Economia

Abruzzo Open Day Summer, presentate le manifestazioni di supporto

Raccontare l'Abruzzo autentico in sette giorni dagli sport della montagna, dell'aria e del mare alle avventure nei parchi, dall'enogastronomia allo spettacolo. Dal 27 maggio al 4 giugno e' quello che succedera' con Abruzzo Open Day Summer, una festa dell'estate dove la terra d'Abruzzo si propone in tutta la sua bellezza a turisti di tutte le provenienze e di tutte le eta'. Un format con cui il comparto turistico dimostra la sua capacita' di fare sistema con quanti concorrono quotidianamente alle molteplici eccellenze. In questo periodo si potra' soggiornare in Abruzzo a costi contenuti, usufruendo di pacchetti promozionali consultabili su www.opendayabruzzo.it. "Smart&Sports" propone trekking, rafting, equitazione e un percorso cicloturistico nei borghi piu' belli del Parco Nazionale della Majella. Con "Smart&Sea" da segnalare le iniziative Mini Crociera Sunset, "Un giorno in barca a vela" e la Maratonina del Mare a Pescara.

"Smart&Cult" e' destinato a chi vuole vivere un viaggio nel tempo: archeologia e visite guidate nei borghi. Sul fronte spettacolo ed entertainment le proposte sono molteplici; dal concerto "Pigro" in onore di Ivan Graziani al festival dedicato al "Salterello", il ballo tipico abruzzese: in programma anche il gemellaggio dell'Orchestra Popolare del Saltarello con l'Orchestra della Notte della Taranta. In "Smart&Fantasy" i bambini sono protagonisti: avventure, sport, racconti, spettacoli, giochi, magie. Tra gli eventi una speciale edizione della "Cordesca" di Sulmona, la caratteristica giostra cavalleresca dei bambini e la nomina ufficiale dei piccoli cavalieri d'Abruzzo. Con "Smart&Good" l'enogastronomia abruzzese sara' protagonista: da Cantine Aperte a "Cala Lenta" con cene sugli spettacolari trabocchi. "Smart&Wild" si concentra sui quattro Parchi, su oasi e riserve che conservano innumerevoli specie faunistiche e floristiche. In evidenza la prima edizione di "Transumanze" dove il turista potra' essere "pastore per un giorno" e vivere in prima persona l'esperienza della transumanza.

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Vino, l’agrario di Avezzano vince il primo premio per la produzione di rossi Igt

Sono arrivati i complimenti del presidente del Consiglio regionale dell'Abruzzo Giuseppe Di Pangrazio agli studenti dell'Istituto Agrario "Arrigo Serpieri" di Avezzano per aver vinto il primo premio nella categoria dei vini rossi IGT e dell'Istituto Agrario "Cosimo Ridolfi" di Scerni di Chieti per aver raggiunto il secondo posto nella categoria dei Bianchi Doc e Docg nel concorso enologico nazionale "Bacco e Minerva" svoltosi ad Avellino dal 10 al 12 maggio. "Ritengo questi riconoscimenti importanti per gli Istituti regionali - ha affermato Di Pangrazio - perché sono il risultato di un lavoro che ha trovato la giusta testimonianza in una manifestazione di livello nazionale e che grazie all'impegno profuso dai docenti e dai ragazzi dimostra ancora una volta che la nostra Regione è un comprensorio ricco di storia, cultura e passione per l'enologia. Con la partecipazione a questi concorsi, la scuola mette in pratica la sua funzione fondamentale di far vivere ai partecipanti la concretizzazione dell'azione didattica, passando dalla teoria alla pratica, facendo vivere allo studente una realtà concreta e fattiva all'interno del proprio Istituto." Così come è di fondamentale importanza formare le nuove generazioni verso quei mestieri legati alla terra - ha concluso Di Pangrazio - produrre vino significa conoscere ed amare il proprio territorio, fare vino in Abruzzo è possibile e vanno sostenute le iniziative che possono offrire ai ragazzi una opportunità di lavoro anche fuori dal mondo della scuola". 

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La Saga chiude il bilancio con un utile di 250 mila euro

Numeri positivi per la Saga (Societa' di Gestione dell'aeroporto d'Abruzzo) cosi' come confermato questa mattina dal presidente Nicola Mattoscio, in occasione dell'Assemblea dei soci di questa mattina. "Per il secondo anno consecutivo - ha spiegato Mattoscio - chiudiamo il nostro esercizio con un utile di 252mila euro e che denota non solo la buona amministrazione sotto il profilo generale, ma anche la capacita' di aver saputo rivisitare ogni elemento di costo e ricavo, e anche il consolidamento di una strategia volta al potenziamento dell'aeroporto con l'obiettivo di aumentare anche i volumi di traffico". Il presidente della Saga ha posto l'accento sull'importanza di aver recuperato un rapporto prioritario con Ryanair: "Assolutamente e' cosi'. Nell'ultimo anno e durante l'esercizio 2016, abbiamo avuto due eventi straordinari come la soppressione da parte di Alitalia del volo-navetta per Fiumicino, e le ragioni le abbiamo capite un anno dopo con la crisi della Compagnia aerea, e dall'altra parte abbiamo avuto questa vertenza - ha proseguito Nicola Mattoscio - con la Ryanair sul problema riguardante l'incremento delle tariffe aeroportuali a titolo di imposta e tassazione comunale. Tutto questo poi e' stato superato, e per questo, la partnership con Ryanair si e' cosi' consolidata e quindi abbiamo ribadito un velivolo basato sul nostro aeroporto e aggiungendo due nuove destinazioni estere come quelle su Copenhagen e Cracovia". Mattoscio ha poi aggiunto che e' stato eletto anche il nuovo collegio sindacale della Saga che sostituira' quello giunto a scadenza naturale e che il rinnovo e' arrivato in base alle nuove designazioni dei due ministeri competenti, quello dei Trasporti e del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

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Il bilancio del centro agroalimentare ‘Valle della Pescara’ torna in utile

Un bilancio passato da una perdita di oltre un milione di euro (e una posizione debitoria di 8 milioni) del 2014 a un utile di 5mila euro a fine 2016, che certifica il superamento della fase liquidatoria e il ritorno all'attivita' ordinaria. Il centro agroalimentare "Valle della Pescara" di Cepagatti (Pescara), il cui capitale e' quasi interamente detenuto dalla Regione Abruzzo (la quota e' pari a oltre il 92%, mentre la restante parte e' divisa tra Provincia di Pescara, Comune di Cepagatti, Carichieti, Banca Popolare di Bari, societa' Sma e cooperativa Agros), e' dunque uscito dalla profonda crisi che appena due anni fa ha rischiato di portare alla chiusura definitiva della struttura. Ad annunciarlo e' stato l'assessore alle Politiche agricole Dino Pepe, che ha illustrato il percorso di risanamento insieme al presidente del consiglio di amministrazione Carlo Montanino e al presidente della Agros Piero Galasso. "Un percorso - ha sottolineato Pepe - che ha visto la fattiva collaborazione del sindaco di Cepagatti, Sirena Rapattoni, che ci ha affiancato in questo lavoro in cui il cda ha raggiunto accordi con i fornitori, gli operatori, l'erario e il sistema creditizio, uscendo da quel cortocircuito che si venuto a creare e che aveva portato alla paralisi di qualunque tipo di attivita'. Oggi possiamo affermare che il centro agroalimentare ha recuperato una reputazione di affidabilita' e fiducia sui mercati nazionali e internazionali, e il risultato concreto che dimostra questa inversione di tendenza e' rappresentato dal numero di accessi degli operatori, che hanno fatto registrare un balzo del 30 per cento". Il centro agroalimentare "Valle della Pescara", inaugurato a febbraio 2004, puo' contare su una struttura di 177 mila metri quadrati, di cui circa 34 mila coperti. Ogni giorno registra l'accesso di circa 300 produttori e duemila commercianti, all'ingrosso e al dettaglio. In un anno vengono movimentati circa un milione e mezzo di quintali di prodotti ortofrutticoli, per un volume d'affari pari a 200 milioni di euro. Del consiglio di amministrazione nominato dall'attuale governo regionale, sulla base delle competenze professionali, oltre a Montanino, fanno parte Alfonso Aielli e Alfredo Chiantini. "Ora - ha rimarcato Pepe - grazie anche a un rinnovato rapporto con gli operatori, possiamo lavorare a un serio progetto di sviluppo della struttura, che rappresenta una risorsa imprescindibile per le produzioni agroalimentari della nostra regione. Se il centro agroalimentare avesse chiuso, infatti, diversi produttori e molti dettaglianti abruzzesi avrebbero subito la stessa sorte, lasciando l'intero comparto in balia delle dinamiche della grande distribuzione organizzata, che seguono logiche diverse da quelle che invece la Regione ha il dovere istituzionale di perseguire. Oggi, invece, possiamo impegnarci in un piano di rilancio, guardando anche alle opportunita' che arrivano dai mercati emergenti dell'Europa dell'Est". (

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Positiva la dinamica dell’export dell’Abruzzo

Nel 2016 l'export dei distretti del Sud Italia ha seguito una dinamica negativa, dopo il picco di valori esportati nel 2015, chiudendo l'anno con un regresso del 3,5% (pari a 249 milioni di euro in meno di rispetto all'anno precedente) più accentuato rispetto all'andamento lievemente negativo dei distretti italiani. E' quanto contenuto nel Monitor sui distretti del Mezzogiorno elaborato da Intesa Sanpaolo-Banco di Napoli. Nel Mezzogiorno, si legge nel rapporto, conseguono buoni risultati le esportazioni di Abruzzo e Sicilia mentre arretrano lievemente in Campania e in maniera più consistente in Puglia e Sardegna. Risultano penalizzanti per la dinamica dell'area in particolare le performance registrate sui mercati esteri dalle imprese distrettuali della Puglia. In questa regione i pesanti cali di export subiti soprattutto dall'ortofrutta del barese e dalla meccatronica barese (dopo un 2015 di forte crescita) "non sono stati controbilanciati dai pur buoni risultati conseguiti dai quattro distretti del sistema moda, in particolare dalla calzetteria-abbigliamento del Salento, che evidenziano un'intonazione positiva in controtendenza rispetto alle esportazioni dei distretti italiani del comparto che seguono una dinamica lievemente negativa".

Forte regresso per i distretti della Sardegna (-11,6%) penalizzata dal consistente calo sui mercati esteri del sughero di Calangianus e del lattiero-caseario del Sassarese. Lievemente negativa la performance dell'export in Campania (-0,8%) dove i positivi contributi in particolare dell'agricoltura della Piana del Sele e della mozzarella di bufala campana non sono riusciti a compensare i cali di export subiti dall'alimentare di Avellino, dalla concia di Solofra e dall'abbigliamento del Napoletano. Positiva la dinamica dell'export dell'Abruzzo (+1,3%) dove il forte calo dell'abbigliamento sud-abruzzese viene compensato dai buoni risultati dei vini del Montepulciano d'Abruzzo e dell'abbigliamento nord-abruzzese. Buona la performance dei distretti della Sicilia (+5,7%) che ha potuto beneficiare del forte impulso dell'export dei vini e liquori della Sicilia occidentale e del buon andamento dell'ortofrutta di Catania. Nel 2016 si segnala anche l'arretramento delle esportazioni dell'olio e pasta del Barese e la flessione delle vendite estere dell'ortofrutta e conserve del Foggiano, dopo un biennio in territorio positivo, e dell'alimentare Napoletano, dopo un decennio di crescita ininterrotta. Seguono un profilo di crescita invece le conserve di Nocera (+1,9% la variazione tendenziale nel 2016, pari a 18 milioni di euro aggiuntivi).

Le conserve di Nocera rappresentano l'area distrettuale che ha conosciuto la maggior crescita in valore assoluto seguita dall'agricoltura della Piana del Sele, dalla mozzarella di bufala campana, dai vini e liquori della Sicilia occidentale e dall'ortofrutta di Catania. Sperimentano un'Inversione di tendenza positiva rispetto al 2015 la calzetteria-abbigliamento del Salento e l'abbigliamento del Barese. L'analisi dell'orientamento delle esportazioni dei distretti del Mezzogiorno contenuta nel rapporto di Intesa Sanpaolo-Banco di Napoli mostra come il calo complessivo delle vendite estere "sia stato determinato da un deterioramento della dinamica dei flussi commerciali diretti verso i principali mercati europei (in primis Germania, Regno Unito, Francia, Spagna) ed extra-europei (Stati Uniti e Giappone) e in alcuni mercati emergenti (Tunisia, Turchia) che non viene compensato dalle buone performance realizzate su alcune piazze europee (Svizzera, Paesi Bassi) e in alcuni nuovi mercati (tra cui Polonia, Cina, Libia, Albania e Federazione russa che riprende la sua corsa dopo il crollo del 2015)". La contrazione dell'export in Germania ha colpito in particolare la meccatronica barese, l'abbigliamento del Napoletano, l'alimentare di Avellino e il pomodoro Pachino, mentre sul mercato statunitense hanno subito cali soprattutto l'alimentare di Avellino, il lattiero-caseario del Sassarese e il sughero di Calangianus. L'alimentare di Avellino perde pesantemente terreno anche sul mercato britannico, sua prima destinazione commerciale. Sul mercato giapponese si assiste al forte arretramento dell'olio e pasta del Barese.

Lieve flessione per il Polo aeronautico pugliese dopo l'exploit delle esportazioni del 2014-2015, mentre si registra una crescita a due cifre per il Polo Ict dell'Aquila sostenuto dalle ottime performance dell'export in quasi tutte le principali piazze commerciali, in primis Stati Uniti, Cina, Giappone, Svizzera). Torna in territorio positivo, con una crescita a due cifre, anche il Polo farmaceutico di Napoli che chiude il quarto trimestre con un'accelerazione grazie alle ottime performance sui mercati svizzero e cinese. Bene anche il Polo aeronautico di Napoli che ha beneficiato del buon andamento delle vendite estere in Giappone, Cina, Canada e Regno Unito. Segnali incoraggianti provengono dall'analisi degli ammortizzatori sociali che offre gli elementi per completare il quadro dello stato di salute dei distretti monitorati. Il numero di ore complessive autorizzate di cassa integrazione guadagni (Cig) nel 2016 risulta in calo per le imprese del Mezzogiorno rispetto all'anno precedente (-29,9% la variazione complessiva) e su livelli notevolmente inferiori rispetto ai massimi del 2011 (9,7 milioni di ore autorizzate nel 2016 a fronte degli oltre 25 milioni del 2011).

L'analisi delle componenti nel 2016 mostra un decremento soprattutto del numero di ore di Cig straordinaria e un lieve aumento delle ore di Cig ordinaria. Il calo delle ore di Cig straordinaria è da attribuirsi al crollo del ricorso a questa componente da parte delle imprese attive all'interno dei Poli tecnologici (in particolare nel Polo Ict dell'Aquila, nel Polo aeronautico di Napoli, nel Polo farmaceutico di Napoli e nel Polo aeronautico pugliese).

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Regione Abruzzo proroga di 9 mesi la concessione a Gran Guizza

La Regione Abruzzo ha prorogato per nove mesi la concessione delle sorgenti Valle Reale di Popoli, la cui titolarita' e' in capo alla Gran Guizza Spa. Il termine, in seguito a due proroghe, era fissata per ieri, giorno nel quale l'ente ha pubblicato il bandi di gara per il nuovo affidamento. Ora l'ente e' intervenuto per avere tempo per lo svolgimento della gara. La scadenza naturale della concessione era stata fissata per il 12 maggio 2015, due anni fa. Una delibera di Giunta aveva prorogato il termine di scadenza di altri 12 mesi, ovvero fino al 12 maggio 2016, con la motivazione che doveva essere portato ancora a compimento un accordo di programma tra la Regione, il Comune di Popoli e la societa' concessionaria. In seguito, con la delibera 280 approvata il 3 maggio 2016, pochi giorni prima, dunque, dalla nuova scadenza, la Regione ha prorogato la concessione di un altro anno. Nel provvedimento, infatti, sono stati approvati gli indirizzi e le modalita' per il conferimento delle concessioni di acque minerali e termali, contestualmente e' stato disposto il differimento temporale dei termini di vigenza delle concessioni di acqua minerali e termali prossime alla scadenza fino al completamento delle procedure di assegnazione e comunque per un periodo non superiore a un anno.

Il comportamento della Regione, in riferimento alle proroghe, era stato duramente criticato dal patron della Santa Croce Spa, Camillo Colella, che aveva parlato di "fare due due pesi e due misure".

La Gran Guizza ha spiegato anche che "la Regione non e' rientrata in possesso della concessione mineraria e delle opere di pertinenza, e dunque la Gran Guizza potra' continuare l'esercizio dell'attivita' di captazione e imbottigliamento delle acqua". Questo perche', appunto, nella determinazione dirigenziale del 10 maggio, a firma la dirigente del servizio Risorse del territorio e attivita' estrattive della Regione Iris Flacco, "e' stata concessa una proroga tecnica della concessione in oggetto, a favore dell'attuale concessionario, Gran Guizza Spa, fino al perfezionamento delle avviate procedure di gara per la nuova assegnazione stimate in nove mesi". 

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Eolico offshore, Toto vince gara una Usa da oltre 3 miliardi di dollari

La US Wind, societa' controllata interamente da Renexia spa del Gruppo Toto, ha vinto la gara promossa dallo Stato del Maryland per la fornitura di energia rinnovabile prodotta da centrali eoliche offshore. E' un contratto da 3 miliardi 300 milioni di dollari in vent'anni quello che la Maryland Public Service Commission ha assegnato alla US Wind: la societa' dal 2020 fornira' energia a circa 500 mila famiglie del Maryland, coprendo il 40% di fabbisogno di energia verde dello Stato. Il 19 agosto 2014 lo Stato del Maryland ha indetto un'asta per la concessione di uno specchio d'acqua di 80mila acri (32.370 ettari) aggiudicata al Gruppo Toto per lo sviluppo di un parco eolico offshore da 750 MW.

Le torri del parco saranno posizionate a una distanza che va dalle 12 alle 17 miglia marine dalle coste del Maryland, su un fondale di 30 metri; avranno un'altezza massima dal livello del mare di 175 metri. Dal dicembre 2014, data di firma del contratto di concessione, US Wind ha iniziato lo sviluppo del parco eolico. Ora inizia la prima fase operativa, che portera' alla costruzione della prima sezione del parco eolico per 248 MW dei complessivi 750 MW. Solo per la costruzione dei primi 248 MW, tra diretti e indiretti, saranno creati oltre 5000 mila posti di lavoro, un investimento che sfiorera' i 1,3 miliardi di dollari.

Il gruppo Toto nel 2016 si e' aggiudicato anche la concessione di uno specchio d'acqua di 180mila acri (74.000 ettari) per lo sviluppo di un parco eolico off-shore da 2.200 MW di fronte alle coste del New Jersey. Pertanto il Gruppo, con la realizzazione di entrambi i progetti, raggiungera' un fatturato annuo pari a 2 miliardi di dollari, con totale investimento pari a 15 miliardi di dollari. Il processo di internazionalizzazione delle attivita' del gruppo Toto, avviato a meta' degli anni 90 nelle opere pubbliche, poi con il successo del trasporto aeronautico e nel campo delle energie rinnovabili, si era concentrato fino al 2011 nell'area Euro-Mediterranea. Dal 2014 con US Wind il salto di qualita' e di dimensione, varcando l'oceano. Il Gruppo fondato da Carlo Toto e' stato infatti uno dei primi player internazionali a cogliere le opportunita' della Green Economy che venivano avviate negli Stati Uniti.

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Cgia, Pmi ‘rischiano’ 111 controlli all’anno

Si rafforza il potere ispettivo dello Stato e delle strutture periferiche nei confronti delle imprese. La Cgia ha calcolato che, potenzialmente, una piccola azienda italiana puo' essere soggetta a ben 111 controlli da parte di 15 diversi istituti, agenzie o enti pubblici. In linea puramente teorica, praticamente uno ogni 3 giorni. E rispetto alla prima rilevazione eseguita dalla Cgia nel 2014, la situazione e' addirittura peggiorata. Nonostante il numero dei controllori sia rimasto pressoche' lo stesso, le possibili ispezioni, invece, sono aumentate di 14 unita'.

L'area piu' "a rischio" e' quella relativa all'ambiente e alla sicurezza nei luoghi di lavoro: e' interessata da 56 possibili controlli che possono essere effettuati da 10 enti ed istituti diversi. Relativamente al fisco il numero dei controlli e' pari a 26 e sono 6 le agenzie e gli enti coinvolti. Per la contrattualistica il numero dei possibili controlli si attesta a 21, mentre gli istituti e le agenzie interessate sono 4. Per il profilo amministrativo si registra 8 controlli che sono ad appannaggio di 3 diversi enti ed istituti. "Con una legislazione farraginosa e spesso indecifrabile - rileva il coordinatore dell'ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - qualsiasi imprenditore, soprattutto se piccolo, corre il pericolo di non essere mai a norma. Pertanto, l'eventuale ispezione da parte dell'ente pubblico viene vissuta come un incubo, come una calamita' da evitare assolutamente. Per superare questa impasse non ci resta che sforbiciare il quadro normativo, rendendo piu' semplici e comprensibili le leggi, le circolari e i regolamenti attuativi. Altrimenti - spiega - la forte discrezionalita' che tutt'oggi beneficiano coloro che sono chiamati ad eseguire le attivita' ispettive rimarra' inalterata. Nel contempo, infine, va aumentata la platea dei controlli formali, cioe' quelli eseguiti automaticamente per via telematica, alleggerendo cosi' l'oppressione burocratica che grava sulle imprese"

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Premio Carli, il riconoscimento a Filippo Antonio De Cecco

Sono quindici le eccellenze italiane insignite del 'Premio Guido Carli' giunto quest'anno alla sua ottava edizione. Il prestigioso riconoscimento, una medaglia in bronzo coniata per l'occasione dal Poligrafico e Zecca dello Stato, e' stato consegnato nel corso di una cerimonia nella sala della Regina a Montecitorio. I vincitori di quest'anno sono: Paolo Astaldi (presidente Gruppo Astaldi), Vincenzo Boccia (presidente di Confindustria), Andrea Bonomi (presidente e fondatore Gruppo Investindustrial), Claudio Costamagna (presidente Cassa Depositi e Prestiti), Filippo Antonio De Cecco (presidente Gruppo De Cecco), Sergio Dompe' (presidente Gruppo Dompe'), Oscar Farinetti, (Fondatore Eataly), Rosario Fiorello (artista), Alessandro Garrone (Vice presidente Esecutivo Erg), Lilli Gruber (conduttrice di 'Otto e Mezzo'), Ida Colucci (direttrice TG2), Alessandro Orsini (direttore dell'Osservatorio sulla Sicurezza Internazionale dell'Universita' LUISS Guido Carli), Paolo Panerai (Amministratore Delegato e Fondatore Class Editori), Renzo Rosso (presidente di OTB e fondatore di Diesel), Francesco Starace (Amministratore Delegato e direttore generale Enel Spa). Per Boccia, un premio speciale, per De Cecco invece il premio alla carriera. 

Per De Cecco si legge nella motivazione, pubblicata tempo fa da Il Giornale: «L’equilibrio tra tradizione e innovazione, coniugato alla tenacia da abruzzese doc, caratterizza da oltre 30 anni la leadership industriale di Filippo Antonio De Cecco, presidente dell’omonimo gruppo alimentare. Partita da Fara San Martino e arrivata sulle tavole di tutto il mondo, la De Cecco ha festeggiato da poco i 130 anni di attività, celebrati anche dal ministero dello Sviluppo Economico con un francobollo speciale. La guida di Filippo Antonio rappresenta uno spartiacque nella storia dell'azienda: è lui a traghettarla verso nuovi mercati, a introdurre nei suoi stabilimenti tecnologie all'avanguardia per preservare la qualità delle materie prime e a ideare prodotti come l'olio biologico. Con 1.200 dipendenti e 438 milioni di fatturato, è tra gli imprenditori più conosciuti all'estero. Lontano dalla mondanità, legato alla sua terra d'origine e ai valori della tradizione, è un vero capitano d'industria, insignito nel 2001 del titolo di Cavaliere del Lavoro».

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Incontro Coldiretti, l’agricoltura 4.0 dal campo allo smartphone

Il futuro dei giovani è nella terra, ma deve essere semplice, pratico e veloce, magari a misura di tablet e smartphone. Sono tre gli imperativi dell’agricoltura 4.0 ambita dai giovani agricoltori: si è visto chiaramente in occasione dell’incontro intitolato Il Futuro in Campo che, promosso nell’ambito del progetto Terra Terra (agri 2016/0185) realizzato da Coldiretti nazionale con il contributo finanziario della Commissione Europea e in collaborazione con Coldiretti Abruzzo, Coldiretti Molise e Coldiretti Giovani Impresa per realizzare attività di informazione in merito alla politica agricola comune, si è svolto oggi nella sala D’Annunzio dell’Aurum di Pescara. Un’occasione di formazione e incontro che ha visto partecipare oltre 250 giovani tra imprenditori agricoli e studenti degli istituti agrari provenienti non solo da Abruzzo ma anche dal vicino Molise. Così, nella sala D’Annunzio, a parlare di agricoltura sono stati imprenditori, tecnici e dirigenti di Coldiretti.

Dopo i saluti di Pier Carmine Tilli, delegato Coldiretti Giovani Impresa Abruzzo, che ha ricordato che  “nel ritorno alla terra i giovani trovano oggi una straordinaria opportunità di sviluppo economico personale e collettivo”, l’introduzione del direttore di Coldiretti Molise Saverio Viola che ha evidenziato l’importanza dei giovani in agricoltura e gli interventi tecnici di Claudia Albani, dell’area economica di Coldiretti  che ha parlato di agricoltura di precisione, di Fabio Di Pietro e Angelo Felice, rispettivamente responsabili tecnici di Coldiretti Abruzzo e Molise che hanno fatto una panoramica sui contributi messi a disposizione dal Psr per i giovani nuovi insediati. Conclusioni affidate al direttore regionale Coldiretti Abruzzo Giulio Federici che ha sottolineato con forza il rinnovato interesse per il settore primario, che ha bisogno di ricambio generazionale e di quel dinamismo tipico delle giovani generazioni”. “Con l’avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall’Unione Europea ci sono opportunità di insediamento nell’agricoltura per centinaia di giovani abruzzesi fino al 2020” – ha evidenziato Federici - ma occorre un dialogo costruttivo con la pubblica amministrazione per rendere piu’ agevole e veloce l’accesso alle misure previste”.

Al centro della giornata c’è stata inoltre la presentazione della App Terrainnova, una nuova applicazione Coldiretti nata per supportare le attività delle aziende agricole e degli operatori del settore agroalimentare attraverso una serie di specifici servizi integrati in un unico strumento sempre a portata di mano. “L’applicazione, scaricabile su dispositivi mobili Android e IOS, è rivolta ai giovani che intendono avvicinarsi al settore agricolo, alle aziende agricole che già vi operano e a tutti gli altri operatori del mondo agricolo a vario titolo interessati – ha spiegato Claudia Albani di Coldiretti - al fine di “personalizzare” al massimo i contenuti e le funzionalità dell’App è prevista una semplice profilazione iniziale che consentirà di indirizzare all’utente solo le informazioni di proprio interesse”.

In sostanza, l’App TerraInnova in modo semplice, pratico e veloce ti consentirà ai giovani che si avvicinano al settore agricolo di essere sempre aggiornati sulle opportunità di finanziamento Psr; monitorare i prezzi dei prodotti agricoli; simulare la validità delle diverse idee imprenditoriali; essere aggiornati su meteo, news ed eventi; localizzare gli uffici Coldiretti attraverso lo smartphone o il tablet. Una novità in linea con l’agricoltura giovane promossa da Coldiretti e la nuova impostazione della Politica agricola europea, di cui si è parlato con particolare riferimento agli sviluppi riportati nei documenti programmatici e ancora in linea di definizione per la Pac all’indomani del 2020. Particolarmente interessanti, inoltre, gli scenari emersi dagli interventi tecnici, in cui sono state evidenziate le opportunità che si presentano per chi sceglie il settore agricolo.

“Oggi – aggiunge Giulio Federici, Direttore di Coldiretti Abruzzo  – anche in Abruzzo sono sempre di più le imprese under 40 che operano in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche dall’agricoltura sociale alla cura del paesaggio o alla produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che le aziende agricole condotte da giovani sono più grandi, più strutturate e, oltre ad avere un più alto numero di dipendenti, detengono un fatturato più alto della media. Il rinnovato interesse per il settore primario e lascia ben sperare sul futuro della nostra agricoltura, che ha bisogno di ricambio generazionale, di quel dinamismo e di una sana voglia di innovare che è tipica delle giovani generazioni”.

Nel corso dell’incontro sono stati anche forniti dati sulla realtà dei giovani imprenditori agricoli italiani: con 50.543 imprese condotte da under 35 – di cui 26.587 solo nel Mezzogiorno - il Belpaese è infatti leader in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Secondo un’indagine di Coldiretti/Ixe’, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Ma insieme alla burocrazia e all’accesso al credito la disponibilità dei terreni rappresenta il principale ostacolo alle aspirazioni di chi vuole lavorare in agricoltura. In Italia il costo della terra è in media 20mila euro, con una forte variabilità in base alle regioni di riferimento.

Tra chi fa dell’agricoltura una scelta di vita accanto al numero crescente di quanti hanno scelto di raccogliere il testimone dei genitori, la vera novità rispetto al passato sono tuttavia le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalità: i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Tra queste new entry giovanili nelle campagne, ben la metà è laureata, il 57 per cento ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74 per cento è orgoglioso del lavoro fatto e il 78 per cento è più contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo è peraltro apprezzata per il 57 per cento anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.

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