Primo Piano

La telefonata tra Prefettura e direttore Hotel Rigopiano

Il 18 gennaio, quando la slavina aveva gia' travolto l'hotel Rigopiano, vi fu una telefonata (intorno alle 17.40) tra la prefettura di Pescara e l'amministratore dell'albergo Bruno Di Tommaso, che si trovava altrove e non sapeva quello che era effettivamente successo, che convinse le autorita' che la situazione era sotto controllo: Di Tommaso dice infatti di essere stato "fino a mo'" in contatto con l'albergo mentre lo scambio di messaggi via whatsapp col Rigopiano era precedente alla tragedia. Questo il testo integrale di quella telefonata, il cui audio e' pubblicato su repubblica.it. Funzionario prefettura: "Oh Bruno ciao, senti fammiti chiedere una cosa, tu fai il direttore su a Rigopiano?". Di Tommaso: "Sono l'amministratore". Funzionario: "Sai com'e' la situazione su?". Di Tommaso: "Tragica. Sto rientrando a casa in questo momento". Funzionario: "La strada e' chiusa?". Di Tommaso: "Certo che e' chiusa... ma pure Farindola". Funzionario: "Io sto alla sala operativa della prefettura: ma tu riesci a parlare con qualcuno su?" Di Tommaso: "No, solo whatsapp" Funzionario: "Allora vedi un pochettino, perche' abbiamo ricevuto... aspetta un attimo che ti faccio parlare direttamente col direttore... abbiamo ricevuto una telefonata un po' strana, volevamo accertarci un attimino... Dottor Lupi dove sta? Aspetta che ti passo direttamente il dirigente, il responsabile". Lupi: "Pronto? Sono il dottor Lupi... sono stato spesso ospite da voi, ultimamente proprio quando e' successo il secondo terremoto e ho visto che la struttura e' in cemento armato. Adesso abbiamo avuto una telefonata di una persona che diceva che all'hotel Rigopiano c'erano feriti per crolli, etc. Abbiamo una telefonata registrata alla nostra centrale operativa..." Di Tommaso: "Ma no...chi l'ha fatta..." Lupi: "...attenzione, questa telefonata registrata al nostro sistema 118... non risponde poi piu'.. a noi il numero ci appare sempre benche' ci si metta trucco, trucchetto, 'anonimo' eccetera... Tu hai notizia?" Di Tommaso: "Ma certo che ho notizia, no no.." Lupi: "quindi tutto a posto..." Di Tommaso: "cioe' tutto a posto nel senso che...". Lupi: "Benissimo, mi fa grande piacere. Tra poco a meta' febbraio saro' di nuovo vostro ospite. Che devo dire? L'importante e' che e' sicuro che non ci sia niente". Di Tommaso: "No.. Io sono stato fino a mo' in collegamento tramite whatsapp..." Lupi: "perfettissimo..." Di Tommaso: "...noi abbiamo una parabola per cui il segnale Internet e' garantito, io riesco a comunicare con whatsapp. Tutto qua, insomma". Lupi: "Perfetto.. direttore mi da un gran sollievo.. Noi dobbiamo sempre accertarci, con l'aiuto qui del nostro amico comune. Va benissimo, grazie grazie". Di Tommaso: "Niente, grazie, arrivederci". 

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Cna, artigianato ancora in crisi in Abruzzo

La crisi dell'artigianato abruzzese non conosce soluzioni di continuità. Lo confermano i dati elaborati da Aldo Ronci per la Cna regionale, relativi all'andamento del 2016 delle micro imprese: a fine dicembre ne mancavano all'appello 662 rispetto all'anno precedente. La caduta dell'artigianato abruzzese colpisce l'intero territorio regionale, anche se in misura differente tra le diverse province, come spiega lo stesso Ronci: "Chieti decresce più vistosamente degli altri territori, subendo una flessione di 267 unità, in percentuale -2,95%, che ne fa ancora la maglia nera d'Italia; L'Aquila, Teramo e Pescara un po' meno bruscamente, con flessioni rispettivamente di 161, 142 e 92 unità". Omogenea sul territorio, la flessione della micro impresa colpisce in modo un po' più selettivo quando si passa all'esame dei diversi comparti produttivi, come illustra ancora Ronci: "Nel 2016 le imprese artigiane hanno subito variazioni negative in tutte le attività, anche se la più consistente resta nelle costruzioni, con 399 unità". "Un settore, questo, dove spicca -sottolinea- la notevole concentrazione nell'aquilano (-119) dove pure avrebbe sede il più grande cantiere edile d'Europa per la ricostruzione del capoluogo. E male vanno pure il manifatturiero con 184, i trasporti con 65 e le riparazioni delle auto e dei prodotti per la casa con 21". In lieve controtendenza i servizi per la persona (+27 unità), le pulizie e il giardinaggio (+17).

Nel 2015 era andata perfino peggio (-900 unità). A conti fatti, l'Abruzzo della micro impresa si ritrova a fare un salto triplo all'indietro: "Negli ultimi cinque anni le imprese artigiane hanno subito una flessione di 4.479 unità che ha determinata una perdita di 12mila occupati". Resta insomma in piedi, in tutta la sua attualità, è presto tra l'altro per contabilizzare i gravi danni patiti dalle micro imprese, dalle loro strutture e dai loro fatturati, in seguito al maltempo di inizio anno e alla ripresa dell'attività sismica, l'emergenza artigianato in Abruzzo. Anche perché, volendo invece considerare l'insieme del mondo produttivo, nel 2016 il totale delle imprese è cresciuto di 303 unità sul 2015, anche se a ritmo inferiore alla media nazionale.

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Mattarella riceve D’Alfonso e gli assessori regionali

Il presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e' stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All'incontro hanno partecipato anche il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, e gli assessori regionali Silvio Paolucci e Andrea Gerosolimo. "Al presidente - afferma D'Alfonso - ho rappresentato la concatenazione e la eccezionalita' epocale degli eventi che hanno colpito la Abruzzo nel mese di gennaio: il maltempo e i suoi deleteri effetti collaterali sulla rete elettrica e sulla viabilita', il terremoto e il timore per le possibili conseguenze sulle grandi dighe, le tragedie di Rigopiano e di Campo Felice. Gli ho anche parlato delle ripercussioni che tali calamita' hanno avuto non solo sulla popolazione ma anche sulle attivita' produttive". "A Mattarella ho chiesto di porre una speciale attenzione sugli strumenti normativi che - aggiunge - saranno varati dal Governo per consentire all'Abruzzo di rialzarsi e ripartire. Ho trovato molta attenzione da parte del presidente su ciascuna delle questioni poste e gli ho anche fatto presente che saremmo lieti di averlo nei nostri territori nel piu' breve tempo possibile, per dare un segno di vicinanza delle Istituzioni ai cittadini. Successivamente ho incontrato i ministri Claudio De Vincenti e Graziano Delrio".

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Il 35% delle scuole abruzzesi è inagibile

Il 35% delle scuole abruzzesi, cioe' 102 edifici su 292 ispezionati, e' inagibile. E' quanto emerge dai dati del Centro operativo regionale (Cor), aggiornati al 15 dicembre 2016 e rilanciati dai sindacati abruzzesi della scuola. Se le stime sono relative allo scorso anno, Flc-Cgil, Cisl-Scuola, Uil-Scuola e Snals-Confsal sottolineano che terremoto, eccezionali nevicate ed alluvioni del gennaio 2017 "hanno prodotto ulteriori danni agli edifici scolastici". I sindacati abruzzesi diffondono i dati in una lettera rivolta al ministro dell'Istruzione, universita' e ricerca, Valeria Fedeli, e consegnata in occasione di un incontro tra le segreterie nazionali e il ministero che si e' svolto ieri, allargato ai sindacati delle regioni colpite dal terremoto. In particolare, a Pescara e in provincia e' inagibile il 52% degli edifici (12 su 23), nel Teramano il 40% (70 su 194) e nell'Aquilano il 17% (13 su 75); non sono invece pervenute richieste di sopralluoghi nel Chietino.

"Le risorse economiche finora destinate all'edilizia scolastica abruzzese sono assolutamente insufficienti e sono necessari forti investimenti per assicurare agli alunni ed ai lavoratori ambienti sicuri e salubri", dicono i quattro segretari, Cinzia Angrilli (Flc-Cgil), Davide Desiati (Cisl-Scuola), Enio Taglieri (Uil-Scuola) e Carlo Frascari (Snals-Confsal), sottolineando che l'Abruzzo "e' ancora lontano dall'ultimare i lavori di ricostruzione dopo il sisma del 2009".

"Sono facilmente prevedibili - osservano i segretari - variazioni, anche significative, delle iscrizioni tali da determinare variazioni sostanziali degli organici delle singole istituzioni scolastiche. Le organizzazioni sindacali chiedono che gli organici a livello provinciale non subiscano diminuzioni per un minimo di tre anni scolastici. Analogamente si richiede che il Miur sia parte attiva nel promuovere, di concerto con la Regione Abruzzo, la sospensione di qualsiasi intervento di dimensionamento scolastico derivante da diminuzioni degli alunni riconducibili agli eventi sismici ed atmosferici". I sindacati chiedono inoltre che venga "considerata l'eccezionalita? degli eventi nell'anno scolastico 2016-17 per la validita? dell'anno scolastico, indipendentemente dal numero di giorni di lezione" e che venga "assicurata la validita?dell'anno per il personale docente nell'anno di prova, sia per i 180 giorni totali, sia per i 120 giorni di attivita? didattica".

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Omicidio Vasto, si è costituito l’uomo ricercato dai carabinieri

"E' un momento difficile, una vicenda che ha sconvolto per sempre tre famiglie". Lo dichiarano Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni, i legali del foro di Vasto che assistono Fabio Di Lello. Il 34enne da ieri sera e' rinchiuso in una cella del carcere di Torre Sinello a Vasto, dopo diverse ore trascorse nella caserma dei Carabinieri. L'inchiesta e' condotta dal pm Gabriella De Lucia. Gli avvocati sono in attesa delle decisioni della Procura, per conoscere il capo di imputazione, la data e il luogo dove sara' tenuto l'interrogatorio di garanzia. Il magistrato dovra' consegnare in giornata l'incarico dell'autopsia a Pietro Falco, responsabile di medicina legale dell'Asl Lanciano Vasto Chieti.

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Si e' costituito ai carabinieri Fabio Di Lello, che era ricercato per l'omicidio commesso oggi a Vasto. Prima di consegnarsi alle forze dell'ordine avrebbe chiamato un amico dicendogli che aveva ucciso l'assassino di sua moglie, annunciandogli che si stava recando al cimitero per salutare la consorte Roberta Smargiassi. Avrebbe chiamato il suo avvocato, Giovanni Cerella, indicandogli dove si trovava in quel momento. Di Lello e' guardato a vista nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Vasto dove e' attualmente in stato di fermo dopo essersi costituito. Con lui ci sono gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni

"E' una tragedia nella tragedia, questo e' lo sconforto". Dice poche parole sull' uccisione di Italo d'Elisa, ucciso a colpi di pistola davanti all'ingresso del Drink Water Caffe' a Vasto, il procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale, Giampiero Di Florio.

I primi a giungere sulla tomba di Roberta Smargiassi sono stati i carabinieri della locale compagnia che hanno rinvenuto pero' solo l'arma custodita in una busta di plastica trasparente. Poco dopo, accompagnato dal suo avvocato, Di Lello si sarebbe costituito ai carabinieri. Intanto la scientifica sta procedendo con i rilievi ed e' giunto anche il procuratore capo della Repubblica Giampiero Di Florio

Fabio Di Lello avrebbe scambiato qualche parola con la sua vittima prima di estrarre la pistola dalla tasca e colpire frontalmente all'addome Italo D'Elisa. E' quanto e' trapelato dalle notizie che filtrano tra gli investigatori. Almeno tre colpi avrebbero centrato il 21enne che la scorsa estate, esattamente sette mesi fa, investi' con la sua auto e uccise all'incrocio di corso Mazzini Roberta Smargiassi, 34 anni, in sella alla sua moto e moglie del presunto assassino.

Pietro Falco, direttore di medicina legale dell'Asl Lanciano- Vasto-Chieti, ha eseguito sul posto una prima ricognizione cadaverica, ma per stabilire il numero dei colpi e quali siano stati letali sara' necessaria l'autopsia che verra' eseguita, forse gia' domani, all'obitorio presso l'ospedale di Vasto dove e' stata trasferita la salma. Le indagini saranno coordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia. 

Fabio Di Lello e' molto conosciuto nel mondo sportivo abruzzese per essere stato calciatore di buon livello nei tornei dilettantistici abruzzesi con squadre dell'area frentana e e della Val di Sangro fino ai primi del Duemila. Nella sua carriera Di Lello ha indossato le maglie di diverse formazioni regionali. Fra queste, quelle del Casoli, della Virtus Cupello, del S.Paolo Calcio Pro Vasto e del Vasto Marina. Di Lello, partito come difensore per poi diventare attaccante, esordi' ancora minorenne nel campionato nazionale di serie D con la Vastese.

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Rischio idrogeologico, la Regione Abruzzo finanzia 74 interventi

Presentati gli interventi economici della Regione Abruzzo per la riduzione del rischio idrogeologico, per un totale di 66 milioni che si aggiungono ai 25 milioni stanziati in precedenza. Gli interventi finanziati per le frane sono in totale 74. Per le frane 63 interventi per 57 milioni e 824 mila euro; per le valanghe 1 intervento per 1 milione e 250 mila euro; 3 interventi per alluvioni per 2 milioni e 25 mila euro; 7 interventi per la difesa della costa per 4 milioni e 900 mila euro.

Il Piano di 65 milioni di euro si aggiunge agli ultimi 25 milioni e descrive interventi su circa 40 comuni, situazioni idrauliche e fluviali puntuali e anche difesa della costa

"Siamo ad oggi a oltre 250 milioni di euro di investimenti in trenta mesi - ha detto il presidente della Regione Luciano D'Alfonso - a favore della stabilizzazione del suolo abruzzese. Parliamo di opere necessarie, di medicina del suolo e anche che servono in un certo a rimediare al consumo del suolo fatto dall'uomo. Noi continueremo su questo fronte anche con l'incoraggiamento dell'Europa, grazie anche alle risorse della UE, e continueremo anche sotto l'incoraggiamento della struttura tecnica di Palazzo Chigi. Noi di qui ad un mese metteremo in campo altre condizioni per altre procedure e altri finanziamenti. Entro i prossimi sessanta noi avremo di sicuro i vincitori delle gare ad evidenza pubblica che serviranno per dimostrare anche l'idoneita' giuridica"

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Anno giudiziario, i dati della giustizia in Abruzzo

Sono stati forniti i numeri della giustizia in Abruzzo. Nei tribunali del distretto della Corte d'Appello di L'Aquila, tra il 1 luglio 2015 e il 30 giugno 2016, per quanto riguarda la giustizia penale c'e' stato un aumento delle sopravvenienze nel dibattimento monocratico (+6%), negli affari Gip/Gup noti (+4%) e negli appelli del giudice di pace (+10%); la pendenza finale e' scesa soltanto per il dibattimento monocratico (-2%). In flessione le definizioni collegiali (-7%), mentre sono aumentate nel dibattimento monocratico (+10%) e negli appelli del giudice di pace (+7%). Questi alcuni dati forniti dalla relazione sull'amministrazione della giustizia letta alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario dalla presidente della Corte d'Appello di L'Aquila, Fabrizia Francabandera. Per quanto riguarda la giustizia civile, la presidente registra una generale tendenza alla diminuzione delle sopravvenienze, che si attesta tra il 10 e il 20% in quasi tutti i Tribunali del distretto. In decremento e' anche il numero delle definizioni totali, compreso entro il 10%, quanto ai Tribunali di Avezzano, Sulmona e Teramo; piu' marcato per i Tribunali di Pescara (-12%), Lanciano (-13%) e Vasto (-24%), mentre il Tribunale di L'Aquila ha incrementato le definizioni del 17%, il Tribunale di Chieti del 2%), ed il Tribunale per i Minorenni del 9%.

In particolare, nei procedimenti davanti al giudice di pace, il dibattimento ha registrato una diminuzione definita "apprezzabile" delle sopravvenienze, passate da 2.509 a 2.071 (-17%), cui ha corrisposto un significativo aumento delle definizioni (da 2.676 a 3.041, pari al 14%), con conseguente marcata diminuzione delle pendenze, passate da 3.593 a 2.576 (-28%). Sempre per il penale, negli uffici delle procure della Repubblica i dati di iscrizioni e pendenze, relativi ai reati ordinari-noti sono in diminuzione (rispettivamente: -2% per le nuove iscrizioni e -13% per la pendenza finale), con una riduzione della giacenza a 20.443 affari, anche per effetto dell'aumento delle definizioni, passate da 35.494 a 37.914, con un incremento percentuale del 7%. Allo stesso modo sono diminuite sia le iscrizioni sia le pendenze per i reati di competenza della Direzione distrettuale antimafia (rispettivamente -24 e -19%), con diminuzione della pendenza (da 47 a 38), anche per effetto dell'aumento delle definizioni, salite del 17%. Per quanto concerne l'andamento dei reati, per quelli contro la pubblica amministrazione, con variazioni marginali di segno positivo e negativo, e' rimasto sostanzialmente stabile in tutto il distretto; da segnalare all'Aquila il flusso costante dei procedimenti per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, da ricollegare alla ricostruzione conseguente il sisma del 6 aprile 2009. Quanto ai reati di associazione a delinquere di tipo mafioso, o comunque di criminalita' organizzata, va segnalato il processo (denominato "Adriatico") a carico di 62 imputati (di cui 6 in stato di custodia cautelare) al Tribunale di Vasto mentre Da rimarcare e' invece l'assenza di procedimenti per tale delitto negli altri Tribunali, presso i quali, tuttavia, si rileva un numero consistente di procedimenti per reati associativi comuni, relativi soprattutto a sodalizi criminali che si occupano di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Disomogeneo e' il dato numerico relativo agli omicidi volontari, consumati o tentati; in diminuzione a Chieti, stabile a Pescara ed Avezzano, nessun delitto a Vasto e Sulmona. L'Abruzzo si conferma, sempre per la presidente, una regione colpita dal fenomeno della tratta e dello sfruttamento della condizione femminile. Per quanto riguarda la giustizia civile, la presidente registra una generale tendenza alla diminuzione delle sopravvenienze, che si attesta tra il 10 e il 20% in quasi tutti i Tribunali del distretto. In decremento e' anche il numero delle definizioni totali, compreso entro il 10%, quanto ai Tribunali di Avezzano, Sulmona e Teramo; piu' marcato per i Tribunali di Pescara (-12%), Lanciano (-13%) e Vasto (-24%), mentre il Tribunale di L'Aquila ha incrementato le definizioni del 17%, il Tribunale di Chieti del 2%), ed il Tribunale per i Minorenni del 9%. La presidente rileva una "netta prevalenza delle cause in materia di diritti reali, di contratti (soprattutto appalto e contratti bancari), di risarcimento dei danni e di opposizione alle sanzioni amministrative. In particolare, risultano sostanzialmente concentrate nel circondario di L'Aquila, sede dell'Avvocatura Distrettuale dello Stato - prosegue - le cause contro la pub blica amministrazione e quelle aventi ad oggetto le opposizione alla stima in materia di espropriazione per pubblica utilita' (che risentono ancora fortemente degli espropri seguiti al sisma del 2009)".

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Mattarella a L’Aquila rende omaggio alle vittime dell’incidente dell’elicottero

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di rendere personalmente omaggio alle vittime della tragedia dell'elicottero del 118 precipitato a Campo Felice in Abruzzo, recandosi alla camera ardente allestita nella chiesa di San Bernardino a L'Aquila. 

"I soccorritori sono morti per salvare gli altri". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nella camera ardente allestita a L'Aquilariferendosi, in particolare, a due delle sei vittime dell'elicottero precipitato a Campo Felice. Il Capo dello Stato si riferiva al medico Walter Bucci e a Davide De Carolis, del Soccorso alpino, i quali erano stati impegnati a prestare la loro opera nella tragedia dell'Hotel Rigopiano. Mattarella ha portato il cordoglio dello Stato agli aquilani e agli abruzzesi colpiti in queste ultime settimane da eventi particolarmente avversi, maltempo e terremoto. Appena entrato in chiesa il Presidente della Repubblica ha abbracciato uno ad uno i familiari delle sei vittime, intrattenendosi a parlare con loro per qualche minuto. Poi, una carezza e una preghiera per ognuna delle bare. Mattarella e' quindi ripartito in auto alla volta di Roma.

"Ho ringraziato il presidente Mattarella per aver ancora una volta condiviso con noi il dolore enorme che abbiamo in questo periodo e lui ha compreso pienamente. Ho colto l'occasione e gli ho descritto alcune delle persone che conoscevo e che hanno perso la vita mentre, come sempre, prestavano soccorso ad altri". Cosi' il sindaco dell'Aquila, Massimo Cialente, a margine della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, alla camera ardente delle sei vittime dello schianto in montagna di un elicottero del 118, avvenuto martedi' scorso. "Abbiamo parlato della situazione complicata che abbiamo qui, ci incontreremo e parleremo della necessita' di affrontare una crisi che non e' solo sismica, ma di un sistema che dobbiamo registrare - ha aggiunto Cialente - Dall'Abruzzo potra' partire una nuova concezione di come organizzare una sicurezza nel nostro Paese a diversi livelli istituzionali che devono essere tra loro piu' solidali".

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Hotel Rigopiano, trovati morti anche gli ultimi dispersi

C'erano 40 persone nell'hotel Rigopianoquando la valanga, nel pomeriggio di mercoledi' 18 gennaio, ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini, e 12 dipendenti, compresi il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Tutte le 29 vittime sono state recuperate e identificate 11 I SUPERSTITI - Due persone si sono salvate perche' al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo: - Giampiero Parete, l'ospite che si trovava all'esterno e che ha dato l'allarme; - il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, anche lui fuori dall'albergo. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdi' 20 e l'alba di sabato 21 gennaio, 9 persone: - la moglie di Parete, Adriana Vranceanu e i due figli, il piccolo Gianfilippo e Ludovica; - i due bambini Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo; - Giampaolo Matrone; - Vincenzo Forti; - Francesca Bronzi; - Giorgia Galassi. 29 LE VITTIME - 15 uomini e 14 donne. GLI OSPITI DELL'HOTEL - Claudio Baldini (40 anni) e la moglie Sara Angelozzi (40 anni) di Atri (Teramo); - Luciano Caporale (54 anni) e la moglie Silvana Angelucci (46 anni) entrambi parrucchieri di Castel Frentano (Chieti); - Valentina Cicioni (32 anni), di Monterotondo (Roma), infermiera al Gemelli, era con il marito Giampaolo Matrone, rimasto ferito ma estratto vivo dalle macerie; - Sebastiano di Carlo (49 anni) ristoratore di Loreto Aprutino e la moglie Nadia Acconciamessa (47 anni) pescarese. Il loro figlio, Edoardo, si e' salvato; - Domenico di Michelangelo (41 anni), poliziotto di Osimo e la moglie Marina Serraiocco (36 anni), anche lei di Osimo. Il loro figlio, Samuel, si e' salvato; - Piero Di Pietro (53 anni) allenatore di calcio, e la moglie Rosa Barbara Nobilio (51 anni); venivano da Loreto Aprutino; - Stefano Feniello (28 anni) di Valva (Campania) ma residente a Silvi Marina. La sua fidanzata, Francesca Bronzi, si e' salvata; - Marco Tanda (25 anni), pilota di aereo di Macerata e la fidanzata Jessica Tinari (24 anni) di Vasto; - Foresta Tobia (60 anni) dipendente dell'agenzia delle Entrate e la moglie cinquantenne Bianca Iudicone di Montesilvano. - Marco Vagnarelli (44 anni) e la compagna Paola Tommasini (46 anni), di Castignano (Ascoli) IL PROPRIETARIO DEL Rigopiano E I DIPENDENTI - il proprietario dell'hotel Roberto Del Rosso (53 anni); - il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino (42 anni) di Farindola; - il receptionist Alessandro Riccetti (33 anni) di Terni; - il receptionist Emanuele Bonifazi (32 anni), di Pioraco (Macerata); - il cameriere Gabriele D'Angelo (31 anni), di Penne (Pescara); - la cuoca Ilaria De Biase (22 anni) di Chieti; - Marinella Colangeli (32 anni), di Farindola (Pescara) gestiva la Spa dell'hotel; - Cecilia Martella (24 anni), di Atri, lavorava nel centro benessere; - Linda Salzetta (31 anni), di Farindola, lavorava nel centro benessere. Suo fratello Fabio si e' salvato perche' si trovava fuori dall'hotel al momento della valanga; - Luana Biferi (30 anni), giovane calciatrice, lavorava nello staff, di Bisenti (Teramo); - il tuttofare Dame Faye (30 anni), rifugiato senegalese.

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Non è arrivato un ultimo miracolo a premiare il grande lavoro dei soccorritori all'hotel Rigopiano. Attorno alle 23 di ieri, mercoledì, i vigili del fuoco hanno estratto i corpi degli ultimi due dispersi. Le speranze erano minime ma gli uomini al lavoro sulle macerie hanno proseguito fino a quando non sono stati trovati tutti i dispersi. Si chiude così, con un bilancio pesantissimo, il conto delle vittime. Alla fine di una giornata lunghissima, i morti sono quindi 29, quindici uomini e quattordici donne. Sommati agli 11 sopravvissuti, fanno tutte e quaranta le persone che mercoledi' pomeriggio si trovano nel Rigopiano. Non c'e' piu' nessuno da cercare. Almeno non c'e' piu' nessuno di ufficiale da rintracciare.

La svolta e' arrivata lunedi' notte e da allora, in 48 ore, i vigili del fuoco hanno tirato fuori da quel che resta dell'hotel 18 vittime; 9 le hanno estratte martedi' e 9 mercoledi'. Queste ultime sono sei donne e tre uomini: i loro corpi, come la maggior parte di quelli usciti da quell'inferno poche ore prima, erano incastrati tra pilastri, pezzi di cemento, neve e tronchi. Ed erano tutti in un unico ambiente: quello dove, prima che sulRigopiano si abbattessero centinaia di tonnellate di neve, era il bar. I vigili del fuoco, in quella zona, c'erano arrivati due giorni fa. Erano entrati passando dalle cucine e li' avevano avuto gia' un brutto presentimento: alcuni di quegli ambienti erano rimasti miracolosamente intatti, ma non c'era nessuno. "Speravamo di trovare qualcuno ancora vivo - hanno ripetuto fino a ieri - anche se sapevamo bene che stavano per lasciare l'albergo e dunque erano tutti radunati da un'altra parte. Pero' magari qualcuno era tornato indietro, o si era attardato per qualche motivo in cucina. E se fosse stato cosi' si sarebbe forse salvato". Concluse le verifiche nelle cucine, gli Usar, gli specialisti delle ricerche tra le macerie, sono passati al bar. Un'ampia zona tra la sala del camino, dove c'erano alcuni dei sopravvissuti, e l'area ricreativa, dove sono stati estratti vivi i tre bambini. Ma li' dentro la situazione era molto peggio: un unico groviglio di macerie e neve. E di corpi. Qualcun altro, invece, lo hanno recuperato nella zona dove erano le camere: quattro piani venuti giu' completamente e schiacciati uno sull' altro. E gli ultimi due, un uomo e una donna, li hanno trovati sempre li': nella zona tra il bar e la hall. Dove tutti gli ospiti e i dipendenti dell'albergo attendevano l'arrivo dello spazzaneve che avrebbe dovuto pulire la strada e consentire loro di ripartire.

Le ricerche sono sospese anche se e' probabile che riprenderanno per bonificare l'intera area ed escludere con certezza che non vi siano altre persone che non erano finite in nessun elenco. Delle 29 vittime, 20 sono state identificate: si tratta di 9 donne e 11 uomini: Rosa Barbara Nobilio e suo marito Piero di Pietro, Nadia Acconciamessa e il marito Sebastiano di Carlo, l'estetista dell'hotel Linda Salzetta, Paola Tommasini, Ilaria De Biase, Luana Biferi, Jessica Tinari, Sara Angelozzi, Marinella Colangeli, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, Stefano Feniello, Marco Vagnarelli, l'amministratore dell'hotel Roberto Del Rosso, il receptionist Alessandro Riccetti, il rifugiato senegale Faye Dame, Claudio Baldini, Emanuele Bonifazi. Gli ultimi 9 corpi da identificare sono all'obitorio dell'ospedale di Pescara, dove i parenti attendono di poterseli riportare finalmente a casa. Per i duecento uomini che hanno scavato per giorni, dopo aver capito che non ci sarebbe stato piu' nessuno vivo, ritrovarli tutti era l'unico obiettivo. E ci sono riusciti.

 

 

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Hotel Rigopiano, estratte altre vittime

I vigili del fuoco hanno recuperato all'interno dell'hotel Rigopiano il cadavere di una donna, non ancora identificata. Lo rende noto la Prefettura di Pescara, spiegando che sale cosi' a 25 il numero delle vittime recuperate, mentre i dispersi sono 4.

Sale ancora il bilancio della tragedia di Rigopiano, mentre due superstiti, la coppia di Giulianova Vincenzo-Giorgia, raccontano per la prima volta il proprio incubo. Ad una settimana dalla slavina che travolse l'albergo a quattro stelle sopra Farindola, nel Pescarese, i numeri ufficiali di prefettura e Protezione civile parlano ora di 25 vittime e quattro dispersi. Undici i superstiti. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perché si trovavano all'esterno dell'albergo. Poi nei giorni successivi, in particolare nel 'miracoloso' venerdì, dalle macerie sono state estratte vive nove persone: la moglie di Parete, Adriana, e quattro bambini (i piccoli Parete Adriana e Gianfilippo, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo). Tra gli altri adulti messi in salvo Giampaolo Matrone (operato con succcesso al braccio destro), Francesca Bronzi, Vincenzo Forti e Giorgia Galassi. Proprio loro hanno descritto il dramma vissuto nell'albergo. "Eravamo nella hall ad aspettare lo spazzaneve per scendere. Loro ci avevano detto di stare tranquilli e che quando sarebbe passato il mezzo avremmo potuto tornare a casa. Tornare nella camere era pericoloso, non abbiamo mai pensato che fosse una valanga, solo un forte terremoto", spiega la giovane, in conferenza stampa accanto al compagno. Poi svela: "Ci siamo aiutati tanto a vicenda altrimenti non ce l'avremmo fatta. Lui ha aiutato anche l'altra ragazza (Francesca Bronzi, ndr). Io ero molto in pensiero per i miei genitori, la prima cosa che ho detto è stata 'ditegli che stiamo bene'. La mia forza è stata lui, Vincenzo, ogni volta che pensavo di mollare lui mi tirava su".E Forti, visibilmente commosso, spiega come sia stato possibile per i due resistere sotto neve e ghiaccio in attesa dei soccorsi: "Ci siamo confortati l'un l'altro, per fortuna abbiamo bevuto con il ghiaccio che si scioglieva. Il ghiaccio ci ha salvato. Io non ho mai perso la speranza, non ho mai avuto un momento di sconforto. Siamo sempre stati vicini con Giorgia".Ma la gioia per avercela fatta ovviamente è solo uno dei risvolti di questo dramma. Perché se Vincenzo e Giorgia sono salvi con Francesca, Stefano Feniello, fidanzato di Bronzi, è una delle vittime identificate.

"Io vorrei sapere chi doveva intervenire prima della tragedia. Non possiamo recuperare 30 persone in cima ad una montagna ma andiamo sulla Luna. Mio figlio ha scritto all'hotel martedì e loro hanno detto che era tutto ok. Il giorno dopo sono stati costretti a usare le catene, aspettavano lo spazzaneve.Sono stati sequestrati dentro l'hotel. Nessuno si è preoccupato di andarli a salvare". Così a 'Pomeriggio 5' Alessio Feniello, padre di Stefano, una delle vittime dell'hotel Rigopiano. "Il direttore dell'hotel doveva essere attrezzato, altrimenti quella struttura andava chiusa. Mi hanno dato l'orologio e una catenina di mio figlio. E' tutto quello che mi è rimasto grazie al direttore dell'albergo e al governatore. Qualcuno dovrà pagare, questo schifo in Trentino non esiste. Queste strutture in Abruzzo devono chiudere, si sapeva del rischio valanghe. Perché nessuno si è attivato? Non esistono giustificazioni", ha aggiunto.

 

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Sale a 24 il numero delle vittime della tragedia dell'hotel Rigopiano in provincia di Pescara. I vigili del fuoco hanno recuperato all'interno della struttura un altro corpo senza vita, non ancora identificato. Si tratta di una donna. Lo riferisce una nota della Prefettura di Pescara, precisando che scende a cinque il numero dei dispersi.

Sono 15 i corpi recuperati dai resti dell'hotel Rigopiano e attualmente all'obitorio dell'ospedale di Pescara. A questi si aggiungono le cinque salme gia' restituite alle famiglie, per un totale di 20, sulle 24 vittime estratte dalle macerie. Sono in corso gli accertamenti medico legali e le procedure di identificazione; poi la delicata fase della comunicazione ai familiari e del riconoscimento. I corpi recuperati nelle ultime ore o in corso di recupero dovrebbero arrivare in giornata in obitorio. 

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"In alcuni casi sono morti immediate per schiacciamento. In altri casi le morti sono state meno immediate, con concorrenza di cause: schiacciamento, ipotermia e asfissia". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, nel corso di una conferenza stampa, spiegando i risultati delle sei autopsie già effettuate. "Non abbiamo casi di morte esclusivamente per ipotermia". "Ci sono state molte richieste, anche pressanti, dei parenti delle vittime che vogliono la restituzione dei corpi, chiedendoci di evitare l'accertamento autoptico, che è un ulteriore passaggio doloroso. Il mio ufficio ha scelto come modalità operativa di accertare con assoluta precisione caso per caso cosa è successo. Questo è il motivo per cui sto dicendo 'no, no, no' ai parenti che me lo chiedono. Faccio l'accertamento autoptico e lo farò per tutti". Lo ha detto il procuratore aggiunto di Pescara Cristina Tedeschini, nel corso di una conferenza stampa

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Resta all'ospedale di Pescara solo uno dei superstiti della tragedia dell'hotel Rigopiano. Si tratta di Giampaolo Matrone, 33 anni, di Monterotondo, le cui condizioni "continuano ad essere buone", anche se "non e' ancora stata stabilita la data delle dimissioni". Subito dopo l'arrivo in ospedale, Matrone era stato operato al braccio destro. La degenza, stando a quanto appreso, potrebbe protrarsi per una settimana o piu'. Sua moglie, Valentina Cicioni, e' ancora tra i dispersi. I prossimi bollettini sanitari, fa sapere la Asl, saranno trasmessi tramite mail.

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Si sono conclusi poco fa a Loreto Aprutina i funerali di Sebastiano Di Carlo e Nadia Acconciamessa, i coniugi morti all'hotel Rigopiano. "In questi giorni tutta questa zona e' addolorata, c'e' come una cappa sopra di noi", ha detto don Andrea Di Michele durante l'omelia ricordando le altre due vittime della cittadina pescarese e tutti i morti della sciagura. Alla messa hanno preso parte tra gli altri il governatore dell'Abruzzo Luciano D'Alfonso, il prefetto di PescaraFrancesco Provolo, i sindaci di Pescara e di Loreto Aprutina. Telecamere tv e fotografi non sono stati fatti entrare. Le due bare s

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C' e' anche il corpo di Roberto Del Rosso tra le vittime recuperate all' interno dell' hotel Rigopiano. Oltre a Del Rosso sono stati identificati anche i corpi di Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vanarielli e Piero Di Pietro.

 

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C'erano 40 persone nell'hotel Rigopiano quando la valanga, nel pomeriggio di mercoledi', ha investito la struttura: 28 ospiti, di cui 4 bambini e 12 dipendenti, compreso il titolare Roberto Del Rosso e il rifugiato senegalese Faye Dane. Due persone, il cuoco Giampiero Parete e il tuttofare dell'hotel, Fabio Salzetta, si sono salvati perche' al momento della slavina si trovavano all'esterno dell'albergo. Sono stati recuperati dagli uomini del soccorso alpino all'alba di giovedi' scorso. Dalle macerie i vigili del fuoco hanno poi estratto vive, tra la giornata di venerdi' e l'alba di sabato scorsi, 9 persone: la moglie e il figlio di Parete, Adriana Vranceanu e il piccolo Gianfilippo; tre bambini, l'altra figlia di Parete, Ludovica, Edoardo Di Carlo e Samuel Di Michelangelo, e altre 4 persone. Si tratta di Giampaolo Matrone, Vincenzo Forti, Francesca Bronzi e Giorgia Galassi. Le vittime al momento estratte sono invece 18: 10 uomini e 8 donne. Di queste ne sono state identificate 11: Sebastiano di Carlo e la moglie Nadia Acconciamessa, il maitre dell'hotel Alessandro Giancaterino, il cameriere Gabriele D'Angelo, l'estetista Linda Salzetta, Barbara Nobilio, Paola Tomassini, Stefano Feniello, Marco Vanarielli, Pietro Di Pietro e l'amministratore dell' hotel Roberto Del Rosso.

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