Internet compie 50 anni. La rete non si chiamava internet ma Arpanet, ed era un progetto voluto da un'agenzia del dipartimento della Difesa Usa, l'Arpa (Advanced research projects agency), quando il 29 ottobre del 1969 quando fu effettuata la trasmissione di un primo pacchetto di dati tra due computer, uno all'università di a Los Angeles - sotto la supervisione dell'informatico Leonard Kleinrock - e l'altro al Research Institute di Stanford.
A far decollare internet è stato, 20 anni dopo, il papà del Web Tim Berners-Lee: nel 1989 presentò un saggio al Cern di Ginevra che rappresentava la base teorica del World wide web, mentre nel 1991 fu online il primo sito web. Con la crescita del web e di servizi come la posta elettronica, internet è diventato la rete di telecomunicazioni globale che oggi connette miliardi di persone e oggetti, anche se quasi la metà della popolazione mondiale è ancora tagliata fuori.
Nonostante siano passati 50 anni dalla sua nascita, infatti, internet non è ancora alla portata di tutti. Secondo l'Unione internazionale delle telecomunicazioni (Itu), alla fine del 2018 gli utenti di internet erano 3,9 miliardi, pari al 51,2% della popolazione mondiale. In altre parole, poco meno della metà degli abitanti del pianeta non ha ancora accesso a internet.
Controlli della Polizia stradale, identificate 65 persone e 44 veicoli fermati nel Teramano
La Polizia Stradale di Teramo ha organizzato nella nottata di domenica presidi di controllo nell'area nord della provincia, nei Comuni di Martinsicuro ed Alba Adriatica. Il servizio è stato pianificato soprattutto dopo i recenti episodi degli ultimi fine settimana in cui hanno perso la vita giovani di ritorno da locali notturni. Sono state identificate 65 persone e 44 sono i veicoli fermati. Oltre ad infrazioni contestate ai sensi del Codice della Strada, sono stati 6 gli automobilisti multati per ''guida in stato di ebrezza'' ai quali sono state ritirate le patenti di guida. Di questi, 4 avevano un tasso alcolemico tra lo 0,8 e 1,5 per cui sono stati anche denunciati. Sono 65 i punti decurtati complessivamente ai titolari di guida.
Leggi Tutto »Cresce il mercato delle aste immobiliari per comprare casa
Prezzi scontati del 35% rispetto al libero mercato, tempi dei tribunali più snelli, un'accessibilità agli annunci e alle offerte di gran lunga maggiore che in passato: sono questi gli elementi che stanno contribuendo a un crescente interesse degli italiani verso il mercato delle aste immobiliari. Secondo l'annuale Osservatorio di Immobiliare.it su questo settore, nel corso dell'ultimo anno l'offerta di immobili in asta è aumentata del 20% e, di pari passo, anche la domanda ha subito un'importante variazione positiva, pari al 29%. L'aumento delle richieste si traduce in segnali che fanno ben sperare per il settore: un anno fa, dall'analisi del portale, emergeva che un annuncio di asta rimaneva online quattro volte più a lungo rispetto alle inserzioni di compravendita tradizionale. Lo studio rivela ora che questo scarto è sceso a tre. Nonostante il bacino di utenza più ampio, grazie soprattutto alla pubblicazione degli annunci in rete al pari di quelli delle tradizionali compravendite, il settore rimane ancora appannaggio degli operatori. Lo dimostrano le analisi relative ai contatti generati dalle inserzioni: i potenziali acquirenti si mostrano tanto consapevoli che solo uno su cinque chiede informazioni in merito al funzionamento delle procedure di asta. L'identikit dell'immobile tipo misura 111 metri quadrati e ha un costo medio di 145mila euro.
Acquistare con questa formula consente di risparmiare, in media, il 35% rispetto al libero mercato ma ci sono città e regioni dove lo sconto è maggiore. A Napoli e Palermo, infatti, lo scarto rispetto ai prezzi degli immobili in vendita sul libero mercato raggiunge rispettivamente il 37% e il 35%. Nel capoluogo campano l'immobile tipo in asta misura mediamente 97 metri quadri per un costo medio di 183.000 euro. A Palermo gli immobili in asta hanno una superficie media maggiore, pari a 106 metri quadri, e si parte da un costo medio di 163mila euro. Al terzo posto per gli sconti più consistenti della base d'asta rispetto ai prezzi del libero mercato si trovano Bari e Genova, dove lo scarto è pari al 33%. Uno sguardo alle regioni rivela che sono l'Abruzzo, la Campania e la Liguria ad offrire le migliori occasioni di risparmio, con prezzi medi più bassi di circa il 40% rispetto al mercato libero.
Leggi Tutto »Freddo in arrivo, quasi dieci gradi sotto zero in Abruzzo
Assaggio d'inverno in Abruzzo, con temperature scese abbondantemente sotto lo zero questa mattina, secondo quando rilevato dalla rete di monitoraggio dell'associazione meteorologica 'Aq Caput Frigoris'. La piu' bassa - 9.8 gradi a Piano Aremogna, 1420 metri di quota (rilevata in collaborazione con meteo iserniaemolise), segue Piani di Pezza con - 9.6. Sull'Altopiano delle Cinquemiglia registrati - 7.7 gradi, a Campo Felice - 7.1, a Rocca di Mezzo - 4.6, e infine L'Aquila Ovest - 2.4, Navelli - 2.1. L'associazione ha da ieri a disposizione una nuova webcam installata a Campo di Giove (L'Aquila) con inquadratura su Monte Amaro, Tavola Rotonda e Guado di Coccia.
Leggi Tutto »Sole24Ore, Trento Mantova e Bolzano le citta’ piu’ ‘green’
Le citta' piu' 'green' d'Italia sono nell'ordine, Trento, Mantova, Bolzano, Pordenone e Parma, in testa alla classifica di "Ecosistema Urbano 2019", la ricerca di Legambiente, Ambiente Italia e Sole 24 Ore sulle performance ambientali dei capoluoghi di provincia pubblicata sul Sole 24 Ore di oggi. "Un tema particolarmente importante in questo momento storico - sottolineano gli autori - con il governo Conte bis che ha messo il 'Green new deal' tra le proprie priorita' e le nuove generazioni (chi in piazza durante i Fridays for future e chi iscrivendosi a facolta' come Agraria o Ingegneria ambientale) che dimostrano di essere molto sensibili al tema". Mantova, regina un anno fa, cede lo scettro a Trento che sale per la prima volta al vertice della hit grazie al miglioramento nella qualita' dell'aria, nell'utilizzo di trasporti pubblici e nell'attenzione alla mobilita' ciclabile.
La classifica sull'Ecosistema Urbano, sesta tappa di avvicinamento all'indagine sulla Qualita' della vita 2019 del Sole 24 Ore, impiega 18 parametri divisi in cinque macro categorie: qualita' dell'aria, rete idrica, mobilita', ambiente e rifiuti. Gli indicatori spaziano dal numero di alberi all'offerta del trasporto pubblico, dalla concentrazione di Pm10 nell'aria alla dispersione della rete idrica, fino allo spazio occupato dalle piste ciclabili. Nella prima meta' della classifica si trovano citta' grandi come Bologna (13'), Firenze (24'), Perugia (26') e pure Milano, che pero' perde nove posizioni e occupa il 32esimo posto, oppure Comuni del Sud come Cosenza (14') e Teramo (28'), a confermare la regola che "l'Italia del buon ecosistema urbano e' principalmente l'Italia che fa bene e spende bene le sue risorse, che si evolve e pianifica le trasformazioni future". In coda alla classifica, chiusa da Catania, Siracusa e Vibo Valentia - queste ultime per mancanza di dati aggiornati - si trovano alcuni grandi centri urbani come Napoli (89'), Bari (87'), Torino (88'), Roma (89') e Palermo (100') sui quali pesano fattori come il traffico, i rifiuti, l'acqua. Dall'analisi dei dati emerge "un'Italia dinamica, attenta alle nuove scelte urbanistiche, ai servizi di mobilita', alla progressiva restituzione di vie e piazze ai cittadini, all'impegno contro lo spreco alimentare, alla crescita degli spazi naturali"; ma una lettura d'insieme delle aree urbane restituisce "emergenze, criticita' e troppe performance ambientali scadenti o pessime, a cominciare dall'allarme smog o dal ciclo dei rifiuti". Un'Italia in cui migliora la qualita' dell'aria, nel complesso, e si riducono i consumi d'acqua.
Leggi Tutto »Scivolano sotto la cascata, soccorsi due escursionisti sui Monti della Laga
Due interventi del 118 dell'Aquila sono stati effettuati domenica con il tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo a bordo. Alle 14.30, in localita' Cascate delle Cento Fonti sui Monti della Laga, sono stati soccorsi due 42enni di Pescara impegnati in un'escursione in comitiva. Uno dei due, uscito dal sentiero, ha tentato di attraversare il corso del ruscello, ripido e molto scivoloso, ha perso l'equilibrio ed e' scivolato per una ventina di metri, fermandosi contro le rocce. L'amico che ha provato a soccorrerlo ha avuto lo stesso incidente. I due, sotto la cascata, sono rimasti immobili a causa di diversi traumi, ma vigili. I sanitari, assicurati con le corde, hanno raggiunto gli infortunati e poi predisposto il recupero in barella con il verricello. I due sono stati trasportati negli ospedali dell'Aquila e di Teramo. Quando stava per rientrare alla base di Preturo, l'elicottero ha recuperato sul Gran Sasso, localita' Forchetta di Santa Colomba due escursioniste rimaste bloccate su un ghiaione.
Leggi Tutto »Premio Cambiamenti di CNA: a Pescara la finale regionale
Chieti è tra le province leader delle giovani imprese innovative italiane. Lo dicono i numeri della quinta edizione del Premio nazionale Cambiamenti, bandito dalla CNA nazionale, e riservato alle imprese con meno di tre anni di vita dai progetti e dalle idee innovativi. Sono infatti 35 le imprese del Chietino candidate al Premio, un numero che vale la quarta piazza nazionale assoluta, alle spalle solo di Milano (72), Siena (42), Ferrara e Bologna (36). Una performance che fa il paio, come spiega il coordinatore del Premio in Abruzzo, Silvio Calice, «con le 69 candidature complessive giunte dall’Abruzzo sulle 946 italiane: un risultato lusinghiero che vale anche in questo caso il quarto posto, dopo Toscana, Emilia-Romagna e Lombardia».
In attesa della finale nazionale, prevista per la fine di novembre, che assegnerà una ricca dotazione di attestati, tra cui spicca il primo premio da 20mila euro, anche quest’anno la proclamazione della migliore start-up abruzzese avverrà alla Facoltà di Economia dell’Università d’Annunzio, a Pescara, il 30 ottobre prossimo, nell’aula magna che porta il nome di Federico Caffè: «La CNA Abruzzo – spiega ancora Calice - ha previsto la costituzione di un giuria mista, parte composta da tecnici e parte da studenti della facoltà di Economia dell’Università d'Annunzio di Pescara, dove le imprese partecipanti saranno valutate con un doppio voto, applicando cioè un meccanismo originale: uno assegnato alla giuria, che peserà per il 70%; e l’altro agli studenti, che varrà invece il 30% della valutazione globale. E anche in questo caso è prevista una dotazione di premi, tra cui quello da mille euro per il primo piazzato».
Ma qual è il profilo delle imprese che si sono candidate in provincia di Chieti e in Abruzzo più in generale? «Le candidature presentate - dice il presidente dei Giovani Imprenditori CNA di Chieti, Ivano Lapergola - rappresentano un campionario impareggiabile della fantasia applicata al fare impresa, con una miscela incredibile di capacità di coniugare tradizione e innovazione. Perché le proposte vanno da imprese dedite alla realizzazione di manufatti in ceramica artistica realizzata a mano, alle passeggiate enogastronomiche per visitatori stranieri in posti unici e speciali; dalle iniziative vincenti per ripopolare i paesi collinari e montani attraverso la riqualificazione di casolari di campagna ai pic-nic alternativi sulla costa dei trabocchi; dai brevetti per l’incremento del livello di sicurezza degli edifici, alla produzione di abbigliamento e accessori moda con applicazioni naturali utilizzando derivati del Montepulciano d’Abruzzo o dello zafferano; dall’azienda che affina i vini sotto la neve, in altura, all’agricoltura di qualità con prodotti eccellenti derivanti da capi di bestiame “seguiti come creature”; dalla produzione di articoli esclusivi per cani utilizzando le stesse tecniche di manifattura dei brand di lusso della moda, alla realizzazione di un bracciale termico che riesce a modificare la temperatura corporea di chi lo indossa; dal software per macchine di produzione di strumenti medicali, ai brevetti per certificare i dati tra esercente e cliente finale e renderli immutabili nel tempo; dai sistemi integratati per l’erogazione di servizi di Business Intelligence Information, ai “fabbricanti” di software destinati allo sviluppo di procedure fondamentali per costruire l’internet del futuro».
Non mancano, ovviamente, le iniziative in ambito green come la progettazione e realizzazione di laminatori per produttori di moduli fotovoltaici, le agenzie di marketing e comunicazione in ambito sportivo, negozi specializzati nella sola vendita di prodotti naturali, azienda specializzata nella ricerca sviluppo e produzione di cosmetici a base di vegetali naturali.
Il clima sempre più caldo minaccia la fertilità maschile
Il clima sempre piu' caldo minaccia la fertilita' maschile. Ad affermarlo sono gli andrologi, che hanno discusso di questa nuova emergenza in occasione del Congresso nazionale 'Natura Ambiente Alimentazione Uomo' della Societa' Italiana di Andrologia (SIA), in corso a Frascati. Neanche 440.000 nuovi nati nel 2018, in calo del 4% dal 2017: un declino demografico ormai evidente che potrebbe almeno in parte, dunque, dipendere proprio dal cambiamento climatico poiche', avvertono gli esperti della SIA, la fertilita' maschile puo' essere messa a dura prova anche dal clima. Molte specie animali sono a rischio estinzione per colpa delle ondate di calore intenso, che compromettono la qualita' e la motilita' degli spermatozoi rendendo infertile il sesso maschile; lo stesso potrebbe accadere all'uomo, il cui apparato genitale, spiegano gli andrologi, e' molto piu' sensibile alla temperatura esterna rispetto a quello femminile. Per questo, un controllo dall'andrologo, soprattutto all'ingresso nell'eta' adulta, afferma il presidente SIA Alessandro Palmieri, "puo' servire a capire come proteggere la salute sessuale maschile anche dalle minacce esterne".
Leggi Tutto »Pezzopane (Pd): Raggi chiarisca sulla stazione bus a Tiburtina
"La sindaca di Roma Raggi chiarisca la situazione sul terminal degli autobus provenienti dall’Abruzzo. Siamo stati più volte rassicurato e ricordo con nettezza gli impegni assunti verso l’Abruzzo in un apposito consiglio comunale a Roma a cui partecipai con altri rappresentanti istituzionali. Il terminal Abruzzo doveva rimanere a Tiburtina, il che dava la possibilità a tutti noi pendolari provenienti dall’Abruzzo di poter accedere facilmente anche alla stazione dei treni di Tiburtina. In un primo momento sembrava scongiurata l’ipotesi proposta dalla Raggi di spostare il terminal dei bus abruzzesi da Tiburtina ad Anagnina. Gli stessi abitanti di Tiburtina erano scesi in piazza solidarizzando con noi cittadini abruzzesi. Ora però i pendolari abruzzesi, tanti studenti, lavoratori, operatori economici, persone con esige di prestazioni sanitarie, compresa la sottoscritta siamo tutti molto preoccupati perché si è riacceso l’allarme spostamento terminal, il che sarebbe una rovina per noi pendolari che ogni giorno veniamo dall’Abruzzo a Roma e viceversa e perché aumenterebbe il tragitto di più di un’ora e dovremmo cambiare molti più mezzi per raggiungere il centro di Roma. La Raggi dunque rassicuri i pendolari che sono molto preoccupati della situazione e smentisca le voci secondo cui il terminal verrebbe spostato ad Anagnina". Lo dichiara la deputata abruzzese del Pd, Stefania Pezzopane, pendolare dall’Abruzzo a Roma
Leggi Tutto »Workshop internazionale: Alla ricerca della Via dei Marsi. Il Cammino della Bauxite
Prende avvio lunedì 28 ottobre, presso la sede del Comune di Ortona dei Marsi (AQ), il Workshop internazionale Alla ricerca della Via dei Marsi/Il cammino della Bauxite, I edizione 2019, promosso dall’Osservatorio Tratturi Bene Comune del Dipartimento di Architettura di Pescara e da ERCI team Onlus di Avezzano (AQ).
Il Workshop si compone di un insieme strutturato di diverse attività, tenute assieme da un fine comune: quello di favorire la riscoperta, il monitoraggio attivo e la rigenerazione di antichi luoghi e percorsi, legati alle storie e alle pratiche sociali e produttive che hanno contraddistinto l’assetto sociale, economico e culturale fino ai nostri giorni di questa particolare area geografica della Regione Abruzzo, l’area Marsicana, il cui nome già tramanda le sue lontane origini legate ad uno dei popoli italici più antichi.
Il programma mette assieme lezioni di docenti universitari di diversa provenienza geografica e disciplinare, incontri con esperti e rappresentanti del mondo dell’amministrazione locale, dell’associazionismo ambientale e di cura dei beni comuni, dei portatori di interesse locale, assieme ad attività di indagine sul campo, mappature collettive, esercizi di progettazione) come incontro tra saperi esperti e saperi locali, finalizzato a produrre materiali conoscitivi da condividere con le comunità locali e i portatori di interesse locale dei territori coinvolti e primi indirizzi progettuali da sottoporre all'interesse dei decisori pubblici delle amministrazioni locali e degli enti sovraordinati coinvolti.
Il denominatore comune di questo laboratorio ricerca è dato dalla Via dei Marsi[1], il progetto di valorizzazione territoriale e sviluppo sostenibile che prova a definire una visione complessiva di riferimento, ancorata ai valori identitari storici delle terre marsicane, attorno alla riscoperta e risignificazione contemporanea della estesa rete di percorsi e di relazioni territoriali che ha fin dall’età antica strutturato questa regione territoriale – la Marsica orientale, situata tra l’ex alveo del bacino del Lago del Fucino ed il territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, ricompresa tra la Valle Longa, la Cicerana e la Valle del Giovenco, che interessa i Comuni di Ortona dei Marsi, Bisegna, Gioia de Marsi, Lecce dei Marsi, Collelongo, Villavallelonga e Pescasseroli - e un programma assieme di azioni e di ricerca, di cui questo laboratorio intende essere parte.
All'interno di questa grande cornice e matrice di natura territoriale, La Via dei Marsi, il workshop di quest’anno – il primo, si spera, di una serie destinata a prodursi per altri territori di dettaglio negli anni a venire, che riprende il lavoro di un primo workshop realizzato già lo scorso anno2 – si concentra sull'indagine, la ricostruzione cartografica e sul campo, e la proposta di rigenerazione come “cammino” dell’insieme di percorsi e di luoghi legati alla coltivazione di un materiale ferroso, la bauxite, avviato alla fine dell’ottocento e per i primi decenni del Novecento nel comune di Bisegna, all'interno anche delle relazioni economiche, sociali e territoriali che da sempre legano questo comuni ai vicini Gioia de Marsi, Lecce dei Marsi, Ortona dei Marsi e Pescasseroli.
Alla ricerca della Via dei Marsi/LOOKING FOR … VIA DEI MARSI, propone dunque ai suoi partecipanti. – studenti universitari provenienti da diverse sedi nazionali ed estere - un articolato percorso di studio e di indagine sul campo, che è anche ricerca partecipata, riscoperta di percorsi, luoghi, spazi, paesaggi, beni comuni territoriali legati alle molte economie che ne hanno caratterizzato la storia, da quelle legate alla civiltà della transumanza, l’antica pratica che ha per molti secoli segnato e costruito i paesaggi interni dell’Italia centrale e meridionale, fino alle più recenti attività proto industriali, base del successivo sviluppo industriale dell’intera regione.
Tale indagine assume, in particolare, come filo conduttore la ricerca e la segnalazione dei cammini – degli uomini e dei materiali estrattivi - legati alla presenza della bauxite, sulla scorta di una preventiva, accurata indagine storica e cartografica, che ne permette l’indagine e la verifica sul campo.
La riscoperta e la trascrizione di tali percorsi, operata dapprima sulle mappe, poi, attraverso atti materiali di diversa natura, nei territori reali attraversati, diventa occasione di monitoraggio civico sulla condizione attuale di luoghi e percorsi, analisi dei punti di forza e di debolezza, per l’elaborazione di scenari e proposte progettuali che assegnano a tali luoghi e percorsi la condizione, inedita, di “beni comuni territoriali”, spazi e risorse per la reinvenzione attiva di vecchie e nuove pratiche economiche e comunitarie.
Alla ricerca della Via dei Marsi è dunque, anche, un laboratorio di urbanistica partecipata e di autocostruzione assistita per la rigenerazione dei paesaggi naturali e proto industriali nei territori indicati.
Il Workshop, totalmente gratuito, ha inizio lunedì 28 ottobre, e termine venerdì 1 novembre, per una durata complessiva di una settimana, secondo il calendario allegato.
E’ prevista la partecipazione al Workshop di 10 studenti italiani, 12 studenti stranieri, provenienti da altre università italiane ed estere, in particolare da quelle Università con cui sono attivi rapporti di cooperazione didattica e scientifica con il Dipartimento di Architettura di Pescara (Yadz University IRAN, Universidad de La Salle, Bogotà COLOMBIA e Politecnico di Tirana ALBANIA) e della presenza occasionale di studenti delle scuole della provincia di Pescara, Chieti e L’Aquila.
L’intento principale del Workshop è di offrire a tutti i suoi partecipanti, e in particolare agli studenti dell'ultimo anno del corso di laurea magistrale in Architettura, una piccola ma concreta esperienza di urbanistica partecipata e autocostruzione assistita, a diretto contatto con gli abitanti e le associazioni di cittadinanza attiva che abitano i territori in esame, indirizzata al tema del recupero e della rigenerazione dei paesaggi e dei territori interni di una parte della regione Abruzzo interessata da problemi di crescente marginalità territoriale, spopolamento abitativo e abbandono, tuttavia caratterizzata da una estesa qualità dei patrimoni paesaggistici, culturali, ambientali e demo antropologici.
Le attività didattiche si articolano, in forma di Laboratorio, nella durata di 40 ore complessive, pari a cinque giorni di attività continuativa, dal 28 ottobre al 1 novembre, seguite da un seminario di presentazione in pubblico dei risultati raggiunti, composte e articolate in:
- Lezioni introduttive e contributi tematici e di settore, esposti da docenti delle università partner e da esperti esterni;
- Attività di indagine e di ricerca sul campo, anche attraverso l’ausilio di strumenti informatici e apparati GIS
(cammino critico);
- Sperimentazione di pratiche di ascolto e partecipative (raccolta di testimonianze, storytelling, questionari e indagini sulle comunità e i portatori di interesse locale);
- Elaborazione di proposte progettuali e di modelli di gestione inseriti nella rete dei beni comuni urbani e territoriali monitorati e indagati nel corso della ricerca.
Il laboratorio mira, in primo luogo alla costruzione di un quadro di conoscenze condivise – che aggiorna quanto già raccolto e condiviso nella logica dell’Open Data attraverso il progetto Osservatorio Tratturi Bene Comune – alla creazione di mappe e apparati analitici informativi attraverso le nuove tecnologie (collaborative mapping), che mirano nel complesso a definire un programma di azioni di “rigenerazione dei beni comuni”, esistenti e di progetto.
Lo schema del laboratorio, per sua natura itinerante, realizzato sul modello già da tempo sperimentato dallo IUAV, attraverso l’associazione FuoriVia, partner del progetto, e sperimentato lo scorso anno in occasione del Workshop Alla ricerca del Tratturo Magno[2], prevede, per ogni giornata, il susseguirsi di cammini di indagine partecipata e di scoperta sul campo (nella mattinata), seguiti da attività di discussione e incontro con le comunità e i soggetti – istituzionali e della società civile – che vivono e lavorano nei territori, finalizzati alla costruzione di un’Agenda strategica condivisa per la cura e la custodia attiva di luoghi, percorsi e paesaggi.
L'ipotesi ulteriore del laboratorio concerne la possibilità di affidare l'attuazione e l'implementazione di parte di tale programma attraverso un progressivo coinvolgimento degli abitanti delle comunità locali nella realizzazione e nella gestione diretta di alcuni piccoli, misurati e strategici interventi di rivalutazione e risignificazione degli spazi e delle attrezzature, da realizzare attraverso forme di autocostruzione assistita, piccoli interventi di recupero e rigenerazione urbana e territoriale, autofinanziati anche attraverso programmi di crowd funding, da avviare prima e durante la durata del laboratorio, su aree pilota, preventivamente individuate assieme alle Associazioni e alle Amministrazioni locali coinvolte, o identificate successivamente nel corso del cammino critico.
Tra questi, la realizzazione di una segnaletica (materiale e immateriale) – all’oggi totalmente mancante – che indichi con certezza la giacitura e la dimensione spaziale del “Cammino della Bauxite”, e alcune piccole istallazioni legate all’uso collettivo e partecipato di tale spazio.
Soggetti promotori
Osservatorio Tratturi Bene Comune, DdA, ERCI Onlus

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