Redazione Notizie D'Abruzzo

Uccise la moglie e un’amica nel chietino, il Pm chiede l’ergastolo

Il pm Giancarlo Ciani ha chiesto la condanna all'ergastolo per Francesco Marfisi, il 51enne che il 13 aprile dell'anno scorso uccise con numerose coltellate la moglie Letizia Primiterra e l'amica di lei, Laura Pezzella. Il processo si sta tenendo in Tribunale a Chieti dinanzi al giudice Isabella Maria Allieri con il rito abbreviato. Il processo riprenderà il 27 giugno con la replica dell'accusa, quindi il giudice si ritirerà per la sentenza. Marfisi, che secondo la perizia disposta dal giudice era pienamente capace di intendere e di volere al momento del fatto, ha lasciato l'aula per tornare in carcere a Pescara dove è recluso, mentre era ancora in corso la ricostruzione dei fatti da parte dell'accusa perché, come ha riferito al termine dell'udienza il suo difensore, l'avvocato Rocco Giancristoforo, manifestava conati di vomito e uno stato d'ansia fortissimo. La difesa nel suo intervento ha puntato soprattutto a dimostrare l'inesistenza di alcune aggravati, sostenendo che non ci fu premeditazione perché dalla condotta tenuta quel giorno da Marfisi non trasparirebbero gli elementi della pre organizzazione né ideale né cronologica, dei delitti. Ma per la difesa non è configurabile neppure un'altra delle aggravanti, la crudeltà, perché tutti i colpi inferti alle due donne erano potenzialmente mortali e inferti in parti vitali, in un lasso di tempo molto breve ,e ripetuti, che si tratta, in realtà, di uno stato di ira violento ma non, ha sostenuto Giancristoforo, di crudeltà. Le parti civili costituite, ovvero i famigliari delle due vittime, si sono associate alle richiesta dell'accusa per quanto riguarda la condanna in sede penale mentre dal punto di vista delle richieste risarcitorie chiedono complessivamente a Marfisi danni per oltre 3 milioni di euro. 

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In Abruzzo si vota in 31 municipi, sono 88 i candidati

Sono in totale 31 i comuni chiamati al voto il 10 giugno per eleggere i sindaci (88 i candidati) e per il rinnovo delle assemblee municipali (1.500 circa gli aspiranti amministratori locali). In regione, gli aventi diritto al voto sono circa 175 mila. Teramo e Silvi, sono gli unici comuni (il primo e' capoluogo di provincia) con popolazione superiore ai 15mila abitanti per i quali e' previsto il doppio turno, nell'eventualita' di mancato raggiungimento in prima battuta del quorum.  A Teramo sono 7 gli aspiranti a sindaco, sparsi in 17 liste. Giandonato Morra, il candidato del centrodestra (6 liste), dovra' fare a meno di Mauro Di Dalmazio, che corre con una lista propria. Per il centrosinistra a correre per la poltrona di primo cittadino, Gianguido D'Alberto, mentre Giovanni Cavallari con la lista "Bella Teramo" e' appoggiato dalla lista civica "Alleanza Civica per Teramo". Gli altri candidati sono Cristiano Rocchetti, (Movimento Cinque Stelle), Alberto Covelli (liste civiche Popolari con Teramo e Abruzzo Insieme) e Paola Cardelli (lista civica Sinistra per Teramo). Quattro sono invece i candidati a sindaco per la citta' di Silvi, appoggiati da 10 liste. Si tratta di Simona Astolfi (M5s), Andrea Scordella, (centrodestra), l'uscente Francesco Comignani, (centrosinistra), Antonio Del Vecchio, ex alleato di Comignani, che corre con il Movimento Civico "Silvi in Comune" e "Giovani in Comune". Gli altri comuni in provincia di Teramo dove il 10 giugno e' previsto il voto sono: Alba Adriatica, Atri, Castilenti, Civitella del Tronto, Controguerra, Montorio al Vomano, Nereto, Notaresco. Nella provincia dell'Aquila si vota in sette comuni, quello piu' grande San Benedetto dei Marsi. Gli altri sono Scanno, Oricola, Massa d'Albe, Lucoli, Castellafiume e Barete. A San Benedetto dei Marsi, sfida tra Quintino D'Orazio (primo cittadino uscente), l'ex sindaco Paolo Di Cesare, e Fabrizio Cerasa, consigliere comunale uscente d'opposizione. A Scanno sfida a due per la poltrona di sindaco, tra Giovanni Mastrogiovanni ("Dritti al cuore-idee in movimento per Scanno"), e Amedeo Fusco (Scanno Insieme). 

A Chieti si torna a votare a Fallo, Frisa, Pizzoferrato, Torino di Sangro, Villa Santa Maria. A Fallo si ricandida il primo cittadino uscente con la lista Fallo in Movimento, Alfredo Pierpaolo Salerno, in carica dal 2013. Tentano di indossare la fascia tricolore anche Luigi Mantelli (Siamo Fallo) e Carmine Vatieri (Insieme per Fallo). A Frisa, il sindaco uscente e' Rocco Di Battista, che sta concludendo il suo secondo mandato consecutivo e cerca di conquistare il terzo, appoggiato dalla lista Frisa Unita. Il suo sfidante e' Nicola Labbrozzi (Frisa cambia lealmente). A Pizzoferrato Palmerino Fagnilli, appoggiato dalla lista Paese mio, cerca il secondo mandato. In cerca della poltrona di sindaco anche Carmine Tarantini (Uniti per Pizzoferrato) e Gianni Lupo (Nuovo progetto). A Torino di Sangro, la sindaca Silvana Priori, in carica dal 2013, si ricandida con la lista Rinnovamento democratico. Suo sfidante e' Nino Di Fonso, appoggiato dalla lista Torino di Sangro nel cuore. Infine a Villa Santa Maria, prova a conquistare il secondo mandato l'attuale primo cittadino Giuseppe Finamore, in carica dal 2013, che si ricandida con la lista Villalternativa. Il suo sfidante e' Nicola Tantimonaco, alla guida della lista Con Villa Santa Maria. A Pescara si vota in 9 Comuni: Bussi sul Tirino, Cepagatti, Loreto Aprutino, Nocciano, Pianella, Pietranico, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Turrivalignani. A Bussi sfida tra Salvatore Lagatta (Rifondazione comunista) e Giuseppe Pino De Dominicis (Pd); A Cepagatti in 4 corrono per lo scranno piu' alto: Domenico Di Meo (Cepagatti unita) Gino Canto' (Cepagatti C'e'), Daniele Fiucci (Movimento 5 Stelle), Claudio Orsini (Riconquistare l'Italia. Fronte sovranista italiano). A Pianella corrono: Sandro Marinelli (Progetto futuro), Gianni Filippone (Pianella vicina), Federica Fedele (Movimento 5 Stelle). A San Valentino in Abruzzo Citeriore in lizza: Antonio D'Angelo (Obiettivi: solidarieta' e sviluppo) e Antonio D'Ottavio (Solo passione). A Roccamorice concorrono all'elezione a primo cittadino, Italia Pietrangelo (Roccamorice nel cuore) e Alessandro D'Ascanio (Azione, liberta' e progresso). Sfida a due anche a Turrivalignani: Gianni Placido (Uniti per ricominciare) e Maria Grazia Del Fuoco (Uniti per rinnovare). Corsa a tre invece a Loreto Aprutino: Gabriele Starinieri (Progresso e tradizione), Antonello Delle Monache (In Comune) e Remo Giovannetti (Cittadini per Loreto). A Nocciano per lo scranno piu' alto corrono: Lorenzo Mucci (Partecipa al cambiamento), Vincenzo Palumbo (Patto per Nocciano) e Maurizio Di Gregorio (Nocciano piu'). Infine a Pietranico la sfida e' tra Francesco Del Biondo (Uniti con continuita'), Fabrizio Francescone (La nuova svolta), Santino Catena (Voliamo tutti insieme) ed infine Enrico Rossi (Pietranico futuro). 

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A Pescara sequestrati 120mila giocattoli di una rivendita cinese

Sono oltre 120 mila i giocattoli non rispondenti alla normativa in materia di sicurezza dei prodotti e presumibilmente pericolosi per i bambini sequestrati dai militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Pescara nell'ambito dell'attività anti contraffazione. L'attività commerciale in questione è gestita da un cittadino di origine cinese e si trova in zona del centro di Pescara. Gli articoli sequestrati (nella maggior parte giocattoli gommosi e plastiche modellabili ma anche macchinine, aeroplanini e giochi componibili) erano, per lo più, destinati a bambini con fascia di età fra 3 e 6 anni. La merce ha un valore di oltre 200mila euro. Il legale rappresentante della società è stato segnalato alla Camera di Commercio di Pescara per le violazioni amministrative constatate, con sanzioni previste fino a 25mila euro

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Montesilvano aderisce al Patto per la sicurezza urbana con Prefettura e i comuni di Pescara, Spoltore e Città Sant’Angelo

«Con l’approvazione del patto per l’attuazione della sicurezza urbana, cogliamo un’opportunità per potenziare il servizio di videosorveglianza sul nostro territorio». Lo dichiara il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno. L’esecutivo ha infatti approvato la sottoscrizione di un patto con la Prefettura e i comuni vicini di Pescara, Spoltore e Città Sant’Angelo. «Questo protocollo - sottolinea il primo cittadino - ci consente di ragionare in termini di area metropolitana e affrontare al tempo stesso le criticità relative alla sicurezza che caratterizzano i nostri territori». Nel patto si legge come i quattro comuni “intendono rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto alle forme di illegalità nel territorio che coincide con l’area di un’unica metropoli costiera ed estesa all’entroterra. I 4 comuni, insieme contano il 66% della popolazione della provincia”.

«Il lavoro per la tutela della sicurezza urbana che stiamo conducendo - ricorda il sindaco - è continuo e costante. L’adesione al sistema SPRAR ci ha permesso di chiudere i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), di ridurre il numero dei migranti dagli oltre 500 agli attuali 80 circa, e quindi di eliminare quelle concentrazioni pericolose che si erano venute a creare proprio nella zona turistica della città. Lo sgombero, esattamente un anno fa, delle palazzine di via Ariosto che per più di 20 anni erano diventate centro dello spaccio di stupefacenti e della contraffazione, e le periodiche azioni anti bivacco nella riserva naturale di Santa Filomena; l’attività di controllo costante nella zona delle case popolari di via Rimini e quella di contrasto della prostituzione su tutto il territorio. Questi sono tutti aspetti dell’articolato percorso a tutela della sicurezza dei nostri cittadini e che vogliamo ampliare proprio attraverso questo patto. Con tale sottoscrizione - dice ancora il sindaco – possiamo avviare tutti gli atti necessari per avanzare la nostra richiesta di ammissione ai finanziamenti previsti sulla base del decreto del Ministero dell’Interno del 31 gennaio 2018 per potenziare i sistemi di videosorveglianza nei nostri Comuni».

Nel patto per la sicurezza, propedeutico alla presentazione delle richieste, ciascun Comune, in accordo con le forze di polizia ha individuato i punti sensibili per l’installazione delle videocamere.

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Consiglio regionale, la seduta del 12 giugno

Il Consiglio regionale dell'Abruzzo torna a riunirsi martedì 12 giugno alle 11 nella sala consiliare "Sandro Spagnoli" dell'Emiciclo. L'ordine del giorno prevede l'esame di una serie di documenti politici: a firma del consigliere Luciano Monticelli sull'attuazione del "Masterplan Prisma", a firma del consigliere Mauro Febbo sulla delibera di giunta regionale 49/2017 avente ad oggetto "Ipotesi di accordo decentrato integrativo in materia di criteri per la utilizzazione dei contributi in favore del personale della Giunta Regionale per attività culturali, assistenziali e ricreative", a firma del consigliere Domenico Pettinari sul "Distretto sanitario di Montesilvano", a firma del consigliere Febbo sugli "Interventi di valorizzazione e sviluppo turistico integrato con recupero dei borghi delle aree interne ", a firma del consigliere Mauro Di Dalmazio sulle "Norme per il riconoscimento del caregiver familiare", a firma del consigliere Pietro Smargiassi sulla "Situazione della fabbrica Pilkington di San Salvo". Si prosegue con l'esame del progetto di legge di "Modifica alle norme per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la determinazione dei relativi canoni di locazione", subito dopo è prevista l'elezione del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

L'ordine del giorno prosegue con l'esame di ulteriori progetti legislativi: "Modifiche alla legge recante l'istituzione e la disciplina del Consiglio delle Autonomie Locali", e il progetto di legge sulla "Istituzione del Garante Regionale dell'Infanzia e l'Adolescenza". Si prosegue con il provvedimento amministrativo che reca l'approvazione del "Piano Strategico del Turismo 2017/2019", a seguire il progetto di legge che modifica la "Legge sulla valorizzazione dell'apicoltura nella Regione Abruzzo", il provvedimento amministrativo riguardante il "Programma triennale della viabilità regionale 2008-2010", il progetto di legge che modifica le "Norme per l'elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale". I lavori continuano con l'elezione del componente del collegio delle Garanzie statutarie e dei componenti della Commissione regionale per le pari opportunità. In coda all'ordine del giorno una serie di progetti di legge: "Disposizioni in materia di riduzione del trattamento economico dei Consiglieri regionali", "Fondo di dotazione 2018 ex articolo 4 legge regionale 28 aprile 2000, n. 77", "Modifiche alla legge regionale in materia di promozione e tutela dell'attività di panificazione", "Disposizioni urgenti di protezione civile per il sostegno finanziario delle attività antincendio boschivo" e "Disposizioni in favore del Consorzio di Bonifica Centro, Istituzione del fondo di rotazione".

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Crollo hotel Rigopiano, fissati i nuovi interrogatori

I carabinieri forestali hanno notificato gli avvisi di garanzia ai 14 nuovi indagati nell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola. Contestualmente gli indagati hanno ricevuto anche l'invito a comparire per essere interrogati dal procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi e dal sostituto, Andrea Papalia. Nei giorni scorsi, agli indagati era stata notificata la richiesta di identificazione con l'elezione di domicilio. Gli interrogatori si terranno dal 19 al 27 giugno prossimo. Tra gli indagati anche il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, che sara' interrogato, secondo quanto si apprende, il 26 giugno alle 9.

 

I vertici e i funzionari attuali della Regione Abruzzo, a partire dal presidente Luciano D'Alfonso, in relazione alla gestione dell'emergenza del gennaio 2017, durante la quale si verificò il disastro dell'Hotel Rigopiano avrebbero determinato "le condizioni per il totale isolamento del resort, rendendo impossibile a tutti i presenti nell'albergo di allontanarsi dallo stesso". A D'Alfonso, ai suoi predecessori Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, agli ex assessori alla Protezione civile e a vari dirigenti regionali, è contestata inoltre la mancata adozione della Carta di localizzazione dei pericoli da valanga che se emanata "avrebbe individuato nella località di Rigopiano un sito esposto a pericolo". Questo si leggerebbe negli avvisi di garanzia, recapitati agli ultimi 14 indagati, per omicidio, lesioni e disastro colposo, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sulla tragedia del resort di Farindola, il 18 gennaio 2017, con 29 morti. Tutti gli indagati, con gradi di responsabilità diversi, secondo la Procura si resero inoltre responsabili di "negligenza, imperizia, imprudenza e violazioni di norme, leggi e regolamenti". Il filone dell'inchiesta sulla gestione dell'emergenza chiama in causa il sottosegretario regionale con delega alla Protezione civile e due responsabili della Protezione civile regionale, tutti accusati di avere attivato "tardivamente il Comitato Operativo Regionale per le Emergenze", nonostante la consapevolezza "dell'emergenza neve riguardante l'Abruzzo" e in particolare l'area montana della Provincia di Pescara, sulla base di bollettini, previsioni meteo, segnalazioni e richieste d'intervento. Al riguardo spicca il bollettino valanghe Meteomont, emesso il 17 gennaio alle 14, il giorno prima del disastro, che evidenziava "pericolo valanghe di grado tra 3 e 4 per la giornata, e di grado 4, cioè forte, per i successivi tre giorni". Quanto all'altro filone dell'inchiesta, la mancata emanazione della Carta Valanghe, prevista dalla legge regionale 47/1992, secondo la Procura "ha fatto sì che le opere già realizzate dell'Hotel Rigopiano" a seguito dei permessi del Comune, "non siano state segnalate dal sindaco al Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e valanghe". Tali informazioni - si legge negli avvisi di garanzia - "avrebbero determinato, ad opera del Comitato, l'immediata sospensione di ogni utilizzo, in stagione invernale, dell'albergo". Gli interrogatori di garanzia si svolgeranno nei giorni 19, 20, 21, 26 e 27 giugno. Il governatore D'Alfonso sarà ascoltato il 26, il suo predecessore Chiodi il 21, mentre il 20 giugno sarà la volta di Del Turco. "Sono convinto che la Regione abbia operato con diligenza, premura e risolutezza. Mi farò parte attiva affinché il lavoro della magistratura proceda speditamente e sono pronto a versare in atti tutto il mio patrimonio conoscitivo sulle contestazioni che fanno parte del fascicolo accusatorio". Così il governatore d'Abruzzo Luciano D'Alfonso in merito all'inchiesta della Procura di Pescara sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto da una valanga nel gennaio 2017, con la morte di 29 persone. "Dettaglierò ogni minuto delle giornate del 17, 18, 19 gennaio 2017, ovvero prima-durante-dopo la convocazione della riunione del Comitato Operativo Regionale di PC". "Sulla 'Carta del rischio valanghe' va chiarito che i primi due lotti erano stati già appaltati e in esercizio contrattuale prima dei fatti di Rigopiano, quindi non si può sostenere che non vi fosse: essa era coincidente con quelle parti di territorio che la Carta storica aveva segnalato con una certa ed impegnativa ripetitività valanghiva"

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In Abruzzo il 21,7% della popolazione a rischio di povertà

 Il reddito disponibile pro capite ammonta in Abruzzo nel 2015 a € 15.608, che corrisponde all’89% del reddito medio nazionale (€ 17.826) ed è superiore al solo valore relativo al Mezzogiorno. L’Abruzzo si colloca al 13° posto della classifica delle regioni italiane, capeggiata dal Trentino con 22.188 € e chiusa dalla Calabria con 12.237 €. Rispetto all’anno precedente il reddito pro capite aumenta dell’1,8%, assai più che a livello Italia (0,9%). I dati sono forniti dal rapporto Abruzzesi di Cresa.

«La crescita del reddito disponibile non ha modificato la disuguaglianza nella sua distribuzione: nel 2015 il rapporto tra il reddito percepito dal 20% della popolazione con i redditi più alti e il 20% con quelli più bassi è pari nel 2015 a 5,0, contro una media Italia del 5,8 e Europa del 5,2. L’Abruzzo si posiziona all’11° posto della classifica delle regioni più virtuose, nell’ambito della quale la prima posizione è della Valle d’Aosta con 3,8 e l’ultima della Sicilia con 8,3. A preoccupare è l’aumento che la sperequazione nella distribuzione del reddito ha fatto registrare in regione dal 2004 al 2015: la differenza è cresciuta dello 0,8% contro un aumento medio nazionale dello 0,2% e ripartizionale dello 0,3%» si legge nel rapporto.

«La diseguaglianza nella distribuzione del reddito comporta anche un elevato rischio di povertà. Si considerano a rischio di povertà le persone con un reddito inferiore al 60% del reddito mediano. L’Abruzzo, con il 21,7% della popolazione a rischio di povertà, si colloca al di sopra della media nazionale (19,9%) e si posiziona al 13° posto della graduatoria delle regioni italiane aperta dalla Valle d’Aosta (7%) e chiusa dalla Sicilia (42,3%)» si legge ancora nel rapporto. 

«La problematicità della situazione abruzzese è confermata sia dagli indicatori di grave deprivazione materiale e ancor più abitativa. Si considerano in situazione di grave deprivazione materiale  le persone che vivono in famiglie che hanno almeno 4 dei 9 seguenti problemi: non poter sostenere spese impreviste di 800 €; non potersi permettere una settimana di ferie l’anno lontano da casa; avere arretrati di mutuo, affitto, bollette o altri debiti come ad es. gli acquisti a rate; non potersi permettere un pasto adeguato ogni due giorni, cioè con proteine della carne o del pesce (o equivalente vegetariano); non poter scaldare adeguatamente l’abitazione; non potersi permettere una lavatrice oppure un televisore a colori o un telefono o un’automobile. L’11,1% dei residenti, percentuale leggermente inferiore alla media nazionale (11,5%) e in forte aumento rispetto all’anno precedente (9,5% nel 2015 e 8,6 nel 2014) soffre di gravi carenze materiali e l’Abruzzo si posiziona al 13° posto della graduatoria delle regioni ordinate per virtuosità nell’ambito della quale primeggia il Veneto con il 3,6% ed è la Sicilia, con il 27,3%, a riportare il peggior valore.

Per quanto riguarda il sovraffollamento abitativo e la carenza di alcuni servizi essenziali nell’abitazione (problemi strutturali, mancanza di luce e/o di acqua corrente) si fa riferimento al dato del 2013 nel quale alla regione viene attribuito il valore di 7,1%, inferiore al dato medio nazionale dell’8,8%. L’Abruzzo si posiziona al 5° posto delle regioni più virtuose preceduto solo da Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Lombardia e Piemonte.

Per quanto riguarda la valutazione soggettiva della difficoltà economica, data dalla quota di persone in famiglia che dichiarano di arrivare a fine mese con grande difficoltà, si osserva che nel 2015 essa riguarda il 21,3% della popolazione residente in famiglia, valore che posiziona l’Abruzzo al 16° posto della classifica delle regioni italiane (1° posizione Veneto con 5,7%) seguito solo da Calabria, Puglia, Sicilia e Campania. Il dato, di per sé preoccupante, diventa ancora più allarmante se confrontato con il valore del 2004, quando solo poco più del 14% della popolazione valutava grave la propria situazione economica. A fronte di un netto peggioramento in regione nel resto del paese l’indicatore mostra nel complesso stabilità e al Centro un netto miglioramento.

Il disagio economico che caratterizza la regione sembra legato anche alla difficoltà per le famiglie e gli individui ad entrare e permanere nel mondo del lavoro.

Un’altra misura dello stato di necessità in cui le famiglie possono trovarsi è, infatti, data dalla bassa intensità lavorativa familiare. Il dato regionale mostra che l’11,8% delle persone con meno di 60 anni vive in famiglie nelle quali le persone in età lavorativa hanno lavorato per meno del 20% del loro potenziale. L’Abruzzo si colloca al 14° posto tra le regioni italiane (1° posto il Trentino-Alto Adige con 4,3%; ultimo posto la Sicilia con 28,3%), poco al di sotto della media nazionale (11,7%), in aumento rispetto al 2004 di 3,8 punti percentuali (Italia: 0,6 punti percentuali).

Alla determinazione dal livello di soddisfazione per la vita complessivamente intesa concorre una pluralità di elementi di natura materiale e immateriale: la condizione economica, la salute, ma anche aspetti relazionali e culturali. Aumenta in modo evidente la soddisfazione per la vita: nell’ambito della popolazione di 14 anni essa si stabilisce sul 43,9% (Italia: 41,0%), quella per il tempo libero del 66,1% (Italia: 66,6%). Ad esprimere i più diffusi giudizi positivi sono per entrambi gli indicatori gli uomini (per la vita: 45,4% contro 42,4% delle donne; per il tempo libero: 69,4% contro 63,0%). Insieme ad un maggiore appagamento per la propria situazione attuale viene espressa una certa cautela rispetto a quella futura. Solo il 26,7%, in netta diminuzione rispetto all’anno precedente e analogo al 26,6% medio nazionale, dei residenti di 14 anni e più prevede unmiglioramento nei prossimi 5 anni, il 15,6% prevede un peggioramento, con una netta prevalenza di una situazione di incertezza» conclude il rapporto.

 

 

 

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Una convenzione triennale con quattro premi di laurea, tesi dedicate e ricerche tra Unich e Cna

Sono quattro i premi di laurea dal valore di 500 euro ciascuno che verranno assegnati alle tesi più rappresentative che tratteranno delle tematiche legate all'economia e alla piccola e medio impresa: per la prima volta CNA Abruzzo ed il Dipartimento di Economia dell'Università D'Annunzio di Chieti-Pescara mettono insieme le loro forze per incentivare la conoscenza del sistema imprenditoriale abruzzese ed in particolare il ruolo delle imprenditrici sul territorio. La convenzione che è stata sottoscritta oggi da Maria Chiara Meo, Direttore del Dipartimento di Economia e dal Presidente regionale di Cna Savino Saraceni, ha come referenti scientifici i professori Lara Tarquinio e Alberto Simboli e quali referenti il Direttore di Cna regionale Graziano Di Costanzo e Letizia Scastiglia Direttore Cna Chieti. "E' la prima volta che stipuliamo una convenzione con Cna - dichiara Lara Tarquinio - perché crediamo nell'importanza della vicinanza del mondo accademico alla realtà delle piccole e medio imprese: in particolare con 'Cna impresa donna' possiamo ora condividere le iniziative e l'impegno delle imprenditrici abruzzesi". L'imprenditoria femminile ed il suo ruolo nelle professioni emergenti è infatti il tema che sta particolarmente a cuore alla presidente di 'Cna Impresa Donna Abruzzo' Luciana Ferrone, titolare della "L. Transport S.p.A.", l'azienda che si fa carico di due dei quattro budget stanziati come premi: gli altre due saranno invece finanziati da Cna. "Credo fortemente in questa convenzione - spiega la Ferrone - perché uno degli obiettivi principali di 'Cna Impresa Donna' è quello valorizzare l'imprenditoria declinata al femminile: è per questo che ci aspettiamo che le tesi di laurea siano motivate a raccontare casi reali dell'imprenditorialità abruzzese in rosa, soprattutto alla luce delle professioni emergenti".

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Mastrocola è il nuovo rettore dell’Università di Teramo

Dino Mastrocola è il nuovo rettore dell'Università di Teramo. Nello spoglio dei voti, nella sala lauree della facoltà di Giurisprudenza del Campus universitario di Coste Sant'Agostino, ha totalizzato 262 voti contro i 201 del suo competitor, Stelio Mangiameli e guiderà l'ateneo teramano dal prossimo novembre e per i prossimi sei anni. Se nella conta del sostegno dei docenti il Pro rettore ha contato un distacco sensibile con 10 preferenze in più, particolarmente difficile è risultato il testa a testa sul voto espresso dalla componente del personale amministrativo (93 a 91 per Mastrocola), il nuovo Magnifico ha ricevuto dalla componente degli studenti (che con il personale esprime un voto cosiddetto ponderato) la spinta decisiva per la vittoria: 64 preferenze contro 15. Mastrocola, visibilmente commosso, ha voluto ringraziare per primo il rettore emerito, Luciano D'Amico, al cui fianco ha lavorato in questi anni e di cui raccoglie il testimone di un ateneo importante. I primi complimenti a Mastrocola sono arrivati dallo sconfitto. Mangiameli lo ha abbracciato e ha rivolto un appello alla platea che ha assistito allo spoglio in diretta: "Oggi abbiamo vinto in due - ha detto - e adesso spero che finisca la campagna elettorale e il nuovo rettore prosegua la sua battaglia per la difesa dell'autonomia di questa università". 

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Un milione di badanti in nero in Italia

L'Italia è un Paese destinato ad invecchiare sempre di più ma solo una famiglia su cinque che ha in casa una persona con limitazioni funzionali usufruisce di servizi pubblici a domicilio. Oltre il 70% non fa affidamento ad alcun aiuto, né pubblico né privato. E' allarmante, a tal proposito, il dato dei lavoratori fantasma, con un milione di badanti a nero. E' il quadro che emerge dall' analisi dei dati diffusi da Confcooperative Federsolidarietà durante l'assemblea di oggi a Roma.

SPESA DEI COMUNI PER I SERVIZI SOCIALI. La spesa dei Comuni per il welfare è aumentata del 20,7% in 10 anni "ma non basta", spiega Confcooperative. Nel 2015 la spesa dei Comuni per i servizi sociali è stata di circa 7 miliardi di euro, lo 0,42% del Pil nazionale. Dal 2013 al 2015 la spesa media annuale nazionale procapite è rimasta invariata a 114 euro. Al Sud, invece, è decisamente inferiore rispetto al resto d'Italia: da 50 euro pro-capite si passa a valori superiori a 100 euro annui in tutte le altre ripartizioni, con un massimo di 166 euro per il Nord-Est. - ASSISTENZA A CASA SOLO PER 370.000 OVER 65. Solo 370.000 degli over 65enni, a fronte di circa 3 milioni che ne avrebbero bisogno, godono dell'assistenza domiciliare: in Italia solo il 2,7% degli anziani, contro il 20% di media dei Paesi del Nord Europa. I dati evidenziano come l'Italia sia un Paese sempre più anziano, con una vita media che entro il 2065 sarà di 86,1 anni per gli uomini e 90,2 anni per le donne. - LAVORATORI FANTASMA, 1 MILIONE BADANTI IN NERO. Sono un milione le badanti che lavorano in nero in Italia. "Rappresenteranno una ciambella di salvataggio per le famiglie in difficoltà - spiega Granata -, ma è una piaga sociale ed economica da sanare". Un dato allarmante al quale si aggiunge quello delle famiglie che non usufruiscono di alcun tipo di aiuto, né pubblico né privato: sono oltre il 70%.

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