Primo Piano

Strada dei Parchi invia una diffida al Ministero per lo sblocco dei fondi

Strada dei Parchi, concessionaria di A24 e A25, ha inviato al ministero Infrastrutture e Trasporti una diffida per lo sblocco dei 192 milioni per la messa in sicurezza dei viadotti, fondi inseriti nel decreto Genova. Si chiede di "voler adottare senza ulteriore indugio e comunque entro e non oltre 5 giorni ogni atto autorizzativo teso a consentire l'avvio di lavori urgenti o comunque ritenuti necessari, con ogni conseguente assunzione di responsabilità in caso di ulteriori ritardi e/o espresso diniego". 

"Ci siamo espressi chiaramente perché vogliamo tutelare gli utenti di A24-A25 perché non condividiamo l'allarmismo". Così Mauro Fabris, vicepresidente della concessionaria, spiega la diffida al ministero perché "non bisogna creare allarmismo, Strada dei Parchi è sicura al traffico normale, tenendo presente però che il 60% delle infrastrutture in Italia non è a norma antisismica: il nostro gesto è necessario perché devono essere sbloccati i decreti autorizzativi che il ministero deve emanare"

Strada dei Parchi: ci sono 400 ferri nei pilastri

"Quando si mostra un pilastro ammalorato e si staccano sfoglie di cemento o di ferro, si dimentica che lì dentro ci sono altri - numero reale - 400 ferri: e quei 10 ferri che stai vedendo e che non sono neanche tutti ammalorati, ai fini della sicurezza di esercizio non significano nulla". Lo ha dichiarato Gabriele Nati, direttore tecnico di Strada Parchi, nel sopralluogo del cantiere del casello di Bussi della A25 dove si sta provvedendo mettere i pilastri in sicurezza antisismica.

''Ormai si stanno raccontando fesserie, suffragate da nessun aspetto concreto e reale. Ci sono piloni con 2 mila centimetri quadri di acciaio, e si sta ragionando su 10, 20 centimetri metri di acciaio in meno. E le nostre verifiche sulla sicurezza di esercizio le abbiamo fatte aumentando i valori di rischio, togliendo anche 60 centimetri quadri di acciaio'', ha proseguito Gabriele Nati, direttore tecnico di Strada Parchi in riferimento ai timori sullo stato conservativo dei pilastri dei viadotti della A24-A25, durante un sopralluogo al cantiere del casello di Bussi dove è in corso l'adeguamento sismico dei piloni. ''Le nostre verifiche le abbiamo fatte e abbiamo depositate al ministero: come si fa a dire allora che non si dorme la notte? Non dobbiamo dormire la notte per mettere in sicurezza antisismica tutta l'autostrada: il terremoto dell'Aquila lo ha dimostrato'', ha chiuso Nati.

Lolli

Il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, in merito alla vicenda della messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 dichiara: "Confermo - spiega in una nota - la piena disponibilità della Regione a sedersi ad un tavolo e a fare fino in fondo la propria parte, anche al di là delle competenze che evidentemente non ci appartengono, ma di fronte alla dimensione del problema faremo tutto quanto in nostro potere per una leale collaborazione tra istituzioni. La Regione ha messo a disposizione una proposta ragionevole nella quale, sommando i 58 milioni già trasferiti al gestore ex art. 1 comma 725 legge 205/2017 ai 111 milioni di canone non riscosso dallo Stato (come previsto dall'art. 52 quinquies D.L. 50/2017), aggiunge 80 milioni delle Regioni Lazio e Abruzzo, per i quali abbiamo già indicato le opere che siamo disposti a far slittare nei prossimi anni, opere finanziate dal Fsc del Ministero delle Infrastrutture". "L'urgenza della situazione e la nostra disponibilità - continua Lolli - non autorizzano alcuno a fare colpi di mano sulle risorse dell'Abruzzo, che servono a far partire altre opere urgenti e importanti. Abbiamo ampiamente dimostrato che un colpo di mano non avrebbe alcuna motivazione ragionevole, anzi apparirebbe strumentale. Resto a disposizione fin dalla riunione di venerdì prossimo, convocata a Roma per discutere dell'avanzamento del Fsc, per approfondire insieme la soluzione da noi proposta".

La scheda

Le autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25 sono caratterizzate dalla presenza di 153 ponti e viadotti: di questi ultimi, sono 13 gli "osservati speciali" per il degrado del calcestruzzo e del ferro, sulla sicurezza dei quali è scattato l'allarme dopo le denunce di cittadini, associazioni e delle stesse istituzioni. In particolare, nel viadotto di Macchia Maura nel comune di Bugnara, il ministro per le Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli ha effettuato due sopralluoghi in due giorni consecutivi. Nonostante gli allarmi, anche da parte del ministro, la concessionaria Strada dei Parchi Spa continua a sottolineare che le opere sono sicure anche se sono urgenti gli interventi di messa in sicurezza sismica tanto che oggi c'è stata la diffida a sbloccare i 192 milioni di euro inseriti nel decreto Genova. Le altre infrastrutture ritenute a rischio sono gli svincoli per Bussi e Tornimparte e Casale San Nicola, frazione di Isola del Gran Sasso, all'altezza dell'accesso del traforo del Gran Sasso sul versante teramano, il viadotto di San Giacomo, che prende il nome dall'omonima frazione del comune dell'Aquila, nella parte sottostante del quale sono caduti pezzi di calcestruzzo, Pietrasecca, che si trova dopo il comune di Carsoli il viadotto Gole di Popoli sulla A25, il tratto della stessa autostrada che collega Pratola Peligna a Cocullo. I 153 ponti e viadotti si sviluppano per complessivi circa 118,8 chilometri: per comprendere l'imponenza di queste strutture basta pensare che alcuni di questi viadotti superano i 100 metri di altezza. Lungo le due arterie ci sono 54 gallerie che s'incontrano sul tragitto e che, con uno sviluppo complessivo di circa 70,8 km, rappresentano il 12,6% del percorso autostradale: otto di queste hanno lunghezze variabili fra duemila e diecimila metri. L'autostrada A24 ha inizio dalla Tangenziale Est di Roma, all'altezza della stazione Tiburtina, attraversa il quadrante nordest della Capitale fino all'intersezione con il Grande Raccordo Anulare e si estende per 281,5 km verso Teramo e Pescara. In corrispondenza dello svincolo direzionale di Torano (la progressiva Km 71 400) la rete si biforca in due rami: uno prosegue verso L'Aquila-Teramo (A24) e l'altro verso Chieti-Pescara (A25). La A24 termina a Teramo, alla progressiva Km 159,2, immettendosi sulla SS 80 per Giulianova, mentre la A25, lunga 114,9km, termina a Pescara, alla progressiva Km 186,4, collegandosi con l'Autostrada A14.

Leggi Tutto »

Istat rivede le stime sui prezzi, inflazione a settembre +1,4%

A settembre 2018, l'Istat stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, diminuisca dello 0,5% rispetto al mese precedente e aumenti dell'1,4% su base annua (era +1,6% ad agosto). La stima è stata rivista al ribasso, il dato preliminare del tasso di inflazione era infatti +1,5%

Il rallentamento dell'inflazione si deve principalmente alla dinamica dei prezzi dei beni alimentari sia lavorati (la cui crescita in termini tendenziali passa da +1,9% a +1,2%) sia non lavorati (da +3,1% a +2,4%) alla quale si aggiunge quella dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (da +2,8% di agosto a +2,5%) e dei beni energetici non regolamentati (da +9,5% del mese precedente a +9,3%), che tuttavia continuano ad aumentare a ritmi sostenuti. La diminuzione congiunturale dell'indice generale dei prezzi al consumo si deve prevalentemente al calo dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (-4,9%) e, in misura più contenuta, dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,8%), a causa, prevalentemente, di fattori di natura stagionale; a contribuire alla flessione sono anche i beni alimentari lavorati che si riducono dello 0,6% su base mensile. L'"inflazione di fondo", al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici registrano una decelerazione rispettivamente da +0,8% a +0,7% e da +1,1% a +0,9%. Mentre l'inflazione acquisita per il 2018 è +1,2% per l'indice generale e +0,8% per la componente di fondo. "Dopo quattro mesi di accelerazione, a settembre l'inflazione rallenta. A decelerare - è il commento dell'Istat - di alcuni decimi di punto è anche l'inflazione che pesa sulle spese quotidiane (beni alimentari, per la cura della casa e della persona e prodotti ad alta frequenza d'acquisto) a causa del rallentamento sia delle componenti più volatili del paniere, come frutta, vegetali freschi e carburanti, sia dei prodotti alimentari lavorati". Per i prodotti di largo consumo, così come per gli energetici regolamentati (gas ed elettricità) la crescita dei prezzi rimane comunque più alta di quella che si registra per il paniere nel suo complesso

Leggi Tutto »

Undici milioni di euro per il turismo accessibile in Abruzzo

Undici milioni di euro per costruire un'accoglienza inclusiva in Abruzzo e favorire il turismo: li prevede il bando predisposto dalla Regione. Risorse disponibili ai sensi della legge 77 del 2000 e destinate alle strutture ricettive - quelle alberghiere, extralberghiere e stabilimenti balneari - che hanno i requisiti e risponderanno all'avviso. Stamani, a Pescara, nella sede della Regione Abruzzo, focus sull'iniziativa, con tutti gli operatori del settore. L'obiettivo dell'incontro era proprio quello di illustrare caratteristiche e vantaggi del nuovo bando, che oltre alla questione accessibilità prevede interventi in materia di riduzione del rischio sismico e riutilizzo del patrimonio esistente. Vi hanno preso parte l'assessore regionale alle Politiche sociali, Marinella Sclocco, quello al Turismo, Giorgio D'Ignazio, la responsabile ufficio Sostegno alle Imprese della Regione, Patrizia Di Sipio, il direttore del dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio, Francesco Di Filippo, e Simona Petaccia, professionista del 'Turismo per Tutti'. Ricordando i risultati raggiunti dall'Esecutivo regionale, come il premio del Ttg all'Abruzzo come regione più accogliente, D'Ignazio ha sottolineato che obiettivo dell'iniziativa odierna è quello di "condividere con gli operatori ogni mossa che noi facciamo" ed ha ricordato che "l'assessorato è a disposizione di tutti per ogni informazione necessaria". Sclocco ha sottolineato che la misura è finalizzata a "rendere accessibili e comode le nostre strutture. La nostra è un'accoglienza speciale - ha detto - rendiamola tale per tutti. Spesso è difficile trovare luoghi comodi o accessibili. Investire in tal senso fa vincere ognuno". Petaccia ha ricordato i numeri dell'indotto creato dal turismo accessibile ed ha sottolineato che., "in Europa, non fare fa perdere 142 miliardi di euro all'anno e 3,4 milioni di posti di lavoro perché le persone disabili non possono accedere alle strutture turistiche esistenti". 
 
 
 

Leggi Tutto »

Toninelli lancia l’allarme sulla sicurezza dei viadotti delle autostrade A24 e A25

"Alcuni piloni dei viadotti della A24 e A25, che ho potuto visionare con i miei occhi, sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti". Il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, lancia l'allarme sui due viadotti che collegano Lazio e Abruzzo, gestiti da Strada dei Parchi, durante l'assemblea annuale dell'Anci, annunciando anche l'arrivo del "primo Archivio informatico nazionale delle opere pubbliche, Ainop". A stretto giro arriva la risposta di Strada dei Parchi. "E' da anni che chiediamo che ci siano le risorse per i viadotti di un'autostrada costruita sul finire degli anni '60. Dobbiamo comunque essere chiari: l'autostrada è sicura, sulla gestione in condizioni normali dell'autostrada siamo assolutamente tranquilli", afferma Mauro Fabris, vice presidente della società, chiedendo al governo di autorizzare la spesa di 192 milioni già previsti nel decreto Genova per "mettere in sicurezza antisismica" la A-24 e A-25.

"Nel frattempo interverremo sui 13 viadotti più ammalorati", annuncia Fabris. La società denuncia inoltre che "l'allarmismo ingiustificato, ingenerato da parole irresponsabili e la comprensibile preoccupazione dell'utenza hanno fatto sì che negli ultimi giorni il traffico sull'autostrada sia diminuito del 7%". Circa l'archivio Ainop, si tratterà di un enorme database che raccoglierà una moltitudine di dati in tempo reale in modo da constatare lo stato di salute delle infrastrutture e così "potremo fare quel monitoraggio continuo su ponti, viadotti, cavalcavia che abbiamo previsto nel decreto Genova e che ci permetterà di capire dove andare a fare ispezioni, dove sarà dunque necessario investire risorse pubbliche per la manutenzione e dove quindi ci sarà bisogno del vostro intervento e della vostra professionalità per rimettere in sicurezza un'opera pubblica", spiega Toninelli ai costruttori seduti in platea. "Esattamente come stiamo già facendo sui viadotti della A24 e A25", sottolinea. Nel suo intervento il ministro ribadisce che la sua priorità e quella del Governo "è rilanciare gli investimenti e buone infrastrutture". 

La replica di Strada dei Parchi

L'autostrada A24-A25 "è sicura" e "quello che manca sono i decreti per sbloccare i fondi per la messa in sicurezza antisismica". Lo afferma la società concessionaria Strada dei Parchi dopo le parole del ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli sullo stato di "allarmante degrado" dei piloni dei viadotti dell'A24-A25. Strada dei Parchi "suggerisce la lettura del report redatto dopo i sopralluoghi avvenuti il 12 settembre e l'8 ottobre ed elaborato da un gruppo di specialisti che, su indicazione del ministero delle infrastrutture e in base alla nuova normativa, ha effettuato controlli e sopralluoghi sull'intero tracciato, arrivando alla conclusione che 'non è pregiudicata la stabilità e la sicurezza dell'opera nelle normali condizioni di servizio'". "Ergo - aggiunge la società - l'autostrada è sicura fatti salvi i rischi che possono derivare da eventuali eventi sismici, cosa che rende necessari e urgenti, come reiteratamente chiesto dalla concessionaria e certificato dallo stesso ministero, lavori per la messa in sicurezza antisismica"

La nota di Forza Italia

 "Il ministro Toninelli riesce sempre ad essere sorprendente e a smentire, oltre che la logica, anche se stesso. Oggi ha affermato che 'alcuni piloni dei viadotti della A24 e A25 sono in condizioni così degradate da risultare allarmanti', per poi aggiungere: 'dobbiamo comunque essere chiari, l'autostrada è sicura'. Caro ministro o le condizioni sono allarmanti o l'autostrada è sicura. Non ci sono terze vie. Toninelli per una volta si prenda delle responsabilità. Chiuda immediatamente le autostrade e avvii i lavori per mettere in sicurezza i piloni degradati. Basta parole. Passi ai fatti". Lo affermano in una nona congiunta i deputati di Forza Italia della Commissione Trasporti Diego Sozzani (capogruppo) e Nino Germanà

Le parole di Camillo D'Alessandro

 "Le dichiarazioni di Toninelli sono gravissime. Se lui è realmente a conoscenza della pericolosità dei viadotti e dei piloni che compongono l'autostrada abruzzese non faccia terrorismo spicciolo ma chiuda la A24/A25. Se invece così non è la smetta di creare allarmismo e provveda invece a stanziare i soldi che deve alla messa in sicurezza straordinaria di quell'autostrada, senza mettere le mani in tasca agli abruzzesi, senza usare l’Abruzzocome un bancomat". A dirlo in una nota è Camillo D'Alessandro, parlamentare del Pd. "Perchè delle due l'una: o è pericolosa la strada dei parchi o è pericoloso Toninelli come ministro", conclude

Leggi Tutto »

Bankitalia, debito agosto scende a 2.326 miliardi

Ad agosto il debito delle amministrazioni pubbliche e' diminuito di 15,5 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.326,5 miliardi. E' quanto rileva Bankitalia nel supplemento al Bollettino statistico 'Finanza pubblica, fabbisogno e debito, spiegando che la diminuzione e' dovuta alla riduzione delle disponibilita' liquide del Tesoro (14,9 miliardi, a 65,1 miliardi) e, in misura molto minore, all'avanzo di cassa (1,3 miliardi); gli scarti e i premi all'emissione e al rimborso, la rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e la variazione dei tassi di cambio hanno complessivamente incrementato il debito di 0,7 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sotto-settori, il debito delle amministrazioni centrali e' diminuito di 15,7 miliardi e quello delle amministrazioni locali e' aumentato di 0,2 miliardi; il debito degli enti di previdenza e' rimasto pressoche' invariato.

Leggi Tutto »

Coldiretti, imprenditrici guidano 1 azienda agricola su 4

 In Italia più di un'azienda agricola su quattro è guidata da donne, con il 45% delle circa 215 mila imprese in rosa che si concentra al sud dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Campania, dalla Basilicata al Molise. E' quanto emerge da un'elaborazione di Coldiretti su dati Unioncamere, in occasione della Giornata mondiale delle donne rurali che ha visto l'elezione di Monica Merotto, nuova responsabile nazionale di Donne Impresa Coldiretti la maggiore associazione femminile di categoria. Allevatrice di bovini Limousine e produttrice di olio e vino in Toscana, Merotto sarà affiancata per i prossimi cinque anni da una giunta formata dalle due vice presidenti Rita Licastro, olivicoltrice della Calabria e Chiara Bortolas coltivatrice di ortaggi in Veneto; oltre a Elisabetta Secci dalla Sardegna, Wilma Pirola dalla Lombardia, Cristina Adelmi dalla Liguria, Margherita Scognamillo dalla Sicilia, Floriana Fanizza dalla Puglia e Antonella Di Tonno dall'Abruzzo. 

Leggi Tutto »

Manovra, la sintesi dei provvedimenti del Governo

Il Governo composto da Lega e Movimento 5 Stelle presenta la sua manovra da 37 miliardi di euro. Pensioni, reddito di cittadinanza, flat tax e ancora sterilizzazione degli aumenti dell'Iva e pace fiscale. Queste le aree principali di intervento. 

Il primo impegno del contratto di governo è la sterilizzazione degli aumenti che scattano il primo gennaio 2019 (dal 10 all'11,5% per l'aliquota più bassa, dal 22 al 24% per quella più alta). Il superamento della legge Fornero è una misura che entrambe le forze di governo (M5S e Lega) inseguono e rivendicano. L'obiettivo è di garantire la possibilità di andare in pensione a chi tra età e contributi arriva a 'quota 100', probabilmente partendo dalla combinazione 62-38. Il costo è di 7 miliardi di euro e il meccanismo dovrebbe partire a febbraio.

Ci saranno poi 9 miliardi per il reddito di cittadinanza (di cui 2,6 da attingere dalle risorse già stanziate per il Rei) a cui aggiungere un ulteriore miliardo destinato al rafforzamento dei centri per l'impiego. L'attivazione vera e propria della misura dovrebbe scattare in primavera. L'assegno da 780 euro, secondo quanto annunciato finora, verrà caricato sul bancomat, con una sorta di monitoraggio degli acquisti. Il sostegno sarebbe garantito solo a patto di frequentare corsi di formazione e di prestare 8 ore a settimana di lavoro socialmente utile. Il reddito verrebbe meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica "geografica", con l'obiettivo di non penalizzare cioè chi non accetterà come prima offerta un'occupazione al di fuori della propria città o Regione. I fondi in parte giungeranno dal taglio delle pensioni sopra i 4.500 euro netti al mese nella parte di assegno non coperta dai contributi pagati che porterà nelle casse dello Stato un miliardo di euro nell'arco di un triennio.  Altre risorse giungeranno dal taglio dei fondi per l'immigrazione, con un primo step di 500 milioni nel 2019. Per legge i ministeri devono già operare tagli per un miliardo di euro l'anno. Lo sforzo richiesto potrebbe essere però ben superiore, pari a 3-4 miliardi.

Sembra essere stato raggiunto l'accordo raggiunto sulla cosiddetta "pace fiscale", con un'aliquota al 20% per sanare il pregresso di chi ha già presentato la dichiarazione dei redditi. Sarà prevista l'opzione di dichiarazione integrativa ma con la possibilità di far emergere fino ad un massimo del 30% in più rispetto alle somme già dichiarate e comunque con un tetto di 100.000 euro. Per ridurre il contenzioso, si potranno inoltre sanare le liti con il fisco pagando senza sanzioni o interessi il 20% del non dichiarato in 5 anni in caso di vittoria del contribuente in secondo grado (o il 50% in caso di vittoria in primo grado). Allo stesso tempo, con la rottamazione ter delle cartelle Equitalia saranno cancellati sanzioni e interessi, dilazionando i pagamenti in 20 rate in 5 anni e arriverà lo stralcio delle minicartelle sotto mille euro accumulate dal 2000 al 2010.

Per i lavoratori autonomi è previsto un forfait esiste al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30.000 euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50.000 euro. L'obiettivo è estendere la platea ad autonomi, Snc, Sas e Srl che optano per il regime di trasparenza con ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro si pagherebbe un 5% addizionale. Le start up e le attività avviate dagli under35 godrebbero di un supersconto al 5%. Il costo è di circa 600 milioni il primo anno e di 1,7 miliardi a regime.

Per finanziare le agevolazioni fiscali alle imprese saranno abolite l'Ace, l'Aiuto alla crescita economica, e la mai nata imposta ridotta Iri, destinata al mondo delle Pmi e attesa dal primo gennaio 2019. Il recupero finanziario è di circa tre miliardi.

Per le assicurazioni la novità è l'arrivo di un secondo decreto, che scorpora dal dl fiscale norme altrimenti non omogenee. Il dl rinominato "taglia scartoffie e leggi inutili" cancella oltre 100 adempimenti per le imprese" e ingloba misure per garantire una Rc auto "più equa"; per sancire l'incompatibilità tra ruolo di governatore regionale e commissario alla sanità "per non avere più casi De Luca"; per bloccare i pignoramenti della casa per chi ha crediti verso la P.a. (norma Bramini) e per bloccare "i medici furbetti che aumentano la lista di attesa per l'intramoenia".

Leggi Tutto »

Manovra, M5s e Lega trovano l’accordo

Via libera del consiglio dei Ministri sul decreto fiscale e sulla legge di Bilancio. "Sono lieto di annunciarvi che nei tempi previsti e senza nessuna dilazione" abbiamo approvato i due provvedimenti ha ufficializzato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in conferenza stampa. E ha annunciato: "Come nelle previsioni manderemo la lettera a Bruxelles entro le 24 di oggi". Dopo due giorni di tensioni sui nodi della cosiddetta pace fiscale e sulle pensioni d'oro, M5s e Lega hanno raggiunto la difficile intesa nel pomeriggio, durante un vertice di circa due ore e mezza che ha preceduto il Cdm, slittato di un paio d'ore. Il partito di Matteo Salvini ha incassato il via libera alla 'pace fiscale' concedendo in cambio il proprio lasciapassare al taglio delle pensioni d'oro. Nessun condono, ha sostenuto, il premier, Conte "noi le chiamiamo definizioni agevolate, poi lei scriva quello che vuole", ha risposto ai cronisti in conferenza stampa. Quindi, ha rivendicato: "Siamo riusciti a tenere i conti in ordine mantenendo le promesse annunciate" e "il fatto di aver rispettato i tempi dimostra che abbiamo le idee chiare". E ancora: "Rispettiamo il patto di stabilita' e crescita, ma abbiamo invertito la sintassi. Puntiamo sulla crescita nella stabilita'. In Europa ci confronteremo e lo faremo nei tempi che abbiamo rispettato". Anche il vicepresidente del consiglio e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, si e' mostrato soddisfatto per l'accordo raggiunto perche' "manterremo le promesse". E sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia di M5s, ha aggiunto che insieme alla pensione di cittadinanza "partira' nei primi tre mesi del 2019". 

Il ministro del Tesoro, Giovanni Tria, ha difeso le misure approvate: "No, non e' un condono - ha sostenuto a proposito della pace fiscale - si tratta di una serie di norme complesse che vanno viste nel loro insieme. Leggete e valutate". Quindi ha negato qualunque ipotesi di possibili dimissioni all'indomani dell'approvazione della manovra: "Non sono portato al masochismo di subire tutta la legge di bilancio per dimettermi dopo". Poi, a proposito del dialogo con la Ue, ha aggiunto: "L'idea che con questa manovra si voglia far saltare in aria l'Europa e' del tutto infondata".

Il vicepremier leghista, Matteo Salvini, ha 'salutato' l'accordo postando su Facebook un selfie di soddisfazione "in diretta" dal Consiglio dei ministri. Poi ha chiosato: "La manovranon moltiplica i pani e i pesci, ma migliora la vita di alcuni milioni di italiani, e dopo 137 giorni di governo c'e' da essere soddisfatti". E sulle pensioni ha sottolineato: "Abbiamo avviato il percorso svolto a smontare mattone per mattone la legge Fornero" introducendo quota 100 da febbraio "senza penalizzazioni di alcun tipo per cui potra' andare in pensione chi ha 62 anni e 38 di contributi". E' "l'inizio di un percorso che vale 7 miliardi quest'anno. E' chiaro che l'obiettivo finale e' azzerare tout court" la legge, ha concluso. L'accordo, oggi, e' arrivato nell'incontro al quale hanno partecipato sia Salvini che Di Maio.

Leggi Tutto »

Studio Cgia, il Sud sta peggio della Grecia

L'Italia e' un Paese sempre piu' spaccato a meta': se, dopo la crisi, il Nord ha ripreso a correre e con qualche difficolta' tiene il passo della locomotiva d'Europa, vale a dire la Germania, il Sud, invece, arranca e presenta una situazione socio/occupazionale addirittura peggiore della Grecia, che da oltre un decennio e' stabilmente il fanalino di coda dell'Eurozona. E' questo il risultato a cui e' giunto l'Ufficio studi della Cgia dopo aver comparato una serie di indicatori economici, occupazionali e sociali della Germania con il Nord Italia e della Grecia con il nostro Mezzogiorno. Le variabili messe a confronto dall'Ufficio studi si raggruppano in 3 grandi aree: economia (Pil pro capite, produttivita' del lavoro, export/Pil e saldo commerciale/Pil); lavoro (tasso di occupazione, tasso di occupazione femminile, tasso di disoccupazione e tasso di disoccupazione giovanile); sociale (rischio di poverta' o esclusione sociale). Ma lo studio valuta anche la forte presenza dell'economia non osservata che, solo per la parte del lavoro irregolare, produce nel Mezzogiorno oltre 27 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso all'anno. Secondo una elaborazione della Fondazione Leone Moressa, citata dalla Cgia, tra il 2008 e il 2017 il Mezzogiorno d'Italia ha perso 310.000 occupati e ha registrato un aumento dei disoccupati pari a 592 mila unita'. Sempre nello steso arco temporale, al Nord i posti di lavoro sono aumentati di 74 mila unita', mentre il numero dei senza lavoro e' salito di 413 mila. L'Istat, tuttavia, stima che nel Mezzogiorno le unita' di lavoro standard in nero siano pari a 1.300.000, contro le 776 mila presenti nel Nordovest e le 517.400 "occupate" nel Nordest. Cgia punta poi l'indice sulla ripresa dell'emigrazione: dal 2015 - secondo dati Svimez - il numero di cittadini del Mezzogiorno che per ragioni di lavoro ha raggiunto il Centronord e' tornato a crescere. Se 3 anni fa a lasciare il Sud erano stati poco piu' di 113 mila addetti, nel 2016 il numero e' salito a 137 mila per sfiorare l'anno scorso quota 145 mila.

Dalle comparazioni fatte dalla Cgia emerge che in termini di Pil pro capite il Nord Italia sconta un differenziale negativo con la Germania di poco superiore ai 4.300 euro; il dato del Mezzogiorno, invece, e' superiore a quello greco di 2.000 euro. Tuttavia un cittadino del settentrione dispone di oltre 15.600 euro all'anno in piu' rispetto a un residente al Sud. Sul versante della produttivita' del lavoro (valore aggiunto per occupato in euro), invece, sia il Nord sia il Sud hanno la meglio rispettivamente della media tedesca e di quella greca. E' questo l'unico indicatore tra i 10 presi in esame dove l'esito delle due macro aree del nostro Paese e' migliore di quello registrato a Berlino e ad Atene. In merito all'export, infine, i dati della Germania non hanno eguali nel resto d'Europa, tuttavia il Nord Italia si difende benissimo, registrando un gap molto contenuto, anche nel rapporto tra saldo commerciale e Pil. Tra la Grecia e il nostro Sud, invece, le esportazioni sul Pil sono maggiori nel Paese ellenico, anche se il Mezzogiorno d'Italia conta una bilancia commerciale meno squilibrata di quella greca. Sul versante occupazionale le distanze tra i dati riferiti al mercato del lavoro tedesco e quelli del Nord Italia sono importanti. Se il tasso di occupazione generale in Germania e' superiore di quasi 10 punti, il tasso di disoccupazione, invece, e' di poco inferiore alla meta' (3,8 contro il 6,9 per cento). Altrettanto forte e' il divario riferito al tasso di disoccupazione giovanile: in Germania e' quasi 4 volte inferiore (6,8 contro il 24 per cento). Ugualmente preoccupanti i risultati che emergono dalla comparazione tra il nostro Sud e la Grecia. Solo per quanto concerne il tasso di disoccupazione generale il Mezzogiorno registra una situazione e' migliore di quella greca (19,4 contro 21,5 per cento). In tutti gli altri casi Atene ha sempre la meglio. Quanto al rischio poverta', sebbene il Nord Italia presenti degli indicatori occupazionali meno positivi della media tedesca, in materia di poverta' o esclusione sociale la situazione si capovolge. Nelle nostre regioni settentrionali le percentuali sono inferiori sia al rischio poverta' (19 contro 19,7 per cento), cosi' come inteso dall'indicatore previsto dalla strategia Europa 2020, sia quando analizziamo il "tradizionale" indicatore del rischio poverta' (12,1 contro il 16,5 per cento). Nelle comparazione tra il nostro Sud e la Grecia, infine, le distanze sono pesantissime e in entrambi i casi la popolazione greca presenta percentuali nettamente inferiori alle nostre

Leggi Tutto »

Messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi, è ancora scontro tra Regione e Ministero

"Il Decreto 'Genova' che il parlamento si appresta a convertire in legge, contiene una svista quando afferma che dai fondi destinati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per il Masterplan Abruzzo, vadano prelevati 250 milioni per la messa in sicurezza dei tratti autostradali A24 e A25". Non ha dubbi il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli e ha fiducia che un emendamento 'in tale direzione potrà arrivare prima della conversione in legge e consentire di far ricorso ai fondi statali - per una struttura di interessa statale - che ci sono e debbono essere utilizzati'. Ad affermarlo, è stato lo stesso Giovanni Lolli che oggi, insieme con il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio e il direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, ha tenuto una conferenza stampa per esaminare il dossier di atti che si è formato dal 9 luglio scorso, ad oggi. Secondo Lolli, la delibera di Giunta regionale del 9 luglio 2018, che secondo una interpretazione del Ministro Danilo Toninelli consentirebbe al Mit di prelevare la somma di 250 milioni per gli interventi sulle autostrade abruzzesi già programmati, "non ha autorizzato l'utilizzo dei fondi del Patto per lo sviluppo-Masterplan Abruzzo, ma fa solamente riferimento a fondi assegnati, non trasferiti e non riferibili a procedure contrattuali esecutive o in esercizio". "Non si capisce perché", si domanda il presidente vicario, "fondi già destinati all'Abruzzo per azioni di contrasto al dissesto idrogeologico o per lo sviluppo economico del territorio, debbano essere utilizzati per una infrastruttura di interesse nazionale e che quindi vanno finanziati con fondi nazionali; che, tra l'altro, sono già disponibili".

"Vogliamo che finisca questa condizione di civil tenzone tra Stato e Regione, che non si giustifica solo perchè ci sono le elezioni. Noi vogliamo una condizione di piena collaborazione, lo Stato e il Governo devono aiutare. Noi stiamo patendo una fronda su molte questioni aperte, come la fragilità derivante dai luoghi ad alto tasso di sismicità e quella coincidente con questa infrastruttura della gomma". Lo ha detto il senatore del Pd, Luciano D'Alfonso, nel corso della conferenza stampa sul prelievo dei fondi del Masterplan per l'Abruzzo, con il dl Genova varato dal Governo, che li ha destinati alla messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25. "Non vogliamo pensare che ci sia un ministero contrariante - ha proseguito D'Alfonso -. Noi, da sempre, abbiamo potuto contare sulla collaborazione del Mit, al di là di chi ci fosse alla guida politica". Poi D'Alfonso si è soffermato sul comunicato stampa a firma del ministro Toninelli, sempre sul dl Genova, nel quale veniva citata "l'intesa" con la consigliera del M5s, Sara Marcozzi, candidata alla presidenza della Regione alle prossime elezioni. "Penso ci sia stato uno strattonamento delle giacchette ministeriali, per fare in modo che nel comunicato del ministro Toninelli ci fossero anche quelle due gocce d'inchiostro, che riportavano il nome di una consigliera regionale di opposizione, descritta come colei che poteva chiarire ciò che non è chiaro della norma o della condotta ministeriale - ha detto il senatore -. Noi vogliamo che ci sia un'interlocuzione istituzionale, come si confà dentro un ordinamento civile, tra i vertici delle regioni Abruzzo e Lazio, il ministero delle Infrastrutture e il ministero delle Finanze, anche in occasione del prossimo Cipe, dove si dica chiaramente che l'eventuale prestito mensile, si dà luogo per attivare i cantieri, e si esaurisce nel dicembre del 2018". 

"La vicenda della messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25 ha una vittima che è l'Abruzzo e gli abruzzesi, e due colpevoli che sono Pd e M5S". Lo ha detto il capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia Lorenzo Sospiri che ha espresso la posizione del suo partito sulla questione che da giorni sta creando polemiche tra i vari gruppi politici e il Governo. "Sia Pd che M5S bisticciano perché sanno di avere la coscienza sporca. E' stata la Regione governata da D'Alfonso che il 9 di luglio di quest'anno ha offerto in quota parte 80 e 20% a carico della Regione Lazio, fondi che secondo loro non potevano essere rendicontati entro il 31 dicembre 2018 per anticipare la cassa, e non la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, cosa - ha detto ancora Sospiri - di cui diamo per scontato che al concessionario, debba essere lo Stato a finanziare l'intera messa in sicurezza, grazie ad un emendamento presente nella Finanziaria del Governo Pd del 2016; una volta che tu dai al Ministero la possibilità di capire che tu i soldi non li spendi, e che li vuoi utilizzare per altro, chi li va cercando per una manovra finanziaria senza copertura, li utilizza". L'esponente di Forza Italia ha poi aggiunto: "Io non capisco perché i lavori di prolungamento dell'asse attrezzato o la riqualificazione di tutto il materiale rotabile, non siano stati considerati una priorità per l'Abruzzo. In realtà - ha concluso Lorenzo Sospiri - parliamo di 200 milioni di euro che sul fondo complessivo da 14 miliardi del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sono una inezia"

Leggi Tutto »