Primo Piano

La Commissione di Vigilanza apre la settimana del Consiglio regionale

La settimana politica all’Emiciclo inizia mercoledì 28 marzo alle ore 10 con la convocazione della Commissione di Vigilanza che discute dei seguenti punti: “Esame del verbale sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e dalla Regione Abruzzo in data 8 maggio 2017 e 6 febbraio 2018” (Audizioni: Direttore Dipartimento Infrastrutture, Trasporti, Tullio Tonelli - Presidente Società TUA SpA, Organizzazioni sindacali del comparto trasporti), “Campagna di comunicazione istituzionale” (Audizioni: Vincenzo Rivera – Direttore Generale Regione Abruzzo), “Rinnovo incarico del Direttore dell’Ente Parco regionale Sirente –Velino” (Audizioni: Annabella Pace Commissario Ente Parco regionale Sirente -Velino, Oremo Marco Di Nino Direttore Ente Parco regionale Sirente-Velino). Sempre mercoledì 28 marzo ma alle ore 14.30 è convocata la Commissione Agricoltura che esamina i seguenti provvedimenti: “Testo unico in materia di commercio” (Audizione: il Vice Presidente della Giunta Giovanni Lolli), “Piano Strategico del Turismo Abruzzo 2017” (Audizione: Vice Presidente della Giunta Giovanni Lolli, il Direttore del Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio Francesco Di Filippo), “Disciplina dell’esercizio saltuario di alloggio e prima colazione – Bed & Breakfast” (Audizioni: Vice Presidente della Giunta Giovanni Lolli; Direttore del Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio Francesco Di Filippo), “Norme per l’esercizio, la tutela e la valorizzazione dell’apicoltura nella Regione Abruzzo” (Audizioni: Cia Abruzzo – Coldiretti – Confagricoltura; Associazione Apicoltori Professionisti d’Abruzzo; Fai Abruzzo). Si prosegue con la Prima Commissione Bilancio convocata in seduta straordinaria (ed in seduta congiunta con le Commissioni “Territorio”, “Agricoltura”, “Politiche Europee” e “Sanità”), per giovedì 29 marzo alle ore 10 per discutere dei seguenti provvedimenti: “Relazione sullo stato di conformità dell’ordinamento regionale all’ordinamento europeo anno 2017”, “Legge Regionale 10 novembre 2014 n.39 (Disposizioni sulla partecipazione della Regione Abruzzo ai processi normativi dell’Unione Europea e sulle procedure d’esecuzione degli obblighi europei.) - articolo 6 (Indirizzi in materia europea).” A seguire la Commissione “Politiche Europee” proseguirà i lavori per l’esame del seguente provvedimento: Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 30 agosto 2016, n. 30: “Adeguamento dell’ordinamento regionale agli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. Disposizioni per l’adeguamento della legge regionale 10 novembre 2014, n. 39 in materia di procedure d’infrazione e aiuti di stato, per l’attuazione della Direttiva 2014/64/UE, della Direttiva 2009/158/CE e della Direttiva 2006/123/CE- (Legge Europea regionale 2016)”.

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Studio Cgia, rischio povertà in Abruzzo aumentato del 9 per cento dal 2006 al 2016

Con tasse record in Ue e con una spesa sociale tra le più basse d’Europa, in Italia il rischio povertà o di esclusione sociale ha raggiunto livelli di guardia molto preoccupanti. L’analisi è stata realizzata dall’Ufficio studi della CGIA. In questi ultimi anni di crisi, infatti, alla gran parte dei Paesi mediterranei sono state “imposte” una serie di misure economiche di austerità e di rigore volte a mettere in sicurezza i conti pubblici. In via generale questa operazione è stata perseguita attraverso uno smisurato aumento delle tasse, una fortissima contrazione degli investimenti pubblici e un corrispondente taglio del welfare state. “Da un punto di vista sociale – fa sapere il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - il risultato ottenuto è stato drammatico: in Italia, ad esempio, la disoccupazione continua a rimanere sopra l’11 per cento, mentre prima delle crisi era al 6 per cento. Gli investimenti, inoltre, sono scesi di oltre 20 punti percentuali e il rischio povertà ed esclusione sociale ha toccato livelli allarmanti. In Sicilia, Campania e Calabria praticamente un cittadino su 2 si trova in una condizione di grave deprivazione. E nonostante i sacrifici richiesti alle famiglie e alle imprese, il nostro rapporto debito/Pil è aumentato di oltre 30 punti, attestandosi l’anno scorso al 131,6 per cento”. In questi ultimi anni la crisi ha colpito indistintamente tutti i ceti sociali, anche se le famiglie del cosiddetto popolo delle partite Iva ha registrato, statisticamente, i risultati più preoccupanti. Il ceto medio produttivo, insomma, ha pagato più degli altri gli effetti negativi della crisi e ancora oggi fatica ad agganciare la ripresa. “A differenza dei lavoratori dipendenti – fa notare il Segretario della CGIA Renato Mason – quando un autonomo chiude l’attività non beneficia di alcun ammortizzatore sociale. Perso il lavoro ci si rimette in gioco e si va alla ricerca di una nuova occupazione. In questi ultimi anni, purtroppo, non è stato facile trovarne un altro: spesso l’età non più giovanissima e le difficoltà del momento hanno costituito una barriera invalicabile al reinserimento, spingendo queste persone verso impieghi completamente in nero”. Ritornando ai dati della ricerca, In Italia la pressione tributaria (vale a dire il peso solo di imposte, tasse e tributi sul Pil) si attesta al 29,6 per cento (anno 2016). Tra i nostri principali paesi competitori presenti in Ue nessun altro ha registrato una quota così elevata. La Francia, ad esempio, ha un carico del 29,1 per cento, l’Austria del 27,4 per cento, il Regno Unito del 27,2 per cento i Paesi Bassi del 23,6 per cento, la Germania del 23,4 per cento e la Spagna del 22,1 per cento.

Al netto della spesa pensionistica, il costo della spesa sociale sul Pil (disoccupazione, invalidità, casa, maternità, sanità, assistenza, etc.) si è attestata all’11,9 per cento. Tra i principali paesi Ue presi in esame in questa analisi, solo la Spagna ha registrato una quota inferiore alla nostra (11,3 per cento del Pil), anche se la pressione tributaria nel paese iberico è 7,5 punti inferiore alla nostra. Tutti gli altri, invece, presentano una spesa nettamente superiore alla nostra. In buona sostanza siamo i più tartassati d’Europa e con un welfare “striminzito” il disagio sociale e le difficoltà economiche sono aumentate a dismisura. Il rischio di povertà o di esclusione sociale tra il 2006 e il 2016 è aumentato in Italia di quasi 4 punti percentuali, raggiungendo il 30 per cento della popolazione. In buona sostanza le persone in difficoltà e deprivazione sono passate da 15 a 18,1 milioni. Il livello medio europeo è invece salito solo di un punto, attestandosi al 23,1 per cento: 6,9 punti in meno rispetto alla nostra media. In Francia e in Germania, invece, in questi 10 anni il rischio povertà è addirittura diminuito e attualmente presentano un livello di oltre 10 punti in meno al dato medio Italia

A livello regionale la situazione al Sud è pesantissima. Gli ultimi dati disponibili riferiti al 2016 ci segnalano che il rischio povertà o di esclusione sociale sul totale della popolazione ha raggiunto il 55,6 per cento in Sicilia, il 49,9 per cento in Campania e il 46,7 per cento in Calabria. Il dato medio nazionale, come dicevamo più sopra, ha raggiunto il 30 per cento (4,1 punti percentuali in più tra il 2006 e il 2016) 

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Si insediano le Camere, attesa per la scelta dei Presidenti

Si insediano oggi i parlamentari eletti il 4 marzo. Prima seduta per la Camera dei deputati e  per il Senato della Repubblica. Grande attesa per l'elezione dei due presidenti dei rami del Parlamento, visto che al momento, non sembra essere stato trovato un accordo tra le diverse forze politiche. A livello statistico intanto emergono le prime curiosità. Il tasso di ricambio parlamentare, relativo alla percentuale di neo eletti che non hanno fatto parte della scorsa legislatura, è̀ al 65,91% alla Camera e al 64,26% al Senato. La maggioranza dei deputati e senatori sono cambiati rispetto alle politiche del 2013, con un valore mai registrato in passato. Non mancano le eccezioni, come il recordmen Pierferdinando Casini che si appresta a entrare in Parlamento per la sua decima legislatura.

Il parlamentare più giovane è Alberto Stefani, leghista appena 25enne, fresco di laurea in giurisprudenza, eletto nel padovano. Lui è il portabandiera delle nuove leve di eletti che a Montecitorio hanno abbassato l'età media a 44,33 anni. Età già diminuita di 5 anni nella passata legislatura e ora ancora più bassa, sotto i 45 per la prima volta nella storia repubblicana. Al Senato è di 52,12 anni l'età media: si abbassa così di oltre 2 anni il dato della scorsa legislatura.

A Palazzo Madama Casini, oggi 63enne, sta per iniziare la sua decima legislatura; in Parlamento ininterrottamente dal 1983. Quando entra per la prima volta a Montecitorio, dopo il voto del giugno dell'83, ha 28 anni e Nilde Iotti è presidente della Camera. Poi di presidenti, sullo scranno di Montecitorio, ne vedrà passare altre quattro, finendoci lui stesso nel 2001. Restando al Senato Emma Bonino, eletta nel Lazio con +Europa, inizià la nona legislatura, ottava legislatura per Umberto Bossi e Roberto Calderoli della Lega, come per Maurizio Gasparri (Fi) e Ignazio La Russa (Fdi).

Spostandoci a Montecitorio Elio Vito (Fi), inizia la sua ottava legislatura. Poco distante la compagna di partito Stefania Prestigiacomo, che suona la settima. In tanti tagliano il traguardo della sesta: Valentina Aprea (Fi), Alessio Butti (Fdi), Piero Fassino (Pd), Giancarlo Giorgetti (Lega), Barbara Pollastrini (Pd), Gianfranco Rotondi (Fi), Paolo Russo (Fi) e Bruno Tabacci (+Europa).

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Acqua, bolletta media di 336 euro per gli abruzzesi

Una famiglia abruzzese ha speso in media 336 euro per la bolletta idrica nel 2017 rispetto ai 408 euro della media nazionale: l'aumento rispetto al 2016 e' stato del 2,2%, mentre rispetto al 2007 e' stato del 62,5%. Teramo e' la provincia abruzzese piu' economica (299), l'Aquila la piu' costosa (389 e un incremento dell'8,1% sul 2016). Il livello di dispersione idrica in Abruzzo raggiunge il 39% rispetto al 35% della media nazionale ed anche su questo fattore si riscontrano differenze rilevanti fra le province: si va dal 50% di Pescara al 27% di Teramo. La fotografia emerge dall'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che ha realizzato la 13/a Indagine sui costi sostenuti da una famiglia (fino a tre componenti e con un consumo medio di 192mc all'anno) per il servizio idrico integrato nel corso del 2017. Secondo Cittadinanzattiva "con un uso piu' consapevole e razionale di acqua, che abbiamo quantizzato in 150mc invece di 192mc l'anno, una famiglia abruzzese spenderebbe 252 anziche' 336, con un risparmio medio del 25% circa, ovvero 84 euro". "Ad esempio, in un anno si possono risparmiare 42mc di acqua con questi piccoli accorgimenti: sostituendo, una volta su due, la doccia al bagno (risparmio di 4,5mc), riparando un rubinetto (21mc), usando lavatrice e lavastoviglie solo a pieno carico (8,2mc), chiudendo il rubinetto mentre si lavano i denti (8,7mc)"

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Processo Mare – Monti, D’Alfonso presenta richiesta di rinuncia alla prescrizione

Rinuncia alla prescrizione nel processo Mare-Monti. La richiesta - a quanto si e' appreso - e' stata presentata dai legali del governatore, Luciano D'Alfonso, assolto per intervenuta prescrizione. Il ricorso, del 28 aprile dello scorso anno rispetto alla sentenza del 24 aprile 2017 pronunciata dal Tribunale collegiale di Pescara nel processo 'Mare-Monti', che vedeva l'attuale governatore accusato di falso e truffa, per fatti riconducibili al suo incarico di presidente della Provincia ricoperto tra il 1995 il 1999 - come si e' appreso - mira all'assoluzione nel merito. 

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Migliora la qualita’ delle acque del mare in Abruzzo

Migliora la qualita' delle acque del mare in Abruzzo. Il messaggio positivo giunge dal Tavolo Tecnico di Balneazione convocato dal Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca, alla presenza degli amministratori, e incentrato sulla Deliberazione di Giunta Regionale di prossima adozione relativa agli adempimenti per la stagione balneare 2018 e alla qualita' delle acque marino-costiere. Sono stati oltre mille i campionamenti effettuati dall'Arta Abruzzo. "Il Tavolo, instituito due anni fa, serve per evidenziare l'andamento della qualita' delle acque di balneazione in relazione a quelli che sono gli agenti esterni come le acque dolci dei fiumi. Da questi dati - ha detto il Sottosegretario alla Giunta Regionale con delega all'Ambiente Mario Mazzocca - emerge una situazione rispetto a due anni fa impensabile perche' il 70% dei prelievi fornisce un risultato di eccellenza. I punti di prelievo dove la qualita' delle acque e' scarsa e' del 7%". "Possiamo dire che questi dati ci soddisfano e non poco perche' sono numeri positivi che risentono dell'effetto benefico dell'inverno senza fenomeni di rilievo come fu invece quello del 2017, e anche degli 89 interventi, per 170 milioni di euro investiti sui depuratori abruzzesi e il 60% dei quali sono entrati in funzione gia' da qualche tempo, e quindi quando ci sono delle buone notizie e' giusto evidenziarle perche' negli ultimi anni e' stato fatto tanto per migliorare la qualita' delle nostre acque di balneazione. Certamente non ci fermiamo e anzi andremo avanti con il nostro lavoro sulla qualita' dei depuratori, ma credo che la strada intrapresa, sia quella giusta". "C'e' qualche problematica a ridosso delle foci dei fiumi, ma - ha concluso Mazzocca - i dati che abbiamo ci confortano anche se dobbiamo superare delle criticita' come, per esempio, le tre procedure di infrazione ereditate dal Governo Chiodi e da cui stiamo progressivamente uscendo, e che riguardano i depuratori di Lanciano, Pescasseroli  e altri 14 depuratori piu' piccoli di realta' urbane modeste".

Il direttore generale dell'Arta Abruzzo Francesco Chiavaroli ha spiegato come "i mille campionamenti effettuati sono stati svolti in base ad un calendario regionale. I prelievi sono stati fatti tra i mesi di aprile-maggio e fino a settembre. I campioni sono stati poi portati al laboratorio di Pescara dell'Arta per le analisi che quest'anno hanno evidenziato un miglioramento generale grazie alla mancanza di eventi atmosferici gravosi che potevano determinare nella portata dei fiumi acque poco buone. Restano le solite criticita' proprio a ridosso delle foci dei maggiori fiumi abruzzesi che richiedono ancora un lavoro importante per il miglioramento della qualita' delle acque". 

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Nasce la rete dei borghi in Abruzzo

In Abruzzo nasce la 'Rete dei borghi': nove cooperative di comunità al servizio del territorio per contrastare lo spopolamento, avviare sviluppo e rispondere ai bisogni primari delle persone. Questa Rete vede il suo 'epicentro', in termini di partecipazione attiva dei suoi cittadini, ad Anversa degli Abruzzi dove, in contemporanea una folta delegazione delle comunità dei borghi di Anversa, Prezza, Fontecchio e Santo Stefano di Sessanio costituisce oggi una cooperativa di comunità per ciascun singolo borgo. A distanza di qualche ora e di pochi chilometri faranno la stessa cosa i cittadini di Collelongo e Tollo. Sei cooperative di comunità costituite nello stesso giorno a cui si aggiungono quelle già operative di Pescasseroli, Pizzoferrato e Barrea. Un progetto coordinato da Confcooperative Abruzzo e supportato da Confcooperative Nazionale e Fondosviluppo. "Le cooperative sono sentinelle del territorio, capaci di intercettare, più di ogni altra impresa, i bisogni delle comunità. Dove lo Stato si ritira perché non è più in grado di organizzare servizi e risposte e il privato neanche pensa a cimentarsi, le cooperative - dice Maurizio Gardini presidente Confcooperative - favoriscono l'autorganizzazione dei cittadini mettendoli in condizione di rispondere alle proprie esigenze". 

Dalla piccola comunità di Santo Stefano Sessanio (113 abitanti) al centro più grande, Tollo (4.122 abitanti) c'è un unico filo conduttore che tiene insieme la 'rete dei borghi', sono tutti laboratori di cittadinanza attiva, ovvero cittadini che si organizzano in impresa cooperativa per rispondere ai propri bisogni e che diventano impresa per il territorio. Si va dalla riapertura dell'emporio del paese alla spesa a domicilio, dal trasporto scolastico dei bambini a quello degli anziani, dalla valorizzazione dei prodotti agroalimentari del territorio a tutti i servizi legati all'ospitalità e al turismo, senza dimenticare la cura del territorio e del paesaggio e la gestione sostenibile delle risorse forestali. "Non solo. Nella vocazione dei territori c'è anche chi 'autorifornisce' la stazione di carburante, perché in un'ottica di diseconomia di scala nessuna compagnia petrolifera andrebbe a fare bunkeraggio. L'ulteriore valore aggiunto - dice Massimiliano Monetti presidente di Confcooperative Abruzzo - sarà quello del network tra le dieci cooperative, grazie al quale si scambieranno esperienze e turisti per dar vita a una visione unica di sistema'. Breve profilo delle cooperative impegnate nella 'Rete dei borghi'. Anversa degli Abruzzi (340 abitanti): la cooperativa si occuperà di gestire l'emporio del paese, unico punto vendita e spazio per servizi alla popolazione. Gestirà i servizi turistici sostenibili, organizzerà itinerari e percorsi per turisti, permetterà loro di assistere alla lavorazione del formaggio oltre che alla gestione delle greggi. 

Prezza (952 abitanti): servizi ai cittadini e valorizzazione delle produzioni come la coltivazione del carciofo e della vite. Gestione delle risorse ambientali e culturali, sviluppo di servizi innovativi. Fontecchio (357 abitanti): molto dinamica nella ricostruzione post sisma. Il paese è stato ricostruito, ma è spopolato tanto che l'amministrazione comunale sta lavorando ad un progetto 'casa bottega', col quale offre casa e un locale per attività commerciale. La cooperativa Si occuperà della valorizzazione delle risorse forestali attraverso l'attivazione di un impianto a biomassa che riscalda la scuola. Santo Stefano Sessanio (113 abitanti): gravemente danneggiato dal sisma de L'Aquila il borgo è stato ricostruito. Il turismo è una leva importante per l'economia locale. Gli abitanti si sono organizzati per una serie di servizi al settore turistico e nella raccolta dei rifiuti, dell'umido che viene caricato a dorso di mulo tra i vicoli del borgo e riposto nelle compostiere. Inoltre c'è la volontà di sviluppare un centro unico culturale per lo sviluppo di attività legata alla valorizzazione di prodotti. 

 Tollo (4.122 abitanti): il paese cooperativo per eccellenza. Terra del vino e paese delle cantine cooperative. Si occuperà di servizi assistenziali e sociali, artigianato, gestione del verde pubblico, locali e strutture pubbliche e sviluppo di servizi all'agricoltura. Collelongo (1.196 abitanti): è uno dei comuni dove l'orso si avvicina sempre di più ai centri abitati. La cooperativa intende sviluppare all'interno del complesso scolastico un centro multifunzionale per la formazione e trovare sinergie tra gli anziani e i più piccoli. Nel cortile della scuola la realizzazione di un orto sociale che andrà a sostenere la mensa scolastica. La cooperativa seguirà progetti di sviluppo anche per la gestione sostenibile del bosco e della filiera energetica, con la scuola riscaldata da un impianto a biomasse di origine forestale

 Pizzoferrato (1.103 abitanti): la cooperativa AJAVDE' vuole valorizzare la patata e il fagiolo autoctono di Pizzoferrato, attraverso un punto vendita e la coltivazione. La cooperativa promuove il consumo dei prodotti locali presso tutte le strutture recettive del paese. Si occupa del piano neve e dei servizi di gestione di pulizia, dello sfalcio dell'erba e ha ambiziosi progetti per la gestione di un complesso turistico per lo sviluppo e la gestione sostenibile delle risorse forestali. Alla base del progetto di sviluppo locale c'è la vocazione di riportare a sé i servizi di Pizzoferrato. Il primo atto è stato rappresentato dal progetto del Comune ha promosso la nascita di una stazione di carburante ''PizzOil'' autorifornita dagli stessi abitanti. Barrea (713 abitanti): già cooperativa di Comunità VallisRegis, impegnata nella gestione di un impianto fotovoltaico del paese intende gestire un albergo diffuso di proprietà del Comune per promuovere turismo sostenibile attraverso un programma di turismo esperienziale. Pescasseroli (2.212 abitanti): la cooperativa Castel del Mancino si occupa della gestione di uno chalet turistico e lavora per la valorizzazione del territorio attraverso la gestione di un'ex stazione ferroviaria per la promozione di prodotti e itinerari paesaggistici.

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Sondaggio, italiani divisi sulle alleanze per il nuovo governo

A giochi fatti, ma senza una maggioranza autosufficiente, gli italiani non sembrano avere le idee chiare su come formare un governo. Un sondaggiocommissionato da Porta a porta agli istituti guidati da Alessandra Ghisleri e Nicola Piepoli registra infatti una differenza tra chi preferisce un'alleanza politica rispetto ad un'altra. Secondo Euromedia la formula preferita dagli elettori e' quella tra M5S e Lega con il 30% delle preferenze mentre per l'Istituto Piepoli il gradimento sarebbe del 21%. Per Piepoli invece la soluzione preferita dagli intervistati e' un governo istituzionale con il 28% di preferenze (Euromedia invece stima questa soluzione al secondo posto con il 21,5%). In terza posizione si attesta la soluzione governo M5S con appoggio esterno del PD 15,1% per Ghisleri/Euromedia e 19% Piepoli. Quarta ipotesi governo di Centrodestra con contributo fuoriusciti M5S 14% Piepoli, 12,2% Ghisleri. Ultima soluzione governo di centrodestra con appoggio esterno del PD: 10% Piepoli, 9.8% Ghisleri. Infine i sondaggisti hanno chiesto al loro campione se Salvini dovesse rompere con Berlusconi e lasciarsi le mani libere per diverse alleanze. L'elettorato del centro destra ritiene che Salvini deve rimanere fedele alla coalizione per il 68,2% (Euromedia) 79% (Piepoli). - SCHEDA METODOLOGICA: Il sondaggio qui presentato e' stato eseguito da Istituto Piepoli il 19 MARZO 201$ per RAI con metodologia mista CATI -CAWI, su un campione di 510 casi rappresentativo della popolazione italiana maschi e femmine dai 18 anni in su, segmentato per sesso, eta', Grandi Ripartizioni Geografiche e Ampiezza Centri proporzionalmente all'universo della popolazione italiana.

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Piano Rifiuti, Mazzocca attacca il ministro Galletti

"Questo e' l'ennesimo regalo che il peggior ministro dell'Ambiente di tutti i tempi della Repubblica Italiana fa all'Abruzzo. In realta' il Consiglio dei Ministri ha deciso di impugnare il Piano Rifiuti, ma non lo ha ancora fatto e ha dato mandato all'Avvocatura dello Stato per procedere. Lo ha fatto perche' evidentemente con la relazione del nostro Piano di gestione Rifiuti, abbiamo dimostrato come i dati riportati nel Decreto Inceneritori del ministro erano completamente sballati, ed evidentemente lo stesso ministro si sara' sentito un po' toccato nel proprio orgoglio". Lo ha detto il sottosegretario della Giunta Regionale d'Abruzzo, con delega all'ambiente Mario Mazzocca, dopo l'impugnazione, da parte del Governo, del Piano Rifiuti della Regione Abruzzo. In base alle valutazioni sviluppate dal Piano regionale, divenuto legge a fine gennaio, il complessivo ulteriore fabbisogno teorico di incenerimento risulta pari a 58 mila tonnellate, ovvero meno della meta' del valore stimato dal ministero. Di conseguenza, venne evidenziato il giorno della presentazione della legge regionale, si conferma la "totale insussistenza di condizioni oggettive per prevedere un impianto di incenerimento in Abruzzo", in quanto non sostenibile ne' tecnicamente ne' economicamente. Il piano non prevede nuove discariche. In particolare il piano rifiuti della Regione Abruzzo, ora impugnato dal Governo, prevede programmi straordinari per lo sviluppo delle raccolte differenziate, di recupero e di riciclo, un programma straordinario per la prevenzione e riduzione dei rifiuti, il completamento del sistema impiantistico di trattamento e compostaggio e la definitiva bonifica e messa in sicurezza delle discariche dismesse. Ma per il Governo nazionale il provvedimento regionale "non ha fornito adeguati elementi in ordine alle azioni di riduzione della produzione che potrebbe ragionevolmente considerarsi sovrastimata".

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Dati Confartigianato, un abruzzese su tre ha fatto acquisti on line nel 2017

In Abruzzo, nel 2017, il 30% della popolazione tra 16 e 74 anni ha ordinato beni o servizi online per uso privato. Il dato colloca la regione in 17esima posizione nella classifica nazionale. Emerge da un approfondimento di Confartigianato Abruzzo su dati di un'indagine del Centro studi della Confederazione nazionale. Il 15,1% degli abruzzesi (18,8% in Italia) nel 2017 ha usato appositi siti web o app per smartphone per trovare un alloggio contattando direttamente un privato. In valore assoluto sono 104mila gli abruzzesi che hanno usato servizi del genere. La percentuale scende al 3,6% (stessa media nazionale) per l'uso di siti web ed app per un servizio di trasporto contattando direttamente un privato. Per truffe, frodi e delitti informatici, in Abruzzo i reati denunciati nel 2016 sono 255 (268 in Italia)."Se il suggerimento agli utenti e' di prestare attenzione, usando solo servizi e piattaforme affidabili, alle imprese rinnoviamo l'invito a percorrere la strada dell'innovazione" dice Confartigianato.

"Lo sviluppo dell'economia digitale - rileva Confartigianato Abruzzo - sta portando alla crescita di forme di economia collaborativa, la cosiddetta sharing economy, riferite a modelli imprenditoriali sviluppati attraverso piattaforme di collaborazione che creano un mercato aperto per l'uso temporaneo di beni o servizi spesso forniti da privati. Se da un lato la sharing economy puo' fornire vantaggi ai consumatori (accesso a nuovi servizi, ampliamento della gamma di scelta di prodotti e servizi a prezzi piu' bassi, utilizzo piu' efficiente delle risorse contribuendo alla transizione verso l'economia circolare), dall'altro puo' rappresentare una minaccia per le imprese". "

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