Redazione Notizie D'Abruzzo

Rimpasto a Pescara, salta Diodati e resta Civitarese 

Nuovo clamoroso dietrofront della Giunta Alessandrini per il rimpasto di Giunta. Quando sembrava che a lasciare la carica di assessori dovessero essere, oltre a Laura Di Pietro (al suo posto Simona Di Carlo) e Stefano Matteucci Civitarese, per far posto a Gianni Teodoro, e' arrivato il passo indietro, con la decisione di sacrificare Giuliano Diodati, in possesso di deleghe pesanti come quella del Bilancio, e difeso a spada tratta dalla parlamentare Vittoria D'Incecco e dall'assessore regionale Donato Di Matteo. Duro e amaro il saluto di Diodati affidato la notte scorsa alla sua pagina Facebook: "Il mio percorso in Comune si e' concluso oggi nel peggiore dei modi. L'epilogo al termine dell'ennesimo incontro con il sindaco Alessandrini e con un partito malato di una schizofrenia ormai sotto gli occhi di tutti. In questi anni, dopo essere stato eletto dal popolo ho cercato di amministrare con serieta', dedizione, passione per Pescara, ascoltando tutti i cittadini senza mai risparmiarmi". "Credo - prosegue - di aver dimostrato capacita' di governo con obiettivi chiari, azioni mirate e numeri per spiegare concretamente i risultati ottenuti. Un politico deve rendere conto dei risultati delle sue azioni. Noi stiamo assistendo ad un esempio di abdicazione della politica, in cui si sta confondendo il ruolo del tecnico con quello di politico. L'organo collegiale di governo cioe' la giunta, secondo la logica e il principio di democrazia, deve essere formata con persone elette dal popolo. Ma per il Pd non conta essere stati eletti, ne' contano serieta' lavoro e concretezza di risultati, a questo partito non interessa la parola democrazia, cioe' governo voluto dal popolo, la piu' alta forma di liberta' che gli elettori possono esprimere attraverso la loro scelta che dovrebbe restare sovrana". "Questo - sottolinea - e' un partito in forte contraddizione, che sta guidando una grossa macchina con migliaia di passeggeri che oggi piu' che mai hanno assoluta necessita' di sentire che il volante e' saldamente nelle mani di qualcuno che sa quello che fa. Questa citta' e' purtroppo nelle mani di un sindaco e di una classe dirigente che ben poco riconosce al popolo e che brancola nel buio. La stessa dirigenza che mi ha buttato fuori indegnamente, dando uno schiaffo a tutti coloro che in questi due anni e mezzo hanno condiviso e avviato insieme a me progetti utili alla citta'. In questo momento si alternano sentimenti di amarezza e rabbia; dopo i giorni dell'illusione e delle polemiche speravo di poter proseguire il mio lavoro. Lavoro oggi interrotto bruscamente contro gli interessi di Pescara. Questa decisione avra' sicuramente delle conseguenze e non lascera' indifferenti coloro che con me hanno cercato di portare avanti gli ideali di democrazia e di rispetto dei cittadini. Grazie a tutti coloro che mi hanno affiancato e a chi mi ha manifestato vicinanza e stima". 

 "Attraverso questa nuova composizione della Giunta si ricompongono gli equilibri della coalizione che nel 2014 ci hanno portato alla guida della citta' e si salvaguardano gli indirizzi introdotti con l'ingresso nell'esecutivo dell'assessore Stefano Civitarese Matteucci, che determineranno l'approdo in settembre del robusto pacchetto sull'urbanistica in Consiglio Comunale". E' quanto afferma il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, in una nota diffusa in serata con la quale comunica l'ingresso in Giunta di Gianni Teodoro (Sicurezza e Politiche della casa) e Simona Di Carlo (Politiche ambientali e Servizi di cittadinanza); escono Laura Di Pietro e Giuliano Diodati. "Sono state scelte molto dolorose quelle intraprese, perche' hanno comportato la richiesta di un sacrificio a uno di noi che ha ben lavorato sempre e con il massimo impegno, seguendo progetti e attivita' per il bene della comunita' cittadina. Ma come sindaco ho la necessita' di mettere davanti a tutto e tutti il bene della citta' perche', come detto, cio' che e' iniziato deve ora proseguire per portare risposte in campi che aspettano da troppo tempo soluzioni che sono state ripetutamente promesse e non sono mai arrivate e mai si sono tradotte in pratica. Di certo, smaltita la comprensibile amarezza, continueremo comunque a lavorare per coinvolgerlo sugli impegni strategici che dobbiamo portare avanti". "Colgo qui l'occasione - prosegue - anche per ringraziare di cuore l'assessore Laura Di Pietro per l'impegno profuso in questi mesi, ha lavorato con serieta', energia e tenacia e mi auguro che queste doti possano in futuro tornare di nuovo a disposizione e al servizio della comunita'. Buon lavoro ai nuovi assessori e alla Giunta che dovra' portare avanti il cammino svolto sin qui e per il bene della comunita', che e' e resta il nostro principale riferimento". L'assessore uscente Diodati terra' domani una conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale d'Abruzzo a Pescara a proposito della sua estromissione dalla Giunta. 

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Pasta e riso, arriva l’etichetta di origine obbligatoria

"L’etichetta di origine obbligatoria che permette di conoscere l’origine del grano impiegato nella pasta e del riso mette fine all’inganno dei prodotti importati spacciati per Made in Italy e risponde alle esigenze di oltre il 96% degli italiani che chiedono venga scritta sull'etichetta in modo chiaro e leggibile l'origine degli alimenti secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche Agricole". Lo dice Coldiretti Abruzzo in riferimento alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dei due decreti interministeriali per introdurre l'obbligo di indicazione dell'origine del riso e del grano per la pasta in etichetta, firmati dai Ministri Maurizio Martina e Carlo Calenda. 
I decreti – spiega Coldiretti - prevedono, a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale, una fase di 180 giorni per l'adeguamento delle aziende al nuovo sistema e lo smaltimento delle etichette e confezioni già prodotte e quindi entro il 16 febbraio per il riso e il 17 febbraio per la pasta non ci saranno piu’ vecchie etichette fuorvianti sul mercato. 
Secondo Coldiretti un pacco di pasta su tre è fatto con grano straniero senza indicazione in etichetta, come pure un pacco di riso su quattro. L’assenza dell’indicazione chiara dell’origine non consente di conoscere un elemento di scelta determinante per le caratteristiche qualitative, ma impedisce anche ai consumatori di sostenere le realtà produttive nazionale e con esse il lavoro e l’economia del vero Made in Italy nel sottolineare che in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.
Con l’arrivo dell’etichettatura di origine obbligatoria anche per la pasta e per il riso si realizza un passo determinante nella direzione della trasparenza dell’informazione ai consumatori in una situazione in cui però circa 1/3 della spesa degli italiani resta anonima. 

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Morto per infarto Rogerio Rocha Da Silva

E' morto a causa di un infarto ad appena 38 anni il campione brasiliano di calcio a cinque Rogerio Rocha Da Silva, che dal 2003 al 2005 aveva militato con il Perugia Calcio a Cinque, conquistando uno scudetto nel corso della seconda stagione nella squadra in cui militava anche Riccardo Gaucci. Il brasiliano aveva giocato in Italia anche con Roma, Napoli, Montesilvano (conquistando una Uefa Futsal), Luparense, Real Rieti, Pescara (con cui aveva conquistato un altro scudetto) e nell'ultima stagione agli abruzzesi del Real Dem, mentre in Spagna aveva vestito la maglia dell'Inter Movistar, conquistando anche uno scudetto iberico. Domani sarebbe dovuto arrivare in Italia, visto che era stato il grande colpo di mercato della squadra campana del Sandro Abbate. 

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Pescara, l’ex assessore Giuliano Diodati si sfoga su facebook

"Il mio percorso in Comune si è concluso oggi nel peggiore dei modi. L’epilogo al termine dell'ennesimo incontro con il sindaco Alessandrini e con un partito malato di una schizofrenia ormai sotto gli occhi di tutti". Inizia così lo sfogo postato su facebook da parte dell'ex assessore Giuliano Diodati. 

"In questi anni, dopo essere stato eletto dal popolo ho cercato di amministrare con serietà, dedizione, passione per Pescara, ascoltando tutti i cittadini senza mai risparmiarmi. Credo di aver dimostrato capacità di governo con obiettivi chiari, azioni mirate e numeri per spiegare concretamente i risultati ottenuti. Un politico deve rendere conto dei risultati delle sue azioni.Noi stiamo assistendo ad un esempio di abdicazione della politica, in cui si sta confondendo il ruolo del tecnico con quello di politico" si legge ancora. 

"L'organo collegiale di governo cioè la giunta, secondo la logica e il principio di democrazia, deve essere formata con persone elette dal popolo. Ma per il Pd non conta essere stati eletti, né contano serietà lavoro e concretezza di risultati, a questo partito non interessa la parola democrazia, cioè governo voluto dal popolo, la più alta forma di libertà che gli elettori possono esprimere attraverso la loro scelta che dovrebbe restare sovrana. Questo è un partito in forte contraddizione, che sta guidando una grossa macchina con migliaia di passeggeri che oggi più che mai hanno assoluta necessità di sentire che il volante è saldamente nelle mani di qualcuno che sa quello che fa. Questa città è purtroppo nelle mani di un sindaco e di una classe dirigente che ben poco riconosce al popolo e che brancola nel buio. La stessa dirigenza che mi ha buttato fuori indegnamente, dando uno schiaffo a tutti coloro che in questi due anni e mezzo hanno condiviso e avviato insieme a me progetti utili alla città. In questo momento si alternano sentimenti di amarezza e rabbia; dopo i giorni dell'illusione e delle polemiche speravo di poter proseguire il mio lavoro. Lavoro oggi interrotto bruscamente contro gli interessi di Pescara. Questa decisione avrà sicuramente delle conseguenze e non lascerà indifferenti coloro che con me hanno cercato di portare avanti gli ideali di democrazia e di rispetto dei cittadini. Grazie a tutti coloro che mi hanno affiancato e a chi mi ha manifestato vicinanza e stima" conclude Diodati.

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D’Angelis (Italiasicura) si occuperà di sicurezza idrogeologica 

Sarà Erasmo D'Angelis, capo di Italiasicura a Palazzo Chigi, ad occuparsi della messa in sicurezza idrogeologica delle aree colpite dal terremoto tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Le 5 scosse principali dal 24 agosto 2016 e il lungo sciame sismico hanno devastato parte del territorio naturale, il reticolo idrico di torrenti e fiumi e hanno mosso migliaia di movimenti franosi. Dal prossimo mese di settembre, D'Angelis, infatti, assumera l'incarico di Segretario generale dell'Autorità di distretto idrografico dell'Italia centrale, il nuovo organismo che accorpa tutte le Autorità di bacino preesistenti, a partire dall'Autorità del Tevere, il fiume che sarà oggetto di opere di difesa dalle alluvioni attese da decenni. 

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Incendio sul Monte Morrone, il fuoco si estende al versante pescarese 

Prosegue il rogo sul monte Morrone, nel massiccio della Majella. Oggi nuovi focolai si sono accesi in piu' punti, in particolare vicino al Casino Pantano, alla chiesetta di San Pietro e nel borso di Mandra Castrata. Fiamme anche sul versante pescarese, verso Caramanico Terme. Nuove preoccupazioni e tensioni, insieme a polemiche sull'insufficienza e sul ritardo degli interventi. Le fiamme, dopo aver superato Passo San Leonardo, dove il rogo era iniziato sabato scorso, proseguono verso Roccacaramanico, frazione di S.Eufemia a Majella. Sul posto 50 uomini tra volontari e protezione civile, 5 squadre dei Vigili del Fuoco con un elicottero, oggi in azione anche un Canadair. Intanto il monitoraggio dell'Arta, agenzia regionale per la tutela ambientale, sulla qualita' dell'aria a Sulmona, localita' Marane, rivela un innalzamento della concentrazione degli inquinanti. Le maggiori concentrazioni di notte; nelle prime ore del mattino diminuiscono col mutare della direzione del vento. 

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La Perdonanza Celestiniana: dal 29 agosto al 1 ottobre a Santo Spirito a Majella

 Sarà la spledinda cornice dell'Eremo di Santo Spirito a Maiella ad ospitare dal 29 agosto al 1 ottobre 2017 la Perdonanza Celestiniana. L'iniziativa nata dalla collaborazione di Italia Nostra, Comune di Roccamorice, Ripa Rossa, Parrocchia S.Donato V.M., Ufficio Catechistico, Ufficio Pastorale del Turismo e il Conservatorio di Pescara, sarà un momento di intensa riflessione sulla vita, sulla preghiera e sul lascito morale e religioso di Pietro da Morrone. Alle celebrazioni liturgiche, si alterneranno eventi musicali a cura del Conservatorio di Musica L. D’Annunzio di Pescara ed importanti momenti di approfondimento attraverso convegni ed incontri. 

 

 

Programma delle Celebrazioni Liturgiche

 

Martedì 29 agosto – Ore 17.00

S. Messa di apertura della Perdonanza celebrata da
don Nicola Del Bianco, Parroco di Guardiagrele e Vicario della Zona Pastorale di Guardiagrele

Domenica 3 settembre – Ore 17.00

S. Messa celebrata da don Andrea Rosati, Parroco di Villamagna (CH)

Domenica 10 settembre – Ore 17.00

S. Messa celebrata da Padre Federico … Vicario Cooperatore nelle Parrocchie di San Tommaso di Caramanico Terme (PE) e Salle (PE)

Domenica 17 settembre – Ore 17.00

S. Messa celebrata da don Gilberto Ruzzi, Direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Chieti-Vasto e Parroco di Miglianico (CH)

Sabato 23 settembreOre 17.00

S. Messa celebrata da don Emiliano Straccini, Direttore dell'Ufficio Pastorale del Turismo e Tempo Libero della Diocesi di Chieti-Vasto, Parroco di Fara San Martino (CH), Civitella Messer Raimondo (CH) e Vicario della Zona Pastorale di Casoli.

Domenica 24 settembre– Ore 17.00

S. Messa celebrata da don Michele Persichetti, Parroco di Tocco Da Casauria (PE)

1 ottobre – Ore 16.00

S. Messa di chiusura della Perdonanza 

 

Programma Eventi Culturali

Martedì 29 agosto – Ore 17.45

Evento Musicale a cura del Conservatorio di Musica L. D’Annunzio di Pescara:
De Simone Benedetta, arpa

Domenica 3 settembre – Ore 17.45

Evento Musicale a cura del Conservatorio di Musica L. D’Annunzio di Pescara

Di Claudio Nicola, Olivieri Giuseppe, Perrucci Angelo, D’Alleva Gianmaria, Tetra Saxophone Quartet

Domenica 10 settembre – Ore 17.45

Evento Musicale a cura del Conservatorio di Musica L. D’Annunzio di Pescara

De Pasquale Arianna, Fisarmonica

Domenica 17 settembre – Ore 15,00

Imago Christi: La fede attraverso l’arte a cura di don Gilberto Ruzzi, Direttore dell’Ufficio Catechistico Diocesano

Sabato 24 settembre– Ore 16,00

Celestino V (Pietro del Morrone)1294 - Il Papa Angelico di Peter Herde

Saluti del Sindaco di Roccamorice dott. Alessandro D’Ascanio

Presenta il volume il dott. Enrico Galavotti ricercatore in Storia del Cristianesimo e delle Chiese.

Conclusioni di don Emiliano Straccini, Direttore dell’Ufficio Pastorale Del Turismo e Tempo Libero dell’Arcidicoesi di Chieti-Vasto

Domenica 24 settembre – Ore 16.45

Evento Musicale a cura del Conservatorio di Musica L. D’Annunzio di Pescara
D’Andreagiovanni Simone, Chitarra, Esekova Kristina, Violino

 

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Granfondo Majella Tour: pochi giorni al via della prima edizione

“Majella Tour: la Montagna Madre d’Abruzzo vi accoglie.” Dopo il rinvio forzato nella scorsa primavera si torna a parlare di ciclismo pedalato nell’entroterra pescarese con la Granfondo Majella Tour pronta per la nuova data di domenica 27 agosto.
 
Al timone di un'organizzazione che vuole essere impeccabile ed efficiente sotto tutti i punti di vista, il sodalizio Fuori Soglia Cyclist si è rimboccato le maniche allo scopo di conquistare il gradimento dei partecipanti che saranno i prim’attori di questo evento granfondistico che è stato di recente rivisto nei percorsi e nel chilometraggio con un tracciato unico di 104 chilometri con 1637 metri di dislivello.
 
Da Tocco da Casauria (in Piazza Domenico Stromei), sede di partenza e di arrivo, si gira la montagna in senso orario attraversando in sequenza i territori di Piano d’Orta, Scafa, Caramanico Terme, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Passo San Leonardo, Campo di Giove, Popoli e Sulmona.
 
ISCRIZIONI E MODALITA’
Fino a venerdì 25 agosto alla cifra di 25 euro per poi passare a 30 euro nella giornata di sabato 26 agosto e a 35 euro soltanto la mattina prima della partenza.
Riferimento iscrizioni al link https://www.acsiciclismoabruzzo.it/majellatour/
Tutte le informazioni complete sono disponibili al sito https://www.majellatour.it/


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Al via il IX Festival del Peperone dolce di Altino, contradaioli ai fornelli

Ci sono molti ingredienti della biodiversità e altri prodotti tipici del Sangro-Aventino nella lista della spesa dei contradaioli, alle prese con gli ultimi preparativi per il IX festival del Peperone dolce di Altino. Il Palio culinario, in programma il 25 e 26 agosto,  che quest’anno vedrà sfidarsi ai fornelli otto contrade, impegna non solo le donne del paese, abili cuoche dei piatti locali, ma anche gli uomini e tanti giovani che, nel corso delle varie edizioni, hanno imparato a riscoprire il gusto della tradizione legato al peperone dolce di Altino.

Un traguardo importante per l’Associazione di tutela del prodotto tipico di Altino, perseguito con tenacia negli anni dapprima dai dieci soci fondatori e oggi da tutti i 140 associati.

Ai quintali di peperone dolce fresco, appena raccolto dai campi bagnati dal Sangro e dall’Aventino, gli otto diversi menu composti ognuno da un primo, un secondo con contorno e un dolce, propongono la ricchezza della biodiversità dalla costa dei trabocchi alle aree interne: l’olio intosso di Casoli, le patate di Pizzoferrato, la farina Solina da Palombaro e la senatore Cappelli prodotta a Torricella Peligna. E ancora dal  territorio la ricotta salata di Montenerodomo, le pancette di maiale da Tornareccio e poi gli ortaggi più noti come la cipolla limone, il pomodoro Tramoncello e la scarola di Selva di Altino. «Sulle tavole dei banchettanti – commenta il presidente dell’Associazione di tutela, Sebastiano Scutti – porteremo le tipicità del Sangro-Aventino per esaltare al meglio il nostro peperone dolce, prodotto tipico divenuto recentemente presidio Slow Food».

Il peperone dolce di Altino, detto “a cocce capammonte” perché il frutto è rivolto verso l'alto, sarà utilizzato anche secco in polvere e a scaglie, sapientemente declinato al salato e al dolce nei vari piatti: con la pasta fresca o gli gnocchi di patate, con il baccalà o il formaggio fritto, con le pancette di maiale o il tacchino o la carne di pecora, e ancora con pan di spagna, bocconotti e maritozzi, crema alla vaniglia e chantilly, gelato, mandorle, amaretti, cioccolato e caffè. Un tripudio di sapori che avranno come filo conduttore il peperone dolce di Altino e la qualità. Che non sarà solo negli ingredienti dei piatti ma anche nella loro preparazione: ne è garanzia lo chef Ermanno Di Paolo, docente esperto all’istituto alberghiero “Marchitelli” di Villa Santa Maria, che ha consigliato i contradaioli nella messa a punto dei menu. Di Paolo sarà anche quest’anno presidente della giuria, composta da 5 chef, chiamata ad assegnare il Palio culinario alla contrada che avrà ottenuto il miglior punteggio alla fine delle due serate del Festival, oltre al premio Ricetta d’autore, intitolato ad Annamaria De Laurentiis, per il miglior piatto in assoluto. Affiancheranno Di Paolo lo chef stellato Peppino Tinari del Ristorante Villa Maiella di Guardiagrele (Chieti), il maestro pasticcere Angelo Di Masso di Pan dell’Orso di Scanno (Aq), già capitano della squadra italiana ai mondiali di pasticceria 2007 (a Lione) vincitrice della medaglia di bronzo e del Premio della Stampa per il migliore dolce al cioccolato, e ancora Sergio Di Giulio, decano dei docenti al “Marchitelli” e Giampiero Di Vincenzo, esperto chef di cucina.

L’associazione del Peperone dolce di Altino quest’anno dedica uno spazio, in Piazza San Rocco, a celiaci e vegetariani con il menu a cura della chef internationale Antonella Barbella, che da anni vive ad Amsterdam.

«Negli anni le ricette del palio hanno affiancato, ad un uso sempre più sapiente e nuovo del peperone dolce di Altino, un impiego sempre più ricco di tanti prodotti tipici offerti dalla biodiversità del nostro territorio – commenta Mariella Di Lallo, vice presidentessa dell’Associazione di tutela -. Il successo straordinario dell'incontro “Dalla microeconomia del peperone dolce di Altino alla promozione di un sistema locale territoriale” tenutosi il 5 agosto, ad Altino, in occasione della presentazione dei Menu, conferma quanto sia auspicabile fare rete con le diverse realtà del nostro territorio, sufficientemente ampio, dalla costa fino alle zone interne, per costruire un brand da utilizzare anche nella offerta turistica, come auspicato nelle conclusioni dal vice presidente della Giunta regionale Giovanni Lolli».

Gli stand aprono alle ore 19. 

Servizio gratuito no-stop di bus navetta da Selva di Altino e disponibilità di mezzi adibiti al trasporto di persone con difficoltà motorie e anziani. 

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A Roccamorice si rinnova la tradizionale processione all’Eremo di San Bartolomeo

Seguendo la tradizione, la mattina del 25 agosto, centinaia di fedeli partono da Roccamorice in pellegrinaggio alle prime ore del mattino percorrendo un sentiero boschivo che conduce all’eremo. Giunti in loco, prima della celebrazione della Santa Messa che ha inizio alle ore 7.00, i fedeli percorrono la gradinata ricavata dalla roccia per raggiungere il fondovalle dove si trova la sorgente dalla quale sgorga l’acqua santa di San Bartolomeo. In questo stesso luogo la tradizione locale vuole che ci sia un momento di ristoro in attesa dell’inizio della Messa.
La piccola chiesetta dell’eremo non riesce ad accogliere il gran numero di pellegrini che vi giunge in occasione della festa del Santo, pertanto la folla assiste alla celebrazione eucaristica dall’esterno, ossia sulla balconata antistante al complesso eremitico. Terminata la Santa Messa, la statua del santo viene portata in processione dai fedeli che animati da una profonda devozione sono soliti scambiarsela di persona in persona durante il tragitto. Prima dell’arrivo in Paese, la processione si dispone su due file e procede in modo ordinato sino ai pressi del monumento agli emigranti dove la banda musicale e le donne locali, vestite con abiti tradizionali e con le conche tipiche abruzzesi poste sul capo, accolgono il Santo e si uniscono al corteo dei pellegrini che procede verso la chiesa parrocchiale di San Donato dove viene celebrata nuovamente la Santa Messa.

 

 

Descrizione e storia dell’Eremo di San Bartolomeo

A 4 Km da Roccamorice, a 650 metri s.l.m., nel luogo dove la natura si rivela essere più impervia, seguendo un tracciato che è possibile percorrere unicamente a piedi soprattutto nell'ultimo tratto, sfruttando la balza di roccia lunga circa 50 m., troviamo l'Eremo di San Bartolomeo in Legio.

I primi insediamenti risalgono al VI secolo quando gruppi di anacoreti provenienti dalla Sicilia, spinti dalle incursioni arabe, trovarono rifugio sulla Majella, introducendo il culto di San Bartolomeo. 
L'arrivo di frate Pietro da Morrone produsse una rinnovata frequentazione dell'Eremo. I ritiri di Pietro si intensificarono tra il 1275 (anno del ritorno dal viaggio a Lione) e il 1288, scegliendo questo luogo come ritiro personale, data la frequenza di pellegrini a Santo Spirito a Majella.
Oltrepassato un piccolo ingresso ricavato nella roccia, ci troviamo direttamente sulla balconata rocciosa antistante la chiesa, protetta a sinistra da un costone roccioso e a destra da un muretto interrotto da due gradinate. La prima è la cosiddetta "Scala Santa" percorsa, secondo la tradizione, solo in risalita, in ginocchio e pregando; la seconda consente, invece, di scendere direttamente al "fosso di San Bartolomeo". Percorsa l'intera balconata troviamo l'ingresso vero e proprio all'eremo. Il portale è semplice mentre la facciata presenta tracce di affreschi duecenteschi, molto danneggiati raffiguranti un Cristo benedicente ed una Madonna con Bambino. Nella chiesa, addossato alla parete di fondo, troviamo l'unico altare sul quale si apre una nicchia che custodisce una piccola statua di San Bartolomeo che reca, avvolta alla spalla sinistra, la propria pelle con la testa e nella mano destra il coltello, simboli che ricordano il suo martirio.
La statua è ottocentesca, realizzata con legno di fico e soggetta a grande venerazione dai fedeli locali.

Tradizione e credenze

Nella parete di sinistra, sotto una roccia cava, affiora una piccola risorgenza d'acqua che prelevata mediante un cucchiaio e miscelata a quella raccolta nel vallone sottostante viene ritenuta "l'acqua santa" di San Bartolomeo. Infatti, nel fondovalle, oltrepassato un imponente masso che secondo la tradizione Pietro abbia distaccato dalla parete sovrastante per consentire il passaggio nei momenti di piena del torrente, si raggiunge la "Sorgente del Catenaccio". Anche in questo caso, come per il masso che funge da ponte, l'intervento miracoloso di Pietro ne determina l'origine: secondo la tradizione, durante un'estate particolarmente torrida venne scaraventato contro la roccia il chiavistello della chiesa soprastante generando una fessura di forma similare. Da questa fessura fuoriesce ancora oggi acqua sorgiva. Quest’acqua benedetta, secondo il culto popolare, presenta poteri curativi e miracolosi.

 

 

 

 

 

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