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Elezioni regionali, Rotondi: si azzeri tutto e si parta dalle personalita’ in campo

"Il metodo e' sbagliato. Un partito, anche piccolo, non puo' dire datemi la Regione che poi cerco il nome. Deve dire ho un nome valido e quindi chiedo la Regione. La pretesa di Fratelli d'Italia di avere la guida della Regione Abruzzo e' quindi sbagliata". Cosi' l'on. Gianfranco Rotondi, presidente nazionale della Dc, sulla scelta del candidato presidente per il centrodestra alle regionali del 10 febbraio 2019. Il leader della Dc, questa mattina, ha tenuto, insieme a Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, una conferenza stampa a Pescara per illustrare quale sara' il ruolo dei democratici cristiani in Abruzzo in occasione delle elezioni regionali. "Credo che Fratelli d'Italia - ha proseguito Rotondi - possa chiedere anche il Piemonte, regione assai piu' popolosa, dove pero' ha una personalita' come Crosetto che si impone e riscuote l'apprezzamento di tutti i partiti dell'alleanza". Rotondi, dunque, propone che "si azzeri tutto e si parta dalle personalita' in campo. E, quindi, ciascun partito dira' una serie di nomi". Il nome della Dc? "Abbiamo un presidente di Provincia come Di Giuseppantonio, si parte da li'. Ci sono - ha aggiunto Rotondi- anche espressioni di altre forze politiche". E fa l'esempio dell'ex parlamentare Fabrizio Di Stefano, presente all'incontro. "Sarebbe un eccellente candidato. I nomi - ha poi rimarcato Rotondi - sono un dettaglio, il problema e' il metodo". Il centrodestra alla fine correra' tutto unito alle regionali? "E questo chi lo sa".

 "Abbiamo presentato la lista Democrazia Cristiana con Rivoluzione Cristiana e Udc unite. Abbiamo deciso di presentarci insieme in una lista eventualmente collegata al centrodestra che deve ancora decidere il suo candidato. Qualche giornale locale ha fatto il mio nome ma non c'è nulla di concreto. Io sono stato eletto pochi mesi fa nel collegio di Pescara, sono deputato d'Abruzzo e faccio la mia parte anche come vicepresidente di Forza Italia". Così Gianfranco Rotondi a Spraynews.it. "Un conto è un centrodestra guidato da Berlusconi, che è ormai uno dei leader del Partito Popolare Europeo, una figura inclusiva, moderata. Altra cosa è un eventuale polo di destra guidato da Salvini: in questa seconda ipotesi non penso che i democristiani saranno inclusi. In eventuali elezioni politiche anticipate pensiamo ad altro, io non mi ritroverei in una coalizione di destra" conclude

"Abbiamo fatto moltissimi redditi di cittadinanza nel corso della Prima Repubblica, ma accanto a questi noi facevano investimenti seri nel paese per far crescere l'Italia e per dare una mano agli italiani a uscire fuori dalla situazione di difficolta' che vivevano". Lo ha detto Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, a margine di un conferenza stampa a Pescara sulle prossime elezioni regionali. "Oggi - ha proseguito Cesa - abbiamo una disoccupazione giovanile altissima. Il problema quindi non e' rimettere al centro l'Italia che e' sempre nel nostro cuore, ma rimettere al centro della politica il lavoro. Cosa che non si fa con i provvedimenti che sta prendendo questo governo". Secondo Cesa, servono "provvedimenti che riguardano lo sviluppo del paese: taglio al cuneo fiscale, investimenti e opere pubbliche. Cosa che non si sta facendo perche' - ha evidenziato - i 5 Stelle hanno bloccato completamente tutte le opere cantierate e anche i cantieri su cui si sta lavorando: mi riferisco alla Tav e alla Tap. Questo significa bloccare l'Italia, cioe' non far lavorare decine di migliaia di persone e bloccare l'innovazione che serve al paese"

"Si sta lavorando per individuare un candidato che abbia autorevolezza e capacita' politica e amministrativa per guidare una regione importante come l'Abruzzo". Lo ha detto Lorenzo Cesa, segretario nazionale dell'Udc, sulla scelta del candidato presidente per il centrodestra alle regionali del 10 febbraio 2019. Cesa, questa mattina, ha tenuto, insieme a Gianfranco Rotondi, presidente nazionale della Dc, una conferenza stampa a Pescara per illustrare quale sara' il ruolo dei democratici cristiani in Abruzzo in occasione delle elezioni regionali. Roma ha deciso che il candidato presidente spetta a Fratelli d'Italia: "Penso che - ha risposto Cesa - bisogna partire dai programmi come stiamo cercando di fare noi democratici cristiani. Abbiamo infatti promosso un tavolo per individuare quattro o cinque punti del programma che poi bisogna realizzare. E attorno a questo costruire una candidatura". Il centrodestra correra' tutto unito? "Penso proprio di si'. Centrodestra e liste civiche. Abbiamo grandi chance per tornare alla guida della Regione Abruzzo, che negli ultimi anni non e' stata gestita bene". Sul ruolo dei democratici cristiani non ha dubbi: "Siamo e dobbiamo essere quella forza che riequilibra la coalizione di centrodestra verso il centro. Questo e' il nostro dovere ed e' quello che intendiamo fare non solo in Abruzzo, ma in tutta Italia". "Vogliamo tornare - ha concluso Cesa - ad essere protagonisti dela rinascita dell'Abruzzo. Ci sono stati esempi straordinari di democratici cristiani che hanno fatto grande l'Abruzzo. Dobbiamo tornare a fare questo e a rimettere insieme una squadra di democratici cristiani al servizio degli abruzzesi".

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Consiglio regionale, seduta straordinaria della Commissione Bilancio

Martedì 30 ottobre 2018, alle ore 10, è in programma la seduta straordinaria della Commissione Bilancio presieduta da Maurizio Di Nicola. Il primo punto all'ordine del giorno è l'audizione dell'Amministratore Unico del Consorzio di Ricerca Unico d’Abruzzo, Rocco Micucci. A seguire l'esame del “Rendiconto generale per l'esercizio 2013”, successivamente saranno esaminati i bilanci di previsione 2016-2018 e 2017-2018 delle Aziende per il Diritto agli Studi Universitari di Teramo e L'Aquila oltre al bilancio di previsione 2018-2020 delle Adsu di L’Aquila, Chieti e Teramo. Sono stati convocati per essere auditi il Direttore del Dipartimento Risorse e Organizzazione della Regione Abruzzo, Fabrizio Bernardini, o un suo delegato, e i Direttori delle Adsu di L’Aquila e di Teramo. Dopo aver esaminato il disegno di legge regionale relativo al bilancio di previsione 2018-2020 dell'Agenzia regionale per la tutela dell'ambiente, la Commissione Bilancio affronterà alcuni punti dell'ordine del giorno relativi al riconoscimento dei debiti fuori bilancio derivanti da una serie di sentenze; infine, sarà analizzato il disegno di legge che riguarda le modifiche alla Legge Regionale n.10 del 27 gennaio 2017 che regola le disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio di previsione finanziario 2017 - 2019 della Regione Abruzzo

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Cgia: oppressione fisco aumenta, per le Pmi 100 scadenze

Nel 2019 il numero delle scadenze/adempimenti fiscali è destinato ad aumentare fino a sfiorare quota 100, in particolar modo per le realtà produttive di piccola dimensione che intrattengono scambi commerciali con l'estero (import e/o export). E' quanto sostiene la Cgia di Mestre. Nel 2019 la pressione fiscale italiana è destinata ad attestarsi al 41,8 per cento (stesso livello del 2018) e il numero delle scadenze fiscali, invece, subirà una forte impennata, soprattutto per le piccole imprese che lavorano con partner stranieri. Non per tutti, comunque, sarà così. Anche se in misura quasi impercettibile, i lavoratori autonomi potranno contare su un piccolo alleggerimento, si legge in una nota

Un'impresa artigiana senza dipendenti, ad esempio, lungo i 12 mesi del 2019 dovrà versare all'erario o inviare la propria documentazione fiscale all'Amministrazione finanziaria 29 volte (una in meno rispetto al 2018), ma una impresa commerciale con 5 dipendenti lo dovrà fare 88 volte e una piccola impresa industriale con 50 dipendenti addirittura 99. E in entrami questi ultimi 2 casi le scadenze aumenteranno di 10 unità a causa degli effetti delle disposizioni previste dalla Legge di Bilancio 2018 che, a partire dall'anno venturo, ha stabilito che entro la fine del mese successivo bisognerà inviare all'Agenzia delle Entrate i dati relativi alle cessioni/acquisto di beni e prestazioni di servizi rivolte a soggetti non residenti nel territorio italiano. La riduzione per l'azienda artigiana, invece, è riconducibile al fatto che dall'anno prossimo, con l'introduzione della fatturazione elettronica, verrà abolito lo spesometro. A regime, pertanto, questi lavoratori autonomi risparmieranno due adempimenti. Nel 2019, comunque, ne conteremo solo uno in meno, perché a febbraio dovranno comunque inviare la comunicazione relativa al secondo semestre 2018.

Ritornando ai risultati della elaborazione effettuata dall'Ufficio studi della Cgia, tra liquidazioni/versamenti di acconti e saldi di imposta, invii e trasmissioni telematiche all' Inps e all'Agenzia delle Entrate, il peso della burocrazia fiscale ha raggiunto livelli inaccettabili, costringendo le imprese a sostenere non solo perdite di tempo inammissibili, ma a sobbarcarsi anche dei costi aggiuntivi spesso proibitivi. E a differenza delle altre, le piccolissime imprese sono le più penalizzate. Non potendo contare su uffici amministrativi interni da dedicare anche a queste problematiche, le piccole aziende sono costrette ad esternalizzare queste incombenze, pagando però un conto salato nel momento in cui sono chiamate ad onorare i servizi ricevuti.

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Istat, 3,1 milioni di lavoratori dipendenti in attesa del rinnovo dei contratti

Secondo i dati rilevati dall'Istat, che oggi ha pubblicato il suo report trimestrale sui contratti collettivi e le retribuzioni contrattuali, alla fine di settembre 2018 i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica sono 53, riguardano 9,8 milioni di dipendenti (75,8% del totale) e corrispondono al 77,4% del monte retributivo osservato. Nel periodo luglio-settembre e' stato rinnovato solo l'accordo dell'edilizia mentre altri due sono venuti a scadenza: telecomunicazioni e commercio. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine settembre sono 22, relativi a circa 3,1 milioni di dipendenti (24,2%), invariati rispetto al mese precedente

Sia l'attesa media di rinnovo calcolata per i lavoratori con il contratto scaduto (17,0 mesi) sia quella calcolata sul totale dei dipendenti (4,1 mesi), secondo il rapporto Istat, sono in marcata diminuzione rispetto ai valori registrati un anno prima (rispettivamente 68,5 e 28,3 mesi)

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Elezioni, Quagliariello: mi auguro che il centrodestra riesca a mettere un punto

"Non mi sembra edificante quanto sta facendo ora il centrodestra, io mi auguro che si riesca a mettere un punto". Lo ha detto il senatore del movimento 'Idea' Gaetano Quagliariello, parlando delle prossime elezioni regionali in Abruzzo, a margine dell'evento da lui organizzato all'Aquila: l'inaugurazione della 13/esima edizione della scuola di alta formazione politica della fondazione Magna Carta di cui il parlamentare e' presidente.

"E' stato deciso dai partiti, non da noi ne' dagli elettori, che il candidato del centrodestra doveva toccare ad uno di loro. Questo e' un metodo che e' contestabil, ma nel momento in cui questo e' stato deciso ed e' uscita una terna, si scelga in modo tale da cominciare a confrontarci finalmente sui programmi e con gli elettori. Forse e' bene che capiscano tutti che per vincere le elezioni non bisogna solo scegliere un candidato ma bisogna soprattutto che questo candidato venga scelto poi dagli elettori".

"Sarebbe il caso che la politica italiana comprenda che la frattura tra zone interne e coste e' uno dei problemi principali della penisola", ha detto Quagliariello, "e forse piu' grande oggi della divisione che c'e' tra Nord e Sud perche' ci sono alcune zone come L'Aquila che sono sia Sud che zone interne". 

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Inps, il Rei ha raggiunto piu’ di 1 milione di persone

Da gennaio a settembre il Rei (reddito di inclusione) e' stato dato a 379.000 nuclei familiari raggiungendo piu' di 1 milione di persone. Lo riferisce l'Inps, precisando che la maggior parte dei benefici vengono erogati nelle regioni del sud (69%) con interessamento del 72% delle persone coinvolte. Il 47% dei nuclei beneficiari di Rei, che rappresentano oltre il 51% delle persone coinvolte, risiedono in sole due regioni: Campania e Sicilia; a seguire Calabria, Lazio, Lombardia e Puglia coprono un ulteriore 28% dei nuclei e il 27% delle persone coinvolte. Il tasso di inclusione del Rei, ovvero il numero di persone coinvolte ogni 10.000 abitanti, risulta nel periodo considerato a livello nazionale pari a 184; raggiunge i valori piu' alti nelle regioni Sicilia, Campania e Calabria (rispettivamente pari a 540, 517, 389) ed i valori minimi in Friuli Venezia Giulia e in Trentino Alto Adige (pari in entrambi i casi a 23). L'importo medio mensile erogato nel periodo gennaio-settembre 2018, pari a 305 euro, risulta variabile a livello territoriale, con un intervallo tra i 239 euro della Valle d'Aosta ai 336 euro per la Campania.

 

Questo il dato regione per regione

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Un italiano su due (46%) crede di essere in credito rispetto all’Ue

Un italiano su due (46%) è convinto di essere in credito rispetto all’Unione Europea, con una percentuale ben superiore a chi ritiene di essere in debito (19%) e a chi considera che il rapporto tra dato e ricevuto sia in pari (26%). E’ quanto emerge da un’analisi Coldiretti/Ixé sull’atteggiamento degli italiani verso l’Europa dopo la bocciatura della manovra economica del Governo da parte della Commissione Ue. "Per quasi sei italiani su dieci (58%) - spiega Coldiretti - l’Unione Europea tratta l’Italia peggio degli altri Paesi mentre solo una sparuta minoranza del 7% ritiene che l’Ue abbia un occhio di riguardo per lo Stivale. Il problema è che secondo il 43% degli italiani - illustra lo studio Coldiretti-Ixé - le politiche di Bruxelles sono orientate dai Paesi più forti, mentre per un altro 37% a decidere sono soprattutto le lobby finanziarie ed economiche. Non manca chi addebita le contraddizioni dell’Unione alla burocrazia (12%), mentre appena il 3% è convinto che a contare in Europa siano i cittadini". "Nonostante ciò, alla domanda se si abbia ancora fiducia nell’Europa, oltre la metà degli italiani risponde di sì, con il 40% che dichiara di avere abbastanza fiducia e l’11% che ne nutre addirittura molta. Dall’altra parte - secondo Coldiretti/Ixé - un 36% spiega di avere poca fiducia e un 12% di non averne nessuna. Sul rapporto tra gli italiani e l’Europa pesa anche il fatto che - nota Coldiretti - che l’ultima relazione della Corte dei Conti ha evidenziato come l’Italia sia contributore netto del bilancio Ue con un disavanzo di 4,4 miliardi nel 2016, che diventano 37,7 miliardi di euro se si prende in esame il periodo 2010-2016. In sostanza l’Italia paga 15,7 miliardi l’anno ma ne riceve indietro solo il 72%"

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Export, il primo semestre si chiude con un incremento del 4,3%

I primi sei mesi dell'anno si chiudono con esportazioni in crescita del 4,3%, nonostante il rallentamento nel secondo trimestre. Nel periodo aprile-giugno ottima performance dell'abbigliamento e risultati positivi per i Vini di Montepulciano, in frenata Pasta e Mobilio. Il secondo trimestre 2018 fa segnare un rallentamento per l'export dei distretti industriali dell'Abruzzo (-2,3%), ma che non inficia il positivo andamento complessivo (+4,3%) del primo semestre dell'anno. Questo quanto emerge dal Monitor dei distretti industriali dell'Abruzzo curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. "Sull'evoluzione complessiva pesano gli arretramenti di due distretti su cinque, la Pasta di Fara con un meno 13,1% e il Mobilio in calo dell'8,8% - spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo -. Ma in netta positiva controtendenza si registra la performance del comparto dell'Abbigliamento con +10,7% per il distretto nord-abruzzese e un +15% per il quello della parte meridionale della regione. Senza dimenticare il dato positivo, +1,2%, per i Vini di Montepulciano". A contribuire negativamente all'andamento delle esportazioni dei distretti regionali sono stati i mercati emergenti (-8,1%), mentre rimangono sostanzialmente stabili i mercati maturi (+0,1%). In forte calo le esportazioni verso Cina, Hong Kong e, dopo il balzo nel secondo trimestre 2017, verso Panama. In crescita Svizzera e Paesi Bassi, compensati però dal calo di Stati Uniti e Belgio. Nel secondo trimestre 2018 le esportazioni del polo ICT dell'Aquila sono diminuite del 12%. L'andamento del Polo, come noto, è trainato dall'andamento delle esportazioni verso gli Stati Uniti, il principale mercato di sbocco che nel secondo trimestre 2018 ha assorbito il 90% delle esportazioni totali, con una riduzione del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2017.

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Moody’s taglia il rating dell’Abruzzo

La 'scure' di Moody's torna ad abbattersi sull'Italia. Dopo aver declassato il debito sovrano del Paese lo scorso venerdi', infatti, l'agenzia ha tagliato il rating di 18 enti locali italiani tra Regioni, Citta' metropolitane e Comuni e cambiato l'outlook a stabile. Allo stesso momento sono stati confermati i rating della Regione Sicilia (Ba1) e della Regione Lazio (Ba2). Tra le Regioni, vengono tagliati i rating ad Abruzzo (da Baa3 a Ba1), Basilicata (da Baa2 a Baa3), Campania (da Ba1 a Ba2), Liguria (da Baa2 a Baa3), Lombardia (da Baa1 a Baa2), Molise (da Ba1 a Ba2), Piemonte (da Ba1 a Ba2), Puglia (da Baa2 a Baa3), Sardegna (da Baa2 a Baa3), Umbria (da Baa2 a Baa3), Valle d'Aosta (da Baa1 a Baa2) e Veneto (da Baa2 a Baa3). Per quanto riguarda le Province, sono coinvolte Bolzano (da A3 a Baa1), Trento (da A3 a Baa1) e la Citta' metropolitana di Roma Capitale (da Baa3 a Ba1). I Comuni colpiti dal taglio di rating sono invece Civitavecchia (provincia di Roma, da Ba1 a Ba2), Milano (da Baa2 a Baa3) e Venezia (da Baa3 a Ba1). 

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Boom dell’usato con +7,7% per libri, mobili e vestiti in Italia

Boom dell’usato con +7,7% per libri, mobili e vestiti in Italia negli ultimi cinque anni con 4.973 realtà attive. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Camera di commercio di Milano Lodi Monza in relazione alla generale tendenza di riduzione degli sprechi non solo alimentari e a un ritorno della moda del vintage. "A livello nazionale - sottolinea Uecoop in un comunicato - si registra una crescita di attività del riciclo e dell’usato dove opera anche il mondo della cooperazione. Dai libri scolastici ai mobili per la casa, dai vestiti alle posate fino agli elettrodomestici il mercato del riuso a prezzi scontati coinvolge i principali centri urbani italiani con Roma al primo posto con 450 attività seguita da Milano con 398 e Torino con 282. Ma nella top ten dell’usato ci sono anche Napoli con 245, Firenze con 227, Genova con195, Brescia con 105, Arezzo con 92, Bari con 90 e Bologna con 83". Si è creato, spiega Uecoop, "un vero e proprio mercato parallelo a quello del nuovo dove, per le più svariate ragioni, dal desiderio di liberarsi di cose non più utilizzate o che non si possono portare in un trasloco realizzando anche cifre minime che possono essere una piccola entrata straordinaria per il bilancio domestico".

Ma non si tratta solo di 'tesori da cantina'. Evidenzia Uecoop: "Ci sono anche realtà cooperative che riescono a valorizzare materiali di scarto dell’industria e della logistica come ad esempio i pallet di legno trasformandoli in mobili e sedie". A livello nazionale, secondo i dati Uecoop, in 1 caso su 3 il riciclo dell’usato riguarda attività al centro sud Italia anche se le regioni più attive in assoluto sul fronte del vintage sono la Lombardia con 829 attività, la Toscana con 620 e il Lazio con 548. Mentre un vero e proprio boom si registra in Puglia con +39,2%, in Abruzzo +19,2%, Molise +18,2%, in Valle d’Aosta +16,7%, in Basilicata +15% e in Veneto +14,5%. "In genere gli oggetti vengono consegnati in conto vendita a un prezzo concordato che viene poi diviso fra proprietario e venditore. A volte invece è lo stesso negozio dell’usato che acquista direttamente e poi rivende, In Italia il business dell’usato vale 21 miliardi di euro e coinvolge quasi 1 italiano su 2 - spiega Uecoop in base alla ricerca Doxa 'Second Hand Economy' - e quando si compra di seconda mano in 7 casi su 10 lo si fa per risparmiare ma nel 35% dei casi anche perché si sta cercando qualcosa di originale che non si trova più in commercio"

Oltre la metà di chi vende ha come prima motivazione quella di non gettare via oggetti ancora utilizzabili, in un’ottica anti spreco, e liberare spazio in casa o in cantina. "Nel 19% dei casi infine - conclude Uecoop - partecipare al mercato dell’usato è un modo per integrare il reddito domestico considerato che quasi un povero su due è minore o giovane mentre quasi 1,4 milioni di persone sopra i 65 anni si trovano in uno stato di grave deprivazione materiale senza potersi pagare un pasto completo o le bollette di luce e riscaldamento registrando secondo la Commissione europea per gli Affari sociali un’incidenza del 10,9% quasi doppia rispetto alla media Ue"

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