Primo Piano

Svimez, le famiglie a rischio poverta’ in Abruzzo sono il 34,8%

Le famiglie a rischio poverta' in Abruzzo sono il 34,8%. I dati Svimez sono stati alla base dell'incontro promosso tra Anci Abruzzo e Upi Abruzzo cui ha partecipato anche il presidente della Regione Marco Marsilio. A fornirli è stato il direttore Svimez, Luca Bianchi. Partiamo dai servizi al cittadino dove l'Abruzzo soffre un evidente divario con le Regioni del Centro-Nord. I bimbi tra 0 e 2 anni che hanno usufruito dei servizi per l'infanzia nel 2015-16 sono stati l'8,4%; i posti letto nei presidi residenziali socio-assistenziali e socio-sanitari nel 2015 sono stati il 4 e le persone con piu' di 65 anni trattate in assistenza domiciliare integrata nel 2016 sono state il 3,6%. Non va meglio con la scuola dove il tasso di abbandono scolastico e' basso, ma l'offerta di tempo pieno: ad usufruirne sono stati solo il 16,8% dei bambini della scuola privata. Problematica anche la mobilita' ospedaliera molto elevata in regione: l'emigrazione netta per i ricoveri acuti nel 2016 e' stata di 7.881 casi. Se poi parliamo di infrastrutture i problemi si fanno ancora piu' evidenti. L'insoddisfazione per il servizio del gas nel 2017 era pari al 9,1%, per il malfunzionamento del servizio elettrico del 4,1%, per quello dell'acqua del 16,9%. Poco efficienti anche gli uffici pubblici soprattutto in confronto alle Regioni del Centro-Nord. Nel 22,8% dei casi ogni abruzzese ha fatto file di oltre 20 minuti all'Anagrafe, dato che sale al 59,5% nelle Asl e al 29,9% alle Poste. In Abruzzo tra il 2015 e il 2016 le spese in conto capitale di amministrazioni centrali, Regioni, enti locali e previdenziali sono calate del 4,5% dopo aver subito una decurtazione tra il 2007 e il 2016 del 24,2%. La spesa pubblica pro-capite per investimenti era nel 2016 732,6 euro, rispetto ai 932,9 del 2015, con una decurtazione del 21,5%. La spesa pro capite al netto degli interessi stimata dai Conti Pubblici Territoriali in Abruzzo e' pari a 7.866 euro, se limitata allo Stato, sale a 12.287 se si considera la Pubblica Amministrazione, e a 14.285 se si comprende l'intera spesa pubblica allargata.

Nel caso dell'Abruzzo la spesa dell'intera PA risulta inferiore alla media nazionale di circa 300 euro pro capite e sale a 1500 euro pro capite se si considera l'intero settore pubblico allargato. La crescita e' stagnante. Dal 2008-2009 la Regione ha risentito della recessione in misura minore del resto del Sud. Nel 2017 il Pil abruzzese e' cresciuto dell'1,6%, dopo il +0,1% del 2016. L'occupazione in Abruzzo e' ancora oggi inferiore ai livelli pre crisi: mancano circa 10 mila posti di lavoro rispetto al 2008. Il tasso di occupazione e' ancora un punto circa al di sotto del 2008 (era il 59% oggi e' il 58%). Il tasso di occupazione dei giovani tra 15 e 34 anni e' calato dal 48,9% del 2008 al 41,5% del 2018. Preoccupa l'inversione di tendenza registrata nella regione a fine 2018: +32mila occupati nel primo semestre, -24mila nel secondo, con un calo nell'industria. A questi numeri si aggiunge il calo demografico: la popolazione nel 2017 e' diminuita per bassa natalita' e aumento delle migrazioni giovanili. Secondo le previsioni Istat, nel 2065 la popolazione regionale scendera' a circa 1 milione di persone. La riflessione sull'opportunita' dell'Autonomia differenziata e' d'obbligo, ancor piu' alla luce, sottolinea Bianchi, "dell'annunciata costituzione di una commissione del Consiglio regionale che accanto allo Statuto avra' il compito di definire la posizione della nostra regione sull'Autonomia differenziata. Il presidente Anci Abruzzo Luciano Lapenna e quello dell'Upi Abruzzo Angelo Caruso- spiega- hanno sottolineato l'urgenza di attrezzare la nostra Regione su un tema tanto delicato che puo' determinare rischi per la copertura finanziaria di servizi essenziali di cittadinanza quali sanita', sociale, trasporti, scuola. Occorre preparare i nostri dossier per potersi sedere alla pari con le altre regioni nella difficile fase di trattativa con il Governo al fine di tutelare le prospettive di crescita e sviluppo della nostra economia, dei nostri servizi, dei nostri enti locali". All'incontro sono intervenuti anche il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il presidente della Provincia Mario Pupillo.

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L’Abruzzo accoglie il giro d’Italia

 Si disputa oggi la settima tappa del 102esimo Giro d'Italia, la Vasto-L'Aquila di 185 chilometri. Frazione abbastanza mossa: prima parte lungo il mare fino a Ortona per poi affrontare tutta una serie di ondulazioni nell'entroterra (tra le altre le salite di Ripa Teatina e Chieti). Unico Gran Premio della Montagna, di seconda categoria, le Svolte di Popoli prima dell'altopiano abruzzese che porta a l'Aquila. Dopo il Gpm si raggiunge L'Aquila per strade diritte e in leggera pendenza attraversando nel finale le zone colpite dal terremoto dell'aprile 2009. Traguardi volanti a Ortona e Ripa Teatina. 

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Lo spagnolo Bilbao vince la tappa del Giro a L’Aquila

Lo spagnolo Pello Bilbao, Astana Team, ha vinto la 7a tappa del Giro d'Italia, la Vasto-L'Aquila di 180 chilometri. Lo spagnolo ha tagliato il traguardo del capoluogo abruzzese in 4 ore 6'27'' precedendo il francese Tony Gallopin, team AG2R La Mondiale, terzo Davide Formolo, Bora-Hansgrohe. La maglia rosa resta sulle spalle di Valerio Conti, Uae Team Emirates. Domani l'ottava tappa, la Tortoreto Lido-Pesaro di 239 chilometri

 "Oggi e' una giornata davvero importante per me. Ho aspettato tanto prima di vincere la mia prima tappa in un grande giro". Cosi' Pella Bilbao dopo aver conquistato per distacco la tappa del Giro di L'Aquila. "Ero in fuga con altri due compagni di squadra e questo mi ha aiutato molto - ha detto lo spagnolo dell'Astana - Andrey (Zeits, ndr) ha tirato molto, Dario Cataldo era il nostro leader designato ma e' stata una frazione cosi' complicata che abbiamo dovuto un po' improvvisare per riuscire ad entrare nella fuga"

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Reati in calo in Abruzzo

Nel 2019 in Abruzzo i reati sono in calo del 10,1% rispetto al primo trimestre di un anno fa. Sono i dati resi noti dal Viminale. In particolare, a Chieti -10,3%, -18,5% a L'Aquila, -11,2% a Pescara, -1,4% a Teramo. Si riducono anche gli stranieri ospiti delle strutture di accoglienza. In tutta la regione erano 4.155 al 13 maggio 2018, diventati 2.424 al 13 maggio 2019 (-36,63%): a Chieti -40,63%, -29,26% a L'Aquila, -36,58% a Pescara, -39,15% a Teramo.

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Tunnel del Gran Sasso, possibili criticità di sicurezza

Secondo quanto si legge nel Piano di emergenza esterna predisposto dalla Prefettura dell'Aquila, e in fase di osservazioni, emergono anche criticita' relative alla sicurezza strutturale dei tunnel autostradali del Gran Sasso: parlando delle vie di fuga in caso di incidente rilevante nei Laboratori il Piano rileva che ''I by-pass (ossia i passaggi tra le due gallerie ndr) non risultano dotati di porte EI-Sa (resistenti al fuoco a tenuta di fumi freddi) e pertanto non garantiscono la compartimentazione fra i due fornici. In assenza di interventi di adeguamento dei by-pass, i predetti fornici non possono essere considerati l'uno luogo sicuro rispetto all'altro, non potendosi escludere la propagazione di fumo e calore da un fornice all'altro. Cio' puo' creare pregiudizio alle operazioni di soccorso, di primo esodo e di evacuazione assistita". Focus anche pero' da parte dell'Arta sulla verifica strutturale delle volte dei Laboratori visto che ''sulle camere dei laboratori di fisica nucleare, su richiesta dello stesso INFN, non furono realizzate opere strutturali di sostegno simili a quelle realizzate nelle gallerie autostradali, in quanto queste avrebbero creato problematiche agli esperimenti previsti nei Laboratori'.

''Furono realizzate - prosegue - solamente delle chiodature d'acciaio ed un rivestimento interno formato da una rete elettrosaldata su cui e' stato proiettato con delle pompe del cemento a spruzzo. Questa situazione merita, ad avviso degli scriventi, un doveroso approfondimento in merito alla valutazione del rischio ambientale in quanto le camere dei laboratori, oltre ad essere prive delle suddetta struttura di rinforzo, hanno una luce di scavo molto superiore a quelle delle gallerie autostradali (24 metri luce interna della sala C). Inoltre, a differenza delle gallerie nei laboratori vi e' la costante presenza di materiali pericolosi".

"L'evento sismico puo' avere effetti anche estremamente gravi all'interno dei laboratori di fisica nucleare e puo' essere direttamente connesso al rischio di incidente rilevante con conseguenze immediate sull'ambiente circostante". E' quanto si legge nella relazione tecnica dell'Arta (Agenzia Regionale Tutela Ambiente) inviata alla Procura di Teramo e che in buona parte e' ripresa nel Piano di emergenza predisposto dalla Prefettura aquilana. Nel Piano si legge anche che "le faglie del Gran Sasso si trovano in una zona sismicamente molto attiva; a sud di queste (ad una distanza di appena 12 Km) vi e' anche la Faglia di Paganica, la cui attivazione ha prodotto il terremoto di L'Aquila del 6 aprile 2009. Tali faglie, la cui lunghezza totale raggiunge i 30km, sono da considerare 'silenti' ossia in ritardo sismico e possono raggiungere la magnitudo massima attesa di circa 7 gradi nella scala Richter". ''La faglia del Gran Sasso - prosegue il Piano - denominata di Campo Imperatore, attraversa, quasi ortogonalmente, le gallerie autostradali dell'A24 ed ha un piano di faglia inclinato di 55 che passa ad una distanza di circa 1 Km dai laboratori di fisica nucleare. Detta azione di taglio associata all'aumento del grado di fratturazione dell'ammasso roccioso potrebbe creare alle infrastrutture esistenti rilevanti problemi anche a distanza di alcuni chilometri dal gradino di faglia principale''. ''In caso di sisma e' diverso se nei Laboratori ci sono tonnellate di sostanze pericolose oppure no, le conseguenze sarebbero diverse per l'intera regione: ora finalmente emerge il problema della dislocazione sismica che avevamo puntualmente segnalato nell'esposto del giugno 2018 '', fa notare Augusto De Sanctis del Forum H20. 

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Fondi per acquistare case per i terremotati

La Giunta regionale dell'Abruzzo ha deciso di acquistare 326 unità immobiliari da utilizzare per l'emergenza abitativa generata dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e seguenti, che hanno interessato la regione Abruzzo, insieme con altre regioni. Con detta decisione si è attivata la fase di concreto "acquisto" immobiliare che consente non solo di fornire alla collettività terremotata avente diritto (circa 1000 persone) soluzioni abitative, ma anche di ridurre gli elevati costi generati dalle varie forme di assistenza alla popolazione, in particolare dall'ospitalità alberghiera. Nel provvedimento si legge che le graduatorie stilate sulla base delle richieste e suddivise per comune, sono divenute definitive dopo l'esito positivo dei sopralluoghi degli alloggi compiuti dai tecnici della Struttura di Missione per il Superamento delle Emergenze -SMEA, incaricati di verificarne lo stato effettivo. L'ordinanza adottata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 581 del 15 marzo 2019, ha approvato la proposta di acquisizione come indicata nel decreto SMEA per l'importo massimo di euro 51.408.638,81. Le Ater di Teramo, L'Aquila e Pescara, sono i soggetti deputati all'acquisizione al proprio patrimonio degli immobili e incaricate ad adottare tutti gli atti necessari e conseguenziali, stabilendo, contestualmente, che con successivi provvedimenti saranno erogate in favore delle suddette ATER le somme necessarie ai pagamenti, a valere sulle risorse finanziarie rese disponibili con l'OPCM numero 581 del 15 marzo 2019

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Traforo del Gran Sasso, Toninelli: un tavolo permanente

"Da lunedi' ci sara' un tavolo permanente da parte di tutti gli interlocutori interessati. La paventata chiusura (del tunnel del Gran sasso ndr) e' un'azione unilaterale del concessionario, che fa seguito ad un'inchiesta della Procura per inquinamento. Stiamo cercando di evitare la chiusura mettendo al tavolo tutte le parti interessate. Sono ottimista ma finche' non vedo concretamente un risultato non voglio parlare". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli a Radio Anch'io su Radio Uno, riferendosi alla decisione di Strada dei Parchi di chiudere al traffico a partire dal 19 maggio entrambe le galleria del traforo del Gran Sasso (Teramo-Roma).

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Nel 2018 +16,2% per la produzione di vino, record negativo per l’olio

Il prodotto agricolo con la migliore performance nel 2018 e' stato il vino. La sua produzione e' cresciuta del 16,2% in volume e del 31,5% in valore, con un deciso aumento dei prezzi alla produzione connesso, essenzialmente, al miglioramento della qualita'. Il settore e' infatti sempre piu' caratterizzato da prodotti di alta qualita': sono oltre 500 i vini Dop/Dopg e Igp certificati dall'Unione europea i quali rappresentano il 90% del valore della produzione. Questi i dati diffusi oggi dall'Istat nell'ultimo dossier relativo all'andamento dell'economia agricola nel 2018. Con 10,2 miliardi di euro di valore della produzione di vino, l'Italia nel 2018 si e' collocata in Europa seconda solo rispetto alla Francia, che ne ha prodotto per 12,6 miliardi. L'88% e' stato prodotto nelle aziende agricole, 42%, o nelle cooperative agricole, 46%, solo il 12% dall'industria. L'export del vino ha superato i 6 miliardi di euro. Buono e' stato anche il risultato per le coltivazioni industriali, quelle foraggere e floricole, cereali e ortaggi. Un calo si e' avuto invece per le produzioni agrumicole e, in misura piu' lieve, per quelle zootecniche. Nell'ambito della produzione frutticola, l'istituto di statistica ha segnalato la forte ripresa della produzione di mele, +25,6%, che ha recuperato quasi completamente la contrazione del 2017, -28,8%, anno che aveva fatto registrare il risultato peggiore dal 1980. La produzione di olio di oliva ha segnato, invece, una drastica riduzione rispetto all'anno precedente, -34,7%, con la massima caduta in Puglia, -48% in valore e -43% in volume.

La crisi produttiva sarebbe attribuibile, in particolare, alle condizioni climatiche avverse, gelate primaverili e siccita' estiva, all'ulteriore diffusione della xilella e alla presenza di attacchi di mosca olearia. Questi due problemi stanno incidendo pesantemente sulla produzione, amplificando l'alternanza tra annate di carica e scarica. I cambiamenti climatici dell'ultimo decennio hanno condizionato la redditivita' del settore agricolo. Le perdite di raccolta dovute a calamita' naturali hanno assunto, negli ultimi anni, un carattere ricorrente. Varie produzioni ne sono state interessate, ad esempio il vino nel 2017, -16%, e nel 2014, -8,9%, il mais nel 2015, -22,2%, e nel 2012, -19,4%, l'olio nel 2016, -39,5%, e nel 2014, -39,3%, le patate nel 2013, -12%, e nel 2010, -13,4%, il frumento duro nel 2017, -16,4%, e nel 2009, -29,4%, le pesche nel 2018 e, -11,9%, e nel 2017, -13,7%, le mele nel 2017, -21,6%, e nel 2012, -14,6%. La centralita' di tale questione e' stata riconosciuta anche a livello Ue nella definizione delle nuove linee della Politica agricola comune, Pac, successive al 2020. Per quel che riguarda i prezzi, gli andamenti sono stati molto differenziati. Nel 2018 si sono stati registrati aumenti sensibili dei prezzi alla produzione per le coltivazioni foraggere, +18,9%, la viticoltura, +13,2%, e la frutta, +10,4%, piu' contenuti per i cereali, +2,9%. Diminuzioni, invece, hanno interessato i prezzi delle produzioni olivicole, -10,6%, delle coltivazioni industriali, -5,8%, degli ortaggi, -3,9%, degli agrumi, -3,5%, e delle produzioni zootecniche, -2,2%.

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Consiglio straordinario sul traforo del Gran Sasso, si solleciterà il Governo per l’emergenza

Il Consiglio regionale straordinario convocato questa mattina a Palazzo dell’Emiciclo per discutere dell’emergenza “Gran Sasso” si è concluso con la messa in votazione di due distinti documenti politici. Il primo documento, presentato dal centro-destra, è stato approvato a maggioranza e impegna il Presidente della Giunta regionale e tutti gli organi regionali competenti a: sollecitare il Governo in merito all’accertamento della condizione di emergenza connessa alle criticità relative alle interconnessioni tra il traforo autostradale del Gran Sasso, i Laboratori dell’INFN, le captazioni ad oso potabile e, più in generale, l’acquifero del Gran Sasso; richiedere al Governo che la nomina di un Commissario Straordinario, sulla quale il Ministero delle Infrastrutture si è già pronunciato positivamente, preveda l’incarico di definizione dei progetti e realizzazione degli interventi strutturali di completa messa in sicurezza del sistema idrico, con la gestione unitaria del “sistema Gran Sasso”; richiedere al Governo che la nomina del Commissario Straordinario sia contestuale ad un adeguato stanziamento di risorse;  richiedere al Governo e, in particolare, al Ministero delle Infrastrutture e alla Società concessionaria Strada dei Parchi ogni misura atta a scongiurare la chiusura della galleria del Gran Sasso, anche attivandosi autonomamente per quanto di competenza; richiedere al Governo ed al competente Ministero dell’Ambiente di voler definire, con una normativa ad hoc, il tema dell’applicabilità dell’articolo 94 del Decreto legislativo 152/2006 alla specificità del sistema di captazione di acque destinate al consumo umano dal sistema idrico del Gran Sasso; confermare e aggiornare il rispetto del Protocollo d’Intesa stipulato il 07/09/2017; continuare a garantire nelle modalità più idonee forme di trasparenza e partecipazione a tutti i portatori di interesse coinvolti nella definizione delle iniziative e misure necessarie per le attività di informazione, prevenzione dei rischi, monitoraggi, stati di avanzamento e definizione di procedimenti connessi, tramite il coinvolgimento e la condivisione con tutti i referenti rappresentativi delle istanze del territorio, tramite redazione di apposite note informative e pubblicazione tempestiva sul sito della regione Abruzzo avendo cura di evitare la frammentazione nella divulgazione delle informazioni che ha caratterizzato gli episodi di sversamenti citati, aspetto che più di tutti ha contribuito a creare allarme nella popolazione.

Il documento presentato dalle forze politiche di centro-sinistra è stato respinto. Il provvedimento impegnava il Presidente della Giunta regionale a: “Sulla scorta delle conclusioni della Commissione tecnica e delle indicazioni contenute nella delibera di G.R. n. 33 del 25.01.2019 e ribaditi nella delibera di G.R n. 220 del 29.4.2019, stante l'inderogabilità e l'urgenza dell'esecuzione degli interventi individuati e dell'impossibilità di provvedervi con le risorse proprie degli enti titolari delle infrastrutture e delle funzioni che compongono il sistema del Gran Sasso, a richiedere al Governo di provvedere con assoluta urgenza a finanziare, con uno specifico provvedimento legislativo, gli interventi individuati con risorse  straordinarie a carico del Bilancio dello Stato, stimati in Euro 172 Milioni”; “In considerazione del positivo andamento delle attività di prevenzione del rischio a tutela della qualità delle acque del sistema idrico contemplate nel Protocollo di intesa del 7.9.2017, a provvedere all’aggiornamento e rinnovo della sua operatività almeno fino alla conclusione degli interventi  necessari per il definitivo superamento delle criticità rilevate; a provvedere altresì a garantire forme di partecipazione costante dei Sindaci interessati, delle associazioni datoriali e sindacali e delle associazioni aventi come finalità la tutela dell'ambiente e della salubrità dell'acqua, individuando i criteri di rappresentatività sulla base degli esiti del confronto svoltosi in Seconda Commissione consiliare del 10 luglio 2018”; “Provvedere a specificare che la nomina del Commissario, da ultimo richiesta con delibera di Giunta regionale del 29/4/2019, è  da intendersi formulata ai sensi dell'art. 4 del  decreto legge n. 32 del 18 aprile 2019 e che pertanto, salvo i poteri esecutivi ed operativi che saranno attribuiti al nominando commissario straordinario, permangono in capo a ciascuno dei soggetti pubblici le competenze e gli obblighi previsti a legislazione vigente; conseguentemente, a prevedere  che il Presidente della Giunta Regionale, avvalendosi delle strutture regionali, provveda a garantire l'individuazione delle modalità di coordinamento e verifica degli interventi e delle iniziative che saranno intraprese  e progettate dai soggetti pubblici titolari delle diverse funzioni pubbliche coinvolte, riconvocando ove necessario  il Gruppo di lavoro costituito da tutti gli enti a vario titolo coinvolti nella gestione del sistema idrico del Gran Sasso, e richiedendo ai Ministeri competenti (MIT, Ministero per l’Ambiente, MIUR)  di individuare congiuntamente speciali forme  di coordinamento”; “Richiedere che sia individuato quale Commissario il Presidente della Giunta regionale, al fine di garantire il necessario coordinamento delle attività, la verifica degli interventi e delle iniziative sopra indicate;” “Provvedere ad individuare le iniziative  necessarie per garantire  la più efficace informazione e partecipazione di cittadini e imprese, con particolare riguardo  alle attività di prevenzione dei rischi, di monitoraggio della qualità delle acque ed early warning,  attività e avanzamento degli interventi previsti dagli enti competenti alla tutela e controllo e dai soggetti insistenti sull’acquifero”; “Richiedere al Ministero delle Infrastrutture e alla concessionaria Strada dei Parchi, ciascuno per quanto di competenza, di revocare la decisione di chiusura  del tunnel del Gran Sasso sull'autostrada A24  comunicata in data 5/4/2019 con nota SDP 5958/2019”; “Inviare il testo della presente deliberazione consiliare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e al Ministro dell'Ambiente ed a tutti i soggetti individuati nel protocollo di intesa del 7.9.2017.”

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Traforo del Gran Sasso, Toninelli: l’obiettivo è evitare la chiusura

'Stiamo lavorando con un tavolo permanente. Anche oggi ci sono tutte le istituzioni, gli enti pubblici, ministeri: l'obiettivo e' quello di evitare una chiusura che recherebbe danni enormi''. Lo ha detto il ministro Danilo Toninelli alla Rai Tgr Abruzzo. ''Contemporaneamente nello Sblocca Cantieri stiamo lavorando per creare una struttura commissariale che riesca a gestire anche le falde acquifere. Cosi' lo potremmo gestire a lungo termine senza piu' parlare di rischi di una chiusura'', ha proseguito il ministro

"L'adozione congiunta e coordinata di una serie di azioni inter-istituzionali per dimostrare che il Traforo non necessita di essere chiuso e che la tutela della salute dei cittadini e della salubrità dell'acquifero del Gran Sasso è comunque garantita, nel breve e nel lungo termine, senza compromettere la circolazione delle persone e delle merci". E' quanto si legge in una nota del ministero dei Trasporti dopo gli incontri tenutosi al Mit, cui hanno preso parte i rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile, del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dell'Istruzione, del Provveditorato alle Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, il Presidente e il Vicepresidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ed Emanuele Imprudente, nonché esponenti delle due società degli acquedotti coinvolte nella vicenda, di Ispra, Arera, Iss, Ersi Abruzzo, Infn e dell'Autorità Distretto Appennino Centrale. Con l'interessamento anche di una rappresentanza dei parlamentari del territorio e dei sindaci de L'Aquila e di Teramo, Pierluigi Biondi e Gianguido D'Alberto. "Un protocollo rafforzato di monitoraggio ambientale e della risorsa idrica facente capo al Ministero dell'Ambiente, una pianificazione dell'emergenza demandata alla Protezione civile di concerto con la Regione e un piano di limitazione della circolazione sulla tratta autostradale, operato dal concessionario Strada dei Parchi di concerto col concedente, ossia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: su queste tre direttrici si articolerà nell'immediato l'azione di risposta, in attesa che il Commissario straordinario, previsto da un emendamento governativo allo Sblocca cantieri, possa prendere in mano la situazione, con le dovute risorse e prerogative, per la definitiva messa in sicurezza del sistema idrico", conclude il ministero. 

"Se le cose dette ieri verranno confermate, verra' revocata questa nostra posizione". Cosi' Mauro Fabris, vicepresidente della concessionaria di A24 e A25, su Rai Radio1 all'interno di Centocitta', il programma condotto da Ilaria Amenta, Gianluca Semprini e Duccio Pasqua parlando della possibile chiusura del traforo del Gran Sasso prevista dalla mezzanotte del 19 maggio. "Abbiamo concordato con il ministero ieri una serie di passaggi che oggi verranno comunicati all'incontro con gli enti locali. Stiamo facendo altri passaggi ulteriori. Se le cose dette ieri verranno confermate, come io sono convinto, credo proprio di si', che verra' revocata questa nostra posizione", ha detto ancora Fabris a Rai Radio1 Centocitta'. 

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