Redazione Notizie D'Abruzzo

Quattro incendi in Abruzzo

La Direzione Regionale Abruzzo dei Vigili del Fuoco comunica che sono attualmente attivi sul territorio dell'Abruzzo quattro incendi boschivi che interessano le localita': Magnanella-Torricella in provincia di Teramo; Marano dei Marsi in provincia de L'Aquila; Pacentro-Passo San Leonardo in provincia de L'Aquila; Sulmona, frazione Marane, in provincia de L'Aquila. Nel dettaglio: Magnanella-Torricella: area percorsa dal fuoco 5 ettari, a quota 1200 metri, in zona montana, impervia. Le squadre a terra sono composta da: 2 vigili del fuoco muniti di un pickup e 8 volontari di Protezione Civile muniti di autobotte e di 2 pickup; l'incendio e' sotto controllo. Marano dei Marsi: area percorsa dal fuoco 50 ettari, a quota 500 metri, in zona collinare. Le squadre a terra sono composte da: 5 vigili del fuoco muniti di autobotte, autopompa e pickup e 7 volontari di Protezione Civile muniti di 2 pickup; stato dell'incendio: sotto controllo. Pacentro-Passo San Leonardo: area percorsa dal fuoco 300 ettari, a quota 1200-1600 metri, in zona montana, impervia. I mezzi aerei presenti: un Canadair che fino alle 14 ha effettuato 8 lanci; squadre a terra composte da 5 vigili del fuoco muniti di un'autobotte e un pickup e 7 volontari di Protezione Civile muniti di 2 pickup; stato dell'incendio: attivo. Sulmona-Marane: area percorsa dal fuoco 250 ettari, a quota 1300-1800 metri, in zona montana, impervia. Mezzi aerei presenti: 2 Canadair che fino alle 14 hanno effettuato 16 lanci; un elicottero AB412 che fino alle 14 ha effettuato 34 lanci; un elicottero della flotta regionale AS350 che fino alle 14 ha effettuato 3 lanci. Le squadre a terra sono composte da: 14 vigili del fuoco muniti di 2 autopompa e di 2 pickup e 14 volontari di protezione civile muniti di 4 pickup; stato dell'incendio: attivo.

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Di Matteo: non condivido il 90 per cento dei provvedimenti ma resto

"Sono tre anni che sono in sofferenza e il 90% dei provvedimenti non li condivido". Cosi' si e' espresso, a proposito della situazione nella Giunta regionale d'Abruzzo, l'assessore regionale Donato Di Matteo, nella conferenza stampa tenuta a Pescara il giorno dopo l'estromissione del suo fedelissimo Giuliano Diodati dalla Giunta comunale. Parlando della Regione prosegue: "In realta' sapevo che sarebbe finita con l'uomo solo al comando, che adesso si lamenta di non avere nessuno attorno e che finora con il suo cerchio magico ha prodotto solo provvedimenti contrari agli interessi dei cittadini. Io pero' non mi dimetto, perche' io analizzo il mio avversario guardandolo negli occhi e per andare via devo essere cacciato".

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Rapino: inaccettabili le dichiarazioni dell’assessore Di Matteo 

"Il sindaco Alessandrini, in questa ultima vicenda relativa alla ricomposizione della Giunta comunale di Pescara, si e' fatto carico di una richiesta che proveniva direttamente dal Partito Democratico e dal suo gruppo consiliare: ricucire con i componenti della lista Teodoro. Il Pd Abruzzo riafferma con forza la stima per il lavoro svolto dal sindaco e lo invita ad andare avanti nel percorso stabilito" afferma in una nota il segretario dem Marco Rapino. "Dopo quasi un anno di incomprensioni era arrivato il momento di risolvere il problema con quella lista e rilanciare questa alleanza per rendere piu' efficace il lavoro in Giunta e in Consiglio che presto dovranno esaminare importanti provvedimenti per il futuro della citta' - aggiunge Rapino - Non meno rilevante e' la nostra volonta' di rendere nuovamente vincente la coalizione di Centrosinistra nelle prossime elezioni comunali, regionali e politiche". "Come gia' detto da Donato di Matteo nel corso della conferenza stampa di questa mattina - prosegue la nota del segretario regionale del Pd Abruzzo - il presidente D'Alfonso non ha influito in questa vicenda ma, semplicemente, ha aiutato e continua ad aiutare al fine di ricomporre questo strappo. Il ruolo di Luciano D'Alfonso e' quello che deve essere riconosciuto ad ogni amministratore di ogni livello: trovare soluzioni per la propria terra".

"Il Partito Democratico non deve in alcun modo risolvere i propri problemi interni attraverso la strumentalizzazione di fatti che risultano incomprensibili per i cittadini - continua Rapino - La Regione oggi ha un presidente che, per la prima volta, e' riuscito a renderla protagonista sia attraverso un lavoro continuo e costante sia attraverso una capacita' e volonta' straordinarie di risolvere i problemi; e di problemi storici la nostra Regione ne aveva e ha tanti, cosi' come tante sono state le emergenze a cui la nostra popolazione e' stata sottoposta negli ultimi due anni. L'attenzione per la gestione della cosa pubblica deve guardare al futuro e non fare nuovi debiti per le prossime generazioni. L'Abruzzo gode, oggi, di tanta credibilita' sia a Roma che a Bruxelles e il motivo di tutto cio' sta nel fatto che questa Giunta regionale ha saputo trovare la strada giusta per rispondere alle problematiche di tutto l'Abruzzo, trovando interlocutori che, nel passato, non ci hanno mai dato ascolto. Anche per tutte queste ragioni le dichiarazioni rilasciate dall'assessore Di Matteo sono inaccettabili. Essere parte di una comunita' politica non vuol dire coltivare nemici e alimentare climi di guerra. Lo invitiamo a riflettere sulle sue parole e a fare le dovute considerazioni. Come Partito Democratico non abbiamo il compito di tessere lodi e fare gli avvocati di difesa, ma di promuovere le ragioni del confronto e del coinvolgimento per offrire una proposta di governo sempre piu' efficace. Anche per questa ragione, come ben sa lo stesso assessore Di Matteo, e' nostra intenzione aprire un confronto serrato sull'agenda programmatica della Giunta, in particolare per definire il profilo e la linea che vogliamo seguire nei prossimi ventiquattro mesi di governo. A questo e per questo - conclude il segretario Pd - tutte le componenti del Pd sono invitate a partecipare e contribuire con idee e progetti sostenibili. Abbiamo bisogno di una battaglia di idee e di proposte, non di scenari che echeggino un'atmosfera da Cavalleria rusticana". 

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Marco Rapino (Pd Abruzzo) su questione giunta Pescara

“Il Sindaco Alessandrini, in questa ultima vicenda relativa alla ricomposizione della Giunta, si è fatto carico di una richiesta che proveniva direttamente dal Partito Democratico e dal suo gruppo consiliare: ricucire con i componenti della lista Teodoro. Il Pd Abruzzo riafferma con forza la stima per il lavoro svolto dal Sindaco e lo invita ad andare avanti nel percorso stabilito.” – afferma il Segretario dem Marco Rapino.

“Dopo quasi un anno di incomprensioni era arrivato il momento di risolvere il problema con quella lista e rilanciare questa alleanza per rendere più efficace il lavoro in Giunta e in Consiglio che presto dovranno esaminare importanti provvedimenti per il futuro della città” – aggiunge Rapino. “Non meno rilevante è la nostra volontà di rendere nuovamente vincente la coalizione di Centrosinistra nelle prossime elezioni comunali, regionali e politiche. Come già detto da Donato di Matteo nel corso della conferenza stampa di questa mattina il Presidente D’Alfonso non ha influito in questa vicenda ma, semplicemente, ha aiutato e continua ad aiutare al fine di ricomporre questo strappo. Il ruolo di Luciano D’Alfonso è quello che deve essere riconosciuto ad ogni amministratore di ogni livello: trovare soluzioni per la propria terra.”

Continua il Segretario: “Il Partito Democratico non deve in alcun modo risolvere i propri problemi interni attraverso la strumentalizzazione di fatti che risultano incomprensibili per i cittadini. La Regione oggi ha un Presidente che, per la prima volta, è riuscito a renderla protagonista sia attraverso un lavoro continuo e costante, sia attraverso una capacità e volontà straordinarie di risolvere i problemi; e di problemi storici la nostra Regione ne aveva e ha tanti, così come tante sono state le emergenze a cui la nostra popolazione è stata sottoposta negli ultimi due anni. L'attenzione per la gestione della cosa pubblica deve guardare al futuro e non fare nuovi debiti per le prossime generazioni. L'Abruzzo gode, oggi, di tanta credibilità sia a Roma che a Bruxelles e il motivo di tutto ciò sta nel fatto che questa Giunta Regionale ha saputo trovare la strada giusta per rispondere alle problematiche di tutto l’Abruzzo, trovando interlocutori che, nel passato, non ci hanno mai dato ascolto. Anche per tutte queste ragioni le dichiarazioni rilasciate dall'Assessore Di Matteo sono inaccettabili. Essere parte di una comunità politica non vuol dire coltivare nemici e alimentare climi di guerra. Lo invitiamo a riflettere sulle sue parole e a fare le dovute considerazioni. Come Partito Democratico non abbiamo il compito di tessere lodi e fare gli avvocati di difesa, ma di promuovere le ragioni del confronto e del coinvolgimento per offrire una proposta di governo sempre più efficace. Anche per questa ragione, come ben sa lo stesso Assessore Di Matteo, è nostra intenzione aprire un confronto serrato sull’agenda programmatica della Giunta, in particolare per definire il profilo e la linea che vogliamo seguire nei prossimi ventiquattro mesi di governo. A questo e per questo – conclude il Segretario - tutte le componenti del Pd sono invitate a partecipare e contribuire con idee e progetti sostenibili. Abbiamo bisogno di una battaglia di idee e di proposte, non di scenari che echeggino un’atmosfera da Cavalleria rusticana”.

 

 

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Nuovo incontro promosso dal Comitato Cittadino Terre Maiella Morrone

 Al terzo appuntamento le attività del Comitato Cittadino Terre Maiella Morrone. L'incontro-dibattito è in programma previsto per sabato 26 Agosto alle ore 18.00 presso la Sala Florindo Colangelo, nel Museo delle Corde Armoniche a Salle.
Diversi gli argomenti oggetto di discussione saranno tra cui le problematiche legate ai vincoli del Parco, i danni causati dalla fauna selvatica e il mancato risarcimento, le zone contigue –regolamenti e strategie e infine una riflessione sull'incendio ancora purtroppo in corso sul Monte Morrone.

"Il Comitato Terre Maiella Morrone - affermano i responsabili - sta già lavorando per far chiarezza sull’incendio che in questi giorni sta distruggendo il Monte Morrone. La domanda che il Comitato si pone è se il Parco prevede un piano antincendio e soprattutto se sono state prese  misure adeguate al fine di risolvere il problema nel più breve tempo possibile. Rendiamo noto che la procura ha già avviato un’indagine di disastro colposo con la speranza che si riesca a risalire agli artefici di questo disastro ambientale".

 

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Cia, vendemmia con produzione di vino in calo 

La vendemmia 2017 in Basilicata "dovrebbe produrre tra i 22 e i 25 ettolitri di vino in meno per effetto, principalmente, del caldo e della siccita'": e' la previsione della Confederazione italiana agricoltori. Citando dati dell'Istat, la Cia ha spiegato che in Basilicata la produzione 2015-2016 si e' "stabilizzata tra gli 86-87 mila ettolitri, con una crescente esposizione ai vini rossi (da circa l'80% all'83%), una produzione doc di circa 30 mila ettolitri (contro un picco di 40 mila del 2012), igt di 27 mila ettolitri (non distante dai picchi del passato di 30 mila) e una produzione di vini comuni quasi scomparsa: 29 mila ettolitri contro un livello medio degli ultimi dieci anni di oltre 100 mila. Una previsione che e' in attesa di conferme a partire dalle prossime settimane e che e' seguita con una certa apprensione, solo per la quantita' e non certo per la qualita' del vino che non e' in discussione, da parte dei produttori dei sei vini a denominazione riconosciuta (quattro doc, una docg e una igt) mentre per i vini comuni e venduti sfusi la situazione permane incerta e con bassi margini di remunerazione. Un raffronto: il ricavo medio annuo del vigneto in Basilicata e' poco inferiore ai tremila euro ad ettaro per il dop, di poco superiore ai tremila euro a ettaro per l'igp e circa 2.400 euro ad ettaro per il vino comune". Nel rilevare che "siamo molto lontani" dal valore medio per ettaro che si registra in Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Marche e Molise, la Cia ha sottolineato che "una caratteristica invece della produzione vinicola lucana e' il peso della produzione cooperativa sul totale regionale pari al 45 per cento che colloca la la Basilicata al secondo posto della graduatoria regionale preceduta da Abruzzo (82%). Sono dati fondamentali - ha concluso l'organizzazione di categoria - per determinare le prossime scelte relative al comparto e un punto di vista significativo per capire come e dove si sta muovendo uno dei settori piu' interessanti dell'agroalimentare made in Italy e comunitario. In particolare la progressione dell'export che per il vino lucano continua ad essere una caratteristica di nicchia, con l'aglianico del Vulture che fa da battistrada sui mercati europei e mondiali, incide positivamente anche sulle quotazioni dei vini nel mercato interno, segno che la catena del valore del vino sta portando risultati positivi su tutti gli anelli della filiera".

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Studio Ancot, Lombardia prima regione per le detrazioni universitarie

 La Lombardia è la regione con la media più elevata di somme portate in detrazione nelle dichiarazioni per le spese per l'istruzione accademica, la più bassa in Sardegna. A dirlo, l'Ancot, Associazione nazionale consulenti tributari, che ha analizzato i dati diffusi dal ministero dell'Economia e delle Finanze relative a quanto mediamente ammontano nelle diverse regioni italiane gli oneri detraibili per le spese per istruzione universitaria. La media più rilevante è appunto quella registrata in Lombardia dove è pari a 1.480 euro e a seguire nelle altre regioni la media è pari a: Trentino Alto Adige (Pa Trento) 1.360 euro; Veneto 1.340 euro; Emilia Romagna 1.300 euro; Valle d'Aosta 1.260 euro; Friuli Venezia Giulia 1.250 euro; Liguria 1.230 euro; Piemonte 1.200 euro; Trentino Alto Adige (PA Bolzano) 1.180 euro. E ancora: Lazio 1.150 euro; Toscana 1.120 euro; Campania 1.080 euro; Umbria 1.070 euro; Marche 1.070 euro; Sicilia 1.050 euro; Molise 1.040 euro; Abruzzo 1.000; Puglia 990 euro; Calabria 980 euro; Basilicata 970 euro e Sardegna 890 euro. 

"Dall'analisi dei dati delle dichiarazioni del 2016 -commenta Arvedo Marinelli- sono stati complessivamente 1.533.514 i contribuenti italiani che si sono portati in detrazione le spese per istruzione universitaria per un ammontare complessivo pari a 1.808.436 e una media di 1.180 euro".

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L’Aquila, inaugurato Vico Amatrice

Da oggi nel centro storico dell'Aquila c'e' un 'Vico Amatrice' dedicato ai 'fratelli' che hanno subito il terremoto 2016 sette anni dopo quello del capoluogo abruzzese: la targa per ora solo simbolica, perche' da apporre in un palazzo ancora da ricostruire, e' stata scoperta nel corso di una cerimonia alla presenza dei due sindaci, Pierluigi Biondi e Sergio Pirozzi, e del promotore, il gruppo di azione civica Jemo 'nnanzi, rappresentato dal presidente Cesare Ianni. "Chi ha attraversato la zona rossa del dolore sa che cos'e' e ha un altro passo a livello morale - ha detto il sindaco di Amatrice - Siamo simili, accomunati da essere gente di montagna, e queste somiglianze si sono ancora piu' strette con i rapporti umani. Abbiamo un'altra cosa uguale, la difesa del territorio, dell'identita', la difesa del patrimonio storico di millenni, e non ci facciamo mettere i piedi in testa da nessuno - ha aggiunto - Sono orgoglioso di essere qui, so che avete trattato benissimo la mia gente perche' avete sofferto e chi ha sofferto ha un altro passo. Questo e' il messaggio che parte dall'Aquila, insieme faremo tante cose".

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Sgarbi: Stato in ritardo sulla ricostruzione

"Lo Stato, come del resto ha riconosciuto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, e' in grave ritardo. Certo, Castelli ha avuto un danno piu' limitato, rispetto ad esempio all'Aquila o ad Amatrice. Ma proprio perche' piu' limitato, meritava un intervento piu' immediato, invece di buttare soldi in insensatezze". Cosi' il critico d'arte e mattatore televisivo Vittorio Sgarbi, ieri sera a Castelli, facendo il punto a un anno dal terremoto che ha colpito il centro Italia. "Del resto pero' le pastoie burocratiche fanno si che anche se ci sono i soldi, non si riesce a procedere. E cosi' i luoghi non vengono restituiti nei tempi giusti alla loro necessita' di essere vissuti e visitati, rimessi in sesto - ha continuato il critico d'arte -. Sgarbi ha messo in evidenza la necessita' "di restituire vita e vocazioni alle aree interne d'Abruzzo e d'Italia, e sopratutto ribaltare il pregiudizio del loro essere periferia di un altrove".

"Questi luoghi sono solo apparentemente periferici - ha spiegato - Roma e Milano sono piu' il centro, dove c'e' necessita' di andare fisicamente. Le nuove tecnologie ti consentono di essere al centro anche a Penne, Guardiagrele, e appunto a Castelli. Tra stare in una periferia di una citta', a tre quarti d'ora dal centro storico, e vivere in un borgo bellissimo, non vedo la differenza. Non viviamo piu' in quel modello di societa' dove per trovare lavoro si doveva necessariamente emigrare e trasferirsi. Oggi si possono avere intuizioni e realizzarsi vivendo in borghi apparentemente remoti, ma in realta' al centro della macchina produttiva. Questo ritorno alla condizione di vita nei borghi antichi puo' essere un'impresa formidabile, possono diventare luoghi residenziali, non solo turistici. I giovani lo stanno capendo. In questi luoghi piu' piccoli si trovano dimensioni umane che si perdono in grande citta' anonime". Per Sgarbi, "serve la coscienza e la sensibilita' di chi gia' vive in questi luoghi, che sono in fondo a un'ora dalle citta' piu' importanti, grazie anche ad una rete autostradale consolidata. Vivere in un borgo e' un'esperienza di maturita' e intelligenza, che va incentivata, favorita e accresciuta. Va fatto capire che vivere in luoghi meravigliosi come Castelli e' un privilegio, non certo un esilio". 

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Teramo, protesta dei genitori per la sicurezza nelle scuole

Pochi partecipanti alla manifestazione organizzata in piazza Orsini a Teramo dal comitato genitori per la sicurezza nelle scuole contro i ritardi nella gestione del post sisma. Sotto la storica sede del Comune, ancora chiusa perche' inagibile, si sono radunate 150 persone tra le quali numerosi rappresentanti dei vari comitati sparsi per tutta l'Italia, anche quello dei genitori di San Giuliano di Puglia (Campobasso). Sul tavolo quelli che per i genitori sono i ritardi dell'amministrazione comunale sia nelle verifiche sismiche che nel mettere in atto un piano per la riapertura in sicurezza dell'anni scolastico. I genitori intervenuti hanno anche stigmatizzato la scarsa partecipazione alla manifestazione."Subito dopo il terremoto protestavano tutti - hanno detto - poi quando si tratta di essere presenti spesso non partecipano".

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