Sarà l'attore e regista pescarese Milo Vallone a condurre domani, venerdì 6 settembre, a partire dalle ore 20, negli spazi del Mercato Coperto di piazza Muzii, a Pescara, l'Anteprima della Rassegna 'La Festa della Rivoluzione – d'Annunzio torna a Pescara', promossa, per celebrare i 100 anni dell'impresa del Vate su Fiume, dalla Presidenza del Consiglio regionale d'Abruzzo, in collaborazione con il Consiglio regionale, la Giunta regionale e il Comune di Pescara. Tra letture dannunziane, racconti biografici romanzati e interpretati con la maestria di un vero esperto del palcoscenico,Vallone racconterà tutti i momenti di una manifestazione che dal 7 al 15 settembre proporrà una cascata 'rivoluzionaria' di eventi, dal teatro all'arte, dalla poesia alla musica, dal fumetto alla danza, dalla storia allo sport sino all'enogastronomia, iniziative che toccheranno tutti i punti nevralgici e simbolici della città che ha dato i natali a d'Annunzio, in modo da coinvolgere tutto il territorio e tutte le generazioni. Ad arricchire la serata ci sarà il momento gastronomico, con la proposta dei 'tramezzini dannunziani', preparati con i cibi che più erano graditi al Vate, il classico parrozzo, tipico dolce pescarese che meritò i versi di d'Annunzio, e infine il lancio del cocktail dannunziano i cui ingredienti verranno svelati domani dagli autori della ricetta. "Il nostro obiettivo è 'riportare' d'Annunzio a casa, nella sua Pescara – ha ricordato il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri -, perché è ingiusto che tutta Europa utilizzi d'Annunzio per la promozione territoriale, pensiamo al Vittoriale, e Pescara faccia finta di non avere questo figlio più illustre, tipico di chi ha paura di confrontarsi con la propria storia e le origini. Torna a Pescara perché ci sono stati anni di oblio, c'è stata la volontà di oscurarne ogni tipo di presenza, ma allora dovremmo abbattere il liceo classico, il Teatro, il Conservatorio, il ponte e chiudere via D'Annunzio, dovremmo fare una 'new town'. Se si vive a Pescara, anche se con spirito critico, ma bisogna fare i conti con d'Annunzio". "In secondo luogo – ha aggiunto Sospiri - partiamo dall'anniversario dei 100 anni di Fiume con un sentimento di pacificazione con le nazioni trans-Adriatiche, cercando sempre di stimolare il confronto e la rilettura della nostra storia. Il nostro interesse in questa fase, oltre all'approfondimento storico che porteremo avanti attraverso le Mostre, la prima con Guerri, la seconda in Casa d'Annunzio sulle grandi passioni di d'Annunzio, è quello di mettere in risalto tutte le innovazioni avvenute nel periodo di Fiume. Perché Festa della Rivoluzione? È un titolo mutuato dalla Salaris, una delle relatrici del Convegno finale, donna che descrive come a Fiume fosse già previsto il suffragio universale, la parità di genere e il divorzio, in realtà anche dal cielo arriverà una lettera, d'Annunzio manderà una lettera lanciata da Fly Story in tutto l'Abruzzo, scriveremo ai giovani che, al di là delle inclinazioni personali, invitiamo sempre a inseguire il giusto e il bello e a superare tutte le convenzioni". Milo Vallone, a 15 anni entra a far parte, come attore, della compagnia teatrale Il Gruppo 4. Nel 1991 è attore, autore e regista del monologo Di fronte. Fino alla prima metà degli anni '90 collabora con diverse compagnie teatrali, nel contempo si dedica al rafforzamento della propria formazione, frequentando corsi tenuti da Luca Verdone, Francesca De Sapio, Riccardo Milani, Silvio Araclio, Ilaria Drago, Gabriele Muccino e altri. Nella seconda metà dello stesso decennio si dedica alla regia e all'ideazione di eventi e kermesse: nascono così Artincorso e il festival il Fiume e la Memoria (di quest'ultimo è tuttora direttore artistico). Nel 2002 è protagonista dello spettacolo Pluto di Aristofane accanto ad Arnoldo Foà che ne curò anche la regia. Nel 2004 è ideatore del Premio Gassman - I teatranti dell'anno. Come attore teatrale recita sempre in qualità di protagonista in Interrogatorio a Maria, Costantino, Pluto, L'ideologia del traditore, Le Confessioni, Gli Ultimi giorni, Il cenacolo, Medea, Glengarry Glen Rose, Coefore, Amores Amandi, La Suocera, La collezione. Nel maggio 2007, con Dottor Sale in Zucca e Mister Zucchero Mannaro (per la regia di Oreste Rizzini), vince il Premio Miglior Attore italiano e Miglior Spettacolo nell'ambito del concorso nazionale Schegge D'autore di Roma, organizzato dal Teatro Tordinona e ideato e diretto da Renato Giordano. Sempre nel 2007, con la regia dello spettacolo Un altro giro di giostra, tratto dall'omonimo libro di Tiziano Terzani, dà il via al progetto CineprOsa, performance in cui, intrecciando il linguaggio cinematografico e quello teatrale, si alternano parti realizzate dal vivo e parti strutturate come film. Seguendo questo personale percorso, in cui l'utilizzo del video all'interno dell'accadimento teatrale non è più solo concepito come scenografia dinamica, ma entra a far parte della stessa narrazione, realizza numerose produzioni cine-teatrali distribuite sul territorio nazionale. È del 2016 l'allestimento in CineprOsa de Il Mondo di Mezzo. Dalla Banda della Magliana a Mafia Capitale con il pentito ed ex fondatore della Banda della Magliana, Antonio Mancini e con Alessandro Haber e Federica Sciarelli. Ultima sua produzione seguendo questo Progetto CineprOsa è il cine-spettacolo Sul Trono di Pietra, incentrato sulla vicenda del Papa del "gran rifiuto", Celestino V. In televisione è stato protagonista per più puntate della soap opera di Canale 5 Vivere e della serie televisiva di Rai Fiction dal titolo Sottocasa su Rai 1. In campo cinematografico è stato attore protagonista nel film La guerra del re di Sergio Sciarra (primo premio all'Excelsior film festival 2001 e Officine Italia 2002). Nel 2009 è stato scelto in qualità di voce ufficiale della XVI edizione dei Giochi del Mediterraneo. Dallo stesso anno è attivo come doppiatore prestando la propria voce per alcune serie televisive, tra le quali Empire, Life e Prison Break. È del 2010 il suo debutto come regista cinematografico con il film Anno Zero, presentato alla 5ª edizione del Festival del Cinema di Roma, e nel corso della 68ª edizione del Festival del Cinema di Venezia. Nel 2014 con lo spettacolo SerenaMente si aggiudica al Premio Millelire di Roma che vede l'attore Michele Placido come presidente di giuria, i premi come Miglior Attore, Miglior Spettacolo e il Premio della critica.
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Giovedì letterari a Moscufo con Il Sognatore di Specchi, un libro di Antonio Masseroni
Giovedì 5 settembre, alle ore 21.00 presso la sala conferenze del Frantoio delle Idee, sede del museo civico, archeologico e documentale di Moscufo, lo scrittore rosetano Antonio Masseroni parlerà del suo quarto romanzo “Il sognatore di specchi”, edito dalla Infinito Edizioni.
La serata sarà presentata da Alessandro Morelli, voce narrante di Valentina David e accompagnamento musicale del pianista Federico Delle Monache.
“Il sognatore di specchi” rappresenta un viaggio letterario attraverso la coscienza, in bilico tra sogno e realtà.
Un romanzo avventuroso, ma anche commovente ed emozionante. Nel consueto stile di Masseroni, il lettore verrà condotto ad esplorare i più arditi segreti dell’inconscio umano.
Sareste disposti a fronteggiare le vostre peggiori paure, a lasciare alle spalle le certezze della vita che conoscete, solo per poter finalmente diventare gli eroi che avete sempre sognato essere fin da bambini? L'autore pone la domanda e cerca la risposta attraverso un lavoro di introspezione.
Il romanzo è un inno alle emozioni, e al contempo un’amara istantanea della società contemporanea dove gli incubi diventano reali e solo i nostri sogni possono salvarci, a patto che si abbia il coraggio di ascoltarli.
L'evento è patrocinato dalla Provincia di Pescara e dalla Fondazione PescarAbruzzo, nell'ambito dell'estate letteraria promossa dall’amministrazione comunale di Moscufo in collaborazione con la Pro loco e “Che Spettacolo! Lab Art”.
Antonio Masseroni è nato a Giulianova (TE). Ha pubblicato i romanzi La nostalgia dell’acqua (2014, Artemia), Riverberi d’ombra (2016, Artemia), Le lune di Avel (2017, Infinito) e Il sognatore di specchi (2019, Infinito).
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Coldiretti, anche l’Abruzzo al Sana con il bio degli agricoltori italiani
Per la prima volta al Sana di Bologna, il Salone internazionale del biologico e del naturale, arriva il mercato di Campagna Amica degli agricoltori biologici italiani provenienti da tutta la Penisola con una rappresentanza di produttori abruzzesi, a dimostrazione dell’aumento dell’appeal del “bio” che, in regione, chiama in causa circa 39mila ettari e circa 1800 operatori. L’iniziativa è della Coldiretti e di Campagna Amica in occasione dell’inaugurazione della manifestazione nel quartiere fieristico di Bologna a partire dall'inaugurazione di domani Venerdì 6 settembre dalle ore 10,30 con il Presidente nazionale Ettore Prandini fino al 9 settembre.
Gli agricoltori, tra cui tre aziende abruzzesi, lasceranno le campagne per far conoscere i prodotti bio dei diversi territori italiani, dalle specialità sopravvissute al sisma a quelle salvate dal rischio di estinzione, ma ci saranno anche le eccellenze del Made in Italy e le innovazioni green, nell’area del Sana al padiglione 30, stand da A/2 - A/24 – B/9 – C/1 – C/23. Nel piu’ grande mercato degli agricoltori mai realizzato al Sana spazio anche alle fattorie sociali, ai laboratori didattici per i bambini e all’orto biologico, sinergico e biodinamico per educare le nuove generazioni al rispetto dell’ambiente e alla sana alimentazione.
Per l’Abruzzo, saranno tre le produzioni biologiche rappresentate: il miele di David Lombardozzi (Castel di Sangro), l’olio extravergine di oliva di Antonella Ciarcelluto (Moscufo) e i tartufi dell’azienda Fasciani di Kashina Svetlana (Molina Aterno).
“Anche in Abruzzo, come nel resto dell’Italia, è cresciuta negli ultimi anni la domanda di prodotti biologici – dice Coldiretti Abruzzo – si tratta di una svolta salutistica che sta spingendo l’aumento delle produzioni e determinando una nuova sensibilità dei produttori. I principali orientamenti produttivi riguardano i foraggi per l’alimentazione degli animali (8.200 ettari circa), i cereali (4mila ettari) seguiti dalla vite (4mila ettari) e dagli ulivi (3.200 ettari). Una realtà in linea con l’agricoltura italiana che è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario con 294 prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, 5056 prodotti agricoli tradizionali censiti dalle Regioni, la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma (0,6%) e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati”.
Leggi Tutto »Parco1923 apre il nuovo flagship store a L’Aquila
Da sempre attento alla promozione del territorio abruzzese, il Brand di fragranze diventa uno tra i primi a credere e a investire nel capoluogo che lentamente ma con energia sta recuperando vitalità dopo dieci anni di lavori.
PARCO1923, con oltre 90 punti vendita in Italia, 80 all’estero e un flagship store a Pescasseroli, celebra la rinascita di L’Aquila con l’apertura di un nuovo store in pieno centro.
Credendo e sostenendo concretamente il risveglio della città, PARCO1923 porta così un angolo del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise nel centro aquilano, che a poco a poco sta ritornando al suo antico splendore.
IL NUOVO FLAGSHIP STORE A L’AQUILA
Il nuovo negozio, con un stile coerente con l’anima nobile di PARCO1923, rappresenta il luogo che meglio racconta l’unicità di un territorio e la preziosità della natura che lo contraddistingue.
Lo spazio, finemente curato in ogni minimo dettaglio, fa rivivere in modo inedito e suggestivo la bellezza delle incantevoli Foreste Vetuste – Patrimonio dell’Unesco dal 2017, gli odori e i colori delle piante e dei fiori endemici da cui nascono le essenze naturali del Brand.
Il carattere deciso e autentico di PARCO1923 emerge chiaramente non solo grazie alle proprie fragranze, ma anche al design dello spazio e degli arredi antichi, ricercati ed eleganti, realizzati dalle sapienti mani di artigiani locali.
PARCO1923 è il profumo di una storia antica, fatta di boschi millenari, piante magiche e uniche al mondo. Dopo una lunga ricerca condotta da esperti botanici sulla combinazione olfattiva perfetta tra gli arbusti che crescono nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nasce un’essenza speciale che affonda le sue radici nella storia di luoghi secolari. L’anno che dà il nome alla fragranza è la data di nascita di uno dei parchi più antichi d’Europa.
L’inimitabilità di PARCO1923 è data dalla piramide olfattiva unica che racchiude un mix di piante, che crescono per la maggior parte all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Il cuore del profumo è composto dal misterioso Maggiociondolo, letale per gli uomini e benefico per gli animali, dall’essenza delle Bacche di Ginepro addolcita dall’inebriante Caprifoglio che si sposa con l’intensità della Ginestra Odorosa. E ancora gli effetti benefici dell’Angelica Selvatica, impreziosite dal rarissimo Giaggiolo e dagli effetti terapeutici del Muschio. Il fondo non poteva che essere di Faggio, albero rappresentativo del parco e della sua tradizione che popola il 60% dei boschi del territorio.
La scelta delle piante che compongono PARCO1923 è stata realizzata in collaborazione con il Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Nel 1922, su iniziativa privata di illuminati guidati dall’onorevole Erminio Sipari e dalla Federazione Pro Montibus et Silvis, fu avviata la gestione del nucleo iniziale del Parco, affittando i primi 500 ettari della Costa Camosciara; l’istituzione vera e propria ebbe luogo l’anno seguente, e ad oggi è uno dei più antichi parchi d’Italia noto a livello internazionale per il ruolo avuto nella conservazione di alcune tra le specie faunistiche italiane più importanti. PARCO1923 sancisce ulteriormente il legame con il Parco Nazionale devolvendo alla conservazione della flora 1 € per ogni profumo venduto.
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Marsilio visita l’ospedale veterinario di Teramo
Il Presidente della Regione, Marco Marsilio, ha visitato nella giornata di ieri la struttura della Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Teramo. Ad accogliere il presidente, oltre al corpo docente dell'Ateneo, il Preside della Facoltà, Augusto Carluccio, il quale, parlando a nome dell'intera struttura universitaria, si è detto disponibile a collaborare in ogni attività della Regione volta alla sicurezza alimentare e al benessere degli animali.
Marsilio è stato accompagnato dal preside e dagli insegnanti presso tutti i reparti didattici universitari, compresi quelli dell'Ospedale Veterinario dove si è soffermato a vistare gli animali di grande e piccola taglia ricoverati; l'ospedale è nato da una collaborazione tra il Corpo Militare dell’Associazione dei Cavalieri Italiani del Sovrano Militare Ordine di Malta e la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università di Teramo subito dopo il sisma del 2017. In quella occasione ospitò per giorni all’interno delle proprie strutture circa 100 studenti dell’Ateneo, 35 studenti Erasmus e alcune famiglie teramane.
"Una struttura di eccellenza di livello nazionale ed europea" ha commentato Marsilio, "riconosciuta da numerosi attestati e da percorsi e protocolli molto severi che questa Università riesce a soddisfare". "Non posso che esprimere grande soddisfazione per il lavoro svolto dall'ateneo per il quale ci sono investimenti in corso, anche regionali, che nei prossimi anni vedranno la realizzazione di altre strutture a potenziamento di quella esistente".
"La Regione Abruzzo" ha concluso, "continua ad avere un rapporto fecondo con l'Università di Teramo e con la Facoltà di Veterinaria, con delle convenzioni specifiche e con un lavoro comune che intendiamo approfondire e incrementare".
Leggi Tutto »Sconti per gli studenti pendolari delle aree interne
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore regionale Liris per l'intervento a favore degli studenti residenti nelle aree interne della Regione che usufruiscono del servizio di trasporto pubblico. L'agevolazione prevede una riduzione pari al 10% del costo del titolo di viaggio nominativo, mensile o annuale, agli studenti di età compresa tra gli 11 e i 26 anni.
“Ricordo che l’accesso ai servizi e la loro fruibilità per chi vive nelle aree interne è un tema al quale questa Regione tiene molto e su cui sta lavorando fin da subito – dichiara l’assessore Liris - Portare avanti azioni concrete su questo ambito significa creare condizioni più favorevoli per chi vive realtà montane e dell'entroterra, significa non avere più cittadini di serie A e di serie B, ma un Abruzzo che corre ad un’unica velocità. È compito di un buon amministratore fare in modo che tutti gli abruzzesi, in particolar modo i più giovani, abbiano le stesse opportunità di studio e lavoro. Le famiglie e il loro maggior investimento, i figli appunto, devono sentire forte l'attenzione e la dedizione del proprio governo regionale ”.
Leggi Tutto »Pescara, cambio al vertice del comando provinciale dei carabinieri
Cambio al vertice del Comando Provinciale Carabinieri di Pescara. Lascia il Colonnello Marco Riscaldati che assume l'incarico di Comandante del Reparto Corsi presso la Scuola Ufficiali Carabinieri di Roma. "Lascio Pescara dopo un intenso e duro lavoro - ha detto Riscaldati - consapevole di aver svolto il mio incarico in modo pieno e totalizzante; ho visto crescere nel tempo i risultati dei reparti dipendenti, ringrazio tutti i miei collaboratori, gli Ufficiali, i Comandanti di Stazione e di Reparto, i militari di ogni grado; tutti mi hanno affiancato nella mia opera di guida e coordinamento". Giunto a meta' dicembre del 2016, il Colonnello Riscaldati ha affrontato subito il suo primo impegno con l'emergenza neve e con la tragedia di Rigopiano. Dal 9 settembre prossimo assumera' la guida del Comando provinciale il Colonnello Eduardo Gambardella, peraltro compagno di corso d'Accademia di Riscaldati, proveniente dal suo incarico di Roma, Ufficiale esperto e formatosi attraverso esperienze di comando in territori complessi e particolarmente sensibili sotto il profilo della sicurezza pubblica.
Leggi Tutto »Salute, ogni anno 1.200 abruzzesi a rischio linfedema
Una patologia post-tumorale, che può rivelarsi gravemente invalidante e che in Abruzzo conta ogni anno più di 1.200 persone a rischio. E’ quanto illustrato questa mattina a Pescara, nel corso della conferenza stampa sul tema del Linfedema, alla quale hanno preso parte Maria Antonietta Salmé, presidente dell’associazione Resilia - Linfa per la vita, il professor Ettore Cianchetti, responsabile dell’Eusoma Center di Ortona e Stefano Maceroni, presidente regionale dell’Associazione italiana fisioterapisti.“Il linfedema è una patologia che può essere di origine genetica o di tipo secondario, ossia derivante da patologie tumorali trattate chirurgicamente con asportazione di linfonodi - spiega Salmé -. Noi ci soffermiamo sul secondo caso, che in Italia colpisce circa 150mila persone, su 350mila complessivamente alle prese con questa patologia”. I soggetti più a rischio, per oltre il 60%, sono donne e tra i principali fattori d’incidenza figurano l’obesità e più in generale l’eccesso di peso. I sintomi sono gonfiore alle braccia o alle gambe, forti dolori agli arti, ma anche infezioni che si manifestano con rush cutaneo, febbre altissima e lesioni della cute. “E’ importante che i pazienti a questo punto si rivolgano ai medici - sottolinea la presidente di Resilia - il linfedema ingravescente e cronico può generare conseguenze molto gravi”.
Il professor Cianchetti mette in luce come “il linfedema dell’arto, nella chirurgia della mammella, che in Abruzzo colpisce ogni anno 1.200 persone, in larga parte donne, sia sempre stato l’evento più temuto, perché una volta che si instaura è difficile da curare ed è estremamente invalidante. Il linfedema consiste in una difficoltà di drenaggio della linfa dell’arto - prosegue l’esperto -. Ad esempio il braccio tende a gonfiarsi, fino a diventare veramente eclatante, tanto è vero che in alcuni casi si parla di elefantiasi”. Chianchetti spiega che “c’è bisogno di prevenzione, che inizia in sala operatoria, utilizzando tecniche mirate, per risparmiare il più possibile il sistema linfatico, ma anche nella primissima fase post-operatoria, quando il paziente deve essere affidato al fisioterapista, dando inizio ad un percorso che proseguirà da solo e che consisterà in una terapia integrata da portare avanti per tutta la vita”.Il Governo, nel 2015, ha inserito il Linfedema nel glossario dei Livelli essenziali di assistenza, prevedendo una serie di tutele per i pazienti che ne sono affetti. “In particolare alcuni cicli di linfodrenaggi e la fornitura di tutori elastici, che sono importantissimi per contrastare questa patologia - evidenzia Salmé -. Questi dettami normativi, tuttavia, sono stati recepiti soltanto da alcune Regioni, tra le quali non figura l’Abruzzo. Chi è colpito da Linfedema ha bisogno di cure, continue e regolari, per tutta la vita - continua la presidente di Resilia -. Cure che, come è stato calcolato, costano dai 14mila ai 16 mila euro l’anno e pochissimi possono permettersi”
Leggi Tutto »Grande Pescara, Di Lorito: Oggi è solo una passerella mediatica
Oggi la Grande Pescara è solo una passerella mediatica nella quale è possibile affermare tutto e il suo contrario. E' auspicabile che il tema della Grande Pescara lasci definitivamente le pagine dei giornali per approdare nelle stanze istituzionali". Lo afferma Luciano Di Lorito, Sindaco di Spoltore.
"C'è troppa confusione, chiunque si sente in dovere di rilasciare dichiarazioni su questa fantomatica nuova città, troppo spesso senza la necessaria conoscenza delle normative, e senza soprattutto la capacità di indicare il percorso che dovrebbe portare non solo a una nuova Pescara più moderna, più efficiente, più ricca di servizi e meno costosa per i pescaresi| ma anche nuove opportunita' per quelli che adesso sono i territori e i cittadini di Montesilvano e Spoltore. Sono personalmente convinto sia necessario procedere con un atteggiamento rispettoso anche delle consultazioni successive al 2014, e in particolare delle più recenti: se non è pensabile tornare indietro rispetto al risultato referendario che ha previsto la creazione del nuovo comune, e' necessario ritornare almeno sulla legge regionale. Serve una legge che contenga al suo interno degli step operativi, a cominciare da una progressiva integrazione dei servizi, e che possa garantire anche un passo indietro o un congelamento della procedura nel caso in cui il percorso intrapreso dovesse rivelarsi un boomerang. Voglio dire che la fusione deve diventare effettiva solo quando si sarà individuata la strada per farla diventare un vantaggio, e non un onere imposto ai Comuni dal voto referendario: un voto che, lo ricordo, aveva un valore solo consultivo. Dal voto referendario sono passati oltre cinque anni, un periodo di tempo lunghissimo durante il quale abbiamo trasformato quello che doveva essere un indirizzo programmatico sulle scelte future in una bandiera, una battaglia più che altro simbolica che non ha ancora affrontato una sola questione concreta relativa alla fusione. Ad oggi restano ancora moltissimi nodi da sciogliere, in primo luogo sulla composizione del consiglio comunale unico: i 32 eletti saranno tutti di Pescara o, come la normativa consente di fare, saranno suddivisi territorialmente in base alle loro comunità di origine? Si è parlato invece dell'istituzione di municipi "provvisti di organi elettivi": significa che il nuovo comune avrà tre assise distinte e ogni provvedimento andrà approvato tre volte? Oppure a contare sarà solo la seduta di Pescara e le altre due avranno una funzione puramente consultiva e simbolica? E’ chiaro che, consentitemi il termine, una visione “massimalista” del processo di fusione non rispecchierebbe né la volontà dei cittadini, basta guardare ai risultati modesti di partiti e movimenti politici che hanno deciso di impugnare la bandiera della Grande Pescara, né i loro stessi interessi. Non e' opportuno lasciare spazio a dichiarazioni superficiali come quelle sul commissariamento di Spoltore, che non è previsto da nessuna norma (neanche nel caso in cui si decida di differire l’istituzione del nuovo comune) e che comunque dipenderebbe dal Ministero dell’Interno. E’ per questo che gli articoli di giornale non bastano più, e servono oggi solo a nascondere il dato reale: nessuno sa come evitare che questo processo amministrativo si riveli un salto nel buio, anzi nel vuoto".