Redazione Notizie D'Abruzzo

Incendio in un cantiere nautico a Sambuceto

Ignoti hanno appiccato il fuoco ad alcune imbarcazioni, la notte scorsa, all'interno della 'Nautica Pescara', cantiere navale a Sambuceto, concessionaria di motori marini che si occupa anche di vendita e acquisto di moto d'acqua, noleggio di imbarcazioni e rimessaggio. E' stata una guardia giurata dell'Ivri a notare il fumo e a dare l'allarme. Il suo arrivo e' stato determinante: nell'area interessata dal fuoco due barche erano state appena incendiate, e' stata trovata benzina nel perimetro aziendale e in una tanica, probabilmente l'intento dei piromani, fuggiti alla vista dell'uomo, era di incendiare anche altre imbarcazioni. Il tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco di Chieti ha scongiurato danni maggiori. 

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Sanità, Paolucci: abbiamo lasciato in eredità 482 milioni

L'ex assessore alla Sanità Silvio Paolucci ha voluto rispondere, sottolineando quanto fatto dal precedente governo regionale nel settore. "Mi pare di capire invece che la Sanita' va con un conto economico perfettamente in equilibrio come esattamente il piano di riqualificazione 2016-2018 prevede - ha aggiunto - e l'assessore Veri' ha gia' risposto ad una mia interrogazione precisando che non solo non ci sono debiti, ma che il conto economico e' in linea con il Piano approvato dai due ministeri. Peraltro, aggiungo che non e' che non ci sono risorse in cassa, ma ce ne sono fin troppe perche' nella Regione Abruzzo noi abbiamo ereditato una situazione nel 2014 in cui avevamo chiesto una anticipazione di cassa di 140 milioni, e adesso il 10 di febbraio, al momento in cui c'e' stato il passaggio di consegne, ne abbiamo lasciati in eredita' 482". 

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Vertice sulla Pilkington in Regione Abruzzo

"Lunedi' alle 15 a Palazzo Silone, sede aquilana della Regione Abruzzo, incontreremo l'amministratore delegato della Pilkington Italia e le organizzazioni sindacali per discutere degli annunciati esuberi dei lavoratori dello stabilimento di San Salvo". Questo l'annuncio degli assessori regionali, Mauro Febbo e Piero Fioretti. "Nelle settimane scorse abbiamo gia' incontrato il Dott. Marcovecchio ed il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, ma si era in attesa dello sblocco da parte del Ministero della proroga della CGIS. La Regione Abruzzo - proseguono Febbo e Fioretti - fara' la sua parte avendo a disposizione la possibilita' di attivare gli ammortizzatori sociali e le azioni del caso per far fronte alle esigenze dei lavoratori e dell'azienda".

 

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Pescara, un tavolo tecnico per la qualità dell’acqua del mare

"All'inizio della prossima settimana convochero' un tavolo tecnico con Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente (Arta) e Asl di Pescara, Dipartimento Prevenzione e Igiene Ambientale, immediatamente dopo coinvolgero' l'assessore regionale Mauro Febbo per avviare iniziative che portino a migliorare la qualita' delle acque". Lo annuncia l'assessore comunale di Pescara Nicoletta Di Nisio, con delega, tra l'altro, a 'Mare e fiume', in relazione a iniziative "che tendono a voler far dichiarare il tratto di mare nelle vicinanze della 'Madonnina' non balneabile in modo permanente". "Valori inquinanti eventualmente riscontrati nel mare nel tratto di spiaggia vicino alla foce sono dovuti a questioni che coinvolgono tutti i territori e Comuni sul percorso del fiume Pescara. Potenziare e/o a realizzare depuratori, vigilare per contrastare sversamenti abusivi, attivare politiche di salvaguardia delle acque e' un percorso che deve coinvolgere piu' soggetti. Sara' il compito per cui andro' a sollecitare la Regione".

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Marco Ligabue in concerto a Pianella

Marco Ligabue, domenica 28 luglio, a partire dalle 21,30, con ingresso gratuito, suonerà nella piazza del mercato di Pianella. «Ho imbracciato la chitarra oltre 500 volte negli ultimi cinque anni», confida Marco Ligabue, «Un’esperienza talmente bella e densa da rimanerne quasi “ubriacato”. Mi piace creare grande empatia con i fan sotto il palco, sono loro infatti che mi ricaricano ogni sera e mi danno una spinta pazzesca per scrivere nuove canzoni».

Il pubblico potrà emozionarsi, cantare, ballare e, perché no, riflettere, con brani come "Quante vite hai" ma soprattutto ascoltare il nuovo singolo,altalena”, uscito il 28 giugno. Sul palco l’insostituibile chitarrista Jonathan Gasparini, il batterista Diego Scaffidi e il giovanissimo bassista e sassofonista Luca Spaggiari.

Reduce dall’esperienza televisiva di AllTogetherNow, uno dei giudici della trasmissione di canale5, Marco ha numeri importanti sui social: oltre 57 mila followers su Instagram e 270.000 su Facebook.

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Strada Loreto-Penne, il Pd: la Regione ha tolto i fondi

“Tre delibere, in due mesi, sono bastate a mortificare un intero territorio e a cancellare un’idea, quella della realizzazione della Loreto-Penne, un’arteria che collegherebbe la costa con le aree interne della provincia di Pescara”. Con queste parole il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli ha aperto stamattina la conferenza stampa dal titolo “Ennesimo scippo della giunta Marsilio al territorio pescarese – Quale futuro per la strada Loreto-Penne?”.

 

Erano presenti: il senatore Pd Luciano D’Alfonso, il capogruppo Pd alla Regione Silvio Paolucci, Antonio Di Marco, già presidente della Provincia di Pescara, il capogruppo Pd alla Provincia Domenico Vespa, Enzo De Simone, già consigliere provinciale, Giancarlo Malachi, già consigliere comunale di Penne, Valeria Di Luca, ex assessore al Comune di Penne, e Andrea Vecchiotti, segretario del circolo Pd di Penne.

 

“Il 25 marzo la giunta Marsilio ha dirottato più di 2milioni di euro dalla Loreto-Penne all’Aquila, Vasto e altre aree della provincia di Chieti per gli asfalti del Giro d’Italia; l’8 aprile ha cancellato altri 250mila euro per gli asfalti del Comune di Tortoreto, sempre in vista del Giro d’Italia; e infine il 24 luglio ha prelevato gli ultimi 4 milioni di euro destinati all’infrastruttura Vestina, destinandone 3,2 alla viabilità del terzo Ponte sul Saline, e 800mila per il cofinanziamento del progetto Snai – continua Blasioli -. Ed è proprio il 24 luglio che hanno calato la maschera: nella delibera, infatti, non si parla né di spostamento temporaneo delle risorse né della possibilità di un  rimpinguo. A differenza, quindi, delle prime due delibere e della risposta alla mia interpellanza, presentata in Consiglio regionale, questa volta il centrodestra abruzzese ammette che non ha alcuna intenzione di portare avanti un’opera così importante e attesa da tutti i cittadini dell’area Vestina.  L’ultima delibera infatti non parla di spostamento temporaneo dei fondi e di importi da recuperare con altre economie. Non discutiamo dell’importanza della viabilità del terzo ponte sul Saline, ma qui si mortificano urgenze attese da svariati decenni e manca ogni dialogo con Anas per l’appalto dei primi 29 Milioni di euro, a cui ora viene sottratta la quota dei fondi Masterplan, che la giunta D’Alfonso aveva destinato nella misura di 7 milioni aggiuntivi”.

“È un’iniziativa che fa riflettere – dichiara Di Marco -. Quest’opera è stata condivisa fra Provincia e Anas, grazie ai fondi del Masterplan, poiché ritenuta prioritaria per l’area interna pescarese. La Vestina, tanto citata in campagna elettorale, invece, viene oggi mortificata da questo governo regionale. L’importanza della viabilità del terzo ponte sul Saline non è in discussione, ma occorre reperire ulteriori fondi dal governo nazionale e non dirottare quelli destinati ad altre infrastrutture”.

“Hanno schiacciato la dignità di una intera area – ha attaccato Vespa -. Mortificando la nostra viabilità, che tanto avrebbe bisogno, invece, di una programmazione attenta e puntuale. E non mi riferisco solo al Comune che amministro, Villa Celiera, ma anche a Montebello, Farindola e Civitella”

Ad attaccare questa scelta incomprensibile scelta del governo Marsilio, anche Di Luca, Malachi e Vecchiotti: “In due mesi hanno scippato al nostro territorio 7 milioni di euro, che erano la dotazione data dal Masterplan a questa arteria, oltre i 29milioni dell’Anas. Il tutto, nel silenzio assordante dell’amministrazione comunale di Penne, che brinda, invece, al fumo negli occhi gettato dall’assessore alla sanità Verì circa la riorganizzazione della rete ospedaliera, che in realtà non migliorerà il nostro sistema sanitario”.

“È l’esempio lampante della cialtroneria politica di questa amministrazione regionale – chiosa Paolucci -. Altri, ovvero il centrosinistra, ha reperito i fondi tramite il Masterplan, loro hanno per mesi gridato al bluff, dicendo che quelle risorse non esistevano, e oggi le spendono e dirottano a piacimento su altre opere. Cosa hanno aggiunto in sette mesi di governo? Nulla”.

  chiudere la conferenza stampa, il senatore D’Alfonso: “È necessario accelerare i tempi delle procedure se si vuole davvero veder realizzata la Loreto-Penne. Non è pensabile spostare fondi da una infrastruttura ad un’altra. La buona politica deve stabilire le priorità e se è vero che il terzo ponte sul Saline è una priorità, lo è altrettanto la realizzazione di un’arteria in grado di ottimizzare in maniera significativa i tempi di percorrenza dalla costa verso le aree interne e viceversa. L’inadeguatezza della viabilità della vestina deve essere risolta e mi auguro che su questo gli enti locali non balbettino: va fatto gioco di squadra e va fissato il ritmo delle procedure”. 

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I consiglieri Pd alla Regione: Terme riaperte, ma istituzioni immobili

Stamattina, nel palazzo del consiglio regionale in piazza Unione, si è svolta la conferenza stampa indetta dal gruppo Pd dal titolo: “Caramanico: terme riaperte, ma istituzioni immobili - Senza l’azione regionale la decisione del concessionario non basta ad assicurare il futuro del termalismo e dell’indotto”.

Erano presenti il capogruppo Silvio Paolucci, il consigliere Antonio Blasioli, e Mario Mazzocca e Rita Silvaggi, rispettivamente capogruppo e portavoce del gruppo consiliare “Uniti per Caramanico”.

“La giunta Marsilio ha adottato un metodo chiaro per affrontare i problemi, ovvero non risolverli – ha esordito Blasioli -. Un modus operandi che abbiamo già riscontrato, ad esempio, in tre diverse situazioni. La prima, la crisi di Mercatone 1, dove, ricordo che l’assessore Febbo ha incontrato il 5 giugno scorso sindacati e lavoratori, garantendo loro il massimo impegno e risoluzioni in tempi certi e celeri. Da quel giorno, invece, nulla è stato fatto e l’assessore ha anche disertato l’ultimo tavolo con i dipendenti. Il secondo esempio è la riapertura-bluff delle Naiadi. Dopo un’inaugurazione in pompa magna, la struttura è ancora chiusa e le piscine sono deserte. Infine, l’ultimo grande tema, le Terme di Carmanico, riaperte lo scorso 15 luglio, ma solo per iniziativa del privato e con la grande dedizione al lavoro dei suoi circa 40 dipendenti, riassunti, fra l’altro, fino al 31 luglio e part-time. A loro va il nostro ringraziamento , anche perché proprio ieri hanno dovuto supplire con un generatore all’abbassamento del voltaggio dell’energia elettrica, mentre la Regione non ha pubblicato ancora il bando per le 900mila euro destinate al termalismo né ha inviato il documento dell’agenzia sanitaria regionale per la qualificazione sanitaria del settore termale. Ricordo che il tavolo del Mise si è riunito l’ultima volta il 3 di aprile”. 

“Riaperte le Terme di Caramanico, ma nulla di nuovo sul tema del contributo delle istituzioni – hanno spiegato Mazzocca e Silvaggi -. Nessuna iniziativa di supporto è stata portata a termine, nonostante il Tavolo Tecnico del MISE, non più riunitosi dallo scorso 3 aprile, abbia creato le condizioni istituzionali per validare interventi straordinari, come si fa e si sta facendo per altre crisi aziendali, con cui sostenere, non tanto la Società Concessionaria, ma la ripresa delle minime condizioni economico-finanziarie per evitare che il problema si riproponga a breve. Dalle istituzioni finora solo dichiarazioni generiche e distanti dalla sostanza dei problemi, nessun atto amministrativo o richiesta di riconvocazione presso il MISE. Insomma, sembra che le istituzioni facciano spallucce o siano inspiegabilmente distratte o attendano il "passaggio del cadavere sulla riva del fiume".

Ad esse poniamo 10 DOMANDE:

1) Possibile che non si parli più dei possibili interventi della Regione, nelle competenze sia della Sanità che delle Attività estrattive? Possibile che la Regione si sia limitata a un solo atto tecnico di verifica delle condizioni di mantenimento della concessione, come per altro da noi introdotte dalla DGR 101 del 17 febbraio 2015, con una doverosa ispezione tecnica e senza che gli esiti di questa abbiano determinato alcun atto di attenzione politico-istituzionale?

2) Quali sono "tutte le azioni istituzionali necessarie per evitare la mancata riapertura dello stabilimento termale e il mancato avvio della stagione termale 2019" nel frattempo messe in atto dall'Amministrazione Comunale, di concerto con quella regionale, dello stesso colore politico, che avevano assicurato in campagna elettorale e durante il Consiglio Comunale straordinario del 21 giugno scorso?

3) Come mai, il 28 giugno (da annuncio del Sindaco) l'Assessore regionale alla Salute non ha provveduto (e non ancora provvede) ad inviare l'istruttoria di competenza al Tavolo di Crisi del MISE, al fine di ottenere l'applicazione straordinaria del documento tecnico dell’Azienda Sanitaria Regionale "Qualificazione sanitaria nel settore termale - modello assistenziale. Linee di indirizzo", lasciando inerme il Tavolo del dicastero Di Maio -che attende il documento da aprile- per convocare l’organo di monitoraggio del Ministero della Salute presso il citato Tavolo e ivi valutare la possibilità di un atto straordinario per le Terme di Caramanico ad erogare prestazioni riabilitative, a costo zero per il Servizio Sanitario, fin dall’anno in corso?

4) Non ha avuto tempo di farla? E se è così, perché non farsi almeno portavoce della proposta di Federterme dell’8 maggio 2019 "Sperimentazione di un nuovo modello di assistenza ex art. 15, comma 13, lett. c-bis), D.L. 6 luglio 2012, n. 95, in materia di riabilitazione in ambito termale presso le Terme di Caramanico e Popoli. Linee Guida progettuali", ma anche di questo documento, al MISE non vi è alcuna traccia.

5) Dove sono i 900mila euro della Legge di Stabilità Regionale 2019, trovati dal Governo regionale del Presidente Vicario Lolli, per il rifinanziamento della L.R. 15/2002? Dov'è il bando che l'Assessore Campitelli aveva detto di essere in procinto di redigere, ormai da 3 mesi, per consentire l'impiego di quei soldi? Dov'è la Delibera di Giunta Regionale con la quale avevamo chiesto di confermare gli obiettivi ed espressamente orientare il dispositivo verso la risoluzione della crisi delle terme di Caramanico, secondo finalità richieste a nome della Comunità locale e degli operatori dell'intera vallata?

6) Da nessuna parte è scritto che quei 900mila euro devono essere destinati a 'nuove strutture termali', come annunciato da Campitelli, ma possono, invece, essere indirizzati per "Promuovere il termalismo" (art.64, L.R. 15/2002), incentivando la valorizzazione dei centri termali attivi e con concessioni in atto, con priorità per quei centri di maggiore importanza e strategicità in termini di prestazioni erogate, numero di occupati e caratteristiche quali-quantitative dell'indotto, per supportare azioni concrete finalizzate all’ampliamento della stagionalità delle terme e alimentare il loro consolidamento soprattutto in relazione ai benefici delle acque ed ai particolari contesti di pregio naturalistico dei luoghi. Tutte cose strettamente necessarie alla ripresa delle attività termali e di grande valore strategico per porre le condizioni più favorevoli ad una riqualificazione del comparto per i prossimi anni. Perché tutto questo non è stato confermato dalla Giunta Regionale, pur essendo previsto dalla specifica norma di settore? Che vuole farci Campitelli con i fondi della Giunta Lolli per soccorrere le Terme di Caramanico?

7) Perché nessuno ha ancora verificato se la Regione abbia dato seguito alla DGR n. 626 del 27 ottobre 2017, con cui si è attribuito l’ulteriore finanziamento di 1 milione di euro per le piscine termali? Nonostante i tentennamenti della nuova amministrazione comunale, l’appalto del 1° lotto è in corso; avere contezza sul finanziamento già deliberato equivarrebbe a consolidare il cronoprogramma lavori e procedere rapidamente al 2° appalto, dando certezza attuativa ad un’opera, oggi più che mai, strategica per innovatività, capacità di intercettare la nuova domanda, possibilità di compartecipazione degli operatori locali e aggiunta di reali elementi di supporto economico-finanziario alla pianificazione di settore.

8) L'Amministrazione Comunale è timida e non vuole incalzare la Regione? Ritiene prevalga il proprio allineamento politico sulla tutela degli interessi della Comunità? O vuol far credere, tramite i soliti facili profeti, che la temporanea riapertura delle Terme sia merito del "grande lavoro politico" da essa prodotto in questi due mesi?

 9) L'Amministrazione Regionale è incapace di procedere o non vuole procedere? L'Assessore Verì sta realmente verificando che lo stabilimento termale di Caramanico possa essere sede anche di servizi riabilitativi, o invece, come detto dal Tg3 Abruzzo, intende "proporre un affitto", e dunque ha altri piani, non chiari e comunque non condivisi attualmente con i portatori di interesse e le parti sociali?

10) Possibile che sia questa l'attenzione della Regione nei confronti del sistema termale di Caramanico e del suo comprensorio? Possibile che non ci sia visione per un settore così importante dell'economia turistica abruzzese, e che invece in frettolose e, ormai, datate riunioni, si continui a farneticare su fantasiosi modelli di sviluppo alternativi, senza invece nulla chiarire delle intenzioni della Regione sulla tutela dell'utilizzo delle acque termali? Chiarezza, determinazione, correttezza intellettuale. Questo chiediamo nel rispetto delle famiglie, che sono ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche, e di un territorio di eccellenza che non merita una politica approssimativa e superficiale”.

 

“La Regione – ha concluso il capogruppo Paolucci – non si deve occupare della proprietà delle terme, ma deve adoperarsi affinché queste funzionino. L’amministrazione D’Alfonso aveva stanziato 900mila euro per il termalismo, o meglio, per i cittadini che, in condizioni di indigenza, avessero avuto bisogno di ricorrere alle cure termali, ma da tre mesi aspettiamo che la giunta Marsilio faccia il bando. Cosa aspettano? Inoltre, ricordo che ci sono altri 600mila euro sul budget della sanità, basta portare in giunta la delibera. Perché non lo fanno? Perché si occupano solo della proprietà delle terme e non di riattivarle e, con esse, di riattivare l’economia di un territorio?”.

 

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Studio Cgia, le micro imprese danno lavoro a quasi 7,6 milioni di persone

Sono micro e sono tantissime ma soprattutto sono importanti per l'elevato numero di persone a cui danno un'occupazione. Sono le micro aziende, vale a dire le attivita' imprenditoriali da 0 a 9 addetti. In Italia sono oltre 4,1 milioni di unita' (pari al 95% del totale) e danno lavoro a quasi 7,6 milioni di cittadini (pari al 44,5% degli addetti nelle imprese). Un numero quasi doppio rispetto a quello riferito alle grandi aziende che, segnala l'Ufficio studi della Cgia, "assorbono" 3,8 milioni di addetti. Nelle micro ci sono 1,5 milioni di occupati in piu' rispetto alle aziende medio-grandi. Se, infatti, si mettono a confronto gli addetti delle medie e grandi imprese (6 milioni) con quelli a libro paga nelle micro (oltre 7,5 milioni), si nota che in queste ultime lavorano 1,5 milioni di persone in piu'. Le micro aziende generano il 29% del valore aggiunto riconducibile alle imprese (220 miliardi di euro su un totale di 750) e il 25% del fatturato nazionale (746 miliardi su un totale di 2.950)

Per il coordinatore dell'Ufficio studi degli Artigiani di Mestre, Paolo Zabeo, "fino a quarant'anni fa erano ritenute residuali, quasi un effetto collaterale del boom economico esploso negli anni '60. Molti esperti, addirittura, prevedevano che nel giro di qualche decennio sarebbero scomparse a causa della globalizzazione. Diversamente, le micro imprese si sono consolidate e oggi costituiscono uno degli assi portanti della nostra economia". Anche per queste ragioni, la Cgia chiede con forza che si inizi a legiferare con particolare attenzione alle richieste sollevate dal mondo delle piccole e micro imprese. Negli ultimi tempi, invece, le cose stanno andando diversamente. La Cgia fa qualche esempio. Introdotto con il "Decreto crescita", lo sconto in fattura per i lavori relativi a ecobonus e sismabonus provochera' "una forte distorsione alla concorrenza a danno dei piccoli imprenditori del comparto casa. A sollevare questa denuncia e' stata l'Autorita' garante della concorrenza e del mercato che in piu' di un'occasione ha segnalato come le disposizioni previste dall'art. 10 favoriranno i soli operatori economici di grandi dimensioni. Altrettanto preoccupanti", prosegue, rischiano di essere le conseguenze che potrebbero emergere con l'introduzione per legge del salario minimo a 9 euro lordi all'ora. "Se questa misura diventasse legge - afferma il segretario Renato Mason - il costo aggiuntivo in capo alle sole imprese artigiane sarebbe di 1,5 miliardi all'anno. Un aggravio considerevole, anche se decisamente sottostimato, in quanto non include l'effetto trascinamento che l'introduzione del salario minimo per legge avrebbe nei confronti dei livelli retributivi che oggi si trovano sopra i 9 euro lordi. Appare evidente che, ritoccando all'insu' la retribuzione per i livelli piu' bassi, la medesima operazione dovrebbe essere effettuata anche per gli inquadramenti immediatamente superiori. Diversamente, molti lavoratori si vedrebbero ridurre o addirittura azzerare il differenziale salariale con i colleghi assunti con livelli inferiori, pur essendo chiamati a svolgere mansioni superiori a questi ultimi". Un banco di prova "molto importante per misurare la sensibilita' del Governo Conte, e in generale del Parlamento", nei confronti dei piccoli produttori sara' la legge di Bilancio 2020. Per questa ragione l'Ufficio studi della Cgia sta predisponendo un "Manifesto a sostegno del ceto medio produttivo" che, entro il prossimo autunno, verra' recapitato a tutti i deputati e i senatori italiani, affinche' le loro proposte legislative "rispettino" le 10 richieste avanzate dagli artigiani mestrini

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Mit sblocca 350 milioni per l’housing sociale

ll ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha provveduto, durante l'ultima riunione del Cipe, a far sbloccare, tra le altre cose, 350 milioni per l'housing sociale. Sono stati infatti recepiti dal Comitato interministeriale per la programmazione economica gli aggiustamenti tecnici richiesti dalle Regioni sul Programma di edilizia residenziale nei territori colpiti da sisma, a cui sono destinati 100 milioni, e sul Programma integrato di edilizia residenziale sociale a cui sono destinati, e gia' ripartiti, 250 milioni. Un ultimo passaggio formale che rende i due piani pienamente attuabili. In particolare e' stata ricompresa anche la Campania, in aggiunta a Marche, Umbria, Abruzzo e Lazio, tra i beneficiari del finanziamento di 100 milioni per gli interventi di edilizia residenziale sociale nei territori danneggiati dagli eventi sismici, per ricomprendere anche il territorio di Ischia. Ora, per il riparto delle risorse, si e' in attesa di ricevere dalle Regioni interessate i dati sui singoli fabbisogni relativi al patrimonio Erp danneggiato dagli eventi sismici. Per quanto riguarda invece il programma integrato di edilizia residenziale sociale, il cui riparto dei 250 milioni e' stato approvato con Dm del Mit del 4 luglio scorso, il Cipe ha recepito le raccomandazioni espresse dalle Regioni in Conferenza unificata cosi' da consentire la presentazione delle proposte da ammettere a finanziamento anche agli ex Iacp competenti per territorio; permettere la possibilita' di finanziare nelle regioni assegnatarie di importi superiori a 10 milioni piu' di due proposte di intervento; sottoporre ad intesa della Conferenza unificata il decreto interministeriale di approvazione dell'elenco dei comuni ammessi a finanziamento. 

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Giostra Cavalleresca di Sulmona, costumi ispirati alla tradizione scannese

Saranno ispirati alla tradizione scannese l'abito e i gioielli della regina Giovanna d'Aragona della XXV Giostra Cavalleresca di Sulmona, che sarà impersonata da Simona Ventura. Il costume porta la firma dello stilista della Giostra, Alessandro Pischedda. I gioielli sono opera degli orafi scannesi Di Rienzo. Ma quella del venticinquennale sarà un'edizione ancor più ricca di novità: sfilerà per la prima volta in costume, anche la sindaca della città, Annamaria Casini. "Il costume di Simona Ventura nasce da un'ispirazione dell'abito tradizionale scannese - spiega lo stilista Pischedda - Anche se la foggia è prettamente rinascimentale, alcuni dettagli richiamano i costumi tipici abruzzesi. Dopo diverse ricerche stilistiche, si è scelto per la regina un abito interamente in duchesse di seta e velluto in seta, impreziosito da ricami interamente fatti a mano e adornato da cristalli e perle". L'abito è stato confezionato dall'atelier di moda 'Les Gars couture' di Sulmona. Ad impreziosire l'abito e valorizzare la bellezza della regina, saranno i gioielli disegnati dagli orafi Di Rienzo, frutto di una minuziosa ricostruzione storica e di un'attenta analisi dei costumi. 

Simona Ventura indosserà un ciondolo in barocco scannese, a forma di croce, in oro giallo e coralli. A realizzarlo è stato Nunziato Di Rienzo, scomparso lo scorso 14 luglio. 

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