Primo Piano

Lavoro, dati positivi per le coop in Abruzzo

L'incerta situazione economica frena anche le cooperative che in controtendenza rispetto alla media degli ultimi anni nel 2018 perdono quasi tremila posti di lavoro con un calo dello 0,2% pur continuando a occupare oltre un milione e 278mila persone a livello nazionale di cui il 95% assunte in modo stabile. E' quanto emerge da un'analisi di Uecoop, l'Unione europea delle cooperative, su dati Camera di commercio di Milano Lodi e Monza in relazione agli ultimi dati Istat che nell'ultimo trimestre del 2018 registrano una contrazione del Pil dello 0,2% con l'Italia che entra così ufficialmente in recessione tecnica. Lo stallo dell'economia nella seconda metà dell'anno -sottolinea Uecoop- si è fatto sentire anche sul numero delle imprese cooperative diminuite dell'1,1% fino a 80.187 realtà contro le oltre 81mila del periodo precedente. Una situazione che -spiega Uecoop- ha pesato sulla tradizionale capacità delle coop di creare posti di lavoro in quasi ogni settore produttivo, dalla logistica alla gestione dei rifiuti, dall'agricoltura all'abbigliamento, dall'informatica all'edilizia, dai trasporti alla vigilanza.

In questo contesto, le regioni che nell'ultimo anno hanno resistito meglio alla pressione sull'occupazione -evidenzia Uecoop- sono il Veneto che ha aumentato gli addetti del +3,8%, il Friuli Venezia Giulia con +3,3%, la Puglia con +2,7%, la Sicilia con +1,9%, Campania e Abruzzo con +1,4%, Sardegna e Molise con +1,2%. Le aree che invece hanno perso di più sono il Lazio con -5% degli addetti nelle cooperative, il Piemonte con -2,4%, le Marche con -2,3%, Trentino e Umbria con -1,4%. Sostanzialmente stabili le altre regioni d'Italia: Lombardia ed Emilia sono invariate, mentre la Calabria segna -0,2%, la Toscana -0,4%, la Liguria -0,6% e la Valle d'Aosta +0,4%. I lavoratori delle cooperative -spiega Uecoop- sono concentrati soprattutto fra i 30 e i 49 anni (58,5%), il 13,1% ha un'età compresa tra 15 e 29 anni e più di un quarto ha oltre 50 anni. Un addetto su 2 è donna -evidenzia Uecoop- mentre circa il 66% ha un diploma di scuola secondaria e più del 15% è laureato. Gli operai sono il 64,8% del totale, gli impiegati rappresentano il 30,8% impiegato, mentre il resto sono quadri, apprendisti e dirigenti, secondo l'Istat. L'edilizia è fra i settori più colpiti dal punto di vista occupazionale con oltre 400mila posti persi negli ultimi dieci anni dalla grande crisi del 2008 a oggi mentre il settore della sanità e dell'assistenza sociale è invece quello che -conclude Uecoop- con oltre 355mila addetti per 7 milioni di pazienti, resiste meglio alla crisi generando il 21,6% del valore aggiunto del mondo cooperativo secondo l'Istat. 

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Berlusconi: L’Abruzzo ha bisogno di gente positiva. Marsilio e’ la persona giusta

"Mi dicono che ci vogliono quattro ore e mezza per andare da Pescara a Roma in treno. Non ci posso credere. So anche che il progetto per allungare la pista dell'aeroporto di Pescara portato da me qui 10 anni fa e' rimasto solo un progetto. Le infrastrutture sono nel programma di Marsilio che ho trovato estremamente informato sulla sua regione e con lui ho parlato a lungo di questo tema". Cosi' Silvio Berlusconi dall'Hotel Sporting Villa Maria dove oggi ha iniziato la due giorni in Abruzzo a sostegno di Marco Marsilio. "Ho guardato diversi sondaggi e tutti parlano di un Abruzzo in cui le persone temono soprattutto per il lavoro. Il 60% quella delle imprese che necessita' di avere posti di lavoro. Un abruzzese su tre e' costretto ad andare via. E' necessario attirare investimenti con una fiscalita' di vantaggio che abbia tasse piu' basse per chi intende farne. Specialmente incentivando le imprese che si sono delocalizzate per i costi eccessivi nel caso volessero tornare sul territorio- ha aggiunto Berlusconi-. Bisogna poi potenziare i porti, mettere in sicurezza le strade e le autostrade, potenziare la protezione civile, arginare la fuga dei giovani talenti dalla valorizzazione della filiera agro-alimentare e mettere in piedi un sistema idrico integrato per superare divisioni tra interno e costa. Avete una regione meravigliosa- ha aggiunto-. Avete il 36% delle aree protette. L'Europa vi ha riconosciuto come polmone verde. Siete tra le 12 regioni con la migliore qualita' della vita e la minor incidenza dei casi di cancro da quanto ho letto. Avete bisogno di un governo ottimista, non questi signori della sinistra sempre negativi. L'Abruzzo ha bisogno di gente positiva. Marsilio e' la persona giusta sia per la regione che per andare a Roma a portare in parlamento le esigenze del territorio"

"Non sono venuto per 10 anni in Abruzzo perche' non volevo fare giri di popolarita' sul terremoto. So che erano state organizzate cose di accoglienza molto affettuosa. Ma anche che mi aspettavano con le carrette piene di macerie per dirmi che non avevamo lavorato bene. Voglio ricordare a tutti gli abruzzesi che noi avevamo iniziato col genio militare a raccogliere tutte le macerie. Invece una decisione del Consiglio comunale dell'Aquila ci ha imposto di fermarci adducendo come ragione il fatto che questi lavori dovevano essere assegnati ad aziende abruzzesi per aiutarle a riprendersi. Quindi non e' stata assolutamente colpa nostra quella di non aver raccolto le macerie. Ci e' stato impedito".

"Il sistema sanitario in Abruzzo e' tutto da rivedere. Mancano tra medici e paramedici ben 2mila persone. Questo significa che in molti rinunciano a curarsi e molti altri vanno a farlo fuori regione. E' una cosa inaccettabile per una delle regioni piu' belle d'Italia e la piu' ricca del centrosud", ha detto ancora Berlusconi.

Salvini "deve collaborare per ora e vuole collaborare per ora con il Movimento cinquestelle, si deve comportare così", ha aggiunto poi.

 

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Istat, a gennaio parziale recupero della fiducia dei consumatori

A gennaio 2019 l'Istat stima un "parziale recupero" dell'indice del clima di fiducia dei consumatori, che sale da 113,2 punti a 114, dopo "l'ampia flessione di dicembre". L'indice composito del clima di fiducia delle imprese registra invece una flessione, passando da 99,7 a 99,2, il minimo a partire da agosto 2016. L'Istat commenta che "prosegue il progressivo indebolimento del clima di fiducia delle imprese in atto già dallo scorso luglio". La flessione è più marcata nella manifattura e nel commercio al dettaglio.

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Utilitalia-Svimez, investire al Sud crea più valore che in altre aree

Il persistente divario tra Nord e Sud nei servizi di pubblica utilità influisce sulla qualità dei servizi erogati ai cittadini e condiziona lo sviluppo delle imprese meridionali. Eppure nel Mezzogiorno gli investimenti presentano una capacità di creare valore superiore ad altre aree del territorio nazionale. Queste le conclusioni di una ricerca commissionate da Utilitalia (la federazione delle imprese idriche, energetiche e ambientali) a Svimez e alla Fondazione Utilitatis Nel 2016, si legge nella ricerca, il comparto dei servizi di pubblica utilità ha generato un valore della produzione di oltre 4 miliardi di euro (l'1,1% del Pil del Mezzogiorno), realizzato investimenti pari a mezzo miliardo di euro e impiegato oltre 25 mila addetti. Eppure, se si realizzasse un miliardo di euro di investimenti aggiuntivi nel settore delle utilities (il doppio di quanto realizzato nel 2016), verrebbero generati nelle 8 Regioni del Sud e Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) un incremento di produzione permanente di 900 milioni di euro, con un Pil aggiuntivo di mezzo miliardo e 11.000 nuovi posti di lavoro. In un'ottica temporale pluriennale, aggiunge la ricerca, un investimento aggiuntivo di 5 miliardi determinerebbe effetti più che proporzionali rispetto a quelli prodotti con l'investimento di un solo miliardo, riducendo significativamente il gap con il Nord. 

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Inail, nel 2018 denunce in aumento dello +0,9%, casi mortali +10,1%

Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Inail tra gennaio e dicembre 2018 sono state 641.261 (+0,9% rispetto allo stesso periodo del 2017), 1.133 delle quali con esito mortale (+10,1%). In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 59.585 (+2,5%). Sono i dati diffusi dall'Istituto. Nel dettaglio i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 539.584 a 542.743 (+0,6%), sia di quelli in itinere, occorsi cioe' nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un incremento pari al 2,8%, da 95.849 a 98.518. Tra gennaio e dicembre del 2018 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati e' aumentato dell'1,0% nella gestione Industria e servizi (dai 497.220 casi del 2017 ai 502.156 del 2018) e dell'1,4% nel Conto Stato (da 104.393 a 105.898, tre quarti dei quali riguardano studenti delle scuole pubbliche statali). In Agricoltura si registra invece un calo dell'1,8% (da 33.820 a 33.207). L'analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+1,1%), nel Nord-Est (+2,2%) e al Sud (+0,8%), e un calo al Centro (-0,8%) e nelle Isole (-1,0%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano la Provincia autonoma di Bolzano (+5,4%), il Friuli Venezia Giulia e il Molise (+3,9% per entrambe), mentre i decrementi maggiori sono quelli che sono stati rilevati nella Provincia autonoma di Trento (-6,5%), in Valle d'Aosta (-4,5%) e in Abruzzo (-3,2%). L'aumento che emerge dal confronto tra il 2017 e il 2018 e' legato prevalentemente alla componente maschile, che registra un +1,4% (da 406.689 a 412.300 denunce) rispetto al +0,1% di quella femminile (da 228.744 a 228.961). L'incremento ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari (+9,3%) e in misura minore quelli comunitari (+1,2%), mentre le denunce di infortunio dei lavoratori italiani, che rappresentano circa l'84% del totale, sono in calo dello 0,2%. Dall'analisi per classi di eta' emergono incrementi per la fascia fino a 34 anni (+4,0%) e tra i 55 e i 74 anni (+3,2%). In flessione, invece, le denunce per le fasce 35-44 anni (-3,7%) e 45-54 anni (-0,9%). 

 Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nel 2018 sono state 1.133, 104 in piu' rispetto alle 1.029 denunciate tra gennaio e dicembre del 2017 (+10,1%) e 39 in meno rispetto ai 1.172 decessi del 2015, che insieme al 2018 si caratterizza per un'inversione di tendenza del trend, comunque decrescente, registrato negli ultimi anni nel nostro Paese, prendendo come riferimento i dati rilevati al 31 dicembre di ciascun anno. In quasi tutti i mesi del 2018 il numero delle denunce di casi mortali e' stato superiore rispetto agli stessi mesi dell'anno precedente: tra questi spicca, in particolare, agosto, con 132 decessi contro i 78 dell'agosto 2017 (quasi il 70% in piu'), alcuni dei quali causati dai cosiddetti incidenti "plurimi", espressione che indica gli eventi che causano la morte di almeno due lavoratori. L'anno scorso, infatti, nel solo mese di agosto si e' contato quasi lo stesso numero di vittime (37) in incidenti plurimi dell'intero 2017 (42). Tra gli eventi dello scorso agosto con il bilancio piu' tragico si ricordano, in particolare, il crollo del ponte Morandi a Genova, con 15 denunce di casi mortali sul lavoro, e i due incidenti stradali avvenuti in Puglia, a Lesina e Foggia, in cui hanno perso la vita 16 braccianti. Nel 2017, invece, il bilancio piu' pesante era stato quello delle due tragedie avvenute in Abruzzo, a Rigopiano (11 casi mortali denunciati) e Campo Felice (5). Allargando l'analisi dei dati a tutti i 12 mesi, nel 2018 tra gennaio e dicembre si sono verificati 24 incidenti plurimi, che sono costati la vita a 82 lavoratori, rispetto ai 15 incidenti plurimi del 2017, che hanno causato 42 morti.

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Imprese: Unioncamere, nel 2018 +32mila, 1 su 4 e’ nel turismo

Il sistema delle imprese mette a segno un saldo positivo tra aperture e chiusure. E' quanto emerge dai dati diffusi da Unioncamere-InfoCamere per il 2018. Nell'anno da poco concluso i terminali delle Camere di commercio hanno registrato l'iscrizione di 348.492 nuove imprese (8.500 in meno rispetto al 2017) e 316.877 chiusure di imprese esistenti (quasi 6mila in piu' rispetto all'anno precedente). Il risultato di queste due dinamiche ha consegnato a fine dicembre un saldo positivo per 31.615 imprese, ovvero una crescita dello 0,5 per cento. Anche se positivo, il dato 2018 segna un rallentamento rispetto al 2017. E' stato il Mezzogiorno a trainare la crescita; quasi il 60% del saldo e' dovuto alla performance di Sud e Isole, dove il bilancio e' stato positivo per 18.705 unita'. Il settore che ha guadagnato di piu' e' quello delle attivita' di alloggio e ristorazione (8.318 imprese in piu' nell'anno, ovvero circa 1 su 4 del totale), seguito dalle attivita' dei servizi professionali, tecnici e scientifici (+6.093) e quelle di noleggio e servizi alle imprese (+5.915). Continua la difficolta' del settore artigiano

Il tasso di crescita in tutte e quattro le aree geografiche italiane presenta risultati peggiori rispetto al 2017. Le due circoscrizioni del Nord, come gia' nell'anno precedente, restano al di sotto del valore medio nazionale; a fronte di un tasso di crescita nazionale pari allo 0,52% il Nord-Ovest arriva allo 0,19% mentre il Nord-Est, unica tra le circoscrizioni, scivola in campo negativo con una riduzione di 729 imprese. Nelle altre due macro-ripartizioni, il Centro segna un +0,8% mentre il Mezzogiorno arriva a sfiorare una crescita dell'1%; il 59,2% dell'intero saldo (18.705 imprese su 31.615) e' localizzato al Sud. In termini assoluti, continua a primeggiare il Lazio (10.221 imprese in piu'), seguito da Campania (+7.866) e Lombardia (+4.551). Il Lazio (+1,57%) registra la crescita piu' sostenuta anche in termini relativi; seguono la Campania (+1,34%) e la Puglia (+0,91%). Rispetto all'anno scorso migliorano Trentino, Liguria, Abruzzo e Molise. Per tutte le altre, il 2018 e' un anno da lasciarsi alle spalle. A livello aggregato i quattro settori piu' significativi per numerosita' di imprese mostrano tutti segnali di arretramento. Se, rispetto al 2017, un segno in campo negativo non rappresenta una novita' per manifattura, agricoltura e costruzioni, il passa al segno meno il commercio che chiude il 2018 con oltre 6mila unita' in meno, risultato che lo colloca all'ultimo posto della graduatoria. Tutti gli altri settori economici, negli ultimi dodici mesi, hanno chiuso il bilancio anagrafico in campo positivo. 

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Patto per le donne, incontro coi candidati presidente

E’ stato presentato questa mattina a Pescara, nella sede del Consiglio regionale, il “Patto per le donne”, un documento che, su iniziativa della Commissione  regionale per le Pari Opportunità, si pone l’obiettivo di contribuire a superare le criticità, producendo nuove soluzioni e valorizzando le buone pratiche esistenti, attraverso la creazione di  una nuova rete comunitaria mutualistica e solidale in grado di accogliere le istanze concrete delle donne. All’incontro hanno partecipato i rappresentanti di associazioni e organismi che hanno dato il loro contributo alla stesura del documento oltre ai 4 candidati alla Presidenza della Regione,  Giovanni Legnini, Marco Marsilio, Stefano Flajani e Sara Marcozzi che hanno voluto sottoscrivere il Patto per le Donne. “Questo progetto di rete – ha spiegato la Presidente della CPO Gemma Andreini – che si ispira al documento #unpattoperledonne realizzato dagli Stati generale delle Donne,  è una sorta di “sperimentazione” dalla quale prendere spunto per  proporre alla nuova Amministrazione regionale di realizzare un progetto innovativo, il primo tra le regioni d’Italia, che preveda  la  creazione  di una piattaforma digitale, (per la quale ho pensato anche un nome emblematico “L’Orecchio di Dionisio”)   in grado raccogliere le istanze di tutti dal singolo cittadino, alle  associazioni , alle associazioni di  categorie e organismi operanti sul territorio e divenire uno strumento strutturato ed utilizzabile come apporto di idee  a supporto dell’amministrazione regionale”.

Il Patto per le Donne è stato stilato con l’ausilio  di tante professioniste, associazioni e organismi operanti sul territorio, che si occupano a vario titolo di politiche di genere, il cui contributo è stato dettato dall’esperienza maturata nel confronto quotidiano con le peculiari  esigenze del mondo femminile. Pertanto, maturando la consapevolezza che occorrono  politiche ad hoc, la Commissione pari opportunità si fa portavoce di tutte le esigenze emerse. La CPO, dal canto suo, chiede una congrua dotazione di risorse umane e finanziarie per lo svolgimento dei numerosi compiti stabiliti dalla Legge regionale n.26 del 2012, oltre a una modifica normativa al fine di rendere questo importante organismo più operativo e propositivo per le politiche di genere”.

Queste, in sintesi, le proposte che compongono il Patto per le Donne e che sono indirizzare al nuovo Governo regione. La Presidente della Cpo della Provincia di Teramo Tania Bonnici Castelli  chiede una orari flessibili e compatibili con gli impegni familiari per le donne impegnate in politica. Francesca Cermignani, componente della Cpo regionale, auspica la realizzazione del Bilancio di Genere, un documento che descrive, in un’ottica di genere, istituzioni di qualsiasi tipo. Consente di analizzare l’impatto che su donne e uomini ha ogni azione pianificata, scelta politica ed impegno economico, in ogni area e ad ogni livello, valutandone l’effetto e le diverse ricadute. Rosaria Nelli, Presidente Hub SgD, propone l’adozione di un Codice di comportamento rispettoso del ruolo dei membri della pubblica amministrazione. Per cogliere al meglio le opportunità offerte dai finanziamenti comunitari, Nelli propone la creazione una piattaforma tecnico-amministrativa, formata da esperti che lavorano per gli stessi obiettivi imparando a dialogare tra loro, ciascuno con competenze specifiche, complementari ma non più sovrapponibili. Roberta Copersino interviene sul linguaggio di genere nella PA che devono adottare tutte le misure necessarie che consentano la predisposizione di atti amministrativi che rispettino il genere. In tema di lavoro e sviluppo del territorio sono arrivate le proposte della Presidente di CNA Impresa Donna Abruzzo Luciana Ferrone che, tra i vari punti chiede finanziamenti per le start-up, nuove  formule di credito agevolato, lo snellimento della burocrazia per  agevolare le attività nascenti. Marina Dolci e Sonia Di Naccio, di Impresa Donna Confesercenti Abruzzo, chiedono che la Regione impegni i fondi a sua disposizione per agevolare la conciliazione dei tempi di lavoro con quelli della famiglia. Carla Martorella, consulente turistica di Abruzzo Tour, sostiene che la Regione debba dotarsi di un Piano di Sviluppo pluriennale, imporre una sua immagine complessiva sul mercato e svolgere un’azione seria di monitoraggio dei flussi con un Osservatorio Turistico. L’avvocato Maria Grazia Piccinini chiede interventi a sostegno all’economia dalla parte delle donne sia per quanto riguarda il microcredito sia sgravi, incentivi e finanziamenti a tassi agevolati, per tutte le ragazze che iniziano ad esercitare una professione. Un altro tema emerso nel corso della stesura del Patto riguarda il reato di mobbing territoriale (l’aggressione alla sfera psichica e sociale del lavoratore o dell’imprenditore) per il quale Rosaria Nelli chiede l’istituzione di presidi nelle città e nei centri minori,  un supporto giuridico ed economico a sostegno di chi subisce questo tipo di  violenza. Per Pina Rosato (vice Presidente Hub  SgD) per affrontare le nuove problematiche causate dalla crisi economica sono necessari: una nuova governance delle Parità a livello regionale; l’attivazione di Presidi provinciali e l’individuazione luoghi di aggregazione e ricostruzione di relazioni interpersonali. La proposta della direttrice d’orchestra Antonella De Angelis è di creare un organismo  di controllo per la valutazione dei  meriti in campo culturale. In tema di Salute, la CPO chiede di aprire un nuovo capitolo riservato alle principali Malattie di Genere, con interventi volti alla specificità della donna per la prevenzione e le cure mirate e calibrate. Giovina Zulli (Associazione “I colori della Vita”), invita a creare un fondo regionale che permetta alle  pazienti oncologiche di ricevere un sussidio fisso per l’acquisto della parrucca o — alle donne operate di tumore al seno — del reggiseno post operatorio e, inoltre, a riconoscere a livello regionale, della figura professionale dell’estetista oncologica. Isabella Marianacci (Presidente regionale di Komen Italia) chiede l’adozione di  una strategia responsabile e lungimirante, a supporto delle  esigenze delle donne colpite dal tumore del seno anche riguardo al reinserimento lavorativo. Tra le proposte di Fiorella Cesaroni, vice presidente del Tribunale del malato di Pescara, ci sono: l’implementazione dei servizi di riabilitazione oncologica all’interno dei distretti sanitari, l’organizzazione dell’assistenza sanitaria sul territorio: dall’Adi di primo livello (per i pazienti più semplici), alla rete territoriale per le cure palliative specialistiche domiciliari, un’equa distribuzione delle risorse umane, strumentali e finanziarie nelle ASL del territorio.  Alessandra Portinari ( presidente di Angsa Abruzzo onlus) chiede che la Regione indirizzi al meglio i fondi sull’autismo a sostegno delle famiglie attraverso, ad esempio, attività di orientamento, interventi psicoeducativi e di supporto alle autonomie e alle attività della vita quotidiana, Inserimento degli adulti autistici nel mondo lavorativo attraverso il progetto della Regione e Abruzzo Start Autismo (Sistema Territoriale per l’Autonomia e la Realizzazione dei Talenti di persone con autismo). La FIDAPA BPW ( Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) chiede che la Regione Abruzzo adotti ufficialmente la “Carta dei diritti della bambina” e si attivi per la promozione dei valori contenuti nella  stessa presso gli enti locali e il Miur.

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Legnini: Coltivare la memoria è un dovere

"Coltivare la memoria è un dovere, è l'unico antidoto al ripetersi di orrori come quelli del genocidio e dei campi di sterminio. E ci ricorda che occorre combattere i rigurgiti di razzismo e di intolleranza che ancora oggi si manifestano in modo evidente". Lo ha affermato stamani Giovanni Legnini, candidato Presidente della Regione Abruzzo, in occasione del Giorno della Memoria. Legnini si è recato in visita a Campo 78, il campo di concentramento di località Fonte d'amore, nei pressi di Sulmona, ed alla vicina Badia, da dove partirono due convogli di prigionieri diretti ai campi di sterminio di Dachau. 
Nel suo viaggio nei luoghi della memoria Legnini è stato accompagnato da Luciano Fuà, fratello di Oscar Fuà, "ebreo perseguitato in seguito alle leggi razziali che si unì alla Resistenza e perse la vita nella lotta di liberazione" ricorda Legnini "il cui sacrificio è ancora oggi un esempio per tutti. Abbiamo onorato la memoria anche di Michele Del Greco, che collaborò con la Resistenza dando aiuto ai prigionieri fuggiti dai campi di concentramento e, catturato dai tedeschi, fu fucilato nel vicino carcere dove oggi una targa ricorda il suo sacrificio per la libertà".

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Crisi, Cgia: Dal 2000 crescita piatta Pil italiano, +0,2% all’anno

Dall'inizio del 2000 fino al 2018 la ricchezza nel nostro Paese (Pil) è cresciuta mediamente dello 0,2 per cento ogni anno. Niente a che vedere con quanto successo nei due ventenni precedenti. Se tra gli anni '80 e '90 la crescita è stata del 2 per cento, tra il 1960 e la fine degli anni '70, l'aumento del Pil è stato addirittura del 4,8 per cento medio annuo. Certo, gli anni '60 e '70 sono stati quelli del boom economico, ma anche della prima crisi energetica scoppiata nel 1973 che ha innescato molti effetti negativi che abbiamo pagato negli anni successivi. Sono i calcoli della Cgia, Associazione arigiani e piccole imprese, di Mestre."Come sostengono molti esperti, siamo in una fase di stagnazione secolare - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - e le previsioni, purtroppo, non lasciano presagire nulla di buono.L'economia mondiale sta rallentando, manifestando evidenti segnali di incertezza e di sfiducia in tutta l'area dell'euro che, comunque, in questi ultimi 18 anni è cresciuta del 30 per cento; 7 volte in più dell'incremento registrato dall'Italia. Bassa produttività del sistema paese, deficit infrastrutturale, troppe tasse e una burocrazia ottusa ed eccessiva sono le principali cause di questo differenziale con i nostri principali partner economici".Ad aggravare il quadro, secondo la Cgia, il fatto che la crescita registrata dai principali Paesi dell'area dell'euro è stata molto superiore alla nostra. Se in Italia negli ultimi 18 anni l'incremento del Pil è stato di 4 punti percentuali (variazione calcolata su valori reali), in Francia - stando ai numeri forniti da Mestre - l'incremento è stato del +25,2 per cento, in Germania del +26,5 per cento e in Spagna addirittura del +34,7 per cento. L'area dell'euro - senza Italia - invece, ha riportato una variazione del +29,7 per cento. Altri dati: tra i 19 Paesi che hanno adottato la moneta unica solo il nostro Paese (-4,1 per cento) e la Grecia (-23,8 per cento) devono ancora recuperare, in termini di Pil, la situazione pre-crisi (anno 2007). Se, però, sempre in questo arco temporale analizziamo l'andamento dei nostri conti pubblici, il rigore non è mai venuto meno, sottolinea ancora l'Associazione arigiani e piccole imprese di Mestre. "Negli ultimi 18 anni - dichiara il segretario della Cgia, Renato Mason - solo in un anno, il 2009, il saldo primario, dato dalla differenza tra le entrate totali e la spesa pubblica totale al netto degli interessi sul debito pubblico, è stato negativo. In tutti gli altri anni, invece, è stato di segno positivo e, pertanto, le uscite sono state inferiori alle entrate. A ulteriore dimostrazione che dall'avvento della moneta unica, l'Italia ha mantenuto l'impegno di risanare i propri conti pubblici, nonostante gli effetti della crisi economica siano stati maggiormente negativi da noi che altrove".

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Berlusconi a L’Aquila: Marsilio il miglior candidato

"Sono commosso. Ho dentro di me un ricordo che non finirà mai di quei giorni del terremoto, delle famiglie che avevano perso i loro cari, delle famiglie che avevano perso la loro casa". Lo ha detto Silvio Berlusconi, che, nell'anno del decennale del sisma del 6 aprile del 2009, è tornato per la 27/a volta nel capoluogo abruzzese, ma per la prima volta dalla fine dell'emergenza post-sisma ricordando il lavoro che mise in campo per la costruzione di alloggi. 

Poi il leader di Fi, davanti a una platea gremita nell'Auditorium dell'Associazione costruttori, ha spiegato i motivi della sua lunga assenza dall'Aquila dopo la fine del suo Governo. "Perché - ha detto - temevo di essere troppo rattristato dal fatto che non era ultimata la nostra opera di ricostruzione e poi perché temevo che ci fossero delle manifestazioni, che mi si assicurava fossero ben organizzate da parte della sinistra, tese a sminuire quello che avevamo fatto". "Ci hanno accusato di non avere neppure raccolto le macerie della strade dell'Aquila ma noi stavamo facendo anche questo, naturalmente con il nostro Genio militare - ha spiegato ancora - poi una deliberazione del consiglio comunale dell'Aquila, a maggioranza di sinistra, ci impose di arrestare l'opera di raccolta dicendo che era un'opera da affidare a società locali per dare implementazione alla loro impresa e attività. Quindi ci dovemmo astenere dalle visite all'Aquila". 

Il senatore Marco Marsilio "è il miglior candidato e sarà un ottimo, ottimo presidente dell'Abruzzo". Così il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, a L'Aquila, ha lanciato la candidatura di Marsilio (Fdi) in corsa per il centrodestra alle elezioni regionali in Abruzzo del 10 febbraio

"Domani troveremo scritto sul Fatto Quotidiano che Berlusconi va all'Aquila soltanto per il torrone". Così ironicamente il leader di FI, Silvio Berlusconi, ricevendo in dono all'Aquila, nell'auditorium dell'associazione costruttori, il tradizionale dolce aquilano da parte di Natalia Nurzia, erede dell'omonimo storico marchio. Berlusconi ha conosciuto Nurzia durante l'emergenza post terremoto dell'Aquila. L'ex premier è stato anche omaggiato di un rosone della basilica aquilana di Collemaggio dal presidente del Consiglio comunale dell'Aquila, Roberto Tinari, a nome della cittadinanza, e da una bottiglia di vino da parte dell'imprenditrice vitivinicola pescarese Stefania Pepe, "forzista della prima ora e candidata alle politiche del '94".

"Credo che questa città debba riconoscere i meriti a quest'uomo e a quell'esecutivo". Lo ha detto il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, commentando la visita di Silvio Berlusconi nel capoluogo abruzzese e ricordando quanto fatto dall'allora presidente del Consiglio nell'emergenza post sisma. "Non è solo un utilizzo elettorale che bisogna fare delle figure che su questa città hanno dimostrato impegno, attaccamento, passione - ha aggiunto - dobbiamo riscrivere una storia più libera da schemi mentali e pregiudizi politici". 

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