Redazione Notizie D'Abruzzo

Teramo, esonerato il tecnico Asta

 La sconfitta casalinga subita sabato scorso al Bonolis ad opera del Vicenza, e' costata la panchina al tecnico del Teramo Antonino Asta che e' stato sollevato dal l'incarico. Questo il comunicato apparso sul sito ufficiale della societa': "S.s. Teramo Calcio rende noto di aver sollevato dai rispettivi incarichi, il responsabile tecnico della prima squadra Antonino Asta ed il suo vice Giovanni Zichella''. ''La societa', nel ringraziarli per l'impegno, la dedizione e la professionalita' mostrate in questi mesi di lavoro, augura loro le migliori fortune umane e professionali". Nel pomeriggio prevista una conferenza stampa del presidente Luciano Campitelli. Fra i papabili alla sostituzione di Asta c'e' tra gli altri anche l'ex giocatore del Pescara e tecnico della Sambenedettese Ottavio Palladini. 

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Istituzioni e associazioni unite per dire no allo sfruttamento del giacimento del lago di Bomba

"No all'ipotesi di estrazione di gas dal giacimento sotto al lago di Bomba e alla costruzione di una raffineria a Paglieta". Lo ribadiscono Regione Abruzzo, Provincia di Chieti, sindaci dei Comuni interessati, associazioni ambientaliste e rappresentanti dei comitati spontanei dei cittadini, i quali hanno firmato unitariamente i documenti che verranno inviati al Ministero dell'Ambiente e dello Sviluppo economico per dimostrare "l'unita' di intenti di un fronte vastissimo che continuera' a battersi per scongiurare la realizzazione del progetto". Stamani il punto della situazione nel corso di una conferenza stampa nella sede della Regione, a Pescara. Presenti, tra gli altri, il governatore dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, il sottosegretario alla presidenza della Giunta con delega all'Ambiente, Mario Mazzocca, la Provincia di Chieti, i sindaci del territorio, e i rappresentanti di Wwf, Legambiente e del comitato di cittadini "Gestione Partecipata Territorio" di Bomba. I documenti, oltre a ricostruire la storia piu' che ventennale dei "tentativi abortiti" di sfruttamento del giacimento, esplicitano le ragioni per le quali, secondo i firmatari, bisognerebbe abbandonare il progetto, a partire dalla sentenza del Consiglio di Stato che ha dato ragione al Comitato Via della Regione che aveva respinto il progetto, fino ad arrivare all'"illogicita' dell'atteggiamento del Mise - spiegano -, che riapre, senza alcun nuovo motivo, l'istruttoria su un procedimento gia' chiuso". La Regione intende farsi sentire anche con le proprie osservazioni nel procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) nazionale: domani la Giunta esaminera' una delibera che fa proprio il parere contrario gia' espresso dal Comitato Via regionale e che chiede di aprire il procedimento di 'inchiesta pubblica' previsto dalla legge

"Credo sia la prima volta - ha affermato il sottosegretario Mazzocca - che viene sottoscritta una mole tale di documenti da Regione, Provincia, da 23 sindaci, da associazioni ambientaliste e comitati cittadini per evidenziare la necessita' di salvaguardare un territorio ampio e connotato da enormi peculiarita' come quello de lago di Bomba e delle zone limitrofe dal tentativo delle trivellazioni. C'e' l'altissima probabilita' che, una volta che si procede con le trivellazioni in quella sede, si verifichino effetti nefasti per il lago stesso". "I documenti firmati seguono l'attivita' svolta dalla Regione nel corso degli ultimi tempi riguardo a questa tematica. Abbiamo quattro procedimenti giudiziari in corso aperti con il Governo nazionale e in alcuni casi e' stata data ragione alle Regioni. Contiamo che unendo le forze e i piani di confronto - ha concluso il sottosegretario - si possa arrivare a delle decisioni che siano congrue per il territorio". 

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Montesilvano, presto l’intitolazione dei centri sociali a Gravino Di Pietro e Vittorio De Zelis

«Verranno intitolati a Gravino Di Pietro e Vittorio De Zelis i due nuovi centri sociali di Montesilvano che verranno presto inaugurati ed ospiteranno gli anziani della nostra città. Abbiamo voluto compiere un processo di risistemazione dei centri sociali esistenti, nell’ottica di dare agli utenti sedi più confortevoli e al tempo stesso di efficientare la spesa pubblica. Abbiamo voluto identificare le due nuove sedi, intitolandole a due concittadini che hanno rappresentato validi esempi per i valori morali e sociali che li hanno contraddistinti». Lo dichiara l’assessore alla terza età, Maria Rosaria Parlione.

Il centro sociale che da via Lago di Bomba sarà trasferito in via Marrone verrà intitolato a Gravino Di Pietro. Maestro e soldato, Gravino Di Pietro nacque a Montesilvano nel 1880. Allo scoppio della Grande Guerra partì per il fronte con il grado di Maggiore di Fanteria. Ferito tre volte è stato insignito di medaglia d’argento e 4 croci di guerra al valore militare. Dopo essere rimasto gravemente ferito, trascorse un lungo periodo di convalescenza a L'Aquila, dove insegnò dal '20 al '34. Quell'anno partecipò ad un concorso magistrale, vincendolo; conseguita la cattedra, si trasferì a Roma, nominato titolare alle elementari “Armando Diaz”. Richiamato alle armi nel '42, fu Comandante Prigioniero di Pisa. Nel frattempo era stato promosso Colonnello. Colpito da sarcoma polmonare, durante l’occupazione tedesca, Gravino Di Pietro, che fu anche presidente del Nastro Azzurro, tornò a Montesilvano, dove morì nel 15 gennaio 1943.

Il centro sociale di via Volpe, che sostituisce la vecchia sede di via Antonelli, verrà intitolato invece a Vittorio De Zelis. Nato a Montesilvano Colle il 10 Agosto 1911, erede di una lunga e nobile stirpe di falegnami, la sua storia e quella della sua famiglia è indissolubilmente legata con la storia di Montesilvano fin dai suoi albori. Quarto di sette figli, muove i suoi primi passi nella falegnameria paterna dove apprende le tecniche e i segreti di bottega. Già dal 1928, nonostante la sua giovanissima età, Vittorio è un falegname rifinito, conosciuto e stimato da tutti. Diplomato  Maestro Ebanista presso la Scuola D'Arte di Penne, inizia la sua attività insieme al fratello Toni nel nascente centro di Montesilvano Spiaggia, dove ancora oggi ha sede il mobilificio De Zelis. Intuite le potenzialità della produzione in serie, dell'industria e della capacità di commercializzazione del prodotto, Vittorio effettua una serie di viaggi nel Nord Italia per studiare le migliori linee produttive. Le sue idee suscitano la curiosità di alcuni banchieri, che chiedono di entrare in società con la Ditta F.lli De Zelis, nel frattempo già impostasi sul mercato, consolidando il successo negli anni a venire. Con l’arrivo della seconda guerra mondiale, Vittorio si dà molto da fare in opere di carità e solidarietà donando cibo e vestiario ai più bisognosi. Provvedeva personalmente a far avere degna sepoltura alle persone meno abbienti. Nella primavera del 1944 il mobilificio De Zelis viene ridotto in macerie dai bombardamenti e i macchinari distrutti. Alla fine del conflitto, nel 1946, insieme al fratello Toni rifonda l'impresa “Fratelli De Zelis, Mobili e Serramenti” e in poco tempo l'attività riparte con l'aggiunta del fratello Raffaele. Negli anni '60, va in pensione cedendo le redini dell'attività ai figli Rosanna e Ludovico. Grande appassionato di sport, prima di morire nel 1979, negli ultimi anni di vita è stato Presidente onorario della gara ciclistica internazionale per Dilettanti di 1^ e 2^ serie “Trofeo Mobilificio De Zelis”, svoltasi a Montesilvano per ben 8 edizioni.

«Gravino Di Pietro e Vittorio De Zelis- dice ancora la Parlione - ciascuno nel suo personalissimo modo, sono stati esempi di grande altruismo per la comunità montesilvanese. Il primo anche nella sua carriera di maestro ha contribuito ad educare e formare il senso civico dei suoi allievi. Il secondo è stato pioniere nello sviluppo economico e commerciale della città di Montesilvano, sempre attento al benessere degli altri».

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Benessere degli studenti, l’Italia non brilla nel ranking mondiale

L'Italia si configura triste fanalino di coda per quanto concerne la felicità dei propri giovani. Il dato è allarmante: quasi 4 universitari su 10 (38%) rivelano di non essere soddisfatti della propria vita, addirittura quasi uno su 2 (46%) non è contento del proprio percorso accademico. Le percentuali sono ancora più impietose se raffrontate con i colleghi a livello internazionale: gli studenti di India (82%), Cina (76%), Regno Unito (75%), Stati Uniti (73%) e Spagna (70%) risultano essere decisamente più appagati dalla propria vita studentesca. Ma non è tutto: ben il 36% degli italiani ha pensato almeno una volta di abbandonare l'università, contro il 5% dei cinesi e il 20% degli indiani, preceduti solo dai pari età inglesi (37%). I motivi dell'insoddisfazione? Sul podio delle preoccupazioni, l'eccessivo carico di lavoro (51%), la mancanza di equilibrio tra studio, socializzazione e lavoro (44%) e la possibilità di trovare lavoro dopo la laurea (43%). È quanto emerge dal recente sondaggio a livello mondiale condotto da Sodexo intervistando oltre 4.000 studenti provenienti da Italia, Cina, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito e India relativamente allo stile di vita universitario, per andare a scoprire, tra i diversi aspetti analizzati, qual è il livello di soddisfazione degli studenti italiani rispetto a quello dei pari età internazionali.

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Boom di domande per Resto al Sud

Dallo scorso 15 gennaio si possono chiedere i finanziamenti di Resto al Sud, il nuovo incentivo gestito da Invitalia e rivolto ai giovani fino a 36 anni non compiuti che vogliono fare impresa nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. I primi dati, indicano che nelle prime 24 ore di iscrizione al portale di Invitalia, sono state registrate 1643 domande, di cui 230 già depositate. Non ci sono scadenze per inviare la domanda. Il 15 gennaio non è un click-day e quindi non è richiesta nessuna gara di "velocità" tra i potenziali imprenditori. Sebbene le domande siano valutate in ordine cronologico di presentazione, i fondi disponibili sono molto consistenti (1,25 miliardi di euro) e non si esauriranno in tempi brevi. Per aumentare le possibilità di ottenere il finanziamento, bisogna dare la priorità alla credibilità e all'accuratezza del progetto più che alla rapidità del suo invio. I progetti vengono valutati mediamente entro due mesi dalla presentazione (salvo eventuali richieste di integrazione dei documenti). Invitalia verifica il possesso dei requisiti e poi esamina nel merito le iniziative, anche attraverso un colloquio con i proponenti. Se la valutazione di Invitalia è positiva, si potrà chiedere il finanziamento a una delle banche che hanno aderito alla convenzione con ABI. Dopo l'approvazione del finanziamento bancario si potrà ottenere la concessione delle agevolazioni di Invitalia e l'erogazione del finanziamento dalla banca. Il contributo a fondo perduto viene erogato da Invitalia per stati di avanzamento lavori: si potrà chiedere la prima erogazione solo dopo aver realizzato almeno il 50% del progetto.

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Volume su fatti e personaggi del Consiglio Regionale

L'appuntamento politico principale di questa settimana è la seduta di Consiglio regionale fissata per mercoledì 24 gennaio all'Aquila, alle ore 11.00, nella sala Sandro Spagnoli dell'Emiciclo. Giovedì 25, dalle ore 17.00, l'Aula consiliare ospiterà la presentazione del volume "1970-2017 Immagini dall'Emiciclo. Fatti e personaggi in Consiglio regionale". La pubblicazione, curata dall'Ufficio Stampa del Consiglio regionale, ripercorre la storia dell’Assemblea Legislativa attraverso una galleria di immagini che ripercorre i momenti più significativi di ogni singola legislatura (a partire dal 1970 fino al 2017).

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Rapporto Oxfam, 1% popolazione piu’ ricca possiede piu’ del restante 99%

L'1% piu' ricco della popolazione mondiale detiene piu' ricchezza del restante 99%. E' uno degli allarmanti risultati che emergono dal rapporto Oxfam "Ricompensare il lavoro, non la ricchezza", riferiti al primo semestre del 2017 e diramato alla vigilia dell'Annual Meeting del World Economic Forum e che fotografa un mondo in cui le crescenti disuguaglianze socio-economiche stanno diventando sempre di piu' il tema centrale del nostro tempo. I dati sono inquietanti: l'82% dell'incremento della ricchezza globale, che e' stata registrata nel 2017, e' stata appannaggio dell'1% piu' ricco mentre il 50% piu' povero della popolazione mondiale non ha beneficiato di alcuna porzione di tale incremento. Dal rapporto emerge inoltre che i 2/3 della ricchezza dei piu' facoltosi miliardi del mondo non e' frutto del loro lavoro ma e' ereditato o e' frutto di rendita monopolistica ovvero il risultato di rapporti clientelari. E questo e' ancora piu' significativo se si considera che nel 2016 erano 40 milioni le persone schiavizzate nel mercato del lavoro, tra cui 4 milioni di bambini. 

Il rapporto evidenzia inoltre che siamo ben lontani dal colmare queste disuguaglianze e anzi il trend e' in peggioramento visto che 7 cittadini au 10 vivono in un paese in cui la disuguaglianza e' aumentata negli ultimi 30 anni. Se si considera poi il reddito, Oxfam riferendosi al World Inequality Report 2018, riferisce che tra il 1980 e il 2016 circa il 27% dell'incremento del reddito globale sia stato appannaggio dell'1% piu' ricco in termini di reddito della popolazione mondiale. Il 50% piu' povero ha beneficiato di una porzione del 12%, inferiore alla meta' di quanto e' fluito verso il vertice della piramide globale dei redditi. In termini assoluti, nei 24 anni intercorsi tra il 1988 e il 2013 il 10% dei percettori piu' poveri di reddito ha visto le proprie entrate aumentare in media di 217 dollari contro i ben 4.887 dollari del 10% piu' ricco. Le disuguaglianze sono ben percepite: in un sondaggio che ha visto coinvolte 70 mila persone in 10 paesi di 5 continenti, Oxfam ha rilevato che oltre il 75% ritiene che il gap tra ricchi e poveri nel proprio Paese sia eccessivo. Oxfam chiede quindi alle istituzioni nazionali di porsi come obiettivo che entro il 2030 il reddito complessivo del 10% piu' ricco non sia superiore al reddito del 40% piu' povero e che per far questo bisogna agire su numerosi fronti, dal garantire dei salari dignitosi all'incremento della spesa per i servizi essenziali passando ovviamente ad una maggiore equita' e progressivita' delle politiche fiscali nazionali. 

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Noi con Salvini, assemblea in Abruzzo e nuove adesioni

"Ampliamento della base delle adesioni sul territorio e una politica sempre piu' vicina ai bisogni dei cittadini, dei lavoratori, delle persone in difficolta'": il movimento Lega-Salvini Premier alla sua prima assemblea programmatica regionale in Abruzzo, "si propone come forza di governo responsabile, capace di portare il 'sistema Paese' fuori da quella crisi che la sinistra, nel corso degli anni, ha reso sempre piu' profonda". "Occupazione, sicurezza, pensioni e diritti - si legge in una nota - i punti essenziali di un programma che vuole restituire l'Italia agli italiani, valorizzando i territori e le loro economie, creando opportunita' professionali e servizi efficienti per i cittadini, per convincere i giovani a restare nel loro Paese". Per quanto riguarda le candidature, il senatore Raffaele Volpi, vice presidente nazionale del movimento, ha sottolineato che "il tavolo nazionale ha definito le quote e la discussione e' ora spostata a livello regionale".

"Posso annunciare l'ingresso nel movimento di nuove personalita' in tutta la regione - ha dichiarato il coordinatore Abruzzo di Lega-Salvini Premier, Giuseppe Bellachioma - in particolare del commercialista Gianmarco Berardi che e' stato nominato responsabile del dipartimento economia e fisco, dell'avvocato Assirto Giacchetti che assume la responsabilita' del dipartimento giustizia e di Gabriele Colasante al dipartimento agricoltura". Hanno aderito inoltre Giuseppe Ventura, coordinatore Popoli, Gianni Toma, coordinatore Loreto Aprutino, Alessandro Manzoli, coordinatore di Bugnara, Edoardo Colella, coordinatore di Pratola Peligna, Camillo Sulpizio, coordinatore Pescara, Roberto Canzio, coordinatore Teramo

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Ex stazioni ferroviarie sulla costa dei trabocchi, confronto sindaci e presidente di Rfi.

Proseguono gli incontri tra i Comuni della Costa dei Trabocchi e Rete Ferroviaria Italiana con le sue organizzazioni per l'acquisto delle ex stazioni ferroviarie dismesse, da acquisire al patrimonio pubblico degli enti interessati. Si tratta d’ immobili tra ex scali ferroviari, magazzini, alloggi per le quali le Amministrazioni Comunali hanno intenzione di realizzare servizi turistici sul futuro percorso ciclopedonale. Di fronte ci sono i costi: il valore degli immobili è di 4.500.000 di euro per RFI, somma che non è nella disponibilità dei Comuni. Vanno quindi ricercate altre vie per sostenere l’acquisito e lo si dovrà fare anche con una certa solerzia.

Il 5 febbraio 2020 è fissata ,infatti, la scadenza del contratto di comodato d’uso, sottoscritto nel 2014 tra RFI, Provincia di Chieti e comuni costieri: Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino, Vasto. Su questi aspetti, nell’ultima estate, c’erano stati altri due incontri. A Roma si era tenuto un vertice tra Maurizio Gentile, amministratore delegato di RFI , il presidente della Regione Luciano D’Alfonso e i sindaci di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, di Casalbordino, Filippo Marinucci, di Torino di Sangro, Silvana Priori, il vice sindaco di Vasto, Paola Cianci, e Valerio Ursini, responsabile dell'Ufficio Via Verde della Provincia di Chieti. I sindaci poi avevano visto il Presidente della Regione per ricercare con lui i possibili finanziamenti per procedere al definitivo passaggio delle proprietà delle ferrovie. Ieri, nuova riunione nella Capitale tra i primi cittadini Enrico Di Giuseppantonio, per Fossacesia, Emiliano Bozzelli, per San Vito Chietino, e Roberto Di Vincenzo, che ha promosso l’incontro a seguito del convegno sulla Greenaway di San Giovanni in Venere, che nella sede di Rete Ferroviaria Italiana hanno avuto un confronto con il presidente Claudia Cattani, con Ilaria Maggiorotti, dell’Asset Funzionali all'Esercizio ferroviario di RFI, Nicola Madonna, dell’Asset Management di Ferrovie dello Stato e Deodato Mammana, della Gestione Tecnica di RFI.   Con l’avvio dei cantieri per la realizzazione della Via Verde lungo i 42 chilometri della Costa dei Trabocchi, il passaggio al patrimonio pubblico degli enti interessati delle ex stazioni e delle altre pertinenze è diventata una priorità. Nelle prossime settimane i sindaci terranno a loro volta un incontro per definire idee e progetti per l’acquisto e la valorizzazione degli immobili che saranno successivamente portati all’attenzione del Presidente D’Alfonso e del presidente della Provincia Pupillo.  

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Villaggio Rousseau del M5S a Pescara, è il giorno di Luigi Di Maio

Ultimo giorno all'Aurum di Pescara della scuola di formazione politica del M5S. Ed e' il giorno dell'attesissimo annuncio delle liste del Movimento per i proporzionali. 

E' il giorno dell'investitura di Luigi Di Maio leader quello che chiude la tre giorni della scuola di formazione politica di Pescara. Beppe Grillo non c'è, Davide Casaleggio c'e' ma resta in disparte e a parlare, in un intervento, che e' anche il primo comizio "nazionale" della campagna elettorale, e' il capo politico del M5S. E Di Maio torna sul nodo cruciale delle alleanze, ribaltandone lo schema: "Lancio una sfida i partiti, ci dovete dire perche' non siete d'accordo con il nostro programma", sottolinea, dopo aver illustrato le 20 priorita' di un governo a 5 Stelle. E' una forza politica meno anti-Ue, certamente piu' vicina ai partiti tradizionali e molto concentrata sulla detassazione quella che vien fuori dall'ex Aurum di Pescara. Nel programma non c'e', ad esempio, quel referendum sull'euro che, fino a qualche mese fa, era "minacciato" da piu' di un big del Movimento. C'e', invece, la promessa di ridurre di 40 punti il debito pubblico e di fare investimenti ad alto moltiplicatore sforando il tetto del 3% del deficit/Pil. "Ma non vogliamo rompere con l'Europa", assicura Di Maio lanciando, sul piano economico, l'abolizione dell'Irap per le Pmi, la riduzione dell'Irpef per il ceto medio e una soglia della "no tax area" aumentata a 10mila euro. Le coperture? Saranno dettagliate nei prossimi giorni, spiega Di Maio assicurando che con diverse misure, come il taglio agli sprechi ("di cui siamo la dimostrazione vivente", sottolinea) e l'eliminazione dei finanziamenti a pioggia per le imprese, i soldi si troveranno. Il leader si mantiene prudente sull'immigrazione, lancia il potenziamento delle forze dell'ordine e le intercettazioni informatiche, con virus trojan in computer e cellulare, per "i reati di corruzione". E, sul finire del suo intervento lancia lo slogan della campagna M5S: "Partecipa, scegli, cambia". E, contemporaneamente, nel salotto di "Barbara D'Urso" Alessandro Di Battista imbastisce la sua campagna parallela: "Non siamo una setta ma persone perbene" e sulle alleanze "non vogliamo accozzaglie", sottolinea.

A Pecara e' soprattutto il Movimento di Di Maio. "C'e' stato un tempo in cui solo una persona riusciva a radunarci tutti, Grillo, che sara' sempre una parte fondamentale del M5S", scandisce Di Maio in un passaggio in cui il neo leader omaggia il fondatore smarcandosene, al tempo stesso. E definendolo "megafono" della Rete con cui il Movimento e' nato. "Ci temono" ma "possiamo triplicare i parlamentari" attacca poi Di Maio lanciando i primi candidati esterni, il comandante De Falco, Gianluigi Paragone e Emilio Carelli, il presidente del Forum italiano Disabilita' Vincenzo Zoccano e Elio Lannutti, fondatore dell'Adusbef. Massimo D'Alema, "big" di una sinistra che con il M5S potrebbe anche convergere, afferma di "non partecipare alla criminalizzazione del M5S" anche perche' e' piu' preoccupante "la deriva fascista della Lega". Quella Lega che il M5S attacca anche da Pescara sulla legge Fornero, nel tentativo di polarizzare la campagna nella sfida tra Movimento e centrodestra.

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