Redazione Notizie D'Abruzzo

Le grotte italiane conquistano 1,5 milioni di turisti ogni anno

Le grotte naturali catturano un numero crescente di visitatori: un milione e mezzo, di cui 300mila stranieri. Un'esperienza che genera un giro d'affari da 25 milioni di euro l'anno. Lo rileva un'inchiesta di Cna Turismo e Commercio. Dal Friuli alla Sicilia sono 52 le grotte turistiche in Italia I maggiori siti turistici sono in Sardegna che può vantare 12 grotte visitabili. A seguire il Friuli-Venezia Giulia con sei siti speleologici, poi la Puglia con cinque, il Lazio e la Toscana con quattro; Campania, Piemonte, Lombardia con tre; Abruzzo, Calabria, Liguria e Veneto con due; infine un sito in Basilicata, Marche, Sicilia e Valle d'Aosta. La durata media di visita delle grotte varia da 15 minuti a oltre tre ore in base alla grandezza e alla profondità del sito. In Piemonte, a Frabosa Soprana (Cuneo) c'è la Grotta di Bossea, tra i primi esempi in Italia di turismo sotterraneo. L'itinerario di tre chilometri è visitabile dal lontano 1874. Passando alla Liguria si incontrano le Grotte di Toirano (Savona), 150 caverne naturali aperte al pubblico dal 1953. Nella vicina Lombardia c'è Bus di Tacoi, una grotta carsica visitabile in val Seriana, nel territorio del Comune di Gromo (Bergamo). A est, in Friuli Venezia Giulia si può ammirare la Grotta Gigante, la cavità turistica più grande del mondo. Si trova a Sgonico, vicino a Trieste. Scoperta nel 1840, è stata aperta al pubblico nel 1908. Proseguendo, in Toscana, c'è la Grotta Del Vento nel Parco delle Alpi Apuane, in Garfagnana (Lucca), in una zona ricca di fenomeni carsici. Nelle Marche le famosissime Grotte di Frasassi, le più visitate in Italia. Oltre 13 chilometri di gallerie e sentieri aperti agli speleologi, uno dei percorsi sotterranei più grandiosi e affascinanti del mondo. In provincia di Frosinone, nel Lazio, le Grotte di Pastena, scoperte nel 1926, offrono dieci sale con stalattiti e stalagmiti, laghetti e cascate. Particolari le Grotte di Pertosa Auletta, le uniche grotte non marine in Italia attraversate da un corso d'acqua, il fiume Negro. Le grotte si trovano all'interno del Parco Nazionale del Cilento. Altro sito molto conosciuto, le Grotte di Castellana in Puglia. L'itinerario di tre chilometri si conclude nella Grotta Bianca, considerata la più splendente del mondo. Antichissima la Grotta di Su Mannu a Fluminimaggiore, sud-ovest della Sardegna. E' nata 15 milioni di anni fa e il percorso della sua visita si sviluppa per oltre 8 chilometri su ampie e comode passerelle tra sale ricche di concrezioni, stalattiti e stalagmiti (la più alta misura 11 metri), e attraversate da piccoli laghi sotterranei.

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Produzione di olio prevista in aumento dell’80% secondo Coldiretti

Al via la raccolta delle olive in Italia con la produzione di extravergine stimata nel 2019 in aumento dell'80% dopo il crollo storico registrato lo scorso anno. E' quanto emerge da un'analisi di Coldiretti su stime Unaprol/Ismea in occasione della prima spremitura della Penisola avvenuta con le prime olive anti Xylella in Salento a Gagliano del Capo, dove grazie al clima c'è stato un anticipo di maturazione. "Anche se bisognerà fare i conti con il clima e soprattutto con l'andamento delle piogge e delle temperature nei prossimi mesi, a livello nazionale si punta - sottolinea la Coldiretti - ad una produzione di oltre 315 milioni di chili, che resta comunque notevolmente inferiore alla media dell'ultimo decennio". I primi dati globali provvisori per i principali concorrenti dell'Italia su scala mondiale relativi alla stagione di raccolta dell'olio di oliva 2019/20 evidenziano che la Spagna dovrebbe produrre 1.35 milioni di tonnellate di olio d'oliva, un po' meno rispetto al 1.77 milioni di tonnellate dell'anno precedente mentre la Grecia raggiungerebbe le 300mila, in crescita rispetto alle 185.000 tonnellate dell'anno precedente. "Rispetto allo scorso anno - sottolinea Coldiretti - stavolta la produzione tornerà a crescere al Centro Sud dover si concentra gran parte del raccolto nazionale mentre è prevista in discesa al Nord"

"Bisogna recuperare il pesante deficit italiano potenziando una filiera che coinvolge oltre 400 mila aziende agricole specializzate in Italia e che può contare sul maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) con un patrimonio di 250 milioni di piante e 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo" afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. "Un tesoro su cui gravano le minacce sul lato delle esportazioni, dalle etichette a semaforo ai dazi annunciati dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump. A livello internazionale si stanno diffondendo sistemi di etichettatura fuorviante, discriminatori ed incompleti, dal traffic light inglese al nutriscore francese, che - sottolinea la Coldiretti - finiscono per mettere il bollino rosso ed escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta". "Si rischia - precisa la Coldiretti - di promuovere cibi spazzatura con edulcoranti al posto dello zucchero e di bocciare elisir di lunga vita come l'olio extravergine di oliva considerato il simbolo della dieta mediterranea. Le tensioni internazionali commerciali rischiano poi di avere pesanti ripercussioni sull'export agroalimentare Made in Italy con l'amministrazione Trump che ha inserito l'olio extra vergine nella black list di prodotti europei sulla quale applicare un aumento delle tariffe all'importazioni fino al 100% del valore in caso di mancato accordo sul contenzioso con la Ue". "A preoccupare sul mercato - spiega la Coldiretti - sono anche le importazioni di olio dall'estero cresciute del 12% nei primi cinque mesi del 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso sfiorando i 234 milioni di chili di cui 3/4 dalla Spagna che fa registrare un balzo record di oltre il 68% di vendite in Italia. Mentre gli accordi commerciali siglati dall'Unione Europea non garantiscono che i prodotti importati in Europa rispettino le stesse condizioni di sostenibilità e salubrità che sono richieste ai prodotti fatti nell'UE". "Una situazione che aumenta il rischio di frodi e contraffazioni, con il prodotto straniero spacciato per Made in Italy che danneggia agricoltori e consumatori. Per non cadere nelle trappole del mercato e scegliere Made in Italy il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove - conclude la Coldiretti - è possibile assaggiare l'olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive

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Controlli del Nas nei ristoranti, 270 kg di alimenti sequestrati

Controlli a tappeto dei carabinieri del Nas di Pescara in ristoranti, stabilimenti balneari e strutture ricettive alberghiere della costa abruzzese. Al termine delle verifiche sono stati sequestrati circa 270 kg di prodotti alimentari vari.

Durante una ispezione in un ristorante della Val Vibrata sono stati sequestrati circa 50 kg di alimenti di origine animale e vegetale per i quali l'operatore del settore alimentare non e' stato in grado di fornire evidenze sulla rintracciabilita'. In un ristorante asservito a una struttura ricettiva alberghiera di Montesilvano, i Nas hanno vincolato amministrativamente quasi 100 kg di varie preparazioni alimentari non rintracciabili, conservate in un locale il cui uso non era stato comunicato all'Autorita' Competente. Con la collaborazione del personale del Dipartimento di Prevenzione della Asl ne e' stato interdetto l'utilizzo.

In un ristorante del centro di Pescara l'intervento dei Nas ha impedito che un imponente quantitativo di alimenti vari, circa 100 kg, detenuti in cattivo stato di conservazione, finissero nei piatti dei consumatori. Pesce e carne con evidenti segni di irrancidimento ed essiccazione rinvenuti nei frigoriferi. Per il responsabile e' scattata la denuncia in Procura. Lo stesso dovra' rispondere anche di tentata frode in commercio per l'assenza, sui menu, di indicazioni sulla reale origine degli alimenti. Le pessime condizioni igienico sanitarie degli ambienti e delle attrezzature hanno motivato l'adozione dell'immediato provvedimento di sospensione dell'attivita'. Sulla costa teatina, infine, i militari hanno ispezionato l'attivita' di somministratine presente in uno stabilimento balneare. Una ventina di chilogrammi di alimenti vari sono stati destinati alla distruzione per assenza di informazioni sulla rintracciabilita'. Alcune inadeguatezze igienico sanitarie e gestionali, infine, sono state oggetto di un provvedimento prescrittivo da parte dell'Asl.

 

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Lanciano droga all’interno del carcere di Pescara, 2 arresti

Lanciano droga nel carcere di Pescara, ma vengono scoperti e arrestati. E' accaduto la notte scorsa quando i carabinieri della sezione radiomobile, in collaborazione con gli agenti della polizia penitenziaria, hanno arrestato un 31enne e un 41enne sorpresi a lanciare all'interno delle mura del carcere di San Donato un involucro contenente eroina, cocaina e hashish. Lo stesso 31enne e' stato sorpreso all'interno della prima recinzione del carcere. Lo stupefacente, recuperato e sequestrato, e' finito in un campetto interno al carcere ed era presumibilmente destinato ad alcuni detenuti. 

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Pil, l’Italia secondo l’Ocse fa registrare la performance peggiore del G7

Nel trimestre tra aprile e giugno la crescita del Pil italiano e' stata pari a zero, sia nel confronto con il primo trimestre dell'anno che con gli stessi tre mesi del 2018, registrando la peggiore performance tra i Paesi del G7, molto inferiore alla media Ocse e a quella europea. A fornire l'informazione e' l'Ocse, che ha messo in fila i dati provenienti da tutti i Paesi dell'organizzazione ma che, nonostante i numeri poco lusinghieri per il nostro Paese, mentre a Roma si infittiscono le trattative per la formazione di un possibile nuovo governo, lancia comunque un segnale di fiducia. Dal G7 di Biarritz, il segretario generale Angel Gurria ha definito gli italiani "i piu' esperti al mondo nel correggere le loro differenze politiche nel corso del tempo". "Abbiamo fiducia nelle istituzioni italiane, sono abbastanza forti. - ha sottolineato in un'intervista - Il presidente della Repubblica prendera' la decisione piu' giusta per formare il prossimo governo". Un attestato di stima che Gurria ha ulteriormente rafforzato puntando l'attenzione sul calo dello spread: "oggi con i tassi d'interesse che rimangono bassi e che probabilmente continueranno ad abbassarsi, diventando a volte negativi, l'Italia ha spazio di manovra per adottare stimoli fiscali, in maniera controllata", ha spiegato. Misure espansive sono dunque possibili e potrebbero peraltro trovare un alleato anche nella stessa Ue se, come riportato dal Financial Times, Bruxelles pianificasse effettivamente di semplificare le regole di bilancio dell'Eurozona.

Nel secondo trimestre dell'anno, tra i grandi Paesi industrializzati solo il Regno Unito (-0,2%) e la Germania (-0,1%) hanno fatto peggio dell'Italia nel confronto con il primo trimestre. Un rischio piu' che una consolazione per l'economia made in Italy, legata a doppio filo a quella tedesca. Il rallentamento c'e' stato ma piu' moderato, negli Usa e in Giappone (rispettivamente al +0,5% e al +0,4%, dal +0,8% e dal +0,7% nel trimestre precedente), in Francia (da +0,3% a +0,2%). Su base annua per il nostro Paese e' andata pero' peggio. L'area Ocse ha registrato un aumento del Pil dell'1,6%. Nel G7, gli Stati Uniti hanno messo a segno la crescita annuale piu' elevata (+2,3%), mentre l'Italia, sottolinea l'organizzazione, ha registrato la crescita annuale piu' bassa (0,0%). La Germania e' cresciuta dello 0,4% e la Francia dell'1,3%. Il Pil del Regno Unito e' aumentato dell'1,2%. La media dell'Unione europea e' stata di +1,3% e quella di Eurolandia di +1,1%

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Schianto in scooter, muore in ospedale a Teramo

E' morto in seguito alle ferite riportate in un incidente stradale un 48enne di Roseto degli Abruzzi, Gianni Ettorre, ricoverato in gravissime condizioni ieri in tarda serata all'ospedale Mazzini di Teramo. L'uomo, secondo gli accertamenti svolti dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Teramo, in sella al suo maxiscooter, si è schiantato frontalmente con un'auto, mentre sorpassava un'altra macchina. L'incidente è avvenuto lungo il tratto cittadino della frazione di San Nicolo' a Tordino della statale 80. 

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Il trio Il Volo in concerto alla Perdonanza Celestiniana

Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble, le tre voci de 'Il Volo', sono pronti a regalare all'Aquila quello che si preannuncia un emozionante concerto davanti alla basilica di Collemaggio per la Perdonanza Celestiniana, che la citta' celebra da 725 anni. "E' la prima volta che vengo all'Aquila - dice poco prima delle prove Piero, siciliano come Ignazio - ho visto tantissime gru, stanno rimettendo su una citta' bellissima, non mi aspettavo tutta questa bellezza. Ricordiamo perfettamente il terremoto del 2009, e' stato pochi giorni prima che noi cantassimo insieme per la prima volta. Per noi stasera era doveroso essere qui". Anche Ignazio arriva per la prima volta nel capoluogo abruzzese. "Sono andato a fare un giro, devo esprimere tanta ammirazione per una citta' cosi' bella, per l'unione tra persone che ha fatto in modo che si rialzasse dopo la tragedia. Stasera saremo accompagnati da giovanissimi orchestrali e questo concerto e' anche un modo per sostenere tanti ragazzi come noi che cominciano a studiare musica. E siamo orgogliosi di cantare in un posto meraviglioso". L'incasso dei biglietti (tutti venduti, alla cifra simbolica di 10 e 15 euro) sara' infatti totalmente devoluto al Conservatorio "A.Casella" per bandire borse di studio di specializzazione per allievi musicisti. "Mi sento un po' aquilano - rivela Gianluca che e' di Roseto degli Abruzzi - Subito dopo il terremoto, a Montepagano di Roseto ho conosciuto tanti ragazzi e bambini sfollati dall'Aquila; insieme giocavamo a calcio, andavamo al mare, alcuni erano poco piu' piccoli di me, poi ci siamo persi di vista, magari stasera qualcuno di loro sara' qui. Percio' sul palco metteremo anima e cuore. Ringraziamo il maestro Leonardo De Amicis che - dice sorridendo - e' stato uno dei colpevoli della nascita de 'Il Volo'". 'Il Volo per L'Aquila' e' il titolo evocativo che De Amicis, direttore artistico degli eventi della Perdonanza, ha pensato per questa sera. Al pubblico, dalle 21.30 nel Teatro del Perdono, Piero, Ignazio e Gianluca sono pronti a offrire il meglio dei loro dieci anni di fortunata e intensa carriera. 

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Questione urbana e questione ambientale

Questione urbana e questione ambientale

 

  1. “Io so che il cielo è morto, e che la terra, un tempo traboccante della bellezza della vita umana, è diventata quasi un formicaio”

(da “Iperione”, 1797 di Fiedrich Honderline)

Le metropoli infinite

 

Secondo il dossier dell'Onu "World Urbanization Prospects 2018", la popolazione mondiale ammonta oggi a circa 7,7 miliardi di persone; le proiezioni del rapporto mostrano che nel 2050 la popolazione toccherà i 9,7 miliardi. Sempre entro il 2050 i due terzi della popolazione mondiale vivranno in aree urbane, una parte consistente dei quali in mega-città con più di 20 milioni di abitanti destinate a crescere e concentrate nei paesi in rapido sviluppo dell'Asia, dell'Africa e del Sud America. Un quarto di questa stessa popolazione urbana vivrà nei tuguri delle bidonville e nelle periferie degradate delle stesse megalopoli. In Europa l´80% della popolazione abita oggi in città e aree urbane, in Gran Bretagna il 90%, in Italia il 60%.

A fronte di questa situazione drammatica dovremmo avere città e territori vivibili, dove la gente possa incontrarsi, lavorare, muoversi liberamente, vivere bene.

Le città e i territori nei quali viviamo invece sono in gran parte, secondo il “modello” metropolitano vincente, aree urbanizzate indistinte e senza qualità che divorano, nella loro espansione incontrollata e continua, suolo, energia, risorse. Sempre meno adeguate alla vita, le aree urbane e le città paradossalmente rappresentano non la soluzione più razionale, ma la fonte principale dei problemi insediativi e relazionali della nostra epoca.

Per il nostro futuro sono la Sfida – che – comprende – tutte – le – sfide: politiche, sociali, culturali, energetiche, ambientali, demografiche, etniche.

 

 

Desertificazione e inondazioni: gli effetti dei cambiamenti climatici in atto

 

Nel contesto delineato non è possibile ignorare che un quarto delle terre del pianeta, abitate da più di un miliardo di persone, siano oggi minacciate da estesi e pesanti processi di desertificazione.

Per quanto riguarda l'Italia, secondo un rapporto del WWF del 2017, "...oggi circa un quinto del territorio nazionale viene ritenuto a rischio desertificazione: quasi il 21% del territorio del quale almeno il 41% si trova nelle regioni dell’Italia meridionale, come Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Sardegna e Sicilia, ma sono coinvolte anche aree in altre regioni come l’Emilia-Romagna, le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo". Contemporaneamente, gli effetti dei cambiamenti climatici riservano fenomeni stravolgenti alle aree urbane costiere e ai loro porti derivanti dall'innalzamento dei mari.

Secondo uno studio dell'ENEA "...nel 2100 il Mediterraneo si innalzerà di oltre un metro, Venezia e Napoli saranno a rischio... il mare si mangerà pezzi d'Italia tra i più pregiati, quelli lungo le coste." Il rapporto prevede, tra l'altro, che il mare inonderà buona parte dell'area urbana adriatica con al centro Pescara.

Di fronte a questa deriva che riguarda l'intero pianeta, esito dei potenti conflitti ambientali tra l'uomo e la natura, è necessaria la piena consapevolezza da parte dei governi, delle istituzioni internazionali e dei cittadini, dei rischi che l'intero ecosistema della terra e i sistemi insediativi umani stanno oggi correndo, in modo da agire per imprimere una controtendenza efficace ed evitare la catastrofe che ci sta davanti. Ma, come è noto, a fronte della profonda consapevolezza del mondo scientifico, manca del tutto un'azione dei governi conseguente e efficace a causa della resistenza e dell'egoismo degli Stati più influenti del mondo, come Stati Uniti e Cina.

Reti di Città

 

  1. «Città infinita» significa dunque «catastrofe» della città nel senso più sobrio e disincantato: nel senso che la «città» si è irreversibilmente trasformata in «area vasta», dai confini imprevedibili.

  2. Manca una cultura del governo di area vasta. ... Le istituzioni locali e regionali fotografano nel loro assetto una fase storica trapassata.

  3. Non abbiamo bisogno di nuovi «centri» ma di creare una «rete» che combini decisione a partecipazione, concertazione a progettualità." (M. Cacciari)

 

Nel nostro paese la deriva ambientale in atto impone di fermare il consumo di suolo e avviare una forte e decisa politica di sviluppo sostenibile, ad esempio attraverso il rimboschimento di vaste aree abbandonate e la decisa naturalizzazione delle aree urbane, (senza ricorrere a "boschi verticali" o ad analoghe soluzioni con cui mascherare nuove cementificazioni) de-impermeabilizzando le città e riportando al loro interno vegetazione, biodiversità e bellezza. Impone, inoltre, di fermare l'espansione delle aree urbane facendole crescere al proprio interno e di puntare alla rete delle città come alternativa alla metropoli infinita, con l'obiettivo di sviluppare nei territori un sistema di relazioni tra le città che la costituiscono, rafforzandone l'identità, nel quadro di una politica di coesione e di intese inter-istituzionali.

Riqualificare e rinaturalizzare le periferie urbane, recuperare alla vita i centri dell'Appennino, tutelare le campagne e gli ambiti naturali, rendendole di fatto i-ne-di-fi-ca-bi-li, possono essere le invarianti di uno sviluppo sostenibile e resiliente delle reti di città. È quello che sta avvenendo attraverso leggi urbanistiche mirate al risparmio di suolo in molti paesi europei: Germania, Inghilterra Francia, Spagna, Olanda.

«Il modello di sviluppo urbano dei prossimi anni deve essere policentrico. Non ci sono alternative. Soltanto le città che sceglieranno la via del policentrismo e delle reti potranno vincere la sfida del Big Bang urbano». (Richard Burdett, London School of Economics).

Diritti e uguaglianza urbana

La negazione dei diritti di cittadinanza é l’espressione più evidente della crisi dell'abitare contemporaneo. L’effettività di tali diritti è infatti ostacolata dal modo di essere fisico della città, che di fatto nega non solo quei diritti che possiamo considerare primari (diritto di riunione, di manifestazione del pensiero, di circolazione, diritto alla salute, al lavoro, ecc.) ma anche quelli che attengono alla dimensione sociale e civile dell’abitare: l’agire la socialità e la condivisione, le pari opportunità tra i generi, la non discriminazione, il diritto alla bellezza, alla cultura, all'amore, alla libertà sessuale, ecc.

È necessario dunque un nuovo statuto urbano che riconsideri radicalmente il rapporto tra la forma della città e il pieno godimento dei diritti di cittadinanza. Uno statuto che codifichi in principi generali i diritti e le responsabilità dei cittadini nelle relazioni materiali e civili con la città e il territorio: abitare, lavorare, divertirsi, comunicare, ecc. Uno statuto che costituisca un nuovo mandato collettivo alla pianificazione del territorio corrispondente agli interessi generali dei cittadini.

 

Crisi ambientale della città e crisi della politica

La crisi della politica coincide non casualmente con la crisi ambientale della città nella sua dimensione metropolitana e infinita. Ciononostante la “politica”, e qui ci si riferisce in particolare a quella della sinistra, non riesce a esprimere un punto di vista chiaro e avanzato sulla questione urbana connessa a quella ambientale. Una sorta di indifferenza “grave e incomprensibile - afferma Edoardo Salzano – anche perché la città è il luogo della possibile speranza.”

Se la politica non assumerà la questione urbana tra le sue priorità, una questione che tocca nel vivo la vita di ognuno, si precluderà “una delle poche possibilità di rappresentare una reale alternativa” al mondo attuale, con il rischio di favorire, invece di contrastare, le cause che alimentano la sua crisi. Assumere la questione urbana come rilevante tema politico equivale infatti a darsi l’obiettivo della ricostruzione del senso collettivo della città e, concretamente, dei luoghi civili e comunitari che producono tale senso, promuovendo con esso un nuovo radicamento sociale e culturale.

Non resta altrimenti che la barbarie: ovvero la paura, l’insicurezza e l'odio su cui la nuova destra omofoba e razzista sta vittoriosamente costruendo quel nuovo senso comunitario e di appartenenza territoriale che è sotto gli occhi di tutti.

Le città, le metropoli infinite, le periferie informi, la natura devastata, espressioni e rappresentazioni del liberismo imperante, sono in definitiva le nuove frontiere della politica e cioè il nuovo e più importante terreno di azione dell'umanità per immaginare e realizzare un nuovo mondo nel quale vivere.

Un mondo già ricompreso in quello attuale, con la sua bellezza rimossa e in grave pericolo di sopravvivenza. Un mondo in attesa di essere ri-svelato e re-interpretato nella contemporaneità.

di Tommaso Di Biase

 

 

 

 

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Edilizia scolastica, Febbo: risorse per tutti gli Istituti

"La Regione non ha escluso nessun scuola o istituto dai fondi pubblici e appena arriveranno le ulteriori risorse da parte del Ministero gli edifici gia' inseriti nell'elenco e cantierabili verranno regolarmente finanziate come da loro progetto presentato". Lo ha dichiarato Mauro Febbo, assessore della Giunta regionale abruzzese. "La Regione Abruzzo - ha proseguito Febbo - a luglio 2019 ha deliberato solo il finanziamento inerente l'annualita' 2018 rispettando una precisa graduatoria dove i Comuni hanno inoltrato domanda in un apposito portale rispettando parametri ben definiti e stabiliti dal Miur. Infatti nel piano triennale di edilizia scolastica 2018/2020 sono state inserite tutte le scuole che ne hanno fatto istanza anche quelle il cui progetto presentava lacune e quindi da perfezionare. Tant'e' che la Regione Abruzzo poteva stracciarle invece ha chiesto loro di sanare il progetto e quindi di essere inserite con riserva. Ogni anno il piano deve essere aggiornato e perfezionato da parte degli Uffici Tecnici dei rispettivi Comuni in apposita piattaforma. Nel momento in cui l'aggiornamento viene effettuato e le istanze risultano perfette e cantierabili, l'istanza entra nel piano annuale e potra' essere finanziata. Mentre i comuni che non provvedono all'aggiornamento resteranno nel piano triennale in attesa che si effettui il perfezionamento dell'istanza. Ricordo come il prossimo aggiornamento deve essere effettuato entro dicembre 2019, e i Comuni in ritardo con tale procedura e quindi ancora non finanziati, devono procedere a sanare o perfezionare la propria richiesta cosi' da rientrare nell'annualita' 2020". "Pertanto - ha concluso l'assessore Febbo - anche le 89 scuole ancora non finanziate potranno ricevere dal Miur le somme previste come da proprio progetto presentato per adeguare e mettere in sicurezza gli edifici scolastici"

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Cala del 15% produzione del gelato in Italia

E' medaglia di bronzo l'Italia nella produzione di gelato a livello europeo. Il Paese, con un calo del 15% di produzione e 435 milioni di litri, si posiziona in Europa dietro la Germania (494 milioni di litri) e Francia (451 milioni di litri), che effettua il sorpasso ai danni del Belpaese. E' quanto emerge da un'analisi Coldiretti sulla base dei dati Eurostat relativi al 2018. L'organizzazione agricola, nel comunicare la classifica produttiva, evidenzia la "perdita di un primato storico del made in Italy" e cataloga il dato come uno "smacco per l'Italia dove la produzione di gelato e' nata oltre 500 anni fa con le prime notizie che risalgono alla meta' del XVI secolo nella corte medicea di Firenze con l'introduzione stabile di sorbetti e cremolati nell'ambito di feste e banchetti". Coldiretti sottolinea comunque che "il gelato resta uno degli alimenti piu' amati dagli italiani che ne consumano annualmente 6 chilogrammi a testa grazie alla presenza di quasi 40 mila gelaterie e oltre 150 mila addetti". Tra le tendenze- segnala inoltre Coldiretti - e' registrata una progressiva destagionalizzazione dei consumi, nonostante l'estate resti la stagione privilegiata per coni e coppette, Il gelato artigianale e' di gran lunga il preferito, ma cresce la tendenza nelle diverse gelaterie ad offrire "specialita' della casa" che incontrano le attese dei diverse target di consumatori: tradizionale, esterofilo, naturalista, dietetico o vegano 

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