Politica

Salvini in Abruzzo: chiedo a Gentiloni 100 milioni di euro

"Oggi stesso la Lega chiederà al governo di stanziare 100 milioni di euro per gli interventi urgenti nelle aree colpite". Lo ha annunciato il leader della Lega Matteo Salvini, oggi in Abruzzo nelle zone terremotate a a Pescara, Montesilvano, Penne, Atri, Teramo, Isola del Gran Sasso, L'Aquila e Alta Valle Aterno. "Ho parlato con diversi Sindaci, stiamo pressando Enel perché riporti il prima possibile l'energia elettrica nelle migliaia di case in cui manca da giorni", ha scritto Salvini su Facebook. 

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Lanciano, sistemazione in albergo per chi non ha la luce

Il Comune di Lanciano mette a disposizione dei cittadini senza corrente elettrica da lunedi' 16 gennaio il trasferimento in albergo fino al completo ripristino della fornitura energetica. Le sistemazioni temporanee saranno offerte ai cittadini che ne faranno richiesta, con precedenza alle famiglie che vivono con anziani, bambini, diversamente abili, pazienti in assistenza domiciliare. La funzione tecnica e socio sanitaria del Centro Operativo Comunale raccogliera' le adesioni e le segnalazioni ai numeri 0872707640 e 3356097725.

L'operazione di assistenza alla cittadinanza colpita da questa emergenza e' coordinata dall'assessore al Sociale, Dora Bendotti.

"E' una situazione intollerabile, non piu' sostenibile, di cui chiederemo conto ai gestori Enel e Terna - dichiara il sinaco Mario Pupillo -. Ma ora - prosegue - l'urgenza non piu' differibile e' offrire un posto caldo alle famiglie stremate di Santa Maria dei Mesi, parte di Torre Marino e di altre eventuali zone senza luce dalle ore 9.25 di lunedi' scorso: sono in totale 74 ore senza energia elettrica, non tornata neanche per un minuto. In qualita' di responsabile della Protezione civile del Comune di Lanciano ho disposto questa misura per fronteggiare i disagi di questa vera e propria emergenza; ringrazio fin da ora per la collaborazione le strutture alberghiere che si metteranno a disposizione", conclude il sindaco Mario Pupillo.

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Ruzzo Reti, a Teramo la crisi idrica solo all’inizio

"Siamo solo all'inizio: a mano mano che la neve si sciogliera' l'acqua penetrera' nel terreno, che ha gia' problemi dal punto di vista idrogeologico, ed e' presumibile che ci saranno altre rotture di condotte idriche. Possiamo solo andargli dietro". Lo ha dichiarato il presidente di Ruzzo Reti di Teramo (fornitore di 40 comuni), Antonio Forlini. Crisi idrica in atto confermata dall'ente gestore, quindi, per Teramo e la provincia. Se Ruzzo Reti e' riuscito a garantire nuovamente l'acqua nei quartieri da ieri sera a secco (Villa Mosca, Colleparco e Colleatterato) ricaricando il serbatoio svuotato, da stamani a soffrire per la mancanza di acqua per la rottura di una condotta idrica sono numerose frazioni del comune, oltre ai centri di Sant'Omero e Bellante Paese. Problemi anche alla parte bassa di Giulianova, per una rottura sul tronco Tordino. Poi, Ruzzo segnala le difficolta' di erogazione che proseguono nelle frazioni servite da impianti di sollevamento non funzionanti senza elettricita'

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Grillo: col cuore in Abruzzo. E’ il momento di essere uniti

 "Col cuore in Abruzzo", il blog di Beppe Grillo in apertura rilancia un post firmato dal MoVimento 5 Stelle Abruzzo. "Proviamo paura e rabbia, è normale. Non dobbiamo nasconderla. L'Abruzzo, il nostro territorio, chiede giustizia ma oggi non è il tempo delle accuse. È il momento di essere uniti e dimostrare la nostra essenza. Il resto d'Italia ci definisce forti e gentili. Noi siamo questo. Siate forti!", è l'esortazione. "La nostra regione - scrive ancora M5s Abruzzo - sta vivendo un momento drammatico e tutti noi siamo nuovamente messi a dura prova. Alcuni territori sono allo stremo. Maltempo, neve, pioggia e terremoto ci hanno colpito con veemenza, migliaia di cittadini sono isolati da giorni, senza energia elettrica e, in alcuni casi, senza acqua corrente. I fiumi continuano ad ingrossarsi, la terra frana e la pioggia cade incessante e non accenna a smettere. Seguiamo con apprensione l'evolversi delle operazioni di soccorso in tutta la regione e, in particolare, siamo vicini ai nostri concittadini rimasti intrappolati da una slavina all'interno dell'Hotel Rigopiano e alle loro famiglie. Ringraziamo tutti i soccorritori che si stanno adoperando, in condizioni disperate, per salvare le vite di decine di persone". 

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Il Sindaco di Navelli si sfoga: comuni da giorni isolati

"Esprimo solidarieta' e rispetto per le emergenze, in particolare per la tragedia di Rigopiano, ma mi permetto di segnalare che nell'Aquilano ho contezza diretta di numerosi comuni da quattro giorni isolati per la neve, senza energia elettrica e con i viveri che ormai scarseggiano". E' lo sfogo del sindaco di Navelli, Paolo Federico, che ritiene insufficiente l'intervento delle istituzioni in merito all'emergenza neve e terremoto facendo la lista "ufficiale" dei comuni e quindi delle centinaia di cittadini in gravi difficolta'". Si tratta di Calascio, Rocca Calascio, Collepietro, San Benedetto in Perillis, Castel del Monte, Santo Stefano di Sessanio e Villa Santa Lucia, in particolare la frazione di Garrufo. "La situazione e' drammatica. Noi sindaci ci sentiamo abbandonati a noi stessi - prosegue -, e' vero che abbiamo la responsabilita' della Protezione civile ma e' anche vero che siamo sindaci di campagna senza soldi, mezzi e da tempo in spending review. Pensate che a San Benedetto in Perillis solo oggi sta arrivando il gruppo elettrogeno". Federico si lamenta delle "non risposte della centrale operativa della Protezione civile regionale: "Quando chiamiamo ci dicono con naturalezza 'stiamo provvedendo', oggi hanno riferito che l'Enel dovrebbe riuscire a ripristinare 20mila utenze - accusa ancora il primo cittadino -. Si va avanti con i numeri non in relazione alle esigenze dei cittadini in ginocchio". Federico sottolinea che "in generale a colpire e' l'approssimazione con cui si parla con i cittadini che cosi' si sentono disorientati". "Mi permetto di suggerire, vista la emergenza, di utilizzare turbine dell'Anas e Strada Parchi - conclude - anche sul territorio in ginocchio".

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Maltempo, Maragno: “Sopralluoghi nelle scuole”

«Abbiamo avviato una serie di controlli sugli edifici scolastici a seguito della fortissima ondata di maltempo e delle scosse sismiche che ieri hanno colpito anche Montesilvano». A parlare è il sindaco Francesco Maragno riferendosi alle verifiche effettuate nel corso della giornata di oggi, sulle scuole della città che, inclusa la Nuova Scuola Comunale di Musica, resteranno chiuse sino a sabato 21 gennaio.

I plessi oggetto di verifica sono stati la Silone, la Fanny Di Blasio, le scuole di via Lazio e viale Abruzzo, la De Zelis e la Troiano Delfico. I controlli proseguiranno anche nella giornata di domani.

«Le precipitazioni di ieri hanno generato – aggiunge il sindaco – anche alcuni smottamenti. Via Colle Portone che nella mattinata era stata parzialmente transennata è stata già riaperta. Mentre resta chiusa Strada Fosso dello Sportello per la verifica di una frana». In via di soluzione gli smottamenti che sono stati segnalati nella giornata di mercoledì in Strada della Fontana, via Colombo, via Chiappiniello e Via per San Giovanni.

Una ditta incaricata dal Comune ha avviato gli interventi di risistemazione del manto stradale danneggiato dalle intense precipitazioni.

«Le previsioni per la giornata di domani – conclude il sindaco – sono decisamente più confortanti. Il miglioramento sarà graduale con un aumento anche delle temperature. Raccomandiamo ancora ai cittadini la massima prudenza ed attenzione».

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Black out in Abruzzo, D’Alfonso fa il punto con Gentiloni

Ripristino delle utenze elettriche ancora disalimentate, ulteriore sforzo per raggiungere le frazioni di 15 Comuni che ancora risultano isolate, monitoraggio costante del livello dei fiumi (in particolare del Pescara, a forte rischio esondazione) e della situazione delle dighe di Campotosto e Chiauci. Sono le priorità d'intervento indicate dal presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso al presidente del consiglio Paolo Gentiloni, nel corso di una videoconferenza a cui hanno partecipato il capo dipartimento della protezione civile nazionale Fabrizio Curcio e il commissario straordinario per la ricostruzione Vasco Errani. "Nelle ultime 24 ore - ha sottolineato D'Alfonso - abbiamo registrato un'implementazione straordinaria dei mezzi a nostra disposizione, che hanno notevolmente migliorato la capacità di gestione dell'emergenza. Al momento un supplemento di sforzo va indirizzato sul ripristino dell'erogazione dell'energia elettrica, perché a oggi sono 93mila le utenze disalimentate sul territorio regionale". Curcio ha assicurato che già in serata il numero delle utenze non servite da elettricità scenderà a 60mila, ma il contesto in cui stanno operando i tecnici di Terna ed Enel resta difficile

"Da parte del Governo - ha assicurato Gentiloni - c'è massima collaborazione e disponibilità. Sarà mia cura risollecitare i vertici di Terna ed Enel, perché se è vero che sono già impegnati al massimo delle loro possibilità, è anche vero che in questi momenti bisogna fare qualcosa in più del massimo. Oltre al ripristino dell'elettricità, l'impegno maggiore va concentrato sulla viabilità e sul raggiungimento delle frazioni ancora isolate, perché non dobbiamo dimenticare mai lo shock psicologico senza precedenti a cui sono sottoposte le popolazioni, bloccate dalla neve, al freddo, al buio, e con continue scosse di terremoto".

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Maltempo, la Regione chiede il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale

La giunta regionale, riunita in seduta straordinaria oggi  pomeriggio ha deliberato di richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale per le aree dell'Abruzzo colpite dall'eccezionale ondata di maltempo verificatasi a partire dal 4 gennaio scorso e tuttora in atto. Con la delibera, l'esecutivo regionale dichiara che "a causa degli scenari verificatisi e per i gravissimi e permanenti danni da questi causati, sussistono le condizioni di cui all'art. 2, lett. c) della L. 24 febbraio 1992, n. 225 e s.m.i., in quanto la Regione si trova senza dubbio di fronte ad un evento che richiede poteri e mezzi straordinari".

Il provvedimento sarà corredato da puntuale e circostanziato rapporto contenente il dettaglio degli eventi accaduti con stima dei danni pubblici e privati, con accurato report di immagini e adeguata rappresentazione cartografica, con puntuale localizzazione delle maggiori criticità, di cui viene anticipata una prima documentazione atta a dimostrare la  gravità dei fenomeni.  Già lo scorso 12 gennaio la giunta aveva dichiarato lo stato di emergenza regionale per gli eventi  eccezionali con abbondanti nevicate ed estesi fenomeni di gelo verificatisi su tutto il territorio abruzzese.  "L'eccezionale gravità degli eventi atmosferici e tellurici di questi ultimi giorni - ha commentato il presidente Luciano D'Alfonso - comporterà una serie di interventi che dovranno coinvolgere la competenza del Governo nazionale. L'Abruzzo non aveva mai vissuto una situazione di questo genere: è necessario che all'enorme sforzo della macchina  regionale di Protezione civile faccia eco il sostegno delle istituzioni ai massimi livelli"

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Razzi (FI): Abruzzo allo stremo. Ridateci Berlusconi

"All'Aquila il 6 aprile 2009 Silvio Berlusconi in tre mesi mise al coperto tutti i terremotati senza casa". Antonio Razzi sottolinea questo "esempio di umanita' ed efficienza mostrato da Berlusconi, insuperabile per tempismo" per attaccare "la sinistra che predica diritti che non riconosce neanche al cospetto della dignita' e della vita umana". "Gente sotto le macerie, la neve che ha seppellito del tutto i territori martoriati, cosa aspettiamo? Che muoiano tutti di freddo?", domanda il senatore FI rivolgendo "un grande grazie di cuore alla regione Lombardia, al presidente Maroni e all'assessore Simona Bordonali per l'aiuto concreto alle popolazioni in difficolta'". Razzi ricorda di aver presentato in passato "una interrogazione chiedendo di costruire argini almeno di una settantina di centimetri per evitare le frequenti inondazioni dovute alle acque del fiume che sistematicamente inondano le strade di Pescara" e prosegue: "Niente, nessuna risposta. Ma allora che le facciamo a fare le interrogazioni in Parlamento se non ci risponde il governo? Poi - conclude - ci si lamenta che non vengono previste le calamita' naturali. Come credo, se tanto mi da' tanto allora si capisce. Perche' poi si lamentano?".

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Antonio Tajani nuovo presidente del Parlamento Europeo

Un testa a testa a Strasburgo ma alla fine a trionfare e' Antonio Tajani, nel derby tutto italiano con Gianni Pittella. L'Italia, dopo quasi quarant'anni, esprime di nuovo un presidente del Parlamento europeo, il primo da quando l'aula e' eletta a suffragio universale. Per il cattolico Tajani, un buon modo per festeggiare l'onomastico, nel giorno di Sant'Antonio Abate. Le prime parole sono per i terremotati del centro Italia, cui dedica la vittoria politica. Uno dei suoi primi atti da presidente, annuncia, sara' proprio fare visita alle zone colpite dal sisma. "Saro' il presidente di tutti", dice dopo aver ricevuto anche l'abbraccio dell'avversario Pittella. Che pero' ribadisce: basta con la grande coalizione che finora ha retto gli equilibri europei. Come previsto, la corsa per lo scranno piu' alto dell'aula di Strasburgo e' stata una gara all'ultimo deputato tra il candidato del Ppe e quello socialista, finiti al ballottaggio dopo una giornata di votazioni che li ha sempre visti in testa a testa. Tajani ha mantenuto per tutta la giornata un vantaggio di circa 90 voti, che Pittella non e' riuscito a colmare. A lanciarlo verso la vittoria l'accordo stretto in mattinata con i 68 liberali del gruppo Alde di Guy Verhofstadt, che sono andati a sommarsi ai 217 eurodeputati popolari. Un accordo che ha esposto nuovamente alle critiche il fianco dei liberali, passati nel giro di qualche settimana da una proposta di intesa fatta ai socialisti al patto con il Ppe, passando per un fallimentare tentativo di accordo con Grillo. A complicare la partita di Tajani ci hanno pensato i conservatori del gruppo Ecr, un plotone di 74 deputati che in casa popolare davano gia' per acquisiti e che invece hanno mal digerito l'accordo del Ppe con l'Alde, definito un "approccio fallito e legato al passato". Tajani alla fine li ha convinti, stringendo un accordo che di fatto ha blindato la sua elezione. Anche con la convergenza di Verdi e sinistra unitaria, la rincorsa di Pittella e' apparsa disperata. Alla fine, lo scarto e' stato di 69 voti: 351 voti a 282 il risultato finale, con 80 astenuti. In ogni caso, una corsa con una suspense simile l'aula di Strasburgo non la vedeva da decenni. L'ultima volta, e l'unica, in cui si era arrivati al quarto turno di votazioni era stata nel 1982 per l'elezione dell'olandese Piet Dankert. Fu anche l'ultima elezione 'vera', dato che da allora i presidenti sono sempre stati scelti con accordi preventivi tra i gruppi politici, che spesso si sono alternati nella carica nel corso della legislatura. Tra i primi a reagire, Silvio Berlusconi, per cui "l'elezione di Antonio Tajani a Presidente del Parlamento Europeo mi riempie di gioia e di orgoglio come italiano e come Presidente di Forza Italia: ad Antonio sono legato da amicizia e affetto sin dal 1994 quando fu con me uno dei cinque fondatori di Forza Italia. Da allora il suo impegno politico e' sempre stato intenso, lineare, coerente gli elettori lo hanno confermato ben quattro volte al Parlamento Europeo" Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, in un tweet ha inviato le sue "congratulazioni al nuovo presidente, finalmente un italiano alla guida di una istituzione cosi' importante. Onore alla battaglia leale e coraggiosa di Gianni Pittella, c'e' tanto da fare per i socialisti europei". Gli ha fatto eco il ministro degli esteri Angelino Alfano, per cui" e' un'ottima notizia per l'Italia, per i popolari europei e anche per quelli italiani. Fara' un ottimo lavoro". In Europa i primi a reagire sono stati il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ("Lavoriamo insieme da domani per un'Europa migliore"), e il ministro degli esteri tedesco Frank Walter Steinmeier, secondo cui "con la sua esperienza nella politica europea, come membro per molti anni del Parlamento europeo e della Commissione, Tajani ha i requisiti per guidare il Parlamento in tempi difficili". Trentotto anni dopo Emilio Colombo, dunque, l'Italia esprime di nuovo un presidente del Parlamento europeo, un ruolo che negli ultimi anni ha acquisito un peso sempre maggiore, con la presidenza di Martin Schulz e dopo le riforme del Trattato di Lisbona che hanno aumentato le competenze dell'aula di Strasburgo. A prescindere dal vincitore, un'occasione per l'Italia per pesare di piu' in Europa nel momento della sua crisi piu' forte, in cui non mancano le frizioni tra Roma e Bruxelles su vari fronti, dalla flessibilita' nei bilanci alla crisi migratoria. Sullo sfondo di questa elezione, restano le alchimie da definire per le altre istituzioni dell'Unione europea, oggi tutte presiedute dal Ppe. Finora l'equilibrio si era retto su una grande coalizione tra popolari, liberali e socialisti che oggi - ribadisce Pittella - "non ci sara' piu'". Dalla Commissione pero' si dicono "fiduciosi" che invece la collaborazione continuera'. Resta da definire in che termini, dato che i popolari hanno gia' annunciato che non intendono rinunciare a nessuna delle tre presidenze.

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