Economia

Lavoro, parte il servizio placement dell’Università d’Annunzio

Il Servizio Placement, ossia il servizio di orientamento al lavoro per i neo laureati, dell'Universita' D'Annunzio di Chieti Pescara ha ottenuto l'accreditamento presso la Regione Abruzzo e dall'anno accademico 2017-2018 mettera' a disposizione dei propri studenti e laureati un supporto ulteriormente qualificato ed efficace grazie all'accreditamento regionale quale Agenzia per il lavoro. Il passaggio rappresenta il riconoscimento formale del ruolo istituzionale della D'Annunzio nel rapporto con la RegioneAbruzzo sulle tematiche dell'orientamento al lavoro e dell'occupazione dei propri laureati all'interno di programmi e progetti finanziati da fondi nazionali ed europei. Insieme all'autorizzazione nazionale ad operare quale intermediario domanda-offerta di lavoro, gia' rilasciata nel 2012 dal Ministero del Lavoro e Politiche Sociali, l'accreditamento costituisce titolo di piena legittimazione e conferisce al Servizio Placement un ruolo piu' attivo ed incisivo all'interno della rete locale degli operatori pubblici e privati che offrono Servizi per il Lavoro. L'accreditamento consente l'accesso alle risorse pubbliche attivate dalla Regione sia per lo svolgimento di specifiche attivita' di orientamento al lavoro e di incrocio domanda/offerta sia per l'attribuzione di contributi, voucher e borse ai laureati ed ai ricercatori

''E' di questi giorni la conferma di un ulteriore successo dell'Universita' degli Studi Gabriele d'Annunzio, - annuncia il rettore, Sergio Caputi - stavolta nel delicatissimo settore del lavoro. Si tratta di un significativo passo in avanti nel percorso che la D'Annunzio sta compiendo da protagonista per esser sede attiva di collegamento tra il mondo dell'alta formazione e quello del lavoro nei settori piu' innovativi e qualificanti dell?impresa a livello regionale, nazionale ed europeo. Queste nuove ed importanti opportunita' - prosegue Caputi - vanno ad aggiungersi alle attivita' di orientamento al lavoro e avvio di impresa gia' svolte egregiamente dal Servizio Placement e per le quali ha meritato questo importante riconoscimento. Fino ad oggi questa preziosa e lungimirante capacita' operativa ha gia' consentito l'instaurazione di relazioni stabili con oltre 600 imprese del territorio locale, nazionale ed estero nonche' la realizzazione di diverse centinaia di percorsi di inserimento lavorativo per i nostri laureati, cioe' posti di lavoro di elevata qualificazione''. 

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D’Alfonso e Pepe: l’inizio della caccia a settembre è una tutela 

"L'approvazione del calendario venatorio per la stagione venatoria 2017/18 rappresenta un naturale terreno di confronto tra interessi contrapposti; tra le legittime aspettative del mondo venatorio e le rivendicazioni, le priorità e i principi portati avanti dal mondo ambientalista. Il nostro ruolo è stato quello di governare questo processo, indicando gli indirizzi generali e conciliando le opposte esigenze". Lo hanno detto il presidente Luciano D'Alfonso e l'assessore alla Caccia, Dino Pepe, in merito al calendario venatorio e all'inizio dela stagione a orrobre. "Spesso ci troviamo a rispondere ad una frequente domanda posta dai nostri cacciatori: ma perché le altre regioni aprono la caccia a settembre e in Abruzzo no? In realtà l'Ispra ha consentito la pre-apertura a settembre solo a quelle regioni italiane che hanno una adeguata conoscenza delle popolazioni faunistiche oggetto di caccia, ovvero una programmazione faunistico-venatoria aggiornata e adeguata alle nuove esigenze dettate dalla Comunità europea. Ebbene l'Abruzzo ha una programmazione che risale a 25 anni fa". Ci sono però anche altre motivazioni che stanno dietro l'apertura unificata, dicono D'Alfonso e Pepe: "La Regione ha ricevuto formalmente l'invito da parte di ISPRA e di alcune associazioni ambientaliste a sospendere l'attività venatoria in Abruzzo anche nelle aree non boschive percorse da incendi per due anni, ai fini di tutelare la fauna selvatica fortemente provata da queste calamità. In particolare, ha espresso forte preoccupazione per il rischio concreto di conservazione della fauna in ampi settori del territorio nazionale con conseguenti, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie". 

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Abrex, la moneta sociale d’Abruzzo

Sviluppare un eco-sistema che rilevi e sostenga le esigenze di dipendenti e collaboratori delle imprese in Abruzzo, permettendo loro di usufruirne senza costi e senza interessi passivi. Sostenere la cultura, investire nel turismo e nello sport per costruire una sistema locale migliore. Sostenere il Terzo Settore stimolando e aumentando la cultura del dono e infine sostenere progetti di somministrazione socio-sanitaria verso i dipendenti, verso i professionisti, e verso gli imprenditori in un sistema che superi le difficoltà finanziarie e che faciliti l'accesso ai servizi e alle cure.

Tutto questo è possibile grazie ad Abrex, un circuito di credito commerciale operante in Abruzzo che è stato attivato nel 2015 e che si è ispirato all'antesignana Sardex. Un modo nuovo di ripensare la micro economia, puntando sull'interconnessione e la collaborazione sostenuta dalla forza del gruppo e dalla fiducia reciproca.

Dal momento della sua attivazione, sono stati sviluppati circa 4 milioni di euro in beni e servizi equivalenti senza che sia stato erogato un solo euro.

Questa mattina, a Pescara, in Regione, il tema è stato al centro di un convegno dal titolo "ABREX: la moneta sociale d’Abruzzo", iniziativa nata dalla sinergia tra l'assessore alle Politiche sociali,  Marinella Sclocco, il polo dell'economia civile IRENE e il Circuito di Credito commerciale ABREX (partecipato al 20% da Regione Abruzzo per il tramite di FIRA SpA).

"Ho seguito dall'inizio e con grande interesse, l'esperienza di Abrex, attraverso la nostra finanziaria, la FIRA SpA, - ha affermato l'assessore Sclocco - e registro delle iniziative molto interessanti che stanno dimostrando quanta passione animi il sistema economico regionale. Intendiamo accendere i riflettori su alcuni temi specifici - ha proseguito - che hanno visto l'utilizzo dell'innovativo sistema di pagamento, dall'utilizzo in ambito socio-sanitario, al sostegno verso iniziative culturali, ma la cosa più rilevante è come il circuito stia riuscendo a sostenere le esigenze dei dipendenti delle imprese permettendo loro di accedere al credito senza costi e senza interessi".

Alla presentazione del circuito Abrex e delle sue prospettive di crescita è intervenuto il presidente Angelo D'Ottavio, l'amministratore delegato Luciano Fiore e la direttrice del Polo Irene, Lucia Todisco.

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Abruzzo testimonial dello stile di vita italiano

Abruzzo testimonial dello stile di vita italiano, grazie al Centro Estero delle Camere di Commercio della regione, invitato alla conferenza annuale della rivista "Live and invest overseas", che si e' tenuta nei giorni scorsi ad Orlando, in Florida. Il magazine, leader mondiale nella ricerca e divulgazione di informazioni sul mercato immobiliare internazionale, muove ogni anno 1 milione e 800 mila pensionati ed investitori americani. La delegazione del Centro Estero abruzzese, l'unica proveniente dall'Italia, e' stata invitata a relazionare sulle bellezze naturalistiche del territorio e sulle opportunita' di investimento nella regione, inserita tra i 21 posti migliori al mondo per investire. "Una bella soddisfazione, con qualche chance in arrivo per la nostra economia - commenta il presidente del Centro Estero, Daniele Becci -. L'Abruzzo risulta una meta ambita dagli americani ed e' nostro compito far conoscere ancora di piu' le sue peculiarita' e il dinamismo dei suoi imprenditori"

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I vini abruzzesi guardano alla promozione in Cina

La conoscenza della produzione vitivinicola abruzzese e la sua commercializzazione tra i temi di interesse di una riunione, a Pescara, organizzata dal Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, dopo la relazione aperta dal Presidente con i rappresentanti politici della provincia dell'Hubei, attraverso incontri in Cina e in Italia, concretizzatasi con un protocollo d'intesa firmato nel mese di luglio a Roma. Alla riunione hanno partecipato l'Assessore regionale alle Politiche agricole Dino Pepe, i rappresentanti del Consorzio di tutela dei vini d'Abruzzo, del Consorzio Colline teramane, del Consorzio di tutela Tullum e Consorzio Ortona doc e i delegati del dipartimento di mediazione della provincia cinese dell'Hubei. "L'appuntamento odierno - ha spiegato Giuseppe Di Pangrazio - era inteso a individuare le caratteristiche possibili e concrete di un incontro da organizzare in Cina prossimamente e che le istituzioni pubbliche promuovono con l'obiettivo di porre in relazione aziende consortili abruzzesi e la domanda import-export cinese. L'intendimento di fondo raggiunto e' la predisposizione di un'offerta, da parte dei Consorzi abruzzesi, da sottoporre ai responsabili della provincia dell'Hubei per la programmazione del viaggio in Cina". 

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Pescara, nuovo look per il mercato di Campagna Amica

Un angolo dedicato all’accoglienza dei clienti con rete wi-fi, lo spazio per la gastronomia curata direttamente dagli agrituristi di Campagna Amica e il servizio di consegna a domicilio. Nuovo look per il Mercato di Campagna Amica di via Paolucci a Pescara che, questa mattina ha aperto le porte sfoggiando un restyling dell’immagine. Ad accogliere clienti e semplici curiosi sono stati infatti i nuovi stand rigorosamente in legno e una nuova grafica con i prodotti degli agricoltori presenti nel mercato: una comunicazione indirizzata a chi sceglie con cura ciò che mangia e vuole affidarsi ad una filiera corta e certificata, come quella di Campagna Amica promossa da Coldiretti. Oltre 20 gli agricoltori presenti con ogni genere di prodotto proveniente dalle campagne abruzzesi: dagli ortaggi – per i quali è stato potenziato e valorizzato lo spazio dedicato – ai cereali trasformati (pane di solina, segale, integrale cento per cento, ma anche pasta e dolci tipici tra cui ferratelle, cantucci, biscotti e ciambelloni); dai vini all’extravergine di oliva; dalla passata di pomodoro al miele e alle confetture di frutta tra cui l’apprezzatissima “scrucchiata”. Nel restyling particolare attenzione, oltre agli ortaggi e ai trasformati, è stata rivolta al banco dei freschi con l’esposizione e la vendita di formaggi, salumi, carne e latte d’asina ma anche di prodotti particolarissimi riscoperti dalla tradizione contadina. Un mercato ulteriormente potenziato con l’angolo degli agriturismi di Campagna Amica dove gli agrichef, a breve, prepareranno piatti da asporto utilizzando principalmente i prodotti agricoli in vendita e un servizio di consegna a domicilio su due ruote in collaborazione con LoveItaly.

“Per il mercato di Campagna Amica di Pescara inizia oggi un nuovo corso che non è affatto finito – dice Giulio Federici, direttore Coldiretti Abruzzo – il nostro obiettivo è renderlo sempre di più un luogo di socialità capace di attrarre clienti e consumatori che vogliono guardare in faccia chi produce ciò che mangiano, sicuri di affidarsi a produttori seri e a prodotti genuini”. Il nuovo mercato di Campagna Amica conserva i seguenti orari e giorni di apertura: giovedì, venerdì e sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.30.

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Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata per le zone economiche Zes 

Abruzzo e Molise, Puglia e Basilicata insieme per costruire opportunita' di sviluppo del territorio con le Zone Economiche Speciali. Se ne e' parlato a Termoli nel corso di un incontro in Comune cui hanno preso parte gli amministratori molisani e rappresentanti della Regione Abruzzo, i sindaci di Pescara e Ortona insieme al presidente della Regione Molise Paolo Di Laura Frattura, i rappresentanti di 15 comuni del Basso Molise e altri enti locali tra cui il Cosib. In Municipio anche il Presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna, il dirigente ricerca Svimez Delio Miotti, il Direttore Politiche Regionali e Coesione Territoriale di Confindustria Massimo Sabatini, il professor Giuseppe Coco Coordinatore dei Consiglieri del ministro per la Coesione Territoriale, il partenariato economico e sociale. 

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Spesa delle famiglie, Confesercenti in ripresa solo 6 Regioni su 20

Anche se la produzione industriale è in forte crescita e la stagione turistica è stata da incorniciare all'appello manca ancora la ripresa della spesa delle famiglie, che è tornata sopra i livelli del 2007 solamente in sei Regioni d'Italia su venti. È quanto emerge da un'indagine condotta da Confesercenti a partire da dati Istat ed Eures-Cer sull'impatto regionale della grande recessione dei consumi che ha colpito l'Italia negli anni scorsi. "Una recessione - ricorda Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti - senza precedenti, tecnicamente finita nel 2014 ma di cui, a tre anni di distanza, stiamo ancora pagando gli effetti. Le famiglie italiane spendono in media ancora 1.500 euro in meno rispetto al 2007, ultimo anno prima della crisi. Ed oltre che insufficiente a recuperare il terreno perduto, la ripartenza dei consumi degli ultimi anni è stata anche profondamente diseguale sul territorio". - LE REGIONI CHE RIPARTONO. A tornare a spendere più di quanto facessero prima della crisi sono state, infatti, solo le famiglie del Trentino-Alto Adige, della Liguria, della Basilicata, della Valle d'Aosta, dell'Emilia Romagna e della Toscana. Anche se il recupero è avvenuto con differenti intensità: a mettere a segno l'incremento maggiore sono stati i nuclei delle province autonome di Trento e Bolzano, con una spesa media annuale in aumento di 2.493 euro sul 2007. Seguono le famiglie liguri, che nel 2016 hanno speso poco più di mille euro in più (1.026) rispetto a quanto al pre-crisi. Al terzo posto c'è la Basilicata, che registra una spesa media familiare in ascesa di 434 euro sul 2007, poco lontano dagli incrementi di Valle d'Aosta (+389 euro a famiglia) e Toscana (+377). Agguantano - ma per poco - la ripresa anche i nuclei dell'Emilia Romagna, ora assestati su una spesa media di 35.705 euro, 89 euro in più rispetto al periodo pre-crisi. LE REGIONI ANCORA INDIETRO. Tutte le altre 14 Regioni d'Italia, invece, si trovano ancora in rosso, con livelli di spesa media inferiori a quelli del 2007. Anche in questo caso, però, si registrano grandi differenze territoriali. Mentre le famiglie lombarde si stanno avvicinando ai livelli pre-crisi (-163 euro l'anno), in altre Regioni si registrano picchi ben più preoccupanti, al Nord come nel Centro Italia e nel Mezzogiorno. La maglia nera va alle famiglie umbre, la cui spesa media annuale, nell'ultimo anno disponibile, è stata inferiore di -5.711 euro al dato registrato nel 2007. A poca distanza c'è la Calabria (-5.628 euro di spesa media) ed il Veneto, dove il buco del budget familiare si attesta a -4.881 euro. E, oltre al Veneto, tre altre Regioni hanno un deficit di spesa media superiore ai 4mila euro l'anno per nucleo familiare: Sardegna (-4.251 euro), Molise (-4.227 euro) e Marche (-4.037 euro). LA CRESCITA DELLE DISEGUAGLIANZE TERRITORIALI. Viste le diverse dinamiche nei singoli territori, la crisi dei consumi ha contribuito ad ampliare i divari di spesa tra le varie Regioni d'Italia. Nel 2007 la differenza annua tra Trentino Alto Adige e Calabria, rispettivamente la Regione più ricca e più povera d'Italia, si attestava ad 8.350 euro: oggi è di quasi 16.500, il 97% in più. Un aumento che porta la spesa meda delle famiglie calabre ad essere poco più di della metà (il 54%) di quella dei trentini. Ma oltre ad un aumento del divario tra poveri e ricchi, la crisi ha portato anche a far saltare qualche certezza: è il caso del Veneto, che nel 2007 registrava la spesa media più ricca d'Italia. Primato abbattuto dalla recessione dei consumi: la Regione è oggi solo quinta in classifica, superata da Trentino Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna, Valle d'Aosta, Toscana. "I segnali in arrivo da molti comparti dell'economia, turismo ed esportazioni, appaiono positivi come non mai", commenta il Segretario Generale Confesercenti. "Dopo anni di difficoltà, la ripresa appare finalmente a portata di mano: un cambiamento che non può che avere che conseguenze positive sulla fiducia di cittadini e imprese. Ma se è vero che sono necessari tre indizi per fare una prova, dopo le buone performance della produzione industriale e dei flussi turistici, per confermare in pieno il ritorno alla crescita nostro Paese manca proprio la ripresa dei consumi delle famiglie. Che, come è evidente dai dati dell'indagine, non si è ancora materializzata nella maggior parte di Italia. Per questo - conclude Bussoni - riteniamo assolutamente necessario intervenire a favore delle famiglie e alle imprese che fanno riferimento alla domanda interna, dai negozi alle botteghe artigiane. La prossima legge di Bilancio, al netto di richieste draconiane da parte dell'Europa, potrebbe essere l'occasione per mettere in cantiere un intervento redistributivo che consolidi la ripartenza dei consumi. Ricordiamo, da questo punto di vista, che sono trascorsi dieci anni dall'ultima revisione delle aliquote Irpef". 

 

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Chieti, accordo tra Confcommercio e Attivita’ Sportive Confederate

E' stato firmato a Chieti un accordo tra Confcommercio e Attivita' Sportive Confederate, della durata di un anno, che prevede un interscambio di competenze e progetti di sviluppo tra Confcommercio, punto di riferimento per centinaia di imprese locali, e Asc, la Confederazione dello sport che si occupa di sport, manifestazioni ed attivita' di tempo libero. L'accordo prevede anche l'apertura di uno sportello Asc all'interno della sede di Confcommercio Chieti. Grazie a tale accordo, Confcommercio fornira' fra l'altro consulenze, servizi e convenzioni alle societa' sportive del territorio di Chieti e della provincia, esattamente come avviene con le attivita' commerciali associate, mettendo a disposizione competenze specifiche per servizi in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro e sicurezza degli impianti sportivi. "Siamo di fronte ad un altro passo significativo che consentira' a Confcommercio di ampliare il proprio raggio di azione in settori come lo sport ed il tempo libero attraverso il prezioso ausilio di Asc con cui avvieremo - ha detto la presidente provinciale di Confcommercio Marisa Tiberio - un costante interscambio di competenze e di professionalita' da mettere al servizio del nostro variegato territorio. Un modo concreto per rispondere anche alle esigenze dei nostri soci sempre piu' impegnati in settori che esulano dal concetto tradizionale di commercio''.

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Il miele di acacia di Apicoltura Luca Finocchio è il migliore d’Italia nella sua categoria

La giuria del Concorso dei mieli "Roberto Franci" ha sancito che il miele di acacia di Apicoltura Luca Finocchio e' il migliore d'Italia nella sua categoria. Il prestigioso riconoscimento all'azienda di Tornareccio e' stato assegnato in occasione della Settimana del Miele in svolgimento in questi giorni a Montalcino (Siena) Il concorso, che vede la partecipazione di numerose aziende da tutta Italia, e' promosso e organizzato dall'Associazione Apicoltori Siena Grosseto Arezzo che si avvale della collaborazione dell'Albo nazionale degli Esperti in Analisi sensoriale del miele, e mira ad incentivare il consumo dei migliori mieli di produzione nazionale e internazionale. 

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