Cronaca

Assalto al bancomat nel Pescarese

Hanno fatto saltare per aria il bancomat prendendo il denaro che era custodito al suo interno a Torre de Passeri. Nel mirino dei malviventi la Banca popolare di Bari, ex Caripe. Il bottino ammonta ad alcune decine di migliaia di euro. Stando ad una prima ricostruzione, sarebbe stato utilizzato un dispositivo artigianale contenente esplosivo. In azione diverse persone, che subito dopo il colpo sono fuggite su un furgoncino. 

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Coronavirus, nessun caso in Abruzzo

A oggi, in Abruzzo, non c'è alcuna evidenza di circolazione locale del Coronavirus, anche se resta alta l'attenzione sulla valutazione di ogni caso sospetto che dovesse presentarsi. Lo precisa il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute del Dipartimento regionale Sanità, che monitora costantemente la situazione, in contatto con i referenti delle singole Asl. I due pazienti cinesi, ricoverati da ieri sera nel reparto di malattie infettive dell'ospedale di Teramo, sono tuttora asintomatici e in buone condizioni generali di salute. Resteranno in ogni caso in osservazione precauzionale fino a lunedì. Il bambino cinese ricoverato, sempre nella giornata di ieri, all'ospedale dell'Aquila è risultato positivo al virus dell'influenza stagionale. Vista la tenera età, a scopo precauzionale, un campione è stato comunque inviato allo Spallanzani di Roma. Nella notte, all'ospedale di Pescara, sono stati valutati alcuni pazienti che però non avevano alcun criterio clinico significativo e sono stati posti in isolamento fiduciario domiciliare. La situazione, dunque, al momento è tranquilla e sotto controllo. Resta la raccomandazione ai cittadini di rivolgersi sempre al proprio medico di famiglia in caso di necessità, evitando di recarsi ai pronto soccorso degli ospedali. Sarà il medico a valutare il quadro clinico, indicando eventualmente il successivo percorso da intraprendere, sulla base dei protocolli terapeutici indicati dal ministero e recepiti dalla Regione.

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Apertura del nuovo Anno giudiziario nel Distretto dell’Abruzzo, i dati

"Benche' e' confermato il trend declinante dei nuovi procedimenti nel settore civile e, in misura minore, in quello penale, le sopravvenienze sono comunque troppe rispetto alle risorse di cui disponiamo e, stando cosi' le cose, non e' certamente vicino il momento in cui potremo occuparci ogni anno solo dei nuovi procedimenti". Cosi' il Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera in occasione della cerimonia di apertura del nuovo Anno giudiziario nel Distretto dell'Abruzzo. Nel settore civile si sono registrati presso gli otto Tribunali del Distretto ben 36.921 nuovi procedimenti; gli uffici di primo grado ne hanno definiti 37.175 , mentre restano pendenti ben 31.902 processi. La Corte d'Appello dell'Aquila a fronte di 2.713 nuovi procedimenti ne sono stati definiti 3.820 cosi' riducendosi sia pure di poco, la pendenza che vede comunque ben 6.010 processi. Nel settore penale i Tribunali in Abruzzo hanno registrato 10.831 nuovi procedimenti; le definizioni sono state 11.399, la pendenza si e' attestata su 16.631 nel Monocratico e 880 nel Collegiale per complessivi 17.511 procedimenti. La Corte d'Appello a fronte di 3.107 nuove iscrizioni, sono stati definiti 2.697 processi, la pendenza finale e' pari a 4.710 fascicoli. Gli Uffici giudicanti del Distretto hanno quindi definito complessivamente 56.735 procedimenti civili e 15.601 penali. Ad eccezione della Sezione penale della Corte d'Appello, si legge nella relazione sull'andamento della giustizia in Abruzzo - nel loro insieme gli Uffici del Distretto hanno definito un numero di procedimenti poco superiore a quello delle sopravvenienze con conseguente lieve diminuzione dell'arretrato. In Abruzzo l'importo complessivo delle somme liquidate quale sanzione per la durata eccessiva dei procedimenti e' stato di 727 mila euro contro i 479 dello scorso anno. E' quanto ha evidenziato dal Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'Anno giudiziario presso il Distretto della Corte d'Appello dell'Aquila. Nel periodo in esame tali procedimenti sono passati da 136 a 158. "Il dato per quanto non allarmante - ha detto la Francabandera - si pensi che nel quadriennio 2014/18 erano stati liquidati circa 33 milioni di euro, deve far riflettere sull'evidente paradosso di un rimedio di natura meramente indennitaria che introduce una sorta di processo al processo, consumando notevoli risorse sul piano dell'impegno lavorativo di magistrati e personale oltre che su quello economico, cosi' sottraendole proprio alla piu' tempestiva trattazione degli affari ordinari". 

Evidenziando la "poca appetibilita' sulla scelta dei riti alternativi", il Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, Fabrizia Francabandera, ha evidenziato della recente Legge n33 del 2019 in cui si vieta l'accesso al rito abbreviato a chi si sia accusato di un reato punito con la pena dell'ergastolo: "l'effetto - ha detto il Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila durante la cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno giudiziario nel Distretto dell'Abruzzo - sara' quello di aggravare il carico di lavoro della Corti d'Assise, obbligate a complesse istruttorie dibattimentali anche quando sarebbe possibile la piu' agevole definizione allo stato degli atti da parte del giudice delle indagini preliminari con conseguente necessita' di distogliere magistrati dal lavoro ordinario. Ancora una volta - ha aggiunto il Presidente della Corte d'Appello dell'Aquila - la ratio di una riforma a-sistematica, probabilmente non abbastanza meditata nelle sue ricadute sugli uffici giudiziari, sembra rinvenirsi esclusivamente nella volonta' di assecondare un non meglio identificato quanto mutevole 'sentimento popolare' emerso a seguito di casi di cronaca, che valorizza, in contrasto con il modello costituzionale della funzione rieducativa, solo l'esemplarita', 'il quantum' della pena e che vede nel meccanismo incentivante del rito camerale (riduzione della pena a fronte della rinuncia al dibattimento e alla rivisitazione della prove raccolta in sede di indagini) una sorta di mercimonio della giustizia".

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Scontro tra un’auto e due cavalli fuggiti dal maneggio nel Pescarese

Scontro tra un'auto e due cavalli fuggiti da un maneggio a Citta' Sant'Angelo, in via Piano di Sacco. I cavalli hanno invaso la carreggiata della Lungofino e si sono scontrati con una Fiat 500 che viaggiava in direzione Elice. Uno dei due cavalli e' morto, mentre le due persone che erano a bordo della Fiat 500 sono state trasportate in ospedale per gli accertamenti. 

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Auto contro tir, incidente mortale sull’autostrada A14

Incidente mortale sull'autostrada A14, in direzione Nord, poco prima dell'uscita Citta' Sant'Angelo- Pescara Nord, dove si registrano costantemente incolonnamenti di Tir a causa dell'uscita obbligatoria conseguente all'interdizione ai mezzi pesanti del viadotto 'Cerrano'. Chiuso il tratto tra Pescara Ovest e Pescara Nord: si registrano chilometri di coda e traffico bloccato. La vittima e' un 57enne di Giulianova. L'incidente e' avvenuto nel territorio comunale di Montesilvano. L'uomo, per cause in corso di accertamento, con la sua auto ha tamponato uno dei tir incolonnati per l'uscita obbligatoria a Pescara Nord. Il 57enne, che viaggiava da solo, e' morto sul colpo. Inutile l'intervento del 118, arrivato con l'ambulanza medicalizzata

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Ancora file chilometriche sull’autostrada A14

Ancora code sull'autostrada A14, stavolta in direzione Sud, nel tratto tra Roseto degli Abruzzi e Pescara Nord, nonostante la riapertura del viadotto 'Cerrano' ai mezzi pesanti. Le limitazioni imposte dall'autorita' giudiziaria hanno portato alla creazione di rallentamenti e incolonnamenti fino a 7 chilometri. Sempre come conseguenza dei provvedimenti del gip di Avellino resta chiusa la stazione di Roseto degli Abruzzi in uscita per chi proviene da nord e in entrata per chi e' diretto verso nord. Il casello e' bloccato dal 7 dicembre scorso

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Oro della parrocchia venduto, assolto l’ex parroco di Orsogna

Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti Nicoletta Mariotti ha assolto l'ex parroco della chiesa di San Nicola di Bari a Orsogna dall'accusa di aver venduto, senza avere le autorizzazioni del Ministero, numerosi pezzi di oreficeria che facevano parte del cosiddetto 'tesoro di San Rocco' e che erano custoditi nella parrocchia San Nicola, pezzi da considerarsi a tutti gli effetti beni culturali. La sentenza e' stata emessa al termine di un processo nel quale lo stesso pm, Sonia Ciancaglini, aveva chiesto l'assoluzione perche' il fatto non costituisce reato. Don Mario, che e' in pensione ed e' difeso dall'avvocato Nicola Giambuzzi, non era in aula. C'erano invece alcuni rappresentanti delle parti civili, assistiti dagli avvocati Mauro Faiulli e Delia Verna. L'oro votivo che adornava la statua di San Rocco a Orsogna fu venduto in due fasi a un Compro Oro che pago' una prima volta 2.900 euro e la seconda 18.000. Denaro che, secondo il sacerdote, servi' per eseguire lavori urgenti nella chiesa di San Nicola, che aveva gravissimi problemi al tetto, in parte crollato, ma anche a un arco, oltre al crollo di un pezzo enorme di intonaco. Il parroco aveva in bacheca il rendiconto delle spese per i lavori, costati 32.500 euro. La vicenda venne alla luce nell'estate di cinque anni fa, dopo che la statua di San Rocco fu portata in processione e alcuni fedeli notarono che i preziosi che la adornavano non c'erano piu'.

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Pescara, presa con un chilo di droga vicino alla stazione ferroviaria

E' stata arrestata e trasportata in carcere, dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Pescara, una 31enne nigeriana per detenzione e spaccio di marijuana. La 31enne nigeriana all'uscita dalla stazione ferroviaria è stata trovata in possesso di oltre un chilo di marijuana del valore di circa 15 mila euro, confezionato in un involucro impacchettato con cellophane trasparente e nascosto all'interno di un trolley. La donna è stata tratta in arresto. 

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Rapina con sparatoria alla sala slot a Colonnella

Sarebbero stati esplosi anche colpi d'arma da fuoco contro i carabinieri di una pattuglia del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Alba Adriatica a seguito di una rapina in una sala slot avvenuta a Colonnella, al Parco Commerciale Arcobaleno, poco dopo le 9. Secondo una prima ricostruzione - sono attualmente in corso le ricerche di uno dei due rapinatori - i militari hanno incrociato una coppia in fuga dopo il colpo: la donna e' stata subito bloccata e arrestata, mentre il complice si e' dato alla fuga con l'auto, esplodendo colpi di pistola contro i militari che hanno risposto al fuoco anche quando il rapinatore ha bloccato l'auto a qualche chilometro di distanza e ha continuato la fuga per le vicine campagne

 

AGGIORNAMENTO

E' stata ritrovata in zona Appignano del Tronto l'auto rubata da un rapinatore albanese in fuga. L'uomo, che sarebbe ferito ed e' ancora armato, viene ricercato dai carabinieri di Marche e Abruzzo

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