Redazione Notizie D'Abruzzo

Sbarra (Cisl): la crescita invoca nuovi investimenti pubblici in infrastrutture

"Il riscatto nazionale esige la crescita, e la crescita invoca nuovi investimenti pubblici in infrastrutture, politica industriale, innovazione e formazione, coesione e lavoro produttivo. Non c'è alternativa: ignorare questa priorità significa mettere il Paese a rischio. La manovra può ancora essere modificata, lo si faccia aprendo finalmente alle proposte unitarie del sindacato e al confronto con le parti sociali". Lo ha detto il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, a margine della Conferenza sui Servizi in Rete della Usr Abruzzo-Molise, organizzata oggi a Francavilla a Mare in provincia di Chieti.

"In questi mesi - ha aggiunto il numero due del sindacato di via Po - torniamo a fare i conti con dati economici molto negativi, specialmente se proiettati alla luce delle inadeguatezze della Finanziaria". Numeri che parlano "di un peggioramento quantitativo e qualitativo del mercato del lavoro, riduzione di produzione e fatturato industriale, rallentamento dei consumi, di un rapporto deficit/Pil destinato a toccare il 3 per cento nel 2019. Nodi che appartengono alla stessa questione di fondo: uno sviluppo bloccato da investimenti pubblici insufficienti e da inadeguate strategie di rilancio del lavoro e delle politiche di coesione". Per questo, ha sottolineato Sbarra illustrando i contenuti della Piattaforma unitaria sindacale, "è urgente che la Legge di Bilancio cambi, con un impulso nelle strategie industriali e infrastrutturali, nel rilancio di ricerca e innovazione, nell'investimento su Scuola, competenze, pubblica amministrazione, mercato del lavoro". 

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Distretto Sanitario di Base di Roseto degli Abruzzi: presentato il progetto

Entro la fine del mandato del Sindaco Sabatino Di Girolamo partiranno i lavori per il nuovo Distretto Sanitario di Base il cui progetto rappresenta una dei punti qualificanti dell’amministrazione comunale. Il crono-programma dei lavori, il valore dell’intervento, i canali di finanziamento e i servizi erogati nella struttura sono stati definiti nel corso della conferenza stampa di presentazione del progetto a cui hanno preso parte il Sindaco Sabatino Di Girolamo, l’Assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci, il Direttore generale della Asl Roberto Fagnano, la direttrice sanitaria della Asl Maria Mattucci, e il Direttore del Cast (Coordinamento Assistenza sanitaria territoriale) Valerio Profeta e il nuovo direttore dell’attuale distretto sanitario di Roseto Giandomenico Pinto. «Realizzare il distretto su un’area pubblica – ha dichiarato il sindaco Di Girolamo – ci ha consentito di accorciare notevolmente i tempi di questo progetto a cui teniamo particolarmente anche perché finora abbiamo i servizi sanitari quali il 118, il consultorio e il Dsb tutti decentrti tra loro. Con il nuovo distretto andremo a concentrare in un unico polo sanitario tutti i servizi dando una risposta alla vallata del Vomano, ma anche ai turisti visto che d’estate la popolazione triplica». L’operazione, come ha puntualizzato il sindaco, è stata resa possibile grazie anche alla stretta sinergia con la Asl di Teramo ma anche grazie alla filiera politica con la Regione Abruzzo grazie alla quale si stanno compiendo i progetti di riqualificazione del Pontile, la messa in sicurezza degli argini del Tordino, la cessione dello Iat al Comune e il riutilizzo dell’autoporto. Alla conferenza stampa era presente il già deputato Tommaso Ginoble che questo progetto l’ha avuto a cuore e seguito sin dalla fase embrionale. «Qualche volta, e finalmente, la politica e le istituzioni fanno il loro dovere – ha dichiarato Ginoble -. I cinesi dicono che ogni cammino inizia con un piccolo passo e oggi questo passo è stato compiuto. Siamo orgogliosi di dare risposte a una comunità che sentiva questa esigenza da tempo. Sento spesso critiche all’amministrazione per non essere riuscita a dimostrare quello che vale dopo due anni che abbiamo dovuto trascorrere a fare il recupero dei conti e delle finanze. L’atto di oggi a mio giudizio – ha concluso Ginoble – segna una svolta per Roseto che caratterizzerà anche le generazioni future. Da oggi di atti più o meno grandi ce ne saranno molti altri perchè Roseto merita questa importanza grazie alla sua vivacità economica, sociale e culturale». Il direttore generale della Asl Roberto Fagnano ha messo in evidenza come le vecchie strutture non sono più conformi dal punto di vista della sicurezza per cui il nuovo Dsb risponde sia a esigenze di sicurezza, ma anche alle necessità di sviluppo della medicina sul territorio. «La deospedalizzazione ci impone la necessità di un Dsb di qualità, e su Roseto in tal senso abbiamo investito molto aspettandoci un aumento del numero di prestazioni e verificando anche la disponibilità di una Residenza assistenziale sanitaria (Ras) e di una Residenza assistenziale protetta (Rap) di circa 40-60 posti». Si è detto molto orgoglioso anche l’assessore regionale alle Politiche della Salute Silvio Paolucci che politicamente ha lavorato molto per questo traguardo e si è detto soddisfatto del rispetto dei tempi con i quali è stato portato avanti l’indirizzo politico. «Peraltro questo intervento – ha dichiarato l’assessore – è importante per la Regione perché dal punto di vista dell’assistenza si proietta in un futuro di maggiore attenzione verso le persone fragili, gli anziani soli e i pazienti cronici o in condizioni di non autosufficienza. La Regione è stata brava a occupare questo spazio, prevedendo una residenzialità per anziani con titolarità pubblica in una fascia territoriale popolosa. Siamo stati dunque in grado di rispondere al fabbisogno con una operazione di grande respiro sotto il profilo della riqualificazione cittadina e sanitaria.

Perché un nuovo Dsb: La necessità di un nuovo distretto sanitario nasce sia dalla volontà di dotare la città di Roseto di una nuova struttura (in considerazione delle condizioni fatiscenti e inadeguate del vecchio presidio), ma anche dalla considerazione che l’assistenza medica attuale, in Italia, sta andando verso le strutture territoriali. Oggi, e sempre di più in futuro, ci si ricovera in ospedale solo per le emergenze e per la chirurgia programmata. Due terzi delle risorse economiche del Sistema sanitario sono a carico del territorio. Quindi, è strategicamente molto importante avere un Distretto come quello previsto dal piano sanitario regionale propriamente definito come “Distretto della costa”. 

L’iter amministrativo A fine settembre il Consiglio comunale di Roseto ha provveduto a deliberare la cessione di proprietà del vecchio distretto alla Asl di Teramo. Si è trattato di un passaggio propedeutico al perfezionamento amministrativo degli atti poiché – in virtù di una legislazione preliminare – il distretto sanitario di base era considerato catastalmente di proprietà del Comune di Roseto. Tuttavia per effetto di una successione di legge (la 502 del 92 che ha introdotto l’aziendalizzazione delle unità sanitarie locali) questa proprietà è passata alle Asl come una sorta di atto dovuto. Il Comune ha provveduto così a formalizzare anche questo passaggio catastale in modo da cedere l’attuale distretto alla Asl e arrivare infine a un accordo di programma per il nuovo distretto sanitario che nascerà a Roseto sud a Piazza Marco Polo, un’area pubblica adiacente al palazzetto dello sport, vicino la ferrovia, e in grado di intercettare tutto il bacino di utenza della Vallata del Vomano e Pineto.

Caratteristiche: Il nuovo Dsb di Roseto sarà una sorta di mini-ospedale di 4.250 metri quadrati e avrà un valore complessivo di 4 milioni e 800mila euro, la cui realizzazione- come hanno spiegato nel corso della conferenza stampa il direttore Roberto Fagnano e Valerio Profeta – avverrà parte con un finanziamento pubblico, parte attraverso risorse della Asl e attraverso il cofinanziamento derivante dall’utilizzo della vecchio Dsb che il comune ha ceduto all’azienda sanitaria e in parte attraverso un appalto privato misto a permuta. Il progetto prevede anche un’area verde attrezzata di 1200 metri quadrati e un parcheggio di 2.100 metri quadrati coperto da pannelli fotovoltaici per dare energia alle strutture. Il nuovo Dsb infatti si comporrà di un primo corpo anteriore di due piani contenenti le strutture distrettuali, e poliambulatori, e di un corpo posteriore di tre piani dove ci saranno la Ras e la Rap. L’area verde sarà compresa tra i due corpi e sarà fruibile in parte dal distretto, mentre una parte resterà ad uso esclusivo della Rsa la cui gestione è sotto responsabilità organizzativa della Asl, ma i cui servizi potranno essere affidati a privati.

Come puntualizzano i due consiglieri Celestino Salvatore e Adriano De Luca, che hanno seguito da vicino l’iter insieme al sindaco Sabatino Di Girolamo, si tratta di una struttura destinata a ricoveri a bassa intensità per pazienti anziani o post operatori dove la parte sanitaria è ridotta sostanzialmente alla sorveglianza del paziente. Inoltre, il Dsb conterrà il centro operativo del 118, le Uccp (Unità complesse di cure primarie) che sono associazioni di medici di base, le Ncp (Nuclei di cure primarie) e le Utap (Unità territoriale di assistenza primaria). Il polo sarà dotato di sportelli al pubblico (cassa, Cup, scelta e revoca medico, Punto unico di accesso), servizio Assistenza domiciliare integrata, Radiologia territoriale di primo livello, Fisioterapia e riabilitazione e uffici distrettuali. Infine, ma non per ultimo, il Dsb contiene anche la parte operativa dell’Aft (Aggregati funzionali territoriali) ovvero quei medici che organizzano il servizio sanitario di base, insieme al Distretto: dalle vaccinazioni alla medicina preventiva ai progetti di coordinamento ospedale – territorio.

Il bacino d’utenza: Al Distretto Sanitario Di Base farà riferimento una popolazione di circa 200.000 (duecentomila) cittadini della fascia costiera appartenenti alla ASL di Teramo. La sua collocazione è stata definita nel Piano Sanitario Regionale che ha scelto Roseto, non solo perché è la città più grande della Provincia, ma perché è baricentrica rispetto al territorio che deve servire.

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Coldiretti, fondi a rischio per i Psr

 Rischiano di tornare nelle casse di Bruxelles finanziamenti europei per lo sviluppo rurale in grado di attivare finanziamenti pubblici per 120 milioni di euro, se non saranno spesi dalle Regioni entro il 31 dicembre 2018. E' la Coldiretti a lanciare l'allarme, sulla base del monitoraggio realizzato sui dati del Ministero delle politiche agricole, dal quale si evidenzia la necessità di un deciso colpo di acceleratore nell'attuazione dei programmi. Dallo stato dei Piani di sviluppo rurale aggiornato al 31 ottobre emerge che la spesa della programmazione 2014-2020 è stata del 23% del totale. Le Regioni Puglia, Abruzzo, Liguria, Marche e Friuli Venezia Giulia, sottolinea la Coldiretti, rischiano di perdere parte delle risorse impegnate per il 2015 secondo la regola dell'N+3, l'obbligo di spendere entro 3 anni dall'anno previsto d'impegno. Si tratta di finanziamenti per misure finalizzate all'ammodernamento delle imprese, ai progetti di filiera, al biologico, alla difesa della biodiversità, alla forestazione e all'insediamento dei giovani contenuti nei piani di sviluppo rurale (Psr). La classifica delle Regioni per quanto riguarda le spesa è guidata dalla Provincia di Bolzano (51%), seguita da Veneto a pari merito con la Provincia di Trento (39%), Calabria (30%), Sardegna (29%), Piemonte e Umbria (26%), Toscana ed Emilia (25%), Molise (24%), Valle d'Aosta e Sicilia (23%), Lombardia (20%), Lazio (19%), Campania (18%) e Basilicata (17%). Complessivamente sono stati spesi 4,7 miliardi di euro (2,3 miliardi di fondi comunitari Feasr). "Così come è non va, bisogna evitare di ridare i soldi a Bruxelles" afferma il presidente di Coldiretti Ettore Prandini nel criticare l'attuale architettura dello Sviluppo rurale. "Il nostro Paese non è credibile se chiede altri soldi e poi non li spende".

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Campionati nazionali universitari a L’Aquila

I vertici del Centro universitario sportivo italiano (Cusi), hanno effettuato i sopralluoghi negli impianti sportivi aquilani, dando un parere positivo sulle strutture e contestualmente il via libera ufficiale all'organizzazione dei Campionati nazionali universitari (Cnu), evento sportivo che si svolgera' dal 18 al 26 maggio 2019 nel capoluogo abruzzese e che "accendera' sulla citta' i riflettori nazionali ed internazionali". "Per l'occasione, il Comune dell'Aquila ci ha assicurato che sara' pronto ed utilizzabile anche il Palapattinaggio di viale Ovidio". Ad annunciarlo e' il presidente del Centro universitario sportivo (Cus) dell'Aquila, Francesco Bizzarri, che, dopo aver ufficializzato la data nel corso di un incontro che si e' tenuto mercoledi' scorso nel capoluogo, ha accompagnato il segretario generale del Cusi, Antonio Dima, il vice presidente, Gianni Ippolito, e il presidente della commissione tecnica, Mauro Nasciuti, a visitare le strutture che ospiteranno i Campionati. "Territorio, sport, cultura e inclusione saranno le parole chiave della manifestazione che portera' all'Aquila oltre 3 mila atleti da tutt'Italia pronti a sfidarsi nelle varie discipline sportive - ha detto Bizzarri -. Bene il calcio d'inizio, adesso dobbiamo metterci a lavoro in modo da arrivare pronti a maggio. Faremo da apripista alle Universiadi, manifestazione mondiale a cui partecipano atleti da tutto il mondo e avremo ancor di piu' gli occhi addosso delle altre nazioni. Ci saranno delegazioni internazionali che saranno in citta' e per noi sara' un'occasione unica per mostrare le capacita' del capoluogo abruzzese". 

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Presentata la seconda conferenza programmatica del Partito Democratico #Abruzzo2030

Stamane 16 novembre, nella sala Enrico Berlinguer in via Lungoaterno Sud a Pescara, è stata indetta dal Partito Democratico una conferenza stampa per annunciare la seconda conferenza programmatica del PD che si terrà il 24 novembre all’ex Aurum intitolata “Abruzzo 2030”. Sono intervenuti quattro esponenti del partito tra cui Renzo di Sabatino (Segretario del PD Abruzzo), Andrea Catena (Coordinatore della segreteria PD Abruzzo), Lorenza Panei e Francesca Buttari. Molti i temi toccati dai quattro esponenti, dall’organizzazione di “Abruzzo 2030” allo sviluppo di un’industria ecosostenibile; dalla gestione dell’ambiente alla recente dichiarazione di Salvini sulla costruzione di termovalorizzatori per ogni provincia; dalla strutturazione del sistema di gestione dei migranti alla riduzione delle tasse sull’immondizia. Tutti argomenti che verranno delucidati più approfonditamente il 24 novembre all’ex Aurum ai tavoli programmatici allestiti. Più precisamente, saranno 14 i tavoli programmatici: Industria 4.0, Lavoro, Scuola e Università, Sanità, Pari Opportunità, Ambiente (coordinatrice Lorenza Panei), Agricoltura, Territori, Cultura e Turismo, Infrastrutture, Mezzogiorno, Welfare e Ricostruzione (tema scottante in questa regione). “Trasparenza” e “pianificazione” sono i temi chiave ed i “cavalli di battaglia” con cui il PD intende scendere in campo alle prossime elezione per risollevare le scricchiolanti sorti del partito. Per prenotarsi ai tavoli programmatici e partecipare alle discussioni (aperte a tutti i cittadini) sarà sufficiente recarsi sul sito web del Partito Democratico ed effettuare la registrazione online.
Per ulteriori dichiarazioni degli esponenti intervenuti lasciamo i nostri lettori alla visione delle interviste rilasciate dagli stessi in calce a questo articolo.

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Comune Ortona, Di Nardo abbandona i lavori del Consiglio: Aggredito verbalmente, spettacolo indegno

"Spettacolo indegno da parte della maggioranza comunale di Ortona, che ancora una volta ha scelto la gazzarra per sottrarsi al confronto democratico". Così il capogruppo del centrodestra al Comune di Ortona, Angelo Di Nardo, dopo che ieri, durante la seduta del Consiglio comunale, mentre era all'esame la questione relativa al cambio di denominazione di Piazza Plebiscito in Piazza Canada, è stato aggredito verbalmente e ha abbandonato l'aula per protesta.
 
"Non solo non è stata riportata nessuna valida motivazione a supporto di una decisione sciagurata, inutile e illogica - accusa Di Nardo - e non solo la Giunta Castiglione, con la sua solita arroganza, aveva reso inutile il dibattito, deliberando sulla vicenda prima della discussione in aula, costringendoci dunque a ritirare le mozioni. Non paga di tutto questo, la maggioranza ha voluto buttarla in caciara - rimarca l'esponente del centrodestra - prima prendendosela con i post pubblicati su Facebook da alcuni cittadini e poi improvvisando sproloqui contro i consiglieri di minoranza e utilizzando ogni genere di epiteto e aggettivo, nel colpevole silenzio del Presidente del Consiglio Comunale, interrotto solo dal richiamo nei confronti di chi, come è successo a me ieri, è stato bersaglio degli attacchi".
 
In conclusione Di Nardo sottolinea come "la maggioranza comunale abbia superato ogni limite della decenza, confermandosi incapace di dialogo e sottraendosi ancora una volta al confronto per mancanza di argomenti", ma avverte che "certi metodi incivili e intimidatori non fermeranno l'azione di chi lavora nell'interesse della collettività e anzi contribuiranno ad aprire gli occhi, una volta per tutte, a quei pochi cittadini ortonesi che nutrono ancora fiducia nell'amministrazione Castiglione".

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Raccoglie 43 kg funghi illegalmente nel parco, multato

La stazione carabinieri 'Parco' di Cortino ha fermato un uomo, in Zona 1 del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che aveva raccolto un'ingente quantitativo di funghi senza essere in possesso del prescritto tesserino regionale di autorizzazione. Gli agenti hanno proceduto all'elevazione di una sanzione amministrativa e alla confisca di 43 chilogrammi di funghi epigei spontanei appartenenti a diverse specie (Pleurotus eryngii, Macrolepiota procera e altri). L'operazione è stata preceduta da appostamenti da diversi punti di osservazioni. Gli uomini del Comando Stazione hanno potuto così constatare che l'uomo procedeva a raccogliere piccoli quantitativi di funghi in buste o cassette, occultarle, per poi riempire un'altra busta, procedendo così alla raccolta dell'ingente quantitativo in diversi punti all'interno del bosco con l'intento di un recupero successivo. I funghi sono stati consegnati all'ispettore Micologico Sergio D'Ostilio presso il servizio SIAN della Asl di Teramo per la successiva distruzione. La normativa vigente determina in tre kg pro-capite il limite ordinario di funghi epigei spontanei che si possono raccogliere, fatte salve alcune eccezioni rientranti nei diritti di uso civico e di residenza che innalzano tale limite di alcune unità. 

Il presidente del Parco Tommaso Navarra si è complimentato con gli agenti della Stazione Carabinieri "Parco" di Cortino (Teramo) per il sensibile impegno profuso nella vigilanza e nel controllo del territorio, nell'auspicio che i successi riportati nel corso delle attività di sorveglianza costituiscano sempre più un deterrente per le azioni illecite ed un richiamo al senso civico e al rispetto dell'ambiente e delle norme che ne regolano l'utilizzo sostenibile. 

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Cambiamenti climatici, Mazzocca: Approvati Profilo Climatico e linee guida del Pacc Abruzzo

Il Sottosegretario Regionale Mario Mazzocca annuncia l’approvazione del Profilo Climatico e delle Linee Guida a definizione del PACC - Piano regionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici della Regione Abruzzo. 

 

«I cambiamenti climatici rappresentano la più grande sfida che governi, enti territoriali, istituzioni internazionali e popolazioni sono chiamati ad affrontare. Per farvi fronte bisogna mettere in campo politiche complesse ed integrate. Da un lato, si devono contrastare le cause dell’innalzamento delle temperature globali, riducendo le emissioni di gas serra. Dall’altro, occorre predisporre  piani di adattamento che minimizzino gli impatti dei cambiamenti climatici a livello locale e che sostengano le capacità resilienti dei territori. Su quest’ultimo punto, centrale è il ruolo dei governi territoriali e in particolare delle Regioni».

 

Si pronuncia così sul tema il Sottosegretario d’Abruzzo Mario Mazzocca con delega all’Ambiente, che sottolinea come «la Regione Abruzzo fin dal 2015 lavora alla definizione di un proprio Piano Regionale di Adattamento. Con la deliberazione assunta recentemente, l’esecutivo regionale ha definitivamente concluso la 1A Fase del PACC con l’approvazione del Profilo Climatico regionale e delle Linee Guida del Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pacc)». Entrambi i documenti sono stati redatti dalla Università degli Studi 'G. D’Annunzio' - Dipartimento 'Disputer' - e dal CDCA (Centro Documentazione sui Conflitti Ambientali) Onlus. L’atto verrà a breve pubblicato sul sito web della Regione Abruzzo dal competente Servizio che si occuperà anche di porre in essere tutte le attività ivi previste.

 

«La Regione Abruzzo - continua Mazzocca - mantiene l’impegno assunto di dotarsi di uno strumento operativo finalizzato a costruire una risposta organica e coordinata agli effetti dei cambiamenti climatici in corso. Il PACC 'Abruzzo Regione Resiliente', inoltre, mette a frutto anche i risultati di un articolato processo partecipativo. Vanno ricordati, a tal riguardo, alcuni passaggi del percorso finora svolto. Nello specifico:

1.     Il contributo dato dalla Regione Abruzzo alla formulazione della 'Strategia Nazionale di Adattamento' da parte del Ministero dell’Ambiente, approvata nel giungo 2015.

 

2.    La partecipazione dell’Abruzzo - come parte attiva della delegazione nazionale - ai lavori della Cop20 (2014 - Lima), della Cop21 (2015 - Accordo di Parigi - in detta sede la Regione organizzò una serie di tavoli di lavoro in collaborazione con Unione Europea, Ministero dell’Ambiente e Fedarene) e della Cop22 (2016 - Marrakech), su invito del Ministero dell’Ambiente con cui ha organizzato un side event.

 

3.    Definizione e divulgazione del protocollo internazionale "Under 2 MoU" (Memorandum of Understanding on Subnational Global Climate Leadership) in cui la Regione Abruzzo coopera con i Paesi aderenti alla riduzione delle emissioni di gas-serra entro il 2050.

 

4.    Il citato “processo partecipativo” al PACC è stato avviato nel giugno 2015 con il 'World Wide Views on Climate and Energy', la consultazione planetaria sul clima ed energia tenutasi a Chieti il 6 giugno 2015 mediante il coinvolgimento di 120 abruzzesi  individuati su un campione rappresentativo, il collegamento con 75 nazioni per 96 dibattiti tenutisi fra 10.000 cittadini e la discussione in tempo reale con la Regione Toscana (unico partner italiano dell’evento), la Mauritania, la Nigeria e la municipalità di Parigi.

 

5.    È stato compiutamente realizzato il programma del “Processo Partecipativo”, rappresentato dal coinvolgimento delle parti interessate, dalle pubbliche istituzioni, al tessuto produttivo, alle realtà associative, in decine di incontri disseminati sul territorio regionale.

 

«Una delle principali difficoltà affrontate - conclude il Sottosegretario - è la penuria di adeguate risorse finanziarie. Analizzando le vulnerabilità del nostro Paese, le cui cronache riportano sempre più spesso eventi meteorologici che sfociano in drammatiche emergenze territoriali, appare evidente l’urgenza di un intervento che garantisca il rafforzamento delle capacità resilienti sia a livello urbano, sia nelle zone rurali, montane e costiere. L’Unione Europea si appresta a varare delle misure concrete al fine di sostenere le strategie di adattamento di tutti i Paesi membri. Toccherà alle Regioni metterle in atto e cogliere tale importante opportunità».    

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Ortona, due arresti per droga

Due persone sono state arrestate dai carabinieri di Ortona che hanno sequestrato quasi 2,7 chilogrammi di marijuana, 300 grammi di hascisc e 90 grammi di cocaina. Gli arrestati sono un operaio di 29 anni di Ortona F.C. le sue iniziali e la sua compagna S.A. di 25. Per entrambi l'accusa é di detenzione a fine di spaccio di stupefacenti. I due hanno piccoli precedenti per reati contro il patrimonio. Il blitz dei carabinieri è avvenuto nell'appartamento della coppia trasformato in una sorta di supermercato della droga e dove è stata trovata anche una bilancia di precisione.

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Pmi day, studenti in azienda

Si è conclusa oggi la nona edizione del Pmi day che, come da tradizione, si è inserita nell’ambito della Settimana della Cultura d’Impresa organizzata annualmente da Confindustria e della Settimana Europea delle PMI promossa dalla Commissione Europea.“Notevole entusiasmo per la manifestazione che ha sempre l’obiettivo di avvicinare i giovani alla cultura d’impresa e far conoscere la passione e le competenze che appartengono al mondo produttivo”, ha detto il Presidente del Comitato Regionale Piccola Industria di Confindustria Abruzzo, Giuseppe Argirò.L'evento è stato realizzato in Abruzzo nei territori provinciali di Chieti, Pescara e L’Aquila e ha focalizzato l'attenzione sull'importanza della Lotta alla Contraffazione.L'intento è quello di spingere i giovani a riflettere su questo fenomeno che sottrae ricchezza al Paese, danneggia le produzioni, alimenta il lavoro sommerso e il circuito dell'illegalità, mettendo a rischio la salute dei cittadini.

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