Primo Piano

D’Alfonso: c’è uno stato d’animo che e’ quello della tranquillita

"C'e' uno stato d'animo che e' quello della tranquillita' coincidente con la totale estraneità". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, rispondendo ai giornalisti a margine dell'inaugurazione dell' anno giudiziario della Corte dei conti abruzzese, parlando dell' inchiesta della Procura della Repubblica dell'Aquila che lo vede indagato assieme ad altre 12 persone su appalti pubblici abruzzesi. Sull'opportunita' di chiedere di essere sentito dalla Procura dell'Aquila, D'Alfonso si e' limitato a rispondere che "lo valutero' con i miei legali". Il governatore ha lasciato comunque intuire collaborazione: "Non vedo l'ora di potere concorrere, non solo documentalmente - ha affermato - ho un patrimonio conoscitivo frutto di 30 mesi di lavoro che, secondo me, e' utile per arrivare a fondo di qualsiasi verita'". Sul fatto che dal 2000 a oggi gli ultimi quattro presidenti abruzzesi lui compreso siano stati tutti indagati, l'attuale ha concluso: "Non mi occupo di questa analisi sociologica, so che si fa, ma non sono all'altezza di condurla"

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Discarica di Bussi, in Appello riconosciuto l’inquinamento ambientale colposo

La Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila, in parziale riforma della sentenza di primo grado, ha condannato, con pene variabili tra i tre e i due anni, 10 dei 19 imputati nell'ambito del processo per la mega discarica dei veleni industriali di Bussi. In particolare, il collegio, presieduto dal giudice Luigi Antonio Catelli (relatrice e giudice a latere Armanda Servino) ha riconosciuto la sussistenza dell'avvelenamento delle acque, ma colposo e, per quanto riguarda il disastro ambientale, anch'esso colposo, ha riconosciuto alcune aggravanti interrompendo di fatto la prescrizione del reato.

Il 19 dicembre 2014, la Corte d'Assise di Chieti aveva assolto i 19 imputati - ex dirigenti e tecnici legati alla Montedison - perche' il fatto non sussiste, dal reato di avvelenamento delle acque e dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione per il reato di disastro ambientale, derubricato da doloso in colposo. Tre anni di reclusione sono stati inflitti a Carlo Cogliati, amministratore delegato pro tempore di Ausimont, Maurilio Auguggi, Leonardo Capogrosso, coordinatore dei responsabili dei servizi Pas degli stabilimenti facenti capo alla Montedison-Ausimont di Milano, Salvatore Boncoraglio, responsabile Protezione ambientale e sicurezza della sede centrale di Milano. Due anni, invece, per Nicola Sebastiani, Angelo Domenico Alleva, Nazareno Santini, direttore dlelo stabilimento dal 1985 al 1992, Luigi Guarracino, Carlo Vasallo, direttore dello stabilimento di Bussi dal '92 al '97 e Giancarlo Morelli.

La Corte ha stabilito una provvisionale per risarcimento dei danni di circa 4 miliardi di euro. La Procura Generale si era allineata alle richieste di condanna (180 anni di carcere in tutto) invocate nel processo di primo grado dai pm di Pescara, Annarita Mantini e Giuseppe Bellelli che firmarono l'inchiesta. L'area fu subito definita come la piu' grande discarica inquinata d'Europa.  Il Forum abruzzese dell'acqua ricorda che il processo di bonifica, pur attivato nel 2004, non e' stato mai eseguito. Poi, nel 2007, sono arrivati i sequestri delle discariche, prima Tremonti, lungo il fiume Pescara, e poi 2A e due 2B lungo il fiume Tirino, tra stabilimento e paese.

Assoluzione per Guido Angiolini (amministratore di Montedison dal 2001 al 2003) perche' il fatto non sussiste. Giudicato inammissibile il ricorso della procura per Maurizio Piazzardi (perito chimico) mentre un altro imputato, Vincenzo Santamato (direttore Ausimont), nel frattempo e' deceduto

I commenti

"Non commento le sentenze. Credo che la magistratura faccia bene il proprio mestiere. Quello che mi interessa e' focalizzare l'attenzione sulle bonifiche che dobbiamo continuare a fare. E' giusto punire chi ha sbagliato e inquinato". Il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti commenta cosi' la sentenza della Corte d'Assise dell'Aquila che ha riconosciuto il reato di avvelenamento colposo delle acque causato dalla discarica dei veleni della Montedison di Bussi sul Tirino. "Lo dico forte di un provvedimento che abbiamo fatto in questa legislatura, che trovo forse il piu' importante, l'introduzione degli ecoreati. Noi un segnale preciso in questo Paese lo abbiamo dato: chi inquina non e' che paga, chi inquina va in galera. E la magistratura fa bene a fare tutto il percorso per punire chi ha inquinato, se ha inquinato. Da parte mia dico avanti con le bonifiche", ha aggiunto il ministro a margine di un convegno alla Spezia organizzato dal Comune sul tema del cambiamento climatico e dell'economia circolare.

Il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale dell'Abruzzo Mario Mazzocca e l'assessore Silvio Paolucci, a nome di tutta la Giunta regionale abruzzese,"esprimono grande soddisfazione per l'esito dell'appello del processo sul disastro ambientale di Bussi sul Tirino". La sentenza della corte d'assise d'appello ha dell'Aquila ha completamente ribaltato la decisione dell'omologa corte di Chieti e oltre a riconoscere la responsabilità penale per il disastro nella forma colposa aggravata e la sussistenza dell'avvelenamento delle acque nella forma pure colposa, condanna gli imputati al risarcimento del danno ed al ripristino ambientale. La Regione Abruzzo era costituita parte civile ed appellante, rappresentata dall'avvocatura dello Stato, presente in giudizio con l'avvocato Cristina Gerardis, anche direttrice generale dell'ente, e con l'avvocato Generoso Di Leo, dell'Avvocatura Distrettuale dell'Aquila. "La sola provvisionale, su una richiesta risarcitoria di mezzo miliardo di euro, è nell'immediato di 500.000 euro. Risorse che, una volta ottenute mediante l'azione civile da attivarsi con la massima sollecitudine, potranno essere utilizzate a vantaggio del territorio regionale, in primis per una approfondita indagine epidemiologica e certamente nel settore della salute dei cittadini, danneggiata dalle condotte di reato accertate nel processo. "Crediamo sia stato svolto un eccellente lavoro: avremo cura del prosieguo delle iniziative giudiziali ed amministrative che potranno portare risultati concreti per il nostro territorio". Secondo l'avvocato Cristina Gerardis questa sentenza mette a fuoco il principio secondo il quale i cittadini hanno diritto a vivere in un ambiente sano e che l'ambiente e la salute sono valori primari: "la Regione Abruzzo, con lo strumento offerto da questa sentenza, potrà contare su risorse utili per monitorare l'ambiente e la salute dei cittadini".

"La Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha emesso una sentenza nella quale sostanzialmente riconosce la verita' storica di entrambi i reati: sia l'avvelenamento delle acque sia il disastro ambientale riqualificandoli in fatti di colpa": cosi' il Wwf commenta, in una nota, la sentenza. "Dopo due anni di lavoro e di assoluta fiducia nella giustizia possiamo dire che anche i reati ambientali possono trovare un giusto accertamento di verita'" dichiara l'avvocato Tommaso Navarra che ha rappresentato il Wwf. "E' stato compiuto un passo avanti importante nell'accertamento della verita', ma l'obiettivo finale resta la bonifica del territorio e l'applicazione del sacrosanto principio del chi ha inquinato paghi" aggiunge Luciano Di Tizio, delegato Abruzzo che ha seguito il processo per il Wwf Italia. "L'affermazione di responsabilita' ha portato anche alla condanna al risarcimento del danno, da quantificare in separata sede, nonche' alla condanna a varie provvisionali per oltre tre milioni - si legge ancora nella nota del Wwf - Un milione di euro in favore dell'Ato, 500mila euro in favore della Regione Abruzzo, 200mila euro in favore di tutti i Comuni, 10mila euro in favore del Wwf Italia e di Legambiente, 5mila euro in favore delle restanti associazioni ambientaliste che si erano costituite parte civile".

 "E' una grande sentenza perche' dimostra la giustezza delle nostre tesi: i fatti ci sono, e' stato riconosciuto l'avvelenamento delle falde acquifere". Lo ha detto l'avvocato dello Stato, Cristina Gerardis

"Dopo quanto accaduto in fase di udienza preliminare e in primo grado questa sentenza di appello almeno ristabilisce la verita' su fatti di inaudita gravita' che hanno riguardato la qualita' della vita di 700.000 persone". E' il commento di Augusto De Sanctis, attivista del Forum H2O, sulla sentenza. "Le pene sono miti a cui si aggiunge il condono con contorno di prescrizione - dichiara - a testimonianza su come le leggi nel nostro Paese considerino la tutela dell'ambiente e la difesa della salute. Comunque la vera giustizia per noi e' la bonifica, il nostro territorio deve essere risanato fino in fondo subito e risarcito per i danni subiti, come prevede la sentenza. Non possiamo aspettare un minuto di piu', nella Val Pescara e' un disastro con i pesci al mercurio. Una vergogna internazionale che deve finire. Questa sentenza puo' aiutarci senz'altro"

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Blitz dei carabinieri in Regione Abruzzo, sequestrati dei documenti

In un clima di stretto riserbo e con gli inquirenti e gli investigatori con le bocche cucite, emergono i nomi dei sette indagati in uno dei tre filoni di indagine, quello sull'appalto sulla ristrutturazione di Palazzo Centi, sede della Giunta abruzzese all'Aquila, danneggiata seriamente dal terremoto del 6 aprile 2009, dell'inchiesta della procura dell'Aquila che ha colpito la Regione Abruzzo. Nel filone di Palazzo Centi finisce il capo della segreteria di D'Alfonso, Claudio Ruffini, che nella passata legislatura e' stato consigliere regionale del Pd. Poi, l'imprenditore Eugenio Rosa, amministratore delegato di Icet Engineering di Castelli, che e' arrivata terza nella gara, i tre componenti della commissione di gara, i funzionari regionali Giancarlo Misantoni (presidente), l'architetto Roberto Guetti e l'ingegnere Silverio Salvi. Sotto indagine anche due progettisti: Gianluca Marcantonio, nominato nell'agosto del 2016 componente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e un mese fa entrato nel Comitato tecnico scientifico della struttura del commissario per la ricostruzione in Centro Italia, Vasco Errani. Indagato anche l'altro progettista, Alessandro Pompa. Per i sette le ipotesi di reato sono corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Secondo quanto si e' appreso, la Procura contesterebbe in particolare pressioni per la scelta dei nomi in commissione e anche il fatto che i progettisti avrebbero avuto gli elaborati progettuali quattro mesi prima del bando di gara. Degli altri due filoni delle indagini - uno a Penne  e un altro a Pescara per lavori preventivati su case popolari - curate da Carabinieri e Polizia di Stato, non si conoscono tutti gli indagati: e' emerso solo che sono indagati D'Alfonso, come sottolineato da lui stesso in un comunicato, e per quanto riguarda l'appalto per le case Ater di Pescara, Marcantonio.

 

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Nell'ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e' indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Secondo quanto si e' appreso, il governatore e' coinvolto insieme a un'altra quindicina di persone tra funzionari e imprenditori. In corso perquisizioni anche domiciliari in diverse citta' d'Abruzzo, dopo quella negli uffici regionali di palazzo Silone. Oltre che dai Carabinieri, l'indagine e' portata avanti anche dalla Polizia di Stato.

"Questa mattina ho appreso che e' in corso una verifica del mio operato da parte della procura della Repubblica di L'Aquila per tre distinte vicende. Ritengo che la mia posizione sia assolutamente estranea a qualsivoglia fattispecie di reato e auspico un espletamento rapidissimo di ogni indagine". Lo ribadisce il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso. "Ho fiducia nell'operato della magistratura cosi' come ne avevo in passato - dice - quando e' stata sempre accertata la liceita' delle mie condotte amministrative.

In una nota successiva è stato precisato che "il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha ricevuto questa mattina due richieste di proroga delle indagini: una riguardante la città di Penne (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 18/11/2015) e una per lavori - solamente preventivati - alle case popolari Ater di Pescara (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 8/7/2016). Contestualmente è stato recapitato un altro documento (“Ordine di esibizione di atti e documenti”) con il quale è stato notificato alla Regione Abruzzo che è in corso un procedimento penale sul cantiere di Palazzo Centi a L’Aquila nei confronti di 7 persone, in ordine alle quali si è compiuta acquisizione documentale; tra queste non compare il nome di Luciano D’Alfonso". 

"D'Alfonso non e' indagato per la vicenda dell'appalto per la ristrutturazione di Palazzo Centi, danneggiato dal sisma del 2009, credo sia coinvolta la commissione di gara, lo e' invece per le case popolari a Pescara". Cosi' il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, sull'inchiesta della Procura dell'Aquila su tre appalti gestiti dalla Regione che ha portato stamani al sequestro di una copiosa documentazione a Palazzo Silone, sede della giunta regionale all'Aquila, e di perquisizioni, anche domiciliari, in diverse citta' d'Abruzzo. Ad indagare sono carabinieri e polizia. Il presidente D'Alfonso e' indagato con ipotesi di accusa di corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Insieme a lui una quindicina di persone, tra cui tecnici e funzionari regionali e imprenditori. "Le tre inchieste non riguardano il vertice politico, sono convinto che per la commissione di gara di Palazzo Centi, e per i due appalti di Penne e Pescara, sia stato fatto un buon lavoro, salvo quanto accertera' la magistratura sulla quale abbiamo molta fiducia", ha chiarito Lolli.

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Blitz dei carabinieri a palazzo Silone all'Aquila, sede della Giunta regionale. E' stato eseguito un sequestro di documenti relativo alla gara per l'affidamento della ricostruzione di palazzo Centi, sede della presidenza nel centro storico del capoluogo resa inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009. I militari, secondo quanto appreso, hanno occupato l'intero settore Patrimonio. Dopo un lunghissimo iter, nei mesi scorsi la gara per l'appalto pubblico da 13 milioni di euro e' stata aggiudicata alla ditta Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia.

Piu' di 20 i carabinieri impegnati nell'ambito dell'operazione di polizia giudiziaria. L'inchiesta e' coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo abruzzese. La mole di documenti sequestrati per essere esaminati dagli inquirenti sarebbe copiosa. L'appalto pubblico da 13 milioni di euro, contraddistinto da molte lungaggini, cui hanno preso parte 29 grandi imprese edili, e' stato aggiudicato alla ditta Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia un ribasso del 35,017 per cento. Nei giorni scorsi l'amministrazione aveva dato l'ok alla congruita' degli atti di gara, compreso il ribasso stesso.

"Mi dichiaro totalmente estraneo alle vicende e auspico una loro rapidissima definizione". Cosi' - in una nota - il presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, in merito al sequestro, da parte dei Carabinieri, di documenti sulla gara da 13 milioni di euro per l'affidamento della ricostruzione di palazzo Centi, sede della presidenza nel centro storico del capoluogo resa inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009. Nella mattina di oggi, riferisce poi nella nota D'Alfonso, "sono stati comunicati atti di proroga di indagini penali che vanno avanti dal novembre 2015 con rinnovi semestrali. Gli argomenti per i quali sono state individuate ipotesi di reato sono: il cantiere dei lavori di Palazzo Centi a L'Aquila; un intervento non ancora precisato riguardante la citta' di Penne; interventi - al momento solo quantificati e ipotizzati come priorita' a seguito di legittime pressioni e denunce dei cittadini - di rigenerazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle case popolari in via Caduti per servizio e in via Salara Vecchia a Pescara.

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Inchiesta a L’Aquila, indagato il presidente Luciano D’Alfonso

Nell'ambito di un'inchiesta della procura della Repubblica dell'Aquila, il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, e' indagato per corruzione, turbativa d'asta e abuso d'ufficio. Secondo quanto si e' appreso, il governatore e' coinvolto insieme a un'altra quindicina di persone tra funzionari e imprenditori. In corso perquisizioni anche domiciliari in diverse citta' d'Abruzzo, dopo quella negli uffici regionali di palazzo Silone. Oltre che dai Carabinieri, l'indagine e' portata avanti anche dalla Polizia di Stato.

"Questa mattina ho appreso che e' in corso una verifica del mio operato da parte della procura della Repubblica di L'Aquila per tre distinte vicende. Ritengo che la mia posizione sia assolutamente estranea a qualsivoglia fattispecie di reato e auspico un espletamento rapidissimo di ogni indagine". Lo ribadisce il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso. "Ho fiducia nell'operato della magistratura cosi' come ne avevo in passato - dice - quando e' stata sempre accertata la liceita' delle mie condotte amministrative.

In una nota successiva è stato precisato che "il Presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso ha ricevuto questa mattina due richieste di proroga delle indagini: una riguardante la città di Penne (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 18/11/2015) e una per lavori - solamente preventivati - alle case popolari Ater di Pescara (iscritta nel registro delle notizie di reato in data 8/7/2016). Contestualmente è stato recapitato un altro documento (“Ordine di esibizione di atti e documenti”) con il quale è stato notificato alla Regione Abruzzo che è in corso un procedimento penale sul cantiere di Palazzo Centi a L’Aquila nei confronti di 7 persone, in ordine alle quali si è compiuta acquisizione documentale; tra queste non compare il nome di Luciano D’Alfonso". 

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Blitz dei carabinieri a palazzo Silone all'Aquila, sede della Giunta regionale. E' stato eseguito un sequestro di documenti relativo alla gara per l'affidamento della ricostruzione di palazzo Centi, sede della presidenza nel centro storico del capoluogo resa inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009. I militari, secondo quanto appreso, hanno occupato l'intero settore Patrimonio. Dopo un lunghissimo iter, nei mesi scorsi la gara per l'appalto pubblico da 13 milioni di euro e' stata aggiudicata alla ditta Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia.

Piu' di 20 i carabinieri impegnati nell'ambito dell'operazione di polizia giudiziaria. L'inchiesta e' coordinata dalla procura della Repubblica del capoluogo abruzzese. La mole di documenti sequestrati per essere esaminati dagli inquirenti sarebbe copiosa. L'appalto pubblico da 13 milioni di euro, contraddistinto da molte lungaggini, cui hanno preso parte 29 grandi imprese edili, e' stato aggiudicato alla ditta Edil Costruzioni Generali Srl di Isernia un ribasso del 35,017 per cento. Nei giorni scorsi l'amministrazione aveva dato l'ok alla congruita' degli atti di gara, compreso il ribasso stesso.

"Mi dichiaro totalmente estraneo alle vicende e auspico una loro rapidissima definizione". Cosi' - in una nota - il presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, in merito al sequestro, da parte dei Carabinieri, di documenti sulla gara da 13 milioni di euro per l'affidamento della ricostruzione di palazzo Centi, sede della presidenza nel centro storico del capoluogo resa inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009. Nella mattina di oggi, riferisce poi nella nota D'Alfonso, "sono stati comunicati atti di proroga di indagini penali che vanno avanti dal novembre 2015 con rinnovi semestrali. Gli argomenti per i quali sono state individuate ipotesi di reato sono: il cantiere dei lavori di Palazzo Centi a L'Aquila; un intervento non ancora precisato riguardante la citta' di Penne; interventi - al momento solo quantificati e ipotizzati come priorita' a seguito di legittime pressioni e denunce dei cittadini - di rigenerazione e manutenzione ordinaria e straordinaria delle case popolari in via Caduti per servizio e in via Salara Vecchia a Pescara.

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Confindustria propone l’istituzione di zone franche urbane nelle zone colpite dal terremoto

Per sostenere le attivita' economiche locali nelle zone del Centro Italia colpite dal terremoto negli ultimi mesi andrebbe fatta anche "una seria riflessione sull'opportunita' di istituire le cosiddette 'zone franche urbane'", gia' istituite in seguito agli eventi sismici dell'Aquila e dell'Emilia. Lo ha affermato il vicepresidente di Confindustria e presidente della Piccola industria, Alberto Baban, nel corso di un'audizione in Commissione Industria del Senato, in occasione della quale ha parallelamente sottolineato la necessita' di integrare l'area del cosiddetto 'cratere', di calcolare anche i danni indiretti subiti e di accelerare le procedure di ricostruzione. Per Confindustria, infatti, altri aspetti "importanti riguardano i danni subiti dalle imprese in termini di impatto economico sulla loro attivita', non solo i danni diretti, cioe' determinati dalla chiusura (definitiva o temporanea) dell'attivita', ma in particolare i danni indiretti, cioe' generati dalla riduzione del giro d'affari indotta dal complessivo ridimensionamento dell'attivita' produttiva e della domanda locale". Sul turismo i danni indiretti "stanno assumendo dimensioni rilevanti". E, dunque, andrebbe introdotta una misura di "compensazione". Quanto alla proposta sulle zone franche, Baban ha sottolineato che sarebbe "uno strumento con finalita' di mantenimento e rilancio di attivita', soprattutto di micro-imprese, in zone particolarmente disagiate e a rischio di degrado e basato su meccanismi di riduzione della fiscalita', statale e locale". Su tutto e' necessaria, ha rimarcato Baban, "la rapida realizzazione degli interventi di riparazione e ricostruzione" nei territori colpiti e questo "impone l'adozione di misure per l'accelerazione delle procedure e la definizione di una macchina amministrativa efficiente e dinamica, in grado di dare risposte coerenti alle esigenze di adeguamento e miglioramento sismico". Per questo andrebbe anche "rafforzata la capacita' amministrativa degli uffici pubblici coinvolti".

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Lavori urgenti per la viabilità, 408 interventi e 389 milioni di euro di spesa

Parte il primo stralcio del programma di ripristino della viabilita' della rete stradale interrotta o danneggiata a causa dei terremoti che hanno colpito il Centro Italia a partire dallo scorso 24 agosto. Il programma, approvato dal Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, elaborato dall' Anas con le Regioni e i gestori stradali, prevede 408 interventi per un valore complessivo di 389 milioni di euro. A seguire gli interventi sara' l'ingegner Fulvio M. Soccodato di Anas, nominato Soggetto Attuatore di Protezione Civile, con il compito di effettuare una puntuale ricognizione del danno e realizzare un Programma complessivo di interventi di ripristino di tutta la rete stradale all'interno del cratere sismico. "Per ripristinare la viabilita' e le connessioni per il Centro Italia colpito dal sisma - spiega il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio - sono stati considerati sia gli interventi urgenti, sia la definizione di assi prioritari di collegamento con il Paese. Siamo impegnati vicino alle comunita' colpite perche' senza collegamenti non vi e' sviluppo e ripresa dell'attivita' economica". Anas ha finora effettuato 622 sopralluoghi su 124 strade insieme ai tecnici dei rispettivi enti gestori della rete viabilistica interessata. Si tratta di una superficie complessiva di circa 7.600 kmq che comprende 4 Regioni (Abruzzo, Lazio, Marche, Umbria), 8 Provincie (L'Aquila, Teramo, Rieti, Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Perugia), 131 Comuni per una rete stradale di 15.300 km, dei quali 11.000 km di competenza Comunale. Il primo stralcio del Programma di ripristino definito da Anas si inserisce nel piu' ampio Piano di potenziamento e completamento di infrastrutture viarie nell'Area del cratere sismico previsto nel Contratto di Programma Anas-Ministero delle Infrastrutture, nel quale sono stati programmati investimenti per ulteriori 1,18 miliardi di euro. In particolare, si tratta di lavori in corso per 255 milioni, opere in avvio per 148 milioni e in programma per 785 milioni. Questo Piano, unito al valore degli interventi del Programma di ripristino - tenuto anche conto dei relativi stralci futuri di completamento, eleva l'investimento infrastrutturale nell'area ad oltre 1,7 miliardi di euro.

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Startup, Abruzzo eccelle in tre categorie

Le startup innovative in Abruzzo sono 165, pari al 2,5% delle 6.723 registrate in Italia. Rispetto al 28 aprile 2015 esse risultano in aumento del 130%, crescita ben superiore a quella registrato in Italia (+75%). Le startup abruzzesi sono prime in Italia per specializzazione nella fornitura di energia elettrica (18 imprese), fabbricazione di articoli in gomma e plastica e fabbricazione di autoveicoli (entrambe 3 imprese) e, nonostante i valori assoluti molto esigui, anche per alloggio (1 impresa) e attività di servizio agli edifici (1 impresa). E' quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sui dati resi disponibili dalla sezione speciale del Registro delle imprese.

In valori assoluti tra le province emerge L'Aquila con 50 startup (30,3% del totale regionale), seguita da Pescara (45 pari al 27,3%) e Teramo (42 pari al 25,5%). Le 28 startup localizzate a Chieti costituiscono il 17,0%. Teramo e L'Aquila emergono anche per un incremento nel periodo considerato molto superiore a quello regionale (Teramo: +200%; L'Aquila: +163%).

Le specializzazioni premiano L'Aquila per le attività di alloggio (al terzo posto nella graduatoria delle province italiane con un'impresa che svolge servizi di promozione del territorio e di assistenza al turista). Teramo emerge per specializzazione nella fornitura di energia elettrica, lavorazione di minerali non metalliferi e fabbricazione di articoli in gomma e plastica (per tutte al secondo posto nazionale con rispettivamente undici, una e tre imprese). Pescara spicca per le attività di servizio per edifici (al primo posto italiano con un'impresa che produce sistemi automatici di apertura porte) e per la fabbricazione di autoveicoli (al terzo posto con due imprese). Chieti si contraddistingue per il magazzinaggio e le attività di supporto ai trasporti (al secondo posto con un'impresa) e per la riparazione, la manutenzione e l'installazione di macchine e apparecchiature (al terzo posto con un'impresa).

La presenza di donne nel capitale e nell'amministrazione delle startup abruzzesi è inferiore alla media nazionale (12,1% rispetto a 13,5%) così come accade per i giovani (18,2% rispetto a 22,6%) mentre per gli stranieri il valore abruzzese supera di molto quello nazionale (3,6% rispetto a 2,7%) e mostra l'ottimo risultato della provincia di Teramo (11,9%) che risulta quarta a livello nazionale.

 

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Coldiretti, mobilitazione degli allevatori in Abruzzo

La situazione è drammatica nelle campagne abruzzesi, dove ad essere colpita è stata soprattutto l'attività di allevamento che, con migliaia di animali morti e stalle distrutte, ora rischia concretamente di scomparire portandosi dietro un patrimonio inestimabile di tradizioni e di eccellenze, dal pecorino di Farindola alla mortadella di Campotosto fino ai salumi teramani che, una volta estinte, sarebbero irrecuperabili. E' quanto afferma la Coldiretti in occasione della mobilitazione di agricoltori e allevatori colpiti dal terremoto e dal maltempo in Abruzzo, che si terrà domani. L'appuntamento è fissato per le 9 del mattino nell'azienda agricola San Vincenzo (Salumieri di Castel Castagna) in località Basciano, nel teramano, dove sono morti migliaia di animali

L'obiettivo delle mobilitazione, spiegano gli organizzatori, è fare luce su una emergenza drammatica nelle campagne, illustrare direttamente le difficoltà che stanno vivendo e coordinare le necessarie attività per far riprendere il lavoro nei campi e nelle stalle, con il presidente nazionale Roberto Moncalvo accompagnato dai componenti dell'Unità di crisi della Coldiretti. I casi concreti di difficoltà saranno raccontati dai numerosi allevatori e agricoltori che porteranno le specialità locali salvate dal terremoto che sono ora a rischio e con loro la storia e il futuro di una regione che ha nell'agroalimentare una forza trainante dell'economia di estinzione

L'appuntamento, si legge in una nota della Coldiretti, è all'interno di una azienda dove sono clamorosi i segni della calamità per fare un primo bilancio dei danni, discutere delle misure di sostegno necessarie a livello nazionale e comunitario, delle iniziative di solidarietà attuate e delle proposte per superare l'emergenza. Alle 12.00 l'unità di crisi della Coldiretti con il presidente Moncalvo sarà in Contrada Nortoli a Penne, in provincia di Pescara, nell'azienda agricola D'Angelo Gianluca per incontrare gli allevatori pescaresi e chietini.

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Istat, traffico aereo in crescita

Nel 2015 si conferma dall'anno precedente il trend positivo del traffico aereo che interessa i movimenti commerciali di aeromobili (+0,6%), passeggeri (+4,4%), merci e posta (+3,1%). Lo rende noto l'Istat. In Italia, il trasporto aereo di passeggeri e merci, in ripresa tra la fine del 2009 e metà 2010, tende a diminuire, per tornare a crescere soltanto nel 2014-2015. In particolare, dal 2014 aumenta il numero dei passeggeri, grazie anche allo sviluppo dei voli low cost. I movimenti di merci e posta crescono invece già dal 2013, con la diffusione sul mercato mondiale dell'e-commerce che esercita una spinta verso l'alto della domanda di trasporto aereo per garantire tempi rapidi di consegna anche sulle lunghe distanze. Nel 2015, negli aeroporti italiani sono transitati complessivamente poco più di 157 milioni di passeggeri, di cui 40,2 milioni nell'aeroporto di Roma Fiumicino, 18,4 milioni a Milano Malpensa e circa 10 milioni a Milano Linate.

L'aumento di passeggeri in arrivo e in partenza registrato tra il 2015 e il 2014 ha riguardato più della metà degli aeroporti italiani e, in particolare, quelli di Perugia (+37,1%), Bergamo (+18,6%), Roma Ciampino (+16,3%) e Pescara (+10,2%). Il maggiore decremento nel flusso di passeggeri è stato invece registrato a Rimini (-66,2%), Cuneo (-46,6%), Parma (-9,3%) e Verona (-6,7%). Nel dettaglio, la crescita del numero di passeggeri da e per Perugia è soprattutto dovuta ai voli nazionali (+88,9%) ma la tendenza è positiva anche per quelli internazionali (+22,2%).

L'aumento complessivo (+18,6%) rilevato per l'aeroporto di Bergamo Orio al Serio è invece sintesi del risultato positivo sia della componente internazionale (+20,4%) sia di quella nazionale (+14,6%), alla quale ha contribuito soprattutto l'evento Expo 2015, organizzato in un territorio servito anche da linee low cost. La regione che registra, nel complesso, l'aumento più rilevante è l'Umbria, seguita dall'Abruzzo e dalle Marche. Per quanto riguarda l'Umbria e l'Abruzzo l'incremento del numero di passeggeri è riconducibile ai nuovi collegamenti attivati dagli aeroporti di Perugia e Pescara, mentre per le Marche (aeroporto di Ancona) è stato favorito soprattutto dalla chiusura temporanea degli aeroporti di Forlì e di Rimini (chiuso per 3 mesi) della limitrofa Emilia-Romagna. A livello regionale, si vola di più in Lombardia, Lazio, Sicilia e Sardegna: le prime due regioni - che ospitano i principali snodi aeroportuali di Milano Malpensa, Milano Linate, Roma Fiumicino e Ciampino - registrano un alto numero di voli internazionali; a queste regioni si aggiungono la Sicilia e la Sardegna con riferimento alla domanda di voli nazionali. Queste quattro regioni assorbono insieme il 66,6% dei passeggeri arrivati e partiti a livello nazionale e il 78,8% dell'utenza a livello internazionale.

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Trentacinque milioni per le indennità dei lavoratori del cratere

Ammontano a circa 35 milioni di euro le risorse messe a disposizione dal Governo per le misure di sostegno al reddito per quei lavoratori che operano nei comuni del cratere sismico. Lo ha annunciato nel corso della seduta del Cicas (Comitato di intervento per le crisi aziendali e di Settore) l'assessore alle Politiche del Lavoro, Andrea Gerosolimo, che ha illustrato al Comitato gli esiti della convenzione con il Governo. "Con i ministri dell'Economia, del Lavoro e i Presidenti delle quattro regioni interessate dai terremoti di agosto e ottobre - ha spiegato l'assessore Andrea Gerosolimo - abbiamo concordato la ripartizione delle risorse messe a disposizione delle Regioni e le condizioni di per l'erogazione delle prestazioni in favore dei lavoratori. All'Abruzzo sono stati destinati circa 35 milioni, di cui 15 sono riservati ai lavoratori del settore privato, compreso quello agricolo; 20 milioni circa, invece riservati ai lavoratori autonomi e titolari di impresa individuale. E' una misura che viene incontro alle esigenze economiche delle aziende e dei lavoratori costretti allo stop a causa del terremoto e che guarda con attenzione anche agli autonomi prevedendo per loro un'indennita' una tantum". Le misure, cosi' come previsto dal decreto legge 189/2016 e dalla Convenzione sottoscritta dalla Regione con i ministeri dell'Economia e del Lavoro, prevedono, per i lavoratori privati, un'indennita' pari al trattamento massimo di integrazione salariale della durata massima di 4 mesi, nel periodo dal 24 agosto fino al 31 dicembre 2016. La misura, essendo residuale rispetto alle altre integrazioni salariali, si rivolge soprattutto ai lavoratori di aziende da 1 a 5 dipendenti o a coloro i quali hanno usufruito di tutti gli interventi di integrazione salariale a disposizione. Per gli autonomi l'una tantum prevista nell'intesa ammonta a 5 mila euro e puo' essere concessa anche ai professionisti iscritti a qualsiasi forma di previdenza e assistenza. E' importante sottolineare che tale indennita' puo' essere riconosciuta anche ai soci lavoratori delle societa' di persona (Ss, Snc, Sas) non invece per i soci lavoratori delle societa' di capitale (Spa, Srl, Srls). Tale misura e' considerata come aiuto di Stato in "de minimis". Le domande possono essere inviate, entro il 31 marzo 2017, via Pec alla Regione Abruzzo.

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