Redazione Notizie D'Abruzzo

Fisascat Cisl Abruzzo Molise: le liberalizzazioni non hanno aiutato il commercio

Le liberalizzazioni introdotte dal Governo Monti non hanno "aiutato molto il commercio e questo lo sanno bene le piccole e medie aziende locali, che sono state soccombenti allo strapotere delle catene, per cui, non sarà la modifica della legge a cambiare i destini del commercio in Italia e Abruzzo e Molise". Lo afferma la Fisascat Cisl Abruzzo Molise che, intervenendo nel dibattito sulle chiusure domenicali dei centri commerciali, parla di "allarmismi ingiustificati". "E' ormai accertato - dice il sindacato - che la liberalizzazione del governo Monti, non ha portato benefici ai fatturati delle aziende, ma ha solo introdotto una diversa modalità di svolgimento dei consumi nel Paese ed una diversa distribuzione e peso degli stessi nell'arco della settimana. Non comprendiamo il fuoco di fila contro una delle poche o rare proposte concrete fino ad oggi avanzate dal Governo".

"Nel corso degli anni - aggiunge la Fisascat Cisl - delle liberalizzazioni incontrollate, almeno in Abruzzo e Molise, ma anche in tutta Italia, le grandi catene commerciali, come sta avvenendo anche in questi ultimi mesi, stanno portando avanti un piano di riorganizzazione ed in qualche caso di disimpegno dall'Italia, con conseguenti licenziamenti e riduzione di posti di lavoro, nonostante il consolidato ricorso ad aperture per tutto l'arco dell'anno, Natale, Pasqua e ferragosto compresi".

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Pescara, protesta contro il nuovo mercatino etnico

Con l'avvio, programmato per oggi, dei lavori nella zona della Stazione Centrale di Pescara per il nuovo mercatino etnico, è scattata la protesta di alcuni amministratori di centrodestra, ma anche di rappresentanti dei commercianti, con Marina Dolci dell'associazione 'Viviamo Pescara'. Il vecchio mercatino etnico fu smantellato nel 2016, su richiesta della Prefettura di Pescara, per motivi di ordine pubblico, con l'intervento delle forze dell'ordine, e l'area svuotata e ripulita. "Da oggi - ha detto il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale Lorenzo Sospiri - ci sarà un presidio fisso per denunciare la follia dei lavori di realizzazione del finto mercatino etnico della stazione di Pescara, già smantellato dalla Guardia di Finanza perché si vendeva solo merce contraffatta. Chi oggi governa Pescara sperpera 250mila euro, per assegnarloi a chi non è voluto andare nei normali mercati dove tutti, italiani e stranieri, rispettano le regole". Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Guerino Testa: "Diciamo no a quest'opera che non rappresenta una priorità per la città di Pescara. Lo ribadiamo con forza al centrosinistra che vuole andare avanti senza sentire ragioni, e senza tenere conto anche della contrarietà di molti cittadini e commercianti". Il consigliere comunale della Lega Vincenzo D'Incecco: " Ci siamo opposti a questo progetto nel corso di varie Commissioni e in trenta Consigli Comunali e continuiamo a farlo anche oggi". Dal canto suo, l'Associazione 'Viviamo Pescara' ricorda di aver "presentato nel corso dei mesi precedenti alcune osservazioni - dice la rappresentante Marina Dolci - che abbiamo poi consegnato al Comune e fatto anche un tavolo di lavoro. Noi come commercianti siamo contrari e chiediamo che ci sia il rispetto per chi lavora in questa città, e che non vengano messi più in vendita articoli contraffatti".

La replica del sindaco Marco Alessandrini

"L'illegalità era quella che c'era prima, non il progetto di un mercato aperto, con regole certe, sicuro e controllato". Questo quanto afferma in una nota il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, in merito ai lavori del nuovo mercato etnico nell'area della stazione del capoluogo adriatico, contro il quale oggi il centrodestra ha organizzato un sit-in di protesta. "Quella odierna - spiega Alessandrini - era una giornata di allestimento del cantiere dei lavori di riqualificazione e messa in sicurezza dell'area dove sorgerà il mercato etnico e dell' integrazione, una volta esperito il bando del progetto sperimentale che sta alla base di questa iniziativa. Lavori che la sedicente manifestazione di protesta non ha né bloccato, né rallentato. Ciò che c'era di illegale nell'area di risulta era ciò che noi abbiamo eliminato dopo ben 20 anni di mancanza di interventi".

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Antistadio via Senna, individuata la ditta per la realizzazione del campo da calcio

Prenderanno il via il prossimo autunno i lavori di realizzazione del nuovo campo da calcio regolamentare che sorgerà su via Senna. Nei giorni scorsi, infatti, si è svolta l’aggiudicazione provvisoria dei lavori dell’antistadio di via Senna che, secondo le disposizioni della Federazione Gioco Calcio, potrà ospitare le gare fino alla prima categoria. Gli interventi, una volta completate le verifiche di rito e la formalizzazione del contratto, avranno una durata di circa 60 giorni. Le opere riguarderanno la rimozione della recinzione esistente, dell’impianto di illuminazione del campo e dello spostamento dei sostegni per l’illuminazione pubblica; la realizzazione di un sistema drenante del campo, di blocchi di fondazione per la recinzione di irrigazione e illuminazione e di una nuova recinzione tra l’area e lo stadio. Il progetto prevede anche un secondo lotto relativo alla realizzazione degli spogliatoi che, oltre a completare l'Antistadio, andrebbero a potenziare anche la pista di atletica di via Senna.

Il primissimo progetto risale al febbraio 2012.  A novembre dello stesso anno venne deliberato uno stanziamento per la realizzazione del primo lotto, ma le procedure di gara non vennero cominciate.

«Le precedenti Amministrazioni -  sottolinea l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi – hanno messo nel calderone una miriade di opere, lasciandole sospese. Questa Amministrazione sta lavorando all’insegna della concretezza. L’affidamento dei lavori di realizzazione di questo campo da calcio ne è l’ennesima dimostrazione. Questo impianto avrà duplice funzione: da un lato riqualificare tutta l’area, dall’altro offrire alla città una nuova struttura sportiva, che si affiancherà ai due campi esistenti di via Foscolo e dello stadio di via Senna e quindi potenziare l’offerta nei confronti dei montesilvanesi, nonché valorizzare ulteriormente la vocazione al turismo sportivo della città».

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Nel primo semestre 2018 in Abruzzo protesti per 8,5 milioni di euro

Nel primo semestre 2018 in Abruzzo sono stati protestati 5.520 effetti per un totale di 8,5 milioni di euro e un importo medio di 1.541 euro. E' quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha realizzato sui dati del Registro informatico dei protesti delle Camere di commercio di Infocamere.

Tra le province emerge Pescara per numero di effetti protestati (1.614 che costituiscono il 29,2% del totale regionale) e Chieti per valore degli effetti protestati (2,633 milioni di euro pari al 31,1% del totale abruzzese). La provincia di Teramo spicca sia per il minor numero di effetti protestati sia per il loro minore importo totale (rispettivamente 1.072 pari al 19,4% e 1,710 milioni di euro pari al 20,1%). La provincia dell'Aquila rappresenta circa un quarto sia del numero dei protesti regionali (25,6%) che del loro importo totale (23,4%).

Tra il 2016 e il 2017 in Abruzzo è diminuito sia il numero dei protesti levati (-13,0%) che il loro importo totale (-17,2%) con conseguente diminuzione dell'importo medio (passato da 1.630 euro a 1.551 euro). Tali andamenti sono dovuti a flessioni di entrambi gli indicatori che hanno coinvolto tutte le province (in particolare Teramo con rispettivamente -28,7% e -26,4%). Teramo è l'unica provincia dove, al contrario delle altre, l'importo medio è aumentato (da 1.577 a 1.628 euro).

Riguardo ai comuni capoluogo si nota che durante il I semestre 2018 il numero di effetti protestati è stato particolarmente alto a Pescara (1.063) dove hanno raggiunto un importo totale di 1,5 milioni di euro. Gli altri capoluoghi mostrano situazioni differenti con L'Aquila e Chieti che si attestano su valori molto più bassi (rispettivamente 355 e 316 protesti per un ammontare di 625.859 e 532.557 euro) e Teramo dove è stato levato 1 solo protesto per un ammontare di 2.614 euro.

I capoluoghi provinciali abruzzesi rappresentano un peso diversificato rispetto al totale degli effetti protestati nella rispettiva provincia: mentre Pescara costituisce circa i 2/3 del totale, L'Aquila supera un quarto, Chieti si aggira intorno al 20% e Teramo non raggiunge neanche lo 0,5%.

Nel periodo 2016-2017 mentre il numero di protesti è diminuito in tutti i capoluoghi provinciali (in particolare a Teramo -33,3%) l'importo totale dei protesti è calato ovunque con la sola eccezione rappresentata da Teramo dove è aumentato del 69,0%. Di conseguenza, mentre in tutti i capoluoghi l'importo medio è sceso, a Teramo è aumentato da 133 a 338 euro.

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Confartigianato trasporti protesta contro il caro pedaggi

Confartigianato Autotrasporti Abruzzo aderisce alla manifestazione dei sindaci e degli amministratori di Lazio e Abruzzo contro il caro-pedaggi delle autostrade A24 e A25. Il presidente regionale di categoria, Gabriele Sillari, comunica l'adesione alla manifestazione promossa per mercoledì 19 settembre, a Roma, presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Gli stessi amministratori che hanno adottato la decisione di un nuovo confronto con il ministro Danilo Toninelli, dopo quello considerato non produttivo delle scorse settimane, hanno indicato il 30 settembre quale termine ultimo per l'accoglimento delle istanze già note, come il blocco degli aumenti delle tariffe, che dal primo gennaio scorso sono lievitate di oltre il 12 per cento. In una nota della scorsa settimana, infatti, i sindaci hanno annunciato che, in caso di mancato accoglimento delle istanze, si darà il via ad una nuova mobilitazione, con iniziative anche presso i caselli autostradali.

Oltre alla revisione del calcolo delle tariffe e ad una maggiore sicurezza delle autostrade in concessione a Strada dei Parchi sSpa, al centro delle richieste anche la creazione di un tavolo istituzionale al fine di promuovere una legge che modifichi gli attuali criteri concessori e che ridetermini le condizioni di composizione delle tariffe. Si richiede, inoltre, la declassificazione del tratto urbano della A24 che va dalla barriera di Roma Est fino all'intersezione con la tangenziale Est, e la declassificazione di alcuni tratti da montani a non monta

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Ispra, mappa nazionale del dissesto idrogeologico

Esiste una mappa nazionale del dissesto idrogeologico aggiornata dall'Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) sulla base dei dati forniti dalle Autorità di Bacino Distrettuali. Lo rileva l'Istituto in relazione alla frana che nei giorni scorsi ha coinvolto il costone retrostante la spiaggia di Marianello nel comune di Licata (Agrigento) e le recenti frane di luglio e agosto che hanno interessato le località balneari dello Zingarello ad Agrigento, di Chiaia a Procida e Chiaia di Luna a Ponza e ricadono proprio nelle aree a pericolosità per frane indicate nella mappa nazionale. La mappa sui rischi del dissesto idrogeologico è contenuta nell'omonimo rapporto pubblicato a luglio scorso in cui l'Ispra fornisce il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni dell'intero territorio nazionale e gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, edifici, imprese e beni culturali. Secondo il Rapporto, ricorda l'Istituto che fa riferimento al ministero dell'Ambiente, "oltre 7 milioni di persone risiedono in territori vulnerabili, più di un milione vive in aree a pericolosità da frana elevata e molto elevata e più di 6 in zone a pericolosità idraulica nello scenario medio (ovvero alluvionabili per eventi che si verificano in media ogni 100-200 anni). Nove le regioni con il 100% di comuni a rischio idrogeologico: Valle D'Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria; a queste si aggiungono l'Abruzzo, il Lazio, il Piemonte, la Campania, la Sicilia e la Provincia di Trento con percentuali tra il 90% e il 100%. Il 91% dei comuni italiani ed oltre 3 milioni di nuclei familiari vivono in territori classificati ad alta pericolosità".

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Scuola, al via il nuovo anno tra i banchi

Prima campanella per gli studenti in Abruzzo. Il direttore generale Antonella Tozza ha rivolto il suo saluto ai ragazzi dei vari istituti che si preparano ad affrontare una lunga stagione tra i banchi. 

Questi i numeri:

Provincia

Alunni

Classi

Chieti

51544

2568

L' Aquila

36544

1901

Pescara

45136

2143

Teramo

39851

2008

Abruzzo

173075

8620

«È trascorso un anno dal mio insediamento alla guida dell’Ufficio Scolastico Regionale per l’Abruzzo; un periodo intenso durante il quale ho imparato ad amare questa terra con la sua meravigliosa complessità. Sono ancora molte le sfide che la scuola di questo territorio propone e che giorno dopo giorno, ognuno, per le proprie competenze, è pronto ad affrontare con entusiasmo.

A voi cari ragazzi e ragazze porgo il mio più profondo augurio per un proficuo anno scolastico; un pensiero  speciale va ai più piccini che per la prima volta entreranno in una classe, ma non meno importante è l’inizio di questo anno scolastico per quegli  alunni che si troveranno al primo anno di un nuovo corso di studi.  A tutti auguro di intraprendere questo nuovo anno con impegno ed entusiasmo e di  essere  protagonisti consapevoli dei propri progetti di vita.

Nuova linfa alle nostre scuole  giungerà da più di 500 nuovi docenti immessi in ruolo a livello regionale: il mio auspicio è che in cattedra  non siedano solo insegnanti, ma  portatori di sogni. La scuola deve essere il  "luogo della democrazia" per antonomasia, dove imparare ad esercitare  diritti e doveri, coltivando i valori più alti, primo tra tutti quello della vita e del rispetto reciproco, anche attraverso il ricordo e la conoscenza.

E’ per questo che penso che in questa giornata sia doveroso per tutti noi ricordare che, nel settembre di  80 anni fa,  la magia del primo giorno di scuola fu negata ai bambini ebrei. Il 5 settembre 1938 fu firmato  il primo provvedimento approvato dal fascismo con il quale si escludevano dalle scuole tutti gli appartenenti alla "razza ebraica" e si aprì  la triste pagina delle leggi razziali.

   Fortunatamente oggi, il nostro Paese si pone invece all’avanguardia fra gli altri Stati Europei  nella costruzione di una scuola sempre più inclusiva che offra pari opportunità a tutti, consentendo ad ognuno di raggiungere “la sua parte centrale di sole e dignità”, capace di garantire una reale emancipazione culturale per i nostri studenti in collaborazione con le  famiglie impegnate  nel difficile mestiere di saper sostenere  le passioni ed  i talenti dei loro figli, in un patto di corresponsabilità educativa  dal quale non si  può prescindere.

Siano dunque gli insegnanti agenti di trasformazione e cambiamento attraverso un’azione responsabile, operando  in Istituzioni  scolastiche sempre più aperte  e capaci di dialogare con l’Europa, raggiungendo un’adeguata dimensione internazionale, così come stanno già  facendo tante scuole,   attraverso l’adesione a  programmi internazionali prestigiosi .

Una delle ulteriori sfide da affrontare nel breve termine è l’attenzione alle piccole scuole poste in località montane, in zone impervie e poco accessibili , attraverso l’attuazione di programmi specifici basati sull’utilizzo di metodologie didattiche innovative e di dotazioni tecnologiche e digitali , capaci di ridurre l’isolamento che le affligge e di consentire un utile e proficuo confronto anche virtuale con altre comunità educative.

   Come non  sottolineare, infine ,  il tema, già rammentato  dal ministro Marco Bussetti nelle sue  linee programmatiche, della necessità di interventi  “ sulle strutture scolastiche e sulle infrastrutture tecnologiche e di laboratorio. Il nostro Paese, purtroppo, è per le sue caratteristiche morfologiche particolarmente soggetto ad eventi sismici, che hanno segnato con violenza il nostro recente passato e la vita di troppi studenti”. Questo monito appare ancora più pregnante  in terra d’Abruzzo, tartassata da più di un sisma, dove ancora sono presenti i disagi e le difficoltà di tanti studenti e docenti , costretti in soluzioni logistiche   provvisorie che rendono più difficile l’esercizio del diritto allo studio.    

Esprimo in conclusione una sincera e profonda gratitudine nei confronti di tutti i funzionari e dirigenti degli ambiti territoriali che hanno reso possibile l’avvio di questo anno scolastico e di tutti  quegli operatori della scuola abruzzese -Dirigenti scolastici, Docenti e Personale Ata - che con passione quotidianamente lavorano per far sentire gli alunni veri protagonisti del proprio futuro».

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Istat, aumenta la spesa in ricerca e sviluppo

Nel 2016, la spesa per ricerca e sviluppo intra-muros dell'insieme dei settori istituzionali, quali imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e universita', e' stata di quasi 23,2 miliardi di euro, in aumento, rispetto all'anno precedente, del 4,6% a prezzi correnti e incide in percentuale sul Pil dell'1,38%, registrando un lieve incremento di 0,04 punti percentuali. Lo ha reso noto l'Istat, che oggi ha diffuso il rapporto "Ricerca e sviluppo in Italia", dal quale e' emerso che il settore privato (imprese e istituzioni non profit) ha speso per la R&S intra-muros circa 14,7 miliardi di euro, di cui la quasi totalita' (14,1 miliardi) e' stata sostenuta dalle imprese.

Le universita' hanno speso circa 5,6 miliardi di euro, mentre le istituzioni pubbliche 2,9 miliardi. Rispetto al 2015 e' aumentata sensibilmente la spesa delle imprese (+9,3%) mentre e' rimasta stabile quella delle istituzioni pubbliche. E' diminuita, invece, lievemente nelle universita' (-1,0%) e maggiormente nelle istituzioni private non profit (-18,6%).

La spesa del settore privato (imprese e istituzioni non profit) ha costituito la principale componente della spesa totale (63,3%) ed e' cresciuta rispetto al 2015 (+1,9 punti percentuali). In particolare, il settore delle imprese ha contribuito per il 60,8% alla spesa complessiva (+2,6 punti percentuali rispetto all'anno precedente), mentre il 24,2% della spesa e' stato sostenuto dalle universita' e il 12,6% dalle istituzioni pubbliche. Con riferimento alle fonti di finanziamento, nel 2016 la spesa in R&S e' stata finanziata prevalentemente dal settore privato (imprese e istituzioni non profit), che contribuisce per il 54,1% (pari ad un valore di 12,5 miliardi), seguito dal settore delle istituzioni pubbliche con il 35,2% della spesa (circa 8,2 miliardi) e i finanziatori stranieri (imprese, istituzioni pubbliche o universita' estere), che hanno partecipato al 9,8% della spesa (circa 2,3 miliardi). Rispetto al 2015, nel complesso e' aumentata la componente di finanziamento delle imprese nazionali e degli investitori stranieri (+3,5 punti percentuali), mentre e' diminuito il peso delle altre fonti di finanziamento. 

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Francavilla, giovane sulla bicicletta muore investito

Un giovane di 20 anni, originario del Ghana, e residente a Pescara, è morto nella tarda serata di ieri a Francavilla al Mare dopo essere stato investito da un'auto condotta da una 39enne. Il giovane è stato investito lungo la Strada Provinciale che conduce a Ripa Teatina mentre era sulla sua bicicletta. Sull'accaduto indagano gli agenti della Polizia Stradale di Chieti che adesso dovranno ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente. Immediati i soccorsi dei sanitari del 118 che hanno potuto, però, constatare solo il decesso del 20enne, a causa delle lesioni riportate. 

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Roccaraso, auto fuori controllo finisce in un bar

Perde il controllo della propria autovettura e finisce sui passanti di un bar. L'episodio si è verificato a Roccaraso durante i festeggiamenti in onore del compatrono San Rocco. Un fuoristrada proveniente dalla discesa della Chiesa Santissima Annunziata ha svoltato a destra per imboccare la strada che passa nel centro della piazza Giovanni Lene finendo contro la prima fioriera posta davanti al bar Centrale.

L'autovettura ha colpito alcuni passanti che si trovavano ai margini del marciapiede, ferendone uno alla caviglia sinistra. I carabinieri stanno cercando di ricostruire quanto accaduto e hanno ascoltato diversi testimoni presenti in piazza al momento dell'incidente.

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