Anche l'Abruzzo si prepara secondo tradizione ad affrontare la campagna vinicola 2018 e già ci si interroga sui risultati che potranno arrivare. Non ha dubbi Domenico Pasetti, presidente della Coldiretti Abruzzo: ''C'è un cauto ottimismo soprattutto dopo i risultati della vendemmia del 2017 che va considerata anomala per la nostra regione per una serie di ragioni metereologiche (gelate, piogge,maltempo) con la vite, anche per le temperature elevate, in continua sofferenza''. E per quest'anno? ''Abbiamo avuto anche quest'anno - prosegue Pasetti- forti piogge ma che non hanno influito negativamente e in questi giorni di fine agosto il forte caldo non puo' che aiutare la produzione. In termini qualitativi, è il caso del Pecorino una delle produzioni simbolo abruzzesi, le condizioni delle uve come verifichiamo in questi giorni sono ottime. Per i "rossi'' ogni valutazione va spostata al prossimo mese di ottobre. Anche se il processo di maturazione è in fase avanzata è lecito aspettarsi una produzione migliore rispetto allo scorso anno''
Nella regione la vendemmia inizia nel mese di agosto con le uve pinot e chardonnay in un percorso che proseguirà a settembre con la raccolta del Pecorino e della Passerina, continuerà con la Cococciola, il Merlot, il Sangiovese e il Trebbiano fino ai primi di ottobre e si concluderà ad ottobre con il distacco delle grandi uve rosse autoctone Montepulciano. La produzione media in Abruzzo è di circa 4.500.000 quintali di uva e 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive (e sempre a più alta specializzazione) su una superficie agricola complessiva di oltre 32mila ettari. I vitigni più conosciuti e diffusi sono Montepulciano d'Abruzzo e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cocciola e il Montonico.
La vitivinicoltura abruzzese è oggi una realtà importante tanto che l'Abruzzo può considerarsi oggi tra le regioni in cui il vino - con particolare riferimento al Montepulciano - ha saputo imporsi fino a diventarne l'immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell'intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi. Una realtà sempre più fiorente anche per i numerosi apprezzamenti che arrivano dall'estero, che si traducono con una crescita delle esportazioni che hanno registrato nel 2017 un aumento di circa il 13,4% a conferma della fama che il vino regionale sui mercati esteri si è guadagnato negli anni.
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