Grande attenzione dei buyer di otto nazioni per la promozione dei prodotti tipici abruzzesi presenti alla 20esima edizione di Agroalimenta, che si terra' a Lancianofiera, polo fieristico regionale, dal 22 al 24 novembre prossimi. La fiera nazionale delle eccellenze enogastronomiche e' stata illustrata oggi dal presidente di Lancianofiera Franco Ferrante, dal sindaco Mario Pupillo, l'assessore regionale Nicola Campitelli. In rappresentanza degli altri soci dell'ente fieristico erano presenti per la Camera di Commercio di Chieti-Pescara il presidente Gennaro Strever e il responsabile del centro estero Marco Pesce e Ruggiero Russo per Bper Banca. La folta delegazione straniera, che visitera' poi l'intera regione, giungera' da Belgio, Germania, Svizzera, Svezia, India, Vietnam, Giappone e Canada, realta' commerciali in testa alle preferenze sui prodotti abruzzesi. I numerosi espositori presenteranno anche novita' sui vini, birra e un caffe' con olio di oliva. Agroalimenta, che avra' ingresso libero, punta inoltre alla riflessione approfondimento di numerosi aspetti e settori agrolimentari. Ci saranno infine show cooking e laboratori del gusto. Ingresso 9-19.30
Leggi Tutto »Promozione dell’olio, un progetto per l’Abruzzo
"E' un progetto che integra il modello con cui la Regione Abruzzo vuole rilanciare un settore di altissima qualita' e pregio e che e' parte di quello complessivo con cui si intende promuovere e valorizzare il Made in Abruzzo". Per l'assessore all'Agricoltura della Regione Abruzzo, Emanuele Imprudente, il supporto al progetto 'Olio buono d'Abruzzo' (che sara' finanziando nell'ambito del Psr) presentato oggi dalla Legacoop al Museo Cascella di Pescara, e' dunque un'ulteriore opportunita' soprattutto per un prodotto, l'olio, che rende famoso l'Abruzzo nel mondo e che negli ultimi anni, anche a causa dei cambiamenti climatici, vive molte difficolta'. A spiegarlo e' il presidente Legacoop Abruzzo Luca Mazzali che ha trovato "attenzione da parte del Governo regionale" per un'iniziativa che mette insieme produttivita' e sociale. Cinquemila gli ulivi abbandonati che saranno acquisiti, spiega, a fronte di un territorio dove se ne contano 80mila e l'obiettivo di produrre entro un anno il primo "olio buono d'Abruzzo", nome anche della societa' con cui prendera' il via il progetto e che sara' costituita a dicembre. "La nostra regione- ha spiegato- soffre come tutto il Paese, del problema dell'abbandono dei terreni e tra questi ci sono gli uliveti. L'intenzione e' di riattivarli favorendo anche cosi' il contrasto al dissesto idrogeologico e impiegare, attraverso le nostre cooperative sociali, lavorati con disagi psicologici e fisici cosi' che possano immettere nel mercato del lavoro. Abbiamo chiesto il patrocinio alla Regione - spiega - per aver la possibilita' di finanziare corsi di potatura o comunque legati alla filiera".
Leggi Tutto »Polo automotive, fatturato di 8 miliardi di euro in Abruzzo
"Sulla ricerca ci giochiamo una grande ed importante partita, specie ora che stiamo scrivendo la nuova programmazione per il 2021- 2027. L'automotive avra' grandi cambiamenti con l'avvento dell'elettrico nel 2023-2024. Per cui questo osservatorio e' molto importante per capire tutto cio' che e' necessario fare insieme, Regione Abruzzo e aziende". E' quanto affermato dall'assessore regionale alle Attivita' Produttive Mauro Febbo a conclusione dei lavori della prima edizione "Dell'Osservatorio permanente per la filiera" a Santa Maria Imbaro , nella sede del Polo Innovazione Automotive. "Come Regione - ha proseguito Febbo - siamo impegnati in una serie di attivita' progettuali per portare avanti l'innovazione. Sono stati fatti una serie di bandi per gli accordi di innovazione a cui hanno risposto diverse aziende". All'evento c'erano i componenti del comitato Tecnico Scientifico del Polo, aziende, sindaci e rappresentanti datoriali e sindacali. L'obiettivo era individuare i principali trend di cambiamento derivanti dalle trasformazioni in atto nel mondo del manifatturiero avanzato e le competenze chiave che ne derivano, comprese quelle trasversali. Febbo ha poi spiegato "In Abruzzo la filiera e' costituita da gruppo di imprese globalizzate, sia GI che PMI, operanti nel comparto dell' automotive e della meccanica che comprende anche subfornitura, componentistica ed engineering. Il nostro sistema automotive e' particolarmente specializzato nella produzione di veicoli commerciali e professionali e moto con la relativa componentistica. E' un settore vitale e strategico in termini di Pil e occupazione per la Regione. Il fatturato e' di circa 8 miliardi di euro, pari al 20% del settore manifatturiero e rappresenta piu' del 50% delle esportazioni di tutta la Regione Abruzzo. Gli attori principali sono Sevel-Fiat-Marelli, Honda-Cisi, Denso, Pilkington, Dayco, IMM, Tecnomatic e altre aziende, in maggioranza localizzata in provincia di Chieti con un indice di specializzazione dell'occupazione pari a sette volte la media italiana nel settore di riferimento; esempi importanti esistono anche in provincia di Teramo e Pescara".
Leggi Tutto »Un marchio per i ristoranti che usano oli delle Città dell’Olio
Un marchio per i ristoranti abruzzesi che usano oli extravergine prodotti nelle Città dell’Olio. E’ questa una delle proposte lanciate dal coordinamento regionale delle Città dell’Olio dell’Abruzzo nel corso della prima riunione sotto la presidenza del neo eletto coordinatore Domenico Pavone, consigliere del Comune di Atri, che si è tenuta nei gironi scorsi presso la sede della CNA di Pescara.
All’incontro hanno partecipato i rappresentati delle Città dell’Olio abruzzesi: Bucchianico, Controguerra, Moscufo, Montefino, Pianella, Rapino, Santomero, Tocco di Casauria, Vittorito e la CCIAA Chieti Pescara.
«Dopo il saluto di benvenuto del Coordinatore regionale Domenico Pavone e del Vicepresidente delle Città dell’Olio Carmine Salce, si è parlato della partecipazione alle Celebrazioni del 25° anniversario della nascita dell’Associazione nazionale Città dell’Olio che si terrà a Siena il 29-30 novembre e 1 dicembre. Inoltre, è stato fatto un bilancio della Camminata tra gli olivi, esperienza sulla quale si intende investire di più in termini di comunicazione. Ampio spazio è stato dato alla discussione sulle iniziative da mettere in campo come Coordinamento regionale con particolare riferimento al progetto dell’etichetta delle Città dell'Olio sulle produzioni olivicole delle Città dell’Olio che hanno aderito al disciplinare che attualmente è in fase di costruzione. Dal dibattito infine è emersa la volontà di prevedere per i ristoratori abruzzesi che utilizzano olio delle Città dell'Olio, una targa da esporre all'ingresso del ristornate per valorizzare con un riconoscimento la scelta di utilizzare oli del territorio» si legge in una nota dell'associazione.
Leggi Tutto »Inps, aziende agricole in aumento in Abruzzo
Il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti è passato da 188.016 dell'anno 2017 a 187.629 del 2018, registrando un lieve decremento pari a -0,2%, in controtendenza con il 2017, mentre dal 2013 al 2016 il numero di aziende è diminuito complessivamente di -1,9%. E' quanto emerge dall'Osservatorio dell'Inps. A livello regionale, nell'ultimo anno, il maggior decremento in percentuale si registra in Calabria con un -4,9%, mentre tra le regioni in controtendenza, si evidenziano il Trentino Alto Adige (+15,9%)2 e l'Abruzzo (+6,6%). Il numero di operai agricoli dipendenti passa da 1.059.998 del 2017 a 1.076.930 del 2018, con un incremento di circa 16.900 lavoratori, pari a +1,6%. La distribuzione territoriale degli operai agricoli dipendenti, in base al luogo di lavoro, nell'anno 2018 evidenzia che il Sud è l'area geografica che, con il 38,0%, presenta il maggior numero di lavoratori, seguita dal Nord-est con il 23,1%, dalle Isole con il 16,4%, dal Centro con il 12,4% e dal Nord-ovest con il 10,1%. A livello regionale, nell'ultimo anno, il numero di operai agricoli dipendenti aumenta, in modo particolare in Trentino Alto Adige (+23,1%) grazie alla ripresa successiva al forte calo di produzioni frutticole e viticole che si era registrato nel 2017 a causa delle avverse condizioni metereologiche. Anche Liguria (+8,3%) e Marche (+7,8%) fanno registrare aumenti significativi. In controtendenza le variazioni in Calabria (-7,2%), in Molise (-4,8%) e in Puglia(-2,2%). Le regioni in cui si concentra il maggior numero di lavoratori sono la Puglia (16,8%), la Sicilia (14,1%), la Calabria (9,9%) e l'Emilia Romagna (9,5%). Il numero di lavoratori agricoli autonomi passa da 454.285 del 2017 a 452.450 del 2018, con una diminuzione di circa 1.830 lavoratori, pari al -0,4%; tra le categorie di lavoratori autonomi, l'unica in aumento risulta essere quella degli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP), che passa da 38.331 a 40.683, con un incremento pari a +6,1%.
Leggi Tutto »Master in Behavioral Economics and Neuromarketing
Pubblicato il bando del primo Master in Behavioral Economics and Neuromarketing (BEN) in Italia. Un percorso per portare l’Economia comportamentale e le neuroscienze nelle aziende. Le iscrizioni rimarranno aperte fino al 10 dicembre. Le lezioni si terranno nel Polo didattico di Pescara. Le applicazioni di economia comportamentale e neuroscienze nelle aziende hanno avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni. Un recente studio del prestigioso Istituto Gallup mostra come in qualsiasi settore economico vi sia una crescente richiesta di esperti in economia comportamentale e neuromarketing, poiché è dimostrato che le imprese che ricorrono a queste competenze superano i competitor dell’85% nell’aumento delle vendite e del 25% nei margini lordi, su base annua. L’obiettivo del Master è proprio quello di formare delle figure in grado di valorizzare il ruolo dello Human Factor e di integrarlo nella strategia aziendale, rispondendo quindi all’esigenza di formare esperti del comportamento in grado di comprendere, analizzare e migliorare i processi decisionali che coinvolgono chiunque interagisca nelle aziende e con le aziende. Le funzioni interessate sono il marketing e le ricerche di mercato, le risorse umane, il controllo, il design, la finanza, la comunicazione. Il Master è organizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP), Pomilio Blumm e Umana Analytics. La ricca e interdisciplinare offerta formativa del Master BEN prevede corsi tenuti da docenti dell’Università di Chieti e Pescara e di altri prestigiosi atenei italiani e stranieri, a cui si affianca un numero significativo di manager d’impresa, professionisti ed esperti del settore, offrendo agli studenti l’opportunità di completare un percorso di formazione a 360° gradi, che fornisca solide basi tecniche e scientifiche da integrare con una forte vocazione al business. Il Master offrirà agli studenti non lavoratori l’opportunità di intraprendere un periodo di Stage di 750 ore in azienda, per mettere in pratica e metabolizzare le conoscenze acquisite attraverso un processo di learning by doing. Sono già state stipulate convenzioni con numerose aziende di rilievo nazionale e altre stanno perfezionando la partnership. Citiamo Almawave, ALMA C.I.S., ATM Trasporti Milanesi, Blu Serena, Cantina Tollo, CNH Industrial, Fater, Infocert, L Foundry, Main AD, Marramiero Vini, Saquella, Umana Analytics, Valagro, White Rabbit, ZF. Gli studenti lavoratori sono favoriti dalla formula weekend (lezioni programmate il venerdì pomeriggio e il sabato mattina).
Sito web: www.ben.unich.it
Pagina Facebook: www.facebook.com/neuroeconomiacomportamentale/
Coldiretti, stato di crisi per il pesce azzurro in Adriatico
E’ stato di crisi per il pesce azzurro in Adriatico. A lanciarlo sono un gruppo di pescatori abruzzesi che si sono rivolti a Coldiretti Impresa Pesca per illustrare le condizioni in cui versa il settore della pesca di piccoli pelagici, ossia sarde ed alici, che soffrono la diminuzione delle imbarcazioni a causa della difficoltà di fare reddito.
Secondo i pescatori “nonostante il proliferare di normative nazionali orientate a fronteggiare la crisi delle catture e la diminuzione del cosiddetto pesce azzurro, l’attività di pesca di piccoli pelagici sta registrando un notevole decremento del numero delle imbarcazioni a causa della difficoltà di fare reddito, tanto che sono ormai poche in Abruzzo le imbarcazioni abruzzesi che effettuano questo tipo di attività”. In sostanza, il problema è nella drastica riduzione delle giornate di pesca per il fermo biologico che, per sarde e alici, prevede venti giornate mensili senza eccedere le 180 nell’anno solare. “Riduzione che – sottolinea Coldiretti Impresa Pesca - non è supportata, come accaduto in altre regioni, da un intervento in regime de minimis alle imprese”. Secondo i pescatori, che appartengono alla cooperativa Abruzzo Pesca, ad aggravare la situazione è anche il proliferare in Adriatico dei tonni rossi che, soggetti al sistema di quote, non possono essere pescati ma generano, di contro, gravi danni alle reti dei pescherecci in cui inevitabilmente si impigliano.
Leggi Tutto »Rapporto Bankitalia, l’Abruzzo puo’ contare su turismo e trasporti
Il sistema Abruzzo si mantiene, nei primi 9 mesi nel 2019, grazie al comparto dei servizi, ma guarda con apprensione ai rallentamenti nell'attivita' industriale e nel comparto dell'edilizia, dove si fa sentire il peso della Ricostruzione ancora ferma. E' quanto emerge dall'aggiornamento congiunturale sull'economia redatto dalla Banca d'Italia dell'Aquila, presentato all'Universita' degli Studi di Teramo, da Dealma Fronzi, capo della filiale del capoluogo abruzzese. Se le produzioni metalmeccaniche soffrono di una contrazione della domanda estera (-1,9%) che contrasta con la seppur minima, ma incoraggiante ripresa del 2018, l'Abruzzo puo' contare su turismo e trasporti: come nello scorso anno, il numero di imprese attive nel terziario e' aumentato nei servizi finanziari e alle imprese e in quelli di alloggio e ristorazione, si e' ridotto nel commercio. Segnali poco confortanti provengono pero' dall'edilizia, dove le ore lavorate sono diminuite del 4%, e che risente della contrazione dell'erogazione dei fondi pubblici per la ricostruzione post-sisma in area privata. C'e' pero' un dato che induce all'ottimismo e relativo alle concessioni edilizie, in aumento, e questo dovrebbe portare in un prossimo futuro a un'inversione di rotta. I tecnici di Bankitalia L'Aquila hanno concentrato la loro attenzione anche sui numeri che riguardano occupazione e credito. Sostanzialmente, la riduzione dell'1,8% nel primi 6 mesi del 2019 si allinea con la tendenza rilevata nell'ultimo semestre dell'anno precedente. La contrazione ha riguardato tutti i comparti produttivi con la sola eccezione, tra i servizi, di commercio, alberghiero e ristorazione. Tra i lavoratori dipendenti prosegue la flessione delle assunzioni a termine, mentre aumentano i contratti a tempo indeterminato. "Aumentano i depositi bancari - sottolinea Fronzi - anche se, a causa della grande liquidita' in circolazione, i rendimenti sono piuttosto bassi. Si registra nel contempo un rallentamento dell'erogazione del credito, attestato attorno allo 0,3%, che riguarda in particolare le piccole aziende del settore costruzioni; per le famiglie cresce il credito al consumo e sono in stallo le richieste di mutui per acquisto di immobili". Un dato positivo riguarda il miglioramento della qualita' del credito, anche se il tasso di deterioramento dei prestiti resta sopra alla media nazionale.
Leggi Tutto »Studio Bankitalia, il terremoto ha causato un calo del 5% su produzione e vendite nel Centro Italia
Il terremoto che nel 2016 ha colpito quattro regioni del Centro Italia (Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo) ha causato una contrazione della produzione e delle vendite di oltre il 5% in media d'anno. Il dato emerge dall'ascolto che il centro studi della sede di Ancona di Bankitalia ha fatto di 2.500 aziende dell'area del cratere, confrontando la loro performance con altrettante imprese insediate all'esterno del cratere nelle stesse regioni e con caratteristiche simili. L'impatto e' stato negativo nell'intera area del cratere, ma l'analisi condotta ha consentito di evidenziare l'eterogeneita' degli effetti del sisma, concentrati nelle zone piu' vicine agli epicentri e piu' marcati per le imprese di minore dimensione e operanti nell'agricoltura e nel terziario, specie nelle attivita' collegate al turismo.
"Si tratta di attivita' che traggono alimento dall'interazione con soggetti (famiglie, imprese, turisti) presenti nel territorio", ha spiegato il responsabile del centro studi, Giacinto Micucci. "Nel complesso questi risultati suggeriscono che un importante canale tramite cui si sono manifestati gli effetti del sisma sull'attivita' delle imprese e' rappresentato dal calo della domanda proveniente dal territorio colpito, a sua volta riconducibile allo spopolamento dei luoghi per effetto dei disagi abitativi e ai minori afflussi turistici". Nel 2017 gli effetti si sono nel complesso attenuati ma l'eterogeneita' e' cresciuta: nella cintura piu' esterna del cratere, dove sono insediate le principali aziende dell'area colpita e operano storiche specializzazioni manifatturiere, l'evidenza di effetti negativi viene meno; per le imprese del cratere core, specie quelle terziarie piu' dipendenti dalla domanda locale, invece, persistono rilevanti effetti negativi, "anche perche' legati al ritorno delle popolazioni ai territori di residenza".
Leggi Tutto »La mappa della burocrazia nei Comuni secondo CNA
Per consumare cibo e bevande direttamente dall'artigiano la scomodita' e' un obbligo di legge. Per gustare le eccellenze alimentari e' il prezzo da pagare imposto da norme, circolari e burocrazia. Non sedie ma sgabelli, divieto per i tavoli ma solo banconi o mensole. E le posate? Solo monouso e tra poco fuorilegge, divieto assoluto di metallo e ceramica e il tovagliolo rigorosamente di carta. E se il cliente desidera un caffe' o una bevanda nel migliore dei casi deve ricorrere al distributore automatico. La fotografia e' stata scattata dal secondo rapporto realizzato dalla CNA dal titolo "Comune che vai burocrazia che trovi: cibo a ostacoli" dedicata al settore agroalimentare. Un segmento dai numeri rilevanti, 85 miliardi di euro che ogni anno gli italiani spendono per mangiare fuori casa, circa 120mila imprese di cui il 60,5% artigiane con 400mila addetti. Negli ultimi sei anni il numero delle imprese e' aumentato del 3,6%, quelle artigiane solo dell'1,6% mentre quelle non artigiane del 6,9% a conferma di una architettura normativa penalizzante. Per far consumare il cibo sul posto l'artigiano e' costretto a scalare l'Everest. Circa 70 adempimenti per avviare l'attivita' e altri 20 per somministrare i prodotti e poi 21 soggetti che esercitano controlli e accertamenti, dalle guardie ecologiche alla Capitaneria di porto fino al medico veterinario. Una vera e propria giungla di norme e circolari emanate dallo Stato centrale, Regioni e Comuni. Le differenze sono all'ordine del giorno. Solo il Comune di Pescara non richiede ulteriori titoli per la vendita di bevande da parte degli artigiani, il 74% dei comuni non adotta una normativa organica per i consumi alimentari sul posto. L'artigiano e' obbligato a ottenere il titolo di esercizio di vicinato. Non solo 20 adempimenti richiesti ma anche un corso specifico che varia dalle 80 ore di Pistoia e Grosseto alle 140 a Roma. In sei comuni tra i quali Bologna e Genova gli artigiani non possono utilizzare gli spazi esterni ma negli altri l'eterogeneita' e' il tratto prevalente: dalla semplice autorizzazione alla concessione vera e propria. La CNA pertanto chiede una profonda revisione della normativa a partire dalla legge quadro sull'artigianato del 1985 per rispondere la profonda trasformazione dei modelli di consumo. Occorre una definizione di attivita' prevalente dell'impresa artigiana che non lasci spazio ad interpretazioni arbitrarie.
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