"Il nostro corso Istruttori Cinofili, preparatorio agli esami di qualifica FCC permette di entrare nel vivo della professione acquisendo le competenze pratiche e teoriche che daranno compimento e consapevolezza concreta alle vostre aspirazioni professionali. La formazione maturata durante il nostro corso Istruttori Cinofili sarà ampliata e completata affrontando gli aspetti necessari ad impostare e condurre percorsi di training cinofilo comportamentale socio-relazionale. Alla teoria, poi, seguirà la pratica di campo nella quale esperti dog trainers vi guideranno nell'apprendimento delle tecniche di addestramento cinofilo con esercitazioni, simulazioni e valutazioni con i cani".
Affermano gli organizzatori della Croce verde di Avezzano nella nota di presentazione.
"Il corso Istruttori Cinofili, infatti, riserva più di 200 ore tra pratica e tirocinio post diploma, fondamentali e necessarie esperienze per intraprendere questo percorso. Sono previste sessioni di lavoro in campo con il cane, per lo sviluppo, l’approfondimento e la reale acquisizione delle competenze apprese in aula. Sarete formati all'approccio al cliente, dalla prima accoglienza, all'inquadramento e lettura delle criticità comportamentali, fino alla gestione e risoluzione delle problematiche dei vari percorsi educativi senza tralasciare gli aspetti legali, normativi e commerciali legati all’esercizio della professione. Il corso prevede, inoltre, il tirocinio pratico con i nostri istruttori cinofili che apriranno le loro lezioni ai corsisti, immergendoli nella reale pratica della professione, garantendo anche il tutoraggio e la supervisione post-diploma. Cresceremo insieme sul campo, mettendoci in discussione ed imparando che niente di ciò che facciamo e niente di ciò che proviamo è indifferente agli occhi del cane. Apprenderemo il valore del lavoro con esso, ci addentreremo nei meandri della sua comunicazione e comprenderemo le responsabilità che ne derivano. I relatori del nostro corso provengono da tutta Italia e sono formati in diversi settori della cinofilia con eccellenti risultati ottenuti in più paesi europei. Il nostro corso Istruttori Cinofili offre una formazione completa, aggiornata secondo le ultime disposizioni in materia di normative italiane ed europee ed è l’ideale per chi desideri fare della sua passione per i cani un mestiere o semplicemente per chi voglia stabilire una migliore e corretta relazione con il suo amico a quattro zampe o per chi è volontario di canile o guardia Eco Zoofila".
Chieti, affidati i lavori antincendio del Teatro Marrucino
Il Comune di Chieti ha affidato i lavori di adeguamento alla normativa antincendio del Teatro Marrucino. L'intervento, per 170.000 euro, e' stato aggiudicato all'impresa Electra System di Roberto De Donno di Chieti , che ha offerto un ribasso pari a 12,56%. ''Come ampiamente annunciato nei mesi scorsi - ha detto il sindaco di Chieti Umberto Di Primio - l'attivita' del Comune si sta concentrando sulla messa in sicurezza delle strutture comunali. Per il teatro, in particolare, l'obiettivo e' renderlo sempre piu' all'avanguardia, affrontando la sfida dell'innovazione e contemperando, al tempo stesso, la sicurezza dei locali. I prossimi interventi sul Marrucino, che seguiranno all'adeguamento alla normativa antincendio, - conclude Di Primio - saranno sicuramente il rinnovo delle poltrone di sala e quelle dei palchetti e il rifacimento della facciata dello storico stabile'
Leggi Tutto »Bando Caregiver Abruzzo, fondi per 440mila euro
Si potranno presentare entro il 19 novembre prossimo le richieste di partecipazione all'Avviso pubblico per contributi destinati al ruolo di 'caregiver' in Abruzzo. La Giunta regionale ha approvato, con delibera n.628 del 23 ottobre, criteri e modalita' per l'erogazione di contributi economici finalizzati a riconoscimento e valorizzazione del lavoro di cura del familiare che assiste minori affetti da malattia rara e in condizioni di disabilita' gravissima. Il modello da presentare, "Istanza di accesso al contributo economico-Anno 2019", con altra documentazione e' disponibile sul sito della Regione Abruzzo. L'avviso e' stato pubblicato sul BURAT n.43 del 30 ottobre. "La cifra stanziata quest'anno e' 440 mila euro, 140 mila euro in piu' rispetto all'anno scorso. Un incremento che consentira' di aiutare 14 famiglie in piu'" commenta Andrea Sciarretta, papa' di Noemi, la bimba di Guardiagrele (Chieti) affetta da Sma1, e presidente della Onlus 'Progetto Noemi' che dal 2015 partecipa ai tavoli di lavoro con la Regione. "Si tratta di contributi stanziati a chi deve assistere 24 ore su 24 il proprio bambino affetto da una grave malattia e che, per questo, non puo' neanche permettersi di lavorare. La somma stanziata per il caregiver viene divisa equamente per tutte le famiglie: a ognuna vanno circa 10 mila euro". A differenza degli anni precedenti il contributo e' incompatibile con il fondo della non autosufficienza, si potra' quindi fare richiesta solo per una delle due misure. "Come Progetto Noemi - annuncia Sciarretta - ci mettiamo a disposizione da subito per aiutare le famiglie che ne avessero bisogno a sbrigare le pratiche burocratiche e a indirizzarle verso il percorso che piu' si adatta alle loro condizioni".
Leggi Tutto »L’Università d’Annunzio riapre Palazzetto del Veneziani a Chieti
L'universita' ''d'Annunzio'' e' ufficialmente tornata nella parte alta di Chieti inaugurando all'interno di Palazzetto dei Veneziani, prestigioso edificio acquistato dall'ateneo per 1,5 milioni di euro, la sede dell'universita' telematica ''Leonardo da Vinci'', totalmente statale, gli uffici del Rettorato, le aule per i corsi di formazione e quelle dedicate ai piccoli eventi. ''E' un riconoscimento al territorio - ha detto il rettore Sergio Saputi - Chieti e Pescara hanno una vivibilita' straordinaria e questa sede non potra' che accrescere ulteriormente il prestigio dell'ateneo. Presto in centro storico vedra' la luce anche la Casa dello Studente all'interno della ex caserma Pierantoni, concessa dal Comune di Chieti per un valore di 11milioni di euro e sulla quale l'Universita' ha investito oltre un milione di euro. Una sfida importante da affrontare grazie alla sinergia tra istituzioni''. ''E' un giorno felice per la nostra citta' - ha commentato il sindaco di Chieti Umberto Di Primio che con il rettore ha tagliato il nastro della nuova sede. Il rettore Caputi ha fatto tesoro di un desiderio che apparteneva a molti di noi: poter rivedere nuovamente in centro l'universita'. Una universita' che ''include'' e apre le proprie porte al territorio'. Dagli anni 90 ad oggi questo e' il primo momento che segna il ritorno sul Colle dell'Universita', il luogo che l'ha vista nascere e crescere prima del suo importante sviluppo all'interno del Campus di via dei Vestini''. Palazzetto del Veneziani, ubicato in centro storico, e' stato la sede di Confindustria Chieti fino all'avvenuta fusione con Confindustria Pescara.
Leggi Tutto »Sospiri: il Parco Nazionale della Majella deve diventare un laboratorio di idee
"Il Parco Nazionale della Majella deve diventare un laboratorio di idee e azioni, un polo capace di coniugare tutela dell'ambiente e promozione del turismo ambientale, attraendo investimenti sostenibili, ma anche utenti, capaci di godere e fruire di quegli investimenti. E questa e' la mission che il Governo regionale ha affidato oggi al nuovo Presidente del Parco, il professor Lucio Zazzara, che ha raccolto la sfida ambiziosa, ovvero quella di assumere decisioni capaci di salvaguardare il creato, il territorio, ma senza perdere di vista che quel territorio deve produrre lavoro, restando sostenibili per scelta e non per maniera". Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri oggi presente, con il Governatore Marco Marsilio e con l'assessore Emanuele Imprudente, alla conferenza stampa di presentazione del nuovo Presidente del Parco Nazionale della Majella Lucio Zazzara. "Il nostro obiettivo e' chiaro e visibile - ha sottolineato il Presidente Sospiri -: essere amici del territorio inteso sia come natura che come popolazione, riuscendo a trovare la giusta congiuntura tra il fare e il salvaguardare. Abbiamo giacimenti verdi unici e preziosi in Abruzzo, denominato la 'Regione Verde d'Europa', e tra essi spicca il Parco Nazionale della Majella, dobbiamo pero' ancora imparare a salvaguardare le nostre perle, che pero' non significa creare delle giungle inaccessibili e inutilizzabili, tutelare il verde non significa creare delle riserve chiuse e impenetrabili, ma piuttosto significa rispettare l'ambiente rendendolo fruibile, conoscibile, vivibile, attraente al fine di saper attrarre utili investimenti capaci, a loro volta, di generare lavoro e occupazione in loco. L'Abruzzo a differenza del resto del Paese puo' ancora giocarsi la sua chance di puntare sul turismo ambientale, naturale, attraverso realizzazioni sostenibili. La Regione e' pronta a fornire ogni supporto e strumento utile, ma ora la sfida passa nelle mani del nuovo Presidente del Parco Nazionale della Majella, il professor Zazzara che da oggi ha ufficialmente assunto l'onere di programmare, progettare, guidare, realizzare e indirizzare l'azione amministrativa su tale area capace di valorizzare, promuovere, divulgare e informare, trasformando il nostro Parco Nazionale in progetto-pilota di rilancio territoriale".
Leggi Tutto »Legge su L’Aquila capoluogo, Paolucci: tornare in Consiglio per le coperture
“A bloccare l’applicazione della legge de L’Aquila Capoluogo approvata nel 2018 non è stata la sostanza del suo contenuto, tant’è che la legge venne approvata all’unanimità, ma la copertura di carattere finanziario alla norma”, così il capogruppo PD in Consiglio Regionale Silvio Paolucci.
Una copertura che era stata assicurata dal centrosinistra per il 2019, spiega il capogruppo e a cui il nuovo esecutivo avrebbe dovuto lavorare appena dopo le elezioni, anche per perché l’ultima legge finanziaria veniva approvata in regime di “prorogatio” dei poteri, portando in Consiglio le opportune coperture per gli anni a seguire, ma così non è stato.
“Non è infatti necessario rifare la legge – continua Paolucci - basta dare la copertura pluriennale: il testo si può ripresentare subito risolvendo ed eliminando i difetti di natura tecnico finanziaria che hanno portato al pronunciamento della Consulta. Noi siamo disponibili a fare la nostra parte e crediamo che le componenti aquilane della maggioranza debbano dettare i tempi di questo recupero, perché si tratta di una legge importante per l’Aquila, per la sua identità e il suo ruolo e dovrebbero accelerare il ritmo di una ripresa che è ora più che mai indispensabile sostenere”.
Leggi Tutto »
Contributi ai Comuni per le opere di urbanizzazione
“I Comuni potranno finalmente contare sul contributo della Regione per la realizzazione delle opere di urbanizzazione.” Ad annunciarlo è il Consigliere regionale Americo Di Benedetto che ha seguito la vicenda con particolare attenzione. “La Regione Abruzzo nel 2017 ha adottato la Legge n.40 al fine di promuovere, nel rispetto della normativa statale, il recupero del patrimonio edilizio esistente e contenere il consumo di suolo. Sempre nel 2017 la Giunta regionale, in applicazione di questa Legge, ha approvato un avviso per consentire ai Comuni di presentare domanda di contributo per la realizzazione di specifici interventi. Nonostante le numerose richieste pervenute e l’istituzione di un’apposita Commissione interna per la loro valutazione”, dichiara il Consigliere Di Benedetto, “in Regione ho trovato tutto fermo. Pertanto, raccogliendo l’appello di diverse Amministrazioni locali, ho interpellato subito la segreteria dell’Assessore Nicola Campitelli e così ho ottenuto la ripresa dei lavori della Commissione.” Al momento si sta completando l’attribuzione dei punteggi per arrivare alla costituzione della graduatoria e quindi all’assegnazione definitiva delle risorse che complessivamente ammontano a 2 milioni di euro. ”Sono molto soddisfatto”, conclude Americo Di Benedetto, “che si siano sbloccate importanti risorse in favore del territorio, per quanto sicuramente insufficienti a soddisfare tutte le richieste dei Comuni. Ritengo dunque necessario lo stanziamento di ulteriori fondi per le stesse finalità con il prossimo Bilancio.”
Leggi Tutto »Agroalimentare, il Mezzogiorno cresce
Il settore agroalimentare del Mezzogiorno ha le carte in regola per rafforzare il suo ruolo strategico e rappresentare un fattore di traino economico per quest'area, puntando a un alto posizionamento in termini di qualità e al forte legame col territorio. È quanto emerge dal Rapporto sulla Competitività dell'Agroalimentare nel Mezzogiorno, realizzato dall'Ismea, in collaborazione con Fiere di Parma e Federalimentare. Lo studio evidenzia come i recenti mutamenti dello scenario globale abbiano sostenuto una crescita senza precedenti delle esportazioni del Made in Italy alimentare, grazie a una ritrovata coerenza del modello di specializzazione agroalimentare italiano con le tendenze della domanda mondiale, che ha spinto l'export agroalimentare del Sud a toccare la cifra di 7 miliardi di euro nel 2018. Nel Mezzogiorno, nonostante il consistente e duraturo impatto della crisi economica iniziata nel 2008, il permanere di un tessuto imprenditoriale caratterizzato da imprese medio-piccole e, più in generale, la conferma di alcuni storici limiti allo sviluppo economico, il settore agroalimentare è cresciuto, nell'ultimo triennio, in termini di valore aggiunto - che supera i 19 miliardi di euro -, di numero di imprese - 344 mila imprese agricole e 34 mila imprese dell'industria alimentare - e di occupati, che si attestano a circa 668 mila unità, pari al 10% del totale occupati al Sud. Anche il confronto con il Centro-Nord mette in evidenza come, nello stesso periodo, il fatturato dell'industria alimentare sia cresciuto più al Sud (+5,4%) che nel resto del Paese (+4,4%).
La specifica composizione settoriale, l'elevata incidenza delle medie imprese - che si sono rivelate quelle più dinamiche e in grado di adattarsi ai mutati scenari - oltre che il determinante contributo delle imprese di più recente costituzione, hanno consentito all'agroalimentare del Mezzogiorno di ottenere performance di tutto rispetto e, in taluni casi, superiori a quelle dei corrispondenti settori del Centro-Nord. Performance positive hanno riguardato soprattutto alcune filiere come caffè, cioccolato e confetteria (+14%), prodotti da forno (+18%), olio (+21%); in generale, un rinnovamento generazionale e la presenza di imprese più giovani hanno determinato maggiore dinamicità e capacità di rispondere alle esigenze del mercato. Tra gli elementi più critici, soprattutto pensando alla necessità di agganciare il treno dell'innovazione, preoccupano i bassi livelli di immobilizzazioni nelle imprese del Mezzogiorno e il fatto che esse siano sostanzialmente tecniche con poca attenzione a quelle immateriali.
"Lo studio di Ismea descrive il sistema agroalimentare meridionale come una realtà in forte espansione - ha detto Elda Ghiretti, Cibus and Food Global Coordinator, Fiere di Parma - Un dato confermato anche dall'aumento della partecipazione delle aziende del Sud a Cibus, passata negli ultimi 5 anni dal 17% al 36%. Cibus è la fiera alimentare di riferimento all'estero e vede la partecipazione di migliaia di buyer internazionali. La cresciuta partecipazione delle imprese meridionali a Cibus ha contribuito - ha riferito Ghiretti - all'aumento dell'export dei prodotti agroalimentari del Meridione che nel 2018 aveva toccato la quota di 7 miliardi e 110 milioni di euro, con un aumento del 6,1% nel quadriennio 2015/2018. Un dinamismo sostenuto anche dalla creazione di nuove forme di aggregazione private, come consorzi e associazioni, che consentono anche ad imprese di medie dimensioni di interloquire con importatori e distributori esteri".
"L'agroalimentare nel Mezzogiorno riveste un ruolo sempre più rilevante, con primati in molti settori e una buona tenuta economica, segnali positivi che vanno letti con attenzione - ha dichiarato Fabio Del Bravo; occorre rafforzare adeguatamente la fase agricola e la sua integrazione con la parte a valle della filiera, favorire gli investimenti - soprattutto in innovazione - e prendere atto dei limiti, per esempio strutturali, individuando percorsi che già nel breve possano portare benefici: una maglia produttiva di dimensioni piccole è certamente un problema su molti fronti, ma lo è molto di più per le produzioni standardizzate che fronteggiano concorrenza di prezzo, piuttosto che per i prodotti differenziati del made in Italy. Incentivare forme di aggregazione e l'orientamento a produzioni tipiche che in quest'area hanno ancora molte potenzialità inespresse, può rivelarsi una leva strategica importante e può avviare un percorso di successo realmente attuabile".
Leggi Tutto »Il piano Conad per il salvataggio Auchan prevede 3.105 esuberi
Il piano industriale presentato da Conad per "il salvataggio" di Auchan prevede 3.105 esuberi a cui vengono offerte "soluzioni occupazionali diverse", come i ricollocamenti presso la rete Conad o reti di terzi, attraverso "un vero e proprio Piano per il Lavoro, inteso come salvaguardia del lavoro e tutela dell'occupazione". Lo comunica Conad in una nota sottolineando di aver messo in sicurezza 13.035 dei 16.140 dipendenti che lavoravano presso il gruppo Auchan al momento dell'acquisizione
Il "piano di solidarieta' occupazionale" messo a punto da Conad prevede, si legge nella nota della cooperativa di imprenditori al dettaglio, il ricorso a ricollocazioni nella sua rete, ricollocazioni presso reti commerciali di terzi, ricollocazioni presso i fornitori e outplacement (ricollocazione professionale). Tra gli strumenti che verranno utilizzati figurano la mobilita' incentivata, il ricorso a misure di sostegno al reddito come la Cigs, la salvaguardia del lavoro in cambio di flessibilita' e l'avviamento all'imprenditorialita', come soci imprenditori nel sistema Conad. Conad ricorda di aver dimezzato l'impatto occupazionale della crisi con il trasferimento di 109 punti vendita a settembre. A fine luglio l'85% dei punti vendita Auchan aveva pero' ancora ebitda negativo e restavano 6.197 dipendenti a rischio. "Gli interventi e gli investimenti gia' effettuati, seppur non abbiano ancora riportato in equilibrio i conti dei punti vendita (nei primi tre mesi dall'acquisizione i negozi con EBITDA negativo sono diventati circa il 90%) hanno comunque portato una soluzione occupazionale stabile e garantita" per altri "3.092 dipendenti, mettendo quindi in sicurezza il lavoro di 13.035 dipendenti". "Conad - conclude la nota - e' pronta a continuare il confronto in sede aziendale per proseguire la strada del risanamento per la salvaguardia dell'impresa e delle persone che ci lavorano"
Leggi Tutto »Sisma, Coldiretti: sostenere la ripresa puntando su giovani, ripopolamento e filiera
Sono 25mila le aziende agricole e le stalle censite che sfidano la burocrazia nei 131 Comuni terremotati di cui 23 in Abruzzo e il resto diviso tra Lazio, Marche e Umbria dove c’è una significativa presenza di allevamenti con oltre 100mila animali tra mucche, pecore e maiali, e un rilevante indotto agroindustriale con caseifici, salumifici e frantoi dai quali si ottengono specialità di pregio famose in tutto il mondo. E’ quanto afferma la Coldiretti nel triste anniversario delle drammatiche scosse del 30 ottobre 2016 che hanno devastato il centro Italia e che, in Abruzzo, si sono sommate al primo terremoto che nel 2009 aveva colpito principalmente la città dell’Aquila.
Tra i settori più colpiti anche in Abruzzo c’è sicuramente – spiega Coldiretti – quello dell’allevamento con un calo ad esempio del 20% del latte per la chiusura delle stalle e gli animali ancora sfollati nelle strutture provvisorie, ma in difficoltà è tutta l’economia locale con il crollo del 70% delle vendite nei paesi svuotati. Una situazione che non ha però scoraggiato la maggioranza di agricoltori e allevatori che, a prezzo di mille difficoltà e sacrifici, non hanno abbandonato il territorio ferito e sono riusciti a garantire la produzione della maggior parte delle tipicità. In maggiori difficoltà si trovano anche i 444 agriturismi (di cui 42 in Abruzzo) che secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Istat operano nell’area.
“Se nel recente decreto sisma approvato dal Consiglio dei Ministri ci sono alcuni provvedimenti importanti, occorre ora sostenere la ripresa economica in ambito agricolo e alimentare per la diversificazione delle attività economiche e sviluppo di progetti di filiera – continua Coldiretti Abruzzo – con interventi su abitazioni, investimenti aziendali per la ristrutturazione, rendendo effettivo e celere il coordinamento tra i diversi enti coinvolti. Una soluzione per le stalle potrebbe essere – spiega Coldiretti – quella di incentivare la possibilità agli allevatori di riconvertire la struttura temporanea rendendola una stalla vera e propria attraverso contributi finalizzati al suo adeguamento che ricomprendano anche i costi di demolizione della struttura originaria. Per sostenere la ripresa produttiva occorre poi puntare sulla decontribuzione per i giovani che aprono un’impresa agricola mentre un altro canale va attivato per interventi urgenti di manutenzione straordinaria, di messa in sicurezza di strade e infrastrutture, di campagne di marketing (agricoltura, ristorazione, turismo e artigianato) da parte degli enti locali”.
Coldiretti chiede anche la creazione di un tavolo – da tenersi a cadenza semestrale – che riunisca i principali soggetti istituzionali (a livello nazionale e regionale) e Coldiretti stessa, con il compito di registrare, monitorare e verificare lo stato di avanzamento della ricostruzione e dell’efficacia delle misure messe in campo a sostegno delle aree e delle imprese agricole.
Coldiretti Abruzzo ricorda che in Abruzzo le aziende zootecniche direttamente colpite dal sisma 2016/2019 riportando danni importanti alle strutture sono state oltre 400 con una perdita di oltre 40mila avicoli, oltre 8mila capi tra pecore e suini, oltre 200 bovini secondo una elaborazione effettuata sulla base dei dati dell’Istituto zooprofilattico d’Abruzzo e Molise. “Ma le aziende in difficoltà che risentono ancora oggi delle conseguenze dirette ed indirette del sisma sono ancora migliaia – sottolinea Coldiretti Abruzzo – ed è importante affrontare con misure adeguate le conseguenze del terremoto per riportare alla normalità l’Abruzzo e tutte le regioni colpite. Serve ora ‘ricostruire’ le comunità locali e frenare lo spopolamento garantendo le condizioni necessarie affinché le persone tornino o restino a vivere e lavorare nelle aree terremotate”.
Leggi Tutto »
Notizie d'Abruzzo le notizie della tua regione