Economia

Condono edilizio, oltre 5 milioni di pratiche da evadere

Dal Rapporto sul condono edilizio del Centro Studi Sogeea, illustrato in un apposito convegno in Senato nell'aprile 2016, emerge come, a quella data, rimanessero ancora da evadere 5.392.716 pratiche su un totale di 15.431.707 domande di condono presentate a partire dalla legge 47/85 varata dal Governo presieduto da Bettino Craxi. Il dossier era stato redatto reperendo i dati di tutti i capoluoghi di provincia, di tutti i Comuni con una popolazione superiore ai 20.000 abitanti e di un campione ponderato e rappresentativo del 10% di quelli con popolazione inferiore a tale cifra. Entrando nel dettaglio delle singole realtà territoriali, Roma era nettamente in testa alla graduatoria sia delle istanze presentate sia delle pratiche ancora da terminare. Per ciò che riguarda il totale delle domande, la Capitale ne contava 599.793 e precedeva Milano (138.550), Firenze (92.465), Venezia (89.000), Napoli (85.495), Torino (84.926), Bologna (62.393), Palermo (60.485), Genova (48.677) e Livorno (45.344). Sul fronte del numero delle istanze ancora da evadere, invece, Roma ne aveva 213.185, vale a dire quasi quattro volte Palermo (55.459). Sul gradino più basso del podio c'era Napoli (45.763), che si attestava davanti a Bologna (42.184). Più staccate Milano (25.384), Livorno (23.368), Arezzo (22.781), Pescara (20.984), Catania (20.249) e Fiumicino (20.055), unico Comune non capoluogo di provincia ad entrare nelle prime dieci posizioni. Solo lo 0,9% dei Comuni del nostro Paese non risultava interessato dalle richieste di sanatoria in materia di abusi edilizi. Il totale dei mancati introiti per le casse pubbliche era stimabile in 21,7 miliardi di euro, così suddivisi: 10,3 miliardi di oblazioni (cifra da ripartire a metà fra Stato e Comuni e a cui vanno aggiunti 160 milioni alle Regioni in base alla Legge 326/03); 6,7 miliardi di oneri concessori; 1,5 miliardi di diritti di segreteria; 2,1 miliardi di diritti di istruttoria; 1,1 miliardi di risarcimenti per danno ambientale. Anche in questo caso, a livello di Comuni la graduatoria era nettamente capeggiata da Roma: la Capitale vantava circa 800 milioni di euro di mancate riscossioni. 

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Trasparenza, i dati delle gare sono on line

E' online la nuova versione, aggiornata e arricchita nei contenuti, del portale Open data "dati.consip.it", dedicato alla valorizzazione e diffusione del patrimonio informativo del Programma di razionalizzazione degli acquisti, realizzato dal ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) attraverso Consip. La principale novita' del portale - la cui prima versione e' in linea dall'ottobre 2016 - riguarda la pubblicazione di 10 nuovi set di dati aperti, in forma aggregata, sulle gare effettuate e sui contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni attraverso gli strumenti di negoziazione e acquisto della piattaforma di e-procurement MEF/Consip. Ad esempio, sara' possibile conoscere il numero e il valore degli ordini di acquisto sulle Convenzioni o sul Mercato elettronico o il numero e il valore delle gare (appalti specifici) svolte dalle PA sul Sistema dinamico di acquisizione. Tutto questo si aggiunge ai dataset e ai report gia' presenti, mettendo cosi' a disposizione uno strumento di servizio ampio e articolato per l'analisi della spesa e dello sviluppo del mercato. I set di dati sono liberamente riusabili anche a fini commerciali e sono in formato aperto (.CSV), arricchiti da "metadati" (.XLS) che ne facilitano l'interpretazione. Le informazioni sono integrate con il Catalogo nazionale degli Open data www.dati.gov.it. 

 Il portale e' uno strumento di conoscenza e analisi utile a tutte le parti coinvolte dal Sistema Consip: le pubbliche amministrazioni possono facilmente analizzare le opportunita' offerte dalle iniziative e beneficiare di un confronto virtuoso con enti pubblici simili; le aziende possono realizzare analisi tempestive e aggiornate sulla domanda della PA e sull'offerta del mercato, favorendo la concorrenza e lo sviluppo di nuove idee; i cittadini possono fruire della maggiore dinamicita' e interoperabilita' offerte dagli Open Data per migliorare la conoscenza sul valore e la natura della spesa della PA e avere una partecipazione attiva. Il progetto - inserito nel Piano di azione nazionale dell'Open Government Partnership 2017 e sottoposto a consultazione pubblica - rappresenta un elemento di trasparenza della gestione amministrativa, consente all'opinione pubblica di acquisire piena consapevolezza dell'impegno del MEF e di Consip nella razionalizzazione degli approvvigionamenti della PA e favorisce la collaborazione con gli stakeholder per lo sviluppo del mercato. 

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Sevel, la Fim Cisl chiede la stabilizzazione dei precari

"La stabilizzazione di 417 lavoratori somministrati e' una delle priorita' che la Sevel deve affrontare entro il 30 giugno alla scadenza del contratto. Ci sono sconti fiscali con la legge di stabilita'. Stessa stabilizzazione chiediamo a Fca anche per i lavoratori dello stabilimento di Termoli". E' quanto ha detto oggi il segretario nazionale Fim, Ferdinando Uliano, che ha prima partecipato a un'assemblea con i lavoratori in Sevel, poi ha illustrato a Lanciano, nella sede Cisl, il raggiungimento degli incrementi in busta paga di febbraio nello stabilimento della Sevel di Atessa. Premi di produzione ed efficienza, produttivita' e occupazione sono stati i punti principali dell'analisi fatta da Uliano, affiancato dal segretario interregionale del Molise, Riccardo Mascolo, e Amedeo Nanni, della rsa di Sevel. In busta paga a febbraio i dipendenti Sevel, 6.100 dipendenti, avranno da un minimo di 1.230 euro a un massimo di 1.320.

"In tre anni - ha aggiunto Uliano - con il contratto sottoscritto nel 2015 la fascia intermedia dei lavoratori ha avuto 4.455 euro in piu' per redditivita' in Fca in Europa e per efficienza dello stabilimento Sevel. La Sevel sta avendo importanti momenti di crescita. Nel 2017 sono stati prodotti 290 mila Ducato. Dal 2013 la crescita e' stata del 43%".

 

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Università di Teramo, due master per l’ambiente e le aree protette 

Per l'anno accademico 2017/2018 l'Universita' degli Studi di Teramo ha arricchito l'offerta formativa dedicata all'ambiente e alle aree protette, affiancando al Master in Gestione dello Sviluppo Locale nei Parchi e nelle Aree Naturali (GESLOPAN), giunto alla dodicesima edizione, un nuovo Master in Diritto dell'Ambiente, distinto in due curricula: Diritto dell'ambiente e dell'energia e Diritto delle aree naturali protette. Il Master di 2/o livello in Diritto dell'ambiente, organizzato dalla Facolta' di Giurisprudenza, "e' rivolto - spiega l'Ateneo attraverso una nota - a quanti intendano acquisire elevate competenze giuridiche nel campo della tutela ambientale, relativamente alla gestione delle risorse naturali, alla loro protezione dalle diverse forme di inquinamento e alla produzione di energie, ma anche alla conservazione degli habitat e delle specie nel sistema delle aree protette nazionali e comunitarie. Il Master sara' articolato in due distinti curricula. Il curriculum in Diritto dell'ambiente e dell'energia approfondira' la disciplina delle forme di inquinamento del suolo, atmosferico e idrico, i procedimenti amministrativi in materia ambientale, la disciplina sulla produzione di energie, il danno ambientale, la protezione penale dell'ambiente e i casi concreti di diritto ambientale". Il curriculum sul Diritto delle aree naturali protette sara' dedicato ai cosiddetti "Parchi storici", al sistema della legge-quadro, alla governance degli enti gestori e ai loro poteri pianificatori e regolatori, alle aree protette regionali, allo sviluppo economico nelle aree protette, alla Rete Natura 2000, alla disciplina sul paesaggio, alla legislazione forestale e agli usi civici. Le lezioni, tenute da docenti universitari e professionisti esperti di legislazione ambientale e aree protette, si svolgeranno il venerdi' pomeriggio e il sabato mattina nella Facolta' di Giurisprudenza. Il termine per iscriversi ai Master e' fissato a mercoledi' 28 febbraio 2018. 

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Flag costa di Pescara, bandi per miglio zero e pesca turismo

Favorire l'incremento della vendita diretta di prodotti ittici a ‘miglio zero’ da parte dei pescatori locali, avviare strategie di valorizzazione della pesca, creare nuove opportunità di sviluppo: sono questi gli argomenti trattati durante l’evento promosso dal Flag Costa di Pescara che si è svolto all’Aurum di Pescara. All’iniziativa hanno preso parte Giacomo Cuzzi, Assessore alle Attività Produttive del Comune di Pescara, Mauro D'Andreamatteo e Andrea Mammarella, Presidente e Direttore del Flag Costa di Pescara, Mimmo Grosso, Vicepresidente.

“Uno degli obiettivi della strategia del FLAG Costa di Pescara è proprio quello promuovere lo sviluppo sostenibile della comunità di pesca attraverso azioni volte a favorire opportunità di reddito aggiuntivo per gli operatori della pesca tramite iniziative quali pescaturismo, ittiturismo - introduce il Presidente Mauro D’Andreamatteo - Questi bandi rappresentano una grande opportunità per tutti gli operatori del settore”.

“Il Flag Costa di Pescara vuole essere un impegno concreto per investire nell'ambito dell'Economia del Mare”- continua l’assessore Giacomo Cuzzi- Partendo dal recupero e dalla valorizzazione del ricco patrimonio locale, la strategia del Flag si fonda sulla possibilità di sviluppare un’offerta turistica tematica che valorizzi ad ampio raggio il tema del mare e della pesca, integrando azioni di tutela e valorizzazione delle risorse naturali e favorendone così la conoscenza e la fruizione ad un pubblico sempre più ampio. Saranno disponibili 150 mila euro per la valorizzazione del nostro pescato, e 200 mila euro per attività legate alla pescaturismo. Entrambi i bandi rappresentano un passo in avanti verso la valorizzazione del patrimonio ittico locale e del settore della pesca”.

“I bandi che presto verranno pubblicati, auspichiamo entro una ventina di giorni, saranno riservati alla categoria degli armatori, pescatori e proprietari di imbarcazioni e prevedono un finanziamento di 150.000 euro per promuovere non solo la vendita diretta al consumatore, ma anche una sorta di street food direttamente sul posto al fine di valorizzare le banchine dal punto di vista turistico e promuovere così il nostro prodotto – il direttore del Flag Costa di Pescara,Andrea Mammarella, entra nel merito delle misure - Lo scopo è quello di promuovere e tutelare il comparto della pesca per rafforzare il legame tra consumatori e il mare e per dare la possibilità a questi ultimi di scegliere consapevolmente prodotti stagionali e di qualità. Altri 200 mila euro saranno invece destinati per attività legate al pescaturismo, una misura che offre la possibilità agli operatori del settore di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero di persone per lo svolgimento di attività turistiche ricreative. Le attività di pescaturismo costituiscono un’innovazione nel comparto della pesca e del turismo e consentono al turista di inserirsi in maniera armonica nell’ambiente che lo circonda. Il 50 per cento di questi fondi sarà a fondo perduto”.

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Loy: L’Abruzzo ha grandi potenzialita’ ma con troppe crisi

Pil, disoccupazione, cassa integrazione i temi al centro della manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil Abruzzo stamani a Lanciano. In cinquemila in strada, con un corteo partito da piazzale Cuonzo. 

"L'Abruzzo e' il caso italiano e l'Italia deve prendere spunto da questa partecipata manifestazione di oggi a Lanciano. Per far si' che l'intero Paese discuta di proposte reali che cambiano la vita dei cittadini e dei lavoratori". Cosi' il segretario confederale Uil Guglielmo Loy a Lanciano, partecipando alla manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil Abruzzo per chiedere 'piu' lavoro e sviluppo' in regione. "L'Abruzzo - ha detto Loy - ha grandi potenzialita' ma con troppe crisi e uno sviluppo che non cresce come meriterebbero i cittadini. C'e' una piattaforma molto realistica di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo che fanno promesse concrete, al di la' di quello che dicono i partiti. Noi del sindacato non facciamo promesse mirabolanti ma parliamo di infrastrutture, sostegno al sistema produttivo, protezione sociale e ammortizzatori sociali, servizi: cose che si possono fare con le risorse che gia' ci stanno se pero' c'e' il coraggio della politica a misurarsi su cose concrete". 'Piu' lavoro piu' sviluppo per l'Abruzzo' lo slogan del corteo - cui hanno partecipato cinquemila persone - partito da piazzale Cuonzo per terminare in piazza dei Frentani. Presenti i tre segretari generali regionali di Cgil-Cisl-Uil, Sandro Del Fattore, Leo Malandra e Michele Lombardo. I sindacati hanno parlato di "un pil regionale che arranca. Nel 2016 - hanno riferito - e' arretrato dello 0,2 per cento a fronte di incrementi che hanno riguardato tutte le regioni del meridione. Secondo Bankitalia e Istat, infatti, nei primi nove mesi del 2017, in Abruzzo il numero di persone in cerca di occupazione e' aumentato del 2,7 per cento e il tasso di disoccupazione e' salito dal 12,1 al 12,7 per cento, rimanendo superiore al dato medio nazionale (11,5 per cento)".

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Aeroporto d’Abruzzo, a gennaio 40.859 passeggeri in transito

Crescita dei volumi di traffico del 15,6% a gennaio 2018, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, per l'aeroporto d'Abruzzo, dove nel mese appena trascorso i passeggeri transitati sono stati 40.859. "Un dato - dice la Saga - del tutto positivo che conferma e supera le previsioni Questo buon avvio del corrente anno arriva dopo aver archiviato un 2017 segnato da una crescita costante del volume passeggeri che aveva portato a chiudere con 667.800 presenze, pari ad un aumento del 16,6% rispetto al 2016". Trainano lo sviluppo del "Liberi" sia i voli verso le destinazioni europee che registrano tutte un buon numero di passeggeri, sia i voli domestici. Moderatamente ottimista per quanto riguarda il 2018 il presidente della Saga, Nicola Mattoscio anche alla luce delle recenti difficolta' manifestate da qualche vettore minore operante sullo scalo. "I livelli di efficienza e qualita' dello scalo abruzzese sono buoni - ha detto - e la Saga lavora e pianifica costantemente interventi in funzione di un ulteriore miglioramento dei servizi offerti ai passeggeri. Pescara e' un aeroporto che assicura elevate frequenze con i principali hub europei che fungono sia da destinazione finale che da transito per altre mete continentali ed intercontinentali. Si conferma che lo scalo aeroportuale abruzzese configura una funzione strategica per la crescita del nostro tessuto economico, sia in termini di occupazione diretta e indiretta, sia in termini di valore aggiunto che la sua presenza genera per l'economia del territorio". Per quanto riguarda le previsioni di traffico per quest'anno, l'imminente apertura ad inizio aprile di due nuove rotte Ryanair su Malta e Varsavia (Modlin) consente di guardare ancora con prudente positivita' al 2018. In questo senso il nuovo record di passeggeri e' la migliore conferma delle scelte strategiche aziendali che puntano ad aumentare le destinazioni servite dall'aeroporto d'Abruzzo e contestualmente la soddisfazione e il confort dei passeggeri. 

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Approvato l’elenco dei contributi per i danni da fauna selvatica

 Il Dipartimento politiche dello sviluppo rurale della Regione Abruzzo ha approvato l'elenco delle domande per l'accesso ai contributi erogati per i danni da fauna selvatica e riferiti al periodo compreso tra il 4 novembre 2016 e il 3 novembre 2017. La somma complessiva a disposizione e' di 758.946,16 euro. Le risorse copriranno oltre il 43% dei danni accertati: le richieste totali pervenute da tutta la regione sono state pari a 1.753.336,28 euro. I servizi territoriali per l'agricoltura provvederanno al pagamento dei contributi spettanti agli agricoltori e allevatori. Le istruttorie sono state effettuate con celerita' dal personale del Dipartimento al fine di fornire una risposta tempestiva e immediata al comparto agricolo. Nei giorni scorsi, infine, e' stato pubblicato il bando 'a sportello' del Programma di Sviluppo Rurale mirato a contrastare i danni da fauna selvatica. L'intervento, che prevede una dotazione di 1,5 milioni di euro, e' finanziato con un contributo in conto capitale pari al 100% della spesa prevista per l'acquisto e posa in opera di protezioni fisiche con recinzioni perimetrali, fisse o mobili, reti anti-uccello e rete elettrificate

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Pasta, Coldiretti Abruzzo: 1 pacco di pasta su 3 è straniero, arriva etichetta

Con un pacco di pasta imbustato in Italia su tre che è fatto con grano straniero senza alcuna indicazione per i consumatori, arriva l’etichetta d’origine per fare finalmente chiarezza su quello che è il prodotto simbolo del made in Italy. Ad affermarlo è la Coldiretti Abruzzo a due settimane dall’entrata in vigore del decreto che metterà in trasparenza quello che i cittadini portano in tavola. Una novità che è il risultato della guerra del grano lanciata a livello nazionale da Coldiretti con decine di migliaia di agricoltori scesi in piazza per difendere il Granaio Italia contro l’invasione di prodotto straniero, spesso di bassa qualità e trattato con sostanze vietate nel nostro paese, e le speculazioni che hanno provocato il crollo dei prezzi del grano italiano al di sotto dei costi di produzione, con una drastica riduzione delle semine e il rischio di abbandono per un territorio di 2 milioni di ettari coltivati: di questi, 87mila ettari a cereali sono in Abruzzo e 34.500  sono coltivati a grano duro  da circa 20mila aziende per una produzione di circa 1.400.000 quintali di frumento e un valore di circa 35milioni di euro.

Secondo quanto previsto dal decreto, dal 17 febbraio prossimo le confezioni di pasta secca prodotte in Italia – spiega la Coldiretti - dovranno avere obbligatoriamente indicati in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura; se proviene o è stato molito in più paesi possono essere utilizzate, a seconda dei casi, le seguenti diciture: paesi UE, paesi NON UE, paesi UE E NON UE. Inoltre, se il grano duro è coltivato almeno per il 50% in un solo Paese, come ad esempio l’Italia, si potrà usare la dicitura: “Italia e altri Paesi UE e/o non UE”. Il 16 febbraio scatta invece l'indicazione dell’origine del riso in etichetta, che deve riportare le diciture “Paese di coltivazione del riso”, “Paese di lavorazione” e “Paese di confezionamento”. Qualora le fasi di coltivazione, lavorazione e confezionamento del riso avvengano nello stesso Paese, può essere recata in etichetta la dicitura “origine del riso”, seguita dal nome del Paese. In caso di riso coltivato o lavorato in più Paesi, possono essere utilizzate le diciture “UE”, “non UE”, ed “UE e non UE”.

Una scelta applaudita dal 96% dei consumatori che chiede venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine degli alimenti – continua la Coldiretti – e confermata in Italia anche dal Tar del Lazio che ha sottolineato come sia “prevalente l’interesse pubblico ad informare i consumatori considerato anche l’esito delle consultazioni pubbliche circa l’importanza attribuita dai consumatori italiani alla conoscenza del paese di origine e/o del luogo di provenienza dell’alimento e dell’ingrediente primario”. Sarebbe stato del resto assurdo impedire ai cittadini – nota Coldiretti – di conoscere la verità privandoli di informazioni importanti come quella di sapere se nella pasta che si sta acquistando è presente o meno grano canadese trattato in preraccolta con il glifosate, accusato di essere cancerogeno e per questo proibito sul grano italiano”.

L’iniziativa dell’Italia ha spinto la Commissione Europea– sottolinea la Coldiretti – ad avviare finalmente con quattro anni di ritardo una consultazione pubblica sulle modalità di indicazione dell’origine in etichetta come previsto dal regolamento europeo sulle informazioni ai consumatori n.1169/2011, entrato in vigore nel dicembre 2013. “Adesso occorre vigilare affinché la normativa comunitaria risponda realmente agli interessi dei consumatori e non alle pressioni esercitate dalle lobbies del falso Made in italy prodotto in Italia che non si arrendono ai pronunciamenti della Giustizia e vogliono continuare ad ingannare i cittadini cercando subdolamente di frenare nel nostro Paese l’entrata in vigore di una norma di trasparenza e grande civiltà” ha dichiarato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.

L’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 19 aprile 2017 l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario – continua la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. Da aprile è in vigore l’etichettatura d’origine per latte e derivati. Dopo pasta, riso e pomodoro resta però ancora da etichettare con l’indicazione dell’origine 1/4 della spesa alimentare degli italiani dai salumi ai succhi di frutta, dalle confetture al pane, fino alla carne di coniglio.

 

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Costituito il gruppo Giovani Imprenditori d’Abruzzo di Confcommercio

Costituito il gruppo Giovani Imprenditori d'Abruzzo. Il neonato Gruppo ha eletto presidente Riccardo Savella (Presidente GGI Confcommercio L'Aquila). Vice presidente Pierluigi Latini (Presidente GGI Confcommercio Teramo). Maria Chiara Boccasini (Presidente GGI Confcommercio Chieti) e Giampiero Di Biase (Presidente GGI Confcommercio Pescara) ricopriranno la carica di Consiglieri. Il Presidente Savella, ha evidenziato come il Gruppo rappresenti una forza propulsiva verso il rinnovamento del sistema regionale di Confcommercio ed ha individuato nella innovazione e nella digitalizzazione le sfide di primaria importanza da affrontare per consentire lo sviluppo e l'aumento di competitivita' delle imprese. Savella si e' detto convinto che i Giovani Imprenditori di Confcommercio Abruzzo daranno "forza ed impulso all'avvio di nuovi progetti in linea con i trend evolutivi che attraversano la fase attuale dell'economia"

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