Redazione Notizie D'Abruzzo

Pescara, si dimette l’assessore Civitarese

A Pescara la Giunta Alessandrini perde l'assessore Stefano Matteucci Civitarese che ieri sera, con una lettera inviata al sindaco, ha annunciato dimissioni irrevocabili.

A contribuire alla decisione di Civitarese sarebbe stata la scelta della Giunta comunale di far tornare, dalla prossima settimana, il doppio senso di marcia su corso Vittorio Emanuele. Questa mattina e' arrivata la risposta del sindaco, Marco Alessandrini, che prende atto della decisione. "Mi sento di dire un grande grazie a Stefano Civitarese per aver messo in questi due anni di amministrazione un grande impegno nel suo lavoro. Mi dispiace che il progetto piu' importante che ha seguito, quello sull'area di risulta, terminato e che deve approdare in aula, non sara' portato da lui. Ci sono state naturalmente visioni diverse sulla questione della mobilita', penso quindi che la nostra amministrazione andra' avanti, in una squadra sta chi ha voglia di starci e noi ci vogliamo stare e andremo avanti fino alla fine del nostro mandato, con l'idea che la prima cosa di cui saremo grati a Civitarese sara' il progetto dell'area di risulta che rappresenta un po' la sua eredita'". Le deleghe di Stefano Matteucci Civitarese, entrato in Giunta con un rimpasto nell'ottobre 2016, erano: Urbanistica, Viabilita', Mobilita', Parcheggi e Programmi complessi, Smart city, semplificazione amministrativa e Relazioni internazionali.

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Giornata Internazionale della Donna, la Giunta approva la ‘Nuova Carta dei diritti della Bambina’

Sensibilizzare l’opinione pubblica ad un’azione mirata di contrasto alla drammatica emergenza della violenza di genere, per un’educazione delle giovani e dei giovani senza pregiudizi. Questo il primario obiettivo della “Nuova Carta dei Diritti della Bambina”, adottata dalla Giunta del Comune di Montesilvano.

«Nel giorno della Festa della Donna – spiega l’assessore alle Politiche Giovanili, Deborah Comardi -  abbiamo voluto approvare un documento che vuole essere uno strumento in più a disposizione della collettività per arginare un fenomeno sempre più diffuso e preoccupante, quello sulla violenza contro le donne. In base ai dati dell’ultima indagine ISTAT sulla sicurezza delle donne che risale al 2014, nel corso della propria vita, poco meno di 7 milioni di donne, tra i 16 e i 70 anni, una su tre, riferiscono di aver subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale. Nelle scorse settimane -  ricorda l’assessore -   la Fidapa Bpw, l’International Business Professional Women, sezione di Pescara Portanuova ci ha proposto la “Nuova Carta dei Diritti della Bambina”, la cui versione originale venne presentata e approvata nel 1997, nel Congresso delle Federazioni Europee della Bpw. La Carta distingue i due generi in termini di caratteristiche e bisogno, soprattutto valutando le diverse connotazioni fisiche ed emozionali. Attivando quest’azione di contrasto, si intende promuovere la parità sostanziale fra i sessi e la valorizzazione delle differenze tra bambini e bambine».

Secondo i dati ISTAT, due milioni e 800 mila donne sono state vittime di violenze dai loro partner o ex. Il 10,6% delle donne dichiara di aver subito una forma di violenza sessuale prima dei 16 anni.  Dal 2011 al 2016, secondo i dati forniti dal Ministero dell’Interno alla Commissione di Inchiesta sul femminicidio, istituita in Senato,  il numero dei delitti di stalking denunciati in Italia è aumentato da 9.027 fino a 13.117. La percentuale delle vittime di sesso femminile, oscilla tra il 77% degli anni 2011 - 2014 e il 74% del 2016. Le donne uccise in Italia nel 2016 sono state 149. Di queste 111 in ambito familiare.  

La Carta, composta di 9 articoli, sottolinea il diritto delle bambine di essere protette e trattate con giustizia, dalla famiglia e dalla scuola, di essere tutelate da ogni forma di violenza fisica o psicologica, di essere trattate con i pieni diritti della persona, di ricevere istruzione, educazione su tutti gli aspetti della salute e di non essere bersaglio o strumento di campagne lesive per la sua dignità.  

«Molto spesso -  conclude l’assessore Comardi – dietro la violenza di genere c’è un contesto fondato su ignoranza e pregiudizi. E’ per questo che l’adozione della Carta verrà seguita da una serie di iniziative di sensibilizzazione condotte dalla Fidapa, con il supporto del Comune, su tutto il territorio».

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Istat: in carico a donne 67% cura dei figli e famiglia

In Italia c'è ancora una profonda disparità di genere nella condivisione dei carichi di lavoro familiare. Persiste, sottolinea l'Istat, la "tradizionale asimmetria nella ripartizione del lavoro familiare, sebbene in diminuzione negli ultimi anni". La percentuale del carico di lavoro familiare svolto dalla donna (25-44 anni) sul totale del carico di lavoro familiare della coppia, in cui entrambi i componenti sono occupati, diminuisce dal 71,9% del 2008-2009 al 67% nel 2013-2014. Peraltro, le donne presentano anche una maggiore quota di sovraccarico tra impegni lavorativi e familiari: più della metà delle donne occupate (54,1%) svolge oltre 60 ore settimanali di lavoro retribuito e/o familiare (46,6% gli uomini). La partecipazione delle donne al mondo del lavoro è peraltro molto legata ai carichi familiari: nel secondo trimestre 2017 il tasso di occupazione delle 25-49enni è l'81,1% per le donne che vivono da sole, il 70,8% per quelle che vivono in coppia senza figli, e il 56,4% per le madri.

Il rapporto tra il tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e il tasso di quelle senza figli, dopo il miglioramento degli ultimi cinque anni, nel 2016 è diminuito di 1,8 punti: su 100 occupate senza figli le madri lavoratrici con bambini piccoli sono circa 76. Il livello di istruzione ha un forte impatto nella mancata partecipazione delle donne con responsabilità familiari, con il gap rispetto alle donne senza figli che si riduce al crescere del titolo di studio; il rapporto sale dal 55,6% per le donne con al massimo la licenza media, al 76,3% per le diplomate, fino ad arrivare al 90,1% per le laureate. Infatti, il tasso di occupazione delle donne con un elevato titolo di studio è superiore al 70% indipendentemente dal ruolo in famiglia e in tutte le ripartizioni. Si delinea dunque un quadro molto eterogeneo con il tasso 25-49 anni che varia da un minimo di 21,9% delle madri del Mezzogiorno con basso titolo di studio ad un massimo di 92,8% delle donne laureate che vivono da sole al Centro.

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La Finanza scopre una frode al fisco per 120 milioni di euro sui carburanti 

Una presunta frode fiscale da 120 milioni di euro, il sequestro di beni per quasi 22 milioni di euro, sei ordinanze di custodia cautelare con arresti domiciliari e 25 indagati tra Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Lombardia. Sono i numeri dell'operazione "Drago nero" della Guardia di finanza di Ancona e Macerata, che ha permesso di accertare la commercializzazione illecita di oltre 133 milioni di litri di carburante. A capo dell'organizzazione - hanno spiegato oggi il procuratore della Repubbblica di Macerata Giovanni Giorgio e il generale della Guardia di finanza, Vincenzo Amendola - c'era un 50enne di San Severino Marche. Con lui altre cinque persone, in Puglia, Campania e Lazio, tutte con compiti specifici. Il carburante veniva prelevato in una raffineria in Slovenia, in media 40 autobotti al giorno, e finiva in un deposito a Serralta di San Severino, dove Colotti aveva un'azienda di trasporti con una cisterna regolarmente registrata. petroliferi.

L'inchiesta e' partita nel 2015 e ha ricostruito la complessa ramificazione societaria costituita ad hoc per ostacolare l'accertamento della frode con la partecipazione di un elevato numero di persone (25 gli indagati). Lo schema della gigantesca frode fiscale, una delle piu' ampie e articolate mai scoperte negli ultimi anni nel settore dei prodotti petroliferi, prevedeva, infatti, che il carburante effettuasse due 'viaggi' differenti: uno 'fisico', con cui il prodotto, partendo dall'estero raggiungeva direttamente i depositi di stoccaggio ubicati a San Severino Marche, Cava de' Tirreni (Salerno), Capriva del Friuli (Gorizia), Fiumicino (Roma), Mirano (Venezia) e Monselice (Padova), per poi essere velocemente inviato presso i distributori stradali. E un viaggio 'cartolare', piu' tortuoso di quello fisico, ma fiscalmente e indebitamente vantaggioso.

Il carburante veniva cartolarmente ceduto, dapprima a tre societa' 'cartiere' formalmente ubicate in Bulgaria e nella Repubblica Ceca, ma gestite dai membri dell'organizzazione criminale, per poi essere fatturato a societa' 'cartiere' italiane, che non versavano l'imposta dovuta, pur incassandola dai clienti finali.

Infine, il carburante veniva venduto a distributori stradali, alcuni dei quali collegati direttamente ai membri dell'organizzazione, con un prezzo artificiosamente piu' basso. Un meccanismo che ha portato ad un illecito arricchimento tale che una coppia finita agli arresti domiciliari di prendere in affitto una casa nel centro di Roma per un canone annuo di 46.200 euro; pagare vacanze rispettivamente da 90 mila e 79.150 euro; la disponibilita' di auto di lusso, quali Mercedes, Ferrari e Porche. Tra i beni sequestrati su disposizione del gip, 9 distributori stradali in tre province (Ancona, Teramo, Pesaro Urbino, 7 societa' e quote societarie, 21 immobili, 16 terreni, autoveicoli, motocicli, una barca, oltre alle disponibilita' bancarie riconducibili agli indagati.

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Chieti, incassava la pensione della nonna morta

Aveva incassato regolarmente le pensioni della nonna morta nel 2012 che venivano accreditate su un libretto cointestato e fino al 30 novembre 2016 non aveva dato nessuna comunicazione all'Inps e all'Inail dell'avvenuto decesso della donna. Un comportamento che gli ha consentito di intascare complessivamente oltre 128 mila euro. Protagonista di questa vicenda un uomo , F.F, 57 anni, di Chieti, rinviato a giudizio con l'accusa è di truffa. Il processo è stato già fissato per il prossimo 23 maggio.

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Camera Commercio di Chieti-Pescara, Mauro Angelucci nuovo presidente 

Mauro Angelucci, designato da Confindustria Chieti Pescara, in sostituzione del Presidente Daniele Becci, scomparso, ad una sola settimana dalla sua nomina, il 6 gennaio scorso e' stato eletto presidente della Camera di Commercio Pescara-Chieti. Come spiega la nota di Confcommercio, ''Un iter, quello della elezione del nuovo presidente, che ha impiegato due mesi, un tempo sostanzialmente veloce e che ha avuto l'obiettivo di evitare un potenziale commissariamento a discapito delle imprese. Mauro Angelucci e' stato, infatti, nominato in sostituzione di Becci il 22 gennaio scorso: ci sono voluti, poi, i tempi della Regione per l'emanazione del decreto partito il 15 febbraio scorso. La CCIAA Chieti Pescara, una volta ricevuto, si e' attivata immediatamente per la convocazione del Consiglio: i tempi tecnici e si giunti al 7 marzo, a due mesi appunto dal tragico episodio, garantendo efficacia ed efficienza all'azione amministrativa ed una programmazione, sempre e comunque, a favore delle aziende e dei professionisti''. 55 anni, originario di Torre de Passeri, capitano della Oma Group, azienda impiegata nel settore di impiantistica metalmeccanica che opera sia nel mercato nazionale che internazionale, Mauro Angelucci e' il punto di riferimento delle oltre 1000 persone coinvolte nelle sue attivita'. Un uomo di marketing, sempre con lo sguardo rivolto ai mercati esteri, dove si giocano le partite piu' difficili e competitive. 

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Tentato omicidio del direttore della Motorizzazione, al via il processo 

Si e' aperto questo pomeriggio, davanti al Tribunale di Teramo (presidente Sergio Umbriano, a latere Lorenzo Prudenzano ed Enrico Pompei), il processo per il tentato omicidio del direttore della motorizzazione civile di Chieti Mario Nino Presutti. Processo che vede imputati sia un pentito della 'ndrangheta, collaboratore di giustizia, all'epoca residente nel teramano e considerato dalla Procura come il mandante dell'agguato, sia un 37enne di Silvi presunto esecutore materiale del tentato omicidio. Ad assistere il presunto mandante gli avvocati Giuseppe Cichella e Luigi Li Gotti, mentre il presunto esecutore e' difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri. A rappresentare la parte civile l'avvocato Marco Femminella.

L'agguato ai danni di Presutti, che all'epoca viveva a Silvi, si consumo' la mattina dell'8 giugno del 2016 quando vicino casa la sua auto fu affiancata da un uomo a bordo di uno Scarabeo 125, risultato poi rubato a Pescara, che dopo aver tirato fuori la pistola esplose un colpo contro Presutti con il proiettile che si conficco' nella carrozzeria. Un agguato di cui gli inquirenti non sono mai riusciti ad individuare il movente. Dopo l'ammissione dei mezzi di prova il processo e' stato rinviato ad aprile per l'audizione dei primi testi. 

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Nuovi leader, caduta Pd, Berlusconi al tramonto. L’Italia al dopo voto e il rebus del Governo.

Nuovi leader, caduta Pd, Berlusconi al tramonto. L’Italia al dopo voto e il rebus del Governo.

Ci sono talmente tanti commenti sull’esito di queste elezioni politiche che uno di più non farà un gran danno. Cercherò di fare le mie valutazioni nel modo più oggettivo possibile, come suole fare un buon ricercatore nei confronti dei dati derivanti da un esperimento.

La prima domanda è: erano prevedibili questi risultati? Gli esperti sulla base dei sondaggi, anche di quelli più recenti e non diffondibili ritenevano che una maggioranza di governo non sarebbe stata raggiunta. Sul risultato del Centro Destra le previsioni sono state rispettate anche se si riteneva maggiore l’equilibri tra Forza Italia e Lega. Il Pd veniva lievemente sopravvalutato ed in parte sotto valutato il Movimento 5 stelle. Quindi una grande sorpresa non c’è stata. 

Più interessante la seconda domanda: quali cause hanno determinato questo risultato? Cominciamo con l’analizzare le ragioni che hanno determinato la sconfitta di Renzi e di Berlusconi. Forza Italia non è un partito, non ha mai scelto i suoi dirigenti attraverso un congresso o una consultazione popolare. E’ una organizzazione a proprietà unica, vissuta e prosperata attraverso le capacità di Berlusconi.

Il Cav. al tramonto

 L’ex cavaliere ha sette vite come i gatti e ha goduto di una longevità politica impensabile in altri paesi occidentali, soprattutto in quelli a prevalenza protestante, ma ormai si avvicina velocemente al capolinea; le plastiche facciali e il cranio colorato non possono arrestare questo ineluttabile declino. Si illude pertanto la Gelmini a pensare che un Berlusconi candidabile avrebbe ottenuto un risultato migliore. Molti elettori hanno abbandonato l’anziano leader per il quarantatreenne Salvini, e questa frana diventerà una valanga. Qualcuno si domanderà perché Berlusconi, vincitore di tre elezioni, che aveva ottenuto un buon pareggio nel 2013 abbia voluto sfidare la sorte invece di ritirarsi imbattuto come fece il grande Roky Marciano. Basta guardare la quotazione delle azioni Mediaset e il crollo della medesima dopo l’esito delle votazioni per trovare la risposta. Quanto ai risultati del PD bisogna distinguere le responsabilità di Renzi da quelle proprie di una cultura di sinistra che è in crisi in tutta l’Europa. 

Renzi in trincea 

Renzi ha fatto al governo anche cose buone ma ha commesso una serie consistente di errori politici il più grave dei quali è stato volere e personalizzare il referendum costituzionale. Che la nostra Costituzione necessiti di un aggiornamento non è in discussione e io non vorrei discettare quì sulla struttura di quella riforma. Il punto è un altro: aver ottenuto il 40% nelle elezioni europee che sono tutta altra cosa da quelle politiche gli ha fatto perdere il contatto con la realtà. Così ha deciso di affrontare il rebus di un referendum che avrebbe dovuto sostenere solo dopo elezioni politiche vittoriose, minacciando il ritiro dalla politica (non avvenuto) che i suoi avversari hanno preso come una gradita promessa. Sorvolo sugli altri errori ma segnalo l’ultimo.

La risorsa Gentiloni

 Se avesse dichiarato che Gentiloni era il candidato del PD a guidare il nuovo governo due o tre punti in più li avrebbe ottenuti, mitigando così la durezza della sconfitta. Il garbo di Gentiloni e l’azione del suo governo sono stati positivamente valutati dagli elettori nel collegio Roma 1 dove il premier ha ottenuto il 43% dei voti, più del doppio della percentuale del suo partito. La composizione del collegio spiega in parte il risultato, ma lo spiega anche il modo mai arrogante e prepotente di porsi del Primo Ministro. Le ragioni principali della sconfitta del PD sono però nel modo auto referenziale e da élite culturale distaccata dalle cose reali che permea quasi tutta la classe dirigente. La legge sui matrimoni gay, quella sul fine vita, la jus soli, sono proposizioni di sinistra che non interessano che una sparuta minoranza di cittadini i quali devono invece confrontarsi con le difficoltà economiche, con la disoccupazione in particolar modo giovanile e con le distanze sempre più ampie tra un nord sviluppato e un sud arretrato, dove la delinquenza organizzata, nonostante l’impegno della magistratura e delle forze dell’ordine la fa ancora da padrone. Le soluzioni vetero comuniste proposte da Liberi e Uguali non sono state ritenute valide dall’elettorato che ha definitivamente archiviato i due vecchi ex segretari D’Alema e Bersani e le loro idee. Ci sono degli sconfitti e ci sono dei vincitori, Di Maio e Salvini definiti entrambi populisti e forze anti sistema. 

Forze anti sistema? Forse no

Non bisogna esagerare con le definizioni; forza anti sistema poteva essere forse definito il PCI che puntava alla dittatura del proletariato, ad un sistema economico collettivista e ad una alleanza con l’Unione Sovietica; Togliatti però rendendosi conto che gli accordi di Yalta non consentivano avventure, accettò con la svolta di Salerno le regole democratiche. Questa definizione calza più correttamente sul suo vice segretario Pietro Secchia che anelava alla rivoluzione comunista da conseguire con la lotta armata. Né la Lega  né il movimento cinque stelle sono contro il nostro sistema democratico e non vogliono cambiare né il nostro sistema economico né la nostra collocazione internazionale. Nessuno ha mai pensato di considerare forze anti sistema i Conservatori britannici che hanno deciso la brexit e non sono voluti entrare nell’euro. Esaminiamo le ragioni del loro successo; una comunicazione molto efficace e una sintonia con le aspirazioni dei loro elettori. Protezione e riscatto dalle difficoltà economiche per i cittadini del sud che hanno votato 5 stelle; attenzione alle forze produttive del nord per la Lega. Nei loro programmi ci sono dei temi comuni, come la lotta alla corruzione,abolizione del Job’s act e della legge Fornero, ma le cose che li dividono sono di più. Da una parte i mille euro ai senza lavoro, dall’altra la flat tax al 15%, diverse le roccaforti, diversi i flussi elettorali; dal PD per i 5 stelle, da Forza Italia per la Lega.

Il rebus del Governo 

La risposta alla terza domanda: cosa accadrà ora? Richiede doti divinatorie. Io cercherò di analizzare i dati a disposizione partendo da questi presupposti: il Capo dello Stato rispetterà le decisioni dei partiti e cercherà di non lasciare il Paese troppo a lungo senza un governo, i gruppi dirigenti dei vari partiti perseguiranno ciascuno gli interessi del proprio partito. Valutati i seggi posseduti dai partiti le situazioni possibili sono: 

Nessuna maggioranza possibile e si torna a votare con questa legge entro pochi mesi  .Questa situazione è quella meno gradita da Mattarella e lo dovrebbe essere anche dal PD e da Forza Italia. Andare ad un nuovo confronto mentre sono in ritirata e disorganizzati offrirebbe su un piatto d’argento una nuova vittoria a Di Maio e a Salvini. In realtà l’unico che potrebbe davvero giovarsi di questa condizione è il Movimento 5 stelle che vedrebbe molto vicina la conquista della maggioranza assoluta.

Governo di scopo presieduto da una personalità di garanzia con il compito di modificare la legge elettorale, assolvere ad alcune leggi di finanza e tornare al voto entro un anno. 

O accordo o Urne

Se nessun governo è possibile il Presidente della Repubblica preferirebbe questa soluzione al ritorno immediato alle urne.

I numeri danno anche queste possibilità: Governo 5 stelle-Lega; Governo 5 stelle –Leu_PD con partecipazione diretta o appoggio esterno. Governo Centro Destra – PD con appoggio esterno o astensione del PD ;,Governo di minoranza del Movimento 5 stelle con astensione del PD e del Centro Destra.

Il governo 5 stelle-Lega sembrerebbe a prima vista il più logico perché accomuna i populisti. In realtà non conviene a nessuno dei due essendo due partiti rivali in ascesa che non provengono da un lungo esercizio del potere come la CDU e lo SPD in Germania. Ma il più danneggiato sarebbe Salvini, che dovrebbe rompere il patto di coalizione per mettersi alle dipendenze di Di Maio, quindilo escludo.

LEU, morto prima di nascere, senza prospettive per il futuro sarebbe pronto a consegnarsi ai 5 stelle in cambio di qualche presidenza di Commissione, un ruolo di questore alla Camera o al Senato, e altre cosucce potrebbero andare bene. Ma il PD? Non credo che Di Maio sarebbe disposto a modificare i punti qualificanti del suo programma in cambio di un accordo organico. Al massimo qualche concessione tra le tante cariche da distribuire, compreso qualche posto di sotto segretario o di ministro. Anche un appoggio esterno non muterebbe la sostanza delle cose. Sarebbe un suicidio in piena regola che accentuerebbe nelle prossime elezioni l’emorragia verso il Movimento. Bene ha fatto quindi Renzi a restare in sella fino alla formazione del governo precisando che si tratta di stare all’opposizione. Ci potrebbe essere una scissione anti Renzi? Difficile. Alla camera ai 5 stelle mancano 95 deputati. Una scissione di 95 su 112 nel PD la ritengo impossibile. Per tanto escluderei anche questa soluzione.

Centro destra, i guai di B.

Se il Centro Destra avesse la possibilità di governare lo farebbe; è soprattutto una esigenza di Berlusconi per i suoi affari dal momento che le larghe intese, una riedizione del patto del Nazareno, non sono possibili. Un sostegno organico o con appoggio esterno richiederebbe un governo guidato non da Salvini ma da una diversa personalità come Taiani o Gianni Letta. Non credo che Salvini possa accettare una soluzione di questo tipo. Dopo un lungo percorso per acquisire la leadership del Centro Destra dovrebbe riconsegnarsi al potere dell’ex cavaliere. Non lo credo possibile. Più praticabile una riedizione del Compromesso Storico del 1976, con l’astensione del PCI che non pretese di dettare il nome del Presidente del Consiglio ma reputò confacente la presidenza della Camera per Ingrao. Una riedizione di quel tipo di accordo la ritengo possibile. Si tratta però di una soluzione temporanea che darebbe al PD limitati vantaggi. A giovarsene maggiormente sarebbe il Movimento 5 stelle, che seduto sul comodo scranno dell’opposizione griderebbe al quasi colpo di stato che impedisce di governare a chi ne ha concreto diritto.

Ultima possibilità un governo di minoranza del movimento 5 stelle con astensione del PD e del Centro Destra. Di Maio non sarebbe felice di governare con una spada di Damocle della sfiducia sempre possibile sulla testa. Ma non sarebbe neanche facile rifiutare di governare avendone la possibilità. Il vantaggio maggiore dovrebbero trarlo i partiti astensionisti se fra il dire le promesse elettorali e il farle ci fosse davvero il mare. Avrebbero così anche la possibilità di scegliersi il momento più propizio per le elezioni.

L’insegnamento di “Pirro”

Sarà questa la soluzione finale? Prima di rispondere vorrei ricordare un episodio della guerra fra Roma e l’Epiro combattutanel 279 A.C.. Pirro ottenne una vittoria così costosa (la famosa vittoria di Pirro) che decise di chiedere la pace a condizioni per lui favorevoli. I Romani invece, essendo vicini alla vittoria, volevano continuare la guerra. Pirro si incontrò con il console Fabrizio e gli offrì una enorme quantità di oro perché convincesse il Senato Romano alla pace. Il console anteponendo al suo proprio vantaggio l’interesse della Repubblica, rifiutò. Fu allora che il re pronunciò la famosa frase “è più facile deviare il sole dal suo corso che Fabrizio dal sentiero dell’onestà”

Quanti Fabrizi ci sono oggi nei gruppi parlamentari presenti nel Parlamento? Non lo so; pertanto una previsione è assai difficile.

di Achille Lucio Gaspari

 

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Domani i colloqui degli ammessi al progetto Cielo. Allegrino: Misure concrete di inclusione lavorativa

Da domani i colloqui per gli ammessi al progetto CIELO per inclusione e lavoro. Allegrino: “Un aiuto concreto per rimettere in gioco energie ancora giovani e produttive”

Inizieranno da domani i colloqui con i 154 candidati ammessi a partecipare al progetto "C.I.E.L.O. Competenze per l'Inclusione ed il lavoro oggi" di cui il Comune di Pescara è capofila. Approvato nell’ambito dell’intervento “Abruzzo Include ” – P.O. F.S.E. Abruzzo 2014-2020 asse 2 inclusione sociale – obiettivo 9 inclusione sociale e lotta alla povertà", il progetto prevede l'attivazione di 69 tirocini (di cui 60 a Pescara-Ecad 15 e 9 nell'Ecad 16 con capofila Spoltore) a favore degli utenti dei Servizi sociali già in carico o di nuova attivazione e per un importo mensile di 600 euro. Tra i destinatari disoccupati, disabili, senza dimora, over 45, immigrati, vittime di violenza e di tratta. I colloqui si svolgeranno nell’ufficio del Dirigente Politiche del Cittadino e Programmazione sociale, in piazza Duca D’Aosta, dalle 9.30 alle 13.30, fino al 14 marzo.  Al termine dei colloqui verranno individuate le 69 persone che accederanno ai tirocini della durata di 6 mesi e a totale carico della Regione. Le domande pervenute per la partecipazione al progetto sono state complessivamente 611.

 “E’ un’esperienza già fatta con il progetto ALI e che ora si ripete con C.I.E.L.O grazie a un’impostazione non fondata sull’assistenzialismo ma sulla partecipazione attiva - spiega l’assessore alle Politiche sociali Antonella Allegrino - I nostri uffici hanno esaminato le domande dei candidati; molti erano già conosciuti dagli operatori, per altri c'è stata la presa in carico, ma tutti sono stati seguiti in questo percorso attraverso la partnership costituita dal Comune di Pescara, da quelli appartenenti all’Ecad 16, da associazioni del terzo settore e del privato sociale. Nel progetto avrà un ruolo fondamentale anche la responsabilità sociale del mondo imprenditoriale, in relazione all’inserimento lavorativo di persone che appartengono a categorie fragili della nostra comunità e che, attraverso questa esperienza, potrebbero avere l’opportunità di rientrare in maniera stabile negli ambienti di lavoro. Mi auguro con forza che le aziende del territorio vogliano condividere questo percorso di inclusione attiva dando la possibilità, a chi è fuori da tempo dal mondo del lavoro da tempo, di recuperare autonomia, dignità e fiducia”.

Il link per consultare l’elenco dei candidati ammessi al progetto e le date dei colloqui è :

 https://www.comune.pescara.it/internet/index.php?codice=119&IDbando=395#all_479

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