Redazione Notizie D'Abruzzo

Assolti i dirigenti Serfina accusati di usura

Il Tribunale di Chieti ha assolto perché il fatto non sussiste quattro persone che all'epoca dei fatti, fra il 2007 e il 2010, ricoprivano ruoli dirigenziali all'interno di Serfina, la società finanziaria che aveva sede a Chieti, nata nei primi anni '90 a servizio delle imprese, e che poi si era trasformata in banca. I quattro erano accusati di usura ed estorsione: per la prima imputazione il pm Giuseppe Falasca ha chiesto la condanna di tutti gli imputati a un anno e sei mesi di reclusione e 4.000 euro di multa, mentre per l'estorsione ha chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste. Le accuse ruotavano intorno ad un prestito e ad un mutuo erogati ad una società che si occupava di elettronica, prestiti che per l'accusa erano a condizioni usurarie sia per il tasso pattuito e applicato, superiore al tasso soglia rilevato ogni tre mesi, sia per le concrete modalità del fatto. Un prestito di oltre 647.500 euro, in particolare, venne erogato, sempre secondo l'accusa, convenendo l'emissione di 84 pagherò cambiari con scadenza mensile dell'importo di 9.372 euro ciascuno, con un tasso di interesse dell'11,25%, che superava il tasso soglia. Somma che sempre secondo l'accusa non venne erogata ai beneficiari, ma fu reimpiegata immediatamente dalla banca per pagare i debiti accumulati dalla società sui conti correnti, mentre il legale rappresentante della società, la moglie e uno dei figli, sarebbero stati costretti a firmare le prime dieci delle 84 cambiali dietro la minaccia consistita nel prospettare il recupero immediato da parte di Serfina delle somme che la società doveva restituire. Accuse tutte che i difensori degli imputati, gli avvocati Marco Femminella e Augusto La Morgia, hanno smontato nei loro interventi, sostenendo fra l'altro che la banca voleva risanare la società e che l'ha sostenuta costantemente, che Serfina disponeva già delle fideiussioni per poter eventualmente conseguire il decreto ingiuntivo e che le cambiali erano solo il pungolo per ottenere l'adempimento alla scadenza. Nel processo erano costituti parte civile il legale rappresentante della società e i due figli assistiti dall'avv. Fabio Giorgi.

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Armi e munizioni da guerra in auto a Montesilvano, arrestato un uomo

Un uomo di 60 anni è stato arrestato a Montesilvano dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Chieti con l'accusa di detenzione di armi e munizionamento da guerra e materiale esplosivo. Nella sua auto, posteggiata sotto casa a Montesilvano, i militari hanno trovato un borsone che conteneva un fucile mitragliatore, due pistole, due bombe a mano attive che verranno fatte brillare, munizioni per kalashnikov, quattro caricatori per pistole e fucili mitragliatori e diverse fondine. Il sessantenne ha precedenti per associazione a delinquere, estorsione e traffico di stupefacenti.

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Sequestrata la terza vasca della discarica di Cupello

I militari del Comando Carabinieri per la tutela ambientale - Nucleo operativo ecologico (Noe) di Pescara, nell'ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Vasto, hanno dato esecuzione, su delega del procuratore Giampiero Di Florio, al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip presso il Tribunale di Vasto riguardante la cosiddetta terza vasca della discarica per rifiuti non pericolosi della società 'Cupello Ambiente' srl (gestore del sito), all'interno del polo tecnologico di proprietà del Consorzio intercomunale Civeta, in relazione alla violazione di norme a tutela dell'ambiente e di quanto stabilito nell'autorizzazione integrata ambientale, essendo stati accertati conferimenti di rifiuti extra-regione per gli anni 2017-2018 (provenienti prevalentemente da Puglia, Campania e Lazio) per circa 70.000 tonnellate. Dalle indagini sinora compiute si è resa necessaria l'adozione della misura cautelare reale per evitare la protrazione dei reati e delle conseguenze derivanti dalla loro commissione, con particolare riguardo al precoce esaurimento dell'invaso, mettendo a rischio la tenuta dell'intero sistema di gestione dei rifiuti approvato dalla L.R. 05/18. Ambiente e salute sono diritti costituzionali protetti che non possono recedere dinanzi ad altri interessi. 

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Bioeconomia, in Italia vale 330 miliardi di euro

"La bioeconomia in Italia nel 2017, secondo le nostre stime aggiornate, arriva a coprire circa 330 miliardi di euro di produzione. Piu' o meno il 10 per cento della produzione nazionale, per oltre due milioni di occupati. E' un dato interessante. Un sistema di settori che ha assunto nel tempo un ruolo crescente nell'economia italiana: nel 2008 questo insieme di settori pesava 8,8 per cento". Cosi', Stefania Trenti, della direzione Studi e ricerche intesa San Paolo descrive uno dei settori in crescita dell'economia italiana. E lo fa da Bari in occasione della presentazione del quinto rapporto intitolato 'La bioeconomia in Europa' realizzato dalla direzione studi e ricerche di Intesa San Paolo. La bioeconomia e' "l'insieme delle attivita' umane che utilizzano materie prime naturali di origine biologica rinnovabile - spiega Trenti - partiamo dal mondo dell'agricoltura, della silvicultura, della pesca. E poi le risorse marine e a scendere la produzione del cibo, il mondo dell'alimentazione e tutta una serie di altri settori che utilizzano queste risorse"

Nella bioeconomia rientrano anche "il mondo del legno e della carta, a cui e' dedicato il focus di - abbiamo tutta la filiera del tessile - prosegue Trenti - l'abbigliamento, la concia, le calzature, abbiamo poi il mondo molto innovativo e interessante della biochimica e della bio farmaceutica". Dal report emerge che a livello europeo a farla da padrone e' la bioeconomia della Germania, seguita da Francia e Italia. "Una cosa originale della nostra definizione, ci discostiamo un po' dalla definizione standard del livello europeo perche' noi abbiamo incluso nella bioeconomia tutta la fase di raccolta e trattamento dei rifiuti a valle e il ciclo idrico perche' siamo convinti che senza queste componenti, nel nostro Paese oggettivamente sarebbe difficile sviluppare tutto il potenziale perche' stiamo parlando di sfruttare al meglio delle risorse di scarto e sovrapporre la produzione di bioplastiche, di bio componenti in biochimica a quella per l'alimentazione", evidenzia Trenti convinta che il "futuro bisogna crearlo, soprattutto nella biochimica: il futuro la chimica e' verde, ma bisogna creare le condizioni affinche' si sviluppi pienamente". "Uno dei settori che nell'ultimo decennio e' cresciuto maggiormente e' la fase di raccolta e trattamento dei rifiuti e anche li', nonostante l'italia sia una eccellenza a livello europeo, un potenziale di miglioramento c'e'", conclude Trenti.

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Kabala, chiusura della sesta stagione con Nick the Nightfly

Un viaggio in musica, fra storia artistica e personale. Ecco “Be YourSelf” nuovo lavoro del cantante, speaker, showman e voce radiofonica inconfondibile, Nick the Nightfly, per l’ultimo appuntamento della sesta stagione del Kabala. La serata recupera il concerto precedentemente saltato per indisponibilità dell’artista. Le prenotazioni già effettuate sono confermate. Si specifica che l’appuntamento è sold out.


 
Stili diversi, fra jazz, soul, pop e lounge, per un album ricco delle influenze di posti suggestivi, incontri con grandi artisti e sonorità che da sempre accompagnano la storica voce di Radio Monte Carlo, già dagli inizi del suo programma “Monte Carlo Nights”.  


 
Appuntamento dunque per la cena concerto giovedì 21 marzo alle 20,30 al Caffè letterario-Il diavolo e l’acquasanta in via delle Caserme a Pescara, con la possibilità di deliziarsi con i piatti proposti dalla cucina, i vini partner dell’iniziativa, il tutto legato dalla musica di alta qualità. 
 

L’Associazione culturale Kabala, con la stagione 2019, inaugura nuove collaborazioni, con la Società del teatro e della musica, FLA-Festival di libri e altre cose, Museo delle Genti d’Abruzzo e Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara.




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Oltre 200 milioni di euro per gli interventi da danno idrogeologico

“Oltre 202 milioni di euro per far fronte ai danni causati dalla nevicata 2017 per un piano d’investimenti, redatto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che suddivide in tre annualità il finanziamento assegnato all’Abruzzo: per il 2019 si avranno oltre 62 milioni di euro e altre due tranche da 70 milioni ciascuna per il 2020 e il 2021”. Questi i dati che il presidente della Giunta Marco Marsilio ha annunciato questo pomeriggio in conferenza stampa affiancato dal presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri e dal sottosegretario Umberto D’Annuntiis. Per la parte tecnica erano presenti, Pierpaolo Pescara e Antonio Iovino del Dipartimento Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo. Dai comuni beneficiari sono esclusi quelli che ricadono nel cratere sismico perché riconducibili alla normativa emergenziale relativa al sisma Centro Italia e pertanto finanziati con le risorse afferenti a tali eventi. “Grazie alla Protezione Civile e all’ottimo lavoro degli uffici regionali – ha dichiarato Sospiri - siamo riusciti a farci assegnare una buona quota di finanziamenti destinati a interventi d’immediato impatto sul territorio. I comuni che nel 2017 avevano segnalato, tramite un portale realizzato ad hoc, i danni neve-sisma, sono oggi ricompensati purché rendano esecutivi i progetti entro il 30 settembre 2019”. Occorre precisare inoltre che per gli eventi che hanno interessato la regione Abruzzo, sismici 2016/2017 e meteorologici del gennaio 2017, la medesima è risultata assegnataria delle seguenti risorse finanziarie: per i comuni fuori dal cratere sismico un totale di 293 milioni di euro che includono, oltre le somme prima dettagliate, anche finanziamenti derivanti dal Dipartimento di Protezione Civile (42.536.321,58 euro) e altri fondi assegnati dalla Delibera del Consiglio dei Ministri del 6 settembre 2018 (48.023.678 euro); per i comuni interni al cratere sismico previsti  oltre 65 milioni di euro per viabilità e dissesti che sommati alle altre tipologie di intervento (assistenza alla popolazione, SAE, MAPRE, messe in sicurezza) concorrono allo stanziamento attuale di  253.291.001 euro. Completano il monte finanziamenti anche i 62.953.206 euro del Commissario delegato per l’attuazione degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico, di cui 15 milioni già finanziati. 

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Rapina in banca a Lanciano, arrestato il palo 

La polizia ha effettuato un arresto per la rapina a mano armata compiuta lo scorso primo marzo alla filiale della Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Lanciano, bottino scarsi 10 mila euro. Su ordinanza cautelare del gip di Lanciano, su richiesta della procura, gli agenti del Commissariato di Lanciano e Squadra Mobile di Chieti hanno arrestato un 30enne che avrebbe avuto il ruolo di palo durante il colpo. E' stato identificato attraverso le telecamere di sicurezze oltre a vari riscontri della polizia scientifica e dell'attività investigativa degli agenti di pg, coordinati dalla Dirigente Lucia D'Agostino. Si cercano ora gli altri due complici che sono entrati in banca col volto coperto, all'apertura pomeridiana, uno dei quali impugnava un grosso taglierino con il quale ha minacciato il cassiere e altri tre dipendenti facendosi consegnare il denaro. Infine la fuga su una Fiat Panda di colore bianco.

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Tercas, il Tribunale Ue dà ragione all’Italia

Il Tribunale dell'Unione Europea ha dato ragione all'Italia e torto alla Commissione Europea, che aveva considerato come aiuto di Stato l'intervento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) a copertura del deficit patrimoniale di Tercas, intervento grazie al quale la Banca Popolare di Bari nel 2014 aveva partecipato al salvataggio della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo, che si trovava dal 2012 in amministrazione straordinaria, sottoscrivendone il relativo aumento di capitale. La ricapitalizzazione di Tercas fu resa possibile dall'intervento del Fitd: nel 2014, dopo aver verificato la convenienza economica dell'intervento a favore di Tercas rispetto al rimborso dei depositanti, il Fitd ha deciso di coprire il deficit patrimoniale diTercas e di concedergli determinate garanzie, misure che sono state approvate dalla Banca d'Italia. La Commissione ha quindi aperto un'indagine approfondita per i dubbi quanto sulla loro compatibilità con le norme dell'Unione in materia di aiuti di Stato. Con decisione del dicembre 2015, la Commissione è poi giunta alla conclusione che le misure costituivano un aiuto di Stato dell'Italia a favore di Tercas. L'Italia e il Fitd, sostenuto da Bankitalia, hanno fatto ricorso al Tribunale Ue contro la decisione dell'esecutivo Ue. Il Tribunale ha annullato la decisione della Concorrenza, in quanto "quest'ultima ha erroneamente ritenuto che le misure a favore di Tercas presupponessero l'uso di risorse statali e fossero imputabili allo Stato".

Per essere considerata 'aiuto di Stato', osservano i giudici di Lussemburgo, una misura deve essere imputabile allo Stato ed essere concessa attraverso risorse statali. Per quanto riguarda l'imputabilità dell'aiuto allo Stato, secondo il Tribunale la Commissione "non disponeva d'indizi sufficienti per una siffatta affermazione". Al contrario, "esistono nel fascicolo numerosi elementi che indicano che il Fitd ha agito in modo autonomo al momento dell'adozione dell'intervento a favore di Tercas". Per i giudici, il mandato conferito al Fitd dalla legge italiana riguarda esclusivamente il rimborso dei depositanti (per la quota entro i 100mila euro): al di fuori di questo ambito, il Fondo "non agisce in esecuzione di un mandato pubblico imposto dalla normativa italiana". Pertanto, gli interventi in favore di Tercas hanno "una finalità diversa da quella derivante da detto sistema di garanzia dei depositi in caso di liquidazione coatta amministrativa e non costituiscono l'esecuzione di un mandato pubblico". Il Tribunale osserva, poi, che la Commissione "non ha dimostrato il coinvolgimento delle autorità pubbliche italiane nell'adozione della misura in questione". Il fatto che gli aiuti siano stati autorizzati dalla Banca d'Italia, osservano ancora i giudici di Lussemburgo, non basta per imputarli allo Stato italiano. Per quanto concerne infine la condizione riguardante il finanziamento dell'intervento mediante risorse statali, il Tribunale Ue conclude che la Commissione "non ha dimostrato che i fondi concessi a Tercas a titolo dell'intervento di sostegno del Fitd fossero controllati dalle autorità pubbliche italiane". 

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Incendio alla discarica Carsoli, interviene Arta Abruzzo

Arta Abruzzo è intervenuta questa in località Recocce di Carsoli, in provincia di L'Aquila, per gli accertamenti ambientali necessari a seguito di un vasto incendio che ha interessato dalla mezzanotte una discarica abusiva adiacente all'autostrada, da tempo sotto sequestro. Allertati intorno alle 8 dal sindaco di Carsoli, Velia Nazzarro, i tecnici Carlo Bellina Agostinone e Francesco Benedetti del Distretto provinciale di L'Aquila hanno dapprima eseguito un sopralluogo per verificare lo stato dell'area, rilevando la presenza di una moltitudine di rifiuti di ogni tipo (elettrodomestici, veicoli fuori uso e rottami, pneumatici, cassoni in cemento amianto, ecc.), anche derivanti da attività di demolizione, ammassati sul terreno disordinatamente. Autorizzati ad accedere al sito incendiato dai Carabinieri Forestali e dai Vigili del Fuoco, questi ultimi impegnati nello spegnimento degli ultimi focolai, i tecnici hanno poi misurato la concentrazione degli inquinanti aerodispersi con un analizzatore portatile, che produce dati istantanei, e hanno prelevato 2 campioni di aria, che verranno analizzati in giornata dal laboratorio del Distretto. La situazione che emerge dai dati restituiti dall'analizzatore indica che la fase critica dell'evento e' ormai conclusa. L'impatto del rogo sulla qualità dell'aria si è verificato infatti durante la notte e nelle prime ore del mattino e ciò ha limitato l'esposizione della popolazione ai fumi dell'incendio. Al di fuori del perimetro della discarica non si registrano livelli anomali di inquinanti aerodispersi. Attualmente l'incendio è domato e non emette più fumi.

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Quasi tremila richieste per quota 100 in Abruzzo

Le domande di pensione della cd " Quota 100" in Abruzzo fino a ieri sera 18 marzo sono complessivamente 2934 mentre  per l'intero territorio nazionale ammontano a 95.051. Lo ha reso noto stamani la Direzione regionale Inps Abruzzo spiegando  che nelle singole province della regione la riparitizione risulta essere: Chieti 935, L'Aquila 767,Pescara 640, Teramo 592

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