Redazione Notizie D'Abruzzo

Tribunali minori, i territori ribadiscono il no alla chiusura

"Da tutti i soggetti auditi e' stata ribadita la contrarieta' all'ipotesi della soppressione attraverso argomentazioni proposte che hanno consentito interessanti riflessioni, segnalando la volonta' di stringere i rapporti territoriali e trovare una vera condivisione sul destino della giustizia regionale". Cosi' il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, sulla seconda riunione della Commissione regionale sui tribunali non provinciali che secondo la riforma della giustizia devono essere soppressi entro il 2020. In Abruzzo si tratta dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano. "La Commissione lavora per addivenire ad una proposta che contempli la salvaguardia di tutti tribunali - spiega ancora Di Pangrazio che coordina la commissione -. Questo e' il nostro auspicio e le audizioni servono proprio a suffragare con dati, numeri, oggettivita', la proposta che dovremo avanzare al Ministro della Giustizia alla fine del percorso. Tra queste e' emersa la necessita' di chiedere al Ministero di fornire dati sulle economie ottenute nelle realta' dove i tribunali sono gia' stati accorpati. In generale ho ribadito il concetto secondo cui deve esserci una convenienza per lo Stato e per il territorio nel riorganizzare il sistema giustizia, altrimenti diremo con chiarezza che non ne vale la pena. Se attorno ai tribunali, che tra l'altro hanno un buon indice di produttivita', sono gia' esistenti servizi che creano lavoro ed occupazione, sopprimerli costringerebbe il pubblico a trovare risorse per creare occupazione in aree dove invece abbiamo gia' fatto investimenti. Continueremo il nostro percorso con altri incontri - conclude Di Pangrazio - in cui audiremo i diversi rappresentanti espressione del territorio e concluderemo il lavoro in tempi brevi fornendo un dossier dettagliato al Ministero della Giustizia avvalendoci, se necessario, anche di professionalita' esterne che ci sostengano nel lavoro di sintesi propositiva". Della Commissione, fanno parte anche i quattro presidenti dei Tribunali non provinciali. Stamani sono stati auditi il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, il sindaco di Vasto Francesco Menna, il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, ed il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Dopo i sindaci la Commissione ha proseguito i lavori con le audizioni dei rappresentanti sindacali regionali della Cgil, Enrico Sodano e Luca Fusari, e della Uil penitenziari, Mauro Nardella. I sindaci di Vasto e Lanciano hanno consegnato "un importante documento comune" in cui propongono un lavoro sinergico tra i due tribunali territoriali. Sono state ultimate e presto verranno consegnate in Commissione le relazioni relative ai territori di Sulmona ed Avezzano. 

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Fit, Uil, Faisa Abruzzo, sciopero di 4 ore il 23 Febbraio

Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal, regionali, proclamano uno sciopero di 4 ore venerdi' 23 febbraio in Abruzzo, "per il personale a terra ultime 4 ore della prestazione lavorativa" scrivono in una nota. "Pur avendo scelto la strada del confronto costruttivo rispetto a quella della sterile contrapposizione registriamo, nostro malgrado, un totale stallo sia nel confronto con la Regione che all'interno della T.U.A. S.p.A. rispetto ad una serie di questioni strategiche che non lasciano presagire a nulla di buono" dicono. Per quanto attiene la TUA spa i sindacati sottolineano "carenza strutturale di veicoli efficienti per il servizio, carenza di personale nel settore delle manutenzioni, di macchinisti, di personale di manovra, di operatori di esercizio".

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Teramo, cambia anche il direttore sportivo

Dopo l'esonero del tecnico Asta e l'arrivo sulla panchina biancorossa di Ottavio Palladini, il Teramo Calcio in serata ha reso noto di aver interrotto in data odierna il rapporto di lavoro con il direttore sportivo Giorgio Repetto, fino allo scorso anno direttore sportivo del Pescara. Il ruolo di Direttore sportivo e' stato affidato al 46enne Sandro Federico, gia' Ds in passato di Siena, Arezzo, Chieti, Carrarese e Sambenedettese

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I lions contro il diabete

«Ogni anno il diabete provoca la morte di oltre 5 milioni di persone ed è l’ottava causa di mortalità nel mondo. I Lions da anni stanno affrontando questa emergenza sanitaria mondiale attraverso service, momenti di sensibilizzazione e soprattutto di informazione per divulgare al massimo la conoscenza di questa patologia, così da combatterla al meglio. Per questa ragione anche a Montesilvano abbiamo organizzato un incontro informativo che si terrà domani mattina nella Sala Consiliare del Comune». A dirlo è il dottor Valter Armellani, presidente del Lions Club di Montesilvano.

Sabato mattina, dalle 9:30, nella sala Consiliare si terrà l’evento “I Lions contro il diabete”. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Montesilvano si aprirà con il saluto istituzionale del vicesindaco Ottavio De Martinis e del presidente Valter Armellani. Si susseguiranno poi gli interventi dei medici  Stefano Guarracini su "Cuore e Diabete", Ester Vitacolonna coordinatrice distrettuale Lions Club e professore associato della Scuola di Medicina e Scienze della Salute dell’Università d’Annunzio Chieti - Pescara, su "Diabete e donna, diabete e gravidanza", Rosa Maria Di Biagio, medico specialista in Endocrinologia e malattie del metabolismo e direttore sanitario Centro Life Care, su "Le complicanze nel diabete. Occhio al piede", Alessandra Minetti e Cristiana Del Papa di ASAD, Associazione Diabetici Pescara e Provincia Onlus, coordinatori biennio 2016/2018 coordinamento associazioni diabetici Abruzzo su "L'esperienza del diabetico, l'importanza della prevenzione e di un corretto stile di vita".

«La riflessione stimolata dal Lions Club di Montesilvano  - dichiara l’assessore alla cultura Ottavio De Martinis -  è molto interessante perché incentra l’attenzione su  una patologia che è purtroppo molto diffusa, forse anche a causa di cattive abitudini alimentari. Nel mondo oggi assistiamo, nell’ambito dell’alimentazione ad alcuni paradossi. Il principale è quello che riguarda lo squilibrio nel sistema alimentare globale. Ad un miliardo di persone che soffrono la fame si oppone un altro miliardo di persone che è affetto da obesità e da malattie cardiovascolari o anche tumorali dovute ad una malsana alimentazione. Altro paradosso riguarda lo spreco di cibo: ogni anno nel mondo si perdono 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, circa 1/3 della totalità del cibo prodotto per il consumo umano. Ecco, tutti questi impressionanti dati ci mettono davanti ad un dovere, quello di sensibilizzare al massimo e lavorare sulla prevenzione a tutto tondo».

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Di Matteo perplesso sull’atto aziendale dell’Asl Pescara

"Destano profonde perplessita' i rilievi dell'assessorato alla Sanita', relativi all'approvazione con prescrizioni dell'atto di autonomia aziendale dell'Asl di Pescara . Piu' specificatamente sulle scelte riguardanti i presidi ospedalieri di Penne e Popoli si ribadiscono le decisioni assunte dal comitato appositamente istituito e che fanno riferimento al D.L. 9 febbraio 2017 n. 8 'Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici 2016-17', che hanno riguardato l'organizzazione del presidio di Popoli per la durata di tre anni, ulteriormente prorogati dalla finanziaria di quest'anno". A sostenerlo in una nota e' l'assessore regionale Donato Di Matteo.

"La Asl - aggiunge - aveva opportunamente considerato queste decisioni del legislatore nazionale nella proposta di atto aziendale al fine di mantenere i livelli essenziali di assistenza nelle aree interne della provincia di Pescara come ho chiesto, da tempo e con forza. A questo proposito invito il presidente D'Alfonso e l'assessore competente a recuperare una opportuna dose di buon senso al fine di salvaguardare l'ospedalita' pubblica nelle aree interne della provincia di Pescara . Desta inoltre preoccupazione la scarsa considerazione dei servizi territoriali, che rischia di depauperare ulteriormente l'articolazione dell'offerta sanitaria dell'Asl di Pescara , la quale aveva individuato come strategici, i percorsi intesi al superamento della disomogeneita' dei livelli assistenziali e a soddisfare la domanda di salute introducendo linee di integrazione e presa in carico diretta".

Secondo Di Matteo "il trasferimento dell'offerta assistenziale sul territorio risponde alla necessita' di un riequilibrio e di una razionalizzazione delle risorse, promuovendo anche una crescita nella responsabilizzazione e nel governo delle aree distrettuali. Il riequilibrio dell'offerta sanitaria in ambito territoriale e' condizione necessaria per portare ad una desaturazione della ospedalita' e del ricovero attraverso un sistema di cure diffuse e un contestuale rafforzamento soprattutto delle aree interne".

 

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Ambientalisti dicono ai fanghi di Ortona all’Amp di Cerrano

Wwf e Legambiente dicono no all'eventuale sversamento di 350mila metri cubi di fanghi di dragaggio, provenienti dal porto di Ortona a pochi chilometri dall'Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Le due associazioni, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, hanno parlato di scelta errata e della necessita' di trovare soluzioni alternative. Le due associazioni hanno anche sottolineato che, a corredo di questa ipotesi progettuale, non e' stata neanche effettuata la procedura Vinca, obbligatoria per legge. "Diciamo no a questa ipotesi e chiediamo che si trovino soluzioni alternative perche' una quantita' di sabbia cosi' imponente - ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio - puo' creare una serie di problemi, anche perche' mancano studi specifici sulle correnti marine e sull'eventuale spostamento della sabbia. Stiamo parlando dell'unica area marina protetta abruzzese e' una delle poche dell'Adriatico, e che ha bisogno di essere tutelata e creata per le vongole che soffrirebbero per la presenza eccessiva di sabbia, senza dimenticare che l'area dove ci sarebbe lo sversamento e' frequentata da delfini e tartarughe marine. Sabbia che potrebbe, una volta studiata e analizzata, essere utilizzata per ripascimenti". Il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco ha detto che "occorre rimettere mano agli studi per trovare soluzioni alternative e cercare di evitare che un cumulo imponente di sabbia vada a gravitare su un' unica area e soprattutto in una di quelle di maggior pregio non solo sotto l'aspetto naturalistico, ma di interesse comunitario e dalla grande valenza turistica visto che nell'ultimo Tavolo Regionale sul Turismo si e' appunto parlato di una strategia turismo-natura per una zona come questa che con il suo Parco Marino ha una forte attrattivita' che non puo' essere penalizzata da una azione sciagurata". 

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Contratti di fiume, appello dei sindaci dei comuni capofila

La sottoscrizione del Manifesto di Avvio dei Contratti di Fiume  è avvenuta  in conformità alla DGR n° 915 del 2015 che, nella sua redazione, si ispirò al modello procedurale adottato dai Comitati Promotori di alcuni di questi Contratti di Fiume che hanno, poi, trovato riconoscimento in DGR e provvedimenti regionali qualificanti esperienze in atto nel territorio regionale.

In questi Protocolli, oltre al rispetto delle indicazioni della Direttiva Comunitaria Quadro 2000/60/CE, sono stati inseriti riferimenti alle Direttive Alluvioni (2007/60/CE), Habitat (42/93/CEE), Quadro sulla Strategia Marina (2008/56/CE), alle disposizioni contenute nel Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) nella parte relativa alle materie dedicate, vista e considerata anche la recente introduzione dell’art. 68-bis che definisce i “Contratti di Fiume”. Nei Protocolli, inoltre, è stato incluso uno specifico richiamo alle politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici.

Sin dalle origini, è stato chiaro che la finalità dei Manifesti si sostanziasse nel porre le Amministrazioni pubbliche nella condizione di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale potessero intervenire in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un fiume, concorrendo alla definizione ed all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico ed in particolare del piano di gestione del rischio alluvioni e del piano di gestione delle acque.

La strategia su cui si fondano i Manifesti di Avvio dei Contratti di Fiume, si sostanzia nell’assunzione di responsabilità, condivisa da parte di tutti i Comuni sottoscrittori che costituiscono aggregati funzionali finalizzati a far sì che i fiumi da problemi si trasformino in opportunità di sviluppo per i territori.

Per dare corpo a queste azioni sono stati organizzati numerosi incontri con i portatori di interesse e predisposte piattaforme di diagnostica partecipativa da confrontare con Enti pubblici e stakeholders composte da: cartografia PAI e PSDA, stato di depurazione delle acque, stato ecologico ed ambientale delle acque, Carta fattori di pressione, Carta della Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, Carta delle aree protette ai diversi livelli, Carta della pressione demografica, analisi ed andamento degli indici economici e analisi prospettica con definizione delle proposte di valorizzazione a margine della rinaturalizzazione e riqualificazione del corpo idrico.

Il tutto come richiesto anche dalle Direttive Comunitarie 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali.

In conclusione questi processi hanno sostanziato le loro azioni nel rispetto dei Requisiti Qualitativi di base del Ministero dell’Ambiente e di ISPRAA.

I Comuni Capofila di Paglieta (CdF Sangro), Collecorvino (CdF Tavo-Fino-Saline),  Villalago (CdF Sagittario Alta Valle), Corfinio (CdF Sagittario Bassa Piana) e Tagliacozzo (CdF Imele) e tutti i sottoscrittori chiedono alla Regione Abruzzo, pertanto, che vengano assunte le seguenti misure:

 

  1. Previsione nel Bilancio Regionale di stanziamenti  finalizzati al finanziamento del processo di costruzione dei Contratti di Fiume;
  2. Rimodulazione della Programmazione Comunitaria 2014/2020 al fine di individuare assi di finanziamento in grado di dare sostegno alle azioni previste nei Manifesti di Avvio;
  3. Previsione di sostegno economico unicamente ai processi validi sotto il profilo quali-quantitativo e che siano rispettosi dello spirito e della natura dei contratti di fiume sotto il profili formale e sostanziale.

Qualora non fosse possibile individuare risorse nel Bilancio Regionale, i Comuni chiedono di poter contare su canali di sostegno analoghi a quanto avvenuto per altre esperienze in atto nella Regione Abruzzo.

Tali richieste verranno ripresentante anche in occasione della riunione dell’Osservatorio Regionale convocata per il prossimo   gennaio 2018 e nella Conferenza del 05 febbraio presso la Camera dei Deputati dedicata alle attività dell’istituendo Osservatorio nazionale dei Contratti di Fiume.

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Il Pescara cade in casa col Perugia

 Colpo esterno del Perugia che passa 2-0 all'Adriatico contro il Pescara nell'anticipo della 23/a giornata del campionato di Serie B. Con questo successo gli umbri centrano il secondo successo consecutivo salendo a quota 30 punti, a ridosso della zona playoff e a una lunghezza proprio dagli abruzzesi, che si fermano dopo cinque risultati utili consecutivi. Avvio positivo degli ospiti, che si rendono pericolosi già al 3' con Di Carmine (diagonale a lato) e poco dopo il quarto d'ora con Bandinelli, la cui conclusione viene controllata da Fiorillo. Al 26' però il Perugia sblocca il risultato: cross dalla destra di Del Prete e colpo di testa vincente del giovane Kouan. La reazione dell'undici di Zeman è affidata a Capone: diagonale preciso e palla che si stampa contro il palo. Nella ripresa è sempre la squadra di Breda a fare la partita: al 10' Di Carmine con uno splendido colpo di tacco esalta i riflessi di Fiorillo. Il Pescara non ha le forze per rendersi pericoloso in attacco e nel finale incassa il raddoppio che chiude la partita: cross basso dalla sinistra di Pajac e tocco vincente da due passi di Di Carmine per il 2-0 finale.

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Oscargreen, azienda chietina vince finale nazionale

C’è una azienda chietina tra i 6 vincitori – uno per categoria - dell’Oscar Green 2017, il concorso nazionale di Coldiretti Giovani Impresa che premia l’innovazione in agricoltura. I nomi delle aziende che si sono piazzati al primo posto del concorso sono stati svelati questa mattina a Roma, a Palazzo Rospigliosi, in una affollatissima cerimonia con il presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo e la delegata nazionale di Coldiretti Giovani Impresa Maria Letizia Gardoni. E, a ricevere l'ambizioso premio per la categoria Impresa 2.Terra, è stato Emanuele Grima, 40 anni, di Tollo, laureato in economia con il pallino della  chimica e titolare dell'azienda agricola Geossence, che produce infatti essenze ed estratti idro e liposolubili. L'idea per cui l'azienda si è distinta è singolare: il sale liquido spray, un distillato di erbe aromatiche (al 70%) e sale marino stabilizzato (al 30%). Il prodotto, che ha un alto sapore sapidificante e al tempo stesso aromatizza, è un concentrato nutraceutico che permette di salare con una quantità inferiore di sodio rispetto al normale sale in grani.

Emanuele Grima, che conduce l’azienda agricola con sua moglie Elena, è il simbolo dell’agricoltore del futuro che riesce a coniugare le esigenze della società che cambia e dell’agricoltura che si specializza. “Un esempio di innovazione aziendale che, tra tanti messi in luce ogni anno da questo concorso, conferma l’importanza delle idee innovative per la crescita del settore e che mostra chiaramente le innumerevoli possibilità collegate alla multifunzionalità aziendale e al settore agricolo in generale – commenta il Direttore di Coldiretti Abruzzo Giulio Federici, presente alla premiazione – oggi l’agricoltura è un settore che non si limita alla semplice coltivazione del fondo. E’ un settore importante dell’economia che può dare, se praticato con passione e volontà, risultati grandi e duraturi”. Molto soddisfatto anche il vincitore. “Un riconoscimento che ci spinge a fare sempre meglio e sempre di più – commenta Emanuele Grima – in questo settore è fondamentale l’impegno, la costanza e la visione del futuro che deve spingere a migliorarsi sempre e a sperimentare nuovi progetti".

 Nel corso della cerimonia nazionale dell’Oscar Green - che nel mese di luglio in Abruzzo aveva premiato i vincitori regionali - a Palazzo Rospigliosi sono stati allestiti spazi per consentire di toccare con mano l’estro, i prodotti e le straordinarie storie di innovazione di cui sono protagonisti giovani creativi dei campi di tutta Italia che sono destinati a cambiare la vita quotidiana della gente.

Tante infatti le idee arrivate in finale: da chi ha inventato la prima vernice di pomodoro in alternativa a quelle sintetiche a chi ha creato il cuscino di grano che lenisce i piccoli malesseri o i papillon in legno pregiato di barrique dismesse; dagli esclusivi occhiali contadini realizzati con la lana dei propri allevamenti al jeans invecchiato sotto la paglia passando per il primo co-living contadino in cui diversi gruppi sociali provenienti da più parti del mondo condividono interessi e sogni attraverso la magia dell’agricoltura. Singolare anche l’idea di quattro amici che non si fermano davanti alla pioggia o al maltempo ma, sfidando il mare e la concorrenza, inaugurano il primo take away marino con gli aperitivi direttamente in barca, cucinando quello che da tutti è considerato pesce di scarto. E poi ci sono gli agrigioielli in legno; il “carbone magico” usato come concime che rende più gustosi gli ortaggi e salva il clima perché interamente ottenuto dalla combustione degli scarti agricoli come residui di potatura o di stoppie; il superfood da passeggio; il primo mercato agricolo online che mette in contatto produttori e consumatori e organizza la consegna a domicilio; l’affettato di coniglio super leggero; la stalla hi-tech o l’esclusiva produzione del lentischio, una pianta mediterranea spontanea dall’intenso aroma balsamico riscoperta oggi come elisir di lunga vita; la prima scuola di musica che trae ispirazione dalla riscoperta della campagna e il desiderio di insegnare ai giovani detenuti l’arte del giardinaggio e i rudimenti del vivaismo per un concreto progetto di inclusione sociale post detenzione.

Nel corso della manifestazione di premiazione sono stati inoltre diffusi i dati sull’agricoltura giovanile che, relativamente al terzo trimestre 2017, confermano che cresce infatti del 9% il numero di imprese agricole italiane condotte da under 35 che vedono nel cibo Made in Italy nuove e interessanti prospettive di futuro dai campi alla tavola, portando l’Italia al vertice in Europa per numero di aziende condotte da giovani. I giovani – sottolinea la Coldiretti - prima e meglio di altri, hanno capito che l’Italia per crescere deve puntare su quegli asset di distintività nazionale che garantiscono un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte, il cibo e la cucina. L’Italia con 53.475 imprese agricole italiane condotte da under 35 è al vertice in Europa nel numero di giovani in agricoltura. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna dove il 70 per cento delle imprese giovani opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Il risultato è che – continua la Coldiretti – le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54 per cento alla media, un fatturato più elevato del 75 per cento della media e il 50 per cento di occupati per azienda in più. “L’agricoltura è tornata ad essere un settore strategico per la ripresa economica ed occupazionale”, ha affermato Maria Letizia Gardoni delegata nazionale dei giovani della Coldiretti nel sottolineare che “le campagne possono offrire prospettive di lavoro sia per chi vuole intraprendere con idee innovative che per chi vuole trovare un’occupazione anche temporanea per fare una esperienza a contatto con la natura”.

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Condannato per abuso d’ufficio l’ex rettore de L’Aquila

Il tribunale di Rieti ha condannato a 4 mesi di reclusione ciascuno l'ex rettore dell'Universita' dell'Aquila, Ferdinando Di Orio, e l'ex sindaco di Antrodoco, Maurizio Faina con l'accusa di abuso d'ufficio aggravato. La sentenza e' stata pronunciata in serata. La pena e di poco inferiore ai 6 mesi chiesti in sede di requisitoria dal pubblico ministero reatino Lorenzo Francia al collegio giudicante, presieduto dal presidente facente funzione Carlo Sabatini (a latere gianluca morabito e massimiliano auriemma. L'ex rettore e l'ex primo cittadino sono stati condannati per essersi procurati "un ingiusto profitto" "nello svolgimento delle funzioni e del servizio", attraverso la vendita al rettore da parte del Comune reatino di un campo di calcio con destinazione verde pubblico al costo di 15 mila euro (3,40 euro al metro quadrato) per costruire un'abitazione prefabbricata da 400 metri quadrati in seguito alla perdita della casa per il terremoto del 2009: tra i provvedimenti del Comune oltre all'autorizzazione a costruire il cambio di destinazione d'uso in turistico alberghiero. Nel corso dell'udienza odierna, il perito nominato dalla procura, Alessandro Boncompagni, ha illustrato la perizia nella quale si attesta che il terreno aveva un valore di 57mila euro e, dopo la realizzazione dell'immobile, circa 220mila euro.

Gli imputati sono stati invece assolti per altri due questioni; quello relativo al contestato accordo di programma con cui era stato concordato il trasferimento ad Antrodoco, nei locali di Villa Mentuccia, della sede della Fondazione, della casa editrice di Ateneo e di alcuni master e corsi, e quello relativo alla convenzione tra l'Ateneo e la societa' che gestiva una struttura termale Antrodoco Terme Srl con la prospettazione, ritenuta falsa dall'accusa, della gestione di una Rsa accreditata con il sistema sanitario nazionale. Di Orio e Faina dovranno pagare anche le spese processuali e risarcire la parte civile, rappresentata dall'avvocato Felice Cantaro, ovvero il Comitato professori associati dell'ateneo aquilano, con un importo che verra' stabilito in un separato giudizio civile. La difesa degli imputati era affidata ai legali Antonio Valentini e Giovanni Marcangeli per Di Orio e ad Antonio Perelli per Faina. Di Orio ha gia' avuto una condanna a tre anni di reclusione dal tribunale di Roma con l'accusa di indebita percezione a causa della quale, per via della legge Severino, e' stato sospeso dall'insegnamento e dallo stipendio

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