Redazione Notizie D'Abruzzo

“Riconosciamo i rifiuti”, vincono il contest SuperSilvano e Pina Verdina

Sono le classi 5^B della Ignazio Silone e la 5^C di Villa Verrocchio le prime classificate del concorso “Riconosciamo i rifiuti”, il contest promosso dal Comune di Montesilvano, in collaborazione con l’Ati Formula Ambiente e Sapi e organizzato dalla Cooperativa Erica. I ragazzi delle scuole della città sono stati chiamati ad ideare una mascotte grafica ed uno slogan sul tema della raccolta fotografica. 

«Abbiamo visionato tutti i lavori pervenuti -  ha detto l’assessore all’Igiene Urbana Paolo Cilli, presente questa mattina alla cerimonia di premiazione che si è svolta al Pala Dean Martin, Centro Congressi d’Abruzzo, insieme al sindaco Francesco Maragno e all’assessore alla pubblica Istruzione Maria Rosaria Parlione -, trovandoli tutti particolarmente creativi. I ragazzi sono stati bravissimi e hanno ideato personaggi divertenti, originali, ben realizzati, e capaci di far riflettere sull’argomento. La nostra attenzione si è soffermata particolarmente sui lavori delle due classi che si sono aggiudicate il primo posto ex equo». La 5^B della Silone ha creato “Supersilvano” un gatto mascherato dotato dello scudo del riciclo per difendersi dall’ignoranza; la classe  5^ C di Villa Verrocchio ha invece creato “Pina Verdina”, un particolare albero che insegna a “raccogliere i rifiuti per seminare il futuro”. 

Hanno partecipato al contest anche la 5^B, 5^ C, 5^ E  e 2^D della Troiano Delfico; la 5^ A della Silone e le quinte A e B di Villa Verrocchio. Queste ultime due sezioni hanno ricevuto una menzione speciale fuori concorso. 

Ai bambini è stato consegnato un gadget della ditta della raccolta rifiuti, nonché l’imbuto “Gocciolina”, fornito dell'Adriatica Oli, che si occupa del servizio di raccolta degli oli vegetali esausti attraverso i contenitori stradali Olivia  (posizionati anche sul territorio di Montesilvano)

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Matteo Renzi rassegna le dimissioni al Quirinale

Matteo Renzi si e' dimesso. Dopo la messa in sicurezza dei conti pubblici con un'approvazione lampo della manovra, il presidente del Consiglio alle 19 e' tornato al Quirinale per formalizzare il passo indietro annunciato domenica notte, mentre le urne sancivano una netta vittoria del No al referendum. Si apre cosi' la crisi di governo. Domani pomeriggio il presidente della Repubblica Sergio Mattarella avviera' le consultazioni con le alte cariche dello Stato e i gruppi parlamentari. A loro Renzi passa la palla: "Non decido io, i partiti - tutti i partiti - devono assumersi le loro responsabilita'". Ma il premier dimissionario indica due vie: elezioni subito dopo la sentenza della Consulta sull'Italicum, attesa il 24 gennaio, o un governo di responsabilita' nazionale con una maggioranza larga, fino alla fine della legislatura. La giornata si apre con l'atteso voto sulla legge di bilancio del Senato. La fiducia passa con 173 si' e 108 no, al voto finale i si' sono 166: una dimostrazione, sottolinea la sinistra Pd, del fatto che esiste ancora una maggioranza politica in grado di  sostenere un governo. Ma Renzi, che aveva accolto l'invito di Mattarella a garantire il via libera al testo, conferma le sue dimissioni. "Alle 19 le dimissioni formali", annuncia come suo stile sui social network, rivendicando una "ottima" manovra e l'orgoglio per "mille giorni straordinari" di governo. Poco prima di riunire la direzione del Pd, e' in una Enews, la newsletter cui affida un costante dialogo con i suoi elettori, che il premier tratteggia le sue intenzioni. "Stiamo facendo gli scatoloni. Sono pronto a passare la campanella di Palazzo Chigi con un abbraccio al mio successore", racconta. Ma aggiunge che non ha intenzione di "disperdere la fiducia" espressa da "milioni di elettori" con il Si' al referendum: "E' gia' tempo di rimettersi in cammino", annuncia confermando di voler restare in campo.

Secondo un sondaggio di Piepoli al 57% degli elettori di centrosinistra piacerebbe un "partito di Renzi". Ma in queste ore "c'e' un boom di iscrizioni" al Pd, racconta il segretario al 'parlamentino' Dem riunito al Nazareno, che lo accoglie con un lungo applauso (c'e' Bersani, ma non D'Alema). La tensione nel partito e' alta ma Renzi, che riserva una battuta amara a chi ha festeggiato il No, rinvia a dopo il "duro confronto" interno e anche scenari come un soggetto a sinistra evocato da Pisapia. Prima c'e' da affrontare la crisi di governo. Che si apre verso le 20, quando il Quirinale da' notizia che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha accettato con riserva le dimissioni del premier, chiedendogli di restare per gli affari correnti. Da questo momento la partita e' nelle mani del capo dello Stato. Che domani alle 18, con i presidenti delle Camere e l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, aprira' le consultazioni, che si chiuderanno sabato con il Pd. Nella delegazione Dem (Guerini, Rosato, Zanda, Orfini) non ci sara' Renzi, ma il premier prima di dimettersi lascia nero su bianco la sua proposta: o si forma un governo con largo sostegno che arrivi a fine legislatura ("Vedremo cosa pensano anche i partiti del No, non solo quelli dell'attuale maggioranza") o si va a votare con l'Italicum cosi' come sara' modificato dalla Consulta. Un'ipotesi, quest'ultima, che non coincide con l'indicazione del presidente Mattarella che ritiene "inconcepibile" andare al voto con due leggi non omogenee. Un'ipotesi bocciata come "incomprensibile" anche dall'ex presidente Giorgio Napolitano, che nel pomeriggio ha una conversazione con Renzi al telefono. "Elezioni subito o il 17-18 dicembre scendiamo in piazza", proclama intanto Matteo Salvini. E anche i Cinque stelle (in delegazione al Quirinale non ci sara' Beppe Grillo), paventando un accordo degli altri per fare una legge elettorale "contro" di loro, confermano la richiesta di voto anticipato con l'Italicum, dopo aver modificato la legge elettorale per il Senato. Silvio Berlusconi tiene Fi su una linea di responsabilita', con la disponibilita' a sedersi a un tavolo per le riforme, ma non va per ora a 'vedere' le carte della proposta di Renzi e si affida al ruolo di garanzia di Mattarella. Dal Pd la minoranza - ma non solo - invoca un governo che intervenga sull'Italicum e sulle priorita' economico-sociali (dalle banche, che impensieriscono i mercati e l'Ue, al lavoro e alla scuola). Ma Renzi in direzione afferma: "Anche altri devono caricarsi il peso" di un governo, il Pd "ha gia' pagato il prezzo di averlo fatto da solo".

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Incompiute, De Martinis: “Consegneremo alla città la pista di atletica leggera di via Senna”

«Tra pochissimi giorni consegneremo alla città un'altra opera attesa da anni. Una struttura che consentirà a Montesilvano di divenire punto di riferimento nel mondo sportivo internazionale». Così l'assessore allo sport, Ottavio De Martinis, annuncia l'inaugurazione ufficiale della pista di atletica leggera di via Senna che si terrà sabato 10 dicembre alle ore 10.

«Nell'ambito dell'appuntamento con la Mezza Maratona sul Km lanciato, la gara podistica organizzata in collaborazione con l'associazione nazionale Bersaglieri, abbiamo voluto inserire anche un momento cruciale per la città che ci vedrà mettere a disposizione dei montesilvanesi una nuovissima struttura sportiva». Il progetto della pista risale al 2009. I lavori, affidati alla ditta De Leonibus Costruzioni, presero il via a marzo del 2012, per poi procedere tra diverse sospensioni fino a novembre 2014. Il 7 agosto 2015 la FIDAL ha rilasciato il Certificato di Omologazione dell'impianto sportivo di atletica leggera, inserendolo nella classe IE "Esercizio", con la possibilità di classificarlo come Impianto Parziale nel momento in cui verrà dotato di regolare attrezzatura conforme alla normativa federale. La pista potrà quindi ospitare gare agonistiche. L'opera ha avuto un costo complessivo di circa 500.000 euro. Di questi oltre 430.000 euro sono stati spesi tra la realizzazione della pista e la riqualificazione generale dello Stadio, con la collocazione di arredi, quali panchine, reti e porte nuove. Altri 30.000 euro circa sono stati spesi per la pavimentazione dei lati della nuova pista di atletica, e 16.000 euro circa per il ripristino degli spogliatoi e delle tribune.

«L'omologazione della Fidal - afferma l'assessore - e il progetto di potenziamento delle attrezzature che abbiamo già avviato ci permetteranno di rendere la pista una delle sedi di gare agonistiche di atletica leggera. Questo significa sviluppare il turismo sportivo e dunque destagionalizzare l'offerta della città, che deve avere nel settore a tutto tondo il suo principale comparto di crescita».

A partire dalle 9:30 di domenica 11 dicembre prenderà il via la Mezza Maratona sul km lanciato, la gara podistica per atleti di carattere, giunta alla sua seconda edizione, che si sarebbe dovuta svolgere lo scorso 30 ottobre ma che venne annullata a causa della violenta scossa di terremoto che flagellò il centro Italia.

Due le gare previste. Quella di 21 km prenderà il via dal lungomare, per svilupparsi poi su Corso Umberto, via Cavallotti, via Vestina sino a via Biagi, via D'Antona, girerà intorno allo stadio Aldo Mastrangelo per immettersi in via Senna, tornerà su via Vestina sino a Cappelle sul Tavo. Altre strade interessate saranno Strada Comunale San Paolo, S.P. Montesilvano Spoltore, C.da Colle Vento fino a Montesilvano Colle, corso Vittorio Emanuele, centro storico di Montesilvano Colle, via Togliatti, via Chiarini, via Sospiri, via Di Vittorio, via Cavallotti, e viale Aldo Moro sino a viale Europa per poi tornare indietro e concludere la gara al centro di intrattenimento Porto Allegro.

La competizione di 10 km interesserà le seguenti strade: partenza da viale A. Moro, direzione ovest, intersezione con C.so Umberto SS 16 per il solo attraversamento, via Cavallotti direzione ovest fino all'intersezione con via Vestina direzione ovest sino all'intersezione con via Barbato, via Togliatti, via Chiarini, via Sospiri, via Di Vittorio, via Cavallotti, viale Aldo Moro sino a viale Europa per poi tornare indietro e concludere la gara al centro di intrattenimento Porto Allegro. La circolazione verrà parzialmente interrotta dalle 9 alle 12 circa.

 

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Il Csm vota il trasferimento del procuratore Tedeschini a Pesaro

E' Antonio De Luce, attualmente giudice a Foggia, il nuovo presidente del tribunale di Trani. Il suo nome e' prevalso nel voto del Plenum del Csm su quello del collega Corrado Domenico Di Corrado. La quinta commissione si era divisa sui nomi dei due magistrati, e al plenum e' stata sottoposta la doppia delibera. De Luce succede alla guida del tribunale di Trani a Filippo Bortone, che ha lasciato il posto nel settembre scorso. E' stato presidente facente funzioni del tribunale di Foggia e nel maggio scorso tra i candidati a presiedere corte appello Potenza. Il Csm ha anche votato all'unanimita' quale procuratore di Pesaro Cristina Tedeschini, attualmente aggiunto a Pescara

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“Future day fest”, festival sul futuro dell’amore e del cibo

Le grandi spinte propulsive, la tensione perenne verso il domani e il dinamismo congenito della città di Pescara convergono nel primo festival dedicato all'esplorazione del futuro. Lavoro e innovazione, nuove tecnologie e frontiere del web, arte digitale e prodotti alimentari alternativi, sviluppo della qualità della vita e indagine sociologica sull'amore sono i temi che saranno sviscerati durante il Future Days Fest.
La rassegna, organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara guidato da Giovanni Di Iacovo con la direzione artistica di Lucia Zappacosta, è in programma venerdì 9 e sabato 10 dicembre 2016 nella nuova area riqualificata del mercato coperto di piazza Muzii. Per la prima volta il piano superiore della struttura avveniristica in pieno centro sarà aperto al pubblico e trasformato in una passerella per ospitare la fiera dell'innovazione con laboratori sperimentali ed aziende innovative che presenteranno la loro idea a colpi di pitch di 10 minuti. Al piano terra workshop, performance artistiche interattive in collaborazione con Dharma Digilab e incontri a tema sullo sfondo di installazioni video e dj set. In questa seconda edizione del festival i protagonisti del dibattito culturale e della comunità scientifica nazionale e internazionale si concentreranno, in particolare, sull'analisi del futuro dell'amore e del futuro del cibo. Il giornalista Simone Cosimi (Wired, Repubblica, VanityFair e GQ), la scrittrice e blogger Valentina Maran (Elle.it) e la blogger e influencer Denise D'Angelilli (OpenSpace, Italia 1 e Il Tempo delle Donne, Corriere della Sera) indagheranno l'evoluzione dell'amore e l'impatto con l'universo variegato del web e delle app. Nomi di spicco come lo chef degli astronauti Stefano Polato che ha cucinato i pasti che Samantha Cristoforetti ha portato con sé durante la missione spaziale "Futura", la biologa e nutrizionista Elisabetta Bernardi, autrice e conduttrice della trasmissione televisiva di RaiUno Superquark, la giornalista di Repubblica e L'Espresso Eleonora Cozzella e l'imprenditrice Giovanna Cadoni che gestisce Microvita, prima azienda italiana specializzata nell'allevamento di insetti, confronteranno esperienze e proposte concrete per orientare la dieta dei nostri figli alla riduzione degli sprechi e per cercare di nutrire il pianeta in modo sostenibile per tutti.
Il Future Days Fest è stato presentato oggi, mercoledì 7 dicembre, nella stanza dell'assessorato alla Cultura del Comune di Pescara. Alla conferenza stampa hanno partecipato l'assessore alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Pescara Giovanni Di Iacovo, il direttore artistico del Future Days Fest Lucia Zappacosta e Marco "Sburzo" Di Pietro, motore della manifestazione. La manifestazione sarà inaugurata venerdì 9 dicembre 2016 alle 15,00 nello spazio del mercato coperto di piazza Muzii. Al taglio del nastro interverranno il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, l'assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo e Lucia Zappacosta, direttore artistico della rassegna che presenterà la ricerca tesa verso le possibilità offerte dal futuro e portate avanti dal suo team formato da Marco "Sburzo" Di Pietro e Arnaldo Guido per il Project management e Virginia Capoluongo per il progetto grafico.
"L'Assessorato alla cultura - spiega Giovanni Di Iacovo - ha il dovere di alimentare in modo pieno la città, irrobustendo le manifestazioni che hanno già un seguito, creando e proponendo iniziative in grado di intercettare passioni, talenti e visioni. In questo caso parliamo di innovazione, nuove tecnologie, scienza, fantascienza, arte digitale e musica elettronica. Pescara è tradizionalmente attratta da questi temi. La nostra idea è creare un contenitore annuale per approfondire tutti questi aspetti. Questo è lo scopo di Future Days Fest: essere luogo di incontro e partecipazione su argomenti capaci di farci guardare al futuro in maniera stimolante".
Il ricco e variegato programma della seconda edizione del Future Days Fest si snoda in due giorni ricchi di appuntamenti durante i quali Pescara diventerà un polo di riferimento nazionale e internazionale. Le oltre 7.000 presenze registrate nella prima edizione testimoniano la curiosità e l'interesse di un pubblico eterogeneo, proveniente da tutta Italia per confrontarsi su questioni insidiose che riguardano il futuro da un punto di vista sociale, culturale, economico e politico, ma anche lavorativo ed ecologico. L'eredità dell'Esposizione universale di Milano e il tema della sostenibilità del sistema produttivo dell'agricoltura mondiale saranno analizzate da diverse angolazioni: non solo dibattiti e tavole rotonde, ma anche show cooking gratuiti e aperti al pubblico per celiaci e amanti dei cibi senza glutine, aperitivi "futuristici" e dimostrazioni pratiche.
La spinta creativa e le nuove frontiere dell'elettronica anche quest'anno saranno messe al servizio di bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni. Nei laboratori mattutini si avvicineranno al mondo del coding e alla saldatura e impareranno i segreti di Arduino, l'hardware low cost made in Italy oggi utilizzato nell'ambito della robotica e dell'hobby casalingo per creare piccoli dispositivi come controllori e sensori di luci, circuiti per motori, temperatura e umidità. Anche i più grandi potranno sperimentare l'uso domestico di Arduino attraverso la costruzione di un piccolo orto domestico all'interno di un barattolo, dotato di una pinta che ti avvisa quando devi innaffiarla: un'idea alternativa, semplice, ecologica e a portata di mano per chi non intende rinunciare alla qualità di un prodotto bio a chilometro zero pur vivendo in città. Con l'appuntamento "Dagli atomi ai bit e viceversa" si ricaveranno opere d'arte dalla scansione tridimensionale di frutta e parti del corpo umano. In serata spazio anche alle nuove frontiere della ricerca musicale elettronica con il Future Days party venerdì 9 a Tipografia (ingresso gratuito dalle 22,00) scandito dai ritmi di Faderhead, leggenda dell'elettronica tedesca, definito "mix esplosivo tra i Daft Punk e Depeche Mode", The Golden Ufo e triplo dj set con Der Vescovo, Neva e Miss Dasvidania. Sabato 10 dicembre, invece, gran finale con il live set "We are Waves" al mercato coperto a partire dalle 23,00: tematiche cupe della stagione dark-wave (Cure, Joy division e Sisters of Mercy) incontrano il synth-pop e l'electronic body music.
"Come direttore artistico del Future Days Fest - commenta Lucia Zappacosta - mi auguro che questa seconda edizione del festival permetta ai nostri visitatori, che speriamo essere se possibile più numerosi dei 7000 registrati lo scorso anno, di immaginare che tipo di odore, che sapore e quali emozioni porta con sé il futuro esplorando una serie di idee e di narrazioni, sperimentando con dei laboratori, confrontandoci con imprenditori di imprese definite straordinarie, presenti nella fiera dell'innovazione. Come sarà il futuro del cibo e quale sarà il futuro dell'amore sono le domande per le quali spero di aiutare i visitatori del festival a trovare delle risposte attraverso tutto ciò che influenzerà la qualità complessiva del benessere e della vita: salute, cibo, amore, esperienze positive. Il Future Days Fest con il tema del futuro dell'amore e del cibo affronta gli elementi della vita quotidiana che sono cruciali per sentirsi bene e raggiungere prestazioni ottimali anche nell'era di internet, delle app, dei social network, delle allergie, delle nuove intolleranze alimentari che inevitabilmente stanno modificando le nostre vite".
"La rassegna - aggiunge Marco "Sburzo" Di Pietro - è un contenitore globale che interessa soprattutto i giovani e questo per noi è importantissimo perché il futuro passa dalle menti e dalle mani dei bambini, fino ad arrivare a quelle dei ragazzi".

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Renzi: governo istituzionale ma largo, sennò non temo il voto

La necessità sempre più probabile di un intervento dello Stato per salvare Mps; l'udienza della Corte costituzionale sull'Italicum fissata per il 24 gennaio; infine le indiscrezioni fatte filtrare dal Quirinale di un Sergio Mattarella che ritiene "inconcepibile" andare a votare senza un sistema elettorale uniforme. Tutti argomenti che spingono perchè sia insediato un governo nel pieno esercizio delle sue funzioni, non un premier dimissionario con le Camere già sciolte. Ecco allora la mossa di Matteo Renzi - che ancora oggi ha ribadito la sua intenzione di dimettersi, di "non restare a galleggiare a palazzo Chigi" - per tenere insieme la voglia di andare il prima possibile a votare con la responsabilità verso il Paese: un governo istituzionale, con numeri larghi, sostenuto da un arco di forze più ampio della maggioranza uscente "che non esiste più" e che quindi abbia la forza di "affrontare i passaggi che attendono il Paese". Appunto la possibile crisi di Mps, la stesura di una nuova legge elettorale, una manovra correttiva. "E' evidente che la sentenza della Consulta sull'Italicum il 24 gennaio farà allungare i tempi per andare al voto", rileva un deputato Pd molto vicino a Renzi. Tra l'altro, aggiunge il parlamentare Dem, "ci sarà da vedere se la sentenza della Corte costituzionale sarà auto-applicativa, cosa non scontata. In quel caso, poi, ci sarebbe da intervenire in Parlamento per correggere la legge". Dunque passerebbe altro tempo. Vengono così cancellati i programmi dei "falchi" renziani che stamani, alla Camera, calendario alla mano non escludevano l'idea di votare a fine febbraio o inizio marzo. Da qui la nuova linea che, assicurano fonti Dem, è "in piena collaborazione con Sergio Mattarella", perchè appunto il Pd "è pronto a prendersi la sua parte di responsabilità". Il punto è che "da soli non abbiamo la maggioranza, nè alla Camera nè tantomeno in Senato" e quindi "servirà che qualcun altro si assuma la sua parte di responsabilità". Anche e soprattutto dal fronte del No: "Quelli che stanno rivendicando la vittoria del referendum dimostrino il loro senso di responsabilità". Questo è quello che Renzi dovrebbe dire domani alla Direzione del Pd, forse già dopo aver formalizzato le dimissioni al Quirinale. Inizialmente convocata alle 15, la Direzione è stata spostata alle 17,30 per evitare concomitanza con il voto di fiducia in Senato. Ma a quel punto, con la manovra approvata, nulla impedirebbe a Renzi di salire subito al Colle e andare in Direzione avendo già compiuto il gesto ufficiale. Una strada che stroncherebbe ogni tentativo di pezzi del partito di farlo recedere dalle sue intenzioni. Tanto che le consultazioni potrebbero essere avviate già giovedì.  Lì si vedrà se il richiamo di Mattarella e la disponibilità offerta dal Pd troveranno sponda in almeno uno dei partiti alle opposizioni. Il M5s con Luigi Di Maio ha già fatto sapere che "si va al governo solo con il voto dei cittadini", anche Lega e Fdi non sembrano minimamente interessati all'"operazione responsabilità", e allora tutti i riflettori si spostano su Forza Italia e Silvio Berlusconi. Per ora la linea resta la stessa: disponibilità al tavolo sulla legge elettorale, non ad entrare in un governo. Se Berlusconi alla fine cedesse, Renzi vedrebbe allontanarsi l'obiettivo del voto il prima possibile per non disperdere il patrimonio del 40% al referendum, ma al tempo stesso otterrebbe il risultato di dividere il centrodestra, di sopportare con il Cavaliere il peso di un governo impopolare, e di far emergere con chiarezza che il sostegno al governo avviene solo per senso di responsabilità. Sperando comunque in un voto in primavera. Se invece Berlusconi dovesse restare fermo su questa linea, il premier e il Pd si troverebbero di fronte a un bivio: prendere atto del rifiuto delle altre forze politiche e andare al voto "che non temiamo" prima di aver celebrato il congresso di partito, oppure accollarsi da soli il peso di un governo che ha davanti a sè passaggi non facili contando su numeri risicatissimi. Tanto che la Direzione di domani, spiega una fonte del Pd, "potrebbe essere molto breve", mentre "il dibattito vero ci potrebbe essere tra una decina di giorni". Quando appunto potrebbe essere chiaro che nessun altro partito avrà dimostrato lo stesso senso di responsabilità. Quello potrebbe essere il momento in cui si confronteranno le anime Dem favorevoli al voto rapido e quelle che invece - ex Dc, sinistra interna e giovani turchi - vogliono prendere tempo e andare alle urne solo dopo il congresso del partito.

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Referendum, l’analisi di Pagnoncelli

"Il 40,05% di Sì al referendum non sono voti di Matteo Renzi e nemmeno del Pd. Quindi non è da lì che il premier può ripartire come sostengono diversi esponenti della maggioranza". Lo sostiene il sondaggista Nando Pagnoncelli di Ipsos in una intervista a Il Fatto Quotidiano nella quale sostiene che al S' sono arrivati l'80,6% dei voti del Pd alle Europee; il 48,7% di quelli di Ncd-Udc; il 23,8% di quelli di Forza Italia; il 16,4% di quelli di sinistra; il 10,9% degli elettori della Lega, il 10,4% di Fdi e il 9,9% pure dal M5S e "per questo dire che quel 40% è l'embrione del partito di Renzi o del partito della nazione è una semplificazione che non sta né in cielo né in terra. Tra quegli elettori c'è dentro un po' di tutto e molti di loro, in caso di elezioni politiche, non starebbero mai dalla parte di Renzi. Quel 40% non è paragonabile alla cifra ottenuta dal Pd alle Europee del 2014. Un referendum viaggia su binari completamente diversi", "la loro è una semplificazione dovuta anche al linguaggio imposto dai social media, che oltretutto non tiene conto dello scenario tripolare: ormai sempre più spesso assistiamo a due alleati estemporanei che si coalizzano contro un terzo. Lo abbiamo visto in questo referendum, ma anche a Torino con la Appendino". Quindi, aggiunge, Renzi può ripartire "dai voti del Pd, che al momento stanno intorno al 30%, ma nemmeno tutti. Come non può contare nemmeno sui voti totali degli alleati. A farlo sperare potrebbe essere il grado di fiducia degli italiani nei suoi confronti, il 36%, dietro solo a Sergio Mattarella col 61. Ma anche qui non confondiamo: il grado di fiducia non è traducibile in voti nell'urna in caso di elezioni". E' stato un voto contro la riforma o contro Renzi? "Alla vigilia del referendum, secondo un nostro sondaggio, solo il 14% degli italiani dichiarava di conoscere in dettaglio la riforma costituzionale, mentre il 50% diceva di conoscerla a grandi linee. Perciò la politicizzazione e la personalizzazione del voto sono stati elementi decisivi". Sostiene inoltre che hanno votato contro Renzi il Sud e i giovani: "Tutti i ceti più esposti alla crisi: anche disoccupati, partite Iva, precari e piccoli imprenditori. La mancata crescita e l'emergenza immigrazione hanno fatto il resto". 

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Le prime pagine dei quotidiani oggi in edicola, 7 dicembre

La situazione politica italiana è in apertura su tutti i principali quotidiani. Si sbizzariscono in le ricostruzioni di quasi tutti i giornali l’intenzione di Renzi di andare subito a elezioni anticipate sarebbe bloccata dal presidente della Repubblica Mattarella, che vorrebbe un governo che si occupi di far approvare una nuova legge elettorale. I quotidiani sportivi titolano sulla vittoria del Napoli, che si qualifica agli ottavi di Champions League battendo a Lisbona il Benfica.

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Sono 7,2 milioni gli italiani che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato

 Sono 7,2 milioni gli italiani che dichiarano di non potersi permettere un pasto adeguato (cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano) almeno ogni due giorni, anche se lo volessero. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al “Reddito e condizioni di vita” nel 2015 dalla quale si evidenzia che questa punta dell’iceberg della povertà riguarda ben l’11,8% della popolazione

"La situazione peggiore dal punto di vista alimentare si registra - sottolinea Coldiretti - nel Mezzogiorno d’Italia dove la percentuale sale al 17,4% (mentre al Centro è il 10,4% e al Nord l’8,3%), tra le famiglie monoreddito con il 17,3% e tra le persone sole con piu’ di 65 anni con il 19,8%. Si registra tuttavia - continua la Coldiretti - una tendenza al miglioramento rispetto all’anno precedente in cui la percentuale era del 12,6%. Una situazione che - sostiene la Coldiretti - si scontra con il fatto che ogni italiano che ha comunque buttato nel bidone della spazzatura durante l’anno ben 76 chili di prodotti alimentari che sarebbe piu’ che sufficienti a garantire cibo adeguato per tutti i cittadini. Un problema che riguarda in Italia l’interna filiera dove gli sprechi alimentari - conclude la Coldiretti - ammontano in valore a 12,5 miliardi che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale e per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione".

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Lolli presenta il nuovo bando per centri storici del cratere

Presentate a L'Aquila le misure contenute nel decreto legge 78/2015 con legge 125/2015 (4% delle risorse destinate alla ricostruzione nel quinquennio 2016/2020) che individua un programma quinquennale con una dotazione di circa 220 milioni di euro e 6 priorità di intervento, con uno o più Bandi per aiuti o interventi di infrastrutturazione materiale per lo sviluppo economico: piste ciclabili, infrastrutturazioni sportive per la montagna, il Bando Fare centro e altri interventi a favore delle imprese e di professionisti.

'Fare Centro' in particolare prevede iniziative, illustrate dal vice presidente Giovanni Lolli, per valorizzare i centri storici, arricchendo con incentivi alla creazione di nuove imprese o alla riqualificazione di attività già esistenti. Sarà articolato su tre diversi interventi: progetti promossi da soggetti (Micro Imprese) già esistenti alla data del 6 aprile 2009 (nei centri storici meglio individuati sulla base delle perimetrazioni ex DCD n. 3/2010); progetti promossi da soggetti (Micro Imprese) che hanno già avviato alla data di pubblicazione del Bando o intendono avviare una nuova attività in tali ambiti; progetti di ricollocazione/riconversione/riqualificazione promossi da soggetti (Micro Imprese) che svolgono e/o svolgevano al 6 aprile 2009 la propria attività in aree interessate da riqualificazione urbana a seguito del sisma (solo in tal caso saranno ammissibili spese per l'acquisto/realizzazione della sede aziendale). "Un momento di condivisione con i potenziali beneficiari - ha commentato Lolli - per presentare una grande opportunità e riattivare l'intero tessuto economico e sociale dei centri del cratere. In arrivo agevolazioni fino al 70 per cento a fondo perduto. La somma a disposizione è di 20 milioni di euro. A beneficiare del regime di de minimis saranno commercianti e artigiani, studi professionali e tutti i titolari di partita Iva"

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