Primo Piano

Sevel Atessa assume oltre 500 lavoratori interinali 

Il gruppo FCA ha annunciato ai sindacati oltre 500 assunzioni di lavoratori interinali nelle prossime settimane alla Sevel di Atessa. "In maggioranza saranno operai più una quota di specializzati - fa sapere l'ufficio stampa - Inoltre la maggior parte degli assunti sono della zona. Per maggio è inoltre previsto l'aumento dei turni di produzione". "E' una notizia importante - dice il segretario della Fim Cisl Domenico Bologna - Queste nuove assunzioni di giovani, tra i 20 e 32 anni, molti diplomati, tecnici e periti, danno speranza al territorio ed è garanzia del futuro della Sevel. Oggi si è iniziato anche a discutere dell'aumento dei turni, che dovrebbero passare da 15 a 17, e come Fim chiediamo che il lavoro sia equamente ripartito fra tutti i dipendenti". Col nuovo innesto dei lavoratori somministrati Sevel punta a superare quota 300 mila furgoni Ducato nel 2019, raggiungendo un ennesimo record produttivo.

"L'annuncio di oltre 500 assunzioni è fatto estremamente rilevante - aggiunge il segretario della Uilm Chieti-Pescara Nicola Manzi - La circostanza auspicata che la maggior parte dei nuovi lavoratori siano abruzzesi e della zona è una bella risposta per il territorio, considerato che anche l'indotto sarà costretto ad assumere con l'aumento dei turni. Il rapporto medio è di un assunto in Sevel e di 1,5 nell'indotto. Avremo dunque un impatto occupazionale doppio". 

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Marsilio: Abbiamo presentato un programma ambizioso

Il Consiglio regionale riunito all’Aquila, dopo aver preso atto della sospensione dei consiglieri nominati alla carica di Assessore (sono subentrati: Antonietta La Porta, Fabrizio Montepara, Luca De Renzis, Mario Quaglieri, Daniele D'Amario) ha discusso il programma presentato dal Governatore Marsilio presentato nella scorsa seduta. Il primo ad intervenire è stato Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) che ha dichiarato: “Da consigliere regionale cercherò di fare un’opposizione costruttiva cercando di salvaguardare gli interessi della mia provincia. Dalla lettura del programma ho visto poca attenzione alle aree interne teramane e alla montagna teramana, sarò inoltre vigile sulla riorganizzazione sanitaria dei presidi teramani. Serve attenzione del governo regionale sulla ricostruzione teramana. Segnalo che nonostante i voti riportati dalla Lega, la provincia di Teramo ha avuto scarso riconoscimento dal governo regionale.” Per Americo Di Benedetto (Legnini Presidente): “Quello presentato dal Presidente Marsilio è un programma privo della sua percorribilità. Primo problema della nostra regione è il lavoro. Sulla ZES servono accordi con le regioni Lazio, Marche e Molise. Sulla ricostruzione non è più possibile tollerare una ricostruzione a macchia di leopardo. ” Sempre dall’opposizione, il capogruppo del Pd Silvio Paolucci, ha sottolineato come: “Nel programma di governo e nella stessa composizione della giunta regionale ho registrato una certa estraneità del Presidente Marsilio. Questo governo regionale è stato deciso a Roma da tre segretari di partito. Non condivido la lettura socio-economica che fa dell’Abruzzo nella sua relazione, siamo al contrario largamente la regione con il maggior tasso di occupazione nel centro-sud. Troppo vaga la sua intenzione di riformulare gli interventi del Masterplan Abruzzo. E sulla sanità non è corretto scrivere che la regione è ben lunga dal raggiungere il risanamento perché è un falso.”

Sara Marcozzi a nome del maggior gruppo di opposizione (M5S) ha posto in evidenza che: “Da questo governo regionale vogliamo sapere se hanno una visione a 10/20 anni su quello che sarà l’Abruzzo. La nostra sarà un’opposizione leale e costruttiva e lavoreremo nell’interesse di tutto il territorio regionale e non delle singole province. Saremo intransigenti ogni qual volta vedremo che prevarrà l’interesse di pochi rispetto a quello generale.  Mi auguro che il Presidente Marsilio non sia sordo alle nostre richieste e che si comporti in maniera differente rispetto a chi l’ha preceduto.” E’ stata quindi la volta per la maggioranza, della consigliera Marianna Scoccia (DC-UDC): “Sono convintamente una donna di centro-destra e a chi mi chiede se faccio parte di questa maggioranza rispondo senza dubbio che ne faccio parte. Sono un membro della maggioranza e voterò in favore dei provvedimenti del governo regionale. Mia attenzione sarà rivolta alla sanità territoriale e in particolare alla modifica del Decreto Lorenzin affinchè si possa potenziare la medicina territoriale. Altre battaglie che seguirò sono il punto nascita di Sulmona e la salvaguardia dei tribunali minori. ” Il candidato Presidente del centro-sinistra Giovanni Legnini (Legnini Presidente) ha dichiarato invece: “Mi aspettavo un posizionamento del governo regionale almeno su alcuni dei grandi temi che riguardano l’Abruzzo. Non chiediamo le linee di azione, ma quantomeno la loro individuazione. Come si può non dire nulla o poco sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o ad esempio sul sito di Bussi dove c’è stato un grande dibattito in campagna elettorale?Dico questo perché ritengo che per valorizzare il lavoro del Consiglio regionale è necessario che si entri con trasparenza nel merito delle questioni. Devo registrare che questo avvio di legislatura è un’occasione mancata per quanto riguarda l’individuazione delle priorità regionali. Finora si è trattato dell’esposizione di un esercizio retorico. Se voi non proporrete le soluzioni da parte nostra non tarderemo ad avanzare proposte. Ad esempio ritengo che vada assunta immediatamente una posizione sul dibattito dell’autonomia differenziata facendo sentire la nostra voce.” E’ intervenuto inoltre il capogruppo della Lega,Pietro Quaresimale: “Il Programma esposto da Marsilio è dettagliato e ben formulato e dimostra conoscenza della regione. Il risultato elezioni dimostra il fallimento del governo regionale uscente e del Pd. Sul cratere sismico da ex sindaco di Campli voglio dire che l’Ufficio di Ricostruzione teramano è stato un fallimento. Dobbiamo cambiare rotta, noi saremo dalla parte di Marsilio per una politica di rinnovamento.”

Per Forza Italia ha parlato Mauro Febbo, che si è soffermato sulle graduatorie dei fondi europei: “Mentre le altre regioni stanno discutendo della prossima programmazione 2021/2027 l’Abruzzo resta indietro nella capacità di spesa dei vecchi fondi. Il programma di Marsilio è conciso e realistico, non sono le 176 pagine di D’Alfonso dove si prometteva di tutto. Sull’agricoltura avete chiuso i centri di ricerca, mentre non avete fatto nulla sulla costruzione dei nuovi ospedali. Le poche cose che la precedente maggioranza ha approvato è per merito della responsabilità della nostra opposizione. Al contrario vostro abbiamo scritto un programma reale che non è un libro dei sogni.” Sempre per la maggioranza di governo, Guerino Testa (Fratelli d’Italia) : “Marsilio ha sempre dimostrato concretezza e normalità nelle sue azioni. Le linee programmatiche di mandato hanno avuto anche un buon riscontro delle minoranze e  sono fiducioso che saranno cinque anni fruttuosi perché in questo Consiglio ci sono uomini e donne con esperienza importanti. Saranno importanti i rapporti che il Presidente riuscirà ad avere con Roma e Bruxelles. ”

In conclusione del dibattito il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio ha replicato: ”Abbiamo presentato un programma ambizioso e mi rendo conto che non vinceremo tutte le sfide che ci siamo prefissati. Partiamo da condizioni difficili e capisco che chi avuto l’onere di guidare questa regione in precedenza senta l’esigenza di rivendicare il lavoro fatto. Se i conti della sanità si riveleranno buoni vorrà dire che non dovremo continuare ad operare tagli agli abruzzesi. Altra preoccupazione – ha precisato Marsilio - è legata all’agricoltura dove abbiamo rendicontato spese pari al 20 per cento, faremo il tifo affinchè questo capitolo trovi una soluzione. Sulla questione del terremoto ho annunciato più volte che è un’assoluta priorità. La tragedia della ricostruzione è sotto gli occhi di tutti, ho già pubblicato il bando per il nuovo direttore dell’USR. Ho un report sulle poche decine di pratiche fatte in questi anni, domani sarò a Teramo per incontrare i sindaci teramani e i tecnici dell’USR, per ricevere le loro segnalazioni. In merito ai presidi sanitari e sui punti nascita presenteremo un progetto al Ministero sperando di avere il Ministro Grillo dalla nostra parte. Così come speriamo di avere Toninelli dalla nostra parte sull’alta velocità Roma-Pescara, che l’ha definita una priorità nazionale. Potrei dire stessa cosa sulla salvaguardia dei tribunali con il Ministro Bonafede. Su tutte queste partite – ha aggiunto Marsilio -  auspico che tutti facciano la loro parte. Per la Zes e le autorità portuali percorreremo la strada nel rispetto delle norme, non posso non ricordare che chi ci ha preceduto aveva deliberato di fare una ZES con il Molise mentre la stessa regione si era accordata con la Puglia. Nelle Marche in questo momento si stanno preoccupando se l’Abruzzo se ne va con il Lazio. L’autonomia delle regioni (rispondendo a Legnini) ricordo che uno dei fautori è anche il governatore dell’Emilia Romagna, non sono solo i governatori della Lega ad averla chiesta. Su questo argomento ho detto più volte che non ho pregiudizi ma credo vada fatta in una cornice di solidarietà nazionale e con la dovuta perequazione e solidarietà. Dobbiamo fare i conti per capire se conviene agli abruzzesi avere un rapporto nuovo e diverso con lo Stato centrale – ha concluso il Governatore - considerando che non partiamo con le stesse condizioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Se mi verranno date le dovute garanzie non avrò problemi ad intraprendere questo percorso.”

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La lotta all’evasione ha fruttato nel 2018 16,2 miliardi

La lotta all'evasione ha fruttato nel 2018 16,2 miliardi per le ordinarie attività di controllo, l'11% in più del 2017. Lo annuncia l'Agenzia delle Entrate, spiegando che le somme sono state incassate tramite versamenti diretti (+10%), lettere per la compliance (+38%) e ruoli (+4%). In calo invece le entrate da misure straordinarie, come la definizione delle liti fiscali (-87%), la rottamazione (-41%) e la voluntary disclosure (-25%), dalle quali derivano incassi per 3 miliardi. Il dato complessivo degli incassi 2018 ammonta quindi a 19,2 miliardi contro i 20 miliardi del 2017. 

Il recupero ordinario da attività di controllo è arrivato nello specifico a 16,16 miliardi, contro i 14,5 miliardi del 2017. Di questi, 11,25 miliardi derivano dai versamenti diretti (somme versate a seguito di atti emessi dall'Agenzia) che fanno segnare un aumento del 10% rispetto al 2017. Circa 1,8 miliardi, invece, sono il frutto dell'attività di promozione della compliance: il gettito conseguito con 1,9 milioni di alert inviati dell'Agenzia effettua un balzo in avanti del 38% rispetto all'anno precedente e addirittura del 260% rispetto al 2016. Si attesta a 3,1 miliardi il recupero conseguente ai ruoli ordinari (+4%) di competenza dell'Agenzia delle Entrate, mentre scende il recupero da misure straordinarie: dalla definizione delle controversie tributarie, le cosiddette liti, sono arrivati 100 milioni di euro (-87%), dalla rottamazione di cartelle riferite all'Agenzia delle Entrate 2,59 miliardi (-41%), dalla voluntary 1 e bis 300 milioni di euro (-25%) e dalla prima misura di pace fiscale, partita negli ultimi due mesi 2018, 50 milioni di euro. In totale le entrate "straordinarie" ammontano quindi a 3 miliardi di euro. Cresce il gettito spontaneo relativo ai principali tributi gestiti dall'Agenzia delle Entrate (imposte dirette e indirette, imposte regionali e comunali), che passa dai 414 miliardi del 2017 ai quasi 420 miliardi (+1,4%) del 2018

Grazie alle analisi del rischio basato su e-fatture e dati del portale Fatture e corrispettivi, in poco più di due mesi e' stato smascherato un complesso sistema di frodi messo in atto attraverso false fatturazioni tra società cartiere e sono stati scoperti e bloccati falsi crediti Iva per 688 milioni euro. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate. Dopo la prima fase di avvio sono oggi circa 2.7 milioni gli operatori che hanno inviato 350 milioni di e-fatture con una percentuale di scarto pari a 3.85%

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Superano i 6,2 miliardi le esportazioni di vino italiano nel 2018

Superano i 6,2 miliardi le esportazioni di vino italiano nel 2018, per una crescita in valore del +3,3% rispetto al 2017 (a fronte di un calo del -8,1% in quantita'). Secondo le elaborazioni dell'Osservatorio Qualivita Wine su dati Istat, in termini di valore le esportazioni hanno segno positivo in tutti i principali mercati di destinazione: dal +4% di Usa e Germania, fino al +10,1% della Francia e il +7,5% della Svezia. Nella "Top ten" si riscontra un lieve flessione solo per Giappone (-0,6%) e Danimarca (-5,9%). Proseguendo, anche Cina e Russia mostrano un freno per l'export vinicolo made in Italy (-2,4%), mentre trend relativi importanti si riscontrano in Polonia (+23,3%), Australia (+18,5%), Corea del Sud (+14,6%). Il 61% dell'export vinicolo italiano in valore e' destinato in Europa (+3,2%), il 31% in America (+3,3%), il 7% in Asia (+2,4%).

In termini di quantita' si registra un calo del -8,1% del totale export vinicolo made in Italy 2018. La flessione soprattutto nel mercato dei paesi europei in cui, considerata la crescita del +3,2% in valore, si e' riusciti ad affermare un prezzo decisamente piu' alto del prodotto esportato: dal -9,6% in Germania, al -8,4% in Regno Unito e addirittura al -18,3% in Francia, sono evidenti le flessioni in volume rispetto ai buoni risultati in termini di valore. Mediamente stabile il volume esportato in America, anche se gli Stati Uniti presentano un +1,5%.

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Cgia, gap infrastrutture ci costa 40 miliardi e ci fa stare in coda 38 ore all’anno

Il gap infrastrutturale ci costa 40 miliardi e ci fa stare in coda 38 ore all'anno. Lo evidenzia la Cgia di Mestre, facendo un analisi sul deficit di competitivita' del nostro sistema logistico-infrastrutturale. A detta della Sace (gruppo Cassa Depositi e Prestiti), segnala la Cgia, questo gap con gli altri competitori europei ci fa perdere 70 miliardi di euro di export ogni anno. Importi, ovviamente, che non si possono sommare, ma che danno la dimensione dell'arretratezza delle grandi reti di trasporto e di logistica presenti nel nostro Paese. "Lacune - segnala il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - che anche la Commissione Europea ha avuto modo di ribadire proprio in questi giorni. Il nostro Paese, infatti, necessita di una qualita' delle infrastrutture di trasporto piu' elevata degli altri, dal momento che nel 2017 gli italiani hanno trascorso mediamente 38 ore in situazioni di congestionamento, rispetto a una media europea di 30 ore".

Anche il sentiment dei grandi manager conferma lo stato di arretratezza logistica del nostro Paese. Dall'elaborazione dell'Ufficio studi della Cgia su dati del World Economic Forum (WEF), tra i 10 piu' importanti Paesi europei presi in esame, l'Italia si colloca sempre all'ultimo posto per qualita'/efficienza del sistema infrastrutturale. In particolare per qualita' delle strade; efficienza dei servizi ferroviari; efficienza dei servizi portuali; copertura della linea internet veloce. Rispetto alla Germania, che e' il nostro principale competitor in campo economico, l'Italia sconta un gap del 24 per cento per la qualita' delle strade; del 40 per cento per l'efficienza dei servizi ferroviari; del 18 per cento per l'efficienza dei servizi portuali; del 199 per cento per la copertura della linea internet ultraveloce.

- La Cgia, infatti, tiene a precisare che oltre alla realizzazione delle grandi infrastrutture materiali e immateriali abbiamo altrettanto bisogno di compire moltissimi interventi "minori" che sono pero' indispensabili per la messa in sicurezza di tanti cittadini e di moltissime citta' e piccoli paesi. La Cgia ricorda, infatti, che l'88 per cento degli 8 mila Comuni italiani ha almeno un'area classificata a elevato rischio idrogeologico; il 40 per cento circa delle abitazioni di edilizia residenziale pubblica e' ubicato in zone ad alto rischio sismico; su circa 6.000 opere censite (gallerie, ponti, viadotti, etc.) quasi 2.000 necessitano di interventi urgenti; il 38 per cento dell'acqua trasportata dal sistema idrico pubblico si perde per strada a causa dell'elevato livello di deterioramento della rete. E a differenza di quanto sostengono in molti, la Cgia e' convinta che la realizzazione delle grandi infrastrutture non escluda la messa in sicurezza del Paese e viceversa

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Studio Cisl, in Abruzzo occupati crescono di 8 mila unità 

L'Abruzzo nel 2018 ha recuperato quasi 8mila occupati rispetto al 2017, ma non riesce a riprendere i numeri degli anni precedenti la crisi economica. Questo il dato saliente su cui si è discusso questa mattina presso la sede regionale della Cisl Abruzzo, alla presenza del professore Pino Mauro, economista e docente dell'Università D'Annunzio. "C'è un segnale incoraggiante perché l'occupazione cresce di 8 mila unità con una percentuale dell'1,4% che rappresenta un dato al di sopra di quella nazionale. Questo è il dato confortante, ma all'interno però dell'occupazione vi sono settori che crescono di più - ha detto Pino Mauro - e altri che viceversa perdono occupati. Per esempio il manifatturiero dopo la grande spinta avuta negli anni precedenti, registra qualche segnale di sofferenza. Viceversa crescono il settore delle costruzioni e dei servizi. Se noi però prendiamo nel complesso l'intero complesso occupazionale e lo confrontiamo con la fase pre crisi e cioè a dieci anni prima, ancora mancano all'appello 12 mila posti di lavoro e questo è il dato che va assolutamente evidenziato". "La seconda cosa da sottolineare - ha aggiunto - è che si conferma anche l'andamento trainante delle esportazioni che però assume sempre più il volto dei mezzi di trasporto. Oltre il 50% delle esportazioni è rappresentato dai mezzi di trasporto dei nostri operatori e questo significa che noi abbiamo un numero ristretto di operatori e abbiamo un ammontare di esportazioni molto elevato. Quindi in definitiva, in un periodo di recessione, visto che i dati sul Pil nazionale parlano di una crescita fra lo 0,2 e 0,4%, credo che si debba operare assolutamente e con immediatezza su tre fronti: uno puntando sugli investimenti pubblici perché è l'unico modo per far crescere l'occupazione e affinché si possa mettere in atto un piano infrastrutturale; il secondo è quello di ripristinare un circuito virtuoso tra banche e imprese, fondamentale soprattutto per quelle imprese che hanno adottato sistemi di ristrutturazione e hanno bisogno di liquidità e infine la cosa più importante a medio termine è quella dell'innovazione perché la competitività oggi avviene fra territori più che fra Paesi, è necessario che il territorio abruzzese subisca un processo di modernizzazione".

Il segretario interregionale della CISL Abruzzo-Molise Leo Malandra si rivolge alla Regione Abruzzo: "Il quadro della nostra regione è ancora negativo dal punto di vista occupazionale perché non riusciamo ancora a raggiungere i livelli del 2008, e questo ci pone il tema che l'Abruzzo non può più attendere. Abbiamo bisogno di Infrastrutturazioni, competitività del territorio, innovazione e sostegno al credito per le piccole imprese e quelle artigiane che rappresentano il tessuto che oggi ha bisogno di sostegno, come pure ha bisogno di sostegno la grande industria rispetto alle Infrastrutture che devono essere modernizzate".

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Febbo: puntiamo sulle piccole imprese

"Se è vero che per il 2018 si è evitato il disimpegno dei fondi del programma Fesr, è anche vero che ci sono alcuni Assi del programma stesso che presentano delle forti criticità". Lo ha affermato l'assessore abruzzese allo Sviluppo economico e Turismo, Mauro Febbo, al termine della riunione di monitoraggio sulla situazione della spesa del Fesr, alla quale hanno partecipato il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, e il Rapporteur della Commissione europea Luigi Nigri. "Il programma Fesr - ha aggiunto Febbo - dovrà puntare a generare opportunità e misure per l'innovazione e la ricerca per la piccola e piccolissima impresa. E stato fatto negli anni scorsi un buon lavoro per la grande impresa, ma ora è il momento di volgere l'attenzione a quelle imprese che rappresentano la parte più consistente del tessuto economico e sociale della regione. Il nostro obiettivo - ha insistito l'assessore allo Sviluppo economico - è voler incrementare lo sviluppo di quelle imprese e mettere in condizione i piccoli imprenditori di accedere ai fondi strutturali per generare sviluppo e occupazione". Nel corso della lunga riunione il presidente Marsilio ha ascoltato tutte le relazioni dei responsabili di Asse che, insieme con l'Autorità di gestione unica, hanno fatto il punto sullo spesa e sulle attività di rendicontazione che saranno presentate già dal prossimo mese alla Comunità europea. 

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Il sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi presenta le dimissioni

 Il Sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, ha firmato ufficialmente le dimissioni. Potrà ritirarle tra venti giorni, il 2 aprile, a quattro giorni dal decennale del terremoto dell'Aquila del 6 aprile 2009. Sempre che le condizioni poste dal primo cittadino, soprattutto il trasferimento di fondi statali, circa 10 milioni di euro, per i mancati introiti dell'Amministrazione e le maggiori uscite causate del terremoto, saranno accettati. A gestire questa fase sarà il vice sindaco Raffaele Daniele, appena nominato e causa della reazione della maggioranza di centrodestra, non coinvolta. In giunta oltre a Daniele rimangono tre assessori: Carla Mannetti, Francesco Bignotti, Alessandro Piccinini e Monica Petrella.

Dopo 48 ore di tensione in seno alla sua maggioranza di centrodestra ufficialmente in crisi e dopo il mancato sblocco del trasferimento statale, circa 10 milioni di euro, al Comune dell'Aquila per le minore entrate a causa del terremoto del 6 aprile 2009, seguito all'incontro di ieri con il sottosegretario con delega alla ricostruzione, il pentastellato Vito Crimi, il sindaco del'Aquila, Pierluigi Biondi, amico del leader nazionale, Giorgia Meloni, ha presentato le dimissioni.

"Il governo nazionale, ma anche le forze politiche locali, - ha spiegato Biondi - sembrano non dare la dovuta attenzione all'Aquila e al suo territorio, nonostante il decennale del sisma sia alle porte. Una ricorrenza che segna una fase estremamente delicata della rinascita, che ha più che mai bisogno di impegni chiari, di prospettive e di uno sforzo condiviso, che faccia prevalere l'interesse della collettività, rispetto a quello dei singoli".

Biondi ha sottolineato che "non è disposto a mettere le mani in tasca né a imprese né a cittadini senza il trasferimento dei fondi dallo Stato per i mancati incassi del Comune, non voglio aumentare le tasse e fare l'esattore. Mi è stato assicurato il trasferimento, ma non è sufficiente. Ho avvisato il sottosegretario Crimi molto disponibile e uomo di ascolto. Ma non è sufficiente per portare a casa il risultato. Sarà il commissario a gestire questa fase".

"Accolgo con dispiacere la notizia delle dimissioni del sindaco de L'Aquila, Pierluigi Biondi. Ma lo invito a non scaricare sul governo responsabilita' che non ci appartengono. Proprio ieri ho personalmente garantito che la prossima settimana sara' varato il decreto sisma, il quale prevede un finanziamento di 10 milioni di euro a copertura delle minori entrate del comune aquilano. Spero che la scelta del sindaco non sia una scusa per nascondere i problemi di maggioranza interna all'amministrazione locale". Cosi' Vito Crimi, sottosegretario per la ricostruzione post Terremoto

 

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Cresce l’occupazione in Abruzzo

 Nel Mezzogiorno la crescita del tasso di occupazione nella media dell'anno 2018 ha interessato tutte le regioni con l'eccezione di Campania, -0,4 punti, e Basilicata, -0,1 punti. Questi i dati riportati nell'ultimo dossier Istat sul mercato del lavoro. Dal rapporto e' emerso che l'occupazione e' leggermente aumentata nel 2018, registrando un calo rispetto alla media annuale nel quarto trimestre. Gli incrementi piu' accentuati per crescita dell'occupazione sono stati stimati in Sardegna e Molise, rispettivamente +2,3 +1,7, seguiti da Calabria, Abruzzo e Puglia, +1,3, +1,2 e +1,0 punti. Tra le regioni del Mezzogiorno, solo la Sardegna ha superato i livelli del tasso di occupazione del 2008 con +0,4 punti, seppure per la Basilicata lo scostamento sia minimo, -0,2 punti. Rispetto al 2017 il tasso di disoccupazione si e' ridotto in quasi tutte le regioni, specie in Puglia, dove ha registrato -2,8 punti. In Calabria e Sicilia invece l'indicatore e' rimasto invariato. Tra le province del Mezzogiorno, si sono registrati incrementi pronunciati del tasso di occupazione, tra 5,2 e 3,3 punti, a Oristano, Sud-Sardegna, Teramo, Sassari, e Siracusa. La riduzione piu' marcata del tasso di occupazione ha contraddistinto le province di Enna e Trapani, rispettivamente -1,4 e -1,2 punti. Il tasso di disoccupazione si e' ridotto con maggiore intensita', con oltre 4 punti, nelle province di Oristano, Lecce e Brindisi; la crescita e' stata invece piu' accentuata in quelle di Agrigento, Cosenza e Isernia: +4,6, +2,3 e +2,0 punti. Nei grandi comuni del Mezzogiorno il tasso di occupazione e' aumento dappertutto fatta eccezione per Messina, -2,9 punti. Il tasso di disoccupazione e' diminuito anche in tutti i grandi comuni del Mezzogiorno, in particolare a Bari, -2,7 punti, e Palermo, -1,7 punti. 

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Qualità dell’aria in Abruzzo, on line il nuovo portale con i dati delle 16 centraline regionali

È attivo il nuovo portale internet con i dati e le informazioni relativi al monitoraggio della qualità dell’aria effettuato da Arta Abruzzo tramite la rete di centraline di rilevamento presenti sul territorio regionale.

A presentarlo è stato il direttore generale Francesco Chiavaroli coi tecnici dell’Agenzia.

Il portale è consultabile all’indirizzo sira.artaabruzzo.it  o dalla sezione “Qualità dell’aria” del sito istituzionale www.artaabruzzo.it, risolve le difficoltà tecniche riscontrate da alcuni anni nella visualizzazione on line dei dati sull’aria prodotti da Arta. A causa dei sistemi informatici obsoleti del SIRA (Sistema Informativo Regionale Ambientale), infatti, il servizio risultava disponibile solo ad intermittenza.

Come rimedio temporaneo al problema, per oltre un anno l’Agenzia ha pubblicato i report giornalieri della qualità dell’aria sul sito istituzionale, inviandoli quotidianamente alle amministrazioni di riferimento.

I dati sulla qualità dell’aria possono essere visualizzati sullo schermo del computer o sul display dello smartphone, con una versione adattata.

Sono consultabili per data e/o località i valori giornalieri e settimanali degli inquinanti contemplati dalla normativa di settore (polveri PM10, polveri PM2.5, biossido di azoto, monossido di carbonio, biossido di zolfo, ozono, benzene) rilevati dalle 16 centraline regionali, di cui sono fornite foto e coordinate geografiche.

I dati sono consultabili fino al giorno precedente perché vengono pubblicati solo dopo la validazione da parte dei tecnici di Arta.

Per ogni inquinante vengono forniti una breve descrizione e i limiti di legge.

Per tutti i parametri viene inoltre evidenziato il numero dei superamenti registrati dall’inizio dell’anno in corso. Ogni superamento riscontrato viene segnalato da Arta ai Comuni competenti con una comunicazione tempestiva e ufficiale.

Sono presenti sul sito anche i report delle campagne di monitoraggio effettuate con il laboratorio mobile dell’Agenzia per verificare eventuali criticità o in occasione di emergenze ambientali.

Gli utenti del portale potranno accedere anche ai risultati delle analisi di Benzo(a)Pirene e Metalli eseguite sul particolato PM10 dai laboratori dell’Agenzia, secondo le tempistiche previste dalla normativa vigente.

 

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