Primo Piano

Coltivatori per passione, il giro d’affari è di un miliardo di euro all’anno

Sono tantissimi gli italiani che coltivano la terra per passione: sono circa 1 milione e 200 mila persone, un vero e proprio movimento che attiva un giro d'affari di 1mld di euro l'anno. Lo rileva un nuovo sondaggio realizzato dalla rivista 'Vita in Campagna' in occasione dell'omonima Fiera di riferimento per gli hobby farmer, in programma a Montichiari (Brescia) dal 24 al 26 marzo prossimi. Sono persone che amano la campagna e le sue attività, coltivano alla ricerca della genuinità o del semplice benessere dell'aria aperta. Adorano i prodotti di nicchia, producono poco per la propria famiglia e per gli amici. E sono convinti di poter salvaguardare la biodiversità (30%). L'indagine restituisce una cartolina tanto bucolica quanto pragmatica dell'agricoltore non professionista. Ortaggi (83%) e frutta (65%), ma anche ulivi (43%) e viti (37%) sono le coltivazioni predilette dagli hobby farmer, che lo fanno non certo per aggiungere reddito (11%) o per risparmiare (11%) quanto per stare all'aria aperta (69%), per 'consumare prodotti più sani e genuini' (68%) o per rilassarsi (50%).

In due casi su tre trasformano le proprie produzioni, in conserve (79%), olio (43%) e vino (34%) per il consumo in famiglia (92%) o per fare regali a parenti e amici (48%). Il profilo dell'hobby farmer - oltre 40mila gli appassionati attesi alla fiera di Vita in Campagna - è in 8 casi su 10 maschio, di buona scolarità e impiegato (33%), pensionato (19%), libero professionista o operaio (10%). Coltiva il proprio terreno da circa 18 anni, nel 43% delle volte alleva animali (galline, oche, polli e anatre, 85%) e sembra essere un lavoratore per passione instancabile, con 19,2 ore di attività hobbistica alla settimana.

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Indagine Cresa, Abruzzo a rischio elevato di frane

L'Abruzzo tra le prime regioni italiane per superficie, popolazione, imprese e beni culturali a rischio frana molto elevato. Emerge dalle elaborazioni che il CRESA ha svolto sulla base dei dati pubblicati dall'ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) nel Rapporto 2015 sul dissesto idrogeologico in Italia. In Abruzzo e' infatti classificato con pericolosita' da frana molto elevata (P4 cioe' il piu' elevato livello di pericolosita'), il 5,8% del territorio, percentuale che pone la regione al terzo posto nella graduatoria nazionale dopo la Valle d'Aosta e la Campania e che risulta superiore al valore nazionale (2,9%). In tali aree e' presente il 2,8% della popolazione regionale, il 2,2% delle imprese (per entrambi il riferimento e' al Censimento 2011), e il 6,6% dei beni culturali. Tali percentuali risultano tutte superiori alle corrispondenti percentuali italiane (rispettivamente 0,8%, 0,6% e 2,1%) e pongono l'Abruzzo ai primissimi posti delle relative graduatorie nazionali (secondo per la popolazione, quarto per imprese, terzo per beni culturali). Tra le province, L'Aquila presenta la situazione piu' problematica considerando che le aree con pericolosita' molto elevata registrano i maggiori valori percentuali (7,0% del territorio, 6,2% della popolazione, 4,8% delle imprese). Riguardo ai beni culturali, invece, e' Teramo che presenta il peso piu' elevato (11,0%) che la pone al terzo posto nella graduatoria delle province italiane. Le aree a pericolosita' da frana elevata comprendono quote di superficie e popolazione superiori (rispettivamente 9,1% e 3,0%) e percentuali inferiori di imprese e beni culturali (rispettivamente 2,0% e 1,7%). Nel territorio regionale non sono presenti aree classificate con pericolosita' da frana media mentre quelle con pericolosita' da frana moderata (P1 cioe' il livello minimo di pericolosita') rappresentano il 4,3% della superficie abruzzese e ricomprendono l'1,4% della popolazione, l'1,0% delle imprese e l'1,6% dei beni culturali. Le aree di attenzione rappresentano il 3,8% del territorio (2,8% in Italia), lo 0,7% della popolazione lo 0,5% delle imprese e l'1,1% dei beni culturali. Il resto del territorio regionale (76,9%) risulta non classificato come soggetto a pericolosita' da frana

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Nessun taglio al Fsr Abruzzo, Sclocco: la dotazione resta di 11 milioni

"A oggi il Fondo sociale regionale non ha subito alcuna decurtazione e ha una dotazione di 11 milioni di euro, la stessa degli anni scorsi". La specifica arriva dall'assessore regionale alle politiche sociali dell'Abruzzo Marinella Sclocco, che ha spiegato come "nonostante l'intesa Stato-Regioni, il 23 febbraio scorso, abbia disposto dei tagli sul Fondo sociale nazionale - puntualizza - tutti gli assessori regionali competenti per evitare le decurtazioni' "E siamo rimasti in costante e continuo contatto con il Governo, affinché le decurtazioni non diventino definitive. Siamo convinti che riusciremo a centrare il risultato, nell'interesse delle nostre comunità". Sul tema, venerdì scorso, il presidente della conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, ha incontrato il ministro del lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti. E dal ministro è arrivata la disponibilità a riportare la dotazione di risorse all'ammontare precedente all'intesa di febbraio. La Regione Abruzzo formalizzerà, nei prossimi giorni, la concessione di una proroga agli Enti d'Ambito sociale per la presentazione dei rispettivi piani di zona.

"Purtroppo ai tempi del Governo Berlusconi - continua l'assessore Sclocco - nessuno degli esponenti locali del centrodestra si è opposto al dimezzamento del Fondo sociale nazionale e all'azzeramento di quello per la non autosufficienza. Tutto è avvenuto nel silenzio più totale, mettendo in gravi difficoltà gli enti d'ambito, che si sono trovati senza risorse finanziarie, perché avevano ricevuto rassicurazioni sulla possibilità di continuare a erogare i servizi all'utenza. Questo governo regionale, invece, si è impegnato per recuperare la situazione e sono certa che il percorso avviato, seppur accidentato, produrrà presto i suoi effetti positivi". 

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Inchieste sulla Regione Abruzzo, nuovo sequestro di documenti a L’Aquila

La procura della Repubblica di L'Aquila sta indagando su alcune assunzioni a chiamata diretta, quelle relative al personale degli staff del presidente, Luciano D'Alfonso, e assessori: si tratta di un nuovo filone della maxi inchiesta dei pm aquilani su una serie di appalti gestiti dalla Regione. I carabinieri del Noe, sia ieri sia oggi, hanno fatto visita a palazzo Silone, sede della giunta regionale all'aquila, per sequestrare documentazioni sulle assunzioni. Non si conoscono altri particolari ne' le ipotesi di reato, perche' in questo fronte di indagine, come su tutta l'inchiesta, viene mantenuto il piu' stretto riserbo. Ci sono comunque indagati.

Secondo quanto si e' appreso, le assunzioni sarebbero avvenute ai tempi in cui a capo del personale c'era Eliana Marcantonio, che non risulta indagata e che si e' dimessa nel 2016: ora il settore viene coordinato ad interim dal dirigente a chiamata diretta, perche' nello staff di D'Alfonso, Fabrizio Bernardini. Quest'ultimo e' indagato in un altro filone, in qualita' di segretario della Giunta che ha votato la delibera numero 367 del 3 giugno 2016, relativa alla riqualificazione del parco comunale Villa delle Rose di Lanciano, oggetto di indagine. Sempre stando a quanto si e' appreso da fonti regionali, sarebbero stati ascoltati alcuni funzionari. Diventano 10 i filoni attualmente aperti in un'inchiesta che ha coinvolto finora 33 indagati tra cui dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori, oltre al presidente D'Alfonso, e ad alcuni assessori. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi e portate avanti dai carabinieri del Noe e dalla squadra Mobile della questura di Pescara

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Inchieste sulla Regione Abruzzo, D’Alfonso pubblica documento su facebook

Il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha pubblicato, utilizzando la rete sociale di Facebook, "l'ordine di esibizione e acquisizione documenti" eseguito ieri e l'altro ieri, a palazzo Silone, sede della Giunta regionale a L'Aquila, dai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Pescara e disposto dalla Procura della Repubblica di L'Aquila nell'ambito della maxi inchiesta sugli appalti con 33 indagati e 10 fronti di indagine aperti fin qui: riguarda la nomina dell'ex sindaco di Penne, Rocco D'Alfonso, tra i collaboratori a chiamata diretta che compongono lo staff del governatore abruzzese. Tra le carte richieste e acquisite nel corso dei due giorni di sequestri, secondo il documento reso noto da D'Alfonso, la lettera del 14 dicembre 2015 con allegato curriculum, la dichiarazione di incompatibilita', la determina direttoriale, un'istanza con richiesta di limitazione dell'orario di lavoro, il contratto individuale, la proroga con parziale modifica e gli altri documenti collegati. Quello sule nomine del personale a chiamata diretta alle dipendenze del presidente e degli assessori, e' l'ultimo dei filoni emersi, sia pure in una situazione di grande riserbo da parte degli inquirenti: nel rendere noti i dettagli con la pubblicazione delle foto dei documenti ricevuti, D'Alfonso scrive "poiche' centinaia di persone mi hanno chiesto che cosa e' lo staff e che cosa e' questa notizia iper-rubricata oggi, mi permetto per una volta di rendere noto l'unico documento in nostro possesso su questa vicenda di cui scrivono tanto alcuni giornali". Come si legge nel documento, il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Antonietta Picardi, richiede "l'acquisizione dell'intera documentazione relativa alla procedura adottata dai competenti uffici della Regione riguardo all'incarico assunto da Rocco D'Alfonso", ritenendo che sia "indispensabile per la prosecuzione delle indagini nonche' per la ricostruzione e verifica delle vicende oggetto di accertamento". Su questo filone ci sono indagati, ma i nomi sono coperti dal massimo riserbo. 

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Si allarga il cratere del terremoto, entrano nove Comuni dell’Abruzzo

Si allarga il cratere del terremoto del Centro Italia. La commissione Ambiente della Camera, nella seduta notturna di questa notte, nella quale ha chiuso l'esame del provvedimento atteso in aula da lunedì, ha approvato l'annunciato emendamento del Governo che inserisce nove nuovi Comuni nel cratere, tutti in Abruzzo: tre in provincia dell'Aquila (Barete, Cagnano Amiterno, Pizzoli); uno in provincia di Pescara (Farindola); cinque in Provincia di Teramo(Castelcastagna, Colledara, Isola del Gran Sasso, Pietracamela, Fano Adriano). Questa estensione fa in modo che tutte le misure messe in campo finora per le aree colpite dal sisma, con i tre decreti varati dal Governo e le successive ordinanze commissariali, si applicheranno anche ai nuovi comuni del cratere, inseriti dopo le ripetute scosse di gennaio

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Pepe presenta le linee guida del piano venatorio

E' stata presentata a Pescara la convenzione stipulata tra la Regione Abruzzo e l'Ispra, che detta le linee guida per la redazione del piano faunistico venatorio regionale. Il piano, già modificato più volte, risale al 1992. "Si tratta di un accordo importante con l'istituto ministeriale più prestigioso che si occupa di fauna selvatica e ambiente - ha detto l'assessore alle politiche agricole Dino Pepe - sia rispetto alla fase propedeutica, sia alla successiva fase delle connesse procedure ambientali introdotto dalle copiose direttive comunitarie". Il piano faunistico venatorio è il principale strumento di pianificazione regionale per la programmazione differenziata del territorio a fini faunistici e venatorio; in Abruzzo fu approvato nel 1992 e da allora, salvo alcune modifiche proposte dalla province, non ha mai avuto una revisione organica

"Oggi - sottolinea Pepe - il patrimonio faunistico è profondamente cambiato rispetto al 1992, pensiamo ad esempio alla differente presenza degli ungulati, in particolare i cinghiali, e quindi è necessario e reso improcrastinabile l'approvazione di un nuovo piano". Tra le attività principali previste dalla convenzione ci sono il coordinamento del gruppo di lavoro per la redazione del piano e il supporto per la realizzazione della Vas, la redazione delle carte di vocazione faunistica per le specie presenti sul territorio comunale (ungulati, lepre, starna, fagiano, quaglia beccaccia, coturnice, allodola, lupo e orso), l'elaborazione di linee di indirizzo per la specie di interesse gestionale, la redazione della cartografia per i comprensori faunistici dove localizzare gli Atc e le linee d'indirizzo per gli Atc sulle attività che andranno a svolgere sia in campo faunistico che gestionale degli istituti di protezione

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L’Aquila, elezioni primarie per il centrosinistra il 9-10 aprile

Si faranno il 9 e 10 aprile prossimi le primarie della coalizione di centrosinistra per scegliere il candidato sindaco alle elezioni amministrative dell'Aquila fissate per giugno. Lo ha reso noto il segretario aquilano del Pd, Stefano Albano, in una conferenza stampa alla presenza tra gli altri del sindaco uscente e non ricandidabile Massimo Cialente. Il 10 si votera' dalle 8 alle 22, il giorno successivo dalle 8 alle 20. I candidati del Pd sono due: il consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci e il presidente della Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto. Le altre delle forze di centrosinistra dovranno essere formalizzate. "Abbiamo sempre detto di non credere nell'autosufficienza del Pd ma nelle alleanze e coalizioni con le migliori forze progressiste comprese il mondo civico - ha spiegato Albano -. Speriamo che l'esperienza aquilana sia un laboratorio per il livello nazionale. Abbiamo scelto di candidare due delle nostre migliori energie, perche' puntiamo alla mobilitazione e alla partecipazione dei cittadini".

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Inchieste sulla Regione Abruzzo, indagini su un funzionario

C'e' un 33/o indagato nell'ambito della maxi inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila su una serie di appalti gestiti dalla Regione. Si tratta di del consigliere comunale di Lettomanoppello Fabio Ferrante, 37 anni, paese di cui e' originario come pure il governatore, Luciano D'Alfonso, anch'egli tra gli indagati, del quale e' uno dei fedelissimi, impegnato nello staff dello stesso presidente.

Tra i 33 indagati, in 9 fronti investigativi attualmente aperti, dirigenti e funzionari regionali, professionisti esterni, imprenditori, oltre al presidente D'Alfonso, e agli assessori regionali Marinella Sclocco, Silvio Paolucci e Dino Pepe. Le ipotesi di accuse, a vario titolo, sono di corruzione, turbativa d'asta, falso ideologico, abuso d'ufficio. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore Michele Renzo e dal sostituto Antonietta Picardi e portate avanti dai carabinieri del Noe e dalla squadra Mobile della questura di Pescara. 

La Regione Abruzzo, in merito alle inchieste della Procura aquilana, in una nota precisa che : ''il capo di accusa per il quale Fabio Ferrante e' sottoposto a indagine e' quello individuato dall'art. 353 BIS del codice penale, ovvero "turbata liberta' del procedimento di scelta del contraente" e non - come erroneamente riportato da alcune testate - "turbata liberta' degli incanti" (art. 353 c.p.); a Fabio Ferrante non e' contestato il reato di falso (art. 479 c.p.); Fabio Ferrante non e' coordinatore dell'intervento per il parco didattico del Lavino ne' del Masterplan dell'Abruzzo; per quanto riguarda l'intervento per il parco didattico del Lavino, ad oggi e' stata soltanto firmata la convenzione di programmazione finanziaria e di indirizzo amministrativo tra la Regione e il soggetto attuatore (la Provincia di Pescara); Fabio Ferrante non ha mai lavorato al Comune di Pescara; tutte le riunioni sull'argomento sono tecnologicamente documentate e rilevate con memoria remota''. Ferrante e' il 33esimo indagato dalla procura aquilana, su una serie di appalti gestiti dalla Regione. L'avviso di garanzia e' legato al filone relativo ai lavori al parco didattico del Lavino a Pescara inserito nel Masterplan: l'avviso e' stato notificato all'atto di un nuovo sequestro di documenti e atti nella sede della Regione Abruzzo in viale Bovio, operato dai poliziotti della squadra Mobile pescarese. Dal 2015 lavora nell'ufficio di presidenza di D'Alfonso, in comando dall'Ambito territoriale ottimale (Ato) 4 pescarese, dove e' assunto come istruttore amministrativo

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Giunta regionale avoca la procedura per l’ospedale di Chieti

La Giunta regionale d'Abruzzo recuperera' a se' la competenza per il progetto di demolizione, ricostruzione e gestione dell'ospedale civile "Ss Annunziata" di Chieti, con il consenso dell'azienda affidataria della procedura, nella persona del direttore generale della Asl, Pasquale Flacco. E' la posizione emersa nel corso dell'ultimo incontro che si e' svolto ieri tra il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, e l'Icm, l'associazione temporanea di imprese proponente il progetto, per verificare l'iter e i tempi di realizzazione dell'opera. "Prendiamo atto - spiega il presidente della Regione , Luciano D'Alfonso - delle difficolta' manifestate dalla Asl nella gestione dell'istruttoria, l'inerzia riscontrata in questi tre anni e la non definizione del procedimento, nonostante la chiara volonta' politica di rispondere con una nuova struttura alle richieste di salute e sicurezza degli abruzzesi. Siamo dunque costretti, come Giunta, a recuperare la competenza della procedura, nominando una commissione tecnica".

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