre 2018, sono in corso accertamenti tesi ad individuare i responsabili dell'episodio che ha determinato, la distruzione di alcuni seggiolini dello stadio. "In particolare l'accensione di numerosi fumogeni, utilizzati per l'esecuzione di una coreografia - spiega in una nota la società biancazzurra - ha determinato un principio di incendio che è stato domato dal pronto intervento dei Vigili del Fuoco in servizio nello Stadio. Tale comportamento, che evidenzia l'introduzione di materiale pirotecnico, esplicitamente vietato dalla legge e dal Regolamento d'uso dell'impianto, avrebbe potuto causare, oltre al danno suddetto, ulteriori e più gravi conseguenze a sostenitori presenti nel settore, considerata anche la vicinanza delle fiamme a striscioni e bandiere"

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Via Roma a Montesilvano, approvati i lavori per la riqualificazione

La giunta comunale, presieduta dal sindaco Francesco Maragno, ha approvato questa mattina i lavori per la riqualificazione di via Roma. Si tratta di un intervento fondamentale, atteso dai cittadini e dagli operatori commerciali, per la centralità della strada e per l’effetto positivo sull’immagine della città in una zona nevralgica del centro. L’intervento, che sarà finanziato con un apposito mutuo, consentirà il rifacimento della carreggiata e dei marciapiedi di via Roma, la messa in quota della carreggiata, senza la rimozione dell’asfalto esistente, la posa di uno strato di tappetino di asfalto, con stampi a forma di “mattoncino” e successivo trattamento con resine idonee, la rimozione della pavimentazione in porfido sui marciapiedi e la sostituzione con un asfalto stampato effetto marmo, la sistemazione delle alberature esistenti, in particolare per la parte delle radici che ha provocato il rialzamento della sede stradale e la conseguente rottura della pavimentazione.

«La riqualificazione di via Roma è il primo passo per ridare slancio alla zona centrale della nostra città», sottolinea l’assessore ai Lavori pubblici,Valter Cozzi, «una arteria che collega la piazza comunale con corso Umberto e primo biglietto da visita per chi esce dalla stazione ferroviaria. Da questo intervento di restyling parte anche il rilancio del commercio cittadino. Questa zona, infatti, può essere strategica per l’introduzione della Zona franca che, come nelle altre aree individuate, porterà all’esenzione totale della Tari per i primi due anni di attività in caso di apertura di nuove imprese». 

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Pescara, tentano furto e scappano gettandosi nel fiume

I carabinieri di Pescara hanno sventato la notte scorsa il furto di alcuni cavi in rame, del peso complessivo di circa 15 kg, asportati verosimilmente poco prima dall'ex cementificio "Sacci", ormai in disuso da anni da alcune persone che sono poi fuggite, gettandosi nel fiume. I militari alle tre, mentre transitavano in via Raiale all'altezza del ex cementificio, hanno sorpreso tre uomini intenti a caricare alcuni cavi elettrici in rame su una Fiat Stilo. Alla vista dei Carabinieri, i tre si sono dati ad una precipitosa fuga attraverso un canneto posto tra la strada e l'adiacente fiume Pescara.

I militari si sono immediatamente posti all'inseguimento dei malviventi che però, sentitisi braccati e senza ulteriori vie di fuga, si sono gettati nelle acque del citato fiume riuscendo a far perdere le loro tracce ed abbandonando sul posto sia la refurtiva che l'autovettura. La successiva perquisizione veicolare ha permesso altresì di rinvenire nel portabagagli una mola e altri arnesi atti allo scasso. Il materiale rinvenuto e la refurtiva sono stati sottoposti a sequestro e saranno sottoposti ad ulteriori accertamenti. 

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Rapina in villa a Lanciano, il fiancheggiatore torna libero

Convalidato l'arresto del romeno Gheorghe Traian Jacota di 48 anni arrestato sabato con l' accusa di favoreggiamento di George Bogdan Ghiviziu di 26 anni il quinto uomo coinvolto e arrestato per la rapina nella villa dei coniugi Martelli, lo scorso 23 settembre a Lanciano. Jacota, difeso dall'avvocato Vincenzo Menicucci, ha risposto alle domande del gip Massimo Canosa, presente il procuratore Mirvana Di Serio. L'uomo ha detto che non sapeva della rapina e del coinvolgimento di Ghiviziu, figlio della sua compagna. Sabato, ha aggiunto, "mi ha chiesto un passaggio in auto a Lanciano". Dopo la convalida il gip lo ha scarcerato per l' inesistenza di pericolo di fuga e inquinamento probatorio, pur restando indagato per la sussistenza di gravi indizi. 

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