Politica

Contratti di fiume, appello dei sindaci dei comuni capofila

La sottoscrizione del Manifesto di Avvio dei Contratti di Fiume  è avvenuta  in conformità alla DGR n° 915 del 2015 che, nella sua redazione, si ispirò al modello procedurale adottato dai Comitati Promotori di alcuni di questi Contratti di Fiume che hanno, poi, trovato riconoscimento in DGR e provvedimenti regionali qualificanti esperienze in atto nel territorio regionale.

In questi Protocolli, oltre al rispetto delle indicazioni della Direttiva Comunitaria Quadro 2000/60/CE, sono stati inseriti riferimenti alle Direttive Alluvioni (2007/60/CE), Habitat (42/93/CEE), Quadro sulla Strategia Marina (2008/56/CE), alle disposizioni contenute nel Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) nella parte relativa alle materie dedicate, vista e considerata anche la recente introduzione dell’art. 68-bis che definisce i “Contratti di Fiume”. Nei Protocolli, inoltre, è stato incluso uno specifico richiamo alle politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici.

Sin dalle origini, è stato chiaro che la finalità dei Manifesti si sostanziasse nel porre le Amministrazioni pubbliche nella condizione di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale potessero intervenire in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un fiume, concorrendo alla definizione ed all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico ed in particolare del piano di gestione del rischio alluvioni e del piano di gestione delle acque.

La strategia su cui si fondano i Manifesti di Avvio dei Contratti di Fiume, si sostanzia nell’assunzione di responsabilità, condivisa da parte di tutti i Comuni sottoscrittori che costituiscono aggregati funzionali finalizzati a far sì che i fiumi da problemi si trasformino in opportunità di sviluppo per i territori.

Per dare corpo a queste azioni sono stati organizzati numerosi incontri con i portatori di interesse e predisposte piattaforme di diagnostica partecipativa da confrontare con Enti pubblici e stakeholders composte da: cartografia PAI e PSDA, stato di depurazione delle acque, stato ecologico ed ambientale delle acque, Carta fattori di pressione, Carta della Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, Carta delle aree protette ai diversi livelli, Carta della pressione demografica, analisi ed andamento degli indici economici e analisi prospettica con definizione delle proposte di valorizzazione a margine della rinaturalizzazione e riqualificazione del corpo idrico.

Il tutto come richiesto anche dalle Direttive Comunitarie 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali.

In conclusione questi processi hanno sostanziato le loro azioni nel rispetto dei Requisiti Qualitativi di base del Ministero dell’Ambiente e di ISPRAA.

I Comuni Capofila di Paglieta (CdF Sangro), Collecorvino (CdF Tavo-Fino-Saline),  Villalago (CdF Sagittario Alta Valle), Corfinio (CdF Sagittario Bassa Piana) e Tagliacozzo (CdF Imele) e tutti i sottoscrittori chiedono alla Regione Abruzzo, pertanto, che vengano assunte le seguenti misure:

 

  1. Previsione nel Bilancio Regionale di stanziamenti  finalizzati al finanziamento del processo di costruzione dei Contratti di Fiume;
  2. Rimodulazione della Programmazione Comunitaria 2014/2020 al fine di individuare assi di finanziamento in grado di dare sostegno alle azioni previste nei Manifesti di Avvio;
  3. Previsione di sostegno economico unicamente ai processi validi sotto il profilo quali-quantitativo e che siano rispettosi dello spirito e della natura dei contratti di fiume sotto il profili formale e sostanziale.

Qualora non fosse possibile individuare risorse nel Bilancio Regionale, i Comuni chiedono di poter contare su canali di sostegno analoghi a quanto avvenuto per altre esperienze in atto nella Regione Abruzzo.

Tali richieste verranno ripresentante anche in occasione della riunione dell’Osservatorio Regionale convocata per il prossimo   gennaio 2018 e nella Conferenza del 05 febbraio presso la Camera dei Deputati dedicata alle attività dell’istituendo Osservatorio nazionale dei Contratti di Fiume.

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Ambientalisti dicono ai fanghi di Ortona all’Amp di Cerrano

Wwf e Legambiente dicono no all'eventuale sversamento di 350mila metri cubi di fanghi di dragaggio, provenienti dal porto di Ortona a pochi chilometri dall'Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Le due associazioni, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, hanno parlato di scelta errata e della necessita' di trovare soluzioni alternative. Le due associazioni hanno anche sottolineato che, a corredo di questa ipotesi progettuale, non e' stata neanche effettuata la procedura Vinca, obbligatoria per legge. "Diciamo no a questa ipotesi e chiediamo che si trovino soluzioni alternative perche' una quantita' di sabbia cosi' imponente - ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio - puo' creare una serie di problemi, anche perche' mancano studi specifici sulle correnti marine e sull'eventuale spostamento della sabbia. Stiamo parlando dell'unica area marina protetta abruzzese e' una delle poche dell'Adriatico, e che ha bisogno di essere tutelata e creata per le vongole che soffrirebbero per la presenza eccessiva di sabbia, senza dimenticare che l'area dove ci sarebbe lo sversamento e' frequentata da delfini e tartarughe marine. Sabbia che potrebbe, una volta studiata e analizzata, essere utilizzata per ripascimenti". Il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco ha detto che "occorre rimettere mano agli studi per trovare soluzioni alternative e cercare di evitare che un cumulo imponente di sabbia vada a gravitare su un' unica area e soprattutto in una di quelle di maggior pregio non solo sotto l'aspetto naturalistico, ma di interesse comunitario e dalla grande valenza turistica visto che nell'ultimo Tavolo Regionale sul Turismo si e' appunto parlato di una strategia turismo-natura per una zona come questa che con il suo Parco Marino ha una forte attrattivita' che non puo' essere penalizzata da una azione sciagurata". 

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Di Matteo perplesso sull’atto aziendale dell’Asl Pescara

"Destano profonde perplessita' i rilievi dell'assessorato alla Sanita', relativi all'approvazione con prescrizioni dell'atto di autonomia aziendale dell'Asl di Pescara . Piu' specificatamente sulle scelte riguardanti i presidi ospedalieri di Penne e Popoli si ribadiscono le decisioni assunte dal comitato appositamente istituito e che fanno riferimento al D.L. 9 febbraio 2017 n. 8 'Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici 2016-17', che hanno riguardato l'organizzazione del presidio di Popoli per la durata di tre anni, ulteriormente prorogati dalla finanziaria di quest'anno". A sostenerlo in una nota e' l'assessore regionale Donato Di Matteo.

"La Asl - aggiunge - aveva opportunamente considerato queste decisioni del legislatore nazionale nella proposta di atto aziendale al fine di mantenere i livelli essenziali di assistenza nelle aree interne della provincia di Pescara come ho chiesto, da tempo e con forza. A questo proposito invito il presidente D'Alfonso e l'assessore competente a recuperare una opportuna dose di buon senso al fine di salvaguardare l'ospedalita' pubblica nelle aree interne della provincia di Pescara . Desta inoltre preoccupazione la scarsa considerazione dei servizi territoriali, che rischia di depauperare ulteriormente l'articolazione dell'offerta sanitaria dell'Asl di Pescara , la quale aveva individuato come strategici, i percorsi intesi al superamento della disomogeneita' dei livelli assistenziali e a soddisfare la domanda di salute introducendo linee di integrazione e presa in carico diretta".

Secondo Di Matteo "il trasferimento dell'offerta assistenziale sul territorio risponde alla necessita' di un riequilibrio e di una razionalizzazione delle risorse, promuovendo anche una crescita nella responsabilizzazione e nel governo delle aree distrettuali. Il riequilibrio dell'offerta sanitaria in ambito territoriale e' condizione necessaria per portare ad una desaturazione della ospedalita' e del ricovero attraverso un sistema di cure diffuse e un contestuale rafforzamento soprattutto delle aree interne".

 

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Tribunali minori, i territori ribadiscono il no alla chiusura

"Da tutti i soggetti auditi e' stata ribadita la contrarieta' all'ipotesi della soppressione attraverso argomentazioni proposte che hanno consentito interessanti riflessioni, segnalando la volonta' di stringere i rapporti territoriali e trovare una vera condivisione sul destino della giustizia regionale". Cosi' il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, sulla seconda riunione della Commissione regionale sui tribunali non provinciali che secondo la riforma della giustizia devono essere soppressi entro il 2020. In Abruzzo si tratta dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano. "La Commissione lavora per addivenire ad una proposta che contempli la salvaguardia di tutti tribunali - spiega ancora Di Pangrazio che coordina la commissione -. Questo e' il nostro auspicio e le audizioni servono proprio a suffragare con dati, numeri, oggettivita', la proposta che dovremo avanzare al Ministro della Giustizia alla fine del percorso. Tra queste e' emersa la necessita' di chiedere al Ministero di fornire dati sulle economie ottenute nelle realta' dove i tribunali sono gia' stati accorpati. In generale ho ribadito il concetto secondo cui deve esserci una convenienza per lo Stato e per il territorio nel riorganizzare il sistema giustizia, altrimenti diremo con chiarezza che non ne vale la pena. Se attorno ai tribunali, che tra l'altro hanno un buon indice di produttivita', sono gia' esistenti servizi che creano lavoro ed occupazione, sopprimerli costringerebbe il pubblico a trovare risorse per creare occupazione in aree dove invece abbiamo gia' fatto investimenti. Continueremo il nostro percorso con altri incontri - conclude Di Pangrazio - in cui audiremo i diversi rappresentanti espressione del territorio e concluderemo il lavoro in tempi brevi fornendo un dossier dettagliato al Ministero della Giustizia avvalendoci, se necessario, anche di professionalita' esterne che ci sostengano nel lavoro di sintesi propositiva". Della Commissione, fanno parte anche i quattro presidenti dei Tribunali non provinciali. Stamani sono stati auditi il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, il sindaco di Vasto Francesco Menna, il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, ed il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Dopo i sindaci la Commissione ha proseguito i lavori con le audizioni dei rappresentanti sindacali regionali della Cgil, Enrico Sodano e Luca Fusari, e della Uil penitenziari, Mauro Nardella. I sindaci di Vasto e Lanciano hanno consegnato "un importante documento comune" in cui propongono un lavoro sinergico tra i due tribunali territoriali. Sono state ultimate e presto verranno consegnate in Commissione le relazioni relative ai territori di Sulmona ed Avezzano. 

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Viabilità, la Provincia di Chieti vara un piano straordinario da 16 milioni

La Provincia di Chieti ha elaborato un piano straordinario di interventi che interesseranno le strade provinciali e che sara' inserito nel redigendo programma delle opere pubbliche dell'Ente. Il piano, redatto dalla struttura tecnica della Provincia, prevede il rifacimento dei piani viabili, la segnaletica verticale ed orizzontale, oltre alla regimazione delle acque e all'apposizione di barriere di protezione su tutte le strade provinciali e verra' attuato in buona parte gia' nel 2018 grazie ad un finanziamento ad hoc erogato dalla Regione Abruzzo a valere sul Masterplan e che e' di 16 milioni di euro, 9 dei quali per le strade provinciali del Vastese, sulle quali confluiranno anche i ribassi di gara dell?intero finanziamento per il completamento delle opere. Inoltre 4 milioni di euro sono stati assegnati per la viabilita' del Sangro Aventino e 3 milioni per il distretto Ortonese-Chietino. Nel Vastese, la Provincia di Chieti e' gia' intervenuta l'anno scorso in occasione del passaggio del Giro d'Italia con lavori per circa 445.000 euro per sistemare i piani viabili a Vasto e San Salvo, ed ha avviato i lavori di sistemazione di frana sulla strada provinciale 162 Castiglione Messer Marino-Fraine per 1.950.000 euro, dando corso alla progettazione di interventi di ammodernamento e messa in sicurezza di un arteria strategica, la Fondovalle Treste, per un importo di 4 milioni di euro. A breve la Provincia procedera' all'affidamento dei lavori di sistemazione di frane sulla strada provinciale 152 Castiglione Messer Marino-Crocetta di Colledimezzo per complessivi 500.000 euro, sulla Fondovalle Sinello per 500.000 euro, riprogrammando le economie autorizzate dalla Regione per interventi pregressi nel comprensorio che ammontano a circa 600.000 euro, soldi che saranno impiegati anche per la messa in sicurezza dei ponti

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Teramo, fondi Miur per l’adeguamento sismico nelle scuole

Un finanziamento di oltre due milioni di euro è stato stanziato dal Miur per l'adeguamento sismico dell'edilizia scolastica in provincia di Teramo. A comunicarlo il commissario straordinario del Comune di Teramo Luigi Pizzi che ha ricevuto la relativa comunicazione dal presidente della Regione Abruzzo. In virtu' dell'intervento proposto dal Comune per Teramo  sono stati stanziati fondi per i seguenti interventi: adeguamento/miglioramento sismico dell'edificio nuova Scuola dell'Infanzia di Villa Vomano per 192 mila euro, adeguamento/miglioramento sismico della Scuola dell'Infanzia di via Brigiotti, a San Nicolo' a Tordino, per 538 mila euro, adeguamento/miglioramento sismico della Scuola dell'Infanzia di via Matteotti a Teramo per 510 mila euro, adeguamento strutturale della scuola Media Savini per 600 mila euro, adeguamento strutturale della Scuola Elementare San Giuseppe per 450 mila euro, manutenzione straordinaria della Scuola Elementare di Piano della Lenta per 75 mila euro. Adesso, come annunciato dal commissario, il Miur completera' l'iter procedurale per la formale assegnazione delle risorse assegnate direttamente al Comune di Teramo 

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Gasdotto Snam, i sindaci dell’area presentano un ricorso congiunto 

Un ricorso congiunto ad adiuvandum dei sindaci del territorio per sostenere le ragioni del principale intervento legale che sara' presentato dal Comune di Sulmona al Tar contro la delibera del Consiglio dei ministri in merito alla realizzazione della centrale di compressione della Snam. E' quanto emerso dalla riunione svoltasi a Sulmona, convocata dal sindaco, Annamaria Casini, alla presenza del legale incaricato dal Comune, Alfonso Celotto, dell'avvocato Sergio Della Rocca e dei sindaci di Cansano, Cocullo, Pratola Peligna, Goriano Sicoli, Pacentro, Campo di Giove, Corfinio, Secinaro, Anversa degli Abruzzi e Roccacasale, tutti in provincia de L'Aquila. Altri sindaci, impossibilitati a partecipare alla riunione, hanno gia' comunicato adesione all'iniziativa legale. Nell'incontro Celotto ha illustrato strategia e modalita' del ricorso, spiegando aspetti procedurali e contenuti.

"Per il ricorso puntiamo su tre motivazioni: la strategicita' dell'opera, l'obsolescenza della tecnologia che sara' utilizzata per il funzionamento della centrale di compressione a Case Pente e la mobilitazione del territorio contrario all'opera. Non chiederemo per ora la sospensiva della delibera perche' l'iter procedimentale non si e' ancora concluso, non ricorre quindi il presupposto della lesivita' immediata".

"I ricorsi della Regione e della Provincia sono importanti per far capire che il territorio e' contrario - ha precisato l'avvocato - I ricorsi saranno procedimentali e riguarderanno corretta procedura della valutazione ambientale, scadenza della valutazione ambientale, strategicita' dell'opera e ancora i punti di contenuto: la pericolosita' dell'opera, la sismicita' del territorio, la qualita' dell'aria e l'obsolescenza della centrale per il fatto che sia stata pensata con un carburante il cui impiego contrario alle tendenze europee. Sara' anche utile considerare se andare in Corte costituzionale o in Corte di giustizia europea" ha aggiunto Celotto. A proposito di un'eventuale richiesta di sospensiva degli effetti della delibera del Governo del 22 dicembre 2017, con cui viene autorizzata la realizzazione della centrale, Celotto ha evidenziato: "Questo atto chiude la conferenza dei servizi, ma non fa iniziare i lavori. Non e' l'atto che crea immediatamente una lesivita', per cui la sospensiva, strumento processuale utilizzato per evitare un danno irreversibile immediato, qui ha poco senso. Anzi, rischierebbe di essere controproducente. Quando arrivera' il decreto che da' il via libera definitivo all'opera, a quel punto si interverra' con la richiesta di sospensiva immediata". A proposito della petizione popolare proposta dal sindaco Casini, Celotto ha detto che "puo' essere utile, ma l'importante e' dimostrare che i territori sono tutti contrari al metanodotto e alla centrale di compressione".

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Bando ‘Vita indipendente’, progetti fino al 31 gennaio

C'e' tempo fino al 31 gennaio prossimo per rispondere al bando 'Vita indipendente' che concede a persone con disabilita' grave, fra 18 e 67 anni, contributi annuali per l'assistenza personale autogestita. L'avviso, sul sito del Comune di Pescara, e' rivolto a residenti nel territorio regionale e con reddito Isee non superiore a 20mila euro.

"E' un'iniziativa che consente di rafforzare il processo di autodeterminazione della persona con disabilita' attraverso un proprio progetto di vita da realizzare sia all'interno sia all'esterno dell'ambiente familiare - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino - Chi ne usufruisce puo' scegliere il proprio assistente personale, un familiare, un amico o un parente, e assumerlo nel rispetto delle forme contrattuali previste dalla normativa vigente".

Il contributo annuo va da 6 mila a 12 mila euro. Chi risiede a Pescara puo' presentare un progetto individuale al settore Politiche per il Cittadino e Programmazione Sociale. 

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Approvato l’atto aziendale della ASL Pescara

 La Giunta regionale ha approvato l'Atto aziendale della Asl di Pescara. Nello specifico, si prende atto delle motivazioni assistenziali ed organizzative che la ASL di Pescara evidenzia a sostegno dell'organizzazione  delineata in relazione al presidio ospedaliero di Popoli e delle strutture di seguito indicate, previste in difformità alla vigente programmazione regionale: Unità Operativa Semplice (UOS) Chirurgia della mammella, UOS di neurochirurgia e traumatologia d'urgenza, UOS di broncoscopia interventistica, UOS di nefrologia d'urgenza interventistica, UOSD di neurofisiopatologia e patologie neurodegenerative, UOS di patologia ad elevata intensità di cura o UOSD ginecologia presidio di Penne, Unità Operatica Semplice Dipartimentale (UOSD) sepsi, UOSD diagnostica oncologica e chimica clinica II livello endocrinologica, UOSD chirurgia plastica. 

Inoltre, la Regione rileva l'impossibilità di esprimere parere positivo in ordine alla previsione, in sede di atto aziendale, della UOC cardiologia interventistica con Utic. Invece, viene espresso parere positivo in relazione all'organizzazione delineata dall'atto aziendale con riferimento al dipartimento amministrativo e al dipartimento tecnico. Si stabilisce, poi, che, entro trenta giorni dalla notificazione del provvedimento, la Asl di Pescara, in aderenza alla programmazione sanitaria regionale, dettagli in modo specifico le comprovate esigenze assistenziali organizzative sottese alla previsione delle seguenti strutture: UOSD di farmacotossicologia e Qualità Analitica (Q.A), Alta Professionalità (AP) fisiopatologia respiratoria, UOSD ematologia pediatrica, UOSD di genetica molecolare oncoematologica, UOS aritmologia ed elettrofisiologia,UOSD di artroscopia traumatologia presidio di Penne, UOS otorinolaringoiatria Penne, UOS di medicina e chirurgia d'urgenza Penne, UOS terapia intensiva post operatoria Penne, UOS Servizio infermieristico. 

Infine, viene richiesto alla Asl di Pescara di esplicitare le ragioni determinanti la qualificazione della UOSD laboratoristica territoriale come struttura territoriale e di chiarire la collocazione della Unità Operativa Complessa (UOC) amministrazione del personale dipendente e convenzionato, adeguando l'organigramma e l'elenco delle strutture ospedaliere semplici/semplici a valenza dipartimentale alle indicazioni riportate nell'organigramma del medesimo atto aziendale con specifico riferimento al presidio di Popoli. 

Da ultimo, si chiede alla Asl di conformare la dotazione complessiva delle strutture complesse, semplici e unità operative semplicI a valenza dipartimentale ospedaliera a quella programmata in precedenza e valida per tutti i presidi della stessa Asl. 

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Declassamento aree edificabili a Montesilvano, aperto il bando fino a marzo

Ristabilire equilibri urbanistici e tributari. Con questo obiettivo il Comune di Montesilvano ha emanato un avviso pubblico, puramente conoscitivo, rivolto a coloro che intendono richiedere il declassamento delle aree edificabili di loro proprietà. Il bando, esplorativo e non vincolante, parte dal presupposto che è necessario propendere verso forme di disciplina che tendano al risparmio dell’uso di suolo e che è molto importante avviare processi di partecipazione pubblica anche in materia di pianificazione del territorio.

«Con il bando -  spiega l’assessore Valter Cozzi -  vogliamo prendere in esame ed analizzare le esigenze della collettività, affinché possano essere eventualmente recepite in una variante al piano regolatore. Il bando è aperto dal 22 gennaio per 60 giorni».

I cittadini possono presentare istanza di declassamento dei lotti da edificabili ad inedificabili, utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito istituzionale ed indirizzandola a “Comune di Montesilvano – Settore Pianificazione e Gestione Territoriale”. Saranno valutate le sole richieste inoltrate e firmate dalla totalità dei proprietari dei suoli. L'Amministrazione si riserva di valutare ed eventualmente accogliere le domande sulla base di criteri di organicità della pianificazione, risparmio del consumo di suolo, attuabilità degli interventi, al fine di garantire il perdurare dei principi di assetto del territorio caratterizzanti il vigente PRG.

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