Redazione Notizie D'Abruzzo

Montesilvano, consegnati i 30 appezzamenti di via Don per gli orti urbani

Consegna ufficiale questa mattina dei primi 30 Orti Urbani che l’Amministrazione Comunale ha creato in via Don ed assegnato, per mezzo di un avviso pubblico, ad altrettanti cittadini.

Stamani gli assegnatari hanno ricevuto, in una cerimonia ufficiale, la chiave dei loro orti, che ora gestiranno e coltiveranno in autonomia.

Alla cerimonia, oltre al sindaco Francesco Maragno, al consigliere Carlandrea Falcone, agli esponenti della Giunta e ai consiglieri comunali, ha preso parte anche Germano D’Aurelio, in arte ‘Nduccio che, con la sua ironia, ha animato la manifestazione.

«Orti urbani  -  ha dichiarato il consigliere Carlandrea Falcone -  significano aggregazione, perché rappresentano un progetto di condivisione che dà una occasione di socializzare ai 30 assegnatari. Significano cibo e salute, quel binomio sempre più importante per la nostra vita. Prodotti a km 0 inseriti nella nostra dieta, infatti, consentono di assumere uno stile di vita sempre più salubre.  Questo progetto è inoltre un importante mezzo di supporto alle famiglie in difficoltà che potranno beneficiare dei frutti dei loro orti».

Patate, pomodori, carciofi e tutti i prodotti che la terra potrà offrire. Queste le principali coltivazioni a cui gli assegnatari hanno annunciato di dedicarsi.

«Questo progetto -  ha dichiarato il sindaco, Francesco Maragno – è un’altra bellissima declinazione di cittadinanza attiva che la nostra Amministrazione sta valorizzando sotto vari aspetti. I cittadini sono un perno importante nella gestione del bene comune. Crediamo molto in questo valore, che in tale iniziativa diventa tangibile e concreto. L’area è stata suddivisa in 32 appezzamenti. 30 sono stati assegnati ad altrettanti montesilvanesi. Uno è stato consegnato alle tre sigle sindacali dei pensionati che utilizzeranno questo piccolo appezzamento per dare vita a progetti sociali e didattici e un altro ancora verrà invece assegnato ai cittadini del Tavolo Tari. E’ nostra intenzione, creare anche altri orti sociali in altre zone del territorio, rispondendo alle sempre crescenti richieste dei cittadini che hanno apprezzato particolarmente questo progetto. Voglio ringraziare -  dichiara ancora il sindaco  - gli assessori che si sono impegnati in questo progetto, Valter Cozzi ai Lavori Pubblici e al verde Ernesto De Vincentiis, il consigliere Carlandrea Falcone e il tecnico Alfonso Di Cola».

Hanno ritirato la chiave: Maria Fatima Lopes, Domenico Masciovecchio, Orlando Trasatti, Alessandra Ciofani, Antonio Di Lallo, Ferruccio Martella, Giovanni Iula, Antonio Prosperi, Sigifrido Liberati, Claudio Ravicini, Arturo Ruggieri, Raffaele Casasante, Pantaleone De Clerico, Claudio Fragassi, Bruno Scevola, Romano Lattanzio, Anna Maria Buccella, Vittorio Iannascoli, Salvatore Fiorino, Luigi Santedicola, Armando Mambella, Elio Colantoni, Nadia Di Carlo, Alessandro Ruggieri, Volodymyr Fostenko, Marco Daluiso, Silvio Di Rocco, Roberto Viola, Franco Di Censo, Lucio Schiavone.

Un altro orto è stato consegnato alle tre sigle sindacali dei pensionati Uil, Cgil e Cisl, rappresentati, rispettivamente, da Michele Di Marco, Giovanni Amelii e Gaetano Mambella. L’area è stata benedetta da don Maurizio Sonaglia della Parrocchia Beata Vergine Monte del Carmelo.  

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Pensioni, oltre il 70 per cento è sotto i 1.000 euro

L'età media di uscita dal lavoro aumenta nel 2017 ma resta ampiamente al di sotto di quella di vecchiaia. L'anno scorso, secondo quanto risulta dalle tabelle pubblicate dall'Inps sulle pensioni liquidate nel 2017, l'età media di uscita è stata di 63 anni e mezzo (era 63,2 del 2016) a fronte dei 66,7 anni previsti per la vecchiaia degli uomini e dei 65,7 per le donne nel settore privato. Il dato risente dell'alto numero di pensioni anticipate. 

Le pensioni erogate dall'Inps con esclusione del settore pubblico e di quello dello spettacolo erano a inizio 2018 nel complesso 17,88 milioni per una spesa di 200,5 miliardi di euro (+1,57% sul 2016). Oltre il 70% dei trattamenti è risultato inferiore ai 1.000 euro al mese con un picco per le donne (l'86% delle prestazioni è inferiore a questa cifra). Bisogna sottolineare però che si tratta di pensioni e non di pensionati e poiché molti possono contare su più trattamenti la percentuale delle persone che sono sotto questo importo considerando l'intero reddito da pensione è più bassa (era del 39,1% nel 2016). Nel 2016 i pensionati totali (compresi quelli del settore pubblico) erano 16,06 milioni per 22,5 milioni di pensioni. Le pensioni nel complesso inferiori a 750 euro sono oltre 11,1 milioni (il 62,2% del totale), quasi cinque milioni delle quali con titolari di prestazioni legate al reddito. Se si guarda solo alle pensioni delle donne (10,19 milioni in totale) gli assegni inferiori a 1.000 euro sono 8,7 milioni. Per le donne gli assegni fino a 500 euro sono 2,8 milioni (1,7 milioni per gli uomini. La pensione media (si parla sempre di trattamenti singoli e non di importo complessivo per pensionato) è di 866,72 euro. Al Nord la pensione media è di 992 euro mentre al Centro è di 891 euro e al Sud di 698 euro. Le pensioni pagate all'Estero hanno un importo medio mensile di 245 euro. Nel 2017 sono state liquidate 1.112.163 pensioni delle quali poco meno della metà (il 49,7%) di natura assistenziale). L'anno scorso si è registrato un boom delle pensioni anticipate rispetto all'età di vecchiaia dopo l'aumento nel 2016 di quattro mesi per i contributi necessari all'uscita. Le pensioni dei lavoratori privati usciti dal lavoro con almeno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 anni e 10 mesi per le donne) nel 2017 sono state 160.142 con una crescita del 25,35% rispetto al 2016. In pratica le pensioni anticipate rispetto all'età di vecchiaia prevista per il 2017 (66 anni e sette mesi per gli uomini, 65 anni e 7 mesi per le dipendenti private, 66 anni e un mese per le autonome) sono state più della metà (il 52,6%) di quelle complessive di vecchiaia, anticipate e prepensionamenti.

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Rapporto Cresa su Abruzzesi e qualità del lavoro

Sono nel complesso positive le indicazioni che provengono dal mercato del lavoro anche se l’Abruzzo riporta valori ancora inferiori a quelli medi nazionali e migliori soltanto di quelli del Mezzogiorno. Nonostante un consistente incremento dell’occupazione femminile, la situazione di genere resta sbilanciata a favore degli uomini.

Nel 2017 aumentano le forze di lavoro 15-64 anni (544 mila unità) per effetto di una crescita del numero degli occupati di pari età (479 mila), in particolar modo donne, e di una contrazione di quello dei disoccupati (65 mila dai 15 anni in su), principalmente uomini. Il tasso di attività è del 64,5%, inferiore a quello medio nazionale, con un valore per la componente maschile (75,7%; Italia: 75%) decisamente superiore a quello femminile (53,5%; Italia: 56,3%). Il tasso di occupazione aumenta di poco più di un punto percentuale rispetto all’anno precedente (uomini: 68,6%; donne: 45,1%), e resta per entrambi i generi al di sotto dei valori del Centro-Nord. Il tasso di disoccupazione (uomini: 9,2%; donne: 15,3%) diminuisce dello 0,6% e si allinea per gli uomini al valore del Centro, mentre per le donne si pone ampiamente al di sopra di esso.

La qualità del lavoro non risente positivamente delle buone dinamiche dell’occupazione. L’incidenza di lavoratori irregolari stimata per il 2014 è del 15,7% assai superiore al 13,3% medio nazionale e in aumento di più di due punti percentuali rispetto al 2004.

La percentuale di occupati che vede la stabilizzazione del rapporto di lavoro entro un anno è in regione in discesa libera rispetto al 2012 e nel 2014 è particolarmente bassa sia per gli uomini (10,3% contro una media nazionale del 22,4%) sia per le donne (6,3%; Italia: 18,7%).

I cosiddetti “precari permanenti” o “di lungo periodo” salgono dal 20,1% al 20,7%. L’analisi di genere consente di evidenziare che, in realtà, il dato relativo ai maschi mostra un lieve calo (da 19,1% a 17,7%, valori entrambi inferiori a quelli medi nazionali), al contrario crescono le precarie di lungo termine (da 20,8% a 23,9%) che a livello medio nazionale restano stabili sul 21,1%.

Il part time involontario è un fenomeno più marcatamente femminile e riguarda il 21,6% delle occupate e il 5,6% degli occupati, percentuali in forte aumento rispetto al 2004 e, per le donne, sensibilmente superiore alla media nazionale (uomini: 6,4%; donne: 19,4%).

I lavoratori sovraistruiti, vale a dire quelli che posseggono un titolo di studio superiore a quello necessario per svolgere le mansioni assegnate, sono nel 2015 quasi 3 su 10. L’aumento rispetto al 2004 è, almeno per gli uomini, assai più spinto (quasi 10 punti percentuali) e per le donne più contenuto di quello medio nazionale (+6% contro +8%).

Quanto alle retribuzioni, rispetto al 2008 nel 2015 la percentuale dei lavoratori con bassa paga[7] è scesa per gli uomini dal 7,3% al 6,1% del totale e per le donne è salita dal 13,8% al 15,3% delle occupate.

Migliora rispetto al 2013 la percezione della insicurezza dell’occupazione (Abruzzo: 10,9%; Italia: 8,6%), definibile come opinione dei lavoratori riguardo la probabilità di perdere il lavoro attuale e di non trovarne un altro simile nei successivi sei mesi.

Per quanto riguarda il grado di soddisfazione per il lavoro svolto, gli occupati regionali, sia uomini sia donne, si mostrano al pari delle maggior parte delle regioni italiane, discretamente soddisfatti (7,3 in una scala da 0 a 10), con valori per entrambi i generi simili e allineati alla media nazionale.

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Tariffe Tari, Tocco: Esenzione totale per nuove attività su via Roma e su zone franche

«Abbiamo voluto introdurre una agevolazione, con l’obiettivo di rilanciare e supportare il commercio cittadino di un’area che può e deve rappresentare un centro strategico del nostro territorio». Così il consigliere Adriano Tocco, capogruppo di Montesilvano Protagonista, ha  annunciato l’introduzione, per il 2018, di un’agevolazione nell’ambito delle tariffe TARI, approvate questa mattina in Consiglio Comunale. «Per la prima volta a Montesilvano, introduciamo il concetto di Zona Franca, ossia di aree del territorio sulle quali verrà applicata l’esenzione totale della TARI per i primi due anni di attività in caso di apertura di nuove attività di impresa. All’interno di queste zone franche, che delineeremo nelle prossime settimane, sicuramente verrà inclusa via Roma. Abbiamo voluto cominciare da questa strada di collegamento tra la stazione ferroviaria e la piazza del Comune, su cui insieme ai commercianti vogliamo lavorare per un ampio progetto di riqualificazione e di rivalorizzazione. Questa agevolazione è solo un primo deciso passo di questo percorso. Abbiamo voluto rispondere alle necessità che sono state messe in luce dagli esercenti, per lavorare in rete, sviluppare, insieme, un’area di centro urbano e valorizzare il centro commerciale naturale».

Particolare attenzione, nelle agevolazioni, come nello scorso anno, è stata riservata alle start up. E’ stata prevista, infatti, l’esenzione totale dalla tariffa per il primo anno di attività, o frazione, a favore di coloro che richiedano la partita I.V.A. per intraprendere una nuova attività d'impresa, con esclusione di sale giochi, agenzie di scommesse, locali con giochi d'azzardo, video lotterie e “slot machine”. 

Approvato anche l’emendamento, che introduce  una quinta rateizzazione. Il tributo dovrà quindi essere versato entro il 31 maggio 2018; entro il 31 luglio 2018; entro il 31 agosto 2018; entro il 30 settembre 2018 e entro  il 30 novembre 2018. 

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Tari, Comardi: Ridotta la tariffa per i ristoratori

Un riduzione delle tariffe Tari di quasi il 50 % in favore dei ristoratori. E’ questa una delle grandi novità, introdotta, con l’approvazione in Consiglio Comunale delle tariffe TARI 2018.

«Lo scorso anno -  ricorda l’assessore al Bilancio Deborah Comardi -  abbiamo preso un impegno molto preciso nei confronti della categoria dei ristoratori, in merito alla riduzione delle tariffe Tari. Ebbene è stato rispettato, riducendo la tariffa rispetto al 2016 del 10% e del 47% rispetto al 2017. In merito alle agevolazioni è stato mantenuto il budget dello scorso anni pari a circa 100.000 euro, rivisitando le categorie, pur preservando la loro ratio. Tra gli obiettivi della nostra Amministrazione - specifica ancora l’assessore al Bilancio Deborah Comardi -  vi è quello di incrementare la percentuale di raccolta differenziata. A tal proposito abbiamo avviato un percorso di introduzione del sistema di raccolta porta a porta sulla zona collinare della città, oltre che nelle zone al confine nord con Pescara, nonché del PP1. Tenuto conto di tali aspetti il piano finanziario relativo ai costi di gestione del servizio rifiuti, approvato in Consiglio, prevede costi per un importo di circa 11.098.912».

Nella delibera sono state individuate le categorie che potranno usufruire di alcune agevolazioni: l’esenzione limitatamente alle abitazioni principali e alle relative pertinenze occupate da persone

(soggetti passivi della tassa o suoi familiari conviventi) invalide al 100% che usufruiscono del servizio di accompagnamento al momento della presentazione della domanda ex Legge 104/1992, attestato dagli enti a ciò preposti, a condizione che il reddito ISEE non sia superiore a 7.500 euro in caso di presenza nel nucleo familiare di almeno due invalidi al 100%, alle medesime condizioni, il limite precedente è fissato in € 8.000,00; l’esenzione limitatamente agli edifici destinati ed aperti al culto, con esclusione dei locali annessi adibiti ad abitazione e ad usi diversi da quelli del culto in senso stretto; la riduzione tariffaria nella misura del 50% per soggetti passivi anziani con età uguale o superiore a 65 anni (al 1° gennaio dell'anno di imposizione), a condizione che il reddito ISEE non sia superiore a € 5.000,00. Tale limite è ridotto a € 4.000,00 in caso di unico occupante; la riduzione tariffaria, per i primi due anni di matrimonio, nella misura del 30%, per il nucleo familiare composto da giovani coppie, con età uguale o inferiore ad anni 35, occupanti a qualunque titolo lecito di un'abitazione e che non siano proprietari e che non dispongano di altri immobili su tutto il territorio nazionale, a condizione che il reddito ISEE non superi il limite di € 7.000,00; l’esenzione totale dalla tariffa per il primo anno di attività, o frazione, a favore di coloro che richiedano la partita I.V.A. per intraprendere una nuova attività d'impresa, con esclusione di sale giochi, agenzie di scommesse, locali con giochi d'azzardo, video lotterie e “slot machine”; l’esenzione totale dalla tariffa per i primi due anni di attività, per coloro che intraprendano una nuova apertura di attività d'impresa nelle aree della città che l'amministrazione comunale intenderà disciplinare come zone franche, tra cui via Roma.

 

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San Giovanni Teatino. Solidarietà Nuotando per AGBE nella piscina comunale.

SGT sport. Solidarietà Nuotando per AGBE nella piscina comunale
24 ore di nuoto in staffetta per raccogliere fondi a favore dell'Associazione Genitori Bambini Emopatici

Si è conclusa questa mattina alle 6 "24H di Solidarietà Nuotando". Dalle 6 di ieri mattina, mercoledì 28 marzo 2018, e per 24 ore di seguito circa sessanta nuotatori e nuotatrici, di tutte le età, si sono alternati, in staffette di 15 minuti, nelle corsie centrali riservate della piscina comunale della Cittadella dello Sport nel comune di San Giovanni Teatino.
Ad ideare e realizzare lo "Staffettone", il presidente di SGT Sport Pierluigi Pace, il coordinatore tecnico Rocco De Lutiis ed il presidente di AGBE Massimo Parenti.
"Tantissimi atleti, ma anche gente comune ha partecipato ad un evento - spiega il presidente Pace - finalizzato a dare visibilità alla splendida realtà dell'AGBE, che fa ricerca e soprattutto aiuta le famiglie ad affrontare tutti i disagi, anche logistici, che devono affrontare momenti difficili e di cura per i loro bambini. La piscina di Sambuceto deve essere sempre vicina a queste realtà molto importanti per il territorio".
Tutti hanno potuto fare una donazione volontaria presso la reception della Piscina. Chi ha voluto ha potuto prenotare, nei giorni scorsi, la frazione in piscina. "Siamo stati sorpresi dalla straordinari adesione allo 'staffettone'. In particolare gli orari notturni - prosegue Pace - sono stati occupati quasi tutti subito. Lo staff della piscina è stato eccezionale nell'accompagnare questo evento organizzando anche momenti conviviali con  gli arrosticini cotti sull'imprescindibile gratella".

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Pasta Abruzzo, con etichetta più valore al made in Italy

Quello del 2018 sarà il primo raccolto di grano abruzzese usato per una pasta veramente made in Italy. A dirlo è Coldiretti Abruzzo, che ricorda che sono già in commercio le confezioni di pasta secca prodotte in Italia che, per legge, devono vedere obbligatoriamente indicati in etichetta il nome del Paese nel quale il grano viene coltivato e quello di molitura. 
“Una vittoria applaudita dal 96% dei consumatori che, attraverso diverse consultazioni pubbliche, hanno più volte richiesto in passato che in etichetta venisse scritta in modo chiaro e leggibile l’origine degli alimenti e che spinge ora molti pastifici a rivolgersi alla produzione nazionale – dice Coldiretti Abruzzo – anche l’Abruzzo beneficerà direttamente della norma entrata in vigore a febbraio. A beneficiarne saranno circa 20mila cerealicoltori abruzzesi che coltivano grano su una superficie di circa 87 mila ettari di cui circa 34mila a grano duro per una produzione di 1.400.000 quintali di frumento e un valore di circa 35milioni di euro”.

“L’auspicio ora – aggiunge Coldiretti Abruzzo – è che il grano abruzzese venga valorizzato nella filiera del grano duro italiano e retribuito adeguatamente come meritano i cerealicoltori italiani che continuano a scommettere su un settore storico ed importantissimo per tradizione ed economia che altrimenti andrebbe a scomparire”.  

Coldiretti Abruzzo ricorda inoltre che l’obbligo di indicare in etichetta l’origine è una battaglia storica della Coldiretti che con la raccolta di un milione di firme alla legge di iniziativa popolare ha portato all’approvazione della legge n.204 del 3 agosto 2004. L’Italia sotto il pressing della Coldiretti ha fatto scattare il 19 aprile 2017 l’obbligo di indicare il Paese di mungitura per latte e derivati dopo che il 7 giugno 2005 era entrato già in vigore per il latte fresco e il 17 ottobre 2005 l’obbligo di etichetta per il pollo Made in Italy mentre a partire dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. A livello comunitario – continua la Coldiretti – il percorso di trasparenza è iniziato dalla carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza nel 2002, mentre dal 2003 è d’obbligo indicare varietà, qualità e provenienza nell’ortofrutta fresca. Dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, a partire dal primo agosto 2004, l’obbligo di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto. Da aprile è in vigore l’etichettatura d’origine per latte e derivati. Dopo pasta, riso e pomodoro resta però ancora da etichettare con l’indicazione dell’origine 1/4 della spesa alimentare degli italiani dai salumi ai succhi di frutta, dalle confetture al pane, fino alla carne di coniglio.

 

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Pasqua: Coldiretti/Ixe’, 300mila a tavola in agriturismo nelle zone del terremoto ripresa con +10% visitatori

Trecentomila italiani a tavola in agriturismo per la Pasqua. E tra questi anche moltissimi abruzzesi. E’ quanto emerge da una stima di Coldiretti su dalla quale si evidenzia come sia sempre forte la ricerca della tranquillità in campagna lontano dai ritmi e dal rumore della città. I circa 23mila agriturismi presenti nella Penisola svolgono anche un’importante funzione di traino per le economie locali, come dimostrano le zone del terremoto dove nonostante le difficoltà si stima di aumento del 10% delle presenze secondo Coldiretti.

L’Abruzzo è in linea con il trend nazionale – dice Coldiretti Abruzzo – ma certamente bisogna fare un distinguo tra le zone comprese nel cratere, che ancora fanno fatica a ripartire, e quelle fuori del cratere. Per quanto riguarda le zone direttamente provate dal sisma si nota certamente un piccolo miglioramento rispetto allo scorso anno. La speranza è comunque che le cose migliorino sempre di più complice proprio l’appeal suscitato dalle tradizioni alimentari di cui gli agriturismi sono custodi”. Altro discorso per le zone fuori dal cratere, dove le prenotazioni sono fortemente aumentate rispetto allo scorso anno facendo registrare nella gran parte dei casi il tutto esaurito. Gettonatissima la Pasqua con pranzo e passeggiata annessa, ma il boom di prenotazioni si è registrato anche per Pasquetta. “Per chi non ha prenotato sarà sicuramente difficile trovare un posto a tavola – dice Coldiretti Abruzzo - la capacità di mantenere inalterate le tradizioni alimentari nel tempo con menù di Pasqua locali a base prodotti di stagione a chilometri zero e biologici è la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è in continua crescita anche l’offerta di servizi aggiuntivi come passeggiate all’aria aperta a piedi e in bicicletta, trekking, lezioni di equitazione e tiro con l’arco, ma anche corsi in cucina o di orticoltura”.

A livello nazionale, Coldiretti stima che per la Pasqua 2018 gli agriturismi siano fra le mete privilegiate visto che la paura del terrorismo internazionale condiziona la scelta di viaggio di quasi un italiano su quattro che vuole restare lontano da ansi e preoccupazioni privilegiando il relax e la tranquillità delle vacanze in campagna grazie alla bellezza dei paesaggi e alla qualità dell’offerta gastronomica con la possibilità di scegliere fra 293 specialità Dop/Igp registrate a livello comunitario, 523 vini Docg, Doc e Igt e 5047 prodotti tradizionali.

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De Angelis (Uil): abbiamo assistito ad una vera deregulation in Abruzzo sui contratti pubblici

Il rinnovo dei contratti a livello nazionale è positivo da un punto di vista economico ma anche e soprattutto di contenuti normativi che restituiscono un ruolo importante al sindacato. In Abruzzo, invece, c’è ancora tanto da fare a livello di pubblica amministrazione regionale e della sanità: e la Uil Fpl vuole continuare a fare la sua parte. Ne è profondamente convinto Giuseppe De Angelis che ieri pomeriggio (mercoledì 28 marzo), al termine del congresso che si è svolto a Moscufo, è stato riconfermato segretario regionale della federazione della Uil che rappresenta i lavoratori degli enti locali, della sanità e del terzo settore. Ai lavori, presieduti dal segretario generale Uil Abruzzo, Michele Lombardo, hanno partecipato anche Antonio Foccillo, segretario confederale Uil, e Michelangelo Librandi, segretario nazionale Uil Fpl. Presente l’assessore regionale alla Sanità Silvio Paolucci.

In merito ai recenti rinnovi contrattuali, De Angelis nella sua relazione ha rimarcato che “l’enorme valore del rinnovo non sono gli 85 euro di aumento medio ma la riaffermata centralità della contrattazione nazionale e di secondo livello”. Per quanto riguarda l’Abruzzo, invece, a fronte della “rivoluzione amministrativa della Regione annunciata da D’Alfonso, nei fatti abbiamo assistito ad una vera deregulation, ad un depotenziamento progressivo dell’apparato istituzionale, con l’impoverimento delle funzioni, con il solo disegno complessivo di privatizzare sempre di più i servizi pubblici. Noi ci siamo opposti con ogni mezzo, rivolgendoci anche al giudice del lavoro che con sentenza ha riconosciuto l’attività antisindacale e condannato la stessa Regione Abruzzo per aver messo in esubero una settantina di dipendenti ritenuti soprannumerari, e aver proceduto al trasferimento da una sede all’altra di trenta unità, senza però prima consultare le organizzazioni sindacali. Oggi con nostro grande orgoglio - perché parliamo di uomini e donne con età media tra 55 e 65 anni - sono tornati al loro posto originario di lavoro e tutti hanno trovato la giusta riallocazione nella dotazione organica. Con altrettanta caparbietà – ha proseguito De Angelis - siamo riusciti, dopo oltre 15 anni, a riattivare in Regione le progressioni economiche coprendo il 50 per cento del personale per completare l’opera nel 2018”.

La sanità, infine: “In merito alla Asl unica regionale, dicemmo che era un percorso che poteva realizzare una svolta ma forse è mancato il coraggio: non si è fatta ed oggi qualche scricchiolio sul fronte dei conti incomincia a sentirsi. Noi oggi abbiamo cinque obbiettivi da realizzare: rivedere le dotazioni organiche, stabilizzazione dei precari, ridurre le liste di attesa, potenziare le strutture territoriali e riequilibrare la zona interna con la costa. Punti che rappresentano il cuore delle nostre proposte alle prossime elezioni delle Rsu in programma dal 17 al 19 aprile prossimi”.

Da parte sua, l’assessore Silvio Paolucci ha rimarcato che “siamo usciti dal commissariamento 18 mesi fa senza aumentare le tasse e neanche i fondi ai trasporti e al sociale, abbiamo invertito il trend negativo della mobilità passiva, abbiamo posto il tema della cura dei cronici e, in province come L’Aquila e Chieti, abbiamo aumentato le risorse pro capite. È vero, c’è un problema di personale, ma manca ancora un’organizzazione aziendale delle Asl su questo fronte”. Infine, Paolucci ha ribadito che “sulla Asl unica è mancato il coraggio” ed ha annunciato che “firmerò l’accordo di programma sui nuovi ospedali. Ho già utilizzato tutte le risorse ex articolo 20, mancano all’appello i fondi per il sisma”.

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Confartigianato, allarme abusivismo e sommerso in Abruzzo

Allarme abusivismo e sommerso in Abruzzo: due artigiani su tre sono a rischio. Nel 2017, la concorrenza sleale nei settori con un tasso di lavoro irregolare superiore alla media, infatti, è subita da 19.697 attività, pari al 64% delle imprese artigiane, cioè i due terzi dell'artigianato regionale. E' quanto emerge da un approfondimento di Confartigianato Abruzzo, che ha elaborato i dati contenuti in un'elaborazione del Centro studi della Confederazione nazionale.

In Abruzzo il tasso di irregolarità dell'occupazione è pari al 16,7% (13,5% in Italia), dato che colloca la regione al quinto posto della graduatoria nazionale, dopo Calabria (23,2%), Campania (21%), Sicilia (20,6%) e Puglia (17,6%). L'indice di pressione della concorrenza sleale del lavoro non regolare sull'occupazione artigiana è pari a 1,6: il dato rivela il rapporto tra il volume del lavoro non regolare che genera concorrenza sleale all'artigianato - occupati non regolari calcolati come media del tasso di irregolarità settoriale ponderata con gli occupati presenti nell'artigianato – e gli addetti dell'artigianato desunti dal Registro Istat ufficiale.

"Il quadro che emerge dall'analisi dei dati – commenta il presidente regionale di Confartigianato, Luca Di Tecco – è piuttosto allarmante per una realtà come quella abruzzese, apparentemente tranquilla. La nostra associazione, da sempre sensibile sul tema della legalità, è da tempo impegnata nella lotta al sommerso e all'abusivismo e nella tutela di tutti quegli artigiani che operano in modo corretto e nel rispetto delle regole, portando avanti con onestà il proprio lavoro. Rinnoviamo il nostro impegno e ci mettiamo a disposizione di tutte quelle imprese che vogliano denunciare situazioni di concorrenza sleale al fine di segnalarle alle autorità competenti".

La situazione peggiore si registra in provincia dell'Aquila: le imprese artigiane esposte a concorrenza sleale del sommerso sono 4.687, cioè il 67,9% dell'artigianato. Seguono la provincia di Chieti (5.507, 64,5%), quella di Pescara (4.634, 63%) e quella di Teramo (4.869, 61,2%).

Le imprese artigiane maggiormente esposte alla concorrenza sleale del sommerso sono quelle delle costruzioni: 10.727 unità sul totale di 19.697 esposte, cioè il 54,5%. Seguono quelle che si occupano di altri servizi alla persona (5.513, 28%), trasporti e magazzinaggio (1.565, 7,9%), servizi di alloggio e di ristorazione (1.104, 5,6%), servizi di informazione e comunicazione (358, 1,8%), agricoltura, silvicoltura e pesca (261, 1,3%).

A livello nazionale la concorrenza sleale nei settori con un tasso di lavoro irregolare superiore alla media è subita da 858.347 imprese artigiane, pari a quasi i due terzi (64,7%) dell'artigianato nazionale, che danno lavoro a 1.339.401 addetti (49,7% dell'occupazione dell'artigianato). L'Indice di pressione della concorrenza sleale nei confronti dell'artigianato presenta valori più elevati in Campania, Lazio, Calabria e Sicilia e nel Mezzogiorno è il doppio della media nazionale.

 

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