Potenziare le centrali uniche d'appalto, anche con l'aiuto degli uffici Tecnici dei Comuni interessati, dando priorità alle opere pubbliche finanziate. E' quanto chiede la Filca Cisl di Teramo, che interviene sui ritardi nella ricostruzione partendo dalla decisione di commissionare al Genio Militare, attraverso l'affidamento diretto da parte della Protezione Civile, la demolizione di una decina di abitazone del centro storico di Faiano, nel Comune di Montorio (Teramo) per consentire la riapertura della strada provinciale per la vicina frazione di Colledonico. A confermare la lentezza istituzionale nell'affrontare la ricostruzione post sisma, per il segretario della Filca Cisl De Sanctis sono i numeri. "I cantieri degli aggregati post sisma 2009, nella provincia di Teramo, sono partiti tra il 2017 e 2018, ben 8-9 anni dopo l'evento, così come i lavori di messa in sicurezza di alcune delle nostre scuole - dichiara De Sanctis - mentre, dei cantieri post sisma 2016-2017, neanche l'ombra. Tra maggio 2017 e maggio 2018 - continua il sindacalista - per l'Abruzzo o meglio per la provincia di Teramo, che ha 16 dei 23 comuni del cratere, sono state finanziate opere pubbliche post sisma 2016 per l'Abruzzo per 260 milioni di. A distanza di 16 mesi dalle ordinanze che li hanno resi fruibili, sono stati aperti solo 4 cantieri che riguardano chiese; zero opere pubbliche e soprattutto zero scuole". Questo, secondo il sindacalista, anche a causa di stazioni appaltanti che non sarebbero in grado di indire gare d'appalto per la progettazione prima, e per l'aggiudicazione dei lavori dopo, "in tempi degni dell'urgenza richiesta per gli interventi su scuole, edifici con funzioni amministrative, abitazioni popolari, in cui si studia, si lavora e si vive".
Leggi Tutto »Parte il nuovo censimento permanente della popolazione e delle abitazioni
Da ottobre parte il nuovo censimento permanente della popolazione e delle abitazioni, che da decennale diventa annuale. Un cambiamento che fornirà informazioni utili per le istituzioni, per le politiche economiche e sociali, per sapere leggere e valutare in modo tempestivo l'evoluzione del nostro paese e saper guardare al futuro. Il nuovo censimento, infatti, produrrà annualmente i dati di base per comprendere e intervenire più efficacemente sulla soddisfazione dei bisogni degli individui e delle famiglie nelle diverse fasi della vita e per programmare e gestire i servizi sul territorio. Cambia il censimento e di conseguenza si evolvono l'organizzazione, il questionario, gli attori sul territorio, la rete di rilevazione e la campagna di comunicazione. Innanzitutto sarà basato sia su fonti amministrative che su rilevazioni campionarie e sfrutterà i dati disponibili in modo più efficace. Aumenteranno e miglioreranno le tempistiche del rilascio dei dati, con un sostanziale taglio dei costi della rilevazione per l'amministrazione pubblica. Il censimento annuale, inoltre, non utilizzerà più questionari cartacei: la rilevazione si svolgerà in parte direttamente sul web e in parte e sarà affidata ad un rilevatore con tablet fornito da Istat.
Il nuovo censimento permanente della popolazione interesserà ogni anno un campione di circa un milione e 400 mila famiglie, per un totale di 3,5 milioni di persone residenti in 2.852 comuni italiani. Solo in una parte dei comuni (1.143) parteciperanno ogni anno alle operazioni censuarie. La restante parte del comuni sarà chiamata a partecipare invece una volta nell'arco di quattro anni In questo modo, entro il 2021, tutti i comuni parteciperanno, almeno una volta, alle rilevazioni censuarie. I dati ottenuti saranno di tipo censuario, quindi riferiti all'intera popolazione italiana: un risultato raggiungibile solo grazie all'integrazione statistica tra le rilevazioni campionarie e i dati di altre fonti amministrative. "Il censimento annuale rappresenta una sfida per l'Istat che intendiamo vincere grazie alla qualità del nostro personale " afferma il presidente facente funzioni Maurizio Franzini "L'obiettivo di questo nuovo impianto è quello di fornire in tempi rapidissimi una mappa sempre aggiornata dell'evoluzione che vive la società italiana. Per raggiungere questo traguardo sarà fondamentale una collaborazione a tutti i livelli dei vari attori - istituzionali e non - coinvolti nel processo di rilevazione dei dati. L'Istat è pronto a fare la sua parte"
I dati del censimento restituiscono informazioni sugli individui (genere, età, luogo di nascita, cittadinanza, formazione, titolo di studio, condizione professionale, tipo di lavoro svolto, mobilità) collegandole con quelle familiari (ad esempio numero di componenti, le loro caratteristiche e quelle dell'abitazione in cui vivono) e con quelle relative al territorio (luogo di residenza): dal benessere dei singoli cittadini e delle famiglie dipende il benessere sociale. Altro importante fattore riguarda la mobilità: le informazioni sugli spostamenti quotidiani per motivi di lavoro e studio permetteranno di operare per migliorare i sistemi di trasporti. "Il carattere fortemente innovativo dei nuovi censimenti permanenti - spiega Roberto Monducci, Direttore Dipartimento per la produzione statistica - consiste nella messa a punto di una piattaforma di raccolta dei dati che, nel caso del censimento della popolazione, sfrutta anche il patrimonio informativo su individui, famiglie e abitazioni già in possesso della pubblica amministrazione, riducendo al minimo le indagini dirette sui cittadini. Questo impianto statistico consente di dimezzare i costi tradizionalmente spesi per la realizzazione di un censimento a cadenza decennale, con risparmi di centinaia di milioni di euro".
Leggi Tutto »‘Il valore delle idee’. Il guru internazionale Baruch Lev protagonista dell’Oscar Pomilio Blumm Forum
Il valore delle idee. Questo il tema al centro dell'VIII Oscar Pomilio Blumm Forum svoltosi a Pescara, nella sala Flaiano dell'Aurum. A parlare dell'importanza degli asset intangibili è stato il professor Baruch Lev, punto di riferimento delle più innovative società della Silicon Valley e autentico guru internazionale di questo settore. Lev, "Philip Bardes" Professor of Accounting & Finance alla New York University Stern School of Business, esperto di numerose commissioni del Congresso degli Stati Uniti, è considerato unanimemente il punto di riferimento a livello mondiale per la valorizzazione delle idee. Nella sua lectio magistralis sono stati approfonditi i temi degli asset intangibili, che costituiscono il "giacimento" del futuro di molte imprese della new economy. "Nelle economie avanzate i mezzi di produzione e gli asset intangibili non fanno più la differenza", ha detto il professor Baruch Lev nel corso del suo intervento, "tutti hanno a disposizione le stesse tecnologie e gli stessi strumenti. Sono gli intangibili a fare la differenza. Investire sugli intangibili oggi è il solo modo per creare valore". L'interesse per questo specifico settore del resto ha seguito una curva storica abbastanza definita. Si è iniziato a parlare di intangibili negli anni '80, con la crescita delle prime imprese altamente tecnologiche. Negli anni '90 si iniziò a parlare della necessità di misurazione e rendicontazione degli intangibili, con i primi tentativi di reporting. Nella terza fase, quella più recente, il tema è diventato rilevante anche in termini di management. "Gli intangibili oggi vengono ancora rendicontati come costi aziendali, poiché la loro capacità di creare valore non è certa, ma rimandata in prospettiva nel futuro, ma questo crea effetti paradossali. Basti pensare che secondo le statistiche ufficiali il 70 % delle aziende tecnologiche nel mercato USA, quello più avanzato in questo settore, risultano in perdita", ha detto ancora Lev che ha poi dedicato un passaggio del suo intervento all'economia digitale. "Una delle conseguenze del dibattito sugli intangibili è la falsa idea che esistano servizi gratuiti, soprattutto nell'economia digitale. Questo riduce la propensione agli investimenti in questo campo. Come diceva il mio professore Milton Friedman: 'non esistono pasti gratuiti'". Il professor Lev, prima di ricevere l'Ethic Award dalle mani di Massimo Pomilio, amministratore delegato della Pomilio Blumm ha detto infine: "gli intangibili non significano solo brevetti e licenze ma anche innovazioni nel modello organizzativo, come WalMart, che invia gli aggiornamenti sull'approvvigionamento di un dato bene direttamente al supplier". "L'approccio innovativo a questo genere di valorizzazioni è prevalentemente stato sviluppato negli Stati Uniti ma non può non riguardare un Paese come l'Italia che storicamente ha sempre avuto un ruolo di avanguardia nella produzione di idee e modelli innovativi su scala internazionale", ha commentato Franco Pomilio, presidente della Pomilio Blumm che attualmente è uno dei player italiani di punta nell'ambito della comunicazione delle grandi istituzioni internazionali ed ha avviato con la Scuola delle Scienze Economiche, Aziendali, Giuridiche e Sociologiche dell'Università "G. d'Annunzio" di Chieti-Pescara presieduta dal professor Michele Reaun un complesso progetto di valorizzazione di oltre 57 sistemi innovativi legati ai modelli di comunicazione sociale applicati abitualmente dall'azienda su oltre 47 Paesi.
foto di Lorenza Di Fabio
Leggi Tutto »Bussi, incontro con Invitalia per il progetto Filippi Pharma
C'è possibilità che Invitalia, l'agenzia che per conto del governo gestisce la parte finanziaria legata agli investimenti industriali, anticipi l'istruttoria per l'istanza avanzata da Filippi Pharma di realizzare un nuovo stabilimento nel sito industriale di Bussi sul Tirino. Lo ha annunciato il presidente vicario della Giunta regionale d'Abruzzo, Giovanni Lolli, che insieme al sindaco di Bussi, Salvatore Lagatta, e al responsabile dell'azienda farmaceutica, Alberto Filippi, ha incontrato a Roma dirigenti di Invitalia. L'agenzia del ministero dell'Economia ha confermato che allo stato l'istanza della società non può essere istruita per mancanza di fondi e questo ha convinto il presidente vicario Lolli a dare la disponibilità per attivare lo strumento del "fast track" previsto dal provvedimento Industria 4.0 dell'ex ministro Calenda. La procedura prevede la riduzione dei tempi di valutazione di un progetto del 30%, riducendo i giorni di istruttoria da 150 a 110, di contro la Regione deve garantire il finanziamento di almeno il 10% dell'investimento. La disponibilità mostrata dal presidente vicario Lolli di fatto apre le porte alla sottoscrizione di un protocollo tra ministero dello Sviluppo economico, Invitalia, Filippi Pharma e Regione Abruzzo per recepire tutte le condizioni legate all'attuazione del fast track e dare il via libera all'istruttoria di Invitalia che entrerà nel merito del progetto per valutare l'eventuale erogazione del contributo statale. "La possibilità di attuazione del fast track per il progetto della Filippi Pharma - ha detto Lolli - rappresenta un segnale di attenzione verso il territorio di Bussi sul quale la Regione ha intenzione di investire risorse e mezzi per garantire la ripresa industriale e occupazionale".
Leggi Tutto »Amadori annuncia 36 milioni di investimenti in Abruzzo
Ammontano ad oltre 36 milioni di euro gli investimenti annunciati dalla direzione strategica del Gruppo Amadori, nei prossimi 5 anni, in Abruzzo. Il piano di crescita programmato fino al 2022 è stato illustrato nello stabilimento di Mosciano Sant'Angelo, da Francesca Amadori, responsabile Corporate, dal direttore generale Francesco Berti, e da Mauro Masini, direttore operations. Nelle intenzioni del gruppo industriale leader nel comparto agroalimentare e specialista nel settore avicolo, con una quota di mercato intorno al 30% sul totale carni avicole in Italia, con oltre 7.600 dipendenti, c'è il potenziamento delle strutture di produzione presenti nella regione specificatamente due stabilimenti produttivi, un incubatoio e gli allevamenti. A Mosciano in particolare, dove lo stabilimento diventerà riferimento logistico per il centro e sud dell'Italia, e dove Amadori ha investito nel precedente quinquennio già 18 milioni di euro, sono previsti l'automazione, l'ampliamento delle capacità produttive, l'ulteriore sviluppo degli impianti di lavorazione dei sottoprodotti, il costante aggiornamento del parco allevamenti di proprietà. Quello di Mosciano Sant'Angelo, dedicato in particolare alle produzioni dei prodotti del pollo, è uno dei quattro stabilimenti principali di Amadori in Italia, l'unico al Centro Sud. Il gruppo industriale oggi si distingue sul mercato per la gestione integrata della propria filiera, formata da 6 mangimifici, 7 incubatoi, oltre 800 allevamenti, 6 stabilimenti di trasformazione alimentare, 3 piattaforme logistiche e 19 centri di distribuzione fra filiali e agenzie.
Leggi Tutto »Regione-Fira, un fondo garanzia per le Pmi
Un fondo di garanzia, per favorire l'accesso al credito delle piccole e medie imprese abruzzesi, del valore di oltre 13 milioni di euro: lo ha attivato la Regione presso la Fira (la Finanziaria regionale, il cui capitale è interamente detenuto dalla Regione stessa) al fine di sostenere e stimolare la ripresa del tessuto economico del territorio. Il contenuto del bando - a valere sui fondi del Fesr 2014-2020 - è stato illustrato questa mattina a Pescara dal presidente vicario della Regione Giovanni Lolli e dal presidente di Fira Alessandro Felizzi. L'avviso per la ricerca dell'intermediario finanziario che gestirà le operazioni di credito, che saranno poi vigilate da Fira, è stato già pubblicato e le offerte dovranno pervenire entro il prossimo 5 novembre. Successivamente si entrerà nella fase operativa che, secondo le stime, dovrebbe generare linee di credito per circa 65 milioni di euro e finanziare almeno 230 progetti. La presentazione del bando è stata preceduta da un incontro, promosso da Lolli, a cui hanno partecipato gli istituti di credito e le associazioni di categoria che operano in Abruzzo. Una riunione in cui è stato fatto il punto sull'istituzione dell'Osservatorio sul Credito, coordinato da Fira, finalizzato a programmare e intraprendere un percorso con i protagonisti del settore, così da studiare e promuovere strumenti di sviluppo finanziario realmente rispondenti a quelle che sono le esigenze delle imprese abruzzesi.
Leggi Tutto »Contributi Fesr per Comuni dell’area Basso Sangro-Trigno
Un milione e 300mila euro a favore delle imprese per aumentarne la competitività. E' la cifra messa a disposizione dalla Regione, mediante l'utilizzo del fondo POR-FESR 2014-2020, sulla Linea di Azione 3.1.1 "Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale". L'avviso si rivolge alle micro, piccole e medie imprese dei 33 Comuni facenti parte dell'Area Basso Sangro-Trigno, una delle cinque aree individuate dalla Regione e ricompresa nel piano nazionale di rilancio delle aree interne.
Le imprese possono presentare progetti di investimento per l'implementazione di un nuovo prodotto e per l'innovazione del processo produttivo già avviato. La spesa minima non potrà essere inferiore ai 40mila euro, mentre il contributo concedibile in conto capitale non può superare i 200mila euro. Costituisce criterio di premialità per l'ottenimento del beneficio, l'appartenenza dell'impresa ad uno dei domini tecnologici individuati dalla Regione nell'ambito della Strategia di Specializzazione Intelligente per sostenere ricerca e innovazione (Automotive/Meccatronica, Agrifood, Scienze della vita, ICT/Aerospazio, Moda/Design). Usufruendo delle risorse previste dal bando, le aziende avranno l'opportunità di migliorare significativamente il loro processo produttivo e innovare i prodotti, per rispondere alle nuove richieste del mercato.
Le imprese che intendono richiedere le agevolazioni devono presentare istanza a mezzo di apposita piattaforma informatica dal portale della Regione Abruzzo; per farlo hanno 90 giorni di tempo dal 21 settembre 2018, data di pubblicazione dell'avviso sul BURAT.
Leggi Tutto »Economia e business, ecco come pensare in modo diverso. Leoni: nuove opportunità, per nuovi progetti di vita
Leggi Tutto »Nel piacevole contesto storico architettonico del Castello Chiola nella cittadina di Loreto Aprutino, si è tenuta la conferenza informativa sulle nuove forme di business del progetto “4Change”.
L’incontro di studio presieduto da Pierluigi Leoni, business manager, sono stati messi in risalto i punti di forza e le ambizioni del progetto: “In questo momento ci sono una marea di giovani preparati, che si guardano intorno e se va bene trovano un’occupazione a 1200 € al mese, che li rende scontenti già dopo il terzo giorno di lavoro”, osserva Leoni, “Approfittare di questa opportunità, consente di creare un progetto di vita che potrà cambiarla in brevissimo tempo. Forse, per questi giovani, siamo come l’acqua santa”.
Il progetto 4Change (facente parte del gruppo Care Financial, branca della più grande Care Holding s.p.a.) nasce dall’idea che per costruire un futuro professionale gratificante e redditizio, è necessario “pensare fuori dagli schemi”.
L’obiettivo è, infatti, quello di congegnare un business attorno ad una delle più valide ed ormai affermate metodologie di vendita, il network marketing. 4Change intende consegnare nelle mani di chi decide di aderirvi un modello di business meritocratico, alla portata di tutti e a rischio zero. A sostegno di questa idea, durante la conferenza, sono stati presentati dati e analisi finanziarie delle maggiori aziende internazionali per permettere ai presenti di assimilarne i concetti base e le strategie imprenditoriali da cui 4Change si è ispirato. Partendo da una cronistoria dell’evoluzione di vendita al consumatore (dalla vendita al dettaglio, passando per i centri commerciali, fino ad arrivare all’e-commerce) si è giunti ad analizzare i business plan di aziende come Uber, Airbnb ed Apple, per citarne alcune, e quali siano state le rivoluzioni che esse hanno apportato nel loro relativo mercato di competenza. Il tutto per spiegare al singolo individuo giunto fino a Loreto, interessato al progetto, che il mondo sta cambiando: non è più necessario vendere qualcosa di prettamente fisico e materiale per ottenere un fatturato, ma, al contrario, oggi la vendita di servizi meramente eterei non è più scienza per pochi, anzi.
La conferenza si è conclusa invitando i presenti al prossimo appuntamento che si terrà a San Benedetto del Tronto sabato 6 ottobre dove, pagando una quota partecipativa, si potrà sostenere un breve corso di formazione ed acquisire gli strumenti pratici per entrare a far parte di 4Change e costruire il proprio network o, per i profani, la propria rete lavorativa.
Vertice sulla vertenza Simply
Vertice sulla vertenza Sma-Auchan, nella difficile trattativa avviata dopo l'annuncio della chiusura del punto vendita IperSimply di Piano d'Accio a Teramo e il destino ad essa legato di 53 dipendenti. A coordinare il tavolo, il Presidente facente funzioni della Regione, Giovanni Lolli insieme al consigliere Mario Nugnes (in rappresentanza del presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino) e il sindaco di Teramo, Gianguido D'Alberto, assieme all'assessore comunale al commercio, Antonio Filipponi, ai consiglieri comunali Luca Pilottil e Andrea Core, ai rappresentanti della Rsu aziendale, Concetta Murri, Manola Florà e Mario Maselli, ai sindacalisti Emanuela Loretone e Luca Di Polidoro e ai referenti dell'azienda, Dario Bresciani e Dante Traini. Questi ultimi hanno esposto il piano dei trasferimenti dei dipendenti e confermato la chiusura alla data del 30 settembre prossimo. "Abbiamo posto sul tappeto alcune proposte - ha dichiarato al termine dell'incontro Giovanni Lolli - la Regione comprende anche le ragioni dell'impresa ma per risolvere positivamente la vertenza dobbiamo stringere su condizioni accettabili: la prima è che i trasferimenti siano sostenuti con un'integrazione degli stipendi, il secondo punto riguarda la consistenza degli incentivi all'esodo, la terza è che noi abbiamo il dovere di guardare ad una alternativa per questi lavoratori". Lolli e il sindaco hanno avanzato la richiesta al gruppo commerciale di rendere disponibile la licenza, che assume un valore commerciale all'indomani della decisione della Regione Abruzzo di bloccare il rilascio di nuove fino al 2023. I rappresentanti aziendali si sono riservati di riflettere sulle proposte avanzate dai sindacati e sostenute dalle istituzioni e le parti torneranno a incontrarsi il 26 settembre, sempre in Provincia.
Leggi Tutto »Confcommercio Pescara contraria al mercatino etnico
La Confcommercio di Pescara, nell'imminenza dell'avvio dei lavori, riafferma per l'ennesima volta la propria contrarietà all'istituzione di un mercato "etnico" nei locali della Stazione di Pescara. "Si tratta di una scelta sbagliata, contraria al buon senso e alla legge regionale - si legge in una nota - e che, come se non bastasse, prevede un utilizzo scellerato di risorse pubbliche per la sistemazione dei locali; l'istituzione di un tale luogo, una sorta di ghetto, sarebbe altresì pericolosa per ciò che potrebbe innescare alla luce dell'ubicazione dei locali al di sotto del tracciato ferroviario. La FIVA/Confcommercio, la nostra associazione dei venditori ambulanti, si è costantemente battuta contro ogni forma di discriminazione affinché tutti possano operare nel pieno rispetto delle regole, con eguali diritti e doveri per tutti. Al riguardo ricordiamo che nella sola città di Pescara si tengono ben otto mercati settimanali in cui possono essere integrati gli operatori senegalesi; gli ambulanti locali offrono la più totale disponibilità per la piena integrazione all'interno delle aree mercatali istituite dal Comune di Pescara ma anche negli altri Comuni limitrofi. Non si capisce pertanto la necessità di istituire un nuovo mercato destinato a chi fino a ieri ha occupato abusivamente un'area e per di più a spese del Comune: è come se un negoziante che per anni ha operato abusivamente senza pagare l'affitto e le imposte venisse premiato allestendogli con risorse pubbliche un nuovo negozio". "Ricordiamo anche - si prosegue nella nota - che l'art. 28 della legge regionale che regolamenta la materia (L.R. 30 del 14.09.2016) cita testualmente al comma 1 che "I Comuni non possono procedere all'istituzione di nuovi mercati e fiere se non previo riordino, riqualificazione, potenziamento o ammodernamento di quelli già esistenti, compreso il loro potenziamento dimensionale, in presenza di idonee aree". Inoltre la medesima legge prevede all'art. 11 comma 8 che "sono illegittime discriminazioni o priorità manifestate nei confronti degli operatori in base alla loro nazionalità o residenza, nonché la creazione di zone di tutela e di rispetto per l'attività degli operatori commerciali a posto fisso".
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